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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/19/19 in tutte le aree

  1. Ciao Giovanni. Per la mia esperienza si riscontrano lievi differenze sugli esemplari, perlopiù io li ho notati sulla (de)centratura della moneta, probabilmente per gli aggiustamenti meccanici produttivi. I puntini sulla guancia in effetti si trovano su più esemplari, ma bisognerebbe effettuare uno studio serio in merito, con misure esatte, essendo una moneta che tende a fare "buchi" da "ruggine" molto facilmente in superficie. La M che nomini é conseguenza a mio avviso proprio delle lievi differenze di centratura di cui sopra. Tral'altro, in conseguenza a questo problemino tecnico, con ogni probabilità non voluto, é stata resa difficile la vita alla prodfuzione dei falsari tanto da dare un punto di riferimento chiaro anche ai neofiti per l'individuazione della maggior parte dei falsi. La "L" in firma é un difetto conosciuto ed in effetti é curioso come questo sia presente sulla stragrande maggioranza degli esemplari esistenti e non solo in una delle mandate produttive come sarebbe più lecito aspettarsi in caso di "incoveniente" tecnico. L'esemplare postato in topic é ben lungi da essere splendido, come vedi tu da solo, e non sono certo i due microcolpetti al ciglio ad abbassarne la conservazione, ma l'assenza di lustro sulla maggiorparte della superficie, tranne che in parte in mezzo alla legenda, e le chiare zone d'usura presenti e ben visibili sul filo dell'elmo, sullo zigomo del leone e parte della criniera, sul baffo, sulla base del fascio e sulle lettere romane: che sono i rilievi più alti della moneta.
    5 punti
  2. Nel libro "Appunti numismatici 2019" edito dal circolo numismatico romano laziale, ho pubblicato un mio lavoro relativo alla moneta da un grano coniata in Sicilia. Allego la pagina iniziale e quelle relative alla moneta da un grano coniata nel 1719 da Vittorio Amedeo II Dove scrivo che la moneta datata 1719 è stata coniata dai piemontesi a Siracusa. La fattura grossolana è dovuta al fatto che sia il conio e sia la moneta sono stati realizzati con mezzi di fortuna. Chi ci suggerisce questa chiave di lettura? Antonino Della Rovere su Memorie storiche ed economiche sopra la moneta bassa di Sicilia del 1814. Allego le pagine del libro dove Della Rovere scrive su questa moneta Per me la moneta è autentica Antonio
    4 punti
  3. E' la seconda delle tre visioni di una giovane schiava, probabilmente sotto effetto di droghe : la schiava sarà poi uccisa ed il suo corpo posto, tra armi e doni, vicino al corpo del suo signore nella nave funeraria che sarà data alle fiamme . Il rogo, una volta spento, sarà ricoperto con un tumulo di terra . Questo è parte della dettagliata descrizione del funerale di un capo Vichingo del X sec. nei territori del Volga, tramandataci da un testimone diretto : Ahmad ibn Fadlan, importante funzionario alla corte del califfo di Baghdad e da questi incaricato di una missione presso il re dei Bulgari del Volga . Ibn Fadlan parte da Baghdad il 12-06-921 raggiungendo Bukhara e l'attuale Uzbekistan e, da questo, attraverso il territorio della città di Gorgan, la sua destinazione nei domini dei Bulgari lungo il corso del Volga . Qui, nella regione di Wisu, ha occasione di rapporti con i Vichinghi che, a suo tempo, anche risalendo dal Baltico i grandi fiumi, in quelle terre erano arrivati insediandovisi, creando a volte piccoli potentati . La missione di Ahmad ibn Fadlan avrà esito sfavorevole ed egli ritornerà a Baghdad nel 922, dove scriverà un puntuale, particolareggiato racconto del suo viaggio in quelle terre allora quasi sconosciute non solo agli Arabi ma anche agli altri Europei, consegnandoci una opera di alto interesse storico per la conoscenza e lo studio delle popolazioni di quelle terre e di quel periodo .
