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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/23/19 in tutte le aree

  1. Questo è un sunto di ciò che abbiamo visto. Mi scuso per gli eventuali errori e inesattezze che posso avere scritto, invito i lettori a segnalarli così da avere una descrizione "pulita". Ancora una volta ringrazio @monbalda e gli altri organizzatori di questo interessantissimo evento.
    10 punti
  2. Il 19 luglio si è svolto a Montopoli in Val d'Arno (PI) l'evento "Come si faceva...: la produzione delle monete e delle insegne di pellegrinaggio nel Medioevo" (qui la locandina: http://www.lamoneta.it/topic/50962-denari-di-lucca/?do=findComment&comment=2010514 ). Con una interessantissima rievocazione, Floriano Cavanna dell'Associazione Arké - Archeologia Sperimentale (Sito Web: http://www.arkearcheologiasperimentale.it/ Facebook: http://www.facebook.com/arkearcheologiasperimentale.it/ ) ha mostrato il processo produttivo delle monete nel Medioevo, dalla preparazione dei conii alla coniatura vera e propria. Ripercorriamo qui quello che è stato mostrato, cominciando con una panoramica degli oggetti che avremmo potuto vedere in una zecca medievale. Conii e punzoni per prepararli, martelli, una bilancia per il controllo del peso, dei tondelli pronti per essere coniati e infine, naturalmente, delle monete appena prodotte.
    9 punti
  3. Prima di partire per una settimana di mare ligure voglio far vedere questa moneta che non è facile da reperire. Si tratta di un 4 soldi del periodo della reggenza di Carlo Emanuele II datato 1641 e coniato nella zecca di Chambery. Periodo funesto di guerre fratricide sulle terre piemontesi, gli zii del piccolo Carlo Emanuele, filospagnoli, non vedevano di buon occhio la reggente Maria Cristina di sangue francese (era sorella del re di Francia) e vicina alla politica del cardinale Richelieu che ambiva a far diventare lo stato sabaudo una proprietà della corona francese come era già successo al Delfinato. Nel 1639 il principe Tommaso riuscì ad entrare in Torino, mentre la reggente si rifugiò all'interno della cittadella fortificata difesa dai francesi. Venne quindi stabilita una tregua di un paio di mesi, durante la quale la Reggente si trasferisce in Francia. È a questo punto che viene riaperta la zecca di Chambery in cui vengono coniate le varie monete della reggenza della madre di quegli anni. Il 4 soldi viene segnalato con ben quattro date, 1640, 1641, 1642 e 1643. Il CNI indica solo la data del 1640 catalogandolo però nella monetazione degli zii, probabilmente per la mancanza del nome di Maria Cristina sulla moneta, curioso e da approfondire il fatto che sui soldi e su questi 4 soldi coniati oltralpe compaia solo il nome di Carlo Emanuele e non quello della madre, chissà quale motivo politico o commerciale ha portato questa scelta anomala, mentre sulle altre monete della stessa zecca questa anomalia non è ripetuta... Io ho comunque potuto vedere solo le date del 1640 e 1641 per cui le altre date sono dubbie, ma sono veramente difficili da trovare o da rintracciare che la cosa potrebbe non essere sicura, i soldi invece si ripetono anche negli anni successivi, ma sono stati coniati in gran numero a differenza di questo nominale. Mi sono dilungato forse troppo, ma a parer mio la moneta lo merita, non è cosa di tutti i giorni poterne parlare, manca in tantissime collezioni, quindi penso di non aver esagerato... Ora spero sia di vostro gradimento l'immagine di questo raro tondello..
    4 punti
  4. Sappiamo che i conii vengono preparati tramite l'ausilio di punzoni. Questi venivano applicati dopo aver tracciato una circonferenza sul conio per mezzo di un compasso. Generalmente bastavano pochi punzoni per costruire le lettere della legenda: ad esempio, sui denari lucchesi che abbiamo visto coniare, lo stesso strumento curvo poteva essere usato per la C, la O, la S. In realtà sembra che prima di battere il punzone sul conio sia necessario "preparargli la strada" scavando in corrispondenza del punto dove questo andrà applicato. Ciò produrrà molto meno materiale di riporto sulla superficie del conio dopo la sua incisione, facilitando la rimozione dei residui metallici mediante, ad esempio, sabbia. Altro particolare interessante è la eventuale differenza di profondità di incisione del punzone: questa non è rilevante ai fini della coniatura, in quanto comunque il metallo della moneta coniata non penetra troppo all'interno del conio stesso. Infine, eventuali trattini aggiuntivi a fine lettera (serif) vengono fatti abbastanza semplicemente con un punzone piatto molto sottile o con uno strumento a punta.
