Vai al contenuto

Classifica

  1. Rocco68

    Rocco68

    Utente Storico


    • Punti

      3

    • Numero contenuti

      10634


  2. giuseppe ballauri

    giuseppe ballauri

    Utente Storico


    • Punti

      3

    • Numero contenuti

      2397


  3. VALTERI

    VALTERI

    Utente Storico


    • Punti

      3

    • Numero contenuti

      4269


  4. Litra68

    Litra68

    Utente Storico


    • Punti

      3

    • Numero contenuti

      3836


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/03/19 in tutte le aree

  1. Albingaunum è il nome latinizzato dell'odierna Albenga . Antica capitale dei Liguri Ingauni, esperti navigatori e provetti pirati, la città nella II guerra punica è alleata di Annibale al cui fratello Magone si offre come base navale : conquistata dai Romani nel 181 AC. , ne riceve la cittadinanza nel 45 AC. divenendo durante l'Impero importante città marinara fino al V^ sec. quando viene gravemente danneggiata dall'invasione dei Goti . Successivamente, contesa dai Bizantini, sarà anche conquistata dal re dei Longobardi Rotari . Nel centro cittadino, circondato da importanti edifici medioevali, ci è conservato pressochè integro, il battistero, raro edificio paleocristiano del V^ sec. , a pianta ottagonale con alle pareti interne nicchie quadrate e semicicolari . In una nicchia è conservato un pregevole soffitto a volta rivestito in mosaico di arte bizantina, forse unico esempio in Italia settentrionale al di fuori di Ravenna : al centro del pavimento l'antica vasca ottagonale per il rito del battesimo con immersione . Sulle pareti esterne dell'edificio, alcune finestre sono chiuse con lastre in arenaria traforate, esempi non comuni di arte longobarda .
    2 punti
  2. A proposito di lavaggi, da un po’ di tempo mi sto dedicando a esaminare con il microscopio metallografico, varie tipologie di monete, con lo scopo di rilevare se e cosa succede alla struttura del metallo, sottoposto a tale trattamento. Partiamo prendendo in considerazione lo strumento necessario per poter eseguire queste osservazioni: il microscopio metallografico (foto 1-1a). Per chi non lo conosce, questo strumento, permette di illuminare il campione direttamente attraverso lo stesso obiettivo utilizzato per l’osservazione, dando una illuminazione uniforme del campo in esame, allego schema esemplificativo e foto dello strumento utilizzato (foto 2) che permette di raggiungere ingrandimenti molto elevati (400-600X). Il metallo osservato a tali ingrandimenti presenta una trama definita “granitura” che assume varie forme a seconda del trattamento subito dal metallo stesso. Per procedere nella ricerca, ho iniziato prendendo in considerazione il noto liquido per il “bagnetto” dell’argento e per fare ciò ho sacrificato una oncia d’argento canadese immacolata. Le osservazioni sono state fatte prima del bagno, dopo un bagno della durata di 4 secondi e dopo un bagno di 8 secondi. Qui di seguito le foto dei risultati degli esami che spiegano molto più delle parole. Ovviamente tutto questo ad occhio nudo si rileva solo con un leggerissimo cambiamento del LUSTRO per lavaggi max 4 secondi, ed un evidente cambiamento della freschezza del metallo per lavaggi superiori ed una opacità per tempi pari o superiori a 8 secondi. Meditate gente, meditate!!
    2 punti
  3. Mi sono deciso a prenderla per la differenza nei gambi della corona d'alloro.
    2 punti
  4. Si tratta del battistero di Santa Maria Maggiore di Nocera Superiore.
    2 punti
  5. E' incredibile ma anche io Liceale ( Maturità 1977 ) con radici nelle Langhe... amavo moltissimo Pirandello. E per grande fortuna quell'anno uscì la traccia su Pirandello. Tema eccellente etc. Peccato che il Presidente era un vecchio fascista scampato alla fucilazione...Portai Pavese all'orale e non ti dico.. mi massacrò ! Ciao Litra48 ! Grande impresa quello degli Azzurri nel 1934. Ripeterono il successo nel 1938 ( anche qui con grande merito ). Si giocava in Francia e gli esuli antifascisti italiani ( oltre ai cugini francesi che non ci hanno mai amato ) riservarono un'accoglienza molto negativa alla Nazionale. Dovuto anche al fatto che la maglia era diventata nera per omaggio alle camicie nere, saluto fascista alla presentazione delle squadre etc. Comunque allora eravamo la Nazionale migliore e vincemmo. Nel 1938 le monete in Italia non erano il massimo, quindi posto il bel 20 L di San Marino Ciao a Tutti
