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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/22/19 in tutte le aree
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Non ci posso credere, mi stanno chiedendo di non farlo....ma devo, sono obbligato. Si continua ad offendere la Memoria del fior fior, di artisti e persone dotte che hanno elevato la città di Napoli ad essere la prima in assoluto in questo campo. Si continua a dare dell'analfabeti a persone che sono usciti dall'Accademia dell Belle Arti di Napoli; solo i migliori alunni/artisti, alcuni a nche a soli 16 anni, andavano in zecca a continuare la loro opera. Caro @giacotuli e per chi avalla quello che scrivi e che hai scritto fino ad adesso, dato che hai pure due lauree, ti rendi conto chi erano e cosa era l'Accademia di Napoli ? ... e di quali personaggi stiamo parlando ? uno su tutti Andrea Carriello (ma ti posso elencare una lista infinita) .... dovresti vergognarti per quello che hai scritto. Ascolta un consiglio.....continua a leggere i "Topolino !! Ora però, dato che questa discussione è anche stata "sporcata" da queste affermazioni, scritto tanto per fare caciara, pregherei un Moderatore, un Responsabile del Forum, chiunque esso sia, ti fare pulizia totale di tutti i post dove si è offeso la Memoria di queste persone, che ovviamente non possono difendersi da queste accuse. Grazie https://it.wikipedia.org/wiki/Accademia_di_belle_arti_di_Napoli http://www.abana.it/it/3 punti
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Buonasera Pietro, gli "aiuto incisori" del Perger erano Nicola Morghen e Vincenzo Aveta il figlio di Filippo. Due "Macchine Perfette". @Rex Neap3 punti
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Salve @fapetri2001 Non sembra essere una moneta appartenente alla serie anonima, perché al di sopra della prua vi è il monogramma AV, come hai ben letto anche tu. Ipotizzo, quindi, possa trattarsi di qualcosa di simile: Semisse in bronzo coniato a Roma tra il 194 ed il 190 a.C., gens Aurelia. D/ Testa laureata di Saturno a destra. Dietro, S (indicazione del valore). R/ Prua di nave a destra. Sopra: AV in nesso; davanti: S (indicazione del valore) e in esergo: ROMA. Rif.: Crawford, p. 212, n. 136/3; Babelon, Aurelia, p. 236, n. 3. Si tratterebbe di una moneta molto rara: il Crawford ne elenca solo 3 esemplari conservati a Parigi, mentre sui cataloghi del Forum è data R5, con un diametro di 26 mm ed un peso di 13,8 g. (è indicata la stessa foto riportata dal Crawford II, tav. XXIV). Il Crawford a p. 51 dice che la serie bronzea della gens Aurelia si basa su uno standard ponderale avente un asse dal peso di 36 - 31,5 g., il che significa che un semisse peserebbe tra i 18 ed i 15,75 g. Il tuo esemplare rientrerebbe benissimo in questo range di peso. Inoltre, lo stile della prua sembra coincidere con questa rara emissione, in particolare da quella sorta di "triangolo" che si vede sotto la lettera A del monogramma. In attesa di ricevere anche altri pareri, ti indico di seguito il disegno pubblicato in Babelon ed il link alla scheda dei nostri cataloghi: https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G16/132 punti
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Filosoficamente parlando, il tuo discorso non fa una piega. Anzi, posso tranquillamente dire di essere d’accordo. Diciamo che il mio voleva essere un discorso più pragmatico. Non so se lo stesso concetto può essere applicato alla monetazione greco-romana, ma collezionando monete più “vicine” ai giorni nostri esistono (in molti casi) fasce di prezzo abbastanza definite. Ricordo che la mia prima vera moneta la comprai da una famosa numismatica/gioielleria in centro a Bologna. Si trattava di un 40 franchi di Napoleone I. A quel tempo ero completamente ignorante in materia ma rimasi talmente colpito dal pezzo che decisi di comprarlo senza indugio (quindi direi che mi aveva trasmesso eccome qualcosa). Dopo qualche tempo feci periziare la moneta da un’altra numismatica e scoprii che monete del genere (in condizioni simili) si trovavano sul mercato a 450/500 euro. Considerando che avevo pagato la moneta circa 200 euro di più, ovviamente, rimasi alquanto deluso... Siccome mi sembra che il nostro amico @Scribonius voglia cimentarsi a breve nel suo primo acquisto ho semplicemente voluto consigliargli di informarsi bene su che prezzi si aggirano le monete di suo interesse (in relazione al loro stato di conservazione). È ovvio, poi, che la moneta debba trasmettere un’emozione, ci mancherebbe altro. Anche perché stiamo parlando di una passione. Tuttavia, a mio modo di vedere, passione non è sinonimo di irrazionalità. Per me il processo vedo-> mi piace, mi dà emozione-> compro (alla cieca, senza informarmi) è abbastanza “animalesco”. Difatti considero il mio primo acquisto come un errore da principiante, un’azione impulsiva e illogica. Oggi prima di effettuare un acquisto ci penso dei giorni, delle settimane, anche dei mesi! E nel frattempo studio dai libri e raccolgo informazioni su siti come lamoneta. Ciò non significa che non nutra una sincera passione per le monete.2 punti
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.... Ma non quella in cui un presunto operaio le fabbricava di nascosto per poi spacciare fuori a collezionisti dell'800!2 punti
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A' lava' a cap' o ciucc' si perde acqua e sapone. Passo e chiudo.2 punti
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Le contromarche sono di vari tipi. Molte di queste sono interessanti, ma quelle che furono fatte solo per dimostrare l'appartenenza a una collezione continuano a non piacermi. Pensate sé ogni collezionista dovesse aggiungere il proprio marchio. Che disastro... Arka Diligite iustitiam2 punti
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Quindi, finalmente stiamo riavvolgendo il nastro, così anche i principianti possono apprendere. Nel periodo borbonico, quando in zecca le operazioni venivano dirette da personaggi di alto spessore tecnico, come i Perger ed altri, è davvero fuori luogo parlare di errori ortografici. É una "bestemmia" alla Numismatica. Detto questo é da tempo che cerco di far capire, motivazioni a parte, che trattasi di sottrazioni di lettere volontarie, quindi non sono errori.2 punti
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Scusate se mi intrometto, ma oggi ho visitato il medagliere di Siracusa e forse qualche foto di originali non farà male... Premetto che sono ancora sconvolto dalla bellezza di queste monete, non voglio dilungarmi in aggettivi stucchevoli ma il vederle dal vero è tutta un'altra cosa. Ulteriore premessa :il monetiere è estremamente ben disposto, l'impressione che ne ho ricavato è stata migliore di quella avuta nel caveau di Palazzo Massimo a Roma. Posterò le foto a random non essendo la mia monetazione, il mio intento è solo quello di mostrare la bellezza racchiusa in questo scrigno. Un ringraziamento particolare va alla custode Signora Riccioli Rosalba che con passione, disponibilità e competenza si è prodigato per rendere la nostra visita più gradevole e istruttiva possibile. Purtroppo alla mia richiesta di un eventuale catalogo mi è stato risposto che è in corso di stampa Poi con calma, se vorrete, ne Posterò altre.2 punti
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Tutto può essere ma è la prima volta che questi errori nelle legende delle monete napoletane si ipotizza possano essere stati fatti per "soddisfare nel mercato nero la richiesta di collezionisti dell 800??? ". Mai sentita una cosa del genere. Dal mio punto di vista non ne vedo il minimo fondamento. Aspetto il parere di altri esperti nella monetazione napoletana, ma già la reazione di @Rocco68 mi è più che sufficiente2 punti
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Ciao a tutti, nei ritagli di tempo in cui è possibile dare uno sguardo alla collezione, mi domando sempre i passaggi di mano delle stesse. Bene, casualmente, nello sfogliare il catalogo dell'Asta Civitas Neapolis, mi sono accorto, con un ragionevole grado di certezza, che due monete che ho preso di recente da un ottimo numismatico professionale, erano state esitate nella stessa, precisamente lotti n. 312 e n. 313. Sono due grani di Filippo iv del 1636 e del 1637 con scudo diritto con un elevato grado di rarità. In generale, credo che i passaggi d'asta diano pregio collezionistico. Bene. Chiederei a tutti gli utenti se hanno monete con uno o più passaggi d'asta. Saluti Eliodoro1 punto
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Tu sei tu. Gli altri erano altri. Farò in modo che questa discussione verrà chiusa, se non ti rimetti nella tua testolina , le cavolate che scrivi. Se poi il forum vuole accetare questo, ben venga.1 punto