    4 punti
  5. Cominciamo dai conii: nelle foto seguenti possiamo vedere conii di incudine (tozzi e con un perno che verrà inserito in un foro dell'incudine) e di martello (quelli lunghi). Sono realizzati in ferro acciaioso e la durezza deve essere calibrata in modo tale da poter assorbire i colpi a cui saranno sottoposti (un conio troppo duro è infatti destinato a rompersi presto). Il conio di martello, ad esempio, è sottoposto ad una tempra progressiva che lo rende più duro dove c'è l'incisione e più tenero dove verrà colpito. Si noti come i conii di martello presentino, in maniera più o meno marcata, una forma svasata in alto, effetto dei ripetuti colpi di martello.
    3 punti
  6. perfetto...intanto vi posto un nuovo arrivo che arricchisce per tipologia la mia collezione....visto che è il mio primo 10 grana.
    3 punti
  7. Salve a tutt+ di rincorsa ancora una volta prima della partenza per altri giorni di scavo con il caldo in aumento.... Grazie ad @avgvstvs per lo splendido reportage fotogtafico (io non ho avuto tempo/ modo neppure di fare una fotografia) e anche a @Zenzero. Mi ha fatto molto piacere rivederlo, così come il nostro @vv64 , entrambi con la splendida prole al seguito. Con la conoscenza di @avgvstvs ho potuto dare finalmente un volto ad una delle colonne di questo thread che ancora mi mancava, e ovviamente anche questo ha arricchito ulteriormente l'evento, almeno per quanto mi riguarda. Qualcuno mi sfugge ancora ma prima o poi... spero di fare la conoscenza dei restanti !. Per quanto mi riguarda ogni volta che sento e vedo presentare questi processi produttivi da Cavanna imparo o rifletto su qualcosa di nuovo, interamente o in parte: in passato sulla tempra dei conii, sabato sull'incisione, l'altezza delle lettere e quant'altro. E anche sui colpi di arrotondamento (numero, forza del colpo necessaria etc..). A voi cosa ha colpito di più ? Della grotta dalla Rocca a San Romano non dubitavo e non mi sorpende neppure la gallina dalle uova d'oro (una variante è con i pulcini d'oro) dell'Aregentiera: sarebbe bello prima o poi mappare e censire tutte queste credenze. Un caro saluto MB
    3 punti
  8. Buonasera a tutti, Ho da poco acquistato un Tornese del 1832 di Ferdinando II, pensando fosse un doppione. Data la difficoltà nel reperirlo, mi sembrava provenissero tutti da una sola liberata..... Mi sbagliavo! Furono approntati più conii del dritto e del rovescio. In attesa che mi arrivi la variante, condivido il mio primo Tornese 1832.
    3 punti
  9. Buongiorno a tutti voi del forum, scrivo per condividere con voi la mia soddisfazione nell'aver "quasi" completato l'album della serie repubblica 1946-2001... Dico "quasi" perché non ho le annate del '46 e' 47 (che sto valutando, visto la spesa importante, se indirizzare quei fondi verso qualcosa di diverso... Come qualche moneta di Argento o Oro rara) e qualche moneta "spuria" nelle diverse annate: 2L 1956-58- 5L 1956-92-94-2000 10L 1952-75-90-99-2000 20L 2000-2001 50L 1955-57-60-61-62-65-66-67-69-84-86- 100L 1955- 200L 1977-2000-2001 500L 2000-2001 L'essermi dedicato a questa "collezione", mi ha portato a capire meglio cosa significhi "conoscere" la nostra storia ed ho dato più importanza ad altre monete. Fino a qualche tempo fa, acquistavo solamente monete commemorative in argento che, nonostante siano delle bellissime monete (che ho ancora ma che starei pensando di dare via) le vedevo forse un po' più "fredde".
    2 punti
  10. Aggiungo anche il mio di Carlino, stessa mancanza di punteggiatura al rovescio. Ma noterai che sono diversi. Il mio ha al dritto il bordo lineare, quello tuo ha un accenno di perlinatura.
    2 punti
  11. Ottimo scelta, aggiungerei almeno per il Sud il Tari'..le monete d'argento con fino elevato erano molto ricercate ed imitate. I grossi veneziani, in epoca angioina, venivano fusi per recuperare argento.
