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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/02/19 in tutte le aree

  1. Quando arrivai a dover spendere tanti soldi per una moneta appena coniata, cambiai collezione e mi dedicai a monete molto più antiche. Non mi sono mai pentito di questa scelta. Arka Diligite iustitiam
    7 punti
  2. Bravissimo: anch'io cerco la rarità. Quello che gli altri ti dicevano è che la rarità non si trova negli euro, dove anche se vai a pescare il più raro che esista basta aprire il portafogli per averlo in qualsiasi momento - e si tratta comunque di rarità costruite a tavolino, a fini speculativi. Prendendo monete più antiche (non certo le sterline d'oro, per le quali vale lo stesso discorso degli euro), troverai molti pezzi coniati in meno di 1000 esemplari, e dei quali magari ne sono sopravvissuti solo una decina. O, andando proprio sulle monete antiche, ti capiterà di trovare pezzi sconosciuti, non presenti nemmeno sui cataloghi (chi colleziona romane imperiali si sarà imbattuto qualche volta nei not-in-RIC), e li porterai a casa per una manciata di euro (io ho pagato 3 euro un minimo inedito del IV secolo). Quella sarà la VERA rarità, una rarità che viene dalla Storia, e non dalla speculazione. Ovviamente poi ognuno colleziona ciò che vuole: gli amici più esperti di prima ti mettevano solo in guardia dallo spendere cifre importanti per gli euro perché solitamente poi quando si acquisisce più esperienza ci se ne pente, e recuperare le somme spese è molto difficile.
    6 punti
  3. Buongiorno, segnalo l'incontro in oggetto. Maggiori dettagli a questo link http://www.gsac.it/?p=2515
    4 punti
  4. Buon pomeriggio Segnalo un mio contributo pubblicato in cartaceo su Monete Antiche di Luglio-Agosto 2019 e in formato digitale nella piattaforma Academia.edu. https://www.academia.edu/39978424/DENARI_PROVISINI_ROMANI_E_LIBRI_DI_MERCATURA_E_ARITMETICA Buona lettura (si fa per dire..... ?) Un caro saluto a tutti gli amici ciao
    4 punti
  5. la Signora Maestra ha detto: "Allora, bambini, per casa mi farete una piccola ricerca sulle case illustrate nelle monete. Attenti, non perdete tempo con monete piene di facce ebeti di regnanti, cercate fra le monete tedesche, quelli sì che sanno fare monete belle". Svolgimento LIBERA CITTA' IMPERIALE DI BREMA Il nuovo edificio della borsa (Neue Börse) fu edificato negli anni 1860-63 sul lato orientale della Marktplatz (e dove, sennò?) sotto la direzione di Heinrich Müller ed inaugurato il 5 novembre 1864. Edificio in stile neogotico, aveva gli interni decorati dai più noti artisti dell'epoca, sia pittori che scultori. Nel tempo la sua attività si adeguò ai cambiamenti economici e commerciali dei tempi, fino a diventare, a seguito di un decreto imperiale, un'organizzazione finanziata con fondi pubblici. Chiuso nel 1934, quando la sua attività passò alla Borsa Anseatica di Amburgo e pesantemente danneggiato dai bombardamenti alleati nel 1943, venne definitivamente demolito nel 1955. VEREINSTALER BREMA anno: 1864 composizione: .986 Argento peso: 17.54 grammi diametro: 33 mm tiratura: 5000 pezzi Zecca: Hannover legenda R.: Dio benedica il commercio e il trasporto legenda V.: celebrazione dell'apertura della Nuova Borsa in Brema il 5 Nov. 1864 ------------------------------------------------------------------------------------------------------- LIBERA CITTA' IMPERIALE DI FRANCOFORTE SUL MENO Il Römer, da 600 anni, è il municipio della città di Francoforte sul Meno; inizialmente formato da solo 2 case, nel corso dei secoli fu enormemente ingrandito, fino a comprendere 11 edifici, anche se la sua facciata principale, a tre frontoni, rimane la sua effige. E' lunga la sua storia, a partire dal 11 marzo 1405, e la Signora Maestra non me ne vorrà se, per brevità, ignorerò le sue vicende. Vale solo la pena ricordare che il nome è quello della famiglia di mercanti (Kunz zum Römer e suo fratello) che cedettero al consiglio comunale il primo edificio che, sviluppandosi con l'acquisizione/costruzione di altri, divenne il municipio di Francoforte. La guerra (II WW) ebbe ovviamente la sua parte, e i bombardamenti alleati non mancarono di presenziare, ma, per la fortuna dei turisti, l'edificio principale del Römer venne restaurato, facendo riacquistare alle case prospicenti la piazza (Römerberg) il loro aspetto neogotico. VEREINSTALER FRANCOFORTE anno: 1863 composizione: .900 Argento peso: 18.52 grammi diametro: 33 mm tiratura: 20000 pezzi Zecca: Francoforte legenda R.: Congresso dei principi a Francoforte sul Meno Agosto 1863 legenda V.: libera città di Francoforte * un gedenktaler (tallero commemorativo) NOTA - potere d'acquisto del Vereinstaler: ca. 3,7 lire di VEII
    4 punti
  6. Il perché ci si iscrive al forum può avere 1000 risposte tutte legittime ed ugualmente valide. La divulgazione può essere 1 di queste ma non l'unica.
