Vai al contenuto

Classifica

  1. avgvstvs

    avgvstvs

    Utente Storico


    • Punti

      15

    • Numero contenuti

      6119


  2. Rocco68

    Rocco68

    Utente Storico


    • Punti

      11

    • Numero contenuti

      10634


  3. giuseppe ballauri

    giuseppe ballauri

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      2397


  4. rickkk

    rickkk

    Utente Storico


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      4632


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/20/19 in tutte le aree

  1. Eccola qui, in tutto il suo splendore: Ancora una volta un vivo ringraziamento a @monbalda e agli organizzatori di questo evento. PS: Memorizzate le immagini della moneta qua sopra, potremmo vedere le sue sorelle sul Forum tra qualche anno...
    5 punti
  2. E' Stata una bellissima serata, il tempo è volato, ed è sempre un piacere ritrovarsi in amicizia a parlare di quel che più ci piace, allego un altro tondello in Fdc pieno... garantito... Ps @monbalda, sapevi che c'è una grotta che và dalla Rocca fino alla chiesa di San Romano? ?
    3 punti
  3. In questo rovescio si vede bene. 5 Tornesi 1798 con P sotto i rami.
    3 punti
  4. E' risaputo che Roma e' una Citta' ricca di acqua , acqua antica e acqua moderna , fornita un tempo da ben 11 o 14 acquedotti tra grandi e piccoli , numero variabile a secondo dei nomi utilizzati , oggi il numero e' di molto inferiore , solo cinque acquedotti , ma che di contro trasportano a Roma piu' volume d' acqua rispetto all' antichita' per essere abitata oggi dal triplo di abitanti . Naturalmente non tutte le acque che arrivavano a Roma antica erano di uguale qualita' , molto dipendeva dal luogo della sorgente , cioe' dal tipo di terreno nel quale si captava l' acqua sorgiva . L' acqua migliore come qualita' e purezza che giungeva ai Romani antichi ed anche ai moderni , in quanto l' acquedotto fu restaurato da Papa Pio IX nel 1870 , e' quella Marcia , il naturalista Plinio il Vecchio la definì “clarissima aquarum omnium”. Una delle migliori e complete descrizioni storiche ed archeologiche dell' acqua Marcia ci giunge dall' Archeologo romano Rodolfo Lanciani vissuto a cavallo del XIX e XX secolo , che cosi' ne parla : “Nell' anno 144 a. C. il Senato , resosi conto che l' aumento demografico di Roma aveva fortemente diminuito l' aliquota pro capite d' acqua in distribuzione , decise la riparazione di due vecchi acquedotti e la costruzione di uno nuovo . Venne stanziata una somma di 8 milioni di Sesterzi per tutto il programma . Fu incaricato dei lavori Quinto Marcio Rex che seleziono' una serie di sorgenti ai piedi del Monte della Prugna , nel territorio di Arsoli vicino al confine con l' Abruzzo , a 4437 metri a destra del trentaseesimo miglio della Via Valeria . Dopo parecchi anni di infaticabile lavoro Quinto Marcio ebbe la soddisfazione di portare l' opera fino ad una grande mostra d' acqua sulla sommita' del Campidoglio . Agrippa riparo' questo acquedotto nel 33 a. C. , poi Augusto ne duplico' il volume d' acqua nel 5 a. C. con l' aggiunta dell' Aqua Augusta ; Tito da una lapide : “rivom aquae Marciae vetustate dilapsum et aquam quae in usum esse desierat reduxit” . Settimio Severo nel 196 ne aumento' ancora il volume con destinazione alle Termae Severianae ; nel 212 /213 , Caracalla da altra lapide : “Aquam Marciam variis kasibus impeditam , purgato fonte , excisis et perforatis montibus , adquisito fonte novo Antininiano , in Urbem perducendam curavit” e costrui' un nuovo ramo lungo quattro miglia per derivarla alle sue Terme . Infine al restauro dell' acquedotto gli Imperatori Arcadio e Onorio dedicarono i proventi della confisca dei beni del Comes Gildone , ribellatosi i Africa . L' acqua Marcia seguiva la riva destra dell' Aniene fino a San Cosimato dove girava intorno a Monte Ripoli , di fronte a San Gericomio e San Gallicano . Qui comincia una linea di viadotti e ponti , i piu' straordinari che si possono vedere nei dintorni di Roma . Essendo il corso della Marcia (e degli altri tre compagni : l' Anio Vetus , la Claudia e l' Anius Novus) , trasversale alle diverse vallate che solcano il pianoro e mantenendosi a mezza altezza tra il fondovalle e le alture soprastanti , gli ingegneri romani hanno dovuto realizzare una serie di ponti e di gallerie , molti dei quali si conservano perfettamente . I ponti sono in tutto sette : Ponte Lupo nella Valle dell' Acqua Rossa , passaggio di quattro acquedotti : Marcia , Anio Vetus , Anio Novus e Claudia , piu' una strada carrozzabile e una corsia per cavalcature . In principio questo Ponte era stato costruito soltanto per l' Anius Vetus con altezza di metri 11,20 , lunghezza 81,10 metri e larghezza 2,75 metri . Dopo l' aggiunta della Marcia divento' alto metri 16,60 , lungo 88,90 e largo 12 metri . Aggiunta anche la Claudia e l' Anio Novus divenne