    2 punti
  12. Aggiungo questo 4 soldi del 1748 acquisto domenica in Cordusio
    2 punti
  13. La moneta è pronta, si può rimuovere dal conio (magari aiutandosi con uno strumento a punta se dovesse rimanere incastrata) e passare al tondelli successivo.
    2 punti
  14. A questo punto tutto è pronto: dopo alcuni colpetti di martello necessari a centrare il conio e fare in modo che l'energia si scarichi lungo il suo asse, un colpo deciso imprime le impronte dei conii sul tondello.
    2 punti
  15. 2. In alternativa, si martellava il tondello, generalmente sui lati per arrotondarli, dopodiché si ritagliavano gli angoli. Quest'ultimo è il metodo usato, ad esempio, per i denari lucchesi e pisani (ma non solo...). Non a caso nella dimostrazione è stato usato un martello a testa tonda, i cui segni sono riconoscibili su molti denari di Lucca.
    2 punti
  16. Devo per forza tornare alle monete non ne posso più ,speriamo che ci aiutino tutti. Perchè A B C della moneta medievale ? Ho sempre pensato che il forum debba avere una parte importante nella divulgazione e nella conoscenza ; quanti si sono accostati recentemente al medievale ? Tanti, molti anche giovani, leggono, sicuramente apprendono, ma credo che poi le basi, i fondamenta su come si legge , si interpreta, si cataloga una moneta siano l'essenza ,la partenza. E ora, specifico subito non da maestro, ma semplicemente ispiratore e ideatore di questo post, lancio questa discussione che dovrebbe essere necessariamente didattica, semplice ; argomenti, articoli di spessore per l'utente che vuole progredire, migliorare non mancano, non c'è che da scegliere, vediamo cosa possiamo dire con una moneta in mano, quali caratteristiche e considerazioni ci porta. Adesso mettero' una moneta medievale molto conosciuta a noi, appositamente la metto,è la nostra icona, lo è stata , spero lo sia anche in futuro, spero, se vorranno, gli importanti addetti ai lavori intervenire, sarebbe veramente bello,potrebbe quasi diventare una lezione, una lezione per chi si vuole avvicinare a questa mondo meraviglioso della numismatica medievale . Io dirò solo due, tre cose di questa moneta, poi vorrei che ognuno potesse integrare spiegando un parametro, una caratteristica utile per la moneta ,poi magari in un secondo tempo potremmo ampliare a considerazioni ulteriori per altre monetazioni che invece qui non troveremo presenti Allora si tratta di un denaro di Lucca, il periodo è quello di Enrico III, IV, V, Imperatori e Re d'Italia, ( 1039 - 1125 ), IL MIR e il Bellesia ne elencano vari tipi, questo è un MIR 109, terzo gruppo, Bellesia 3, moneta comune, i dati più importanti da dare sono il peso che per il tipo può variare da gr.0,81 a 1,11 e il diametro di 15- 16mm., e qui mi fermo , di quanti aspetti possiamo parlare ? Materiale,dritto,rovescio, leggende,monogrammi,titolo e analisi metallografiche,possiamo vedere la geometria , se ha dei cerchi interni e di che tipo, se è piana o scodellata, da dove partono le leggende,come sono le lettere delle leggende,cosa troviamo al centro della moneta,monogrammi, iconografie,nomi di città. E poi di imperatori,se ci sono croci, simboli religiosi,se la moneta è in buono stato di conservazione, se è tosata, se ci sono segni identificativi di zecca, lo stile e chissà quanti altri aspetti e considerazioni ci portano a leggere questa moneta, per il momento concentriamoci su questa, ognuno, dica una o due caratteristiche o anche domande, in modo da lasciare spazio a più utenti. Quanto volevo tornare a parlare ,vedere, commentare le monete,il denaro di Lucca, che definii una volta " la più brutta, ma sicuramente, la più affascinante, misteriosa e intrigante " delle monete medievali. Speriamo che il denaro di Lucca mi porti fortuna , ne ho bisogno, e questa discussione metta d'accordo tutti, il mio impegno e la passione sono sempre presenti e immutati ! A voi il pallino....
