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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/26/19 in tutte le aree
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https://www.corriere.it/cultura/19_agosto_25/pio-ix-escluso-dall-euro-dell-800-ma-porta-pia-evito-bancarotta-398c1a8e-c74d-11e9-b283-cf539d3cc34f.shtml3 punti
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Quasi per uno scherzo ho riunito tutte le prime pagine dei nostri lavori (mie e di Okt). Ne è uscito un link piuttosto pesante, ma di un certo interesse. Eccolo: http://roth37.it/roth37&Okt%20covers Qualora si volesse leggere il lavoro il sito è sempre quello da più di vent'anni (gulp!): http://roth37.it Gradito qualsivoglia commento. Grazie3 punti
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Salve a tutti, come qualcuno sa, io sono quello che colleziona catorci. La moneta di oggi avrebbe dei buoni rilievi, tuttavia ha indubbiamente dei "problemi", che vorrei inquadrare meglio: non riesco a capire se siano colpi (finita sulla ghiaia e schiacciata da una carrozza borbonica che portava una famiglia di nobili corpulenti?) o solo mancanze. In ogni caso il nominale è molto raro, e il vantaggio dei catorci è come sempre che li lasciano veramente a due soldi, quindi io ne sono contento. Fatemi avere le vostre opinioni, e grazie!2 punti
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Questa è una piccola guida-discussione per chi volesse cimentarsi in una collezione tematica di monete e/o banconote europee comunitarie, cioè delle valute degli stati della Comunità Europea, e volendo anche di altre che indirettamente ci hanno a che fare. Il criterio fondamentale di questa raccolta è ovviamente lo stabilire con precisione cosa sia "comunitario" e cosa no. Personalmente intendo il termine nel suo significato più ampio, nel senso che oltre all'Euro, alle ex-valute degli stati oggi nell'unione monetaria e quelle degli stati UE che non ne fanno attualmente parte per me sono in qualche modo considerabili comunitarie anche le valute dei territori dipendenti e altre di cui parlerò. Secondo criterio fondamentale è stabilire da che epoca esatta cominci l'ambito comunitario, e qui a mio avviso le possibilità sono sostanzialmente due. Se si prende come "anno zero" l'inizio del processo d'integrazione europea (con la Dichiarazione Schuman del 9 maggio 1950), che istituzionalmente ebbe la sua forma iniziale nella CECA (Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio, in vigore dal 23 luglio 1952) l'anno sarebbe il 1950 o 1952, mentre se si parte dalla fondazione della CEE (Comunità Economica Europea, in vigore dal 1 gennaio 1958) l'anno è il 1958. Quale dei due seguire? Secondo me sarebbe più corretto il primo (anno 1950 o 1952, fra i due non cambia collezionisticamente nulla) perchè per motivi che ho spiegato nel dettaglio altrove (*) la Dichiarazione Schuman e la CECA rappresentano ben più della semplice istituzione di un'autorità e un mercato comune ma furono atti fondamentali che cambiarono il corso della storia europea. Al 1950 la situazione esatta quanto a valute metropolitane era questa: - Francia: Franco francese. All'epoca il nord dell'Algeria era parte integrante del territorio francese, quindi il Franco algerino (nel contante in corso al 1950 e fino all'indipendenza dell'Algeria nel 1962) era di fatto una valuta comunitaria. - Germania ovest: Marco tedesco. - Italia: Lira. - Paesi Bassi: Fiorino. - Belgio: Franco belga. - Lussemburgo: Franco lussemburghese. Caso particolare è quello del Protettorato della Saar (1947 - 1957) che come valuta ufficiale ebbe il Marco della Saar dal 1947 al 1954 e poi il Franco della Saar dal 1954 al 1959 (le monete apposite continuarono a circolare ancora per due anni dopo il ritorno alla Germania): la Saar era formalmente un protettorato francese e non costituiva formalmente territorio comunitrario, ma se si adotta il criterio estensivo la sua valuta era indirettamente comunitaria in quanto emessa dalla Francia. Altro caso particolare è quello dell'Amministrazione Fiduciaria Italiana in Somalia (1950 - 1960) per cui vale la stessa considerazione generale. Al 1950 Francia e Paesi Bassi avevano e hanno tutt'ora territori dipendenti per cui si emettevano ed emettono valute specifiche (o versioni grafiche varianti fatte per la circolazione locale), il Belgio ne aveva. Stando al criterio estensivo anche queste valute coloniali erano e sono indirettamente comunitarie. Nel 1973 