    4 punti
  7. Secondo alcune memorie storiche pare esistesse un lago chiamato Gerundo situato nell’attuale zona di Lodi, nell’area compresa tra Brembate e fin quasi Cremona. Secondo i racconti l'estensione era tale che tra il IV e il VI secolo d.C. sull’isola detta della Mosa o Fulcheria (da Fulcherio, il duca longobardo che l’aveva avuta in feudo) fu edificata la città di Crema. A conferma della sua esistenza ci sono numerose piroghe rinvenute nei fiumi, si tratta di imbarcazioni ricavate da tronchi costruite nell’Alto Medioevo con tecniche che risalgono al neolitico. Secondo le cronache le flotte fluviali di Venezia e di Ferrara si scontrarono spesso nelle acque del Gerundo. Un'altra vicenda ne testimonia l'esistenza: pare che l’imperatore Barbarossa fosse riuscito a espugnare Crema dopo un acerrima battaglia combattuta con imbarcazioni dai cremonesi. Come in ogni racconto medievale che si rispetti c'è la presenza di un mostro leggendario, ed anche il lago Gerundo ne ebbe uno. Ezzelino da Romano, vicario imperiale e genero di Federico II di Svevia, era un uomo molto temuto in quell'epoca e dalla sua tomba nacque la leggenda che un drago chiamato Tarantasio fosse nato dalle spoglie mortali di Ezzelino. La leggenda del mostro si rintraccia in diverse storie dell'epoca. Secondo alcuni, il primo gennaio del 1300 il drago morì in seguito all’intervento di San Cristoforo dopo tre giorni di preghiere le acque malsane del Gerundo si ritirarono lasciando solo lo scheletro del mostro. Un osso gigantesco, e precisamente una costola di drago del Gerundo, è ancora oggi visibile appesa al soffitto della sacrestia della chiesa di San Bassiano, a Pizzighettone. La costola, probabilmente, appartiene a una balena fossile o a un elefante. Scheletri di balene sono stati spesso rinvenuti sulle Prealpi e, soprattutto, sull’Appennino che si affaccia sulla Pianura Padana. Un'altra leggenda ancora parla di uno scontro tra San Colombano e il Tarantasio. Un ben più famoso racconto vede come protagonista il condottiero Umberto Visconti, capostipite della casata, porre fine all’esistenza del Tarantasio. L’uomo entrò nella caverna del drago, proprio mentre il mostro stava per divorare un bambino, ma l’eroe ebbe la meglio dopo ben due giorni di lotta. Infatti lo stemma visconteo, simbolo di Milano, riporta questo episodio leggendario. Secondo la geologia la Pianura Padana non avrebbe dovuto presentare un così grande lago, probabilmente si trattava di una grande rete di paludi bonificate ad opera dei monaci dal IX secolo. Un'ipotesi più azzardata vede effettivamente l'esistenza di un esteso lago e che a contribuire alla sparizione dello specchio d'acqua siano stati i fattori climatici del periodo caldo dell’Alto Medioevo.
    3 punti
  8. Buonasera a tutti, volevo mostrarvi una piccola curiosità... L'altro giorno ho aiutato un mio amico a liberare la vecchia casa di suo zio, sul fondo di un'antica cassapanca ho trovato un piccolo borsello che si è disintegrato nelle mie mani... Conteneva: Un 5 lire aquilino 1927 Un buono da 2 lire 1923 Due 10 centesimi Ape 1923/1930 Tre 5 centesimi spiga '24 '29 '31 Vi erano conservate anche alcune fatture coeve, molto interessanti per i riferimenti dei prezzi degli anni '30 È stato un po' come aprire una capsula del tempo... Emozionante!!!