    3 punti
  4. Museo: Museo Archeologico Nazionale di Chieti Catalogo: Denarii di un tesoro - Le immagini del ripostiglio monetale di Petacciato esposte presso il Museo Archeologico Nazionale di Chieti Anno: 2005 Autore: G. De Filippo Editore: Luciano ISBN 88 60 26 000 0
    3 punti
  5. La moneta mi sembra autentica ed è in buona conservazione. Nell'insieme è una moneta gradevole (ma la plastica e l'illuminazione ne inficiano il lustro e lasciano adito a sospetti di pulizia sebbene non pesante). Ti posto un confronto tra esemplari, uno autentico ed uno falso coi principali punti dirimenti. Sotto ti riporto un vero FDC dove si possono vedere i "tre puntini" che sono la "firma" di una moneta non circolata e la "L" di Romagnoli con il segmento orizzontale fratturato che solo gli esemplari autentici hanno (solo alcuni esemplari autentici d'inizio coniazione hanno la L integra).
    3 punti
  6. Buongiorno, so che esiste già un post in cui si sta raccogliendo la bibliografia numismatica. in generale. Mi chiedevo, se avete voglia e se può valere la pena, se si poteva raccogliere in questo post quella che è la sola bibliografia specifica di collezioni numismatiche dei musei (italiani e non). Un qualcosa del tipo INDICAZIONE MUSEO RIFERIMENTO BIBLIOGRAFICO RELATIVO Editore, autore, copertina (possibilmente)
    2 punti
  7. Caspita che esemplare meraviglioso. Per la storia dei tre puntini mi raccontava mio nonno che sono i segni tangibili delle conservazioni straordinarie per questa tipologia ma l'attendibilità non sono mai riuscito a verificarla, non avendo mai avuto in mano un esemplare fdc vero.
    2 punti
  8. Sì, sì, credo! Ma, cercando, sembra fosse anche il motto della brigata "Bisagno" (209° e 210° rgt ftr.), dell' VIII btg. bersaglieri che fu a Fiume, del Giornale "L'indicatore livornese" in epoca risorgimentale, degli adulti scout del CNGEI, della Scuola superiore militare romena al tempo della monarchia, di un'università messicana, dell’Eco degli operai. Gazzetta degli operai napoletani, poi Giornale ufficiale dette Associazioni operaie di Napoli, della Bellahouston Academy di Glasgow, della collana per religiose delle Figlie di San Paolo, dei "Sons of Satan" (una squadriglia dell'Aviazione di Marina degli USA... Evidentemente un motto di successo!
    2 punti
  9. Ciao a tutti, oggi posto una bella piastra millesimo 1842, interessante piastra direi di Ferdinando II. La moneta è del mio Amico Rocco, @Rocco68. Ho trovato sul web alcuni avvenimenti di quell'anno, aspetto anche i vostri. Magari cosa succedeva nel Regno delle due Sicilie. In merito alla scritta Bomba potremmo allungarci magari nel 48? 1842 Padova Durante il congresso di Torino fu Padova la sede più votata per succedere a Firenze. Le autorità austriache diedero inopinatamente il consenso, nell’intento di non tradire paura e debolezza, oppure – come sospettarono i più maligni – per poter meglio esercitare un controllo sui partecipanti, considerando insufficienti le misure di sicurezza adottate dagli altri sovrani italiani. E in effetti le cautele preventive bloccarono alla frontiera più di un aspirante congressista. Facendo del sarcasmo sull’insicurezza che aveva spinto la Censura toscana a proibire, per qualche battuta nel commento bernesco del Guadagoli, il Lunario di Sesto Caio Baccelli, meglio conosciuto come lo Strolago di Brozzi, Giuseppe Giusti commentava: «Ma chi se ne meraviglia, dopo aver veduto mandare indietro dai felicissimi Stati austriaci due o tre avvocati e altri due o tre scienziati che andavano a quel Congresso. Con quarantamila caiserlicchi sul Ticino, aver paura di due o trecento dotti in cravatta bianca andati là a litigare sul volvulus batatas o sopra un ranocchio!». Per litigare su patate e ranocchi si presentarono in 514, molti meno che a Firenze, anche per la coincidenza delle date con due congressi analoghi