    2 punti
  6. Mi ero completamente scordato di questo gioco...e ho pure avuto difficoltà a ri-risolverlo! ? Sono io con mio figlio, sarà almeno 15 anni fa...il tempo passa ahimè!
    2 punti
  7. Buongiorno a tutti, oggi mi ha scelto? un piuttosto vissuto 5 cent. Spiga Vittorio Emanuele III millesimo 1934 con il 4 fantasma direi. Anno particolare per l'Italia e nel mondo, ho selezionato poche notizie che abbracciano 'settori diversi'. La spiga è collezione Litra68 e le notizie come al solito fonte Web. Buon Weekend Il campionato mondiale di calcio 1934 o Coppa del mondo Jules Rimet del 1934 è stata la seconda edizione del campionato mondiale di calcio per squadre nazionali maggiori maschili organizzato dalla FIFA ogni quattro anni. Si disputò in Italia dal 27 maggio al 10 giugno 1934 e fu vinto dall'Italia, che in finale sconfisse per 2-1 la Cecoslovacchia dopo i tempi supplementari Hitler aveva già ottenuto i pieni poteri dopo l’incendio del Reichstag e le mire espansionistiche tedesche convergevano in quel 1934 all’annessione dell’Austria cui si opporrà Engelbert Dolfuss, brutalmente assassinato dai sicari nazisti. L’Europa è già in piena ebollizione: crisi parlamentare in Francia, omicidi politici di Alessandro di Jugoslavia e del ministro degli esteri francese Jean Luis Barthou a Marsiglia, regolamenti interni al partito nazista nella «notte dei lunghi coltelli», ma ciò non impedì a centinaia di migliaia di persone di assistere alle partite della competizione mondiale o di seguirle via radio per tramite della voce appassionata di Nicolò Carosio. Muore nel 1934 Marie Curie Scopitrice del polonio e del radio, Premio Nobel per la fisica nel 1903, Premio Nobel per la Chimica nel 1911, Prima donna ad ottenere una cattedra alla Sorbona Frase celebre "Sono fra coloro che pensano che la scienza abbia una grande bellezza. Uno studioso nel suo laboratorio non è solo un tecnico, è anche un bambino messo di fronte a fenomeni naturali che lo impressionano come una fiaba. Non dobbiamo lasciar credere che ogni progresso scientifico si riduca a dei meccanismi, a delle macchine, degli ingranaggi, che pure hanno anch'essi una loro bellezza. Io non credo che nel nostro mondo lo spirito d'avventura rischi di scomparire. Se vedo attorno a me qualcosa di vitale, è proprio questo spirito d'avventura che mi sembra impossibile da sradicare, e che ha molto in comune con la curiosità". (Marie Curie) Paolino Paperino (Donald Fauntleroy Duck), più noto come Paperino, è un personaggio dei cartoni animati e dei fumetti della Disney. Ha esordito nel cortometraggio La gallinella saggia del 1934 e nello stesso anno nei fumetti della serie Sinfonie allegre e, da allora, è stato protagonista di molti altri cortometraggi e di innumerevoli storie a fumetti realizzate oltre che negli Stati Uniti anche in altri Paesi del mondo come l'Italia e il Brasile. Il successo del personaggio è tale da farlo diventare testimonial di molte iniziative in varie parti del mondo e oggetto anche di un diffuso merchandising. È stato definito «l'antieroe per eccellenza, l'incarnazione dell'uomo medio moderno, con le sue frustrazioni, i suoi problemi, le sue nevrosi». L’8 novembre del 1934 Luigi Pirandello veniva insignito del premio Nobel per la letteratura con le seguenti motivazioni: “Per il suo coraggio e l’ingegnosa ripresentazione dell’arte drammatica e teatrale”. Fu forse l’unico, almeno fino al 1934, a non pronunciare un discorso ufficiale dopo la consegna del premio; i motivi non sono chiari, ma Andrea Camilleri azzarda un’ipotesi: “Preferì tacere perché parlando avrebbe dovuto fare riferimento al fascismo, a Mussolini. Tacque per prenderne le distanze”. Siamo a conoscenza di un espediente singolare dello scrittore e drammaturgo di Girgenti; durante le consuete interviste dopo l’annuncio del Nobel, nella sua casa di Roma, Pirandello dovette prestarsi a questa prassi e curvo sulla macchina da scrivere era totalmente intento a dattilografare testuali parole, per più righe: «Pagliacciate! Pagliacciate!», ovviamente un modo ironico di confrontarsi con le noiose interviste di rito. Lo scrittore siciliano ottenne il suo massimo successo grazie al romanzo il Fu Mattia Pascal.