avviene il primo allargamento della Comunità europea, con l'adesione di Regno Unito, Danimarca e Irlanda. I primi due hanno dipendenze dotate quasi tutte di valute specifiche (o versioni grafiche varianti fatte per la circolazione locale), col caso particolare di Gibilterra, unica dipendenza britannica formalmente parte anche della Comunità europea. La sterlina di Gibilterra è dunque una valuta comunitaria. Segue nel 1981 l'allargamento alla Grecia e nel 1986 entrano Spagna e Portogallo. Al 1986 la Spagna non aveva più dipendenze, mentre c'è il caso particolare del Portogallo che fino al 1999 amministrava Macao. A partire dal nuovo statuto del 1976 questa antica colonia divenne territorio cinese sotto amministrazione portoghese ma la sua valuta locale, la Pataca, era indirettamente comunitaria in quanto emessa dall'amministrazione portoghese. Oggi l'emissore della Pataca in moneta è il governatorato della Regione Amministrativa Speciale di Macao, quindi la Cina, mentre il vecchio emissore portoghese della cartamoneta Pataca, il Banco Nacional Ultramarino, è autorizzato dalla Cina a continuare a stampare banconote, che dunque sono indirettamente comunitarie in quanto emesse da un'istituto statale portoghese. Nel 1995 avviene l'adesione di Austria, Svezia e Finlandia, nel 2004 di Cipro, Malta, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Lettonia, Estonia, Lituania, Repubblica Ceca e Slovenia, nel 2007 di Romania e Bulgaria, nel 2013 della Croazia. Naturalmente dal 1999 (e dal 2002 quanto a contante unitario) la valuta comunitaria per eccellenza è l'Euro. ________________________________________________________ (*) Si veda il post iniziale di questo thread: https://www.lamoneta.it/topic/149302-i-simboli-europei-sulle-monete/2 punti
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Secondo me se riuscissi a venderla sui 5 euro saresti già fortunato. Per me non ne vale la pena, soprattutto perché finiresti con l'alimentare il già ricco e variegato mercato dei falsi. Se fossi in te la terrei come ricordo dell'esperienza fatta.2 punti
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Queste proprio no, visto che sono state coniate cinque secoli dopo... Arka Diligite iustitiam2 punti
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Salve a tutti ieri finalmente dopo mesi sono riuscito a tornare a Cordusio non c'era moltissimo a parte una ciotola che conosco bene in cui si trova sempre un po' di tutto a 50 cent anche se spesso le monete sono molto rovinate mi piace particolarmente perchè è una di quelle col maggior ricambio di pezzi e ogni volta si trova qualcosa di nuovo e particolare qualcosina di interessante (almeno per me anche se molto rovinato l'ho trovato) quindi ecco il bottino senza infamia e senza lode: 1) sx: Un soldo Napoleone Regno d'Italia 1807 moneta considerata rara peccato che nel mio malconcio esemplare non sia possibile nemmeno leggere la zecca dx: Luigi Filippo 5 cent 1841 - Moneta che mi ha sorpreso non poco...infatti non mi risultavano pezzi da 5 cent per Luigi Filippo (di cui ho riconosciuto il ritratto) tuttavia con una ricerca ho scoperto che si tratta di un pezzo da 5 cent delle Colonie Francesi in particolare i pezzi coniati nel 1841 furono coniati per la colonia francese di Guadalupe quindi questa malconcia moneta ha insomma fatto parecchia strada..2 punti
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Accusare di falsità un intera categoria di monete non mi sembra corretto. Il tetradramma di Atene è una delle più comuni monete greche e quindi la sua frequenza nelle aste è normale. Resta il fatto che giudicare dalle foto è sempre difficile, salvo casi evidenti come quello del post iniziale. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Chissà se avremo un resoconto da chi potrà vedere la personale di Loredana Pancotto, penso di sì visto il numero di appassionati che ci saranno o ci sono già a Riccione, per il momento posto intanto la medaglia uniface, che io trovo splendida, che la Pancotto ha fatto per il recente e autorevole premio Biblionumis.2 punti