alto 32 metri , lungo 155 e largo 14 metri senza contare i contrafforti ben visibili in foto . Nel Ponte Lupo e nelle gallerie che vi convergono sono rappresentate tutte le eta' e tutti gli stili costruttivi . Ponti dell' Inferno nella Valle omonima , per il passaggio delle acque Claudia e Anio Novus . Ponti delle Forme Rotte per gli stessi acquedotti di sopra , nella Valle San Gregorio . Ponte di San Pietro sempre nella Valle delle Forme Rotte , per il passaggio della Marcia . Ponte San Giovanni sempre nella stessa Valle per il passaggio dell' Anio Vetus , il Ponte venne rifatto da Augusto in opera reticolata e piu' tardi in mattoni da un altro Imperatore di epoca tarda . Da Gallicano fino a sesto miglio della Via Latina la Marcia procede in canale sotterraneo ; da li' fino a Porta Maggiore , Porta San Lorenzo e l' attuale stazione ferroviaria la Marcia era sostenuta da una serie di archi poco meno che trionfali , in blocchi di tufo con cornice di travertino , le stesse arcate servirono poi per la Tepula e la Julia". Recentemente il Ponte Lupo e' stato oggetto di un programma di Freedom a cura di Roberto Giacobbo dal titolo : Il Gigante dell' Acqua , questo il video : https://www.mediasetplay.mediaset.it/video/freedomoltreilconfine/ponte-lupo-il-gigante-dellacqua_F309377001009C23
    2 punti
  5. Come moderatore posso spostare i post sulla coniazione in una nuova discussione da creare, ma in quel caso sparirebbero da qui. Se invece si vogliono spostare solo le foto, può farlo chiunque, gli autori delle stesse, o altri, salvandole con nome nel proprio archivio e poi postandole nella nuova discussione. Spostare solo le foto da qui non è possibile. Nel primo caso, fatemi sapere che titolo intendete dare alla nuova discussione e quali post spostare, ma non potrò comunque farlo prima di domani (ma se hanno tempo prima possono procedere i colleghi dello staff, non mi offendo mica ). petronius
    2 punti
  6. Che circolazione vuoi possano aver avuto? Basta aprire il gigante e consultare le tirature di emissione, limitatissime (a parte il Marengo, ma con neppure 60 mila pezzi, comunque sempre un contingente risibile ai fini della circolazione) per tutti i pezzi della serie, come per altre tipologie di cui abbiamo già parlato diverse volte (vedi la serie cinquantenario, aquila è così via). il concetto di “denaro” era più collegato principalmente alla cartamoneta, dove i contingenti emessi sono nell’ordine dei centinaia di milioni di pezzi. Quelli erano i “soldi” che viaggiavano abitualmente di mano in mano quotidianamente. Concetto poco “romantico” per un collezionista di monete per VEIII, ma all’atto pratico, così è stato. per ampliare il concetto: ad esempio, il 5 lire “fecondità”. Stessa cosa: la moneta è stata emessa in un quantitativo davvero risibile se rapportata alla relativa moneta stampata. Avranno circolato? Ma sicuramente (specie nei tristi periodi della guerra, ma più per il metallo prezioso contenuto che per il valore nominale riportato sopra), ma comunque in una maniera molto meno intensiva della controparte cartacea, limitato, basti pensare semplicemente al fatto che è più difficile trovare pezzi in conservazione MB che in alta conservazione. Parlando con persone che quei tempi li avevano vissuti (lavoratori delle fabbriche e contadini) nessuno ricordava monete auree nell’uso quotidiano, anche se erano comunque avvezzi al termine “Marengo”, forse ancora usato per una particolare categoria di acquisti, e comunque, si sarebbe trattato delle tipologie precedentemente emesse, visto appunto la limitata quantità emessa per VEIII. Mio papà (classe 1926) ricordava benissimo le banconote della serie Barbetti, qualcosa della 500 lire Capranesi, e vagamente le monete da 10 e 5 lire della serie impero. Ricordava molto bene l’aquilotto, sempre vagamente la biga. Rimango dell’idea che affiancare una collezione tipologica (con relativo studio) della cartamoneta serva al collezionista non solo per completare il quadro numismatico, ma anche per avere un concetto più chiaro del circolante in quei periodi.
    2 punti
  7. Una nota su queste due riproduzioni: sono state realizzate in alluminio, essendo a puro scopo didattico, quindi sono abbastanza leggere (0,27 g per l'enriciano visto prima). In realtà erano presenti anche tondelli in argento. Avrete inoltre notato la presenza di altri conii con le relative monete. @dabbene Non so se sia possibile spostare questi ultimi interventi su una discussione ad hoc, magari lasciando un link in questa discussione. @monbalda E della gallina dalle uova d'oro della Torre dell'Argentiera che ne pensi?
    2 punti