    3 punti
  9. Essendo qui da 10 anni e conoscendo il Regolamento del sito ti assicuro che tutto e’ incentrato sulla divulgazione non per fare l’avvocato del diavolo ma per precisazione e così dovrebbe essere per tutti : punto 1) promuovere discussioni e scambio informazioni punto 2) promuovere divulgazione numismatica punto 3) sostenere divulgazione cultura punto 4) incentivare utenti a divulgazione punto 5) dare notizie di eventi, pubblicazioni, news ... Tutto questo ha un nome solo che e’ divulgazione, di certo non e’ uno dei mille motivi di nascita e scopo di questo sito...
    3 punti
  10. Sante parole! Quanti di noi hanno intere scatole di Commemorative della Repubblica, San Marino, Vaticano, coniate per collezionisti e chiuse nella plastica ? Monete senza storia che nessuno vuole più. Comunque l'importante è avvicinarsi alla Numismatica. E' un passaggio quasi obbligatorio cominciare con le monete che vedi tutti i giorni. Dopo un pò di tempo di solito o si abbandona ( e spero non sia il tuo caso ), oppure si fa come i salmoni... si risale la corrente e si scoprono altri ambienti più stimolanti. Ciao e comunque non smettere di collezionare monete,
    3 punti
  11. DE GREGE EPICURI Torviscosa è un comune del Friuli meridionale (prov. di Udine), costituito nel 1940 da una porzione del comune di San Giorgio di Nogaro. Era una zona paludosa, bonificata in epoca fascista; nel 1937/38 vi fu fondata una fabbrica per la produzione della cellulosa e poi di fibre sintetiche (rayon). Infatti, sul rovescio della moneta compare la scritta: L'Italia ha la sua cellulosa. Il tutto si inseriva nella politica autarchica, successiva alle sanzioni per la Guerra d'Etiopia. Sul primo lato compare la data 21.9.XVI, quindi 21.9.1938: forse è l'inaugurazione della fabbrica, quella riprodotta sul rovescio della medaglia.
    2 punti
  12. Può essere non sono illuminato come lei. ?
    2 punti
  13. Cavoli ci dai un altra possibilità..............per essere giovane e con 57 messaggi all'attivo un po più di umiltà please
    2 punti
  14. Grande Savoiardo per la sua competenza! Ipotesi del tutto condivisibile. Anche questo è vero, monete molto interessanti perchè dense di storia ( erano quelle usate dalla gente umile e chissà in quante tasche saranno state ! ) ma sicuramente penalizzate dal piccolo modulo, dalla lega facilmente deperibile, dal conio che, a quel tempo, era approssimativo. Sono spesso in crisi a catalogare tale tipologia di moneta. Mi sono dotato di un piccolo microscopio, cerco di fare delle foto con luce radente... qualche volta ne vengo a capo, altre... dopo un po', lascio stare. Venendo alla moneta postata da altrove2000 mi sono permesso di usare un programma di fotoritocco per vedere se riuscivo a distinguere l'ultima cifra della data ( posto la foto ). Peccato che la foto abbia una scarsa risoluzione. Però, secondo il mio modesto parere, l'ultima cifra non può che essere un "9". Per ovvi motivi escludiamo il 1650. Il 1648 non sembra perchè manca totalmente il "circoletto" inferiore. Nel '600 -'700 il "9" aveva la gamba inferiore sfuggente , quindi con buona approssimazione direi 1649. Per quanto riguarda il diritto ( ma chiedo lumi a savoiardo ) mi sembra ci siano 2 tipi: il primo con capelli lisci ( Reggenza ), il secondo con capelli con boccoli (periodo ducale ) quello della tua moneta postata. Ciao
