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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/19/19 in tutte le aree
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A Milano un convegno organizzato dall' Università Cattolica, dall' Università di Salerno e col sostegno dei NIP, presso i locali della Cattolica, il 16 e il 17 settembre. Argomento: "Monete frazionate. Aspetti economici, questioni cronologiche, quadri regionali". Ma cos'è una moneta frazionata? Si tratta di una moneta spezzata in più parti, anche tre o più, ciascuna delle quali circolava autonomamente. Un'usanza soprattutto della Roma tardo repubblicana o del primo impero, quando a volte mancavano monete e si risolveva il problema così. Un po' come se oggi si spezzasse una moneta da un euro in due e si usassero le frazioni come se fossero 50 centesimi. All'evento parteciperanno numismatici, archeologi, docenti universitari, ricercatori, studiosi, personale delle Soprintendenze e degli Istituti ed Enti di Ricerca, appassionati. Il programma è ricco e tutti gli interventi saranno pubblicati sulla rivista "Dialoghi di numismatica". Per info, è disponibile la mail [email protected]2 punti
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Ciao a tutti Dopo diverso tempo, aggiungo alla mia collezione questa moneta con al R/ una barca a vela. Isola di Man. 2 pence 20002 punti
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Tra le ardite costruzioni ingegneristiche degli antichi Romani (post10) valgono un cenno i ponti degli acquedotti di Gard e Segovia . L'interessante riferimento alle cisterne sotterranee di Venezia (post11) un poco ricorda l'Idume, il fiume che scorrerebbe per lungo tratto sotterraneo sotto il centro città di Lecce, con accessi da alcuni edifici, e che a quei cittadini avrebbe anche fornito nei tempi, un qualche contributo idrico .2 punti
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Buona giornata I veneziani non potevano però limitarsi a bere solo acqua piovana , le scorte di acqua potabile potevano essere integrate attingendo acqua dal fiume Brenta (la Brenta in veneziano) grazie all'opera degli “Acquaioli o Burchieri” che provvedevano al trasporto dell'acqua del fiume su barche (burchi) fino a Venezia e qui scaricata nei pozzi con delle canaline in legno (gorne); i capricci della meteorologia e la possibilità che i pozzi stessi e la foce del Brenta venissero inquinati erano comunque una spada di Damocle che li preoccupava incessantemente. Burchieri che, con le gorne, riempiono i pozzi. Il corso del fiume Brenta era già stato deviato (insieme a quelli di altri corsi d'acqua), fin dal XII secolo, perché dalla sua foce entravano in laguna troppi detriti e quest'ultima si stava interrando, tanto che si stava creando una lingua di terra che avrebbe unito Venezia a Lizza Fusina in terraferma. Con importanti lavori di ingegneria idraulica chiamati “intestadure”, la foce naturale del Brenta era stata sbarrata con un argine e spostata di vari chilometri più a sud, allungando il suo corso che veniva fatto scorrere parallelo al litorale della laguna e convogliato nel canale Resta d'aglio; questa operazione era stata denominata “tajada” (tagliata). A tutti i barcaioli era fatto divieto di superare l'argine per passare dalla laguna al Brenta e viceversa, le imbarcazioni dovevano seguire il nuovo corso. Nella seconda metà del 1500 veniva costruito, a cavallo dell'argine, un macchinario detto il “carro” che, mediante un sistema di piattaforme mobili, scivoli, cime e verricelli mossi da forza motrice animale, sollevava i burchi e consentiva il superamento dell'argine, dall'una all'altra parte; così facendo si dimezzava l'uso di burchi e si evitava il trasbordo dell'acqua dalla barca sita nel Brenta alla barca sita in laguna. Schema del "carro" Schema topografico dell'argine a Lizza Fusina e della posizione del carro" Il divieto di scavallare l'argine con le barche venne abrogato per le sole esigenze degli “Acquaioli”. saluti luciano2 punti