a Magonza e a Strasburgo. Accolti a detta di tutti con grande ospitalità dai professori della locale Università, gli scienziati si fermarono a Padova dal 15 al 29 settembre. Presidente generale fu eletto il conte Andrea Cittadella Vigodarzere, segretario perpetuo dell’Accademia di Padova, gradito all’Austria per una buona dose di prudenza e moderazione che lo aveva fin lì tenuto lontano dall’attività politica. Segretario generale il botanico dalmata Roberto De Visiani. Fra i responsabili e gli iscritti in generale alle 6 sezioni (Scienze mediche e chirurgia; Zoologia, anatomia e fisiologia comparate; Botanica e fisiologia vegetale; Geologia, mineralogia e geografia; Fisica, chimica e matematica, Agronomia e tecnologia) il medico Giacomo Andrea Giacomini, l’oftalmologo Leovigildo Paolo Fario, i botanici Lorenzo Berlese e Giuseppe Meneghini, il geologo Lodovico Pasini, il chimico Bartolomeo Bizio, i matematici Giusto Bellavitis e Giuseppe Belli, Antonio Tommaso Catullo, professore di Storia naturale. Ma anche amatori, come l’abate Giuseppe Barbieri, teologo e filologo perseguitato dagli austriaci per le sue simpatie liberali, l’abate Iacopo Bernardi, educatore e patriota, il grecista Giovanni Petrettini, l’abate Giuseppe Iacopo Ferrazzi, letterato dantista, poi allontanato dall’insegnamento per decreto del maresciallo Radetzky. Fra gli stranieri il geologo Jean Baptiste Julien d'Omalius d'Halloy, il fisiologo vegetale e paleontologo Franz Unger, il geografo Jakob Gräberg, l’orientalista Joseph Toussaint Reinaud, maestro di Michele Amari. Pietro Selvatico Estense scrisse una nuova guida di Padova per i partecipanti, che ricambiarono donando al Municipio un busto di Melchiorre Cesarotti loro offerto e inaugurato con cerimonia pubblica. Il Caffè Pedrocchi fu ristrutturato e ampliato per aver l’agio di raccogliere un numero di persone fuori dall’ordinario. La festa di gala fu alla villa di Strà, ospite il conte Aloisio Pálffy, governatore delle province venete. Saluti Alberto
    2 punti
  10. Se gli archeologi si concentrano sulla funzione, gli storici sulla causa. Sperando di non essere noioso, ritengo utile gettare due righe sul contesto che riguarda maggiormente l'entroterra appenninico, solo per citare l'anomalia evidenziata da Toubert come suggerito da @adolfos. Infatti, nel periodo compreso tra il 950-1050 si parla incastellamento nel senso di accentramento. Bisogna riuscire ad immaginare. Queste zone non furono dominate da grandi signori, ma riguardavano piccoli nobili e contadini di vari livelli di importanza che in modo spontaneo hanno vissuto un periodo di pace in luoghi lontani da grandi vie di comunicazione (magari cadute in disuso), lontani dalle incursioni saracene ed in contesti geograficamente montani e isolati. Lontani da ogni tipo di minaccia o politica o militare prima dell'avvento dei Normanni, questi si sono dedicati in avanzamenti agrari, dissodamento del terreno e riordinamento della popolazione rurale, aggregandosi in villae, curtes e loci. L'incastellamento militare vero e proprio inteso nel senso più stretto della parola si verifica in rari casi e non se ne conoscono le cause, la mancanza di dati e di fonti non permettono di risalire alle motivazioni, che con molta probabilità, erano volute da signori locali che interagivano con le grandi abbazie vescovili e dalle istituzioni ecclesiastiche dei monasteri che concedendo i terreni permettevano di dare sussistenza alle famiglie in cambio di servigi con un vincolo denominato "libellum". L'enfiteusi finiva così con l'avere un contenuto imprenditoriale, nel senso che i livellari si assumevano l'obbligo di intraprendere le iniziative necessarie per il popolamento del castello! Vedasi San Vincenzo al Volturno e sue pertinenze. "facere castellum...et ibidem facere casas et areas et hortos et habitare ibi cum familiis et animaliis".
