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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/31/19 in tutte le aree
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Buon pomeriggio Segnalo un mio contributo pubblicato in cartaceo su Monete Antiche di Luglio-Agosto 2019 e in formato digitale nella piattaforma Academia.edu. https://www.academia.edu/39978424/DENARI_PROVISINI_ROMANI_E_LIBRI_DI_MERCATURA_E_ARITMETICA Buona lettura (si fa per dire..... ?) Un caro saluto a tutti gli amici ciao4 punti
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I giovani ci sono, si non sono una moltitudine però ci sono. Naturalmente per più motivi la nostra comune passione è fatta in maggioranza da persona di età media o alta. I convegni sono in crisi da molti anni ( non tutti e non sempre ma in gran parte si senza dubbio ) perché non serve più essere difronte ad un banco di un commerciante per acquistare monete. C'è internet con le varie piattaforme di vendita, le infinite aste italiane e mondiali, i negozi online di molti commercianti. Se guardiamo ai realizzi o vendite nelle aste di certo la crisi che si nota ai convegni sembra non esserci. Le manifestazioni per quanto mi riguarda servono per incontrare e parlare di monete con vecchi e nuovi amici, guardare dal vivo qualche pezzo importante o bello e perché no ritirare fisicamente ciò che si è vinto all'asta. Io poi onestamente negli anni ho seguito un'ampia scelta di commercianti che fisicamente fanno i convegni da cui trovo sempre pezzi interessanti ( ahimè è il denaro per acquistare che non è mai abbastanza ). Loro sono quasi sempre tutti presenti al convegno di Verona, alcuni a Bologna, altri possono essere a Modena, Parma o Bergamo. Naturalmente non seguo solo loro ma anche i numerosi commercianti giovani che sono emersi negli ultimi anni. Vi sembrano pochi a voi ? Agli altri appuntamenti numismatici a meno che non siano in un raggio di pochi chilometri da dove vivo semplicemente non vado più, amen.4 punti
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Carissimi tutti, dopo mesi di latitanza riesco finalmente a scrivere nella comunità e in questa sezione... Il mio lungo silenzio purtroppo è stato legato ad un evento spiacevole che mi ha portato ad allontanarmi da qui: specifico, nulla a che fare con la salute o il lavoro (cose fondamentali nella vita), ma alla "visita" in casa di persone sconosciute e non gradite (per capirci). Dopo l'evento, ho, l'ammetto, avuto la nausea e il rifiuto anche per la numismatica, e ho consequenzialmente dovuto, e voluto, staccare la spina. Se sono di nuovo qui lo devo a @fabry61, al suo tatto in quel momento non facile, alle sue parole, ai suoi consigli, e alle letture che mi ha consigliato durante la latitanza (Fabrizio non ti ringrazierò mai abbastanza, te lo assicuro)... Ho ripreso a seguirvi e a leggervi, e la fiammella si è riaccesa (quindi sono in debito morale anche con voi ) Ricomincio da capo la mia collezione, e con questo Grosso di Jacopo Contarini: è un nuovo inizio, e sicuramente nell'acquisto mi son sbloccato mentalmente da paure, rimorsi e pesi vari, con la voglia di continuare ad imparare e approfondire questo meraviglioso mondo. Dopo la pappardella (e mi scuso se vi ho annoiato), riporto la scheda che ho redatto per la classificazione di questo Grosso. Vi chiederò alla fine della stessa se potete aiutarmi in alcuni dubbi venutimi in fase di osservazione e stesura. GROSSO 1° TIPO o MATAPAN – JACOPO CONTARINI 1275/1280 – TIPO 8 Dritto • IA • 9TARIN • / • S • M • VENETI; Lungo l'asta1 DVX2. San Marco3 stante a destra, di fronte, tiene nella sinistra il libro dei Vangeli e con la destra porge il vessillo al Doge4 stante a sinistra, di fronte. La banderuola con la croce5 è volta a sinistra. Verso Il Redentore, con nimbo crociato6, seduto in trono7 di fronte. Ai lati del nimbo, IC / XC Contorno Liscio Riferimenti Montenegro 38, Gamberini 42, Paolucci 1, Papadopoli 1-2, Zub-Luciani 63[7] Zecca Venezia Riferimenti8 