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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/16/19 in tutte le aree
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Il grande difetto delle monete è che non parlano. Nemmeno se torturate... Arka Diligite iustitiam4 punti
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Discussione interessante e appassionante.Da decenni proviamo ad individuare date più idonee nel suddividere correttamente le epoche storiche.Ma,è chiaro,queste non possono essere" tagliate con l'accetta",dovendosi anche individuare criteri universali e non euro o italocentrici. Infatti,come potrebbe,un cinese,accettare che la caduta dell'Impero d'Occidente dia luogo ad una diversa epoca storica?È una categoria che non conosce. Per me,italiano e romano,naturalmente,quella data ha valenza epocale. Quando inizia il medioevo per i territori euroasiatici dell'Impero d'Oriente?Dopo le Crociate? Ritengo che,nonostante i mutamenti politici,religiosi del Quarto-Quinto secolo,nonostante Eruli e Ostrogoti,il carattere "romano"della Penisola,le antiche istituzioni,le cariche pubbliche,la composizione sociale,le arti,i costumi,LA LINGUA,l'economia,tennero duro fino al confitto greco-gotico.Lo stesso paganesimo sopravvisse,in forma residuale al crollo dell'Impero. Con il lungo conflitto tra Goti e Giustiniano avvenne il vero,definitivo collasso dell'impalcatura "romana"in Italia.Dopo,tutto fu diverso,nuovo,mutato.I Longobardi,popolo feroce che praticò "l'apartheid"dei latini(a differenza dei Goti),diedero il colpo di grazia.A Roma,fino a Teodorico,c'erano Boezio,Cassiodoro,i giochi nel Circo e nel Colosseo.Dopo pochi decenni,il disastro,lo spopolamento,la carestia,la peste,la miseria,S.Benedetto e Gregorio Magno,il Medioevo...3 punti
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Sperando di fare cosa gradita, Vi posto un falso del III tipo (anni '80?) con i vari punti che lo identificano (ovviamente più la moneta è usurata, meno è facile distinguerli) ed un 5 Lire autentico con la caratteristica frattura di conio: essendo in rilievo, questo segno tende a sparire negli esemplari usurati come è possibile vedere nella terza moneta (periziata Tevere).3 punti
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Dopo i bagordi di Ferragosto e dopo aver celebrato un Grande ( nel bene e nel male - scusa lorluke ) come Napoleone, parliamo di un piccolo Re, dimenticato dalla storia che forse ha steso un velo pietoso sui terribili crimini perpetrati. Si tratta di Leopoldo II Re del Belgio. Leggiamo su Wikipedia: Ricordato prevalentemente per la fondazione e la brutale amministrazione dello Stato Libero del Congo, progetto che egli portò avanti quasi da privato cittadino. Si rivolse a Henry Morton Stanley per aiutarlo nella gestione dello stato e alla Conferenza di Berlino del 1884-1885, il Belgio fu in grado di presenziare col proprio impero coloniale in continua espansione, nella totale mancanza di rispetto dei costumi e delle tradizioni locali. Leopoldo estrasse una grande fortuna dal Congo, inizialmente con l'esportazione di avorio, poi forzando la popolazione locale a trarre gomma dalle piante. Interi villaggi vennero requisiti per farne luoghi di deposito e lavorazione della gomma stessa, causando la morte di 10 milioni di congolesi su un totale di 25 milioni. Bel tipo vero ? Comunque il conio della moneta è molto bello. L'anno è il 1873 Ciao a Tutti2 punti
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Forse l'equivoco dipende dal fatto che in inglese (lingua più povera dell'italiano) si usa owl sia per il gufo che per la civetta. In greco antico la civetta era chiamata γλαῦξ, glàvx . Atena, la dea che compare al D\, era chiamata "glaucopide (γλαυκῶπις)" che potrebbe significare "dagli occhi azzurri". dagli occhi luminosi" ma anche "dagli occhi di civetta" forse per la sua capacità di vedere le cose oscure per altri... Nell'Odissea, V, 436-437 troviamo la glaucopide Atena.. ἔνθα κε δὴ δύστηνος ὑπὲρ μόρον ὤλετ' Ὀδυσσεύς, εἰ μὴ ἐπιφροσύνην δῶκε γλαυκῶπις Ἀθήνη·2 punti
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Nel Thesaurus Linguae Latinae però non vi è alcuna attestazione dell'acronimo C V per Clipeum vovit, ne tantomeno per civium. Mentre l'acronimo C per consul è ampiamente attestato (vedere negli allegati). Inoltre il fatto che sia seguito dall'altro acronimo P P, fuga ogni dubbio, dato che in ambito epigrafico quest'ultimo è quasi sempre attestato dopo l'indicazione del consolato: si prenda ad esempio, per Commodo, CIL III 3202 = ILS 393, CIL III 6032 = ILS 394, CIL III 3385 = ILS 395 e soprattutto CIL III 40307 = CIL 397, con l'indicazione Cos V P. P. L'unico altro scioglimento plausibile attestato per C V è Clarissimus vir, ma tale ipotesi è da scartare proprio perchè seguito nel nostro caso da P P. Comunque, massimo rispetto per ognuna delle opinioni sostenute in questo topic.2 punti
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Buon Feriae Augusti...! Le fonti antologiche classiche però non credono che il C V preceduto da Letizia e accompagnato da una ghirlanda e SPQR nei bronzi indichi il consolato... Oltre a il Dictionary of Roman Coins (già citato) anche: Lexicon vniversae rei nvmariae vetervm et praecipve Graecorvm ac ..., Volume 8 https://books.google.it/books?id=_P8VLFt_U44C&pg=PT21&dq="laetitiae+civivm"&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjko_W_4ITkAhXG0aQKHeaMA0AQ6AEIPDAD#v=onepage&q="laetitiae civivm"&f=false Dizionario di antichità sacre e profane, pubbliche e private ..., Volumi 1-16 https://books.google.it/books?id=4aWh5ohDybsC&pg=PA106&lpg=PA106&dq="cvspqr"&source=bl&ots=mPq9B5KEBQ&sig=ACfU3U2jccpY4-ePSx1ucgB0-px-Je78GQ&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwi01L6y34TkAhUqMuwKHTlBBGoQ6AEwDHoECAYQAQ#v=onepage&q="cvspqr"&f=false2 punti
