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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/20/19 in tutte le aree

  1. Complimenti per le magnifiche monete @lukas1984 e @Francesco1984. Oggi RI-condivido la mia Piastra 1800, notavo al rovescio la tripla P di Planelli. Secondo voi si tratta di ribattitura o di correzione sul conio? Tralasciando la rarità dovuta alla loro conservazione..... È più rara la Piastra 1800 o 1802? Un Grazie anticipato a chi vorrà intervenire.
    6 punti
  2. Buonasera @Rocco e saluti a tutti, condivido con grandissimo piacere il mio grande modulo in argento del 1800 di Ferdinando IV. E' stato per me un sogno averlo tra le mani e accostarlo vicino agli altri millesimi della serie "capellona". Erano anni che aspettavo il passaggio in asta di questa rara moneta. Rispondendo poi al quesito che poneva l'Amico Rocco, ritengo che, secondo la mia esperienza, siamo li. Sia la 1800 che la 1802 compaiono in vendita (su Ebay) una volta ogni 4 anni circa.
    4 punti
  3. Si è veramente curiosa..., anche questa tua sicurezza nel sostenere certe cose (ad esempio di conoscermi personalmente) è veramente sconvolgente, sono esterrefatto...
    3 punti
  4. Nessun dubbio. Della collezione Zoppola ho visto anche cartellini originali che corredavano gli esemplari. Idem per Gnecchi. Per la Fassio abbiamo elenchi e provenienze, idem per molti esemplari ex Gavazzi. Per la Moretti ( antiche ) abbiamo ottime tavole fotografiche) per la Virzi idem ( anzi si vendono ancora oggi delle tavole e dei negativi kodak). Per le provenienze piu antiche - ripeto a meno che la provenienza non sia assolutamente tracciabile ( es.: la collezione del card Borgia di Velletri descritta nel museo Borgiano) - tranne in casi veramente particolari ( es: una moneta molto rara che abbia la particolarità di una mancanza di metallo - o altra particolarità cospicua - e venga disegnata come tale) risulta veramente difficile identificare la provenienza di tale esemplare oggi
    2 punti
  5. Siamo almeno nel novecento considerato che in questa collezione erano presenti monete di Vittorio Emanuele III
    2 punti
  6. Purtroppo, per Voi, non per me ?, sono in ferie. Altrimenti Vi metterei un esempio fotografico. Ma cercherò di spiegarmi il meglio possibile. Ho acquistato una frazione di scudo della croce proveniente dall'asta NAC 108. Nella descrizione c'è scritto che proviene dalla collezione Zoppola. La legenda del dritto è xyzzw e quella del rovescio è wwrzyx. Se si va a vedere il CNI la si trova al n. xyx. Ora, come forse sapete, nel CNI sono citati con il peso gli esemplari noti. Se appartengono alla collezione reale dopo il peso c'è la sigla SM. Altre sigle ci sono per i musei, ad ed. MB sta per museo Bottacin, o sono citati i cognomi dei collezionisti. Se c'è un solo peso accompagnato da una sigla, che non fosse SM, vuol dire che al re era noto un solo esemplare proveniente dalla collezione citata. Scusate la lungaggine ma era necessaria per spiegare bene il concetto. Ora sotto il numero xyx del CNI che individua la moneta c'è un solo peso e la scritta Collezione Zoppola. Quindi la nostra moneta è quella citata dal CNI. Come volevasi dimostrare. Spero di essere stato chiaro. Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  7. SE ti può essere utile :io successivamente uso il v/s sistema ma ,utilizzando per la pulizia con acqua e sapone e con aggiunta di altro nella vaschetta , il pulsore elettrico per i denti:::: quello che si usa per lavare i denti che spruzza acqua …..è come una mini idropulitrice …. utilissimo per le insenature irraggiungibili delle monete…….?> Mamic
    2 punti
  8. Museo arch di Reggio Calabria discreta bibliografia, tra cui :
    2 punti
  9. Giusto, difficilmente il disegnatore riprende tutti i "difetti" della moneta che ha da riprodurre.... A volte lo si "aggarba" per renderlo comprensibile e leggibile aggiungendo lettere e date fuori tondello. Succede anche a me....