    2 punti
  11. Ciao a tutti. Frequentemente sul Forum, nelle sezioni “Monete Imperiali” e in quella “Identificazioni”, vengono postate richieste di notizie su monete del IV secolo. Si tratta delle monete romane più facilmente reperibili, a prezzi anche bassi e che spesso attraggono chi, alle primi armi, vuole accostarsi alla monetazione romana con l’acquisto di una moneta . Sulla base di questi presupposti e sperando di poter venire in aiuto a stiano per compiere il loro “primo passo”, ho pensato di scrivere una sorta di “guida”, una sorta di piccolo preambolo introduttivo, condivisa con Exergus, su quelle più comuni del tempo. Non avendo la presunzione di scrivere un vero e proprio trattato su quanto descritto e per sintetizzare un tema di portata molto estesa, mi son limitato, anche per ragioni di tempo, a prendere spunto e materiali da alcuni siti tra i quali principalmente: http://dougsmith.ancients.info./uncleaned.html e http://www.constantinethegreatcoins.com/ MONETE COMUNI DEL IV SECOLO UN BREVE INQUADRAMENTO STORICO Se l’Impero corse un periodo di importante crisi verso la metà del III secolo, questo venne superato grazie alle imprese di una serie di capaci imperatori che riuscirono ad arginare almeno militarmente un declino ormai sopravanzante. Tra questi indubbiamente possono venir menzionati dapprima Claudio II , che mise un primo freno alla caduta dell’Impero con alcune importanti vittorie ma che fu fermato nella sua opera dalla sua prematura scomparsa e quindi Aurelianus, che riuscì nel tentativo di riunificare un Impero colpito da varie usurpazioni maggiori (Impero Gallico e di Palmira), minori e flagellato da invasioni barbariche. Altra figura importante fu Diocletianus, che si rese protagonista di riforme sia strutturali che economiche dello status imperiale, dando avvio alla Tetrarchia e alla suddivisione dell’Impero in zone, conscio della difficoltà da parte di un’unica guida nel poter governare un territorio così vasto. Questo esperimento fallì, nel medio-lungo termine, grazie (o causa?) di uno dei Cesari, Constantinus I, che nel tempo riunì nuovamente l’Impero sotto la sua guida. Constantinus comunque dimostrò grandi doti militari, riuscendo comunque, nel corso del suo regno, a bloccare le varie invasioni barbariche cui fu soggetto il territorio imperiale; alla sua scomparsa si assistette alla lotta da parte dei suoi discendenti per l’ottenimento della porpora imperiale. Questa serie di guerre intestine causarono gravi perdite sia in termini economici sia umani; a tal riguardo va riportato che la popolazione imperiale scese dai 4 milioni di abitanti del III secolo ai 2 milioni nella metà del secolo successivo. Le campagne cominciarono ad esser abbandonate (anche per cercare rifugio nelle città) e per evitare un abbandono delle attività agricole nel tempo si cominciò chiudere un occhio e a lasciar occupare le terre abbandonate a popolazioni barbariche che oltrepassavano il Limes in piccoli gruppi, in maniera pacifica. Altri gruppi barbarici erano richiesti per essere arruolati nel’esercito. Nel IV secolo le popolazioni di origini barbariche germaniche premevano ai limes, pressate a loro volta da altre spinte verso ovest da spostamenti di gruppi umani dovuti a cambiamenti climatici e quindi alla ricerca di territori; quali migliori di quelli dell’impero Romano, ricco e quasi “mitico”? I vari popoli di ceppo germanico cominciano a perdere la loro tradizionale struttura su base tribale e cominciano a riunirsi in federazioni, aumentando il peso militare nei propri avanzamenti verso l’Impero . Il sistema difensivo romano, secondo Luttwak, basato su una difesa “elastica”, passiva, non ce la fece più a reggere la massiccia pressione di forze di invasione di una certa entità. Ma la pressione sulle frontiere non si limitò al limes europeo e si riaccese anche il fronte