    2 punti
  15. Ciao, sfortunatamente è una riproduzione di un solido di Magnenzio coniato dalla zecca di Aquileia.
    2 punti
  16. @b8b8 Nessuno sminuisce la collezione dei 2 euro, anzi è varia e interessante. Però Tu parli di 3,5 euro al pezzo, mentre nel post iniziale si parlava di 100 euro per una moneta da 2 euro. La cosa cambia e notevolmente. Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  17. Posto una moneta che ha una grande importanza per me, perchè è la prima che ho comperato con i miei soldi. Mio papà andava sovente a Torino per affari e se aveva tempo passava a salutare quei Numismatici di livello che avevano un negozio. Più che commercianti erano amici, con i quali scambiare qualche opinione o qualche battuta. Avevo circa 11 anni e mi piacevano già le monete. Quella volta si discuteva di un pezzo di un certo pregio di Vitt.Em.III, ma non si riusciva a colmare il gap tra richiesta ed offerta. Io intanto mi aggiravo tra le vetrinette dove erano esposte delle monete meravigliose. La mia attenzione fu attirata da una moneta nella quale erano effigiati tre bambini e chiesi di chi si trattava. Il Numismatico fu molto disponibile e mi spiegò la storia. Alla fine l'affare si concluse perchè il Professionista, colpito dal mio interesse, scontò notevolmente la moneta di mio papà e mi lasciò il Tallero di Sassonia a metà prezzo, a patto che la comperassi con la mia “paghetta”. Quindi questo è il mio primo acquisto. La moneta è datata 1596 e per le note biografico-storiche prendo spunto da Wikipedia. Iniziamo dal padre dei 3 bambini, il Principe: Cristiano I di Sassonia (Dresda, 29 ottobre 1560 – Dresda, 25 settembre 1591) fu Principe elettore di Sassonia e membro della Casata di Wettin. Egli era il sesto figlio, ma il secondo tra i sopravvissuti dei figli dell'Elettore Augusto I di Sassonia e di Anna di Danimarca. La morte del fratello maggiore Alessandro (8 ottobre 1565), lo rese il nuovo erede dell'Elettorato di Sassonia. Cristiano succedette al padre alla di lui morte nel 1586. I A Dresda, il 25 aprile 1582, Cristiano sposò Sofia, figlia dell'Elettore Giovanni Giorgio di Brandeburgo, dalla quale ebbe sette figli: Cristiano (1583-1611); Giovanni Giorgio (1585-1656); Anna Sabina (nata e morta nel 1586); Sofia (1587-1635), sposò Francesco di Pomerania; Elisabetta (1588-1589); Augusto (1589-1615), sposò Elisabetta di Brunswick-Wolfenbüttel; Dorotea (1591-1617), badessa di Quedlinburg. I bambini effigiati nella moneta sono: Cristiano ( al centro ), Giovanni Giorgio ( a sinistra ) ed Augusto. Cristiano II di Sassonia Egli era il figlio maggiore di Cristiano I di Sassonia e di Sofia di Brandeburgo. Cristiano succedette al padre come Elettore di Sassonia nel 1591, a soli otto anni. Per questo motivo, uno degli uomini di fiducia del padre, il Duca Federico Guglielmo I di Sassonia-Weimar, assunse la reggenza dell'elettorato per lui sino al 1601, quando Cristiano raggiunse la maggiore età e venne dichiarato in grado di governare. Nel corso degli eventi che portarono poi alla Guerra dei Trent'anni, il suo rifiuto di partecipare all'Unione di Abhausen, peggiorò la divisione già presente tra gli stati protestanti tedeschi. Giovanni Giorgio I di Sassonia Figlio secondogenito dell'elettore Cristiano I e di sua moglie Sofia di Brandeburgo, succedette a suo fratello Cristiano II nella carica dell'elettorato nel 1611, dopo la morte di costui. La posizione geografica della Sassonia quanto il suo ruolo importante all'interno degli stati imperiali protestanti davano al suo elettore un ruolo di protagonista durante il periodo della guerra dei trent'anni. All'inizio del suo incarico, tuttavia, Giovanni Giorgio I assunse una posizione alquanto distaccata nei confronti del conflitto che lacerava il Sacro Romano Impero. La sua fedeltà alla religione protestante era indiscussa, tuttavia egli non aveva intenzione di rafforzare l'influenza e il potere politico del Brandeburgo né tantomeno del Palatinato; fu così che l'elettore di Sassonia si preparò a cambiare politica e a favorire la casata degli Asburgo e la fazione cattolica. Spinto da queste motivazione nel 1619 favorì l'elezione di Ferdinando II d'Asburgo arciduca di Stiria al trono imperiale. Il nuovo imperatore del Sacro Romano Impero assicurò il suo appoggio all'elettore di Sassonia nella sua nuova campagna