    1 punto
  17. La tomba di Childerico venne scoperta casualmente nel 1653 a Tournai in Belgio , antica Citta' a 85 chilometri a sud di Bruxelles . I ritrovamenti archeologici avvenuti a Tournai hanno dimostrato l' esistenza di Tornacum come Castrum romano del III secolo . Conquistata dai Franchi Salii , vi nacque Clodoveo , figlio di Childerico , nel 465 . Nell' anno 881 fu distrutta dai Normanni . Nel 1187 fu conquistata da Filippo Augusto di Francia e rimase parte di questo regno fino al 1521 quando con Carlo V passò ai Paesi Bassi . Successivamente appartenne di nuovo all' Impero di Francia , poi all'Austria e di nuovo alla Francia . Del ricchissimo tesoro , di probabile epoca romana , sepolto insieme al Re Childerico , solo una piccolissima parte e' arrivata fino ai nostri giorni ; questo perche' e' dimostrato in base a quanto descritto dall' Abate Jean Jacques Chiflet che fece l' inventario e redasse un catalogo di tutto il tesoro trovato nella tomba . Successivamente , del poco rimasto del tesoro , Luigi XIV , dono' tutto al Cabinet des Medailles , che all' epoca si trovava al Louvre e in seguito trasferito presso la Bibliotheque Nationale . Nel 1831 un nuovo furto , dopo l' antico , ridusse ancor piu' i pezzi rimasti del tesoro , per cui il tesoro completo e' conosciuto solo grazie ai disegni e al catalogo che fece l' Abate al momento della scoperta nel 1653 ; uno dei pezzi piu' famosi rubati quando il tesoro era al Louvre , era il prezioso anello d' Oro di Childerico che il Re usava come sigillo per firmare documenti , fortunatamente dell' anello ne esiste una copia ricavata prima del furto del 1831 . Due link che descrivono bene la storia di questo tesoro medievale . https://www.archeologiamedievale.it/2014/01/17/la-tomba-di-childerico-di-marco-valenti/ https://viaggiatoricheignorano.blogspot.com/2016/05/loro-di-childerico-origini-e-peripezie.html
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  18. il tuo è eccezionale per conservazione......complimenti Rocco,,,il busto , data e caratteri diversi... Secondo me il tuo è anteriore al mio. Che sembra sia stato prodotto di fretta quasi a comprendere che sia terminato un ciclo..
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  19. La numerazione dei MIR parte da 1 in ciascun volume, quindi una moneta n.342 la si potrà trovare in tutti i volumi. In questo caso immagino si parli del volume dedicato a Piemonte, Sardegna, Liguria, Isola di Corsica. /8 significa che del tipo n.342 sono state catalogate diverse varianti oppure diversi millesimi di conio, è questa è appunto l'ottava variante (o millesimo di conio quando c'è).
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  20. Un ruolo importante lo rivestono, secondo me, anche le croci che spesso occupano il centro del campo. Greca Mauriziana Striata Gigliata Forcuta Croce di Gerusalemme.....
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  21. Un aspetto decisamente importante per ogni moneta è il cartellino che deve avere la denominazione della moneta e il prezzo di acquisto a futura memoria. Può essere riportata parte della leggenda, il peso, la rarità, la conservazione. Al diritto possiamo trovare il signore (duca, marghese) , un simbolo, Santi e sul rovescio?
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  22. Grazie Fufluns , penso anche io che si tratti di quello che dici tu (dopo averlo controllato in seguito al tuo suggerimento). Grazie mille!
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  23. @ART appunto l'area 51 non è più quella di una volta (dal punto di vista di centro di ricerca o meglio di quello che ivi sperimentano) e quello che fanno lì possiamo classificarlo ormai di secondaria importanza rispetto a centri ben più attrezzati. Spero tanto che questi hippies stralunati vengano fatti entrare e per sbaglio restino lì ……...se fa per scherzare ….. però mica tanto …..
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  24. Ieri altro straordinario evento in Ambrosiana con l’inaugurazione della restaurata Cripta di San Sepolcro che ha riportato alla luce tra l’altro memorabili affreschi medievali del 1200. Milano sempre più attrattiva culturalmente con questa ulteriore gemma da vedere, Ambrosiana indubbiamente sempre più attrattiva e di grande richiamo come credo non mai. https://www.chiesadimilano.it/news/chiesa-diocesi/la-chiesa-ipogea-di-san-sepolcro-un-gioiello-ritrovato-279949.html
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  25. Oddio che figura di ... !!! Io dopo qualche anno in Ginecologia, ho svolto la professione di Medico di Famiglia in un paesino della Provincia di Cuneo. Ho visto di tutto in questi anni, però la soddisfazione è sicuramente prevalente rispetto agli aspetti negativi. No, non odio/amo gli Psichiatri, era una mia passione giovanile. Come quella cantata da Venditti in "Compagno di Scuola": Perché, ditemi chi non si è mai innamorato Di quella del primo banco La più carina, la più cretina, ? Hai scritto che è la moneta ti sceglie. Sono d'accordo. E' la vita che sceglie per Te, difficile poter dire il contrario. Ciao
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  26. Grazie @avgvstvs credevo di essermela persa per sempre ma con questo post è come aver partecipato, il grande rammarico resta soprattutto per la mancata occasione di conoscere te, Monica Valerio e gli altri (Zenzero a parte che gia' conosco) sono sicuro che avremo comunque occasione prima o poi.