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Di custode in custode, Amati e studiati.... Arrivano a noi per poi riposare in altri vassoi. Altre mani, altri posti... altre cure.... Viaggiatori del tempo.2 punti
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E si dovrebbe essere proprio cosi carissimo, allora magari ci sarebbe maggior riscontro ed interesse, ma se remano sempre gli stessi, dopo forse potresti anche essere frainteso...2 punti
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Per confronto condivido anche il mio 5 Tornesi 1798 con P sotto lo stemma. Entrambi senza il punto di compasso, né al dritto e né al rovescio in mezzo ai tre gigli.2 punti
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Bel modulo largo complimenti è veramente gradevole, riguardo le incrostazioni anche io le lascerei dove sono, danno un qualcosa in più alla moneta2 punti
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Buonasera a tutti, ennesima apparizione in vendita sul noto sito della "riproduzione moderna" della Piastra 1854 con nel taglio i FERT I falsari si stanno raffinando: Patine artificiali e qualche segno di usura e contatto. Non mi stancherò mai di avvisarvi, chiedete foto del taglio e sopratutto il peso... Non è in argento e non arriva ai 27,53 grammi. Qualche inesperto ci sarebbe cascato. Per farvi vedere fino a che punto sono arrivati. Ho avvisato il venditore, l'ha subito rimossa.2 punti
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Ciao @fronesis, di primo acchitto mi paion incrostazioni di cuprite. Io le trovo gradevoli, danno un tono di "storicità" alla moneta e non le toccherei. Non so comunque aiutarti sul come fare. In ogni caso, pur avendo il conio stanco, è un esemplare molto gradevole. Complimenti! Ciao.2 punti
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Buona giornata Discussione molto interessante che mi dà l'opportunità di descrivere una situazione diametralmente opposta a quella romana e di tutte quelle città costruite in terraferma, dove l'acqua potabile poteva essere presente sotto forma di sorgenti naturali, fiumi o rii, oppure estratta da pozzi artesiani o convogliata da acquedotti più o meno lunghi. A Venezia non c'era acqua potabile e non era disponibile in nessuno dei modi sopra citati; il diarista Marin Sanudo, intorno al 1500, scriveva correttamente che “Veniexia è in aqua et non ha aqua”; in città, fin dai suoi albori, si beveva esclusivamente acqua piovana. Già nell'alto medioevo nasceva quindi l'esigenza di raccogliere l'acqua piovana in specifiche cisterne che a Venezia assunsero il nome di "pozzi alla veneziana", denominazione che li differisce da quelli artesiani che raccolgono l'acqua da fonti sotterranee. Com'erano costruiti i pozzi alla veneziana? Innanzitutto la realizzazione era affidata alla confraternita dei “Pozzieri”, aggregata all' “Arte dei Muratori”, costituita da esperti che si tramandavano la professione di padre in figlio e che avevano l'obbligo di lavorare esclusivamente per la costruzione dei pozzi all' “uso di Venezia”; venivano privilegiate aree rialzate che non subissero l'intaccamento dell'acqua salata in caso di innalzamento del livello delle maree, in caso contrario si provvedeva artificialmente all'innalzamento dell'area prescelta; si scavavano delle vasche profonde circa 1,5 metri con delle pareti adeguatamente coibentate da uno strato di circa 50 cm di argilla; sul fondo veniva posta una pietra d'Istria sulla quale veniva costruito verticalmente la canna o sifone centrale in mattoni, che avrebbe consentito il pescaggio dell'acqua e tutto intorno si depositavano strati di ghiaia e sabbia che avrebbero filtrato e depurato l'acqua. La vasca veniva poi sigillata dalla pavimentazione e venivano predisposti dei tombini in adeguati avvallamenti che facilitassero l'adduzione dell'acqua, detti pilelli o gattoli; infine prendeva posto, sopra la colonna, la così detta “vera da pozzo”, generalmente realizzata in pietra d'Istria, rifinita con decorazioni e bassorilievi. Sezione tipo di un pozzo. Esempio di pozzo rialzato. Le “Vere da pozzo” a Venezia