  8. Buona giornata A questo punto ritengo utile dare qualche informazione economica-monetaria: A cavallo del 1500 è stato stimato che l'uso di acqua potabile in Venezia era di circa 22.000 m3, due terzi dei quali di origine pluviale ed il rimanente terzo di provenienza fluviale. L'attività di rifornimento dell'acqua, come spesso accadeva a Venezia, veniva appaltata dallo Stato a privati; tra i tanti e per parecchi anni in questo periodo, la famiglia di ca' Pesaro ed altri soci, fu quella che assunse tale appalto. L'acqua potabile fornita al popolo tramite i pozzi era gratuita, mentre l'acqua non potabile, anch'essa contenuta in apposite cisterne e destinata ad uso delle arti e dei mestieri, doveva essere pagata (non ho trovato informazioni al riguardo); una legge disponeva che se qualcuno avesse usato l'acqua potabile fornita gratuitamente al popolo per mestiere e per guadagno, avrebbe dovuto rifornire a sue spese il pozzo dal quale l'aveva tratta, con l'acqua potabile contenuta in un burchio; oltre a ciò avrebbe subito pene pecuniarie e detentive. La quantità d'acqua che un burchio poteva trasportare era di 240 "mastelli" ed un "mastello" aveva la capacità di circa 75,1 litri; il costo da tariffa per l'acqua era di 25 Soldi per burchio. L'acqua potabile poteva essere venduta anche al dettaglio; questa veniva portata generalmente da donne (bigolanti) che portavano due secchie appese ad un bastone ritorto (bigolo) portato sulle spalle e andavano per le strade richiamando i clienti al grido “acqua mo”. Stampa di una "bigolante" Alla data del 1493 (dogando Agostino Barbarigo) il costo dell'acqua era di 1 soldo per 8 secchie. Esemplare di Soldo a nome del Doge Agostino Barbarigo: Tipo "Laus Tibi Soli" Argento gr 0,32 - mm 13 D/ AV ° BAR ° DVX ° S ° M ° V °, S. Marco stante porge il vessillo al Doge inginocchiato R/ ° LAVS ° TIBI ° SOLI °, il Redentore stante su piedistallo, sul quale sono incise le iniziali del Massaro Una "secchia" aveva la capacità di circa 10,6 litri e 6 secchie costituivano un barile della capacità di circa 64 litri. Misure di capacità veneziane per i liquidi Botte = 10 mastelli (o 2 caratelli) = 751 litri Barile = 6 secchie = 64 litri Se facciamo un paragone tra il costo dell'acqua venduta al dettaglio (quella dei pozzi era gratuita) ed il costo di alcune derrate alimentari e non nel 1509, rileviamo che era estremamente economica: 1 secchia di vino = 12 Soldi 1 pesce non pregiato = 1 Soldo 1 quinterno di carta da lettera = 3 Soldi 3,5 quarte di tela (60 centimetri ca ) = 6 Soldi Sebbene vietato dalla legge, vi erano anche barcaioli che, pur non essendo iscritti all'Arte degli acquaioli, ma pagando la stessa, trasportavano acqua mediante imbarcazioni che, generalmente, erano adibite alla raccolta dei rifiuti (scoazzere); fortunatamente questi trasportavano l'acqua in botti e/o barili e non sciolta. Considerato che il trasporto dell'acqua veniva effettuato esclusivamente su mandato ed i capi contrada erano edotti del nome e cognome del caricatore, nonché della sagoma della barca affinché potesse controllare ….. c'è da credere che tanti chiudessero entrambi gli occhi. saluti luciano
    2 punti
  9. Ciao a tutti. In esergo mi pare di vedere XXI dot B dot (due puntini prima e dopo la B), il che (se non leggo male nel post #4 di @rommel88) la farebbe rientrare nelle varianti previste dalla RIC 731. Stilicho
    2 punti
  10. Molto interessante e didattico, bravi, sarebbe da preservare questa sequenza magari anche a parte come spiegazione per quando chiedono sulla tecnica di coniazione, l’ultimo tondello finirà tra i FDC medievali ?
    2 punti
  11. Tra le ardite costruzioni ingegneristiche degli antichi Romani (post10) valgono un cenno i ponti degli acquedotti di Gard e Segovia . L'interessante riferimento alle cisterne sotterranee di Venezia (post11) un poco ricorda l'Idume, il fiume che scorrerebbe per lungo tratto sotterraneo sotto il centro città di Lecce, con accessi da alcuni edifici, e che a quei cittadini avrebbe anche fornito nei tempi, un qualche contributo idrico .
    2 punti
  12. Di custode in custode, Amati e studiati.... Arrivano a noi per poi riposare in altri vassoi. Altre mani, altri posti... altre cure.... Viaggiatori del tempo.
    2 punti
  13. A Milano un convegno organizzato dall' Università Cattolica, dall' Università di Salerno e col sostegno dei NIP, presso i locali della Cattolica, il 16 e il 17 settembre. Argomento: "Monete frazionate. Aspetti economici, questioni cronologiche, quadri regionali". Ma cos'è una moneta frazionata? Si tratta di una moneta spezzata in più parti, anche tre o più, ciascuna delle quali circolava autonomamente. Un'usanza soprattutto della Roma tardo repubblicana o del primo impero, quando a volte mancavano monete e si risolveva il problema così. Un po' come se oggi si spezzasse una moneta da un euro in due e si usassero le frazioni come se fossero 50 centesimi. All'evento parteciperanno numismatici, archeologi, docenti universitari, ricercatori, studiosi, personale delle Soprintendenze e degli Istituti ed Enti di Ricerca, appassionati. Il programma è ricco e tutti gli interventi saranno pubblicati sulla rivista "Dialoghi di numismatica". Per info, è disponibile la mail [email protected]