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Io colleziono cartamoneta italiana ma quando non trovo niente (e ormai capita spesso avendo una collezione che comincia ad essere avanzata) mi diverto a girare tra i venditori e comprare le banconote mondiali fds. Sto collezionando una banconota per ogni nazione. Mi rendo conto che è abbastanza dispersiva come cosa ma credo che sia l’unico modo di fare una collezione di banconote a livello mondiale.2 punti
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Salve, segnalo agli amici della sezione Napoli e del forum che salvo imprevisti, dal pomeriggio del 29 agosto alla mattina del 31 sarò presente al convegno di Riccione, Vi aspetto per un saluto1 punto
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https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://www.e-periodica.ch/cntmng%3Fpid%3Dsmb-001:1968:18::1247&ved=2ahUKEwiqs9f2xYXkAhUS3aQKHSZ2BlQQFjAAegQIARAB&usg=AOvVaw0G3xgBJXFljd_tims0-ywe&cshid=1565895162084 Buonasera a tutti. Sulla questione del tremisse stellato di Desiderio con legenda NOVATARI gli studiosi sembrano dare per scontata l'attribuzione a novate e non a Novara (ipotesi ventilata dal Bernareggi ma subito scartata da quest'ultimo ). La teoria dominante poggia sul presupposto che molte "zecche" flavie presentano legende con varie desinenze ,soprattutto Castelseprio . Posto che molte di tali desinenze non facciano riferimento a officine ,NOVATE con circa sei esemplari ,non ne presenta nessuna , in tutti I casi si cita il toponimo con chiarezza . Quindi non vedo motivo per non dare la stessa dignita' anche all'ipotesi di una eventuale "FLAVIA NOVARA" visto che effettivamente tale citta' era sicuramente una piazzaforte di notevole importanza nel circuito difensivo longobardo. Voi che ne pensate? Saluti ,Adelchi.1 punto
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Buonasera @giuseppe ballauri Leggo con molto interesse i vostri post, personalmente li trovo molto educativi. Complimenti anche al mio Amico Alberto @Litra68 per aver creato questa discussione. Perdonatemi se non intervengo e faccio solo visita. Vorrei che trovaste per me i riferimenti storici del 1813 su questo nominale a cui tengo particolarmente. Gioacchino Napoleone Murat 5 Lire 1813 Cordiali saluti, Rocco1 punto
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Una soluzione all'enigma potrebbe essere contenuta nell'articolo di Alexander Dale, che allego. In sostanza Dale ritiene che sia WALWET che KUKALIM facciano riferimento ad Aliatte II. Walwet sarebbe il nome proprio di Aliatte II, mentre Kukalim significherebbe "discendente di Gige", ossia lo stesso Aliatte II. Dale evidenzia anche un problema cronologico in questa sua ricostruzione: la sua tesi, in sostanza, reggerebbe soltanto se si retrodata il regno di Aliatte II al 635 a.C. Ecco l'abstract del suo articolo. WALWET_and_KUKALIM_Lydian_coin_legends_d.pdf1 punto
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Aggiungo inoltre che il 5 Lire della Madison Palombo non sembra neppure argento..... Se nei dati del lotto era segnato almeno il peso..1 punto
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Buonasera a tutti! Oggi mi è venuta in mente, parlando con un'amica slovacca, una moneta che non considero particolarmente bella, ma che ha un retroscena davvero curioso sull'evento che rappresenta e su come è stato proposto sulla moneta. Parlo del 2 euro commemorativo slovacco del 2009, per i 20 anni della Rivoluzione di Velluto. La Rivoluzione di Velluto è stato il processo, quasi completamente spontaneo, che in un paio di mesi portò la Cecoslovacchia nella transizione dallo stato comunista a un sistema repubblicano parlamentare, di cui Vaclav Havel fu uno dei simboli. La transizione fu essenzialmente pacifica in quanto le autorità, dopo i primi tentativi di repressione, si resero conto dell'impossibilità di fermare un processo ormai in atto in gran parte dell'est Europa. Durante le numerose manifestazioni migliaia di manifestanti agitavano, facendoli tintinnare, mazzi di chiavi. Era un modo per dissentire pacificamente con oggetti rumorosi ma innocui, che simboleggiavano inoltre una metaforica apertura delle porte (una maggiore libertà per i cittadini) e secondo alcuni un invito simbolico alle autorità perchè "tornassero a casa" lasciando spazio a un nuovo governo. L'autore Pavel Karoly ha voluto rappresentare le chiavi sulla moneta a formare una campana, il cuo suono simboleggia la fine di un'epoca e l'inizio di una nuova.1 punto
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Follis Bizantino anonimo Classe A se non erro, attendiamo però esperti del periodo bizantino. Ti posto una descrizione https://www.academia.edu/26818071/Classi_di_Follis_Anonimi_Bizantini_e_Imitativi1 punto
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Complimenti, Io sono più disordinato ?. Quando mi capitano banconote mondiali in FDS e a basso prezzo le aggiungo alla mia modesta collezione. Comunque non seguo un ordine preciso, prendo solo quelle che ritengo belle. Saluti1 punto