in Boemia e questi rispettò la sua parte dell'accordo aiutando l'imperatore a scacciare dalla Boemia l'elettore palatino del Reno, Federico V, e occupando la Slesia e la Lusazia. Quando fu ovvia l'intenzione dell'imperatore di sradicare il protestantesimo dal Sacro Romano Impero, la fedeltà di Giovanni Giorgio cominciò a traballare. Le cose peggiorarono quando l'imperatore promulgò nel 1629 l'editto di restituzione. Nonostante tutto l'elettore sassone rimase restio a spezzare la sua alleanza con l'imperatore. La sua indecisione fu manifesta quando nel 1631 dopo aver organizzato un'assemblea dei principi protestanti a Lipsia si accontentò di manifestare una formale protesta contro l'editto senza andare oltre, nonostante i fervidi appelli del predicatore protestante Matthias Hoe von Hohenegg. Nel frattempo il sovrano svedese Gustavo II Adolfo di Svezia era giunto in Germania. L'elettore di Sassonia non gli concesse il passaggio sull'Elba nel Wittenberg, impedendogli di impossessarsi di Magdeburgo. Tuttavia la riluttanza di Giovanni Giorgio a unirsi ai principi protestanti ebbe termine quando le armate imperiali, alla guida di Giovanni Tserclaes conte di Tilly, iniziarono a saccheggiare le terre di Sassonia, inducendolo a stringere nel settembre del 1631 una alleanza con il re svedese. Fu così che le truppe sassoni parteciparono a fianco degli Svedesi alla battaglia di Breitenfeld, nella quale vennero messe in rotta dagli imperiali costringendo lo stesso elettore alla fuga. Dopo questa sconfitta Giovanni Giorgio tentò la rivincita invadendo la Boemia ed occupando Praga, ma subito dopo cercò di trattare la pace e le sue truppe offirono poca resistenza al condottiero Wallenstein che ricacciò i sassoni nei loro confini. Alla morte del sovrano svedese a Lützen nel 1632 l'elettore si rifiutò nuovamente di unirsi ai principi luterani sotto la guida della corona svedese. Nel maggio 1635 egli trattò la tregua e la cessazione della guerra civile all'interno dell'impero con la pace di Praga tra l'imperatore e i principi luterani. Venne ricompensato dall'imperatore per i suoi sforzi e per la sua lealtà con l'acquisizione della Lusazia e dell'arcivescovato di Brandeburgo per suo figlio Augusto. Subito dopo la firma del trattato Giovanni Giorgio dichiarò guerra alla Svezia ma venne battuto a Wittstock nel 1636 e fu costretto a firmare una pace con gli svedesi che lo indussero a cedere Lipsia. Dopo la pace di Vestfalia la Sassonia mantenne quanto ottenuto con la pace di Praga e nel 1656 Giovanni Giorgio I morì, lasciando l'elettorato a Giovanni Giorgio II di Sassonia. Ciao a Tutti
    2 punti
  18. Vediamo se riesco ad esprimere con chiarezza il mio pensiero... Parliamo di mezzi soldi di Carlo Emanuele II, cominciamo col periodo della reggenza... Tralasciando i mezzi i soldi del 42 vorrei iniziare con i mezzi i soldi del 1646 1647 classificati sul Mir al 768. Non voglio parlare sull'ipotetica data del 1641, questi sono i mezzi soldi più facile da rintracciare della reggenza, ho voluto scrivere di questi perché saranno quelli su cui verranno coniati successivamente i mezzi soldi del periodo Ducale. Per il periodo della reggenza degli zii si conoscono i mezzi soldi con le due C intrecciate dal 1640 al 1642 Mir 782, le date sono corrette e le impronte riprendono le monete di Carlo Emanuele I, per me sono gli unici coniati dagli zii, gli altri due tipi, Mir 783 e 784, a parer mio sono delle errate letture di mezzi soldi del periodo ducale dovute alla cattiva conservazione o alla cattiva coniatura. Il periodo ducale... Qui si parla di tre tipologie, tutte battute a Torino, la prima, sul Mir al 827, viene spesso trovata ribattuta sui mezzi soldi della reggenza del 1647, qui ci troviamo di fronte al primo problema.. sono quelle battute e poi successivamente sospese per la facilità della loro contraffazione o vennero prima battute quelle senza data, Mir 828, e dopo queste per il motivo prima citato? Io propendo per la prima ipotesi, prima quelli con la data, riconiati spesso sui mezzi soldi ritirati della reggenza, poi un probabile cambio di impronta con quelli senza data, coniazione molto abbondante, ma poi sospesa per la semplicità del conio e la facile falsificazione, il tutto negli anni 1648 e 1649, andando così a coniare nuovi mezzi soldi con un busto più elaborato ed una