erano ovunque; ancora oggi se ne possono contare circa 600 pur non essendo in uso, ma alla fine della Serenissima erano circa 7.000. Per vederne di parecchi tipi, è sufficiente navigare in internet …. ce ne sono alcune estremamente pregevoli, che denotano la maestria degli scalpellini; ci sono poi le uniche due realizzate in fusione di bronzo, all'interno di palazzo Ducale Poiché il costo per la realizzazione di un pozzo era estremamente costoso, la maggior parte di questi veniva fatta realizzare da congregazioni religiose in prossimità delle loro chiese e/o all'interno dei conventi, oppure da famiglie nobili in prossimità e/o all'interno dei loro palazzi; in ogni caso la maggior parte di questi erano accessibili dall'intera popolazione, seppur in determinati orari. C'erano pure i pozzi fatti costruire da famiglie nobili e realizzati in diversi campi o campielli della città per semplice benemerenza (questi riportano scolpito sulla “vera” lo stemma della casata), nonché quelli costruiti a spese dello Stato, ma il numero di questi ultimi rappresentava circa il 10% del totale; su questi era immancabile la presenza del leone marciano, scolpito in “maestà” o “andante”, tutti, o quasi, scalpellinati dalle zelanti masnade giacobine. Per sovrintendere alla manutenzione, pulizia e controllo della salubrità del pozzo concorrevano varie istituzioni; in primis c'erano i fanti dei Provveditori alle Acque, Santità e Comun, seguivano poi i parroci ed i capicontrada, ai quali erano anche affidare le chiavi della copertura della "vera" che veniva aperta due volte al giorno: mattina e sera, al suono della “campana dei pozzi”. Intorno alla metà del 1400 ci si accorse che, comunque, la quantità d'acqua piovana non era sufficiente per dissetare i veneziani; bisognava integrare l'acqua dei pozzi con altra acqua e quindi rivolgere la ricerca in terra ferma. Questa è però tutt'altra storia, che vedrò di sviluppare prossimamente, perché Venezia è particolare e unica e quasi tutti gli aspetti che la coinvolgono, anche quelli che sembrano semplici, in verità non lo sono mai. saluti luciano2 punti
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Buonasera, questi due particolari mi fanno propendere per il falso...1 punto
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Sulla moneta medioevale si guarda anche la conservazione ma per le monete spicciole se la moneta è integra, abbastanza integra, sia nella leggenda che nel campo allora la conservazione c'è. Bisogna affinare un ottimo l'occhio per capire se la conservazione è abbastanza... Forse l'unico modo è avere l'occasione di vedere monete si in internet che dal vivo. Ci vuole un attimo di pazienza per riuscirci. Al inizio si acquisterà qualche moneta non ancora ad un livello buono possibile, significa che bisogna allenarsi ancora un pochino. Più importante della conservazione è la rarità. Si può collezionare una moneta per tipo oppure tutte le varianti che, di solito, contraddistinguono la leggenda. Si può trovare una moneta abbastanza integra non comune con meno di 30 euro. Monete interessanti. Secondo me le monete medioevali vanno acquistate non tanto in asta quanto ai mercatini1 punto
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Cari amici lamonetiani, l'identificazione è stata apprezzata, tra meraviglia e gioia. PizzaMargherita.1 punto
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Buonasera, mi permetto di confermare Simonesrt , la moneta è più che buona e tutte quelle bollicine.... che sono state segnalate, credo che in primis siano frutto della bustina di plastica che contiene la moneta e che dovrebbe essere anche periziata e penso che qualsiasi moneta con quel livello di ingrandimento possa riservare qualche imperfezione, ma ripeto questa è semplicemente una mia impressione, F.P.1 punto
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RIC 731, II Probus Silvered AE Antoninianus. Siscia mint, 282 AD. IMP C M AVR PROBVS P F AVG, radiate, cuirassed bust right / RESTITVT ORBIS, Victory standing right presenting wreath to emperor standing left, holding spear; II in lower centre. Mintmark XXI. Cohen 509.1 punto