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Lo sanno tutti che ne esistono a centinaia. Dire il contrario vuol dire non conoscere la materia. Oltretutto di falsi ce ne sono di diversi tipi con caratteristiche diverse.1 punto
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L'osservazione che hai fatto è corretta e direi che potrebbe essere compatibile con un procedimento di coniatura che richiede una elevata velocità di esecuzione, visto che non richiede particolari cure nel maneggiamento dei tondelli. Sempre ne "Le monete della Repubblica senese", citato nel post #39, troviamo (pag. 60): Come si legge anche nel trattato del Biringucci [1], tutti i tipi di tondelli dovevano essere ricotti, cioè dovevano subire l'arroventatura e quindi un lento raffreddamento, per ammorbidire il tondello in modo da facilitarne la coniatura. Questo era soggetto infatti nella laminatura ad un fenomeno di indurimento, che doveva essere eliminato, altrimenti, nella susseguente battitura col conio, il metallo troppo duro avrebbe dato luogo a cattive impronte e a sgranatura dei fondi. [1] Il trattato citato nel testo è "De la pirotechnia" di Vannoccio Biringucci (1540), consultabile gratuitamente qui: https://books.google.it/books?id=yIB1u_4iV90C&pg=RA1-PA13#v=onepage&q&f=false Qui si parla di lento raffreddamento, mentre mi e' sembrato di capire che il vostro era piuttosto rapido (con acqua). Non essendo esperto di metallurgia, non saprei dire le possibili differenze tra i due metodi. PS. Complimenti per le "monete" che realizzavate!1 punto
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Ero indeciso se si trattasse del Leone o del Toro ma a moneta in mano ci vedo meglio il secondo. Pertanto siamo in presenza di un antoniniano carausiano della serie legionaria. Per un rapido cenno vi segnalo il link: http://www.forumancientcoins.com/lateromancoinage/carausius/legions/legions.htm Il Toro appare sui rovesci dedicati alla Legio VII Claudia (Moesia) (RIC 74-76 o 274) e alla Legio VIII Augusta (Alto Reno)(RIC 77); per la posa mi pare più calzante il secondo. Il ritratto mi rimanda anch’esso alla zecca di Londinium. Troviamo un confronto sul PAS: https://finds.org.uk/database/artefacts/record/id/565386 La mia catalogazione sarà pertanto: Carausius, probabile RIC V-II, Londinium 77, Sear 13616. [IMP CARAVSIVS P F AVG] Radiate, draped and cuirassed right / [LEG VIII AVG] Bull standing right. Londinium mint. [-//ML] 286-293 d.C. Si tratta di una moneta appartenente a una serie comunque abbastanza poco rappresentata con il RIC 77 che si colloca in un bel rating “R 2”. La cristallizzazione di un preciso momento storico dove Marcus Aurelius Mausaeus Carausius si ribella al governo centrale, si stacca da questo ed omaggia l’esercito (Legioni o sue vexillationes presenti nei territori sotto il suo controllo) per il suo appoggio, riportando l’effige dei vari reparti sul rovescio delle monete. Anche in questo caso ho privilegiato la sostanza a scapito dell'apparenza. Meno di una quattro stagioni… una moneta comunque rara… io mi dichiaro soddisfatto! Ciao Illyricum1 punto
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In realtà la moneta è garantita autentica, e la garanzia impegna PCGS a riacquistare la moneta a prezzo di mercato qualora fosse documentata falsa. https://www.pcgs.com/guarantee1 punto
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4) Six pence Regno Unito 1940 (argento 500/1000)1 punto
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2) sx: 20 Centavos 1925 (ne possedevo già una del 1896 ma molto consumata) dx: 50 Ore Norvegia 19261 punto
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Taglio: 2 Euro CC Nazione: Italia Anno: 2018 B Tiratura: 3'000'000 Condizioni: SPL Città: Pavia (PV) Taglio: 2 Euro CC Nazione: Germania D Anno: 2015 B Tiratura: 6'300'000 Condizioni: BB Città: Pavia (PV) Taglio: 10 Centesimi Nazione: Estonia Anno: 2011 Tiratura: 29'946'500 Condizioni: qBB Città: Pavia (PV) Taglio: 50 Centesimi Nazione: Città del Vaticano Anno: 2018 Tiratura: 2'147'169 Condizioni: qSPL Città: Bellaria (RN)1 punto
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Buonasera, buon Ferragosto a tutti, effettivamente devo dire che le mie che consideravo mignon, sono dei giganti rispetto a queste 6. Saluti Litra681 punto
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Ennesima constatazione di un dato di fatto che il mercato si ostina a non recepire. Ne ho beccate diverse di questi "upgrade", di cui l'ultima proprio in questa iniziale tornata di aste (da un NGC 63 ad un PCGS 64), ma per discrezione preferisco non pubblicare (se volete mandatemi un MP e vi giro le foto del prima, e del dopo). Ma il punto non è tanto questo, quanto che si sta cercando di far passare il sistema di grading americano come quello definitivo per accuratezza, quando sono palesi i suoi limiti: - primo su tutti, la conoscenza limitata dei certificatori (questione molto semplice: umanamente, non possono conoscere tutto di tutto). Puoi disporre anche del miglior sistema valutativo, ma se "interpreti" male certi aspetti (ovvero, non conosci la tipologia), viene fuori un grading errato. Già capitato in passato esaminando una moneta con un nuovo sistema di grading. - Secondo: il sistema americano di grading mal si adatta alla valutazione di alcune tipologie monetali. Si valuta la conservazione, ma