    2 punti
  8. E perchè mai dovrebbe? Finora è sempre avvenuto il contrario, fra abbassamento quasi ovunque dei trassi d'interesse locali, diminuzione delle barriere al commercio (con l'eliminazione di fluttuazioni e rischi di cambio) e incentivo al turismo dagli altri stati dell'unione monetaria. Specialmente la Croazia tutto avrà tranne che traumi alle finanze vista la dimensione del suo comparto turistico. Per altri come la Romania poi avere una valuta decente è un fatto molto importante, visti i trascorsi anche relativamente recenti della loro. Semmai il danno potrebbero subirlo i privati cittadini, per la tendenza che ben conosciamo a giocare sporco sul cambio nei prezzi da parte di qualche farabutto, ma molto dipenderà da come gli stati affronteranno la questione. Quelli arrivati dopo almeno hanno il vantaggio di sapere esattamente cos'è successo in molti di quelli della prima tornata, quindi possono prepararsi meglio. Speriamo bene.
    2 punti
  9. Buongiorno, In allegato un sesterzio di lecita provenienza di Treboniano Gallo che al rovescio riporta VOTIS DECENNA LIBUS 15.36 g Cohen 137 Nuova moneta in collezione che non si vede tutti i giorni Antonio
    1 punto
  10. Delirio più assoluto. È capitato anche a me di vedere casi del genere ma è anche vero che in altrettanti casi mi sono imbattuto in venditori onesti con i quali ho potuto chiudere un buon affare. La giusta informazione in questo caso fa la differenza e non nego che quando non ho trovato le giuste informazioni mi sono rivolto agli esperti del forum per un consiglio trovando sempre disponibilità. Se questo non è un valore aggiunto....
    1 punto
  11. DE GREGE EPICURI Ipotesi: l'altra bandiera è argentina, e nel 1902 la nave-scuola argentina di Bellagamba y Rossi ha ospitato anche allievi cileni.
    1 punto
  12. essendo anche secondo me SMHdelta si tratta di Heraclea (sacra moneta Heraclea quarta officina) come questa Heraclea RIC VII 128 Constantius II AE3. 330-333 AD. FL IVL CONSTANTIVS NOB C, laureate, draped, cuirassed bust right / GLOR-IA EXERC-ITVS 2 soldiers, 2 standards, three dots above standards. Mintmark SMHΔ.
    1 punto
  13. taglio         2 euro cc paese    Slovenia anno 2015 tiratura 980.000 condizioni bb+ città Milano
    1 punto
  14. Per completare il 1938: Carlson inventa la fotocopiatrice: Una matrice caricata elettrostaticamente che, al posto del normale inchiostro, utilizza una polvere nera (più tardi denominata "toner") per imprimere su un foglio di carta i caratteri neri di un documento originale, precedentemente impressi su di essa. Funzionava così il dispositivo messo a punto dal fisico americano Chester Carlson nel garage della sua abitazione, nel quartiere newyorchese del Queens. Dopo vari tentativi, il 22 ottobre 1938 riuscì a farlo funzionare, producendo la prima fotocopia chiamata allora "elettrofotografia". Il metodo di Carlson, ribattezzato xerografia (dal greco xeros, "secco", ossia non basato sull'utilizzo di inchiostro liquido), fu portato al successo dalla Haloid, una piccola società di Rochester che entrò in possesso del brevetto; la stessa più tardi, insieme alla società inglese Rank Organization, diede vita a Rank Xerox, storico marchio nel settore delle fotocopiatrici. 30 ottobre: Orson Welles trasmette per radio un realistico adattamento de La guerra dei mondi, causando il panico in tutti gli Stati Uniti. Germania - Reichskristallnacht: gli ebrei nel mirino. La notte tra il 9 e il 10 novembre si scatena in tutto il paese la furia antisemita contro i negozi e le sinagoghe ebraiche. Sono attaccati e distrutti migliaia tra sinagoghe, negozi, uffici e abitazioni di ebrei e quasi duecento persone vengono uccise. Passerà alla storia come la Notte dei cristalli. 17 dicembre: scoperta della Fissione nucleare dell'Uranio (di Otto Hahn), la base scientifica e tecnologica delle bombe atomiche e dei reattori nucleari, cioè l'inizio dell'era atomica.