    2 punti
  10. Mamma mia, quanti problemi per un punto, sia pure interrogativo Gli organizzatori del convegno non hanno creato un thread per comunicarlo? Che io ricordi non lo hanno mai fatto, le discussioni sono sempre state iniziate da semplici utenti, a volte prima, altre dopo, può dipendere da tanti fattori, non abbiamo scadenze fisse da rispettare, ma di Riccione si è sempre parlato. Il forum non è più attrattivo e importante come una volta? Senza nulla togliere all'impegno degli organizzatori, forse è il convegno di Riccione a non essere più attrattivo e importante come una volta. Sarà che io ricordo i convegni degli anni '90, che erano addirittura due, a fine agosto per la filatelia, la prima settimana di settembre per la numismatica, e io partecipavo sempre a entrambi. E venivano presentati i nuovi cataloghi, e c'era fermento, e voglia di ricominciare dopo la pausa estiva. Un vero e proprio "capodanno della numismatica" (e della filatelia), come era chiamato. Adesso, e ormai da diversi anni, quell'atmosfera non riesco più a ritrovarla, forse è colpa mia che sto invecchiando, e incomincio a provare nostalgia per "i bei tempi andati", che magari poi così belli non erano, ma questo è quello che provo oggi. @andrearosi se ancora ritieni che sia giusto ripristinare il punto interrogativo, non hai che da confermarmelo, e provvedo. petronius
    2 punti
  11. Grazie Rocco e Litra68, ho letto le varie discussioni ( anche se un po' frettolosamente perchè in questi giorni ho degli impegni). Penso sia una tematica ancora da studiare ed in qualche caso controversa. La discussione termina con un intervento di Rex Neap che lascia aperta la porta e fa riflettere: .... ma quali furono le vere motivazioni dei rivoluzionari nell'apporre sulle monete queste contromarche ? Non mi addentro nella discussione perchè non ho esperienze di queste monete. In effetti però se si considerano altre monete satiriche o di critica politica, il particolare preso di mira è il volto. E' comunque strano che "BOMBA" o "OLIM BOMBA" sia apposto sul Collo o nella Legenda invece che sul volto. Inoltre avevo delle riminiscenze Liceali sulla parola latina "OLIM" ( mi costò un brutto voto in una traduzione ), in quanto non ha il corrispettivo italiano. La traduzione più semplice è "una volta" in senso temporale, ma ( riporto il significato del Dizionario Olivetti ? ōlim avverbio parte del discorso non declinabile 1 (riferito al passato) una volta, un tempo 2 (riferito al futuro) un giorno, in avvenire 3 da tempo, da molto tempo 4 talvolta, talora, di solito Quindi traduzione comune: "...un tempo Re per grazia di Dio" ma se OLIM non fosse considerata parte delle Legenda e fosse unita a "BOMBA" potrebbe significare "Bomba da molto tempo ( o di solito )" e potrebbe anche spiegare perchè sono contromarcate le Piastre degli ultimi anni ( ormai a 8-10 anni dalla repressione di Messina). E' una mia personale interpretazione che non ha nessuna pretesa. Altra domanda: perchè i "mazziniani, carbonari o rivoluzionari - che dir si voglia " rendevano di fatto non spendibile un 120 Grana ( penso fosse una bella cifra e si potessero comperare molte cose ) ? Ai fini della propaganda sarebbe stato meglio marcare dei Tornesi e magari infilarli tra quelli normali. Probabilmente sarebbero passati in molte mani prima di essere ritirati. Certamente i 120 Grana contromarcati avrebbero potuto essere distribuiti ai compagni rivoluzionari, che potevano conservarli e magari ostentarli come appartenenti ad una certa fede politica. Però rischiavano la galera ( se non peggio). A questo punto: perchè non pensare che, almeno in parte, non siano stati "costruiti" da qualche "savoiardo" negli anni vicini alla conquista del Regno delle Due Sicilie ? Sarebbe stata una bella campagna denigratoria! ( anche questa è una mia ipotesi personale non suffragata da prove ). E' comunque una tematica interessante che penso riserverà ancora delle sorprese. Ciao
    2 punti
  12. Ciao a tutti, da regolamento non posso citare la fonte, ma ho trovato un annuncio di vendita della moneta che vedete (classico tetradramma dell'Attica, con la testa di Atena e il gufo). Il venditore dice soltanto di averla trovata in un mercato delle pulci e di non sapere granché su di essa, per questo la vende ad un prezzo "competitivo". Purtroppo non dà informazioni su peso e misure (gliele sto per chiedere). Essendo io del tutto neofita della numismatica, chiedo cortesemente un vostro parere: a occhio, secondo voi la moneta è autentica o falsa? Può valere la pena di rischiare? Grazie mille.