non si tiene conto di tutto il background della fase di coniazione da cui nasce poi il prodotto monetale; Aspetto questo che reputo dirimente per una corretta valutazione di alcune tipologie monetali nostrane molto ostiche da valutare per una miriade di variabili nei difetti di conio. Il loro sistema è stato studiato sulle loro monete, ma uscendo da quel campo, vien fuori tutta la limitatezza concettuale di questo sistema di grading, tra cui, e l'esempio di @Giov60 lo dimostra incontestabilmente, l'impossibilità di "misurare" la conservazione con un numero "preciso". Di qui anche l'assurdità di pagare esponenzialmente il grading... (vorrei tanto vedere l'espressione di chi magari ha sborsato il doppio per un MS64 quando lo stesso esemplare precedentemente era graduato MS63...). Senza contare, che più ampia è la scala di valutazione (in questo caso, si parla di settantesimi), maggiore è la difficoltà nel "centrare" il grading più corretto. - Trasparenza: il sistema americano, puntando tutto su di un risultato numerico, e (non è la regola) accompagnandolo con note stringatissime, non permette di dare una valutazione completa e chiara delle moneta oggetto di valutazione. Potrei anche essere d'accordo (se mi sentissi buono ?) per le monete moderne americane, ma capite subito come ciò sia assurdo adattarlo ad una tipologia problematica come ad esempio proprio la moneta oggetto del post. Concettualmente parlando, un upgrade da AU ad MS, lo vedo come un errore che non può passare indifferente. Premesso che l'MS62 non ha un range definito nella nostra scala (ci sono stato dietro per diverso tempo, e posso dire con certezza che l'MS62 spazia da uno Spl+ ad uno Spl/FdC), assegnare un MS ad una moneta precedentemente valutata come AU, significa che i graders stessi hanno preso una bella svista (o la prima o la seconda volta). Concettualmente lo rapporterei ai nuovi che avvicinandosi alla scala conservativa nostrana, sbagliato il concetto tra BB e SPL, o SPL e FDC. Insomma, tu ente certificatore americano, mi prendi una svista non indifferente tra due gradi che dovresti ben distinguere: https://www.pcgs.com/grades#grade58 https://www.pcgs.com/grades#grade62 Magari sulle loro monete non accade... si periziassero le loro a questo punto. Preciso come tutte queste siano mie considerazioni personali, per studiarne i principi da usare per il sistema valutativo che sto approntando, di cui a volte ho accennato qualcosa... Io ribatto sempre li: le monete bisogna conoscerle. Se non le conosci, pur avendo a disposizione lo strumento di grading più rivoluzionario che c'è, la correttezza del grading ne risentirà. E soprattutto, non bisogna averci interessi dietro... Cosa "difficilotta" oggi1 punto
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Fatta così è una collezione/svago, ma nello stesso tempo divertente ed istruttiva, non impegnativa e non costosa Ci si rende conto di cosa hanno prodotto in varie parti del mondo. Hai fatto bene a metterle in ordine alfabetico, per la B io per esempio ho queste di seguito (mi mancheranno sicuramente altre nazioni). Baden Bahamas Bahrain Bangladesh Barbados Bayer Belgio Belize Bermuda Bielorussia Bhutan Biafra Bilbao Boemia e Moravia Bolivia Bosnia Erzegovina Bosnia serba Botswana Brasile Brunei Bukara Bulgaria Burma Burundi1 punto
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Bisogna leggere tutto il pezzo che è stato decontestualizzato e bisogna vedere Scalfari a cosa facesse riferimento e cosa volesse intendere. Salutoni odjob1 punto
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Da sinistra a destra: 1. 1 centesimo di euro. 16,25 mm 2,30 g; 2. Ionia, Mileto. 1/12 di statere (Lydo - Milesian standard). 1,14g - 9mm; 3. Ionia, Focea. 1/24 di statere (Phocaic standard). 0.66g - 7mm; 4. Ionia, Colofone. 1/24 di statere (Persic standard). 0,38g - 6mm: https://www.lamoneta.it/topic/161361-emiobolo-arcaico-di-colofone/ 5. Ionia, Mileto. 1/24 di statere in elettro (Lydo - Milesian standard). 0.52g, 10mm: https://www.lamoneta.it/topic/135077-124-statere-di-mileto-in-elettro/ 6. Incerto. 1/48 di statere (Lydo - Milesian standard)?. 0,19g. 5mm: https://www.lamoneta.it/topic/154543-creso-achemenidi-frazioni-di-statere-incerte/ 7. Ionia, Mileto o Eritrai (?). 1/192 di statere (Lydo - Milesian standard). 0,08g - 4mm: https://www.lamoneta.it/topic/166420-piccola-frazione-ionica-in-argento-1192-di-statere/ Qualsiasi commento è ben accetto, soprattutto sul numero 6. Avevo anche altre piccole frazioni, ma essendo un po' scure non riuscivo a fotografarle in questo modo...1 punto
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Ciao, mi pare una croce tirolina che taglia SALI /SBUR /GHENSI/ S1641. Direi una emissione vescovile. 1 kreuzer in biglione, KM#84?1 punto
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Come ti ho scritto sono 2 mondi completamente diversi,con impegni diversi. Io iniziaii con la repubblica e il regno (a dire il vero per poco tempo) per poi spostarmi definitivamente sulle medioevali. È un percorso che credo abbiano fatto moltissimi anche qui nel forum. Il regno è l'inizio per poi spostarsi in ambiti diversi. Chiaro che anche rispetto ai marenghi che hanno quasi una "quotazione di borsa" , ossia poche oscillazioni economiche , oa questione è differente, ma chi colleziona queste monete non lo fa per speculazione economica, altrimenti inutile iniziare. Tieni presente che ci sono monete per tutte le tasce, sia che collezioni greche , romane, bizantine o medievali, però devi pensare di affacciarti alla storia con la S maiuscola . Prima prendi un buon libro di queste monete, leggilo, guarda le immagini, cerca di capire se fa per te, se poi ritieni che non ti piace molla tutto , se ti appassiona difficilmente tornerai indietro.1 punto