    1 punto
  14. DE GREGE EPICURI Martedì 24 settembre alle 20.45, nella sede del CCNM (Milano, via Terraggio 1) il prof. Adriano Savio parlerà su: "La monetazione di Nemausus: coloniale o imperiale?" La monetazione bronzea di Nemausus (l'odierna Nimes) si differenzia da tutte le altre coniazioni coloniali, in quanto prodotta in quantità enormi e diffusa su tutto il territorio della Gallia, nonchè nei campi militari della Germania. Prodotta appena prima, durante e dopo la riforma del rame di Augusto, si interseca con la moneta di Roma, e in qualche modo la integra, almeno in area transalpina. Ma non tutto è chiaro, a cominciare dalla definizione del nominale che rappresenta (asse o dupondio?), dall'interpretazione del tipo di rovescio (i celeberrimi "coccodrilli"), dal fatto che molti dei nominali sono tagliati in due e, infine, dall'esistenza di alcuni esemplari che presentano un prolungamento a forma di zampe di animale.
    1 punto
  15. Assolutamente ma il mio post era rivolto ad una certezza assoluta appunto dell'autore del post. La competenza di voi utenti storici di questo forum a mio parere è molto alta. Un grande saluto a tutti!
    1 punto
  16. Buonasera a tutti. 4 Tornesi 1799, Apparso su un sito d'aste online, questo pezzo presenta al dritto un vistoso punto sopra la testa di Ferdinando IV Seppur in modo leggero, è presente su altri 4 Tornesi 1799. Punto voluto?
    1 punto
  17. penso propio di si, ottimo ritrovamento, come sempre grazie F.P
    1 punto
  18. Forse l'ho trovata su questo sito: https://probvs.net/probvs/ Che dite? e' questa? Ciao da Stilicho 8th emission of Siscia, ~281 CE. RIC 731; Alföldi type 57, n° 83; Siscia. Bust type A. Denomination: Antoninianus.. OBV.: IMP C M AVR PROBVS P F AVG Radiate, draped bust right, seen from back. REV.: RESTITVT ORBIS Female standing right, presenting wreath to emperor standing left, holding globe and sceptre. Mintmark: In center field star // XXI • B • Weight: 4.17 g. Image provided courtesy of Philippe Gysen
    1 punto
  19. Ciao @miza , sicuramente volevi dire "zinco", mai vista nelle ciotole un cent US 1943 in questa conservazione, ottimo veramente!
    1 punto
  20. Mamma mia mi hai mandato in crisi ! Sono talmente ignorante di culture orientali che ho dovuto cercare su Wikipedia qualcosa. Lo posto.... ma ne so come prima ! Monete[modifica | modifica wikitesto] Il metodo più in uso prevede il lancio di tre monete uguali. Si decide quale lato rappresenti yin e quale yang, e si attribuisce un valore numerico a ciascun lato della moneta, ovvero 2 per yin e 3 per yang. Si effettua quindi una serie di 6 lanci e si sommano i valori ottenuti, ordinandoli progressivamente dal basso (primo posto) verso l'alto (sesto posto). Si valuterà il valore di ogni singola linea come segue (nell'esempio croce = yin; testa = yang): 2 + 2 + 2 = 6 linea spezzata mobile corrispondente a 3 croci 3 + 2 + 2 = 7 linea intera fissa corrispondente ad 1 testa e 2 croci 3 + 3 + 2 = 8 linea spezzata fissa corrispondente a 2 teste ed 1 croce 3 + 3 + 3 = 9 linea intera mobile corrispondente a 3 teste La terminologia utilizzata vuole indicare, col termine di linea mobile, una linea "mutevole" che si trasforma dalla polarità originale a quella contrapposta. Una linea spezzata mobile diventa una linea intera fissa, e viceversa. Nell'interpretazione oracolare sono proprio questi tipi di linea a dare complessità all'interpretazione e a permettere la comprensione dell'evoluzione degli eventi, ovvero dei mutamenti temporali che accadranno. Infatti, si ponga che un lancio di monete generi un esagramma che abbia al primo posto una linea spezzata mobile, tale esagramma è solamente il punto di partenza da cui ogni cosa si evolve fino ad arrivare ad una situazione descritta dall'esagramma che abbia al primo posto una linea intera (l'evoluzione di una linea spezzata mobile) e le rimanenti linee identiche all'esagramma di partenza. L'esagramma di partenza andrà valutato per la sua immagine, la sua sentenza e il commento del duca di Chou alla linea risultata mutevole durante il lancio: l'esagramma di arrivo, invece, andrà valutato nella sua interezza fatta eccezione per la linea mutata, e da esso trae origine il consiglio oracolare vero e proprio. Meglio le monete dei Savoia !! Saluti
    1 punto
  21. Moneta comunissima ma per mia esperienza, difficile da trovare in alta conservazione Le foto fatta con il flash nasconde il lustro presente sulla moneta che reputo in conservazione SPL. dal vivo sembra UNC Usa 1 centesimo 1943 D in "zinco" Qui sotto foto con luce naturale,senza flash Grazie @nikita_.
    1 punto
