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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/27/19 in tutte le aree
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Cambia il nominale, cambia il metallo, ma il busto del Re rimane lo stesso. Tarì Carlino Grano 3 Cavalli5 punti
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Tempo fa mi sono imbattuto in una interessante dissertazione sull'argomento da parte di A. Saccocci in "i segni dell'Auser- il tesoro del lago" che trattava il tesoretto del lago Bientina e di cui riporto alcuni passaggi. << è forse opportuno spendere qualche parola su cosa normalmente si intende in numismatica con i termini ‘ripostiglio monetale’ o ‘tesoro’ (con le varianti anch’esse assai comuni ‘tesoretto’ e ‘gruzzolo’): si tratta di un complesso di monete accumulato dall’antico proprietario e come tale occultato (nel terreno od in altro contesto adatto allo scopo) e poi non più recuperato. Nel periodo medievale, cui appartiene il gruzzolo qui in esame, tale occultamento era determinato nell’assoluta maggioranza dei casi da motivi di salvaguardia, visto che non esisteva (e di fatto per la maggioranza della popolazione non esisterà fino al XX secolo) un efficiente e diffuso sistema bancario in grado di proteggere la ricchezza mobile dei privati; sono ben documentati, anche se non molto frequentemente, tesoretti occultati casualmente (non stiamo scherzando, alludiamo al caso di defunti sepolti o per disattenzione o per pietà assieme al denaro che portavano con sé) , mentre estremamente rari, in particolare nel periodo dal X fino alla metà del XIV secolo, vanno considerati i tesori occultati per motivi rituali, nonostante una letteratura piuttosto ricca ma forse troppo entusiasta possa far pensare il contrario (ci riferiamo ai cosiddetti depositi votivi o di fondazione). I complessi di monete formatisi invece grazie all’accumulo nel terreno di esemplari persi o gettati singolarmente in un’ area ristretta (come nel caso di una stipe votiva, ad esempio) non sono considerati ripostigli. Il requisito essenziale di questi ultimi, infatti, è che tutti gli esemplari contenuti siano stati associati ‘prima’ del loro occultamento. Solo questo infatti consente di stabilire una possibile cronologia dell’interramento stesso e di conseguenza di tutte le serie monetali presenti, anche quando non siano altrimenti databili. Inoltre permette di elaborare interpretazioni relative ai fenomeni monetali potenzialmente documentabili da quel materiale, quali tesaurizzazioni, deflazioni, riforme etc.,interpretazioni che non sarebbe possibile riferire ad un preciso momento storico, analizzando materiale sottratto singolarmente ed in momenti diversi alla circolazione. Proprio il frequente utilizzo dei ripostigli per l’analisi di tali aspetti economico-monetari, spesso l’unica fonte in grado documentarli, ha portato alla tradizionale distinzione fra ripostigli di tesaurizzazione, cioè ripostigli frutto di accumulo nel tempo, quindi comprendenti i pezzi di maggior valore disponibili nel mercato, e ripostigli di emergenza, frutto di convulsa raccolta di tutto il denaro disponibile per metterlo al riparo da un’improvvisa situazione di pericolo (quale un’invasione, una pestilenza, un terremoto etc.) e quindi comprendenti monete di qualunque valore. Proprio questa distinzione fra fattori economici e fattori ‘emergenziali’, oggi ritenuta molto meno netta di quanto si pensava un tempo, ha portato gli studiosi a trattare l’argomento con espressioni che potrebbero indurre il lettore medio a ritenere che siano proprio questi aspetti a regolare e provocare l’occultamento dei ripostigli (ad esempio: «questi tesoretti sembrano testimoniare un vasto fenomeno di tesaurizzazione» oppure «i numerosi gruzzoli databili alla metà del X secolo possono essere imputati all’invasione degli Ungari»). Niente di più sbagliato, in società molto meno sicure di quelle attuali, l’occultamento di denaro era una pratica costante ed indipendente dalle contingenze, che sicuramente poteva subire delle accelerazioni e delle decelerazioni, ma nel complesso riguardava una percentuale probabilmente abbastanza stabile dello stock monetario, così come oggi lo sono i depositi nelle banche. Quindi gli aspetti economici potevano regolare solo la composizione interna