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Come la precedente del Vaticano, questa pagina è dedicata agli argenti commemorativi della Repubblica Italiana, Euro e in argento, appartenenti alla mia collezione. Chi vuole può postare le foto delle proprie monete collezionate. 1) Moneta in argento – 900° ANNIVERSARIO DEDICAZIONE DELLA CATTEDRALE DI PISA Anno: 2018 Valore nominale: 5 Euro Metallo: Ag 925/1000 Diametro e peso: 32 mm / 18 gr Artista / i: Annalisa Masini Bordo: godronatura spessa continua Coniata dalla Zecca dello Stato ( IPZS ) Dritto: Piazza dei Miracoli a Pisa, con a sinistra la Torre Pendente (1173-1350) Rovescio: Duomo di Pisa con, posta in primo piano, una formella di bronzo; particolare preso dalla Porta dei Ranieri, di Bonanno Pisano, che ha come soggetto “l'entrata a Gerusalemme”. Note: la Cattedrale di Pisa venne iniziata nel 1064 e venne consacrata nel 1118 da Papa Gelasio II (1118-1119). Oltre allo stile romanico presenta stili lombardo-emiliano, classico, bizantico e a tratti islamico. Inizialmente la Cattedrale non era a croce latina, come ora, ma greca. Nel corso dei secoli le sue porte andarono distrutte, ad eccezione della bronzea Porta dei Ranieri. Questa porta è molto interessante poiché è adorna da 24 formelle riguardanti scene del Nuovo Testamento; fusa attorno al 1180 da Bonanno Pisano1 punto
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Cari Lamonetiani, oggi porto alla Vostra attenzione due 20 centesimi del 1895, il primo è un esemplare originale in buona conservazione, il secondo un falso d'epoca...1 punto
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No non è mai saltato il convegno di riccione,fu ripreso per i capelli, ma si effettuò anche in quell'anno che sembrava saltasse ,comunque dopo verona rimane il migliore,anche per il posto dove si svolge,auguri agli organizzatori,saluti Aldo.1 punto
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Io ne spenderei anche 30 se è un falso di ottima fattura; se Re di denari non è interessato, può girarlo a me.1 punto
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Beh... storia ne hanno da raccontare. Credo che se potessero testimoniare quello che hanno visto e vissuto, i nostri figli arriverebbero ai capelli bianchi. Sono monete nate in un frangente triste e brutto. Hanno visto la fine della Grande Guerra, il tentativo di rinascita e poi la seconda guerra mondiale. Sono monete, per chi le guarda con occhio "monetale" che forse non dicono nulla perché il loro stato di conservazione è quello che è. Ma chi le guarda con occhio "storico"... ne hanno cose da dire. Per quanto riguarda eventuali tracce, penso tu sappia la storia di questi tondelli.....sono stati ribattuti sui nichelini di Umberto I del 1894 e 1895. Per cui è normale trovare tracce del conio precedente.1 punto
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Salve @corallino, la tua moneta dovrebbe corrispondere a questa: Piccolo bronzo (AE3) coniato da Costante I (337-350 d.C.) dalla zecca di Siscia (SIS), 3° officina (lettera ). Al D/ CONSTAN - S P F AVG. Busto diademato, paludato e corazzato volto a destra. Al R/ VICTORIAE DD AVGG Q NN. Due Vittorie alate affrontate reggono una corona. In mezzo, ramo di palma. In esergo: SIS. Rif.: RIC VIII, 195. Le lettere AN al D/ ci sono, sembrano evanescenti probabilmente per via di una "schiacciatura" di conio. Allego immagine tratta dal web per confronto:1 punto
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DE GREGE EPICURI Le due lettere sono "cadute", come a volte succede, ma se ne vede l'ombra. Però fra AUGG e NN sembra di vedere una O... Comunque, questa moneta non mi pare comunissima; io non ne ho mai viste con quel ramo di palma fra le due vittorie.1 punto
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...e.con questo siamo al terzo utente di cui disconosci la conoscenza nel mondo reale. La cosa mi rimanda a citazioni bibliche ma non vorrei andare off-topic. ???? ciao Luca.1 punto
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Buonasera, oggi ho acquistato questa moneta, mi sono lasciato trasportare dalla molteplicità dei dettagli di quest’ultIma. il mondo con l’italia al centro, la data 1684 scritta come se incisa su un’albero. La cornucopia e il fascio. chiedo a voi perché vorrei saperne di più. per ultimo il valore e il grado di conservazione. grazie in anticipo1 punto
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Essendo un falso creato per collezionisti inesperti e non per la circolazione (negli anni '80 ormai, l'uso di questa moneta era irrisorio), non può nemmeno considerarsi un "falso d'epoca": il valore è di pochi euro, alla stregua di tutte le "patacche" circolanti...1 punto
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Molte grazie.. mi mancava proprio.. la parola chiave era "manus dei"... a saperlo. Grazie ancora!!1 punto