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Buongiorno, apprezzo molto la precisazione di @legionario perché è fin troppo giusto che anche per il buon nome del Forum una svista venga prontamente rilevata e corretta. Sarebbe male il contrario. Però mi piacerebbe che chi ne sa più degli altri rispondesse lui subito e direttamente all'utente, e soprattutto vedo poco elegante chi invece sta semplicemente a guardare e poi se la ride, come per esempio @leop, che malgrado la quasi nulla partecipazione alla vita del Forum (33 interventi dal 2013) ha già espresso ben 8 risate (!). Sarebbe meglio che anche lui come me e tanti altri amici, si desse piuttosto da fare per dare risposte, accettando anche il rischio di una inesattezza. Quelle cose che ti scoraggiano e ti fanno chiedere: "scusa, ma chi te lo fa fare?" HIRPINI1 punto
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Per me falso moderno. Il fert sul contorno c'è in tutta questa tipologia di falsi : 5 lire 1901, 5 lire 1870 Pio IX, 5 lire 1914 ecc1 punto
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Del Kraay-Hirmer esistono due edizioni in lingua inglese, quella che ho io è l'edizione Thames & Hudson, Londra, del 1966, poi c'è l'edizione Harry Abrams, New York sempre del 1966. Poi c'è il Franke-Hirmer, testo del Franke e medesime foto di Hirmer, in tedesco e in traduzione francese.1 punto
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Mi dispiace di quanto sta accadendo,ripeto forse non sono stato molto chiaro ed ho scritto magari in contemporanea con Lei Rory36 e a volte scordo di editare o citare ma ero chiaramente rivolto all'amico russo(?) appoggiando il suo post e cercando con una serie di domande di far capire che dichiarare falsa una moneta solo per quel piccolo particolare in foto era un pò esagerato. Quando ci si parla attraverso una macchina spesso capita di fraintendere è capitato a me come a molti credo e magari il momento non è dei migliori e si può cadere nel litigio invece di cercare una giusta discussione e soluzione civile. Per quanto mi riguarda possiamo cancellare quella "inutile" discussione dal sito e dalla mente e tornare a parlare di Numismatica come piace a tutti noi. Virtualmente le porgo la mano Rorey36, a presto Favaldar1 punto
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Ciao se vuoi fare un calco non usare gesso non passa i sottosquadri, se conosci un dentista o un odontotecnico chiedigli se ti danno del silicone anche scaduto non ci sono problemi, in questo modo dai calchi ottenuti puoi avere tutte le riproduzioni che vuoi e effettuare varie prove di fusione, non penso si tratti di oricalco in quanto la lega a base di zinco non è semplice da fondere. Se abiti vicino ad Aosta sarò lieto di darti una mano. Silvio1 punto
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Buonasera a tutti, Grazie @paoloilmarinaioper aver condiviso la tua bella Piastra. Perdonami se ho ritagliato la foto della tua moneta. Controllate se le altre 1834 con le 12 torrette in verticale presentano questi particolari nella Corona Reale?1 punto
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Buon inizio Amico mio, Collezionerai solo per anni oppure anche con varianti?1 punto
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Buona sera a tutti. Sto autocostruendo il mio primo monetiere. Ho usato legno marino e rovere. Misura 29 cm di lunghezza, 25 di larghezza e 15 di altezza. Lo scelto piccolo per il fatto che per ora non ho moltissime monete e perche' occupi anche poco spazio in casa.1 punto
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Salve. voglio condividere con voi il vassoio che ho fatto! a dire la verità foderato, il vassoio l'avevo( più o meno) come vassoio ho usato quelle scatole per i cucchiaini in argento. nel dubbio che si rovinasse, ne ho aperta una dove sono conservati i cucchiaini che hanno regalato al matrimonio dei mie genitori nel 1987, i cucchiaini sono perfetti, essendo sempre chiusa la scatola, entra poco ossigeno e la pochissima patina che c'è ,è solo dove sono stati toccati, quindi come tenuta e conservazione dovrebbero andare bene! ho tolto i supporti per i cucchiaini e la stoffa. poi dopo aver preso le misure, ho preso il velluto ed un cartoncino rigido, dopo aver appoggiato il velluto laciandolo 2 cm più lungo ho incollato nel retro risvoltandolo, in modo che la colla in eccesso non rovinasse il pelo del velluto, poi dopo ho incollato il cartone con il velluto dentro la scatola! ecco le foto dei diversi passaggi! le scatole sono diverse perchè nn ho fatto le foto quando stavo facendo la prima, ma dato che mi è piaciuta ne ho iniziata un altra più grande! la prima foto è del contenitore con i cucchiaini, la seconda della scatola senza rivestimento e supporti. le 2 scatole che sto usando sono degli anni 30/40 per mio gusto personale e anche perche in quegli anni non usavano plastiche che potrebbero rovinare le monete!1 punto