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Considerato il tono un po' fuori le righe di certi interventi, ammetto subito di essere un collezionista di Monete Sabaude che da poco tempo si sta avvicinando alla Monetazione del Regno di Napoli/Due Sicilie. Mi sono procurato dei libri e sto studiando. Non entro nel merito della discussione, in quanto non ho l'esperienza e la capacità di sostenere una mia personale posizione. Permettetemi solo poche considerazioni. Sto leggendo il libro di Mario Pin " Le Piastre da 120 Grana di Ferdinando II di Borbone ". Invito, chi non lo avesse già fatto, ad una attenta lettura dello stesso ( da pagina 15 a pag 25 sono prese in esame alcune problematiche emerse nella discussione, in particolare la tecnica della coniazione ed i vari addetti alla Zecca di Napoli ). Da questa e da altre letture mi sono fatto alcune personalissime idee ( vi prego di non sparare subito ad altezza uomo !). Gli Addetti alla Zecca ( periodo 1820-1859 ) dal Direttore e gli Incisori erano persone di alta capacità e di notevole esperienza. Non penso si siano circondati di allievi rozzi ed analfabeti. La tecnica di coniatura ( torchio e bilanciere ) era difficile, lunga e inadeguata ( soprattutto per i periodi in cui era richiesta più moneta ). A questo si aggiunge che coni/punzoni erano fragili e spesso dovevano essere sostituiti con celerità ( ed il processo era tutt'altro che semplice ). E' ipotizzabile che questo processo di "sostituzione" potesse avvenire a volte in mancanza di personale qualificato come gli incisori e gli allievi, nella fretta, commettessero degli errori. In una zecca moderna le monete imperfette sarebbero ritirate e rimandate alla fusione ( ma non è sempre vero) . Ma nel '700 - '800 essendo il popolo ( questo sì ) analfabeta, si sarebbe accorto di una mancanza di una lettera, di un puntino o meno nella legenda ? Penso proprio di no e quindi erano messe in circolazione. E' una personale ipotesi e quindi abbiate pazienza ! Saluti a Tutti1 punto
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Sì certo, ma difatti prima di registrarmi oggi qua, ci ho pensato del tempo. Questo mio percorso ha radici "antiche" , in quanto da sempre affascinato, sin dalle elementari, dell'Impero Romano, ma in generale dell'epoca classica e pre medievale. Poi, scoprendo questo forum, ho colto la palla al balzo ed eccoci qua1 punto
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Grazie ancora nell'intervenire in questo post per il mio inizio collezione. Il problema dei falsi è quello che maggiormente mi ha frenato in questi anni. Siccome c'è molto da apprendere in merito, come scritto stamane preferisco inizialmente rivolgermi ad un perito serio ed affidabile, al di sopra da ogni sospetto riguardo alla monetazione antica. Suppongo che periti degni di questo nome non mettano in vendita dei falsi, semplicemente perché non si darebbero la zappa sui piedi, se il loro è un ambiente prolifero per le monete che vendono. Magari posso alzare alcuni prezzi. Abitando a Roma ho viste diverse monete nel mercato Porta Portese, ma , anche da neofita e ignorante in materia, sono stato ben lunghi da spendere , e neppure 1 Euro, o 1000 Lire ai tempi, per una moneta indubbiamente falsa. La bancarella non ha un nome, un prestigio, ma diversi periti, italiani e non, l'hanno. Per questo sono propenso a rivolgermi a tali. Ovviamente come primo acquisto non spenderei cifre elevate, anche perché io punto magari , facendo un esempio , ad argenti belli, come un denario di Commodo della Zecca di Roma, così come un denario di Alessandro Severo (solo per esempio, visto che prediligo il Tardo Impero da Gallieno in poi) . Inoltre punto sulla certificazione, garanzia, autenticità che questi periti andranno a lasciarmi. Il tutto ovviamente sostenuto dai libri che andrò via via ad acquistare.1 punto
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Mi permetto di dissentire su questo punto, avendo sperimentato direttamente e non una sola volta… Il rischio dei falsi c'è sempre, anche se limitato nel caso di commercianti, ma non escluso a priori. La competenza deve incrociarsi poi con la coscienza…..ovvero un commerciante può anche sospettare di una moneta, ma poi la mette in vendita lo stesso perché tuto sommato può essere ritenuta buona... Ritornando al tema del post originario, se dovessi iniziare una collezione non partirei dagli aurei, il rischio è di impegnare grande risorse, collezionare di fatto pochi pezzi e avere di conseguenza una visione limitata…. Parti dagli assi / dupondi e magari sesterzi, sono ugualmente monete bellissime e piene di iconografia al pari degli aurei, spendi molto meno e questo ti consente di far girare per le mani molti più pezzi e farti una reale esperienza anche classificando le monete. E' inutile dire poi che l'oro è il più facilmente falsificabile: è il materiale più duttile del mondo e non ha ne patine ne ossidi, che spesse volte servono a dirimere sull'autenticità. Buona collezione !1 punto