orientale, dove i Sassanidi avevano preso il posto degli “storici” nemici dell’Impero Parthico. Constantius II fu costretto ad impiegare forze in questo settore e, alla fine, a sconfiggere Shapur II. Ma ciò necessitò una presenza militare che indebolì il contingente utilizzato a scopo difensivo in Europa. Inoltre il suo successore, Iulianus II, dopo aver ben figurato nelle campagne militari in Europa, spinto anche dallo spirito di rivalsa sul suo predecessore, si cimentò in un’invasione della regione mesopotamica che, dopo un inizio vittorioso, si trasformò in una pesante debacle con la perdita di gran parte dell’esercito impiegato. La pace fu negoziata (in maniera svantaggiosa per Roma) dal nuovo imperatore Iovianus . Dopo un breve regno quest’ultimo morì, lasciando la porpora a Valentinianus I (occidente) e a suo fratello Valens (oriente). Ci fu l’ennesimo usurpatore (Procopius, cugino di Iulianus II) che fu sconfitto da Valens con l’aiuto militare dei Goti Tervingi. Ma ben presto questo popolo germanico cominciò a diventare un problema; Valentinianus d’altra parte era impegnato in campagne belliche contro Alemanni, Quadi e Sarmati e a seguire l’evolversi dei disordini in Nord Africa e Britannia. Negli anni Settanta Valentinianus I morì e fu avvicendato al trono da Gratianus e Valentinianus II. Nel contempo i Goti, spinti verso ovest da popoli messi in movimento dalle orde di Unni, premevano sul confine danubiano chiedendo di per poter entrare nel territorio imperiale pacificamente ed avere delle terre da coltivare. Alla fine i Tervingi furono fatti insediare nei Balcani ma ben presto cominciarono a ribellarsi alle vessazioni romane. Nell’ estate del 378 Valens, di ritorno da Antiochia, chiese l’appoggio a Gratianus per un attacco congiunto ai Goti ma quest’ultimo, alla testa dell’esercito occidentale in movimento verso le regioni balcaniche fu costretto a recedere sui suoi passi per fronteggiare un attacco degli Alemanni: Valens quindi attaccò i Goti presso Adrianopoli (9 agosto) senza attendere l’arrivo di Gratianus, ormai quasi giunto a destinazione. La sconfitta fu totale: 2/3 dell’esercito e lo stesso Valens furono uccisi. In seguito L’imperatore Theodosius I gestì con successo i Goti, concedendo loro terre in Tracia in cambio in cambio del servizio militare. Questo fu particolarmente prezioso quando l’imperatore chiese il loro appoggio militare contro gli usurpatori nel 387 e nel 394. Theodosius I morì a Mediolanum nel 395 lasciando il trono a Arcadius (oriente) e Honorius (occidente).
    1 punto
  12. Un raro statere incuso di Sibari con toro a destra, retrospiciente : 550-510 AC. , 28 mm. , 7,24 g. Passerà in asta Bertolami 73 al lotto 144 il prossimo 14 Settembre .
    1 punto
  13. Il pedigree è una cosa che mi attrae moltissimo. Sapere che una determinata moneta apparteneva a una collezione importante del passato mi da un'emozione Unica. Io ho qualche moneta appartenuta alla collezione De Lazara (collezione creata a metà del 1600), poi inglobata nella Gavazzi. E qualche moneta della collezione dei conti Zoppola. Sapere che queste monete facevano parte di collezioni così, mi da un senso di orgoglio adesso che fanno parte della mia collezione. Peccato che come si scriveva prima i cartellini spesso vengono persi. Per me i cartellini sono un valore aggiunto.
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  14. 1 punto
  15. Spesso si confonde una semplice pulizia con acqua e sapone per togliere una ossidazione (tipo il verde che si forma sulle monete in argento se stanno a lungo a contatto con la plastica) con interventi invasivi di pulizia/restauro/bulinatura che alterano lo stato della moneta.
    1 punto
  16. Di nulla. Il calo di peso è comprensibile in questo caso, visto il cattivo stato di conservazione, aggravato addirittura dalla mancanza di un pezzo di tondello.