    1 punto
  13. @giacutuli, ad oggi ricordo che solo le Piastre 1795 riportano il rombo davanti alla lettera M Te lo avevo anticipato io che si trattava di un rombo.... Ricordi? Mentre tu sostenervi che fosse un punto.
    1 punto
  14. Salve @fapetri2001 Dovrebbe trattarsi di un quadrante anonimo in bronzo emesso a Roma intorno al 211 a.C. Al D/ testa di Ercole volta a destra con pelle leonina. Dietro, 3 globetti (indicazione del valore). Al R/ prua di nave a destra. Sopra, ROMA e, in esergo, 3 globetti (come al D/). Rif.: Crawford 56/5. Rarità: Comune.
    1 punto
  15. Magari! Personalmente consulto il RIC online dove non è meglio indicato (sarebbe il RIC III 551); non so se sul cartaceo è diverso, chi ce l'ha? L'unica moneta passata in asta che ho trovato con descrizione di quel C - V è di CGB (*) Comunque -attenzione- Laetitiae C - V. non Laetitia Civivm, che è un'altra cosa (che per errore si è automaticamente evidenziato da sé nel mio rif.to sopra) Di seguito lo evidenzio ora correttamente, sempre dal Lexicon vniversae rei nvmariae vetervm et praecipve Graecorvm (*)
    1 punto
  16. Museo: Museo Nazionale del Bargello - Firenze Riferimento Bibliografico Medaglie e Monete del Museo Nazionale del Bargello Toderi, Vannel Editore Polistampa Opera in nove volumi per la descrizione delle monete e delle medaglie conservate al Bargello. Con l'accurata classificazione delle 1395 monete emesse in Lazio, in Italia meridionale e in Sicilia, gli esperti numismatici Fiorenza Vannel e Giuseppe Toderi portano qui a termine l'immane lavoro di catalogazione dell'intera collezione. La collezione di monete e medaglie italiane del Bargello nasce dalla storica Collezione Medicea iniziata alla metà del XV secolo e costantemente proseguita dalla famiglia Medici nei secoli successivi, fino all'arrivo in Toscana dei granduchi di Lorena, che ne divennero gli eredi. L'imponente raccolta - oltre 17.000 pezzi - si è continuamente accresciuta, attraverso numerosi lasciti e acquisizioni. Confluita dapprima nel Gabinetto Numismatico degli Uffizi, fu poi smembrata: al Bargello andarono i pezzi medievali e moderni, al Museo Archeologico quelli antichi, ma anche numerosi altri. Questo errore di assegnazione è stato corretto solo nel 2001, con il trasferimento al Bargello degli esemplari cronologicamente pertinenti. Proprio la ricomposizione della collezione ha dato origine e spunto alla monumentale opera di catalogazione e al progetto editoriale.
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  17. Anni fa ho avuto il piacere di inserire nella mia collezione di Zecche Piemontesi , diversi esemplari della Zecca di Messerano provenienti dalla collezione dell' amico Franco. Tutte queste monete sono accompagnate dai cartellini dei prececedenti proprietari.
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  18. @apollonia Sono entrambi di plastica.