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Bravo Adelchi e grazie per le foto a siracusa sono riunite alcune delle piu belle greche mondiali, provenienti dalle collezioni Pennisi , Garraffo e da ripostigli straordinari come quello di Ognina e Naxos. Non concordo pero’ sulla migliore esposizione rispetto al caveau dell’MNR. Quest’ultimo ha un’esposizione comunque eccellente e organizzata secondo criteri pari o migliori rispetto a quanto fatto a Siracusa. Forse la bellezza delle monete ex Pennisi affascina maggiormente:)1 punto
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Ascolta....qui il discorso era un'altro, cioè di far capire e farti capire che la parola errore, nelle monete di Napoli, da un certo periodo in avanti, è una parola da depennare dal vocabolo della zecca; non so se sono stato chiaro e se è chiaro il concetto. Ma avete idea di chi fossero gli incisori di questo periodo ? Naaaaa Un errore, potrebbe essere stato l'HSIP, ma mi sto ravvendo anche su questo. Leggere, leggere, leggere. Riguardo alla motivazione, se avessi trovato documentazione, non di certo l'avrai scritto qui, o almeno non prima di averci fatto uno studio1 punto
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Forse perché oggi non esistono più i collezionisti nel vero senso del termine, ma ci sono i cosiddetti "investitori" che di numismatica capiscono poco o nulla, che tristezza...1 punto
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Quello che più mi ha colpito, più che la contromarca, è stata la conservazione della moneta.... ai tempi la conservazione non era una prioritaria distorsione ... come oggi..( parlo per il mio campo di interesse che sono le antiche..)1 punto
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Grazie tante a tutti per i consigli. Sì : i libri sono la primissima cosa che porrò in acquisto, anche perché non voglio possedere una moneta, sapendo solo che la stessa è di un determinato imperatore, ma non sapere nulla di essa. No ! Voglio conoscerla, vedere da dove viene, studiarne la Zecca e quindi il periodo ecc. Secondo me solo con lo studio si può apprezzare ciò che si colleziona. Essendo poi a Roma, con i libri vorrei effettuare un primo acquisto ma vedendo appunto la moneta dal vivo mentre la sto acquistando; far domande al negoziante ecc. Visto che Gallienus ha fatto il nome di un perito, a Roma c'è Moruzzi che è, a quello che so, uno dei migliori al livello mondiale per le monete romane. Siccome è nella mia stessa città, volevo farci un salto... PS se non si possono far nomi ditemelo1 punto
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Grazie Aemilianus era proprio ad esempi come questo che pensavo. Non vi e’ nulla di deturpante mentre allo stesso tempo un marchio di provenienza nobiliare e molto antica aggiunge forse qualcosa alla moneta. Ma comprensibile anche che non a tutti possa piacere..1 punto
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Ferrarino di Ferrara per Obizzo III d'Este. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FEOBES/1 Ciao Mario1 punto
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ci dimostri Lei che il personale di zecca nel periodo medievale era alfabetizzato, lo erano appena i nobili1 punto
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Non c'è bisogno di teorie. C'è la Storia. Deve essere solo studiata. Non se la prenda, ogni tanto càpita di scrivere qualcosa di palesemente inesatto ed è giusto che si riporti sui giusti binari le discussioni. Cordialmente1 punto