Tipo 89 Periodo Senza data Stato di Conservazione BB10 Rarità C Nominale 1 Grosso Materiale Ag 965 Diametro 20mm Peso 2,15g Assi 180° Note 1 E’ presente al centro del tondello, tra la mano destra del Doge e l’asta, un elemento puntiforme, probabilmente il centro del compasso 2 San Marco presenta: - sul braccio destro una croce composta da 4 globetti - sul braccio sinistro una croce composta da 4 globetti 3 Il mantello del Doge presenta: - sul lato destro 13 globetti - sul lato sinistro in alto 6 globetti - sul lato sinistro in basso 5 globetti 4 La X presenta delle gambette terminali 5 La croce è composta da 2 braccia rettilinee perpendicolari 6 Perpendicolare alla testa 7 Il trono presenta: - sulla gamba destra 4 globetti - sul montante destro 7 globetti - sulla gamba sinistra internamente 5 globetti, esternamente 4 globetti - sul montante sinistro 7 globetti 8 I tipi sono classificati secondo i segni di massaro al R/. Il sistema grafico è quello usato dal Papadopoli: i due campi superiori indicano i segni posti sotto i gomiti del Redentore, quelli inferiori i segni posti presso le gambe. 9 Segno del massaro al R/: globetto tra i piedi del Cristo e globetto affianco alla gamba destra del Cristo 10 Al D/ presenza di lieve usura nella parte centrale del tondello, in particolar modo sulle mani destre del Doge e di San Marco, presenza di incrostazioni tra ore 4 e ore 5; sul R/ presenza di lieve usura sulla capigliatura del Cristo e sulla parte sinistra della sua aureola perlinata Fin qui la descrizione, permettetemi di porvi alcune domande: 1) sul catalogo https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-JCO/1, vengono riportate al D/ per la legenda al contorno due varianti censite dal Papadopoli, ovvero • IA • 9TARIN • / • S • M • VENETI oppure IA • 9TARIN • / • S • M • VENETI; nel caso di questo grosso, ad una analisi anche con lente d'ingrandimento considero il punto precedente alla S posto in maniera apicale piuttosto che centrale... può quindi essere considerata una nuova variante, oppure è da consierarsi anche il mio centrale? 2) come segnato nella nota 1, sussiste questo puntino che, a ricordo di una situazione simile postata sulla discussione del Soranzo veniva spiegata come il centro del compasso... è corretto o sto vaneggiando? 3) Dal punto di vista figurativo, cosa rappresenta questo elemento sotto al trono affianco alla gamba sinistra dello stesso??? Possono variare i globetti anche qui? 4) sullo stato conservativo mi son tenuto sul BB per i "difetti" indicati in nota 10 (sempre che siano incrostazioni, intanto la moneta sta facendo un bagnetto in acqua demineralizzata) ... può starci secondo voi, anche se, devo ammettere, che soprattutto il rilievo del trono del Cristo è considerevole (almeno a mio giudizio)? Ecco, scusate il mio fiume di parole, e la mia filippica esplicativa per questa moneta... Ma era veramente tanta la voglia di tornare a scrivere qui e condividere un grosso veneziano con voi. Grazie anticipatamente per chi vorrà rispondere Mattia Ps: E scusatemi ancora per il pistolotto post-depressivo iniziale3 punti
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Le cause della scarsa presenza di giovani collezionisti si riscontrano semplicemente frequentando posti pubblici o discutendo con under 30. Ci si accorge subito quali siano i problemi che affliggono la gioventù di oggi, non mi dilungo per evitare solite polemiche che sono sempre dietro l'angolo. Leggo da voi che aumentano i giovani che vogliono vivere la numismatica speculando; è un'altra conseguenza di quei problemi sociali a cui facevo cenno. Chi vuole capire capisce. Purtroppo deve esserci la passione per certe cose e se non c'è non c'è.3 punti
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Per quanto riguarda l'archetto potrebbe essere un tentativo di dare profondità al trono. I quattro punti davanti alla S di Soranzo (e di Francesco Dandolo) sono sicuramente un segno distintivo. Mentre resto dubbioso sul punto singolo in mezzo, in alto o in basso. Arka Diligite iustitiam3 punti