  22. Buongiorno, No il rovescio non presenta incrostazioni.... Comunque non userò mai il bisturi, dopo averla immersa nell'acqua demineralizzata cercherò di provare molto delicatamente con uno spazzolino per denti..... Se verrà via qualcosa ok, altrimenti la terrò così!
    1 punto
  23. Si, hai ragione, probabilmente il bravo numismatico non aveva a suo tempo i mezzi e le informazioni che abbiamo noi oggi per smascherare i vari cloni che hanno imbrattato la sua collezione. Difficile riconoscere closi a così buon livello finchè non compare l'evidenza di altre monete ugiuali. Daniele
    1 punto
  24. Finalmente la nostra moneta è pronta!
    1 punto
  25. ... un paio di colpetti di centratura e... via, un colpo ben assestato!
    1 punto
  26. Passiamo ora all'opera, con la preparazione delle insegne dei pellegrini. Si comincia fondendo il piombo e colandolo nelle matrici precedentemente riscaldate: ed ecco che finalmente l'insegna è pronta: Eccola qua, prima della rifinitura:
    1 punto
  27. Ed infine, alcuni "semilavorati" (tondelli più o meno rifiniti) e monete belle e pronte per essere usate.
    1 punto
  28. Qui possiamo invece vedere alcuni punzoni.
    1 punto
  29. Ho avuto il privilegio di essere presente all'evento. E' stato veramente piacevole ed istruttivo. Ho finalmente conosciuto di persona diversi Amici del Forum, con i quali mi sono intrattenuto in chiacchiere numismatiche a fine evento, e c'è stata la dimostrazione a cura dell'Associazione Arké, che vi andrò brevemente ad illustrare. Vediamo anzitutto alcuni ferri del mestiere, cominciando dai conii. Li riconoscete?
    1 punto
  30. la seconda moneta dopo molte ricerche Chinese Qing One Yuan Silver Coin Jiangsu https://www.icollector.com/Chinese-Qing-One-Yuan-Coin-Jiangsu-Made_i20068294
    1 punto
  31. Buonasera a tutti! Vi condivido il mio ultimo acquisto, per me il primo collo lungo in collezione, non forse il più bello, ne il più raro, ma che può fare bella figura tra le mie monete senza per quello grossi buchi nel portafoglio (48 euro su ebay)! Che ne dite, ci sta un "buon bb"? Sono sfortunatamente le foto del venditore, presto aggiungerò anche le mie! Grazie, Lorenzo
    1 punto
  32. Bella moneta, rilevi e fondi da SPL pieno, peccato per i segnetti! Ottima moneta, per questo millesimo la mia è inferiore Un altro millesimo secondo me veramente raro è il 1855 Torino
    1 punto
  33. Caro rikkk, la moneta è collezionabilissima, anzi te la invidio ? Secondo il mio modesto parere è un BB e, per un millesimo così, è tanta roba ( come dicono i giovani !). Sarebbe interessantissimo che qualcuno di noi ricercasse i vari passaggi nelle Aste di questi Scudi per ristabilire un po' di ordine sulla vera Rarità degli stessi. Infatti i Manuali riferiscono la Rarità sulla Tiratura, non considerando che molti di essi sono stati ritirati e rifusi, che le annate iniziali e finali sono state coniate con altra data etc. Sarebbe molto interessante sapere l'esperienza dei Professionisti ( e mi sembra che in questo forum ne siano iscritti molti ). Molti di noi stanno cercando una moneta classificata R o R2 quando è quasi introvabile, altre magari R3 passano abbastanza frequentemente in asta. Ad esempio posto il 1856 TO della mia raccolta, ( poco disponibile da Commercianti e pochi passaggi in asta ) forse un po' sottovalutata come stima dai vari Manuali, in quanto, a mio parere, una delle più difficili da trovare. Cosa ne pensi ? Ciao
    1 punto
  34. Buona giornata I veneziani non potevano però limitarsi a bere solo acqua piovana , le scorte di acqua potabile potevano essere integrate attingendo acqua dal fiume Brenta (la Brenta in veneziano) grazie all'opera degli “Acquaioli o Burchieri” che provvedevano al trasporto dell'acqua del fiume su barche (burchi) fino a Venezia e qui scaricata nei pozzi con delle canaline in legno (gorne); i capricci della meteorologia e la possibilità che i pozzi stessi e la foce del Brenta venissero inquinati erano comunque una spada di Damocle che li preoccupava incessantemente. Burchieri che, con le gorne, riempiono i pozzi. Il corso del fiume Brenta era già stato deviato (insieme a quelli di altri corsi d'acqua), fin dal XII secolo, perché dalla sua foce entravano in laguna troppi detriti e quest'ultima si stava interrando, tanto che si stava creando una lingua di terra che avrebbe unito Venezia a Lizza Fusina in terraferma. Con importanti lavori di ingegneria idraulica chiamati “intestadure”, la foce naturale del Brenta era stata sbarrata con un argine e spostata di vari chilometri più a sud, allungando il suo corso che veniva fatto scorrere parallelo al litorale della laguna e convogliato nel canale Resta d'aglio; questa operazione era stata denominata “tajada” (tagliata). A tutti i barcaioli era fatto divieto di superare l'argine per passare dalla laguna al Brenta e viceversa, le imbarcazioni dovevano seguire il nuovo corso. Nella seconda metà del 1500 veniva costruito, a cavallo dell'argine, un macchinario detto il “carro” che, mediante un sistema di piattaforme mobili, scivoli, cime e verricelli mossi da forza motrice animale, sollevava i burchi e consentiva il superamento dell'argine, dall'una all'altra parte; così facendo si dimezzava l'uso di burchi e si evitava il trasbordo dell'acqua dalla barca sita nel Brenta alla barca sita in laguna. Schema del "carro" Schema topografico dell'argine a Lizza Fusina e della posizione del carro" Il divieto di scavallare l'argine con le barche venne abrogato per le sole esigenze degli “Acquaioli”. saluti luciano