dei gruzzoli, non certo il loro occultamento, mentre le situazioni di emergenza non incidevano probabilmente in modo sostanziale sul numero e sulle dimensioni dei tesori (essendo questi in gran parte già conservati in collocazioni protette), ma sicuramente potevano provocare un incremento notevole nei mancati recuperi degli stessi (pensiamo ad esempio alla peste nera degli anni 1347-8). A ben vedere è proprio un solo elemento che fa di alcuni degli innumerevoli gruzzoli passati per la protezione della terra ed in gran parte poi recuperati una fonte storica di primaria importanza quale è un ‘ripostiglio monetale’: il fatto che lo sfortunato proprietario non abbia avuto la possibilità di recuperarlo e, cosa ancora più significativa, neppure di indicarne la collocazione a qualche persona cara, lasciando così ai posteri la possibilità della scoperta. Abbiamo visto all’inizio come le monete provochino dei comportamenti istintivi ai quali non sembriamo capaci di sottrarci, proprio questo può farci capire quanto importanti debbano esser stati i motivi di tali mancati recuperi. Ovviamente non è possibile stabilire una precisa casistica, ma è statisticamente probabile che gran parte di queste motivazioni rientrassero nel binomio «solitudine+morte imprevista», anche se possono essercene ovviamente molte altre. Proprio l’importanza di queste motivazioni (che a nostro avviso agivano in modo relativamente indipendente dal valore del gruzzolo, proprio per quanto detto all’inizio), consente di utilizzare questo particolare genere di fonti archeologiche per ricostruire scenari generali che potrebbero anche non essere documentati altrimenti. Con l’avvertenza, però, che tali scenari sono validi soltanto a livello statistico, non possono mai essere applicati ad un singolo dato, senza prove di altro tipo. È quindi assai probabile che i tesori possano testimoniare la presenza di una via di passaggio importante, per il semplice motivo che è più probabile che un viandante od un pellegrino perdano la vita senza la compagnia di una persona cara cui rivelare i propri segreti, rispetto ad un abitante del luogo. >> Quante cose può raccontarci un tesoretto, l' uguale ripartizione tra denari di Lucca e di Pisa in questo, preso in esame ne "il tesoro del lago" ha permesso al Saccocci di avanzare una interessante ipotesi (o di avallare quella di Matzke ) che riporto integralmente: i <<: la composizione così paritaria del gruzzolo potrebbe derivare dal fatto che quelle monete nel mercato circolavano effettivamente con quella composizione, perché il loro valore era determinato proprio dal fatto di appartenere metà ad una zecca e metà ad un'altra. Se la produzione di tali monete era il frutto di un accordo fra le due zecche, infatti, è possibile che tale accordo prevedesse anche che ogni pagamento ufficiale dovesse essere fatto nelle due valute con una percentuale fissa, in modo da garantire ad entrambe le autorità emittenti gli introiti prestabiliti, come è talvolta documentato. Ad un fatto del genere si sarebbero sicuramente adeguati i cambiavalute, ‘vendendo’ ai clienti monete sempre nella composizione richiesta. Non avremmo affrontato questo argomento se la perfetta identità stilistica fra le due serie, l’utilizzo di segni di zecca molto simili, nonché questa composizione simmetrica del ripostiglio non ci avessero convinto della bontà dell’ipotesi di Matzke sopra ricordata, che su altre basi individua un rapporto fra queste emissioni e l’accordo monetario fra Lucca e Pisa del 1216/7, ( Eodem anno (MCCXVII) Lucani et Pisani concordaverunt simul de moneta cudenda).>>3 punti
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Oggi vi parlo di un nuovo ripostiglio inglese: il Rockbourne hoard, un deposito trovato il 26 agosto del 1967 nei pressi di una villa romana, sito archeologico oggetto di campagne di scavi dagli anni '40 ai '70 (e ora museo). Il ripostiglio ebbe una notevole risonanza nella cronaca locale all'epoca e constava di ben 7.714 monete tra denari e antoniniani (la maggior parte). Il sito della villa romana di Rockbourne si trova in una zona rurale dell'Hampshire, vicino alla storica cittadina di Fordingbridge, nei pressi della New Forest. Le monete erano contenute all'interno di un grande vaso in terracotta a due manici con alcuni motivi geometrici