    1 punto
  15. https://www.acsearch.info/search.html?id=5721223 Severus Alexander, 222-235. Sestertius (Orichalcum, 28 mm, 19.28 g, 2 h), Rome, 231. IMP ALEXANDER PIVS AVG Laureate head of Severus Alexander to right, with slight drapery on his left shoulder. Rev. PROVIDENTIA AVG / S - C Providentia standing front, head to left, holding two grain ears in her right hand and anchor in her left; at feet to left, modius. BMC 815. Cohen 509. RIC 645. A lovely piece with an attractive green-brown patina. The obverse slightly rough, otherwise, about extremely fine.
    1 punto
  16. Mi sembra SMH delta. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  17. Caro Savoiardo, scusa la domanda personale... puoi anche non rispondere, ma cosa ti ha portato, dalla Vespa + Ray Ban, a collezionare ed essere soprattutto un esperto delle monete dei Savoia ( ho seguito altri post e ho capito che sei soprattutto uno studioso ) ? . La mia è una storia già scritta quando sono nato: 3 generazioni di collezionisti modesti, ma appassionati ( non avevamo molte possibilità economiche ). Nonno e papà che, nei ritagli di tempo, giravano i nostri paesini e valli in cerca di qualche moneta, bottino che finiva in un armadio, Monete da classificare e, ahimè, lavare dal sottoscritto nelle Domeniche invernali. Mio nonno ( Classe 1897 ) abitante a Dogliani, era amico fraterno dello chef di Vitt.Em. III. Quando trovava qualche moneta "speciale", tramite il Cuoco lo inviava a Sua Maestà in visione. Qualcuna ritornava indietro, altre erano trattenute dal Re per la propria collezione. Vittorio Emanuele III per, "etichetta", quando doveva rispondere ad un plebeo, faceva scrivere dal Segretario "in francese" ( lingua sabauda per eccellenza" ) come aveva trovato la moneta e ( sic! ) la valutazione e gli eventuali marenghi come pagamento. Mio nonno mi disse che alla fine il Re era "tirchio", non si degnava neanche di scrivere di suo pugno due righe di ringraziamento ( da far vedere agli amici ) e quindi alla fine lasciò stare. Lo stesso valeva per Luigi Einaudi ( primo Presidente della Repubblica ) che collezionava Documenti e Libri storici. Si conoscevano bene perchè avevano delle vigne confinanti. Mio nonno aveva un panificio e quindi lavorando di notte, durante la giornata faceva praticamente il rigattiere "ante-litteram". Ogni tanto il "Professore" ( non ancora Presidente ) andava a vedere cosa aveva trovato, prendeva qualcosa... soldi niente, ma a Natale un bel cestino con frutta sciroppata e dolcini. E poi dicono che i Liguri e gli Scozzesi sono tirchi ! Sembra una storia inverosimile, ma è proprio così. E' l'inizio di una passione famigliare che purtroppo finirà con me, perchè mio figlio non ha nessun interesse per la numismatica! Ciao
    1 punto
  18. I monogrammi riportati sugli stateri di Aspendo sono sempre stati giudicati di difficile comprensione perché ritenuti segni dalle forme greche derivanti dal dialetto panfiliano. Ma queste sigle, interpretate non come monogrammi composti di lettere ma come cifre composte di numeri (espressi in greco con le stesse lettere dell’alfabeto), si rivelano inaspettatamente dei numeri progressivi che scandivano il progredire della coniazione dei pezzi dell’emissione. L’apposizione di questi numeri facilitava la programmazione delle serie monetali da parte dell’autorità emittente ed il materiale conteggio delle monete battute da parte degli addetti della zecca perché consentiva di distinguere e contare meglio degli specifici gruppi di monete. Ecco allora che degli oscuri ed incomprensibili segni diventano una fonte formidabile di informazioni preziose. Ritorno sule tema dei monogrammi riportati sulle monete greche ed interpretabili come numeri in questo mio articolo di recentissima pubblicazione sulla rivista numismatica internazionale OMNI: https://www.academia.edu/39997497/F._De_Luca_Monograms_on_staters_minted_in_Aspendos_during_the_IV-III_Century_BC_numerical_notes_linked_to_the_size_of_the_issue_Revue_Numismatique_OMNI_no.13_07-2019_pp.40-71
    1 punto