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  27. si, Ferdinando I, zecca L'Aquila, D.A. 90-100 ; MIR 88
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  28. Aureliano, al rovescio restitutor exerciti
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  29. Grazie @Alessandro C. in realtà la cosa è stata frutto sia di una ricerca degna di un segugio che del caso... un giusto mix! Cercando monete con provenienza da hoard inglese, mi sono imbattuto su di una inserzione già scaduta con relativa moneta venduta (ebbene sì... guardo sempre anche tra gli oggetti venduti/scaduti! si sa mai...). Ho contattato privatamente il venditore per sapere se aveva altri pezzi e soprattutto cosa aveva per provare la provenienza. E' emerso che stava trattando la vendita di una collezione intera che gli era stata affidata dal figlio di questo anziano collezionista deceduto qualche anno fa. Altro non aveva se non i cartellini che accompagnavano le monete, ma mi ha detto che avrebbe contattato il figlio per sapere qualcosa di più... e... abbiamo scoperchiato uno scrigno di informazioni! Il collezionista inglese in questione era un signore assai scrupoloso che conservava tutta la documentazione che accompagnava i vari pezzi che comperava (un po' mi ci sono riconosciuto!): fatture, annotazioni, listini di vendita, ecc ecc e così, con pazienza e disponibilità è riuscito ad abbinare monete a fatture/listini/ricevute anche perché ogni moneta ha il suo cartellino originale con un codice che la identifica in un elenco tenuto in un raccoglitore ad anelli dove, appunto, sono archiviate le varie pezze d'appoggio (se notate i vari fogli sono bucherellati perchè appunto inseriti nel raccoglitore). Da questa collezione ho preso anche qualche altro pezzo, non da ripostiglio, perché mi piaceva comunque la ricostruzione "documentale" che siamo riusciti a fare risalendo a una quarantina d'anni fa.
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  30. Sarò di parte ma a mio avviso si deve collezionare quello che ci dà emozioni..a volte andando anche completamente fuori dallo schema e non puntando sempre sulla rarità(mi riferisco alla serie 46/47) ma appunto a cosa ci dà emozione.... a me ad esempio fanno impazzire pezzi singoli(a centinaia) che non hanno a che fare nulla o quasi una con l'altra.. ciao e buon collezionismo a te!!
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  31. S M VE ANT PRI DEFENS NOSTER soldo da 12 bagattini Antonio Priuli
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  32. Link messo anche sul sito di Lamoneta di Facebook per una ulteriore divulgazione https://www.facebook.com/lamoneta/
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  33. peccato che sia una... https://www.bufale.net/bufala-trovata-piramide-sommersa-a-largo-di-lampedusa-bufale-net/
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  34. Se riesci fattela sostituire ( ma la prossima volta stai molto attento quando la scegli... ) altrimenti ti attacchi al tram ?
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  35. Mah! Fermo restando che sono talvolta imprevedibili quelli dell'UFN sammarinese, in base all'esperienza maturata posso dirti che non conoscono tregua... Lavorano e spediscono sempre... Ricordo nitidamente quando alcune volte mi inviarono le monete a ferragosto...
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  36. Secondo me le capsule col passar del tempo non subiranno le variazioni di cui temi... Tra l'altro la Leuchtturm realizza ottimi prodotti! Mi preme invece soffermarmi sull'uso che hai deciso di fare di quel box..., in quanto non riesco a coglierne il nesso logico! Pertanto ti chiedo: per quale motivo togli le monete dalle loro confezioni originali? Io non lo farei assolutamente!
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  37. Prima di battere il colpo, si tengono entrambi i conii con la mano per evitare possibili slittamenti (che spesso avvenivano comunque).
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  38. Il conio di martello viene messo sul tondello, in questo caso senza rispettare un orientamento specifico tra dritto e rovescio (in altri casi sembra che non fosse così, in qual caso tacche presenti sui conii potevano aiutare nell'allineamento).
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  39. Il tondello, pronto per la coniatura, viene posto sul conio di incudine (nella foto ne abbiamo tre per una dimostrazione con monete diverse).
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  40. Una volta preparata la barretta, veniva ritagliata in quadratini tramite forbici o cesoie. A questo punto si poteva procedere in due modi diversi: 1. Rifinire il tondello con le forbici per dargli una forma il più possibile circolare.