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Vengono ritoccate le valutazioni, e ogni tanto si fanno delle lievi correzioni. Io lo cambio ogni 5 anni e basta e avanza, più che altro lo cambio perché dopo 5 anni di uso cade a pezzi.3 punti
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Complimenti @terkel , è la più completa descrizione di un grosso che io abbia mai visto. Sì sente la Tua passione. I punti centrali o apicali possono essere notati, ma non credo che fossero voluti e che, quindi, non rappresentino delle varianti. Arka Diligite iustitiam3 punti
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Carissimi tutti, Con grande piacere vi comunico che il prossimo 5 Ottobre , presso la sede del Circolo Numismatico Ligure "C.Astengo", avrà luogo il III Congresso Nazionale dei Circoli Numismatici. La sede, per chi non lo sapesse, si trova Genova al piano terra del Palazzo Ducale in pieno centro storico. L' evento costituisce la tappa successiva dopo quelle di Bergamo e Padova, con la speranza di poter ampliare i contatti e giungere a nuove idee e proposte. L'organizzazione di questa giornata è stata lunga e per certi aspetti difficoltosa, ma fortemente voluta da parte nostra. di seguito riporto la scaletta dell' evento: 09.30: apertura della sede 10.00-10.10: saluti iniziali e registrazione dei presenti 10.10-11.00: conferenza del colonnello Domenico Luppino (GdF) sul tema: Il collezionismo e la legislazione vigente: spunti per una numismatica responsabile. 11.00-13.00: dibattito fra i rappresentanti dei circoli: idee e proposte per affrontare insieme il futuro della numismatica. 13.00-14.00: pranzo a prezzo fisso presso ristorante adiacente alla sede del Congresso. 14.15-15.00: visita alla collezione numismatica comunale esposta a Palazzo Tursi in Via Garibaldi La partecipazione è ovviamente gratuita e aperta a tutti, con particolare attenzione verso i rappresentati delle varie associazioni numismatiche presenti sul territorio. Abbiamo già ricevuto numerose adesioni, chiunque avesse il piacere di partecipare lo pregerei di comunicarmelo così da poterci organizzare al meglio. Per maggiori informazioni riporto il link del articolo pubblicato su Cronaca Numismaitica https://www.cronacanumismatica.com/genova-5-ottobre-2019-3-congresso-dei-circoli-numismatici/ Per qualsiasi dubbio o eventuale comunicazione non esitate a contattarmi privatamente tramite MP o mail al seguente indirizzo [email protected] Matteo Schivo Segretario e tesoriere del Circolo Num. Ligure "Corrado Astengo"2 punti
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Non farei tanto riferimento a listini quanto alle vendite all’asta. Se esaminiamo i cataloghi degli ultimi 60 anni ( 1950-2010) non vi e’ dubbio che le romane e le greche erano in domanda molto maggiore rispetto slle monete del Regno. D’altra parte le antiche sono popolari e collezionate in tutto il mondo. Il Regno e’ un fenomeno prevalentemente dj interesse italico ...2 punti
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Buonasera, ho letto che si parla di " giovani " appassionati di numismatica.. beh che dire, io giovane lo sono e sono anche appassionato di numismatica. La mia collezione si rivolge esclusivamente all'Euro e quando le possibilità economiche me lo consentono ( ahimè manca il lavoro fisso.. ) la mia passione prende il sopravvento ( sia chiaro che acquisto per arricchire la mia collezione e mai per una futura rivendita, non mi passa nemmeno per la testa! ). Partecipo qualche volta ai convegni che ci sono in giro per l'Italia ( unendo l'utile al dilettevole! :-) ) e seguo il forum anche se non intervengo mai! La mia passione è iniziata per caso, guardando la collezione di un mio amico ormai più di 10 anni fa.. all'inizio cercavo le monete come resto nei negozi.. poi la passione è esplosa e oggi sono ancora qui, con un interesse sempre crescente! Sperando di non essere andato off-topic mando un saluto!2 punti