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Ciao. È un piccolo bronzo emesso dopo la morte di Costantino e commemora la sua salita al cielo. Raffigurato velato al dritto e su un carro nel rovescio, proteso verso una mano (di Dio) in alto sulla moneta.1 punto
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Prima ci scrivi che hai accertato che è oro e poi ci scrivi che un orefice non ti ha saputo dire di che oro si tratta. Curioso. Arka Diligite iustitiam1 punto
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That's very interesting. The sower was a favourite subject of Egger-Lienz's production, with a first painting dated 1903 ("Der Sämann") and a second one in 1921 ("Sämann und Teufel"). In the first painting the sower is alone in a field, facing and advancing while sowing seeds. In the second version the sower is walking left, sowing with his right hand, while behind him stands the figure of the Devil, making a similar movement. The 1 schilling coin engraved in 1946 has a figure which seems to be an hybrid of the two, physically more like the Devil, and clearly without the hat. The second version of the painting (1921) Obverse of the 1 shilling coin (1946-57) The figure is inspired by the painting, and not a reproduction of it, especially because in the painting the face of the Devil is not visible. But the hair are exactly as in the painting. The engraver of the coin is Michael Powolny, but he is credited only for engraving the State eagle on the reverse.1 punto
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Ora mi sembra meglio. Azzarderei la seguente identificazione.. sempre aperta al contraddittorio s'intende: As, AD 183, D/ M COMMODVS_ANTON AVG PIVS - laureate head right; R/ TR P VIIII IMP VI COS IIII P P / S - C - Roma seated left on shield, holding Victory in right hand, and spear in left Mint: Rome - RIC III 0429(b) Con peso e diametro ci siamo rispetto al tuo. Spero di averci azzeccato e di esserti stato utile. Saluti Flaminius1 punto
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2) Come sempre ho preso anche due monete misteriose da identificare con più calma a casa.. sx: 1 Kreuzer Francesco II Austria 1812 (è stata coniata solo in quell'anno mi risulta) dx: questa moneta de diametro di 21mm e del peso di 2.5 grammi mi ha fatto penare parecchio ieri ma finalmente l'ho identificata penso...la moneta al momento dell'acquisto mi è parsa subito abbastanza vecchia come fattura..immaginavo un primi XIX secolo visto il bordo sottile e la forma imprecisa tipici di tecniche di coniazioni più vecchie, tuttavia la data che mi sembrava di leggere mi riportava in pieno Novecento. Mi sono poi ricordato che alcuni paesi più lontani e isolati avevano mantenuto tecniche di coniazione più vecchie anche nel XX secolo...questo ha ristretto un po' il campo di indagine e penso di essere infine riuscito ad identificarla con 1/80 di Rial dello Yemen del periodo 1911-1942..purtroppo la data non è leggibile poichè era sul rovescio spero di non avervi annoiato con la ricostruzione della mia breve indagine su questo logoro tondello? ma visto che la moneta di per sè diceva poco ho pensato di arricchire il post così...1 punto
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Veramente molto bella. Peccato non avere una foto inclinata che permetta di apprezzarla maggiormente in modo "tridimensionale". Ho cercato anche sul loro sito ma non c'è una foto di questo tipo http://premio.biblionumis.it/la-medaglia/ Saluti Simone1 punto
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io per lo zodiaco mi ha detto che avendo pagato con l'abbonamento il primo agosto, non serviva mandare i moduli perchè avevano già registrato il mio pagamento, quindi penso che per la spedizione non c'è problema, ti auguro che la divisionale proof vada a buon fine anche lei1 punto
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Buongiorno a tutti cari amici del forum. Stamattina mi sono recato ad un mercatino ed ho trovato questa moneta da 10 Centesimi coniata nel 1893 dalla zecca di Roma. A parte la rarità (da catalogo se non erro questa moneta è rara, anche se la conservazione non è eccelsa), ciò che mi ha colpito è stata l'incisione "Amore" dietro la testa del sovrano. Mi piacerebbe avere i vostri pareri su questa peculiarità, oltre che sulla moneta in sè, nonchè sul suo valore. Secondo voi si tratta di un "love token"? Grazie a tutti coloro che vorranno intervenire!! Auriate1 punto