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@Litra68, Dovrebbe essere il Magliocca 802/a, simbolo stella a 5 punte. Scrivo "dovrebbe" perché dalla foto non riesco a capire bene se si tratta del Busto normale o il grande.... lo stesso dei Carlini per intenderci... Entrambi riportano lo stesso simbolo e stessa inclinazione della stella. Se fosse un 1853 normale, sarebbe un conio del dritto con la legenda corta..... Ti posto il mio per confronto.1 punto
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Ciao @natopigro, guarda qui: https://www.amazon.it/s/ref=nb_sb_noss?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&url=search-alias%3Daps&field-keywords=B004W2UQM4 o cerca "Cornice con membrana in silicone" Sei poi mai avessi voglia: Prendi tre lastre in plexiglas, quella centrale la prepari con delle frese in base al diametro delle monete, fai un bel sandwich e lo fissi con dei bei bulloncini, pronto! Copyright NJK© 2018 Servus!1 punto
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Per me la moneta non ha la freschezza dei campi necessaria per arrivare allo SPL, troppi segnetti specialmente al rovescio...tuttavia ha degli ottimi rilievi, tranquillamente sul BB+, e la patina contribuisce a rendere estremamente gradevole questo esemplare...negli USA sarebbe molto apprezzata...;)1 punto
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Prendendo esempio dal nostro buon acraf, che ha aperto la strada col suo thread su Samuel Jean Pozzi, provo a esporre brevemente la biografia di colui che fu il più grande collezionista di monete Tarantine, il cui nome è ancora oggi, a distanza di quasi un secolo, legato indissolubilmente alla monetazione della antica città magnogreca di Taras. Purtroppo non sono stato in grado di trovare molte fonti riguardanti la vita di Vlasto. Come filo conduttore ho utilizzato la prefazione in Inglese di Oscar E. Ravel dal noto catalogo sulla collezione Vlasto, integrando con altre notizie tratte dal sito del Museo Nazionale di Atene, dal sito della British Museum, da un paio di recensioni su mostre ed esposizioni di pezzi della sua collezione ad Atene (in greco moderno, senza google translate non avrei saputo da dove iniziare!), dalla pagina wikipedia sui fratelli Ralli e dal capitolo sui Vlasto di Chios dal Libro d'Oro della Nobiltà Mediterranea. Le foto sono tratte dal Ravel-Vlasto, dal sito del Museo Nazionale di Atene e dal Corpus Vasorum Antiquorum. Il collezionista Michel P. Vlasto (1874-1936) Michel P. Vlasto fu discendente di una nota famiglia Greca che nel 1092 emigrò da Bisanzio a Creta. Il Libro d'Oro della Nobiltà Mediterranea narra che Bisanzio mandò dodici arconti e le loro famiglie a Creta, stabilendo una roccaforte nella fertile pianura di Messara, con l'incarico di aiutare la popolazione greca contro gli invasori arabi. Da li la famiglia nel XVI secolo emigrò a Chios, e in seguito a Venezia (dove risulta un Vlasto nominato Cavaliere di San Marco da parte del Doge Pasquale Cicogna), poi a Genova, Livorno, e infine a Marsiglia. Malgrado tutti questi spostamenti i Vlasto mantennero nei secoli uno spirito patriottico puramente Greco. Micheal P. Vlasto nacque ad Atene il 1 febbraio 1874, secondogenito di Pantaléon Pandély Vlasto (Cavaliere dell'Ordine del Redentore) e Penelope Capari. Dopo aver completato gli studi a Marsiglia il giovane Michel iniziò a lavorare per la ditta dei fratelli Ralli, quella che fu una delle più fiorenti imprese mercantili di epoca vittoriana. La famiglia Ralli, anch'essa di origine Greca, era legata ai Vlasto da matrimoni incrociati ricorrenti sin dai primi dell'ottocento, come era costume tra le famiglie nobili dell'epoca. Nei primi tempi Michel lavorò a Liverpool, e in seguito fu trasferito ad Houston in Texas. Dagli USA egli tornò a Marsiglia per lavorare come manager del ramo francese dell'Impresa Ralli, posizione che ricoprì fino al 1932, anno in cui il cinquantottenne Michel lasciò il lavoro a Marsiglia e si stabilì ad Atene, città che egli aveva sempre considerato il luogo ideale in cui trascorrere il resto della sua vita. Purtroppo non ebbe molto tempo per godersi la sua Atene, in quanto morì improvvisamente pochi anni dopo, nel 1936. Negli ultimi anni della sua vita fu tra i fondatori della "Associazione degli Amici del Museo Nazionale di Atene", a cui dedicò gran parte del suo tempo e di cui fu eletto presidente dal 1934 fino al 1936, anno della sua morte.. L' Associazione è attualmente ancora attiva. Nella vita fu un businessman di successo, molto apprezzato da tutti. Ravel lo definisce un "artista nato", un eccellente disegnatore. I suoi schizzi erano eseguiti con estrema abilità, e mostravano una comprensione dello stile greco raramente raggiunta da altri disegnatori professionisti. La sua sensibilità artistica ne fece un vero e proprio adoratore dell'Arte Greca. Vlasto amava dire che, se avesse potuto, sarebbe vissuto in un museo come fosse a casa propria. Aveva un gusto raffinatissimo, Ravel sostiene che qualunque pezzo attirasse la sua attenzione era sicuramente da giudicarsi un capolavoro. Infatti Vlasto non fu solo collezionista numismatico, ma mise insieme una importante raccolta di reperti di arte greca, composta da circa 760 oggetti, tra cui sculture, pitture, vasi ed altri manufatti di pregevolissima fattura. Al momento della sua morte tale collezione d'arte passò alla figlia Penelope Giulia, moglie di Giovanni Serpieri. Durante i tragici anni dell'occupazione Nazista la collezione fu nascosta dal Serpieri nel seminterrato della propria abitazione ad