  19. Mi ha aiutato tantissimo la data riportata in chiaro sulla moneta, ed ho pensato appunto al Marocco, che per indicare l'anno (era Egira) non utiizzava numeri islamici. Per il resto devi attendere qualcun'altro, sul loro mercato e/o rarità non sono in grado di aiutarti.
    1 punto
  20. Salve potrebbe essere quella specie di lettera punzonata alla base del collo.
    1 punto
  21. Non ho @Adelchi66 " mie " discussioni ed ampliare le discussioni mi pare spesso utile ed interessante . I 3 battisteri che hai illustrato, personalmente non li conoscevo : grazie .
    1 punto
  22. Buongiorno, dovrebbe essere Alessandro severo...
    1 punto
  23. Lo portai alla maturità Pirandello un grande,. Un semplice 5 centesima ma carico di significato simbolico, ne ho molti e mi piace guardarli spesso adoro quella spiga. Grazie
    1 punto
  24. @VALTERI, scusa se mi "allargo" nella tua discussione ma vorrei citare altri due battistero di alto valore storico della mia zona : I battistero di Pieve di Velezzo e Breme.
    1 punto
  25. Per Bistolfi consiglio questo link.......
    1 punto
  26. Ci sarebbe una possibilità, in effetti il Marocco non ha utilizzato numeri islamici, e quel 1241 potrebbe ricondurci a questa moneta coniata in quel periodo: https://en.numista.com/catalogue/pieces157182.html possibilmente il regnante successivo: https://en.numista.com/catalogue/pieces157126.html
    1 punto
  27. Anch'io non sono mai riuscito a chiarire, forse si portavano avanti con il lavoro ? (tutti e quattro gli imperatori citati, Balbino, Pupieno, Emiliano e Treboniano Gallo sono morti di morte violenta dopo solo pochi anni di regno...)
    1 punto
  28. Ciao, da quello che ho letto la zecca di Ticinum dovrebbe aver chiuso i battenti nel 326 d.C e Costanzo II fu nominato Cesare nel 324. Non mi pare di ricordare che la zecca di Ticinum avesse la sigla SM; mi sembra avesse solo T preceduta dalla marca di officina (non so se quest'ultima sempre indicata). Questo per lo meno per i bronzi. Ho letto infatti che si può anche trovare la sigla SMT, ma su oro. Non so se queste informazioni (che spero esatte) possano esserti utili. Buona giornata da Stilicho
    1 punto
  29. E quando intendo "visita parenti" : Il battistero di Lomello.
    1 punto
  30. Ciao, mi risulta una medaglia Argentina di una nave scuola di Bellagamba y Rossi
    1 punto
  31. Disponibile anche la versione italiana: https://www.academia.edu/39997443/F._De_Luca_I_monogrammi_sugli_stateri_coniati_ad_Aspendo_nel_IV-III_secolo_a._C._appunti_numerici_relativi_alle_dimensioni_dell_emissione_Versione_italiana_dell_articolo_pubblicato_sulla_rivista_numismatica_OMNI_n.13_7-2019_pagg.40-71_
    1 punto
  32. Moneta proof acquistata oggi MONETE DA 5 EURO COMMEMORATIVA: Moneta in argento proof – TRENTO - ITALIA DELLE ARTI Anno: 2017 Valore nominale: 5 Euro Metallo: Ag 925/1000 Diametro e peso: 32 mm / 18 gr Artista / i: Silvia Petrassi Bordo: godronatura spessa continua Coniata dalla Zecca dello Stato ( IPZS ) Dritto: Castello del Buonconsiglio di Trento. Fino a prima del XIV secolo era chiamato Malconsey. Successivamente , nel XV secolo, lo si nominò Buonconsilii, ovvero “del Buonconsiglio”. Costruito da un castrum, l'edificio ha in se più strutture fatte edificare fra il XIII ed il XVIII secolo. In questo castello vennero giustiziati “recentemente”, Damiano Chiesa e Cesare Battisti (1916). Rovescio: Particolari del "Ciclo dei Mesi" di Torre dell'Aquila, Trento. Nella scena centrale si vedono delle persone dedite a tirarsi le palle di neve. Il mese raffigurato in questa scena è gennaio. A sinistra la scena ritrae il mese di ottobre per la raccolta dell'uva. Si nota infatti un contadino in azione con un torchio a vite. L'ultima scena, quella a destra, non sono riuscito a trovarne il mese: suppongo sia agosto, anche se dalle foto degli affreschi non trovo i personaggi (forse ho visto male), poiché vi sono tre contadini intenti alla raccolta del grano. Questo affresco è attribuito a Maestro Venceslao (metà XIV - primi XV secolo), che lo fece fra il 1390 ed il 1400 circa.
    1 punto