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  19. Riesumo questa importante discussione bibliografica per esprimere una mia sensazione, i libri sulle medaglie e in particolare quelli sulla medaglistica pontificia sono essi stessi, a mio parere, preziosi oggetti da collezione, si tratta di opere di grande qualità culturale ed editoriale, quasi sempre in tiratura ridottissima, sono più rari i libri sulle medaglie che molte delle stesse medaglie e ci si può costituire una biblioteca specializzata di grande pregio e raffinatezza, l'esempio che più mi affascina è l'opera del Modesti "Numismata in Libris" in cui sono descritte tutte le opere di una biblioteca medaglistica da sogno...
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  20. Caspita, devi avere un sosia od un fratello gemello, perché è al suo banco del Cordusio che t'ho incontrato qualche volta... com'è curiosa la vicenda umana.
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  21. Io intendevo dire come si puo’ provare l’appartenenza di una certa moneta alla de lazara visto che all ‘epoca eventuali testi e i rarissimi cataloghi non avevano tavole fotografiche ma solo disegni. Mi sono posto lo stesso problema con esemplari ex Torremuzza, il grande collezionista siciliano del Settecento gli esemplari della cui collezione sono sicuramente presenti oggi sul mercato e in varie collezioni ma che è molto difficile oggi riuscire ad identificare
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  22. Non ho competenze sulla moneta, mi limito però ad osservare che Lodi non è molto distante da Piacenza e che proprio dal piacentino transitò l'esercito di Annibale, diretto verso Roma dopo la famosa battaglia del Trebbia (218 a.C.). Magari non c'entra niente, ma magari... chissà.
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  23. Ciao Teo77 : chiedi se la medaglia è autentica , a mio parere sì. E' una bella medaglia e non comune, ma sono altre quelle che vengono falsificate, in pratica quelle di cui c'è molta richiesta sul mercato. Tanto per fare un esempio, le decorazioni militari germaniche e non solo la notissima Croce di Ferro, ma anche altri fregi e distintivi appartenenti a quel periodo e a quel Paese. Saluti. @TEO77
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  24. Considerando che della serie 1968 han valore solo 1, 2, 20 e 500 lire, credo che comprare le 3 che ti servono sfuse non ti verrebbe a costare meno del prezzo cui rivenderesti la serie che già possiedi, quindi terrei quella. Poi se la vuoi tagliare o meno è una scelta tua: se tieni le monete in capsula o monetiere la taglierei; non lo farei per spostarle in altra plastica.
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  25. 1 punto
  26. Il collezionista riuscì a raggruppare pezzi magnifici per conservazione e rarità, eccone un esempio. Piastra 1847 reimpressa
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  27. Dalle esposizioni permanenti o piccoli musei con monete esposte parte una delle chiavi della divulgazione numismatica...se le monete non le puoi vedere le scintille non scattano. Su Milano e’ cosi ...in fondo sembrava impossibile ma il sogno si e’ realizzato realmente ed e’ disponibile ora per tutta la comunità, difficilissimo, ma in fondo si poteva...
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  28. Bella discussione ! Io posso raccontarvi di Milano, di una città che dal 1800 non aveva mai avuto una esposizione fissa e permanente di Monete, si riuscì in Ambrosiana nel 2018 prima con le teche per le monete della zecca di Milano, ma poiché al fare bisogna sempre abbinare il far conoscere arrivo’ anche il Catalogo cartaceo di queste monete esposte e che tutti possono vedere, Quelli del Cordusio ha ritenuto di farlo pubblicare a sua cura e spese, quest’anno l’esposizione si e’ ampliata con anche la teca delle monete delle zecche italiche, ora c’e un piccolo Museo Numismatico per tutti a Milano a cui seguirà in autunno/ inverno il relativo catalogo anche di questo che realizzerà sempre Quelli del Cordusio. Riuscire a realizzare un sogno ritenuto da tutti impossibile e vederlo compiersi nel tempo dall’idea, alle concessioni, alle teche, alla composizione delle monete, al catalogo, alla comunicazione, al vedere le scolaresche venire e’ la più grande soddisfazione e gratifica che ho avuto in campo Numismatico perché ora si potrà dire a chi dice voglio vedere monete ...vai la Sala 19 in Ambrosiana ti aspetta ...certo non e’ stata una passeggiata di salute ...