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Vendere a 50-70 euro un oggetto che ne vale (in argento) 9-11 vuol dire farci un ricarico del 600%, non mi pare pochissimo.2 punti
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Ritornando al titolo della discussione, @Acqvavitus ecco i miei 9 Cavalli 1790 conio ibrido, sono entrambi diversi sia nel dritto che nel rovescio: quindi secondo i miei studi, nel 1790 ci furono più abbinamenti fra conii testa piccola / torre a lati dritte. 1° abbinamento : 2° abbinamento2 punti
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L'archetto potrebbe essere la rappresentazione dello scalino (parte del trono) dove posare i piedi2 punti
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E i pochi che ci sono comprano chiedendo se la rivendono quanto possono guadagnare.....2 punti
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Buona giornata Mi spiace per la "disavventura"; è orribile, ma bene hai fatto a non farti vincere dallo sconforto. Bravissimo. Convengo che per me il tuo grosso è un BB; complimenti per la descrizione, in proposito ti confermo che non ho mai letto nulla che spieghi l'utilità dell'arco posto sotto il trono; riguardo ai pallini che contiene, generalmente sono tre; ricordo però di aver visto grossi con due o quattro pallini. Queste (e altre) differenze, come le posizioni dei punti, sono state ben descritte da @ak72 e inserite nel suo libro del quale posto la copertina; sono differenze volute? Hanno un qualche motivo identificativo ufficiale? E' probabile di si per i segni dei massari, ma difficile pensare che talune altre "stranezze" siano dovute solo al caso. Certamente qualche "stranezza" la imputerei ad iniziativa personale dell'incisore che non è stata considerata. saluti luciano2 punti
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Come promesso vi allego il link del Gazzettino 5 ora pubblicato sul nostro sito in Accademia.edu. Dopo soli tre mesi dalla presentazione e consegna delle copie cartacee avvenuta al Convegno di Verona ora la pubblicazione per tutti on Line con la possibilità di leggerlo e poterlo anche stampare a colori Ci si augura che anche questa ulteriore fatica divulgativa per la comunità fatta a più mani, e che ricordiamo e’ a costo zero per l’utenza, possa essere piacevole e utile, indubbiamente lo sforzo di autori, editing, pubblicazione della stessa e’ stato totale e importante, buona lettura ! https://independent.academia.edu/QGazzettini1 punto
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Buonasera, Vi chiedo un aiuto perl'identificazione di questo piccolo bornzo pesa gr. 4,62 e ha un diametro di 17mm, grazie anticipato a tutti, F.P.1 punto
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Ciao ho 14 anni e ho cominciato come te, ora colleziono il Regno da qualche anno. Frequento una scuola impegnativa e in certi periodi capita che abbia poco tempo da dedicare alla numismatica, ma non ti preoccupare, la passione non ti passa, appena posso leggo il forum, libri e sfoglio i cataloghi delle aste. Ti consiglio di leggere il forum e cercare una monetazione che ti emoziona, poi iniziare a informarti. Qui troverai sicuramente persone competenti e appassionate che ti sapranno aiutare. Saluti e buona collezione, Giacomo1 punto
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Ottimo ! Grazie Adolfo per la segnalazione .. appena riesco lo leggerò con piacere1 punto
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Ti ha risposto egregiamente @Gallienus non hanno bisogno di truffare sul metallo..... Saluti TIBERIVS1 punto