  33. Nel 700esimo anniversario della morte di Dante Alighieri, che cadrà nel 2021, Firenze vorrebbe le reliquie di Dante ora custodite dentro la tomba nella chiesa di San Francesco a Ravenna. Ma non credo che il Poeta sarebbe d’accordo: la storia parla da sé. "Dopo essere stato scacciato, condannato alla confisca dei beni e al "boia", qualora si fosse fatto trovare nel territorio del Comune di Firenze, in una lettera (scritta sicuramente dopo il 19 maggio 1315) rivolta ad un amico di Firenze, Dante respinge con sdegno la possibilità offerta a lui e ad altri esuli di parte bianca di approfittare dell'amnistia concessa dai Guelfi Neri, che imponeva il pagamento di un'ammenda e di sottoporsi a una cerimonia di pubblica penitenza. Il poeta rifiuta di tornare nella sua città al prezzo di riconoscere colpe che non ha commesso, quindi afferma con fierezza che preferisce restare in esilio, dove (nonostante le molte ristrettezze) il pane non gli mancherà". A Ravenna Dante, ospite di Guido Novello Da Polenta che gli fornì una casa e incoraggiò la scrittura delle sue opere, trova il luogo di pace e serenità dove immergersi nell'atmosfera ideale per concludere la stesura del Paradiso. Inoltre diventa subito oggetto di una devozione che alla sua morte si trasforma in un vero e proprio culto. Nell'ottica di rispetto delle volontà del Sommo Poeta stesso appare paradossale la proposta di trasferimento delle sue ossa per un progetto meramente commerciale.
    1 punto
  34. Vorrei Provare a dare anche io il mio modesto contributo a questa bella discussione. A riguardo della libertà librata io la ritengo una vera opera d’arte. Però questo me lo conferma anche chi dice che guardandola prova un senso di disagio. In fondo un’opera d’arte non deve essere necessariamente bella, ma deve suscitare emozioni. Se non fosse stato così “l’urlo” di Munch sarebbe una tela imbrattata ☺️ anzi ? Anche a me questa moneta da un senso di disagio, ma credo che sia dovuto soprattutto allo sguardo voltato indietro. Come a dire che occorre guardarsi sempre alle spalle e che la libertà è un bene che va difeso. Per i miei gusti le monete più belle di VEIII sono tutta la serie Unità d’Italia e il 5L quadriga, però il 100L Italia su prora non la ritengo banale, a me piace molto soprattutto al rovescio. Infine non entro nella disputa sulle capacità del re. Anni fa per averlo nominato con il suo famoso nomignolo venni aspramente contestato. Posso dire che le monete del suo regno mi piacciono e sono quelle che mi hanno fatto appassionare di numismatica. Spero di non aver annoiato.
    1 punto
  35. Mi permetto d´inserire la foto di un´opera funeraria del Bistolfi, è situata nel cimitero di una cittadina vicina, anche se è un monumento funerario, risulta di una bellezza estrema, è realizzato in marmo, e le statue sono a grandezza naturale. Il monumento marmoreo funerario è dedicato alla memoria dell’ingegnere Sebastiano Grandis, esimio progettatore del primo tunnel sotto le Alpi: il Frejus, inaugurato nel 1871, situato all’interno del cimitero cittadino, Borgo San Dalmazzo - CN) è un’opera del 1895 di Bistolfi denominata “Il trionfo della morte”. Saluti TIBERIVS
    1 punto
  36. Noo .. dopo DVX c'è solo una croce . La difficoltà di lettura è prima del DVX. Ma se guardi bene leggerai IA.9T
    1 punto
  37. Discorso che non fa una grinza. Un altro modo per rispondere alla domanda su quali monete circolavano veramente e quali no è affidarsi alle monete false (d'epoca ovviamente). Potrebbe apparire strano ma per guadagnarci bisogna falsificare roba spendibile e non roba "di nicchia". Ed ecco venire fuori che i falsi di aquilotti e bighe sono comunissimi. (Come confermato dai ricordi di cui sopra) Meno comuni ma frequenti quelli dei 20 lire littore ed elmetto. 5 lire e 10 lire impero sono rarissimi. 20 lire impero falsi d'epoca mai visti. Ori di Vittorio Emanuele III mai visti... E se giravano i falsi bisognava pure salvaguardarsene in qualche modo, giusto? E come? Oggi ci sono le apposite macchinette per controllare le banconote ma all'epoca cosa si utilizzava? Semplice: bilancino e pesi monetali. Ed ecco che studiare i pesi monetali può eserre un ulteriore modo per capire cosa circolava e cosa no in un determinato periodo. Essi infatti dovevano essere sottoposti a controllo e punzonatura (con la data di controllo) quindi incrociando le date di più pesi per la stessa tipologia o addirittura esaminando interi "kit" di pesi si può provare a capire su quali monete erano indirizzati i controlli (e quindi erano utilizzate nelle transazioni commerciali) e quali no. Saluti Simone