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  41. Veniamo ora alla preparazione dei tondelli. Questi venivano in genere prodotti a partire da barrette metalliche di spessore opportuno. Queste barrette venivano preparate appiattendo a martello delle barrette più spesse e più strette (nella foto una barretta semilavorata a sezione quadrangolare, a volte potevano essere a sezione circolare).
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  42. In realtà fu la riforma carolingia, realizsata nell'ultimo decennio del sec. VIII, che mise ordine in una miriade di differenti misure monetari, mettendo le basi per ciò che sarebbe diventato, di lì a pochissimo, il Sacro Romano Impero. Carlo Magno, in un tentativo (peraltro riuscito) utilizzò la riforma anche come lterore elemento unificante dei territori a lui soggetti. La riforma prevedeva la divisione della libra carolingia in 240 parti , questo dava dei denari di ottimo argento del peso di circa 1,70 gr. Da questa riforma nacquero poi, nel tempo, i vari sottomultipli e divisionali tra cun i grossi, ecc. Si tenga presente che parlare di "medioevale" non significa nullo di preciso , il medio evo fu un periodo lunghissimo e molto diverso per zone e paesi e zecche.
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  43. Giusto per completezza, vi allego le immagini del listino di vendita (che fece appunto da report preliminare) del ripostiglio in questione, il venditore me l'ha fatto recapitare l'altro giorno via posta in originale: si tratta di un bel documento dell'epoca che fa da corredo alle monete. Interessante anche vedere i prezzi che avevano certe monete una quarantina d'anni fa! Buona lettura
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  44. Buongiorno a tutti, per chi come me apprezza questa tipologia monetale inserisco una delle ultime pubbliche entrate in collezione...
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  45. Dear sarikanair ( sarikan - air ? Then, if you is on the air ... you know aliens ?? ) . However I speak and write English like a drunken dog, then I prefer continue in Italian.. ? Amici ! Grandi novità dalla Numismatica Aliena!!! Un vero Scoop! Grazie all' intercessione del Grande Prof. Dott. Giacobbo's, che è riuscito a trovare la presenza anche degli alieni nelle zucche del mio orto, abbiamo la prova irrefutabile che gli Alieni da tempo coniano monete.. a nostra insaputa. E' doveroso un Caro Ringraziamento a mio cugino che conoscendo la moglie etc etc ( ... omissis ) di un Man in Black dell'Area 51, a sprezzo del pericolo, è riuscito ad avere una foto di una Moneta di tal Ferdinando Re di Napoli e sua moglie. Moneta originale, direi quella vera, non quella che qualcuno ha in raccolta e che quindi da adesso sarà considerata falsa a tutti gli effetti. Aggiungo for my dear friend sanikanair: BIBLIOGRAFY: * My Cousin and Others: " Lucy in the sky with diamonds - Where are The diamonds ?" * P. Kolosimo: " Non è terrestre...ma se non è terrestre, di chi è ?" * The Beatles: "Beatcoins" * Prof. Dott. Giacobbo's : " A rewiev of Ancient Alien Coins " testo di riferimento ! Ecco la moneta: Saluti ed alla prossima puntata di Numismatica Aliena ! ?