decorativi e risalgono in larga parte al periodo 250-290. Tuttavia la presenza di emissioni a nome di Diocleziano e Massimiano fanno ipotizzare una data di chiusura attorno al 305. Nel sito internet dell'Hampshire Archeology Club vi è un breve resoconto della storia e delle vicissitudini di questo ripostiglio e ve ne porto alcuni stralci in inglese: Nel 2015 la casa d'aste inglese Spink, nell'asta n. 15004 del 25-26 Marzo, mise in vendita un lotto multiplo di ben 662 esemplari provenienti da questo ripostiglio: Il lotto, da una stima di 2-3000£ realizzò, senza diritti, la ragguardevole cifra di 5.000£. Le monete erano tutte catalogate e inventariate e custodite singolarmente su bustine di carta coeve all'epoca del rinvenimento/studio. Un anno fa ho acquistato il primo pezzo proveniente dal ripostiglio in questione (Vittorino, PROVIDENTIA AVG) ed era accompagnato da una cartolina dell'epoca, il che mi fa supporre che non facesse parte di questo lotto multiplo ex Spink, bensì fosse uno dei vari esemplari donati/regalati o venduti come souvenir per finanziare gli scavi durante gli anni '70. Gli ultimi due esemplari acquistati qualche giorno fa invece (Vittorino, INVICTVS e Tetrico II, SPES AVGG) provengono invece da questo grande lotto venduto dalla casa d'aste inglese. Tutti e tre i pezzi condividono la medesima tipologia di bustina di carta con la stessa grafia e un analogo numero di catalogazione/inventario. 1) Vittorino, AE antoniniano D\ IMP C PIAV VICTORINVS PF AVG R\ INVICTVS, *| R.I.C. 113 2) Vittorino, AE antoniniano D\ IMP C VICTORINVS PF AVG R\ PROVIDENTIA AVG R.I.C. 61 3) Tetrico II, AE antoniniano D\ C PIVS ESV TETRICVS CAES R\ SPES AVGG R.I.C. 270 Passatemi le foto delle monete che non sono meravigliose, ma le ho fatte al volo ieri sera con lo smartphone e con una luminosità alquanto scadente... ma mi premeva di lasciarvi questo contributo prima di partire per le vacanze ormai imminenti Buona lettura e, se avete domande o curiosità... son qui!2 punti
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Buonasera a tutti, Con molto piacere condivido la Piastra 1847 Reimpressa del mio Amico @lamanna921 Con taglio inciso al rovescio.2 punti
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Buonasera a tutti, "Una lettera del direttore generale dell'amministrazione delle monete al ministro delle finanze del 15 luglio 1859 ci fa sapere, in aggiunta, che l'incisore Luigi Arnaud aveva anche presentato in precedenza, al ministro, il modello in cera del ritratto del re, la cui effige, al contrario dei due sovrani precedenti, era rivolta verso sinistra e non verso destra. Questo cambiamento non fu fatto per un capriccio dell'incisore, ma perché l'artista tenne presente, come originale, un ritratto in fotografia eseguito da S. A. R.il D. Sebastiano che l'aveva dato all'incisore (infante Sebastiano Gabriele Maria di Borbone che aveva sposato la principessa Maria Amalia figlia di Francesco I) ;d'altra parte l'Arnaud trovava che artisticamente la situazione dell'effige fosse consona alle prescrizioni dell'arte che, diceva il direttore generale, la legge del 1818 (fondamento del sistema monetario borbonico) non prendeva in considerazione la direzione della testa del Sovrano sulle monete, quindi non aveva grande importanza detta direzione ed il Re potrà decidere in proposito ;se il Re però volesse l'effige verso destra occorreva che il nuovo modello venisse fatto direttamente dall'originale e quindi sua Maestà doveva concedere una seduta di posa che sarebbe stata utile anche se il Re accettava il modello precedente. Nella lettera dove si parlava dell'effige del Re rivolta verso sinistra era suggerito, dal direttore generale dell'amministrazione delle monete, al ministro delle finanze che poiché il lavoro dei nuovi coni richiedeva un tempo lungo si continuasse a battere monete con l'effige di Ferdinando II fino a quando fosse tutto pronto per poter coniare quelle di Francesco II ;questo suggerimento fu messo in pratica e per tutto il resto dell'anno 1859 furono coniate e liberate monete di rame e d'argento con l'effige di Ferdinando II ;solo il 4 febbraio 1860 fu fatta la prima liberata di monete d'argento di dodici carlini e due carlini e di monete di rame di 10 tornesi e 2 tornesi, ma tutte con la data 1859 ;queste quattro monete di Francesco II furono le sole, di questo Re, ad essere battute e liberate nel 1860. " Tratto da: Manuale delle monete di Napoli 1674 - 1860,di Pietro Magliocca, pagina 439...2 punti