    1 punto
  38. Consiglio, a tal proposito, un libricino molto interessante di Lucia Travaini Il lato buono delle monete. Devozione, miracoli e insolite reliquie. poche pagine ricche di contenuto. Lo avevo già segnalato in altro post ma vale la pena ricordarlo.
    1 punto
  39. Buonasera a tutti. Oggi è arrivata la Piastra del 1856 con la diversa impostazione di rigatura nel giro del rovescio. Pesata, misurata e confrontata con le altre 56. È autentica senza dubbio Cosa ne pensate?
    1 punto
  40. Tempo fa mi sono imbattuto in una interessante dissertazione sull'argomento da parte di A. Saccocci in "i segni dell'Auser- il tesoro del lago" che trattava il tesoretto del lago Bientina e di cui riporto alcuni passaggi. << è forse opportuno spendere qualche parola su cosa normalmente si intende in numismatica con i termini ‘ripostiglio monetale’ o ‘tesoro’ (con le varianti anch’esse assai comuni ‘tesoretto’ e ‘gruzzolo’): si tratta di un complesso di monete accumulato dall’antico proprietario e come tale occultato (nel terreno od in altro contesto adatto allo scopo) e poi non più recuperato. Nel periodo medievale, cui appartiene il gruzzolo qui in esame, tale occultamento era determinato nell’assoluta maggioranza dei casi da motivi di salvaguardia, visto che non esisteva (e di fatto per la maggioranza della popolazione non esisterà fino al XX secolo) un efficiente e diffuso sistema bancario in grado di proteggere la ricchezza mobile dei privati; sono ben documentati, anche se non molto frequentemente, tesoretti occultati casualmente (non stiamo scherzando, alludiamo al caso di defunti sepolti o per disattenzione o per pietà assieme al denaro che portavano con sé) , mentre estremamente rari, in particolare nel periodo dal X fino alla metà del XIV secolo, vanno considerati i tesori occultati per motivi rituali, nonostante una letteratura piuttosto ricca ma forse troppo entusiasta possa far pensare il contrario (ci riferiamo ai cosiddetti depositi votivi o di fondazione). I complessi di monete formatisi invece grazie all’accumulo nel terreno di esemplari persi o gettati singolarmente in un’ area ristretta (come nel caso di una stipe votiva, ad esempio) non sono considerati ripostigli. Il requisito essenziale di questi ultimi, infatti, è che tutti gli esemplari contenuti siano stati associati ‘prima’ del loro occultamento. Solo questo infatti consente di stabilire una possibile cronologia dell’interramento stesso e di conseguenza di tutte le serie monetali presenti, anche quando non siano altrimenti databili. Inoltre permette di elaborare interpretazioni relative ai fenomeni monetali potenzialmente documentabili da quel materiale, quali tesaurizzazioni, deflazioni, riforme etc.,interpretazioni che non sarebbe possibile riferire ad un preciso momento storico, analizzando materiale sottratto singolarmente ed in momenti diversi alla circolazione. Proprio il frequente utilizzo dei ripostigli per l’analisi di tali aspetti economico-monetari, spesso l’unica fonte in grado documentarli, ha portato alla tradizionale distinzione fra ripostigli di tesaurizzazione, cioè ripostigli frutto di accumulo nel tempo, quindi comprendenti i pezzi di maggior valore disponibili nel mercato, e ripostigli di emergenza, frutto di convulsa raccolta di tutto il denaro disponibile per metterlo al riparo da un’improvvisa situazione di pericolo (quale un’invasione, una pestilenza, un terremoto etc.) e quindi comprendenti monete di qualunque valore. Proprio questa distinzione fra fattori economici e fattori ‘emergenziali’, oggi ritenuta molto meno netta di quanto si pensava un tempo, ha portato gli studiosi a trattare l’argomento con espressioni che potrebbero indurre il lettore medio a ritenere che siano proprio questi aspetti a regolare e provocare l’occultamento dei ripostigli (ad esempio: «questi tesoretti sembrano testimoniare un vasto fenomeno di tesaurizzazione» oppure «i numerosi gruzzoli databili alla metà