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Da Interista...molto piacevole ! La storia della nascita è anche molto interessante. Ve la risparmio, tra Aquile laziali e Lupacchiotti romanisti ! ( per chi volesse leggere: https://www.bauscia.it/storia-inter/inter-le-origini-e-il-primo-scudetto-1908-1919/ ). Ma domani è il Cinquantenario dello sbarco sulla Luna ! e quindi vado a mitraglia postando una serie di monete "centennali" che ricordano il '69 ( senza allusioni !) Il 1769 è un mezzo Scudo di Carlo Em III per la Sardegna 1669 è un 5 Soldi di Carlo Em. II 1559 è tratto da " Bobba - Monete di Casa Savoia " ed. 19711 punto
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Le aree monetarie sono un altro aspetto da considerare. Nel XII secolo abbiamo il Regno Italico che usa il denaro d'argento e nell'Italia meridionale e Sicilia usano monete in rame e i tarì in oro o monete straniere. Si delineano nello specifico altre aree come quello del denaro pavese per il Regno Italico, il denaro veronese per la Marca veronese e il denaro lucchese per l'area dei Conti di Canossa. Si affiancano altre nuove monete di zecche esistenti come quelle di Milano, Venezia e poi Genova, Asti, Piacenza. Queste aree che non sono impermeabili tra loro sono sede di zone di commerci e finanza.1 punto
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è un argomento molto complesso quello delle analisi XRF A parte per gli ovvi motivi del costo elevato ... come già accennato in altre discussioni queste analisi richiedono anche conoscenze molto tecniche e specifiche. Il problema per la monetazione medievale è che appunto questo tipo di analisi fornisce solamente la composizione superficiale del tondello , e quindì non soltanto non può essere applicata alla maggior parte dei nominali medievali italiani , ma non può neanche fornire dati certi sulla relativa autenticità dei pezzi esaminati1 punto
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Salve , altre notizie riguardo all' argomento principale del Post : la foto sottostante mostra la sezione del canale sotterraneo dell' acquedotto in un punto in cui emerge da sotto terra nei pressi del Casale chiamato Roma Vecchia , le lettere in rosso indicano : A canale della Marcia , B resti delle Tepula collocata sopra , C rinforzo , forse del periodo adrianeo , D altro rinforzo forse del periodo severiano , P canale dell' Acqua Felice di Papa Sisto V , F - F' , arcate dell' acquedotto della Claudia e dell' Anio Novus . Foto tratta dallo stesso scritto del Lanciani di cui sopra .1 punto
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Buongiorno Fratelli, oggi mi ha scelto, si leggete bene, mi ha scelto la 5 Lire Aquilotto Vittorio Emanuele III millesimo 1927 Collezione Litra68. Lo spunto per la mia ricerca avvenimenti e la scelta su quali riportare è stato oltre al millesimo anche L'Aquila per la sua libertà nel librarsi in volo. Nel ricordarvi che sono graditissimi vostri interventi e partecipazione, vi auguro buona lettura.1 punto
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Proviamo a continuare….ma come si legge una moneta ? Bisogna individuare in legenda la piccola croce che spesso c'è o il simbolo che la sostituisce e da lì in senso orario procedere nella lettura. A volte troverete abbreviazioni per impossibilità di riporto per esempio dei vari titoli. A volte i caratteri sono di tipo gotico, successivamente di tipo romano come nella monetazione sforzesca, nell'Italia meridionale vennero utilizzati i caratteri cufici.1 punto
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...ho girato e rigirato la foto almeno una decina di volte... e sembra che l'ultima lettera (forse quella che si riesce a leggere meglio delle 4) è proprio una E. quindi, LATE (un doppio mi piace ad ak72)... poi quando inserisce quelle schede... mi fa andar via di testa! - ma quante ne sa! ☺️1 punto