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  46. Caro @apollonia , ti esprimi (o ricopi) come un Fisico teorico e il tutto non fa una piega , le nozioni fisiche che presenti con tanta solerzia sono tutte giuste . Pero' all' atto pratico , ed lo scopo finale per capire di quale minerale e' fatta la moneta presentata in apertura Post , cambia pochissimo tra densita' e peso specifico ; se avessi la bonta' e la fantasia di fare passo passo le prove pratiche che ho descritte e se volessi confrontare il risultato finale che puoi chiamare anche densita' , ti accorgeresti che varierebbe di pochissimo , almeno nelle condizioni standard della Terra . E qui chiudo il discorso . Saluti
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  47. Buona giornata Discussione molto interessante che mi dà l'opportunità di descrivere una situazione diametralmente opposta a quella romana e di tutte quelle città costruite in terraferma, dove l'acqua potabile poteva essere presente sotto forma di sorgenti naturali, fiumi o rii, oppure estratta da pozzi artesiani o convogliata da acquedotti più o meno lunghi. A Venezia non c'era acqua potabile e non era disponibile in nessuno dei modi sopra citati; il diarista Marin Sanudo, intorno al 1500, scriveva correttamente che “Veniexia è in aqua et non ha aqua”; in città, fin dai suoi albori, si beveva esclusivamente acqua piovana. Già nell'alto medioevo nasceva quindi l'esigenza di raccogliere l'acqua piovana in specifiche cisterne che a Venezia assunsero il nome di "pozzi alla veneziana", denominazione che li differisce da quelli artesiani che raccolgono l'acqua da fonti sotterranee. Com'erano costruiti i pozzi alla veneziana? Innanzitutto la realizzazione era affidata alla confraternita dei “Pozzieri”, aggregata all' “Arte dei Muratori”, costituita da esperti che si tramandavano la professione di padre in figlio e che avevano l'obbligo di lavorare esclusivamente per la costruzione dei pozzi all' “uso di Venezia”; venivano privilegiate aree rialzate che non subissero l'intaccamento dell'acqua salata in caso di innalzamento del livello delle maree, in caso contrario si provvedeva artificialmente all'innalzamento dell'area prescelta; si scavavano delle vasche profonde circa 1,5 metri con delle pareti adeguatamente coibentate da uno strato di circa 50 cm di argilla; sul fondo veniva posta una pietra d'Istria sulla quale veniva costruito verticalmente la canna o sifone centrale in mattoni, che avrebbe consentito il pescaggio dell'acqua e tutto intorno si depositavano strati di ghiaia e sabbia che avrebbero filtrato e depurato l'acqua. La vasca veniva poi sigillata dalla pavimentazione e venivano predisposti dei tombini in adeguati avvallamenti che facilitassero l'adduzione dell'acqua, detti pilelli o gattoli; infine prendeva posto, sopra la colonna, la così detta “vera da pozzo”, generalmente realizzata in pietra d'Istria, rifinita con decorazioni e bassorilievi. Sezione tipo di un pozzo. Esempio di pozzo rialzato. Le “Vere da pozzo” a Venezia erano ovunque; ancora oggi se ne possono contare circa 600 pur non essendo in uso, ma alla fine della Serenissima erano circa 7.000. Per vederne di parecchi tipi, è sufficiente navigare in internet …. ce ne sono alcune estremamente pregevoli, che denotano la maestria degli scalpellini; ci sono poi le uniche due realizzate in fusione di bronzo, all'interno di palazzo Ducale Poiché il costo per la realizzazione di un pozzo era estremamente costoso, la maggior parte di questi veniva fatta realizzare da congregazioni religiose in prossimità delle loro chiese e/o all'interno dei conventi, oppure da famiglie nobili in prossimità e/o all'interno dei loro palazzi; in ogni caso la maggior parte di questi erano accessibili dall'intera popolazione, seppur in determinati orari. C'erano pure i pozzi fatti costruire da famiglie nobili e realizzati in diversi campi o campielli della città per semplice benemerenza (questi riportano scolpito sulla “vera” lo stemma della casata), nonché quelli costruiti a spese dello Stato, ma il numero di questi ultimi rappresentava circa il 10% del totale; su questi era immancabile la presenza del leone marciano, scolpito in “maestà” o “andante”, tutti, o quasi, scalpellinati dalle zelanti masnade giacobine. Per sovrintendere alla manutenzione, pulizia e controllo della salubrità del pozzo concorrevano varie istituzioni; in primis c'erano i fanti dei Provveditori alle Acque, Santità e Comun, seguivano poi i parroci ed i capicontrada, ai quali erano anche affidare le chiavi della copertura della "vera" che veniva aperta due volte al giorno: mattina e sera, al suono della “campana dei pozzi”. Intorno alla metà del 1400 ci si accorse che, comunque, la quantità d'acqua piovana non era sufficiente per dissetare i veneziani; bisognava integrare l'acqua dei pozzi con altra acqua e quindi rivolgere la ricerca in terra ferma. Questa è però tutt'altra storia, che vedrò di sviluppare prossimamente, perché Venezia è particolare e unica e quasi tutti gli aspetti che la coinvolgono, anche quelli che sembrano semplici, in verità non lo sono mai. saluti luciano
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  48. Ciao @moneta66 , posso assicurarti che il metodo sopra esposto e' valido perche' si basa su legge fisica : "un corpo immerso nell' acqua (o gas) riceve una spinta dal basso verso l' alto pari al peso del volume di liquido (o gas) spostato" , io l' ho usato molte volte quando mi occupavo di mineralogia . Come giustamente dici e' un metodo anche divertente a farlo , richiede poche cose ed economiche , la piu' cara e' un bilancino max 500 grammi di fondo scala , ma dai cinesi si trova a pochi euro , max 10 euro , l' eventuale errore finale calcolato del P.S. , dovuto alla sensibilita' + o - del bilancino , e' al max di 0,1/0,2 grammi rispetto alla tabella scientifica dei pesi specifici dei minerali , quindi affidabilissimo ; per questi motivi hobbistici non servono certamente macchinari da laboratorio scientifico .