del X secolo possono essere imputati all’invasione degli Ungari»). Niente di più sbagliato, in società molto meno sicure di quelle attuali, l’occultamento di denaro era una pratica costante ed indipendente dalle contingenze, che sicuramente poteva subire delle accelerazioni e delle decelerazioni, ma nel complesso riguardava una percentuale probabilmente abbastanza stabile dello stock monetario, così come oggi lo sono i depositi nelle banche. Quindi gli aspetti economici potevano regolare solo la composizione interna dei gruzzoli, non certo il loro occultamento, mentre le situazioni di emergenza non incidevano probabilmente in modo sostanziale sul numero e sulle dimensioni dei tesori (essendo questi in gran parte già conservati in collocazioni protette), ma sicuramente potevano provocare un incremento notevole nei mancati recuperi degli stessi (pensiamo ad esempio alla peste nera degli anni 1347-8). A ben vedere è proprio un solo elemento che fa di alcuni degli innumerevoli gruzzoli passati per la protezione della terra ed in gran parte poi recuperati una fonte storica di primaria importanza quale è un ‘ripostiglio monetale’: il fatto che lo sfortunato proprietario non abbia avuto la possibilità di recuperarlo e, cosa ancora più significativa, neppure di indicarne la collocazione a qualche persona cara, lasciando così ai posteri la possibilità della scoperta. Abbiamo visto all’inizio come le monete provochino dei comportamenti istintivi ai quali non sembriamo capaci di sottrarci, proprio questo può farci capire quanto importanti debbano esser stati i motivi di tali mancati recuperi. Ovviamente non è possibile stabilire una precisa casistica, ma è statisticamente probabile che gran parte di queste motivazioni rientrassero nel binomio «solitudine+morte imprevista», anche se possono essercene ovviamente molte altre. Proprio l’importanza di queste motivazioni (che a nostro avviso agivano in modo relativamente indipendente dal valore del gruzzolo, proprio per quanto detto all’inizio), consente di utilizzare questo particolare genere di fonti archeologiche per ricostruire scenari generali che potrebbero anche non essere documentati altrimenti. Con l’avvertenza, però, che tali scenari sono validi soltanto a livello statistico, non possono mai essere applicati ad un singolo dato, senza prove di altro tipo. È quindi assai probabile che i tesori possano testimoniare la presenza di una via di passaggio importante, per il semplice motivo che è più probabile che un viandante od un pellegrino perdano la vita senza la compagnia di una persona cara cui rivelare i propri segreti, rispetto ad un abitante del luogo. >> Quante cose può raccontarci un tesoretto, l' uguale ripartizione tra denari di Lucca e di Pisa in questo, preso in esame ne "il tesoro del lago" ha permesso al Saccocci di avanzare una interessante ipotesi (o di avallare quella di Matzke ) che riporto integralmente: i <<: la composizione così paritaria del gruzzolo potrebbe derivare dal fatto che quelle monete nel mercato circolavano effettivamente con quella composizione, perché il loro valore era determinato proprio dal fatto di appartenere metà ad una zecca e metà ad un'altra. Se la produzione di tali monete era il frutto di un accordo fra le due zecche, infatti, è possibile che tale accordo prevedesse anche che ogni pagamento ufficiale dovesse essere fatto nelle due valute con una percentuale fissa, in modo da garantire ad entrambe le autorità emittenti gli introiti prestabiliti, come è talvolta documentato. Ad un fatto del genere si sarebbero sicuramente adeguati i cambiavalute, ‘vendendo’ ai clienti monete sempre nella composizione richiesta. Non avremmo affrontato questo argomento se la perfetta identità stilistica fra le due serie, l’utilizzo di segni di zecca molto simili, nonché questa composizione simmetrica del ripostiglio non ci avessero convinto della bontà dell’ipotesi di Matzke sopra ricordata, che su altre basi individua un rapporto fra queste emissioni e l’accordo monetario fra Lucca e Pisa del 1216/7, ( Eodem anno (MCCXVII) Lucani et Pisani concordaverunt simul de moneta cudenda).>>
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.