    1 punto
  35. Buongiorno, @Rocco68e @giovanni0770 mi state facendo morire di invidia? sana e Fraterna invidia, complimenti per i vostri 5 tornesi, mai visti di cosi belli e interessanti. Con dei rilievi così nitidi, i dettagli dello stemma così PULITI. UN Cordiale saluto
    1 punto
  36. Ciao! tra quelle che ti mancano oltre al 1859 Torino, il 1852 Torino è quella che mi ha dato più filo da torcere, ma alla fine l'ho trovata anche se in conservazione così così... ed infatti è una di quelle che vorrei migliorare Colleziono tutti gli scudi Italiani, ma mi sono focalizzato su V.E. II per la loro bellezza e fascino :)
    1 punto
  37. Buona giornata Discussione molto interessante che mi dà l'opportunità di descrivere una situazione diametralmente opposta a quella romana e di tutte quelle città costruite in terraferma, dove l'acqua potabile poteva essere presente sotto forma di sorgenti naturali, fiumi o rii, oppure estratta da pozzi artesiani o convogliata da acquedotti più o meno lunghi. A Venezia non c'era acqua potabile e non era disponibile in nessuno dei modi sopra citati; il diarista Marin Sanudo, intorno al 1500, scriveva correttamente che “Veniexia è in aqua et non ha aqua”; in città, fin dai suoi albori, si beveva esclusivamente acqua piovana. Già nell'alto medioevo nasceva quindi l'esigenza di raccogliere l'acqua piovana in specifiche cisterne che a Venezia assunsero il nome di "pozzi alla veneziana", denominazione che li differisce da quelli artesiani che raccolgono l'acqua da fonti sotterranee. Com'erano costruiti i pozzi alla veneziana? Innanzitutto la realizzazione era affidata alla confraternita dei “Pozzieri”, aggregata all' “Arte dei Muratori”, costituita da esperti che si tramandavano la professione di padre in figlio e che avevano l'obbligo di lavorare esclusivamente per la costruzione dei pozzi all' “uso di Venezia”; venivano privilegiate aree rialzate che non subissero l'intaccamento dell'acqua salata in caso di innalzamento del livello delle maree, in caso contrario si provvedeva artificialmente all'innalzamento dell'area prescelta; si scavavano delle vasche profonde circa 1,5 metri con delle pareti adeguatamente coibentate da uno strato di circa 50 cm di argilla; sul fondo veniva posta una pietra d'Istria sulla quale veniva costruito verticalmente la canna o sifone centrale in mattoni, che avrebbe consentito il pescaggio dell'acqua e tutto intorno si depositavano strati di ghiaia e sabbia che avrebbero filtrato e depurato l'acqua. La vasca veniva poi sigillata dalla pavimentazione e venivano predisposti dei tombini in adeguati avvallamenti che facilitassero l'adduzione dell'acqua, detti pilelli o gattoli; infine prendeva posto, sopra la colonna, la così detta “vera da pozzo”, generalmente realizzata in pietra d'Istria, rifinita con decorazioni e bassorilievi. Sezione tipo di un pozzo. Esempio di pozzo rialzato. Le “Vere da pozzo” a Venezia erano ovunque; ancora oggi se ne possono contare circa 600 pur non essendo in uso, ma alla fine della Serenissima erano circa 7.000. Per vederne di parecchi tipi, è sufficiente navigare in internet …. ce ne sono alcune estremamente pregevoli, che denotano la maestria degli scalpellini; ci sono poi le uniche due realizzate in fusione di bronzo, all'interno di palazzo Ducale Poiché il costo per la realizzazione di un pozzo era estremamente costoso, la maggior parte di questi veniva fatta realizzare da congregazioni religiose in prossimità delle loro chiese e/o all'interno dei conventi, oppure da famiglie nobili in prossimità e/o all'interno dei loro palazzi; in ogni caso la maggior parte di questi erano accessibili dall'intera popolazione, seppur in determinati orari. C'erano pure i pozzi fatti costruire da famiglie nobili e realizzati in diversi campi o campielli della città per semplice benemerenza (questi riportano scolpito sulla “vera” lo stemma della casata), nonché quelli costruiti a spese dello Stato, ma il numero di questi ultimi rappresentava circa il 10% del totale; su questi era immancabile la presenza del leone marciano, scolpito in “maestà” o “andante”, tutti, o quasi, scalpellinati dalle zelanti masnade giacobine. Per sovrintendere alla manutenzione, pulizia e controllo della salubrità del pozzo concorrevano