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Anzitutto, grazie a tutti. Immaginavo potesse essere una qualche falsificazione, le vostre risposte sono stati preziose. Complimenti @mfalier, a me sembra che il D coincida anche per altri particolari: secondo me è lo stesso conio mentre il rovescio, seppure con la famosa stellina, mi pare diverso. Hai fatto bene, @417sonia, ad evidenziare la T. Avevo notato anche io la particolarità della forma: Avete per caso visto una lettera simile su conii diversi? PS. L'orientamento dei conii è 180°.2 punti
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Buongiorno a tutto il Forum. Mi piacerebbe discutere con tutti voi della lettera R apposta nel dritto delle Piastre di Ferdinando II. Nella 1832 si trova sulla data, Nella 1847 precede nello stesso verso il nome del Re, con la stessa altezza delle altre lettere. Nella 1848 viene riposizionata davanti la data, ma più piccola rispetto alle altre lettere. Condivido con molto piacere le mie reimpresse al completo, per farvi vedere le varie disposizioni delle R. Ringrazio chi vorrà intervenire1 punto
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Il 19 luglio si è svolto a Montopoli in Val d'Arno (PI) l'evento "Come si faceva...: la produzione delle monete e delle insegne di pellegrinaggio nel Medioevo" (qui la locandina: http://www.lamoneta.it/topic/50962-denari-di-lucca/?do=findComment&comment=2010514 ). Con una interessantissima rievocazione, Floriano Cavanna dell'Associazione Arké - Archeologia Sperimentale (Sito Web: http://www.arkearcheologiasperimentale.it/ Facebook: http://www.facebook.com/arkearcheologiasperimentale.it/ ) ha mostrato il processo produttivo delle monete nel Medioevo, dalla preparazione dei conii alla coniatura vera e propria. Ripercorriamo qui quello che è stato mostrato, cominciando con una panoramica degli oggetti che avremmo potuto vedere in una zecca medievale. Conii e punzoni per prepararli, martelli, una bilancia per il controllo del peso, dei tondelli pronti per essere coniati e infine, naturalmente, delle monete appena prodotte.1 punto
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Ciao a tutti, vi volevo mostrare il mio ultimo acquisto, come vi sembra? Vi vorrei chiedere una info. La moneta è in Rame, ma questa "argentatura" da un valore aggiunto nonostante il fatto che la moneta è stata giudicata in FDC "Ottimo esemplare"? Ci sono dei FDC anche senza "argentatura"? Grazie a chi risponderà, Ciao Daniele1 punto
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Medaglia francescana, del XVIII sec. dopo il 1746. - D/ S. Felice da Cantalice- R/ S. Giuseppe da Leonessa (Rieti), probabile produzione romana.- Ciao Borgho1 punto
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Salvo poche eccezioni la monetazione medioevale sarebbe consigliabile non chiuderla in slab ne in perizie. Tendenzialmente è già un collezionismo più da studioso. Il collezionista medioevale è possibile che sia già passato dal collezionare altre monetazione più moderne. Mi immagino che i collezionisti di euro e di monete del regno d'Italia o comunque di monete moderne siano molti di più rispetto ai collezionisti di monete medioevali o antiche. Magari il collezionismo di monete antiche e medioevali è un passo successivo. Un po' è anche il mio percorso. Andando sempre più in profondità diventa sempre più importante la conoscenza storica e bibliografica.1 punto
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gli attributi richiamano quelli di S. Francesco Xaverio e di S. Ignazio... ricordo qualcosa di simile in una precedente discussione.... cmq è una medaglietta devozionale che va dalla fine del 600 a tutto il 7001 punto
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Piastra 1848 reimpressa con taglio inciso al dritto: D'Incerti 190 Piastra 1848 reimpressa con taglio inciso al rovescio: D'Incerti 190/a1 punto
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Buondì, da ciotola trovate oggi 5 e 10 centesimi di San Marino del 1935,38 i 5 e 1935 i 10. Per essere monete comuni è sempre un piacere trovarle in buone condizioni, soprattutto se mancano ancora nella propria collezione. Matteo Altra faccia della moneta..1 punto