Atene, ma la casa venne requisita dai tedeschi, e la collezione fu presa in custodia dalla Croce Rossa Internazionale e restituita in seguito ai legittimi proprietari. Alla morte di Penelope-Julia, nel 1985, la collezione venne donata dal Serpieri al Museo Nazionale di Atene, finalmente rispettando quelle che furono le volontà espresse in vita da Michel P. Vlasto. L'effettiva acquisizione della collezione da parte del Museo avvenne tre anni dopo, nel 1988. Molti dei pezzi sono oggi esposti al Museo Nazionale di Atene nelle sale 60 e 61, con la dicitura di Vlastos-Serpieri Collection. Molti dei pezzi sono andati perduti nelle vicissitudini degli anni precedenti, ed alcuni furono probabilmente venduti dallo stesso Serpieri, ma oggi la collezione del Museo di Atene contiene ancora 452 reperti, dal periodo preistorico al IV secolo a.C. Nella sala 60 sono esposti reperti risalenti all'età del Bronzo, trovati in Egitto, Creta Cicladi e Grecia Micenea (vetrina 1), vasi corinzi (vetrina 2), dalla Beotia (vetrina 3), attici (vetrine 5-8). Alla morte di Michel P. Vlasto restò incompiuto anche un progetto di Corpus Vasorum Antiquorum, di cui al museo di Atene sono conservati alcuni schizzi preparatori disegnati da Vlasto stesso, nella vetrina 9, insieme ad altri documenti di archivio relativi alla personalità di Michel ed alla formazione della sua collezione. Nella sala 61 sono esposti reperti provenienti dal mondo greco dei secoli V e IV a.C. (vetrine 10-17), ed infine le ultime due vetrine espongono reperti dalla colonia spartana di Taras, rappresentati da vasi, antefisse e pezzi di oreficeria (vetrine 18-19). L'intenso piacere che Vlasto provava ammirando un'opera d'arte greca era tale da fargli affermare che egli non avrebbe potuto immaginare una vita senza Arte, e che non esiste Felicità senza Bellezza. Il suo studio era una sorta di tempio, in cui Vlasto passava il tempo circondato da perfetti esemplari di arte greca. Pare che non badasse a spese nella sua passione collezionistica. Tuttavia la più grande passione di Vlasto fu senza dubbio la monetazione Tarantina, che rappresentò il suo filone di ricerca principale, sia come studioso che come collezionista. Vlasto conosceva alla perfezione anche la storia della polis magnogreca, avendo letto ogni fonte storica e letteraria che riguardasse Taras. Egli mise insieme una biblioteca personale di argomento storico-archeologico comprendente centinaia di volumi, che fu donata dopo la sua morte al museo Nazionale di Atene. Possiamo senza dubbio considerare il collezionista M. P. Vlasto come un modello di ciò che lo storico dell'arte Federico Zeri definì il "conoscitore", o "ricercatore atipico", ossia un libero professionista dell'arte, che predilige il confronto diretto con le opere, con i materiali e le tecniche, in altre parole quel tipo di collezionista che non si limita ad accumulare ossessivamente oggetti perché attratto principalmente dal loro valore materiale, ma si interessa profondamente della storia e del significato che essi veicolano, studiandoli a fondo e costruendosi, anche in modo autodidatta, una solida cultura sull'oggetto della propria passione, una cultura paragonabile a quella di chi tali oggetti li studia per mestiere, come Storici o Archeologi professionisti. (n.d.a. personalmente credo che il nostro Alberto sia un altro eccellente "esemplare" contemporaneo di questa interessante e sempre più rara tipologia di essere umano). Nella sua prefazione Ravel aggiunge alcuni particolari sulla conoscenza numismatica di Vlasto da farlo sembrare quasi una figura mitologica onnisciente, testualmente: "Egli conosceva praticamente tutto sulla Numismatica Greca. La sua memoria era sconceratnte; era una sorta di enciclopedia numismatica vivente. Io stesso spesso gli chiedevo aiuto per avere informazioni, ed egli era capace di dirmi immediatamente, e senza alcuna esitazione, dove e da chi una moneta fosse stata pubblicata, in quale asta un esemplare simile fosse stato venduto, chi fosse il conferente e il prezzo realizzato. Se Vlasto non riconosceva una moneta doveva trattarsi certamente di un inedito.". Ravel riporta che la conoscenza di Vlasto riguardo la monetazione di Taras fosse ineguagliabile, pare che non ci fosse una sola moneta tarantina in collezioni pubbliche o private che egli non conoscesse. Tale conoscenza traspare dalle diverse pubblicazioni che egli produsse nella sua vita (Didrachmes inédites de ma collection, J.I.A.N. 1898; Monnaies rares ou inédites de Tarente, R.B.N. 1899; Les Monnaies de Bronze de Tarente, J.I.A.N. 1899; Les Monnaies d'Or de Tarente I p., J.I.A.N. 1899; Les Monnaies d'Or de Tarente II p., J.I.A.N. 1901; Choix de monnaies rares ou inédites de Tarente, R.N. 1904; Unpublished Coins of Tarentum, N.C. 1907; On a recent find of coins struck during the Hannibalic occupation of Tarentum, N.C. 1909; Taras Oikistes, Contribution to Tarentine Numismatic, N.N.