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Hehehe Simone si! Non sai già quanti siano già saltati o stanno per saltare con tanto di puffetti qui e li dopo solo 1 anno. D'altra parte, se si insegna che per creare un'azienda numismatica e tirarci fuore il pane, basta la passione per le monete ed i "soldi" non sono poi così importanti (o meglio, così si fa "credere" per far bella figura), in tanti ingenuotti abboccano. Un po' come quel tizio barbuto bianco e tatuato che balla sempre e mostra la vita "da fighi" che però invece pare abbia più milioni di debiti accumultati con le bance che followers... Nel senso che spesso la realtà é un po' diversa da quella che ci vogliono raccontare. Io l'ho sempre detto anche pubblicamente, purtroppo in qualsiasi settore, divulgazione/studio e commercio devono sostenersi a vicenda. L'una non funziona nel lungo termine senza l'altro. E poi diciamolo, visto che ci si lamenta delle defezioni di Riccione, che allo stato attuale anche sul prossimo Verona non ci si dovrebbe contare più di tanto... Quindi, mi sa che ci si vede a Bologna Vediamo com'é la nuova location!1 punto
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E che continuano ad emergere. Basta seguire i gruppi facebook maggiori per accorgersi che ormai periodicamente qualcuno pubblica l'annuncio di aver fatto il grande salto da collezionista a commerciante numismatico ufficiale. L'ultimo proprio ieri. Evidentemente quindi quello numismatico è ancora un mercato appetibile e un posticino si trova nonostante il declino dei convegni che tuttavia sembra anche a me come dice @sixtus78 bilanciato dal fiorire da altri tipi di canali commerciali magari virtuali. Peccato ovviamente perchè il piacere di vedere le monete dal vivo e girare tra i banchi guardando e riguardando i pezzi per me è un'altra cosa. Purtroppo la situazione del lavoro giovanile e meno giovanile è quella che è. Lo sappiamo tutti. Capibile che la logica della plusvalenza in certi frangenti possa essere molto predominante rispetto alla passione pura che in passato invece poteva essere alimentata tranquillamente dal denaro ricavato dalla propria occupazione principale. D'altronde i nuovi giovani (e meno giovani) commercianti numismatici ufficiali di cui si accennava prima nascono spesso da un' esperienza nel campo "meno ufficiale": se sono comunque persone appassionate, competenti e oneste alla fine non tutto il male vien per nuocere come si suol dire Saluti Simone1 punto
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Quindi qualcosa non sta funzionando nel processo divulgativo? Manca la strada maestra?1 punto
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Salve @fapetri2001, concordo con Profausto circa l'identificazione. Più nel dettaglio, dovrebbe trattarsi di questa: Costanzo II (337-361 d.C.). Piccolo bronzo, zecca di Roma, terza officina. D/ DN CONSTAN-TIVS P F AVG, busto diademato, drappeggiato e corazzato volto a destra. R/ SPES REI-PVBLICE, l'imperatore stante a sinistra, regge un globo con la mano destra e una lancia con la sinistra. In esergo, l'indicazione della zecca: R stella T. Rif.: RIC VIII, n. 320. Rarità: Non comune (NC).1 punto
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Potrebbe anche essere... Solo che un denario suberato pesa sui 3 g. https://www.acsearch.info/search.html?id=57046681 punto
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A Venezia con questo termine si indicavano le strutture, in pietra o legno, sporgenti dagli edifici ed atte a sorreggere le strutture aggettanti dei piani superiori. Presso il ponte di Rialto, in una calle, vi è un Barbacane in pietra che serviva da misura ( perché non se ne facessero di più lunghi per allargare troppo i piani superiori delle case) con l'iscrizione PER LA IURISDICION DE BARBACANI.1 punto
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Non ho mai avuto il piacere di stringergli la mano ma sia qui nella chat che in giochi on line ci siamo fatti tante chiacchierate l'ultima pochi giorni fa riguardo delle monete axumite che anche a lui piacevano e ad un manufatto in gesso rappresentaniente Taras che gli avevano fatto da poco lo.consideravo un Amico come anche suo fratello Francesco, a lui e a tutta la sua famiglia anche qui porgo le mie più sentite condoglianze, oggi per me è un giorno triste1 punto