varie istituzioni; in primis c'erano i fanti dei Provveditori alle Acque, Santità e Comun, seguivano poi i parroci ed i capicontrada, ai quali erano anche affidare le chiavi della copertura della "vera" che veniva aperta due volte al giorno: mattina e sera, al suono della “campana dei pozzi”. Intorno alla metà del 1400 ci si accorse che, comunque, la quantità d'acqua piovana non era sufficiente per dissetare i veneziani; bisognava integrare l'acqua dei pozzi con altra acqua e quindi rivolgere la ricerca in terra ferma. Questa è però tutt'altra storia, che vedrò di sviluppare prossimamente, perché Venezia è particolare e unica e quasi tutti gli aspetti che la coinvolgono, anche quelli che sembrano semplici, in verità non lo sono mai. saluti luciano
    1 punto
  38. Bravissimo hai fatto centro... Non sai quanto mi ha fatto piacere leggere un post come questo lo aspettavo da tempo.... Io è anni che cerco di tenere alto l'interesse anche nelle semplici discussioni, dove a volte basterebbe veramente poco per riuscire ad incentivare gli amici che ci seguono, e quelli che silenti vorrebbero intervenire ma non si sentono particolarmente coinvolti. Io nel mio piccolo insieme ad altri amici qui sul forum abbiamo per un decennio, creato, costruito, donato, aggregato, divulgato, portando quest'ultimo a livelli da record, le nostre discussioni ne sono la riprova, e tutto scritto e fruibile fortunatamente. Poi il vento è cambiato, e le vele purtroppo non hanno più contribuito alla splendida rotta che stava dando lustro all'intera numismatica del paese. Come in tutte le vicende della vita purtroppo, il tempo passa e gli uomini cambiano... Abbiamo ancora gli strumenti a disposizione per far si che ciò ritorni ai massimi splendori, un forum che potrebbe agevolare nuovamente l'aggregazione, un forum con delle potenzialità enormi, un forum che come vedo attraverso il tuo intervento e non solo ultimamente, ha voglia di tornare a sognare.. Forza armiamoci nuovamente di tanta pazienza, tanta passione, e tanta amicizia, e allora tutto diventerà molto più semplice... Io sono tornato anche per questo...perchè non mai smesso di crederci, nonostante.... Eros
    1 punto
  39. Direi che è una passione comune... negli ultimi anni sono riuscito a completare la raccolta dei colli lunghi, chiudendola proprio col 1859 Torino, preso andando di persona a batterlo a Torino nell'ultima asta di Montenegro :) Sono monete veramente affascinanti e secondo me gli scudi più belli. Finita per modo dire... i pezzi sono mediamente sullo SPL, a parte tre date sul BB (tra le prime che presi) che quando capiterà l'occasione migliorerò. Ecco a voi il mio 1859 Torino, di cui negli ultimi 10 anni non sono passati in asta più di 8 pezzi diversi. Decisamente molto più R4 che R3 e a mio avviso sottovalutato nei vari prezziari
    1 punto
  40. ho visto le dimensioni... servono almeno altre 3 persone. ? Cmq se è vero che all'interno dei sarcofagi ci possono essere delle monete... all'interno della chiesa ci sono una serie di sepolcri dogali e nobiliari per una collezione da paura. C'è anche qualche nobile mercante... forse all'interno troveremo una bella serie di tessere mercantili... che a qualcuno di noi farebbero più gola delle monete??... Mi fermo qui... altrimenti c'è il rischio di formare un gruppo da "i soliti ignoti"? Cmq la visita di questa chiesa e del suo contenuto meritano sicuramente un viaggio!
    1 punto
  41. Gent.mo eracle62, hai perfettamente ragione. Se non ti annoio, ti dico la mia situazione: nella mia famiglia siamo da sempre appassionati di numismatica ( diciamo 3 generazioni). Famiglia umile, non ricca, che a volte faceva dei sacrifici per comperare la moneta che aveva inseguito da anni. Poi la vita ti porta a delle scelte: per esempio hai bisogno di investire i soldi che hai, per crescere e far studiare i figli e quindi devi mettere da parte quello che è superfluo. Io sono stato inattivo dal punto di vista numismatico per molti anni, perchè avevo queste priorità. Adesso sono in pensione, quindi ho ripreso in mano la mia passione. Ho conosciuto tramite il passa-parola questo sito, che da tutti è considerato il "punto di riferimento" per gli appassionati di monete, ed in effetti è un piacere leggere i vari post, fare delle ricerche, consultare le varie sezioni che sono messe a disposizione di tutti gli appassionati da parte di persone che non hanno nulla in cambio, se non la gratitudine. Il rovescio della medaglia è che, pur essendo molti gli iscritti, il sito è poco dinamico, per capirci meglio " poco vivo ", gli argomenti postati sono esigui, ancor meno le risposte. Addirittura certe risposte di persone esperte o veterani del sito sono poco consone allo spirito che dovrebbe permeare il forum. Per fare un esempio: qualcuno scrive che ha trovato nel cassetto del nonno una moneta che il cugino gli ha