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  49. Salve @pul , ho letto con interesse il tuo articolo e se la foto non inganna , il colore della moneta postata sembra argento , inoltre il colore dell' argento e del bronzo sono molto diversi tra loro . Oltre a questo vorrei sapere come hai calcolato il peso specifico della moneta per cui hai concluso essere di argento , i pesi specifici di argento e bronzo antico , sono abbastanza simili , circa 10,5 per l' argento (puro) e circa 9 per il bronzo antico (rame e stagno) . Un metodo casalingo affidabile per calcolare il peso specifico di un qualsiasi corpo , senza fare complicati calcoli matematici , e' quello che si basa sulla legge di Archimede e servono poche cose per calcolarlo con precisione , occorre un bilancino elettronico con fondo scala basso , nel caso di una moneta , max 500 grammi , un bicchiere con acqua e una calcolatrice ma solo per fare prima , la procedura di operazione e' la seguente : 1 ) Occorre un bilancino elettronico , anche di quelli elettronici economici che hanno comunque una buona precisione in funzione del fondo scala o portata massima , direi che per le nostre prove una portata massima tra 300 e 500 grammi va benissimo , quella che uso personalmente ha una portata di 500 grammi ed un errore massimo di 0,1- 0,2 grammi , quindi molto molto affidabile . 2 ) Munirsi di un contenitore in vetro , per una moneta basta un bicchiere che riempiremo per ¾ di acqua , facendo attenzione quando immergeremo la moneta che non dovra’ avere contatto con le pareti , ne’ col fondo del bicchiere , dovra' rimanere "sospesa" circa a meta' bicchiere . 3 ) Munirsi di un filo sottile anche da cucito . 4 ) Accendere la bilancia e pesare a secco la nostra moneta , registrare quindi su un foglio di carta il peso letto con decimali o centesimali (ma bastano i decimali) che chiameremo peso : A . Togliere la moneta e spegnere la bilancia . 5 ) Riempiamo ora per ¾ circa il nostro contenitore con acqua , appoggiamo questo contenitore con acqua sul piatto della bilancia e solo ora accendiamo la bilancia , non prima , la bilancia segnera’ 0 (zero) , questa e’ la tara , lasciamo questa situazione senza spegnere la bilancia . 6 ) Ora avvolgiamo e leghiamo con il filo preparato in precedenza la nostra moneta , facendo attenzione che non cada dal filo avvolto intorno , poi leghiamo il capo libero del filo intorno ad una matita o una penna , in alternativa il capo del filo libero si puo’ tenere anche in mano tra due dita . 7 ) Partendo dal precedente punto 5 dove abbiamo lasciato la bilancia accesa con sopra il contenitore con acqua e il peso che segna 0 (zero) , cioe’ la tara , solleviamo ora la nostra moneta avvolta nel filo e tramite la matita-penna oppure tramite la mano , immergiamola dentro il contenitore con l’ acqua facendo attenzione a non fare toccare il fondo del contenitore , ne’ le pareti laterali del contenitore , la moneta deve rimanere sospesa al centro dell’ acqua ; a questo punto leggere e registrare su un foglio di carta il peso letto che chiameremo peso : B 8 ) Ultima operazione : dividere il peso letto a secco : A (Punto 4) con il peso letto immerso : B (Punto 7) e avremo calcolato il peso specifico della nostra moneta . 9 ) Ora non rimane che confrontare il nostro peso specifico calcolato , con la tabella dei pesi specifici dei minerali rintracciabile in rete , in questo modo capiremo di quale minerale e' composta . A prima lettura sembra una procedura complicata , ma quanto esposto e' invece molto molto semplice a realizzarsi , servono poche cose ed e' affidabile . La foto dimostrativa della procedura completa .
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  50. Grazie illyricum. In UK, grazie a questa filosofia si è riuscito a creare un dettagliato inventario dei reperti e delle aree di interesse che hanno indirizzato gli archeologi ad esplorare zone ignorate con ottimi risultati.In UK, tra l'altro, il ritrovamento di reperti di una certa rilevanza sfocia molto raramente nel sequestro degli stessi ma più spesso in vantaggiose proposte di acquisto da parte di musei oppure di prestiti verso quest'ultimi dietro pagamento di un canone mensile. Sono troppo avanti!
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