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Cercavo di far comprendere ad un nuovo utente le differenze sulle varianti per la zecca di Napoli.... Dedicandogli da SOLO il mio tempo e quel poco che conosco. Ripeto... Da SOLO, perché i veri studiosi di questa sezione intervengono solo per bacchettare alla prima inesattezza scritta. Siamo qui per divulgare e far comprendere a chi chiede e vuole imparare.. @giacutuli vuole imparare. Riguardo a queste due righe: Tutti gli utenti del forum leggono le nostre discussioni e ci giudicano per quello che scriviamo, Poi se a qualcuno non piace leggere i miei o nostri post... C'è il tasto IGNORA DISCUSSIONE .... Senza polemica.1 punto
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Un classico... Quando compri una moneta sei un pazzo incosciente con le mani bucate. Quando, invece, si comprano un paio di scarpe, una borsa o un gioiello devi fargli anche l’applauso (quando va bene che non ti tocca pagare a te ?). Comunque, per non degenerare in un discorso puramente maschilista, direi che questo è l’atteggiamento tipico di chi non condivide questa passione. Per molte persone è difficile comprendere le ragioni che ci spingono a compiere queste spese esose. Alla fine, agli occhi di molti, sono solo dei “pezzi” di metallo prezioso con sopra impresso qualcosa. In pochi riescono a scorgerne il significato storico, ad ammirarne la bellezza artistica e ad immaginare in quali mani potrebbe essere passata nell’arco dei secoli.1 punto
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Ciao a tutti, Vi posto questo link, molto interessante credo: http://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/apriArticolo.html?idArticolo=32&from=I1 punto
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Buongiorno a tutti, seguendo un non tanto immaginario, filo conduttore dagli anni 1842 e ai richiami del 48, oggi posto uno dei due ultimi arrivi Borbonici in collezione Litra68 . Ferdinando II 120 grana millesimo 1856. Riporto un riepilogo degli avvenimenti di quell'anno e un piccolo approfondimento di uno di essi, mi riferisco al trattato di Parigi, tra gli interventi trovo degno di nota quello di Camillo Benso Conte di Cavour. Tutto fonte Web. Buona lettura e aspetto vostri interventi. L'occupazione dei principati danubiani di Moldavia e Valacchia da parte della Russia provocò la reazione di Francia e Inghilterra che dichiararono guerra allo zar Nicola I il 27 marzo 1854. Già il 10 aprile conclusero un trattato di alleanza, in cui affermarono di voler tutelare l'integrità dell'Impero ottomano e ristabilire così l'equilibrio in Europa. Grazie all'abilità di Cavour – che riuscì tra l'altro a sventare una manovra tendente a legare la partecipazione al conflitto all' affossamento del disegno di legge sulla soppressione dei conventi e alla nascita di un ministero Revel – nel gennaio 1855 il Piemonte firmò un trattato di alleanza con Francia e Inghilterra, poi approvato dal Parlamento tra febbraio e marzo. Conseguenza immediata del trattato fu la dichiarazione di guerra alla Russia, il 4 marzo 1855, e la spedizione in Crimea di quindicimila uomini; il corpo armato, guidato da Alfonso La Marmora, diede poi buona prova di sé il 16 agosto 1855 nella battaglia difensiva sul fiume Cernaia. Questa stessa battaglia fece fallire l'ultimo tentativo russo di rompere l'assedio di Sebastopoli. Cavour poté quindi partecipare come plenipotenziario di uno Stato vincitore al Congresso che si aprì a Parigi il 25 febbraio 1856. L'attività del primo ministro sardo fu particolarmente intensa al di fuori delle sedute congressuali e mirò sostanzialmente ad ottenere che qualche mutamento della situazione italiana potesse attuarsi con l'appoggio francese e inglese. Come è noto, però, l'unico risultato concreto ottenuto dallo statista piemontese fu la discussione sull'Italia, che si tenne nella capitale francese l'8 aprile 1856. In quell'occasione Cavour protestò contro l'occupazione dello Stato pontificio e sottolineò come la situazione interna delle Legazioni fosse peggiorata dopo il 1849. Condannando poi la condotta seguita da Ferdinando II (come era stato già fatto, del resto, dai rappresentanti di Francia e Inghilterra) sostenne che proprio quel comportamento accresceva le forze del partito rivoluzionario e costituiva, quindi, un pericolo per il Piemonte e per l'Italia. Proponendosi in ambito internazionale come portavoce di istanze di rinnovamento e come tutore di uno sbocco non rivoluzionario nella penisola, Cavour ottenne così con il Congresso di Parigi un ampio successo morale: il suo operato, infatti, approvato dal Parlamento subalpino nel maggio 1856, contribuì a rafforzare il ruolo-guida del Regno di Sardegna nel movimento nazionale Saluti Alberto1 punto