detto essere rarissima. Certo che il 99% delle volte è paccottaglia... ma un conto è rispondere, con buona grazia, che si sbaglia, spiegando che è una riproduzione della Plasmon etc etc. Un altro è farlo sentire un perfetto imbecille. Magari questo perfetto imbecille, se troverà nel forum una "casa accogliente", comincerà a frequentare dei mercatini, all'inizio si prenderà delle fregature, magari chiederà a noi, comincerà a studiare e tra qualche anno sarà appassionato/studioso di monete. In un mio post di qualche tempo fa ho chiesto dei pareri su questo "immobilismo" ( consideriamo che la numismatica è sempre stata il 2° hobby o collezionismo dopo la filatelia, che peraltro ha visto precipitare gli interessi dei collezionisti negli ultimi decenni ). La risposta è stata: " Ormai gli argomenti principali sono stati dibattuti, quindi è logico che non ci possa essere un grande fervore..." Secondo me non è così. Argomenti interessanti, ,opinioni, valutazioni, in campo numismatico ce ne saranno sempre. Basta avere voglia e un ritaglio di tempo per condividerle con gli altri. Non diventiamo dei "topi da biblioteca", gelosi delle nostre cose e delle nostre conoscenze. Cerchiamo di donare le nostre competenze agli altri. In caso contrario la nostra bellissima passione, che non è solo possedere materialmente una moneta, ma soprattutto è la storia che ci racconta, il patrimonio culturale che ci fornisce, diventerà solo una mania per vecchi rincitrulliti ( come la collezione di farfalle di fine '800). Saluti a tutti
    1 punto
  42. Si, sono monete veramente belle. Sono anch'io sono un innamorato degli Scudi Savoia pre-Regno. Se si inizia da Vitt.Em. I° si continua con Carlo Felice, Carlo Alberto e Vitt.Em. II° Re di Sardegna è un vero piacere per gli occhi maneggiare queste monete: le incisioni sono stupende. E direi anche a prescindere dallo stato di conservazione, perchè sono sempre più convinto che una moneta circolata sia meglio di un pezzo FDC che non ha mai avuto nessuna valenza "sociale" : ha iniziato la sua povera vita in un vecchio monetiere, non è mai stata passata di mano e finirà i propri tristi giorni in un caveau di una banca svizzera. P.S: dal punto di vista estetico non riesco a capire come l'incisore Ferraris, dopo aver dato dimostrazione di essere un grande artista ( Scudi di Carlo Alberto e Vitt.Em.II° Re di Sardegna ) abbia potuto "sfornare" uno Scudo di Vitt.Em II Re d'Italia, piatto, senza "vita" , addirittura poco somigliante... secondo me l'ha inciso un "ragazzo di bottega" come a volte facevano i pittori rinascimentali ! ? Posto il 1861 TO che, a mio modesto parere, è più raro di quanto dicano i cataloghi ( considerato R2, ma come tutte le date "di confine", è probabile che ne siano stati ritirati un bel numero ). Cosa ne pensate ? (Scusate la qualità delle immagini... lo scanner non rende giustizia alla moneta ) Saluti a Tutti e soprattutto a Scudo1901 col quale ( pur non conoscendolo... ho un'affinità numismatica !)
    1 punto
  43. Saluto tutti ; ho un po' di saggi tra le mani , e onestamente non riesco a classificarli. Da una parte dicono che sono saggi da 1 £ dall'altra da 2 £ e dall'altra ancora ,giusto per incasinarmi , dicono che sono sia da 1 £ che da 2 £. Poi, non sapendo cosa attribuirgli , non scrivono nulla…> Es. qui, sul catalogo La Moneta. Vi posto un "tentativo" di foto, qualche anima buona con le necessarie competenze, mi sa dire se è un saggio da 1o da 2 LIRE ? o semplicemente che non è certa la destinazione- Grazie
    1 punto
  44. Grazie MILLE a tutti quelli che hanno risposto, ne ritengo il suggerimento di cercarle un po migliori, ma dalla patina spero sarà più bella in mano che in foto! Grazie ancora! Lorenzo
    1 punto
  45. Complimenti per l'acquisto, il prezzo è insensatamente basso (a Verona ho dato via un mio MB doppio - veramente brutto - a 60 euro).
    1 punto
  46. Complimenti per il suo esemplare, direi un BB o quasi, con un ottimo rapporto qualità-prezzo. Saluti
    1 punto
  47. Ultimo pezzo: 3 Cavalli 1792 ( variante ). D- come sopra R- Croce spostata piu' in alto e il millesimo si presenta unito. Contorno liscio. Peso 1,41 grammi.
    1 punto
  48. 3 Cavalli 1792, D- FERDINAN. IV. SICIL. REX Anche qui la A di ferdinan è stata ricavata da una V rovesciata. sotto il busto P. R- Croce centrale con nella parte superiore: sul braccio sinistro C. Sul braccio destro 3. Sotto il millesimo 1792 diviso a meta' dalla croce. Contorno liscio. Peso 1,63 grammi.
    1 punto
  49. Continuo con il 4 Cavalli 1792. Questa moneta è la stessa raffigurata sul Catalogo Gigante 2018. D- FERDINAN. IV. SICIL. REX sotto il busto P. R- al centro grappolo d'uva con due foglie ( una per lato), ai lati C. 4. Al grappolo manca l'ultimo chicco in basso. Sotto 1792 Contorno liscio Peso 2,20 grammi.
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.