impronta meno approssimativa del rovescio con la tipologia del 1649 e 1650 Mir 826. Dal 1650 venne proibita la coniazione di monete "basse". Da questo sunto voglio tornare al discorso iniziale, non penso che il giovane duca avesse fatto coniare mezzi soldi con "il busto giovanile" uguali a quelli che vengono attribuiti agli zii, coniandoli poi sui mezzi soldi della reggenza ritirati, aggiungo che le date, sulle monete con data, danno l'esatta cronologia delle coniazioni, difficile che esistano monete con una impronta con data 1648, 1649 e 1650 e altre monete pari valore con data 1649 e 1650 coniate nella stessa zecca, il 1650 deve essere solo su una delle due. Le monete ribattute possono avere tracce di date o di legende della moneta precedente, in alcuni casi anche completa se la battitura non è stata ottima, fare tante tipologie solo per queste variabili confonde solamente chi cerca di catalogare. Spero di essere stato chiaro, ma non è facile studiare questa monetazione, piccola, poco curata e in alcuni casi difficile da rintracciare.
    2 punti
  19. 1 punto
  20. Buongiorno, volevo semplicemente rubarvi un momento per osservare la bellezza (spesso sottovalutata) di questa moneta greca commemorativa dell'annessione delle isole ionie. Sentitevi liberi di proporre altre monete che ritenete particolari, curiose e/o belle. Allego quì la foto di questa moneta: Gabriele
    1 punto
  21. È già da un po' che l'argomento della presente discussione non è più incentrato su Riccione ma su altri aspetti. A fine anni 90' iniziai il mio percorso di collezionista. Internet per me è arrivato molto tardi, il forum pure. Ai mercatini molti venditori spiacevoli, ai convegni più grandi pure ( Vicenza, Bologna, Verona, Padova ). Ma non tutti fortunatamente. Sempre rimasta intatta e anzi rafforzata la passione per le monete. Poi piano piano sono arrivati i contatti e gli incontri con persone valide e motivate, sia collezionisti che commercianti. È arrivato il forum e internet. Tutto è andato meglio.
    1 punto
  22. Un paio di cose... Primo, se hai delle difficoltà nel decifrare qualche moneta io sono disponibile al confronto, è una mia passione cercare di leggere e decifrare i vari "rottami" che in molti mi presentano, chiedi ad @altrove2000 se non è cosi... e ti assicuro che me ne fanno vedere davvero tanti!!! Secondo, per me mezzi soldi col busto della reggenza (zii o madre) non ce ne sono... E abbondiamo ed aggiungiamo un terzo punto... Capire l'ultima cifra della data in questo caso è difficile, si può ipotizzare, ma la certezza è altra cosa! Io lo classificherei come mezzo soldo periodo ducale 1648 o 1649 , senza certezza
    1 punto
  23. In realtà la zecca fu sempre una sola. Erano separati gli ambienti dove si coniava l'oro da quelli dell'argento. Però è giusta la considerazione sugli incisori. Le grandi zecche producevano milioni di pezzi e per mantenere la qualità delle monete sostituivano i conii prima che si usurassero troppo. Quindi era necessario coinvolgere vari incisori per incidere centinaia e centinaia di conii.
    1 punto
  24. Mi spiace che un giovane se ne vada (si diceva che c'è ne sono pochi...). Ma una riflessione è d'obbligo : chi si erge a giudice sullo spessore morale delle altre persone?
    1 punto
  25. risposta breve e sintetica: 1 cerca su questo forum, decine di post come il tuo con relative risposte e liste di libri, consigli ecc. 2 -3 come sopra 4 solo con l'esperienza e partenze sicure. 5 senza esperienza, gli acquisti online non specializzati o privati. 6 studiare e osservare, tecniche riproduttive, metalli e leghe; i laboratori si usano solo per i casi più rilevanti. 7 monete comuni e di poca spesa per studio. 8 solo canali sicuri e possibilmente con ricevuta ecc. 9 tre fattori: il tempo di produzione: quasi dodici secoli, distribuzione geografica: territori romani in tre continenti, di conseguenza numero enorme della popolazione che ne faceva uso. pertanto sono giunte fino a noi, milioni di monete. 10 forse per la facilità di reperire le stesse rispetto ad altre, nonché i mille motivi storici, stilistici e personali. 11 dipende quali, ci sono per tutte le tasche. 12 seguire su questo forum le numerose discussioni sull'argomento, più volte trattato. 13 calma! magari una domanda alla volta porta a migliori e più numerosi consigli.