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Ho saputo solo ora. Sono molto addolorato e serbo un piacevole ricordo della sua contagiosa allegria e ammiravo la sua grande passione e competenza sulle monetazioni aule, in particolare tarantina. Aveva da poco pubblicato, assieme ad Alberto D'Andrea, un corposo volume sulle monete di Taranto (Taras). Le più sincere condoglianze alla famiglia1 punto
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Mi dispiace veramente, era un ragazzo molto simpatico e grande esperto delle monete della sua terra. Non mancava quasi mai ai convegni campani ed era conosciuto da tutti proprio per la sua innaturale simpatia. Le mie condoglianze vanno a tutta la famiglia e in particolare al fratello Francesco che l'accompagnava sempre nei convegni.1 punto
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@Gabriele Peris "merce rara" al giorno d'oggi per un ragazzo di 14 anni, complimenti per questo tuo interessamento alla numismatica. Penso che tutti, io si, abbiano iniziato in questo modo seguendo quello che più lo incuriosiva. Se la passione rimarrà piano piano troverai la monetazione o il periodo storico che più ti potrà interessare, l'importante è leggere e documentarsi e conoscere quello che la moneta è stata. Nel Forum sono coperti più o meno tutte le monetazioni, alla sera (dopo aver terminato i compiti ?) passa un pò di tempo sul forum per trovare la tua strada.............buon viaggio.1 punto
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Altra possibilità: esemplare Agorà Auctions, Sale 59, lot 96, 19.07.2016 Macedon, Thessalonica. Civic Issue. Ca. 37 B.C. AE 20 (19.8 mm, 4.81 g, 6 h). OMONOIA, Veiled and diademed bust of Homonoia right / ΘΕΣ-ΣΑΛΟΝ/PΩM, horse galloping right. RPC 1553; SNG ANS 806; SNG Cop 378. Fine. Scarce variety. Ex Triton XV, A.K. Collection Lot 1335, A061.1 punto
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Una possibilità: esemplare Numismatik Naumann (formerly Gitbud & Naumann), Auction 12, lot 107, 02.02.2014 MACEDON. Thessalonica. Ae (187-131 BC). Obv: Head of Athena right. Rev: ΘΕΣΣΑΛΟΝΙΚHΣ. Horse galloping right; below, thunderbolt. SNG ANS 770-2 var. (mintmark). Condition: Good very fine. Weight: 5.2 g. Diameter: 19 mm.1 punto
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Il museo è discreto, bella ambientazione,discreto metodo espositivo, notevoli i reperti e onesto il biglietto d'ingresso... Forse con un po' più di attenzione certi scivoloni si sarebbero potuti evitare, tipo nel post #1, la seconda foto : il reperto viene definito "mortaio" mentre invece si tratta di un incensiere o turibolo di epoca bizantina, comunque è sicuramente un bel museo, da visitare.1 punto
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Scusa se ti contraddico ancora caro Arka. Non dubito assolutamente della tua esperienza ma vedi ho seguito e studiato questo ambito ( bronzi greci in particolare) da molti anni e andando molto indietro nel tempo. di falsi abbiamo le prove che circolavano gia’ probabilmente nel XVIII secolo. Ho avuto la buona sorte di poter ammirare ( si fa per dire..) di prendere in mano i falsi dell’eccezionake raccolta della bank leu ( uno dei migliori insiemi del settore). il problema non e’ se i falsi c’erano prima o dopo. I falsi ci sono ‘sempre’ stati. La questione che sfugge ai piu’ ( eccetto qualche osservatore particolarmente attento) probabilmente dovuto sl fatto che il fenomeno e’ molto recente è che negli ultimi 20 anni il volume dei falsi e’ enormemente aumentato e al contempo le tecniche di riproduzione si sono molto raffinate. terzo elemento ( e tu dovresti conoscerlo bene) e’ che i grandi commercianti di una volta : Mildenberg, Strauss, Cahn, Roberto Russo, Sternberg, agivano come un vero e proprio baluardo ritirando e disincentivando la proliferazione eccessiva dei falsi nel mercato. quarto e ultimo elemento: la pervasività e diffusione di internet che ha velocizzato enormemente gli scambi e soprattutto eliminato molti dei controlli che vi erano prima. tutti questi elementi insieme hanno determinato ka situazione attuale che non permette ahime’ di concludere semplicemente che tanto i falsi ci sono sempre stati. E’ purtroppo un fenomeno che ha assunto proporzioni ben diverse rispetto sl passato.. il collezionista accorto riesce a difendersi, quello comune certamente si trova molto piu’ esposto1 punto