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Trovo molto interessante questa divagazione sui cavalli di Amatrice. Ho imparato qualcosa di nuovo. E continuo a pensare che è proprio questo il bello del nostro forum. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Gregorio XIII, Munt 27 (inedito): è lo stesso esemplare illustrato sul Muntoni.1 punto
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Vi propongo anche io alcuni dei miei testoni con pedigree... Clemente VIII, Munt 18: ex Montenapoleone 1 (collezione Santamaria), è lo stesso esemplare illustrato sul Muntoni.1 punto
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Che peccato vedere delle scene del genere... Premetto che, prima di leggere questa discussione, non conoscevo il sig. @Hirpini ma, da quel poco che ho letto, ho capito che si tratta di una persona che nutre una sincera passione per le monete e che dedica tempo e attenzioni nel divulgare il proprio sapere. Anziché rendergli il dovuto rispetto per tutto questo lavoro gratuito, c’è chi, dall’alto della propria “finestra”, lo deride e sbeffeggia per aver commesso un semplice errore. Un errore su quanti interventi fatti? A chi non capita di sbagliare? Ve lo dico io: a chi osserva e giudica ma non si espone mai. Citando le parole di una mia cara prof del liceo (Santa donna): “Chi non fa, non falla!” Concludo unendomi anch’io al coro di chi vorrebbe vedere un ripensamento da parte di Hirpini ma comprendo che, alle volte, più si insiste più si finisce con l’ottenere esattamente il risultato opposto...1 punto
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buonasera, certo che è diventato troppo frequente questi attacchi tra utenti, è un vero peccato leggere commenti del genere, schermire chi da aiuto senza chiedere niente incambio- ha chi vuol imparare quello che nn sà, quello che vuol capire cosa nasconde una moneta- anche rispondendo alle domande che facciamo è sempre un segno di educazione verso tutti noi, ha me personalmente piace come si presta Hirpini, le sue ricerche la sua voglia di dare aiuto ha chi lo richiede, è un vero peccato se ci lascia- spero solo che ci ripensi.1 punto
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Buonasera, mi permetto di intervenire dopo aver letto i vari interventi, per dire al forum che pur conoscendo il Sig. Hirpini da breve tempo e logicamente in modo virtuale sul forum, tramite i suoi interventi assolutamente gratuiti, posso affermare che lo ritengo persona preparata e disponibile e pertanto se capita una volta di scrivere una cosa errata, no ritengo giusto il modo in cui sia stato schernito, vorrei fare presente che sia in tema numismatiche che in quello filatelico, non di rado alcuni periti hanno scritto delle belle cavolate nei certificati e nella sigillazione di monete e questi signori si sono fatti pagare e tutti contenti, allora mi chiedo; ma godiamoci la nostra passione e ricordiamoci sempre che l'educazione di una persona vale più di centomila castronate, scusatemi se potete, F.P.1 punto
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@Hirpini non far torto alla tua cultura/intelligenza, pensare non è cosa facile tanto meno l'eleganza è prerogativa di tutti, per questo gran parte della gente giudica. Un cordiale saluto.1 punto
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Beh, non si può stare sul forum 24/7, tu hai risposto ieri pomeriggio, @legionario diciotto ore fa, verso mezzanotte, forse non aveva letto prima la discussione. Può anche essere che quanto scritto da @Hirpini fosse una castroneria, del resto chi di noi non ne ha mai scritte o fatte, ma commentarlo con la faccina ridens è stata un'indubbia caduta di stile. Se non eri d'accordo con la sua identificazione, sarebbe stato meglio spiegarlo nel merito, e con termini più appropriati di quelli usati sopra.1 punto
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Volevo unirmi all appello di Karnescim mi sono iscritto al forum da non molto tempo ed ho trovato che Hirpini è sempre stato pronto e disponibile nei confronti di tutti vorrei che ci ripensasse perché si tratta veramente di una stupitaggine1 punto
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Hirpini non mi sembra il caso mollare per una stupidaggine del genere, come si dice, non ti curar di loro ma guarda e passa1 punto
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