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In realtà esiste un opuscolo, molto raro a trovarsi, che illustra le collezioni in maniera sintetica ma con belle foto aspettiamo l’opera maggiore1 punto
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Banale e stranota patacca da mercatino, non è argento ma alpacca. È un tappabuchi per chi si accontenta di questo tipo di riproduzione, ecco perché non è in oro come l'originale.1 punto
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Interessante discussione. penso che sia ovvio che ognuno preferisca collezionare monete vere, con i loro anni, il fascino delle mani che le anno toccate, i luoghi ormai scomparsi che le han viste protagoniste. io credo che i pensieri degli uomini si possano trasferire sugli oggetti e chi è in grado di percepirlo, quando prende in mano una moneta...questa gli parla, raccontandogli i suoi segreti. Ma se invece si vuol fare un discorso “astratto” sull’arte e sul “bello”...diventa un discorso molto complesso. un quadro di Van goht è bello è VALE quelle cifre spopositate perché c’è la firma in piccolo su un angolo...o perché ha quei colori e quelle pennellate? cos’e artistico...sapere che l’ha fatto QUELL’ARTISTA o per le emozioni che ti riesce a trasmettere ? si è discusso molto di questo per decenni...e come tutte le discussioni non c’è una sola conclusione...anzi, più si discute è più esperti vogliono contraddire i loro interlocutori. alla fine...ognuno si tiene la propria opinione. sta di fatto che siamo circondati da falsi che a volte non riescono ad essere capiti dai soliti “esperti”. ( come è già stato detto). La mia opinione è che le copie debbano sempre essere dichiarate come tali. Chi va nei musei e vuole ammirare la pietà di Michelangelo sa che è una copia, ma l’emozione che ti trasmette quella copia è identica a quella che si proverebbe con l’originale. Come chi fa chilometri di coda per guardare per pochi secondi la Gioconda leonardesca al Louvre, a distanza, con 5 metri separati dalle corde, dietro un vetro (che non è antiriflesso)...penso che non capirebbe se dietro quel vetro ci fosse una riproduzione (e non è detto che non ci sia). si fanno chilometri di coda perché si “pensa” di vedere QUELLA Gioconda...poi si va nella stanza accanto e si ammira la Vergine delle rocce senza vetri senza code e che è molto più bella (mio parere) della celeberrima Monna. allego il link a chi produce falsi d’autori da Una vita ed ha come clienti la famiglia Agnelli, Claudia Cardinale, Mike Jagger,ecc Persone che non hanno problemi di soldi, ma che preferiscono arredare le loro costosissime ville con riproduzioni artistiche di quadri celeberrimi...che non potrebbero MAI avere in quanto NON vendibili. Non potrei mai avere la Guernica di Picasso nel mio soggiorno anche se lo volessi pagare una fortuna...non me lo vendono. Una copia fatta su tela con gli stessi colori ad olio, con le stesse pennellate...viene venduta a 200.000 euro...nulla rispetto al costo dell’originale. In conclusione.... sono favorevole alle riproduzioni (ben fatte) purché dichiarate come tali. sono arciconvinto che una moneta originale sia sempre meglio di una copia proprio perché ha dietro un vissuto ed una storia inimitabile. https://www.cdt.ch/ticino/daniele-donde-sono-l-inventore-del-falso-d-autore-CX11328591 punto
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Buonasera a tutti, contribuisco anche io, posto ultimo arrivo in collezione, Piastra Ferdinando II millesimo 1857 taglio inciso al rovescio. Saluti Alberto1 punto
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Buongiorno e Buona Domenica a tutti, oggi uso nuovamente un ponte Numismatico a proposito di Donne, ci spingiamo a ritroso nel tempo oltre i confini del primo millennio, siamo negli anni dal 136 al 141 dc. La moneta è un Sesterzio di Antonino Pio con il fulmine, collezione Litra68. Parliamo anche, solo pochissimi cenni, della consorte Faustina Maggiore, della quale posto moneta presa in prestito dalla rete. Le notizie ed avvenimenti sono rigorosamente fonte Web. Faustina sposò Antonino Pio nel 117 dc. Faustina fu divinizzata post mortem; Antonino le dedicò un nuovo alimenta, il Puellae Faustinae, sussidi a favore delle fanciulle orfane, e un grandioso tempio nel Foro Romano, diventato il Tempio di Antonino e Faustina in seguito alla divinizzazione dell'imperatore dopo la sua morte. Faustina divinizzata fu associata in particolare con Cerere, dea delle messi, che appare frequentemente