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Spero che anche @eracle62 dia il suo contributo sul n.6 e spero proprio di ritrovarlo qui sul forum, certi Numismatici di valore assoluto come lui, non si possono proprio perdere...1 punto
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Per chiudere, vorrei riepilogare la mia esperienza (magari può servire a chi come me per la prima volta si iscrive alla lista numismatica dell'UFN del Vaticano). Prima di tutto c'è da dire che la procedura ha i suoi tempi. Da quando ho ricevuto la lettera con il modulo per eseguire l'ordine è passato un mese e mezzo prima di ricevere la mail che confermava l'avvenuta assegnazione della moneta. A quel punto ho effettuato il pagamento (con il nuovo meccanismo di pagamento online EPAY). Dopo un'altra attesa, questa volta di poco più di un mese, ho ricevuto un'altra email che mi ha confermato la spedizine del plico (con relativo tracking number). Ancora 3-4 giorni e finalmente ho ricevuto i 2 euro commemorativi per il "90º anniversario dello Stato della Città del Vaticano"!1 punto
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Ciao Layer, oggi per far capire la grandezza è l'importanza di queste persone, mi sono preso la briga di contarli; fino a Filippo II (compreso) che è il periodo che stò perfezionando abbiamo ben 60 Maestri di Zecca, 14 Maestri di Prova e 29 Incisori, il nocciolo più folto lo si trova sotto il regno di Roberto d'Angiò con ben 15 Maestri di Zecca. ;)1 punto
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Da quando ho iniziato questa discussione credo che si sia sempre rimasti nel tema Sigle e Monete sui cui sono impresse. ;) Ritornando per un attimo al discorso, quello che più mi sento di rilevare ed annotare è il semplice fatto di come mai accanto ai nominativi dei Maestri di Prova - Grimaldi e Giuno, riportati dal MIR non vi sia indicata la data della loro attività, anche se ripeto, i nominativi riportati, da un verifica sulle monete dove tali sigle compaiono e secondo un mio parere sono esatti. A differenza di tutta la bibliografia citata (escluso il Corpus) il MIR è l'unico a riportare questi nominativi come Maestri di Prova sotto Filippo II.1 punto
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Grazie Odjob, ho già letto ed esaminato accuratamente l'articolo di A. Giuliani (come potevo non farlo) è devo dire che il suo intento è stato quello di fornire i nominativi dei Maestri di Zecca che furono banchieri, ( e solo di quelli parliamo) tralascando quindi e giustamente tutti gli altri......per l'obiettivo che l'autore si è prefisso credo che sia un ottimo articolo. Ho confrontato anche le date in cui essi esercitarono la funzione e non ho riscontrato lacune e dimenticanze. Purtroppo, caro Odjob di questi signori c'è ne sono tantissimi. Per quanto riguarda l'oggetto di questa discussione l'unico nominativo che attualmente può interessare è Germano Ravaschieri riportato come presente in zecca tranne l'interruzione con il "reggente" Giovanni del Castiglio, dal 1568 al 1591 e quindi in linea con quanto da me scritto riportato. Colgo anche l'occasione, per esprimere un ben fatto al Sig. Giuliani per il lavoro svolto. Un saluto1 punto