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  29. Ciao, @giuseppe ballauri, @Rocco68, mi permetto di postarla.. Saluti Alberto
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  30. Museo: Museo Archeologico Nazionale di Chieti Catalogo: Denarii di un tesoro - Le immagini del ripostiglio monetale di Petacciato esposte presso il Museo Archeologico Nazionale di Chieti Anno: 2005 Autore: G. De Filippo Editore: Luciano ISBN 88 60 26 000 0
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  31. Dovrebbe essere un denaro gherardino di Napoli per Giovanna d' Angiò. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GIO/2 Ciao Mario
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  32. Nel libro "Appunti numismatici 2019" edito dal circolo numismatico romano laziale, ho pubblicato un mio lavoro relativo alla moneta da un grano coniata in Sicilia. Allego la pagina iniziale e quelle relative alla moneta da un grano coniata nel 1719 da Vittorio Amedeo II Dove scrivo che la moneta datata 1719 è stata coniata dai piemontesi a Siracusa. La fattura grossolana è dovuta al fatto che sia il conio e sia la moneta sono stati realizzati con mezzi di fortuna. Chi ci suggerisce questa chiave di lettura? Antonino Della Rovere su Memorie storiche ed economiche sopra la moneta bassa di Sicilia del 1814. Allego le pagine del libro dove Della Rovere scrive su questa moneta Per me la moneta è autentica Antonio
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  33. Di questo Tarì 1788 per Ferdinando IV ho solo due passaggi: ex NAC n°16 28-29 Ottobre 1999 lotto 1305 ex InAsta n°14 20 Dicembre 2005 lotto 2080 Ed è l'esemplare fotografato sul MIR
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  34. Uzifox , se volevi farmi preoccupare ci sei riuscito::: Posto alcune 10 £ del 65 che dovrebbero essere tutte FDC 70 quasi ECZ .. ne tiro fuori una a caso , qualcuno sa dirmi se è ECZmente falsa o se posso star quasi tranquillo ? Grazie_
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  35. Permettimi di dissentire in parte .. perché poter dimostrare la provenienza di una moneta in un asta degli anni 30 ha una valenza ben maggiore rispetto ad una fatta ieri , anche se importante. Tanto è vero che il mercato, realizzi alla mano, lo tiene a mente ! Innanzitutto per la questione falsi : la maggior parte dei falsi attualmente in circolazione infatti è stata prodotta a partire dagli anni 60 circa e molti collezionisti / studiosi anche fra i importanti nel loro ambito ci sono cascati ( dovresti saperlo bene in ambito genovese ..persino gente come Pesce o Lunardi ci sono cascati ) Inoltre poter dimostrare la provenienza e la storia del proprio tondello da 80- 60 anni ha un fascino maggiore e particolare .. Per esempio io ho una moneta proveniente dalla collezione Gnecchi e venduta all' asta Ratto ..poter visionare la moneta con i suoi cartellini d'epoca e la bustina di carta entro cui era conservata regala un emozione impareggiabile. Personalmente sono diverse le monete, specialmente medievali inglesi, in collezione di cui posso dimostrare il pedigree , molte delle quali sono state anche pubblicate su libri dedicati. Allego qualche immagine: 1) Genova, grosso di Antoniotto Adorno doge VII. Ex collezione Ercole Gnecchi, esitato all'asta Ratto del 1914, lotto 1513. 2) Inghilterra, Edward II, penny ,zecca di Burt St. Edmund. Esemplare proveniente dalla collezione di Robert Engle e citato nell'opera (volume 2) dedicata alla zecca di Burt St. Edmund. 3) Irlanda , Edward I , penny , Dublino. Esemplare acquistato nel 1947 dall' allora ragazzino Ian Stewart poi Lord Stewartby . Illustrato sul libro scritto dallo stesso e pubblicato da Spink "English Coins " . Ex asta Spink , secondo volume della collezione di Lord Stewartby.