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Ciao Penso si tratti di una moneta da ONE QUARTER ANNA (si può intravedere il valore sopra la bilancia [(QUA)RTER]). È una moneta della Compagnia britannica delle indie orientali. Per il 1833 dovrebbe essere stata coniata a Calcutta ed è proprio in rame1 punto
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Buongiorno a tutti, Rocco, questi ritratti sono delle opere d'arte, è straordinaria l'evoluzione dei tratti somatici di Ferdinando IV attraverso le varie fasi della sua vita e ben rappresentata su queste monete.. Il ritratto sopratutto sul Tarì mi fa impazzire. Complimenti per le tue monete. Saluti Alberto1 punto
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È impossibile da stabilire , dipende dalla secca , Dale maestranze impiegate e dalla necessità. Tieni conto che nel periodo del ripostiglio e degli antoniniani, soprattutto nei territori dell' impero c'erano moltissime zecche itineranti a seguito degli eserciti. Impossibile stabilire quantità di monete coniate.1 punto
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2 euro Vaticano - 90' Anniversario della Fondazione dello Stato della Citta' del Vaticano . Fior di Conio e Fondo Specchio1 punto
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Certamente se qualche mio avo mi avesse lasciato un L. 5 1901 sarei molto soddisfatto... però non è il tipo di moneta che mi attira. Non essendoci un Decreto, non si sa neanche se sia da considerare una moneta, una medaglia, una moneta/medaglia di ostentazione x il nuovo Re. Meglio (!) Vitt.Amedeo III, incipriato e con il parruccone, ignaro della Dichiarazione dell'Indipendenza Americana e dei nefasti anni che aspetteranno le dispotiche Dinastie Europee: ( dalla mia collezione: 1776 anno fondamentale )1 punto
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Buongiorno, Rocco, stavo osservando G. 120 caratteri e cifre interessanti, li trovo diversi rispetto alle altre due piastre reimpresse tue e a quella di @ledzeppelin81 , ma solo questa del 1832 ha la R di reimpressa sotto al collo? È forse dovuto al testa grossa? ? Saluti Alberto1 punto
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Rome RIC VII 40, S Constantine AE follis Follis. 315 AD. IMP CONSTANTINVS PF AVG, diademed cuirassed bust right / SOLI INVICTO COMITI, Sol standing left, holding globe and raising right hand, C to left, S to right. Mintmark RS. vista la s a sx del campo, mi pare di leggere RS in esergo, mi sembra più questa..1 punto
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Buona giornata La legenda corretta riguardante il nome del doge Jacopo Contarini dovrebbe essere ° IA ° 9TARIN ° nel tuo ci leggo ... A 9TNRIN quindi la A è diventata una N ... ma la I davanti alla A dov'è? Non ci sarebbe spazio. Mah ... ho seri dubbi! Sembra anche che sotto il gomito sinistro del Redentore ci sia una stellina che non dovrebbe esserci, ma può essere solo uno "scherzo" ottico. La prova del nove circa l'originalità potrebbe essere l'orientamento degli assi; all'epoca i grossi matapan veneziani venivano coniati con direzione degli assi delle facce a 0 - 180 mediante conii incavigliati; dubito che una contraffazione avrebbe rispettato questa particolarità. Come sono gli assi del tuo? saluti luciano1 punto
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Si è ritenuto opportuno oscurare alcuni post in cui veniva chiamato in causa, anche se con le sole iniziali, ma chiaramente riconoscibile, un noto commerciante come responsabile della disavventura occorsa al signore dell'articolo di giornale. Articolo che non consente di risalire in alcun modo né all'identità della persona incappata nella disavventiura, né a quella di uno o più commercianti. Si prega quindi di astenersi dal lanciare accuse senza prove e istruire processi sommari, ci sono già i talk-show televisivi per questo, il forum è e vuole restare altro. Grazie.1 punto