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Infatti il De Leo dovette aspettare la morte di Ravaschieri per poter comprare quella carica, hai ragione... Il de Sopo conferma che, spesso, i Maestri di Zecca percepivano per anni lo stipendio senza presenziare alle attività ma lasciando le decisioni a "reggenti"/delegati, pur mantenendo la prerogativa delle iniziali sulle monete. Come ti ho detto, non sono per nulla ferrato nel periodo vicereale (che già di per sé è tutt'altro che semplice...), questa è un'ottima occasione per conoscerlo meglio. Perché il MIR riporta Grimaldi come Maestro di Prova, mentre il De Sopo lo riporta come Maestro di Zecca? Se lo sapessi con certezza, anch'io mi sono fatto la stessa domanda, e l'unica risposta che mi sono dato è questa: Il MIR credo abbia riportato il Grimaldi come maestro di prova traendolo dal Corpus mentre il De Sopo come maestro di zecca traendolo dal lavoro del Prota, nel cui lavoro però riferisce che trova sì notizie di questo maestro ma con precisione non gli è stato facile accertarsi di quale zecca ne fu maestro perchè la cedola Aragonese 8 e 9 in cui forse se ne poteva apprendere è mancante. Io mi sono fatto un'idea, sempre analizzando le sigle, e ritengo che il dato del Corpus sia quello corretto, altrimenti la sigla G del maestro di Prova sulle monete del 1596 e 1598 di chi altro sarebbe ? e parliamo di monete in cui la sigla G si vede benissimo come la MIR 170/1 (Ducato)1 punto
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Vi riporto adesso un passo del Bollettino del Bovi (non per ricordarlo ma studioso espertissimo della monetazione Napoletana e credo l'unico che abbia affrontato un pò il problema sigle) dove si legge chiaramente l'importanza delle sigle quando una moneta non è chiara, vuoi per la data, vuoi per l'assenza di essa, vuoi per altri motivi. Ecco, questo è un classico esempio di come per alcune monete avvalendosi delle sigle si può determinare l'esatta classificazione temporale.................ma non sempre è così facile (anche se apparentemente sembra esserlo). E' quello che stò cercando di fare per moltissime monete di questa Monetazione.1 punto
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Ciao Galenus apprezzo il tuo interessamento e chissà che alla fine (anche con il tuo aiuto e magari di altri) forse ne verrò a capo........io che le studio da tempo su questo periodo e per questa moneta in particolare sinceramente, mi sarei un pò arenato. Detto questo debbo subito rilevare che nel tuo intervento c'è qualcosa che non torna e cioè che Giovanni del Castiglio fu Maestro di Zecca "Reggente" e non Maestro di Prova, quindi la sigla CI non può essere sua in quanto CI è del Maestro di Prova. Tieni presente questo dato, così come lo stò facendo io per la risoluzione.......che poi è quello concreto e cioè che tantissime monete recano la sigla GR (Germano Ravaschieri) fino al 1591. La GR con VP è tutto normale, la IAF con CI è tutto normale, la MAL con CI è tutto normale (considerando CI Gaspare Giuno)ma la G con CI ? come ho detto è un'enigma da risolvere.1 punto
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Grazie Galenus per il tuo intervento........partiamo quindi da dati certi, anche se credo che questi siano gli anni che anche il Bovi definisce "oscuri" per la Zecca Partenopea (1579-1584) e (1589-1591). Escludiamo subito il Consolo (incisore) sotto Filippo III e Filippo IV (dal 1616 al 1635) e che CI presente non solo su questa ma su molte altre monete del periodo, si possa attribuire a Gaspare Giuno o Juno così come riportato credo esattamente dal Corpus (infatti nel post viene indicata la prima moneta con questa sigla CI a partire dal 1594 abbinata però a IAF del Fasulo); trovo riscontro anche nel Bollettino del Bovi dove, anche se quando ci scrive dei Maestri di Prova non indica il Giuno, ma la prima moneta con la CI tagliata è indicata sul Tornese con cornucopia del 1592............quindi in questo caso la CI potrebbe effettivamente essere del Giuno. L'altro dato certo è che la sigla GR è di Germano Ravaschieri morto nel 1591 e che la carica venne comprata nello stesso anno da Marco Antonio de Leo............. Ma mi manca l'anello di congiunzione tra il Ravaschieri e il Giuno anche perchè questa è una moneta senza la data e nel 1591 Germano era morto.1 punto
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