    1 punto
  26. Eccoli ... La numero 10.000 inserita ieri notte. ✌️
    1 punto
  27. Argomento di grande interesse, grande Adolfo ! Mario
    1 punto
  28. Esattamente. Ora sono in attesa del Lippi.
    1 punto
  29. Salve @fapetri2001, come ti è stato già riferito, il tuo è un asse. Il nummo, come terminologia numismatica, non attiene alla sfera romana del I sec. d.C. Se non hai già individuato la tipologia, ti indico anche la classificazione: AE asse coniato a Roma in nome del Divo Augusto da Tiberio (14-37 d.C.), databile probabilmente tra il 31 ed il 37 d.C. D/ DIVVS AVGVSTVS PATER, testa di Augusto radiata volta a sinistra. R/ Altare. Ai lati, S-C e in esergo PROVIDENT. Rif.: RIC I, n. 81 (Tiberio); Cohen, n. 228 (Augusto).
    1 punto
  30. In attesa di un nuovo Vittorio Emanuele III in ambito numismatico, le iniziative personali: di divulgazione, per attirare i giovani, di parità e valorizzazione di genere sono indispensabili
    1 punto
  31. Ho finito i " mi piace ". Scusami doge82 se rimani senza. Condivido pienamente le risposte precedenti, che gli euro siano un passaggio, un viatico per iniziare per poi andare a collezionare davvero.... Sia che siano moderne o medievali o antiche.
    1 punto
  32. Voglio aggiungere ancora una cosa.. Guardiamo le discussioni aperte sul forum in questi 15 anni Romane imperiali circa 94000 Medioevali italiane più di 40000 Regno d'Italia 205372 Repubblica più di 45000 Napoli (due sicilie) 78000 Savoia antichi più di 33000 Anche se calcoliamo che molte discussioni sono futili ed inutili per il nostro discorso si può notare come il regno è nettamente in vantaggio rispetto alle altre categorie!! Per me può essere un termine di paragone accettabile che rende l'idea della situazione..
    1 punto
  33. Grazie e giusto dirlo ... io ringrazio, e lascio poi il passo ad altre discussioni, però prima devo ringraziare anche chi ha scritto se no il Gazzettino non ci sarebbe stato, chi ha fatto editing, chi lo legge, chi ci sostiene qui e in altri ambiti anche oltre la numismatica, e’ un sostegno ideale come e’ ideale il progetto in quanto tutto si basa su partecipazione e lavoro volontario e tutto in modo gratuito per gli altri, per la comunità, anche non solo numismatica, e quindi grazie in particolare per questo numero a @adolfos, @4mori, @tornese71, @Tm_NPZ, @talpa@King John@El Chupacabra
    1 punto
  34. No, diventi un « investitore » quando acquisti solo monete FDC chiuse in slab o solamente periziate da famosi periti. Questo vuol dire che di numismatica ci capisci poco o nulla e hai bisogno delle monete slabbate perché non hai le competenze per capire se sono genuine o no e che lo slab ti serve anche per poterle rivendere in fretta (quindi speculi sulle monete). Io che mi reputo un semplicissimo collezionista, non ho nemmeno una moneta slabbata e le monete che possiedo sono tutte in conservazione mediocre, non mi interessa minimamente investire in numismatica, lo faccio solo per passione. Detto ciò, rispetto anche i cosiddetti « investitori » numismatici, ma non condivido minimamente ciò che fanno, perché così facendo la numismatica autentica andrà a morire, scompariranno tutti i piccoli collezionisti (come me e siamo in tanti) a causa di un aumento esponenziale dei prezzi e sul mercato rimarranno soltanto quattro rottami di monete a prezzi abbordabili.