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  36. Grazie per i complimenti Grazie anche per l indicazione di testi specifici sull argomento la tecnica da me esposta era dettata dai vari tentativi da noi effettuati non tanto dall aver letto testi specifici. Per qua to riguarda l addolcimento rapido o lento non so che dirti ci siamo FI dati de l fabbro. Sicuramente i to ndelli dovevano essere freddi perché una volta riscaldata assumeva no un aspetto bruttissimo divantsvano neri per cui andavano lucidati prima di essere coniati. Saluti
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  37. Buongiorno e Buon Feriae Augusti, faccio seguito alla discussione del 2017 https://www.lamoneta.it/topic/163625-apparenza-e-sostanza/?tab=comments#comment-1851445 e ripropongo la versione 2019 “Apparenza e sostanza parte 2 – la vendetta”. Bando alle ciance: vi presento un esemplare scovato presso venditore professionista inglese (sempre quello del 2017) e pagato… meno di una pizza quattro stagioni. Corroso, con alcuni parziali distacchi superficiali (diritto) e una botterella marginale che ne ha piegato un bordo (aratro?) ma nell’insieme leggibile. Il profilo del ritratto mi pare delineabile e ci permette intanto di stabilire con buona certezza l’emittente. O pare solo a me? Chi è raffigurato al diritto? (segue)
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  38. Ero indeciso se si trattasse del Leone o del Toro ma a moneta in mano ci vedo meglio il secondo. Pertanto siamo in presenza di un antoniniano carausiano della serie legionaria. Per un rapido cenno vi segnalo il link: http://www.forumancientcoins.com/lateromancoinage/carausius/legions/legions.htm Il Toro appare sui rovesci dedicati alla Legio VII Claudia (Moesia) (RIC 74-76 o 274) e alla Legio VIII Augusta (Alto Reno)(RIC 77); per la posa mi pare più calzante il secondo. Il ritratto mi rimanda anch’esso alla zecca di Londinium. Troviamo un confronto sul PAS: https://finds.org.uk/database/artefacts/record/id/565386 La mia catalogazione sarà pertanto: Carausius, probabile RIC V-II, Londinium 77, Sear 13616. [IMP CARAVSIVS P F AVG] Radiate, draped and cuirassed right / [LEG VIII AVG] Bull standing right. Londinium mint. [-//ML] 286-293 d.C. Si tratta di una moneta appartenente a una serie comunque abbastanza poco rappresentata con il RIC 77 che si colloca in un bel rating “R 2”. La cristallizzazione di un preciso momento storico dove Marcus Aurelius Mausaeus Carausius si ribella al governo centrale, si stacca da questo ed omaggia l’esercito (Legioni o sue vexillationes presenti nei territori sotto il suo controllo) per il suo appoggio, riportando l’effige dei vari reparti sul rovescio delle monete. Anche in questo caso ho privilegiato la sostanza a scapito dell'apparenza. Meno di una quattro stagioni… una moneta comunque rara… io mi dichiaro soddisfatto! Ciao Illyricum
    1 punto
  39. Ci aggiungerei anche il suono
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  40. Ciao e grazie per il contributo. Ci conosciamo già su Ebay ( il mio nick è gipso58 ) Un caro Saluto !