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Avevo risposto, ma vedo che non ha preso il messaggio, per cui riprovo. ....anche per creare il mondo bastò un "soffio", senza il quale ci sarebbe tutto ma in un perfetto Kaos... Ma dietro al "soffio" c'è la complessità elevata a n.... Da quando il "soffio" ha ordinato e reso efficace e utile il mio Kaos☺️, mi diverto a parlare ai miei amici di tondelli. Apprezzo una distanza siderale dall'argomento, ma dopo i primi minuti dove vedo i loro fumetti (luca-numismatica=contagiato dalla follia dei suoi pazienti), iniziano le domande (generalmente sul valore/rarità delle monete) che sfociano nei racconti personali che una specifica moneta suscita, ripresentando spaccati di vita che intrecciano società, costumi, eventi, e la serata passa piacevolmente. Nessuno dei miei amici diventerà un numismatico, ma mi colpisce che adesso mi chiedono, si incuriosiscono, cioè per loro la numismatica non è più "muffa-noia". L'intento di divulgare implica il concetto di seminare e chi semina non può che avere una qualità, quella dell'attesa, sapendo anche che non necessariamente sarà lui a vedere produrre i frutti. Ti auguro una buona giornata? Luca1 punto
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una moneta proof in mia collezione; da un forte richiamo storico ed anche geografico per ciò che rappresenta: il rovescio della moneta d'argento con protagonista Marco Polo (1254-1324) con la famiglia innanzi a Kublai Khan. Marco Polo, partito nel 1271, farà ritorno a Venezia nel 12951 punto
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Buongiorno, @Rocco68e @giovanni0770 mi state facendo morire di invidia? sana e Fraterna invidia, complimenti per i vostri 5 tornesi, mai visti di cosi belli e interessanti. Con dei rilievi così nitidi, i dettagli dello stemma così PULITI. UN Cordiale saluto1 punto
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Se la trovassi in una ciotola l'acquisterei per pochi centesimi Sai quante favole potrei raccontare tra qualche anno ai nipoti1 punto
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Ciao @Stilicho grazie per l' interessamento al post . Il Ponte Lupo si trova tra Gallicano e Poli (RM) ma per visitarlo occorrono a piedi circa due ore tra andata e ritorno e il tragitto e' meglio non farlo in solitaria ma in gruppo ; come dice Giacobbo nel video inserito in apertura post , se il Ponte fosse stato in qualsiasi posto d' Europa magari avrebbero aperto un autostrada per raggiungerlo facilmente , per la difficolta' di raggiungerlo si trova oggi in condizioni di semi abbandono ? . Speriamo che i Comuni confinanti al Ponte si organizzino per preservare questo "Gigante dell' Acqua" dalla rovina e per dare opportunita' anche alle generazioni future di godere di una delle piu' ardite costruzioni ingegneristiche degli antichi Romani . Per maggiori informazioni : http://www.tibursuperbum.it/ita/escursioni/gallicano/PonteLupo.htm Un saluto1 punto
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tra vichinghi alla tv ha volume basso, è musica del pc- è tutto un programma.1 punto
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Davvero bella moneta, mi associo ai complimenti e ai consigli che ti hanno dato. Una richiesta: non è che a questo punto ci puoi mostrare anche il rovescio? Lo chiedo per mera curiosità, per apprezzare l'esemplare nella sua totalità.1 punto
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questa foto è fatta nelle condizioni che ti ho detto.. non c'è la plastica della perizia.. c'è comunque la plastica della capsula (si vede il riflesso in alto).. la moneta è fotografata dentro la capsula con lo scopo di attenuare la luce.. fatta con il telefono.. messa a fuoco automatico.. funzione macro portato a 3x1 punto
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Nell'universo, ammesso che sia uno spazio finito, contiene trilioni di corpi celesti, milioni...di galassie miliardi di sistemi solari...solo recentemente siamo riusciti ad individuare una decina di pianeti simili al nostro, quindi abitati, solo perchè noi cavernicoli cosmici nn abbiamo ancora mezzi che ci permettano di guardare oltre...è possibile oggi continuare a pensare che siamo l'unico pianetuccio abitato da ominidi "pensanti"...? Pare un tantino egoista, è un pò tipo la Terra è al centro dell'universo e tutto il resto ruota intorno ad essa...povero Galilei povero Bruno povero W.Reich, Tesla ecc....nn siete serviti a nulla!1 punto