&M. n.15 1922; Alexander Son of Neoptolemos, with the Carosino and Molossian finds, N.C. 1926; The Warren hoard of Tarentine Horsemen, N.c. 1930). Nei circoli scientifici e numismatici dell'epoca Vlasto era considerato il più grande esperto al mondo sulla monetazione tarantina. Negli ultimi anni della sua vita fu persino invitato dalle Autorità Italiane a recarsi a Taranto, per classificare la collezione del Museo Archeologico. Vlasto fu molto onorato da questo invito, dato che raramente in quegli anni i musei Italiani invitavano studiosi stranieri per la curatela dei loro cataloghi. Purtroppo la morte improvvisa non rese possibile la realizzazione di tale progetto, possiamo affermare che fu una perdita enorme per il mondo della Numismatica, se egli fosse vissuto solo pochi anni in più, oggi probabilmente avremmo a disposizione un SNG-Taranto a firma di M.P. Vlasto! La collezione di monete tarantine raccolta da Vlasto è stata senza dubbio la più vasta e completa che sia mai esistita, tanto che il catalogo stilato da Ravel si può quasi considerare un repertorio dei tipi tarantini. Numerosi sono gli esemplari unici o di estrema rarità, ma ciò che più stupisce è l'ottimo stato di conservazione della maggior parte degli esemplari. Vlasto confidò a Ravel che per alcuni tipi aveva acquistato fino a sei esemplari, trovandone ogni volta uno migliore del precedente, e nonostante ciò per alcuni tipi non fu mai completamente soddisfatto. Come dichiarato dal figlio Pandély, Vlasto aveva espresso l'intenzione di pubblicare il catalogo della sua collezione, ma la morte improvvisa non glielo permise. Il catalogo a cura di Oscar Ravel fu pubblicato nel 1947, nove anni dopo la morte del collezionista, su richiesta del figlio Pandély M. Vlasto, che lo stesso anno vendette la collezione di suo padre, oggi dispersa. Ravel compilò il catalogo attenendosi all'ordine con cui Vlasto aveva conservato le sue monete, usando per le descrizioni ciò che Vlasto aveva scritto di suo pugno sui cartellini. Una curiosità: Ravel, per sua ammissione, compilò l'intero catalogo senza prendere visione diretta della collezione. Egli si fece spedire dal Dr. W. Schwabacher i calchi di tutte le monete della collezione, di cui produsse le copie per fusione (stiamo parlando di più di 1800 esemplari!) per poi assegnare ad ognuna di esse la descrizione dei cartellini. Dunque, se non ho frainteso la questione, le monete fotografate nelle tavole del Ravel-Vlasto non sarebbero le originali, ma le copie ottenute per fusione. Una ultima notazione numismatica: pare che Vlasto nella sua vita non avesse collezionato soltanto monete tarantine, infatti nel British Museum risulta una collezione di monete in bronzo della Tessaglia dalla collezione Vlasto, incorporata nella Rogers collection e venduta al Museo nel 1933, quando Vlasto era ancora in vita. Per concludere cito ancora una volta Oscar E. Ravel, che nella prefazione al catalogo scrisse a riguardo delle monete della collezione Vlasto: "Any collector would be proud to have just one of them in his collection", letteralmente: "Qualsiasi collezionista sarebbe orgoglioso di averne anche solo una nella sua collezione". Non posso dargli torto, credo di non essere mai stato felice (dal punto di vista del collezionismo) come la volta in cui sono riuscito ad aggiudicarmi questa moneta, non la più rara o la più bella della mia collezione, ma sicuramente quella che evoca in me più emozione, pensando a chi sia appartenuta circa un secolo fa (sempre che non si tratti della copia di Ravel!!!): CALABRIA, Tarentum. Circa 272-240 BC. AR Nomos (19mm, 6.46 g, 10h). Warrior on horseback left / Phalanthos riding dolphin left, holding hippocamp and trident. Vlasto 930 (this coin); HN Italy 1044. VF, toned, some roughness. From the Ronald J. Hansen Collection. Ex Noble 70 (11 July 2002), lot 3088; ex M.P. Vlasto Collection. Saluti :) Nico1 punto
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L'esagono ribattuto sta subendo un'impennata notevole dei prezzi soprattutto se è in alta conservazione. La ribattitura deve essere visibile ed omogenea e se presenta solo alcune tracce del vecchio conio come: 1) Solo la vecchia data 2) Alcune scritte del vecchio conio come (Regno d'Italia) a mio parere non si può dire d'avere un esagono ribattuto. Il vero esagono ribattuto si distingue in diverse tipologie per non dilungarmi molto ne menziono solo due: 20 CENTESIMI ESAGONO CON EVIDENTE RIBATTITURA Uploaded with ImageShack.us 20 CENTESIMI ESAGONO VISIBILI TRACCE DEL VECCHIO CONIO Uploaded with ImageShack.us RARITA' NON COMUNE: 20 CENTESIMI ESAGONO 1918 O 1919 RIBATTUTO SUL 20 CENTESIMI 1894 KB (BERLINO). La stra grande maggioranza delle monete sono state ribbatute sul 1894 KB RARA O MOLTO RARA: 20 CENTESIMI ESAGONO 1918 O 1919 RIBATTUTO SUL 20 CENTESIMI 1894 (ROMA) . E' piu' raro trovare un esagono ribattuto sul 1894 Roma. RARA: 20 CENTESIMI ESAGONO 1918 O 1919 RIBATTUTO SUL 20 CENTESIMI 1895 (ROMA) CONTORNI: Si suddivodono in tanti modi cito i più importanti: 1) Liscio 2) Tracce di rigatura 3) Contorno leggermente rigato 4) Rigatura completa a tratti marcata 5) Rigato Se si è in presenza dei primi tre contorni la moneta non cambia rarita' quindi rimane: NON COMUNE: 20 CENTESIMI ESAGONO 1918 O 1919 RIBATTUTO SUL 20 CENTESIMI 1894 KB (BERLINO). RARA O MOLTO RARA: 20 CENTESIMI ESAGONO 1918 O 1919 RIBATTUTO SUL 20 CENTESIMI 1894 (ROMA) . Rara: 20 CENTESIMI ESAGONO 1918 O 1919 RIBATTUTO SUL 20 CENTESIMI 1895 (ROMA) Per gli altri due contorni la rarità cambia nel seguente modo: RARA: 20 CENTESIMI ESAGONO 1918 O 1919 RIBATTUTO SUL 20 CENTESIMI 1894 KB (BERLINO). RARA O MOLTO RARA: 20 CENTESIMI ESAGONO 1918 O 1919 RIBATTUTO SUL 20 CENTESIMI 1894 (ROMA) . Rara: 20 CENTESIMI ESAGONO 1918 O 1919 RIBATTUTO SUL 20 CENTESIMI 1895 (ROMA). Questa leggenda è solo per l'esagono in alta conservazione e del tutto personale.1 punto
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