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  41. :good: non ti sbagli Layer è così, hai visto come è stato facile....diciamo che io ci ho messo un pò di tempo "senza alcune indicazioni però". :angry: parli di trasferimento dati....passaggi, non credi che i Rif. andrebbero controllati, non dico tutti, ma almeno come in questo caso, a cavallo da un Maestro di Zecca all'altro. Fatto questa premessa, possiamo affermare, senza il dubbio dell'esistenza di questa moneta siglata IAF del 1593, tanto da far dubitare che Giovanni Antonio Fasulo, avesse potuto iniziare la sua attività in zecca prima della data dichiarata in numerosi documenti e cioè il 1594, anno in cui si nota la prima sigla IAF su una moneta: il Tornese con cornucopia PR 84b, Corpus Vol. XX 1263. Mi auguro che la segnalazione giunga a tutti gli studiosi di questa monetazione, per non incorrere nello stesso errore, in caso di eventuali lavori futuri. ;) P.S. Si potrebbe apportare l'opportuna modifica anche nel nostro catalogo. Grazie
    1 punto
  42. Ciao Layer, controlla le monete da un Tornese del Bovi su questo Bollettino e confrontale con quelle della pagina postata, è proprio lì che trovi la soluzione!! :) http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1964d.pdf
    1 punto
  43. Ehi.....ma come mai oltre Layer nessun altro prova a risolvere il terzo quesito di questa pagina. Guardate che oltre a ciò che già ha individuato il nostro amico, qui (sempre che non ho preso un'abbaglio, e spero di no) è sato commesso un errore di catalogazione. Importante per quanto mi rigurda.....non so voi. P.S. Layer, ancora un piccolo sforzo. ;)
    1 punto
  44. Ciao Layer, ma quella che ho postato è una pag. del P.R. non è che se manca un maestro di zecca ci deve essere per forza; anche in altre tipologie, e per alcune date, mancano alcune sigle dei maestri di zecca. Però devo dire che ci sei quasi, ti sei avvicinato moltissimo, devo dirlo, anche se l'hai buttata lì. Ti chiedo scusa, ma non credere che voglio giocare, io l'ho notato studiando le sigle, hai davanti la lista di pochissime monete da esaminare. ;)
    1 punto
  45. Questa sera voglio mostarvi uno stralcio della pag. 130 del Pannuti/Riccio - Regnante Filippo II, moneta Tornese. Secondo voi, e qui chiedo l'intervento anche dei più esperti di questa monetazione, cosa c'è che non va. Vediamo se siete bravi ;) P.S. ho notato che le sigle impresse sulle monete non vi stanno molto a cuore, io ripeto le reputo importantissime e stò scoprendo ogni giorno il perchè. Ciao
    1 punto
  46. Scusate, ma sempre a fin di bene devo fare un'integrazione a quanto sopra riportato: mi sono accorto, sempre BCNN alla mano che Orazio Celentano entra in carica il 21 ottobre del 1636 (pag.10 riga 1) ma poi sempre nella stessa pag. riga 21 trovo maestro di zecca Giovanni Andrea Cavo 6 ottobre 1636. Il Bollettino dice: Il 6 ottobre 1636, avendo pagato mille ducati fu immesso nella carica. Ciò mi fa presupporre che Orazio Celentano sia entrato in carica prima del 21 ottobre o che Giovanni Andrea Cavo dopo il 21 ottobre. Ritornando all'intervento precedente ho riscontrato che la stessa ambiguità è presente nel Tornese del 1635 PR 99 sigla O/C e che anche nel Grano del 1635 PR 62 abbiamo lo stesso problema del PR61 ma a differnza di quest'ultimo il Corpus al n° 756 riporta tale moneta ed indica come maestro di zecca Orazio Celentano. A questo punto carissimi amici, se le monete esistono (io purtroppo non le posseggo :P ) credo che la data dell'entrata in zecca di Orazio Celentano vada rivista.
    1 punto
  47. Buona sera a tutti, ho voluto ringraziare prima Eligio per il suo interessamento a questa discussione, dopodichè ecco il motivo di questo intervento: Moneta da un Grano anno 1633 descritta dal PR al n° 61 sigle O/C nel Corpus Vol. XX manca; Ho notato che essi autori nell'elencazione dei Maestri di Zecca sotto il regno di Filippo IV indicano come data della carica di Orazio Celentano l'anno 1636; Mi chiedo allora come è possibile che sul Grano in questione è impressa (modifico e dico è indicata) la sigla O/C ? Bollettino Anno L-LI 1966 alla mano descrivo: 16 novembre 1630 - 24 novembre 1634, in questo periodo è mastro di zecca Lorenzo Salomone; 25 novembre 1634 - 31 dicembre 1634 fu mastro di zecca per breve periodo, a causa della sua morte Gian Carlo Celentano (non sigla); 21 ottobre 1636 - inizi di ottobre del 1636 ( ? ) fu mastro di zecca Orazio Celentano. Come potete ben notare da ciò che si è scritto, Orazio Celentano entrerebbe in zecca non prima del 21 ottobre del 1636, di conseguenza................. :o :o Credo che questo sia uno dei tanti casi "ambigui" da verificare. Ciao Pietro e alla prossima. P.S. per la soluzione dei precedenti post diciamo che ci sto lavorando. ;)
    1 punto
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