nella monetazione; Erode Attico venerava Faustina come la “nuova Demetra” (l'equivalente greco di Cerere) in un santuario privato che fece costruire fuori Roma, ora divenuto la chiesa di Sant'Urbano. Oltre a Cerere, appaiono nelle sue monete raffigurazioni di Vesta e Giunone. Fu anche associata con la Magna Mater e a Cirene con Iside; a Sardi era adorata assieme ad Artemide. Nella base della colonna antonina in Vaticano è raffigurata l'apoteosi post mortem di Antonino e Faustina, che dalla pira funebre ascendono al cielo sulle ali di un Genio, scortati da aquile. LE ORIGINI L'imperatore, designato da Adriano a succedergli, Titus Aurelius Fulvus Boionius Arrius Antoninus Pius, apparteneva a una famiglia piuttosto ricca proveniente da Nemauso (Nimes), nella Gallia meridionale. Adriano aveva scelto Tito Aurelio Fulvio Boionio Arrio Antonino, che a sua volta adottò, per volere dell'imperatore, il giovane figlio di Lucio Elio Cesare, futuro Lucio Aurelio Commodo, ed il nipote di sua moglie Marco Aurelio Vero, il futuro imperatore Marco Aurelio. Antonino nacque a Lanuvio nell'86 d.c, trascorse la sua giovinezza Lorium, a 12 km. da Roma, fu Pretore, poi Questore, e nel 120 fu nominato Console, poi Giudice in Campania (uno dei 4 giudici dello stato), Proconsole in Asia e infine membro del Consilium Principis. L'ASPETTO E IL CARATTERE Historia Augusta: Vita di Antonino Pio II - "Fu un uomo di bell'aspetto e di grande ingegno: equilibrato e nobile, aveva un volto che esprimeva compostezza e un'intelligenza fuori del comune". Vita di Antonino Pio, XIII - "Il suo aspetto aveva una severa maestà; era alto di statura, e proprio per questo, quando incominciò a curvarsi per la vecchiaia, si teneva ritto fasciandosi il petto con listelli di tiglio. Anche quando era già avanti con gli anni, ogni mattina, prima che i cortigiani venissero a salutarlo, mangiava pane secco per tenersi in forma. La sua voce era rauca e grossa, ma niente affatto sgradevole". Dalla statuaria appare un volto dai lineamenti fini e regolari, magro, labbra sottili, naso greco e collo slanciato, un bell'uomo insomma. Presentandolo al Senato l'imperatore Adriano lo descrisse: "Nobile, mite, indulgente, savio, lontano dagli impeti della gioventù e dal torpore della vecchiaia" Antonino era intelligente e di buon animo, amava l'ordine e l'economia, era calmo, amante della vita sedentaria, della pace, e della giustizia. IL SENATO Morto Adriano, Antonino ne portò a Roma le ceneri e chiese che gli venisse tributata l'apoteosi; ma il Senato si oppose e minacciò la damnatio memoriae su Adriano. Non perdonava al passato imperatore i privilegi tolti ai Senatori e una certa crudeltà contro di loro degli ultimi anni. Antonino però aveva dalla sua l'esercito, per cui riuscì a vincere l'opposizione del Senato. In cambio però dovette abrogare l'organo di governo formato dai quattro giudici circoscrizionali. Gli fu dato il titolo di Pio per il buon carattere: non prese provvedimenti contro gli oppositori dell'apoteosi di Adriano e amnistiò i condannati dal predecessore. Dette sempre prova di grande clemenza: quando un certo Attilio Tiziano fu esiliato dai Senatori per aver cospirato contro di lui, non volle se ne cercassero i complici, e quando un certo Prisciano, accusato anch'egli di congiura, si tolse la vita per non essere condannato, Antonino ne aiutò il figlio con generosità. LE RIFORME Come Adriano curò molto la giustizia, assistito anche lui dai più illustri giureconsulti. Abolì i quattro giudici circoscrizionali istituiti da Adriano. Restituì ai Senatori i vecchi privilegi. Aumentò le elargizioni alla plebe di Roma, oltre ai 200.000 cittadini che avevano grano e acqua senza lavorare per la legge di Augusto, fece distribuire anche olio e vino. Migliorò la condizione della donna decretando che il marito potesse punire l'infedeltà solo se lui stesso fosse stato fedele. Migliorò la condizione degli schiavi deliberando che i padroni che uccidessero i loro schiavi fossero puniti come omicidi. Abolì la confisca dei beni paterni per i figli dei funzionari condannati per concussione purchè restituissero alle province il mal tolto del padre. Punì coloro che nella riscossione dei tributi non si comportassero con umanità. L'oro offerto per la sua adozione lo restituì per metà alle province, e il resto a Roma. Distribuì denaro al popolo e ai soldati. Spese considerevoli somme in feste e spettacoli, e per la celebrazione del nono centenario di Roma, ridusse