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  17. Buonasera, anni fa andai in visita al museo di Todi Pg e di Orvieto. Mi ricordo una bella raccolta di monete Etrusche, mi colpì molto il fatto( ma ora non riesco a ricordare in quale dei due) che gli espositori delle monete ruotavano e questo permetteva di osservare le monete da entrambi i lati.. ? Saluti Alberto
    1 punto
  18. Grazie Mario, i Tuoi interventi sono sempre appropriati....e preziosi!
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  19. Bella discussione ! Io posso raccontarvi di Milano, di una città che dal 1800 non aveva mai avuto una esposizione fissa e permanente di Monete, si riuscì in Ambrosiana nel 2018 prima con le teche per le monete della zecca di Milano, ma poiché al fare bisogna sempre abbinare il far conoscere arrivo’ anche il Catalogo cartaceo di queste monete esposte e che tutti possono vedere, Quelli del Cordusio ha ritenuto di farlo pubblicare a sua cura e spese, quest’anno l’esposizione si e’ ampliata con anche la teca delle monete delle zecche italiche, ora c’e un piccolo Museo Numismatico per tutti a Milano a cui seguirà in autunno/ inverno il relativo catalogo anche di questo che realizzerà sempre Quelli del Cordusio. Riuscire a realizzare un sogno ritenuto da tutti impossibile e vederlo compiersi nel tempo dall’idea, alle concessioni, alle teche, alla composizione delle monete, al catalogo, alla comunicazione, al vedere le scolaresche venire e’ la più grande soddisfazione e gratifica che ho avuto in campo Numismatico perché ora si potrà dire a chi dice voglio vedere monete ...vai la Sala 19 in Ambrosiana ti aspetta ...certo non e’ stata una passeggiata di salute ...
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  20. Ciao, @giuseppe ballauri, @Rocco68, mi permetto di postarla.. Saluti Alberto
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  21. Era noto che Ferdinando II soffrisse di una sorta di complesso di inferiorità nei confronti degli scienziati, perchè considerato rozzo ed illetterato. Capitò quindi che: "Sbarcato appositamente nel 1844 a Napoli senza passaporto e in divisa da colonnello della Repubblica di San Marino, Carlo Luciano Bonaparte riuscì a convincere Ferdinando II di Borbone re delle Due Sicilie ad accogliere nella propria capitale il settimo congresso degli scienziati. Era giunta anche una lettera di Leopoldo II di Toscana, affinché fossero aperte le porte di Napoli. Pur disorientato dai consigli contraddittori dei propri collaboratori, alla fine il sovrano si risolse ad acconsentire. «Spirava l’aura mossa dal Gioberti – interpretava Luigi Settembrini – e il Re, che sapeva di essere tenuto come nemico di ogni sapere, per mostrar falsa l’accusa, volle il Congresso, ed ordinò che gli scienziati fossero accolti ed ospitati splendidamente, ed invitati anche a Corte». La riunione si svolse dal 20 settembre al 5 ottobre 1845. Dei 1613 intervenuti molti erano i regnicoli, presenti per la prima volta e provenienti da tutte le province, al di qua e al di là del Faro". Non fu un'ottima idea per Ferdinando II che li aveva accolti come dei Principi. Una volta arrivati a casa si accanirono con i racconti sulle condizioni in cui versava il popolo ( esagerando le condizioni negative ) e dimenticando presto i sontuosi banchetti e gli alloggi principeschi in cui avevano dimorato. Interessantissima la piastra con la sovraimpressione di "BOMBA". Tratto dall'ottimo libro di Mario Pin " Le piastre da 120 Grana di Ferdinando II di Borbone" posto la pagina dove sono descritte diverse Piastre con questa dicitura. Allo stesso tempo, considerato che queste Piastre hanno un valore superiore a quelle "normali", Vi chiederei come si può distinguere una sovraimpressione "falsa", eseguita magari ai nostri tempi, rispetto a quelle genuine. In passato ne ho trovate un paio ma non mi convincevano ed ho lasciato stare. Ciao
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  22. Salve @Flaminius Si tratta di un antoniniano di Gallieno (sole reign: 260-268 d.C.). Non credo sia imitativa, ma è un'emissione ufficiale della zecca di Roma. Al D/ GALLIENVS AVG. Testa radiata a destra. Al R/ IOVI CONS AVG. Capra verso destra. In esergo, . Rif.: RIC V/1, n. 207.