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Buona Giornata, Domenica 21 luglio 2019 - Visita agli scavi archeologici di Ercolano (NA) Parco Archeologico di Ercolano: Paerco ercolano.beniculturali.it/ Escursione/passeggiata molto interessante per osservare le differenze e le analogie con i ben più noti scavi archeologici di Pompei (NA) Al contempo è possibile, visitando le sale in cui è allestita la mostra "SplendOri ad Ercolano" ammirare oggetti preziosi provenienti da edifici pubblici, domus e botteghe dell’antica Ercolano, stroncata improvvisamente e immortalata per l'eternità dalla furia del Vesuvio nel 79 d.C.. SplendOri. Il lusso negli ornamenti ad Ercolano - Mostra - Ercolano ... www.arte.it/calendario.../mostra-splendori-il-lusso-negli-ornamenti-ad-ercolano-5704... Volendo è possibile anche approfittare degli ingressi gratuiti al fine di visitare un sito e una mostra più che meritevoli anche all'insegna dell'economicità e magari con i soldi risparmiati acquistare qualche buon libro. Ingressi gratuiti nel Parco Archeologico di Ercolano a Luglio e Agosto ... ttps://www.napolidavivere.it/.../ingressi-gratuiti-nel-parco-archeologico-di-ercolano-...1 punto
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Bertolami Fine Arts - ACR Auctions > Auction 67 Auction date: 11 July 2019 Lot number: 392 Price realized: 3,000 GBP (Approx. 3,766 USD / 3,344 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: Vespasian (69-79), Sestertius, Rome, AD 71 AE (g 24,96; mm 33; h 6) IMP CAES VESPASIAN AVG P M TR P P P COS III, laureate head r., Rv. SPES - AVGVSTA, Spes standing l., offering flower to three Roman soldiers. RIC I 462 = II 206; C 514. Extremely rare. Green patina and extremely fine. This rare and interesting sestertius type was issued in 71 AD, the year which witnessed the great joint triumph of Vespasian and Titus through the streets of the capital in celebration of their victory in Judaea. The style appears to be provincial and the type has been tentatively attributed to Tarraco (modern Tarragona) in Spain, a short-lived mint which had its origins in Galba's Spanish rebellion against Nero. The interesting reverse, which proclaims the hope for the future brought by the new emperor (Spes Augusta), depicts the goddess Spes in her usual pose in company with three military figures in whom we should probably recognize Vespasian and his two sons. Together they represent the state's new-found stability and the anticipation of the continuance of good government through the establishment of a second imperial dynasty. Starting Price: 2600 GBP1 punto
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Questo è un sunto di ciò che abbiamo visto. Mi scuso per gli eventuali errori e inesattezze che posso avere scritto, invito i lettori a segnalarli così da avere una descrizione "pulita". Ancora una volta ringrazio @monbalda e gli altri organizzatori di questo interessantissimo evento.1 punto
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Carissimo, i messaggi non sempre vengono accolti... L'esser accolto presume l'intento, la volontà, la partecipazione, l'obbiettività, il riconoscer ciò... Tanti furon i mercanti, ma pochi color che udiron... Il campo lo semino da quarant'anni, ci sono stati raccolti ottimi, carestie, e raccolti infelici, ma la caparbia, non smise mai di lasciarmi.. Oggi continuo da buon divulgatore a coinvolgere, senza dover pensar che arrivi il tempo dei frutti, ma vivo egualmente le stagioni, perchè la vita numismatica mi renda lieto e vicino alla conoscenza. Ogni tanto i percorsi divengono tumultuosi, ma questo fa parte degli esseri umani, altrimenti saremmo ovunque a tediarci con le stesse cose. Il passar il testimone è insito nel mio genoma, avendo edotto per un paio di decenni almeno, i miei alunni, senza mai chieder loro in cambio nulla. Se oggi scrivo, lo faccio semplicemente per passione, perchè l'espressione è nella mia natura, e far ciò mi diverte. Il forum lo vivo in tutto è per tutto, mi fa esser ovunque, sia geograficamente che nel tempo. Mi piace legger di appassionati come te, vuol dire che qualche emozione vive ancor... Eros1 punto
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l,aposrofo d'italia non è uguale secondo me è il piede sotto la veste non è bello :rolleyes: :rolleyes:1 spezzato non va bene di 18611 punto
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Ciao , ho scritto "probabile" perche' i manufatti in oro , in origine forse romani , potrebbero essere stati fusi e riconvertiti in stile barbarico .0 punti
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