le imposte. Nel 148, revisionando le imposte, condonò ai contribuenti gli arretrati di quindici anni. Fu generosissimo negli aiuti a Rodi e in Asia Minore, devastate da un terremoto e con le città di Narbona, Antiochia e Cartagine, danneggiate da incendi, facendo tra l'altro sospendere i tributi per anni. Molto denaro spese pure per Roma, che aveva perso in un incendio trecentoquaranta insulae (caseggiati), che era stata inondata dal Tevere, afflitta per giunta da una grave carestia e dalla rovina del circo durante i giuochi apollinari, in cui morì un migliaio di persone. Costruì acquedotti, migliorò i porti di Puteoli, Terracina e Gaeta. Costruì strade in Africa, nella Gallia, in Italia e nella Pannonia. Costruì un tempio ad Adriano e ne terminò il bellissimo mausoleo, in cui vennero deposte le ceneri di Adriano, di Cejonio e poi dei figli e della moglie di Antonino, Faustina. Questa morì nel 141 e, sebbene di costumi opinabili, le fece decretare l'apoteosi e innalzare un tempio sulla via Sacra. In memoria di Faustina fondò una istituzione di beneficienza per fanciulle orfane, dette le Faustiniane. Rinnovò l'incarico anche per sei o nove anni ai governatori delle province più capaci, attento peraltro ai reclami giuridici verso gli abusi dei procuratori del fisco nelle province. Antonino pur andando incontro a molte spese lasciò un bilancio statale floridissimo, di oltre due miliardi e mezzo di sesterzi. LE GUERRE Non mancarono le rivolte che lo costrinsero alla guerra, anche perchè l'aristocrazia forzava per l'antico mito dell'egemonia romana. Così la Scizia e la Parzia furono ufficialmente considerate province romane. Historia Augusta (Vita di Antonino Pio, IX) "- Riuscì con una semplice lettera a distogliere il re dei Parti, Vologese III, dall'invadere l'Armenia... - Rifiutò seccamente di restituire al re dei Parti il trono regale che era stato preso come parte del bottino da Traiano, - ridiede il governo del Bosforo a Remetalce, Re del Bosforo Cimmerio, risolvendo le pendenze che questi aveva con Eupatore, - mandò nel Ponto rinforzi agli Olbiopoliti, che erano in lotta contro i Taurosciti, - e sconfisse questi ultimi costringendoli anche a dare ostaggi." (Vita di Antonino Pio, IX): "- Antonino ricevette a Roma la visita di Farasmane, re degli Iberi, che si mostrò verso di lui più deferente di quanto non fosse stato verso Adriano. - Nominò Pacoro re dei Lazi, popolazione stanziata sulla riva sud-orientale del Mar Nero, - e bastò la sua autorità per richiamare il re Abgaro dall'Oriente. - Fu anche arbitro nelle contese tra i vari sovrani. - Il suo prestigio presso i popoli stranieri, insomma, fu senza precedenti, in virtù soprattutto del fatto che amò sempre la pace, tanto da ripetere spesso il detto di Scipione che dice: «Preferisco salvare un solo cittadino che uccidere mille nemici»". Le rivolte si ebbero in Acaja, Egitto e sul suolo ebraico, e combattè contro Germani, Alani, Baci, Mauntam e Britanni. Questi ultimi furono i più pericolosi, soprattutto per i Briganti, gli adoratori della Dea Brigantia, e i Caledoni (odierni scozzesi) che minacciavano il Vallo di Adriano. Il legato Quinto Lollio Urbino li sconfisse e li ricacciò più a nord costruendo un vallo provvisorio oltre il Vallo di Adriano. Stranamente ancor oggi la Scozia adotta il Diritto Romano, mentre se ne discosta di più l'Inghilterra, per quanto la conquista romana abbia pesato più su quest'ultima e poco sulla Scozia. Fu come il "Benefattore dell'umanità", "Il piu' santo di tutti i tempi", "Il piu' grande e visibile degli Dei", "Il più caro agli Dei". Per trecento anni, quando si procedeva all'investitura di un nuovo imperatore si terminava con l'augurio "Che tu possa essere come Antonino il Pio". LA MORTE Antonino Pio si spense a Lorium, dov'era nato, nel 161, a settantaquattro anni, dopo tre giorni di febbre. Il giorno della sua morte, chiamò gli amici e i prefetti delle coorti pretorie, cui raccomandò Marco Aurelio, nella cui stanza fece portare la statua d'oro della Fortuna. Sembra che l'ultima parola a Marco Aurelio sia stata "Aequanimitas", un'invito ad essere equanime, cioè giusto, poi si volse nel letto dall'altra parte come per dormire e morì tranquillamente. Venne ritenuto uno dei "Cinque buoni Imperatori" del II secolo, insieme a Traiano, Adriano e Marco Aurelio. Il Tempio di Antonino Pio a Roma Identificato grazie all'iscrizione sull'architrave, dedicato nel 141 d.c. a Faustina senior, sua moglie, morta e divinizzata