    1 punto
  35. Corretta l'identificazione di Mario e giusta l'osservazione sul peso, davvero irregolare. Vedo una moneta di rame con qualche traccia di placca d'argento nella prima foto. Le monete originali dovrebbero avere almeno il 20% di argento. Mi sembra un falso d'epoca. Per la forma delle lettere che si sforza di imitare direi del Duecento.
    1 punto
  36. ..........altra "chicca" di cui con il tempo ho accertato la effettiva rarita'...è questo Carlino 1845. E delle monete rare.....ne andiamo tutti molto fieri Saluti, Rocco.
    1 punto
  37. Buonasera, Ferdinando IV Tari' 1798 A questo Tari' da poco entrato in collezione ci tengo particolarmente. Me lo sono "sudato" .. Ora si trova con le altre due varianti di conio del 1798.
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  38. Ciao Eros, non posseggo ancora il 4 Tornesi della Repubblica Napolitana.... Complimenti per la tua, veramente bella. Passo al numerale 6, con il mio 6 Carlini 1799. Moneta che tenuta in mano....da' sensazioni indescrivibili, ti porta a viaggiare in quel periodo in cui lei stessa passo' da persona a persona.
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  39. Rispondo io..........è ovvio che non è conosciuta........il Mezzo Carlino con questa sigla non esiste. Per rendere veritiera questa affermazione fatta da "Pietro" e non solo frutto di fantasia questa sera vi mostro alcune pagine del Corpus riportate con sigla Fc/G e (Tari busto a dx e sx - Carlino FIDEI DEFEN SOR) dove successivamente gli autori del PR hanno letto le monete con IAF/G e in alcuni casi, come nel Carlino IAF/C che poi si è rivelato IAF/G; questa lettura diversa fatta è dovuta anche al fatto che esistono le monete e si notano chiaramente le sigla IAF e non Fc.........e questo è un dato di fatto accertato (i compilatori del Corpus hanno letto male le sigle, anche se faccio notare che essi comunque attribuiscono questa sigla Fc al Fasulo mentre FC - maiuscola - come nel caso del Tarì del sole, 15 Grani ecc.ecc. al Citarella). Tarì - Corpus
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  40. Rispondo io..........è ovvio che non è conosciuta........il Mezzo Carlino con questa sigla non esiste.
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  41. Scusate ancora ma ieri ho dimenticato di segnalare il dato più importante e cioè che gli esperti della NAC attribuiscono questa sigla GF in monogramma al Maestro di Zecca di quel periodo - Giovanni Antonio Fasulo ( 1594 - 1611) e non al Citarella (1611 - 1621); Io sono daccordissimo con loro...........Brevemente: Le monete "Napoletane" di Filippo III (1598 - 1621) vanno distinte in due periodi di coniazione: Il primo periodo parte dal 1599/1600 e arriva fino al 1611 (comprende tutte le monete con il ritratto giovanile del re, effigiato a collo nudo) sotto la direzione del Maestro di Zecca - Giovanni Antonio Fasulo - sigla IAF e GF in monogramma. Comprende i seguenti tipi monetali che ho cercato anche di inserire in ordine cronologico di emissione (rispondendo così anche a Layer che tempo fà aveva fatto questa richiesta) : 1) Carlino "FIDEI DEFENSOR" PR 17; (1599/1600) 2) Due Carlini (Tarì) "MARGARI AVSTR CONIVNXIT" PR 9a; (1600) 3) Carlino "EGO IN FIDE" PR 16; (1600) 4) I Mezzi Carlini (Zanette) (dal 1599 al 1611) su queste, argomento molto complesso, riferirò con discussione a parte; 5) Mezzo Ducato PR 5a 6) Due Carlini (Tarì) busto radiato a sx PR 10a; (tra il 1609 e il 1611) 7) Due Carlini (Tarì) busto radiato a dx PR 11; (tra il 1609 e il 1611) 8) 3 Cinquine "PAX ET VBERTAS" PR manca. (1611) Al secondo perido che va dal novembre 1611 al 1621, di accurato studio da parte della Zecca per arginare le continue frodi dei tosatori, appartegono ad esso tutte le monete coniate secondo la riforma monetaria sotto la direzione del Maestro di Zecca Giovanni Francesco Citarella - sigla FC FC e IC
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  42. ..........dimenticavo, voglio aggiungere un'altra ed ultima considerazione: I Mezzi Carlini vengono riportati tutti con la sigla GF (e non CF) anche se come avete ben potuto osservare le sigle sono identiche.............c'era evidentemente qualcosa che non andava.
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