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  23. Io ho trovato anche: Adolphe Sax realizza a Parigi il primo esemplare di sassofono Alessandro Manzoni completa i Promessi sposi inoltre: Christian Doppler, fisico austriaco, scopre l'effetto che porta il suo nome, e che sarà strumento di importanti progressi in molti campi scientifici; John Bennet Lewis inventa, brevettandoli, i Fertilizzanti chimici agricoli basati sui perfosfati.
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  24. moneta sempre di grande fascino, soprattutto per la sua originalità iconografica. trovo molto interessanti le osservazioni di @El Chupacabra e @Monetaio e concordo con chi osservano che i tre puntini in zigomatica non sono una costante (allego una macro del mio qfdc/fdc in cui i puntini non ci sono. D'altra parte, per quel dato conio che presenta i suddetti puntini forse come "difetto", la loro presenza pare in effetti indice di alta conservazione della moneta stessa, data la loro superficialità. Per quanto riguarda, la famosa "L incerta" della firma di Romagnoli: pare una costante. Si associa a piccole incertezze limitrofe (v. macrofoto) Per verificare se è davvero voluta e non fortuita, quindi, forse, in funzione anti-falsari, dovrebbe essere presente sempre, indipendentemente dai conii usurati e quindi sostituiti nel periodo di coniazione. Pertanto, per dimostrare ciò: qualcuno ha un pezzo senza il suddetto "difetto"? se si, sarebbe di notevole interesse per chi ama questa tipologia e metterebbe in discussione questa teoria ormai largamente accettata. le salienze: sono come noto garanzia di alta conservazione. Allego macrofoto del baffo (tutti i dettagli sono in macro 40x) . Per semplificare l'osservazione, io associo la forma del baffo a quella di una "larva con bocca a destra". mi serve per avere un paragone rapido e facile da memorizzare.
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  25. La "bibbia" dei Luigini è il CORPUS LUIGINORUM di Maurice Cammarano. Il tuo è (come quello che ti posto) il C-368 classificato C e che si presenta in ben 6 varianti (il tuo è l'e: rosa a 5 petali, T di Tassarolo fra due punti, lambello di tipo 11 e corona di tipo 2) che spaziano (ma non sono tassativi) da 1,63 a 2,20 g. per un diametro che va da 20,5 a 21 mm. Se ti sei interessata minimamente a questa monetazione, saprai che si è trattato di una grande truffa ordita contro l'Impero Ottomano che faceva incetta di questi tondelli per seguire una moda nata al proprio interno. Stati e città che non avevano coniato mai (o quasi), si misero a produrre grandi quantità di queste monetine riducendo sempre di più il titolo d'argento e badando ancor meno alla qualità del prodotto. Quindi tagli, fratture e debolezze di conio, sbavature e decentrature affliggono quasi tutti questi esemplari. Qui sotto hai la possibilità di far confronti con il mio che è stato periziato.
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  26. Ah Beh Certo! Tutti i nostri ragionamenti dando per scontato che sia autentico, tutto può essere, ma la tipologia dovrebbe esistere visto che il Bernareggi cita un frammento da lui precedentemente attribuito ad Ovada sulla base della legenda incompleta
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  27. Dalla foto non sono convinto della autenticità, ma mi riservo di guardare con calma il Bernareggi
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  28. Ti dico la mia (poi come suggerisci anche tu, ognuno fa quello che preferisce): sono d'accordo con te che quando il prezzo tra FDC e coincard è simile, preferisco la seconda. Sul "significativo" vado invece a gusto personale prendendo coincard/blister dei 2 euro CC (colleziono solo questi) che mi piacciono di più, tenendo sempre un occhio al budget.