in quell'anno e, successivamente, all'imperatore dopo la sua morte. Il tempio è su un alto podio in blocchi di peperino, preceduto da una scalinata, ricostruita in mattoni da un restauro moderno. Al centro della scalinata era un altare per i riti alla presenza del popolo. La fronte dell'edificio mostra sei colonne di marmo cipollino alte 17 metri con capitelli corinzi in marmo bianco. La cella interna unica è in blocchi di peperino, rivestito all'epoca di lastre di marmo, come appare dalle tracce di grappe sulla parete. Le scanalature oblique nella parte alta delle colonne, sono la traccia di un fallito tentativo di far crollare il tutto mediante tiro con corde o con catene, per il riutilizzo dei materiali. A partire dal VII secolo l'edificio venne riconvertito in chiesa cristiana dedicata a S.Lorenzo detto in Miranda, evitandogli la distruzione. Buona lettura.1 punto
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Quello che mi dispiace è che il grande sforzo che viene fatto per pubblicare la collezione di Vittorio Emanuele III venga completamente ignorato da una gran parte di collezionisti... Arka Diligite iustitiam1 punto
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Taglio : 2 € CC TDR Nazione : Francia Anno : 2007 Tiratura : 9.406.875 Conservazione : BB Citta : Capaccio - Paestum ( SA)1 punto
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Figura molto amante della sua immagine la contessa.. personaggio particolare per i tempi. Al giorno d'oggi potrebbe essere una fashion-blogger. Aggiungo un immagine1 punto
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Rimanendo nella mia posizione critica in merito all'autenticità dell'esemplare integro (ben altra cosa mi sembra invece quello spezzato riportato a pag. 182 del Bernareggi), rimane la difficoltà ad indicarne la zecca. La Pardi illustra l'esemplare frammentato indicandolo come appartenente a NOVATE (Castelnovate) e, nella tabella dei nomi delle zecche, riporta alcune desinenze che ne giustificherebbero tale attribuzione. Si tratterebbe quindi di una desinenza "particolare" di difficile interpretazione. Così come esiste SebrioPAV (in nesso) al posto di SEBRIO seguita da lettera (C, I, S o T), NovatARI (o NOVATARV ??) costituirebbe quindi una variante di legenda degli esemplari con NOVATE.1 punto
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Mi scuso con legionario se ho anticipato la scansione della richiesta di Giov60.1 punto
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per me, no, non è FDC. Ti posto un lato (foto non mia preciso) di un FDC, nota il lustro e l' anima della spiga:1 punto
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Grazie Achille........gli darò certamente una lettura di riguardo, anche se sono molto concentrato sulle sigle apposte sulle monete da questi signori presenti in zecca e il "Comprobatore delle Prove" mi risulta esente da questo privilegio.1 punto
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Conosco chi ora ce l'ha, mi farò inviare un'immagine ad alta risoluzione e ti farò sapere. Grazie per la segnalazione ma penso che non ci sia alcuna C. Ciao Francesco, credo che non serve che tu ti faccia inviare l'immagine, perché mi sono cimentato in un piccolo collage affiancando una parte della Y alla Y del Coronato che ho appena postato nella discussione “sul Coronato con stile particolare”, per stabilire anche l’effettiva corrispondenza di questo Coronato doppia YY e come si può ben notare, calza alla grande. YY (Yacobus Cotrullo) Ehi....attenzione che questa moneta è stata manomessa per prova !!1 punto
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Ciao Francesco, permettimi una domanda diretta, tu che c'è l'hai avuto anche tra le mani, parlo del Coronato ormai ex W.........ma non c'è la vedi la lettera C anche qui sotto la Y ? io sì ......sotto quella di sx. Azzardo un'ipotesi, visto anche ciò che è successo all'altro coronato........supponiamo che anche in questo caso l'incisore volesse oscurare la sigla C, sovrapponendo la sigla Y ma il risultato non sia stato soddisfacente, in quanto la Y non copriva del tutto la C, perchè risultava un pò troppo a dx, a quel punto abbia optato per una seconda incisione della lettera Y cercando di ovviare all'errore commesso.......ed ecco che a nostri occhi appare una doppia YY, altrimenti non mi spiegherei la ragione dell'incisione della doppia Y. Che te ne pare.1 punto
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