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  29. Buongiorno a tutti, ho fatto un riepilogo delle annate trattate fino ad oggi, correggetemi per favore se ho fatto qualche errore. Ps. Abbiamo ancora molto da fare. ? Saluti Alberto
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  30. 1 punto
  31. Ciao Giuseppe, l'ultima mia copia l'ho ceduta a @Litra68. Ogni tanto viene proposto in vendita sulla rete. Saluti
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  32. Dovrebbe essere un denaro gherardino di Napoli per Giovanna d' Angiò. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GIO/2 Ciao Mario
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  33. effettivamente siamo andati O.T., però è un periodo che le discussioni in piazzetta sono diventate più interessanti perchè partecipano gli appassionati di diverse monetazioni
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  34. Buonasera a tutti, complimenti @eliodoro, ho trovato molto bella utile e interessante questa discussione, proprio ieri in un altra discussione parlavo dell'utilità di una tracciabilita' delle monete, cosa che anche @darectasapere ha menzionato in questa discussione, li il fine era per non subire truffe, qui è molto più ampio. Io non ho monete dal pedigree così famoso però sono contento di poterne ricostruire la storia fino ad un certo punto. Saluti Alberto https://www.lamoneta.it/topic/180419-5-lire-murat/page/2/#comments
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  35. Altrettanto interessante è riconoscere gli esemplari privi di pedigree e non identificati con la precedente provenienza dalla casa d'aste, particolare che se abbinato alla rarità è indubbiamente un valore aggiunto all'esemplare proposto..... Giulio S.V. 1590, ex Monteapoleone, coll.Muntoni (unico esemplare e passaggio rintracciato....)
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  36. Scudo S.V. 1823 Roma, ex Ratto 1962.....tra l'altro di altissima conservazione e patina uniforme, scusate la mia pessima abiltà fotografica....
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  37. Doppio Zecchino Sede vacante1740, sempre ex Christie's acquistata dall'Ing. Calcagni negli anni 60 da un noto Numismatico di quel periodo.....
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  38. Per noi collezionisti di monete Napoletane, avere dei pezzi di questa Grande vendita è una grande soddisfazione. Ferdinando II 60 Grana 1838 ex CIVITAS NEAPOLIS
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  39. Sembrerebbe un triente anonimo coniato dopo il 211 a.C. https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-B7/4
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  40. Ciao @El Chupacabra Volevo soffermarmi su queste foto che hai postato per chiederti qualche cosa in più sul particolare che non sapevo dei tre puntini sulla guancia del Re. Volevo inoltre aggiungere che il particolare della L di Romagnoli in incuso è si un particolare a sostegno dell' originalità della moneta ma penso sia doveroso aggiungere che ne esistono di originali che hanno l'intera L di Romagnoli in rilievo. Ricordo di aver letto questa informazione anni fa qui sul forum da un utente molto esperto di questa moneta, ma ora non riesco a trovare la discussione...... saluti
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  41. Taglio: 10 cent Nazione: Italia Anno: 2019 Tiratura: ? Condizioni: qFDC Città: Siena
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  42. Taglio: 2 Euro Nazione: Belgio Anno: 2009 Tiratura: 5.012.000 Condizioni: MB Città: Siena
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  43. Quando si parla dei falsi destinati ai collezionisti si può dire che il 5 lire 1956 è IL PROTOTIPO della categoria. Invece falsi per la circolazione di 5 Lire "Delfino" (di qualsiasi annata) mai visti sinceramente. Di 10 Lire "Spighe" falsi per la circolazione ne esistono a palate e pare poi che esistano moltissimi falsi per collezionisti del 10 Lire 1965. Però non mi sembrano esistano pubblicazioni a riguardo, solo informazioni provenienti da alcuni commercianti. Saluti Simone PS Visto che ci siamo ripropongo la discussione che segue (almeno parliamo tutti allo stesso modo):
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  44. 3) sx: 2 Filler 1940 Ungheria in ferro dx: 5 Centimes 1933 Protettorato francese di Tunisia (tiratura non troppo alta di 1'000'000 di pezzi)
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  45. Molto cortese ed educato nel rispondermi, siamo su un forum bisogna essere chiari e non creare fraintendimenti per chi legge, poi lei al bar o a casa sua è liberissimo di usare gli aggettivi come vuole, qui no. TIBERIVS
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  46. Abbandonarsi alla tentazioni fa bene...ogni tanto
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