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Nello stesso periodo in luglio nel 2012 facevo uscire questa discussione, in questo post c’erano le finalità, e queste oggi sono ancor di più attuali, credo che ABC debba essere in ogni sezione un po’ il must di un forum come questo e da qui si debba partire o meglio ripartire se vogliamo far nascere nuove passioni e un nuovo ciclo, se fosse servito tutto questo, semplice e un po’ ruspante ma indicativo, anche a uno solo avremmo centrato l’obiettivo e lo scopo di un forum come Lamoneta, se poi qualcuno vorrà integrare o aggiungere penso che ci sia ancora molto sta a voi...1 punto
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Per rimanere in tema "Medaglie" va ricordato l'episodio delle olimpiadi londinesi, dove l'italiano Dorando Pietri lasciò una pagina di autenticità nello sport olimpico: lui vinse sorretto da alcune persone perchè arrivò stremato al traguardo: per questo motivo fu squalificato, ma: qualcuno riconda a chi fu dato l'oro? Da Wikipedia: Dorando Pietri, è stato un maratoneta e mezzofondista italiano, passato alla storia per il drammatico epilogo della maratona ai Giochi olimpici di Londra 1908: tagliò per primo il traguardo, sorretto dai giudici di gara che l'avevano soccorso dopo averlo visto barcollare più volte, stremato dalla fatica. A causa di quell'aiuto fu squalificato e perse la medaglia d'oro, ma le immagini e il racconto del suo arrivo, facendo il giro del mondo e superando la cronaca viva di quei giorni, lo hanno consegnato alla storia dell'atletica leggera. Nonostante quell'oro sia stato vinto da Johnny Hayes, il nome di Dorando Pietri richiama subito uno degli episodi più celebrati dei Giochi olimpici.1 punto
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Ciao @moneta66 , posso assicurarti che il metodo sopra esposto e' valido perche' si basa su legge fisica : "un corpo immerso nell' acqua (o gas) riceve una spinta dal basso verso l' alto pari al peso del volume di liquido (o gas) spostato" , io l' ho usato molte volte quando mi occupavo di mineralogia . Come giustamente dici e' un metodo anche divertente a farlo , richiede poche cose ed economiche , la piu' cara e' un bilancino max 500 grammi di fondo scala , ma dai cinesi si trova a pochi euro , max 10 euro , l' eventuale errore finale calcolato del P.S. , dovuto alla sensibilita' + o - del bilancino , e' al max di 0,1/0,2 grammi rispetto alla tabella scientifica dei pesi specifici dei minerali , quindi affidabilissimo ; per questi motivi hobbistici non servono certamente macchinari da laboratorio scientifico .1 punto
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Buongiorno, Rocco la monetazione Napoletana non smette mai di stupirci, anche tu con le tue splendide e interessanti monete. ?1 punto
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la foto ch non riesce a caricare è questa (ritagliando inutile sfondo): sono 10 para 1839 impero ottomano https://it.ucoin.net/coin/ottoman_empire-10-para-1839/?tid=646101 punto
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Ultimo denaro entrato in collezione. Appena sarà fisicamente fra le mie mani posterò i dati ponderali, nell' attesa godetevi le immagini. Era da tempo che cercavo un denaro di questa non comune variante con la E con taglietto verticale al centro.1 punto
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Mi hanno dato i compiti da fare a casa e per qualche tempo avrò da studiare. Ma che barba.... Ciaoooooo1 punto
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No, se si naviga con vento di traverso, ovvero, per usare un termine marinaro "a bolina" E' spiegato tutto qui http://www.quattrobaj.com/art_visualizza.asp?ID=5 petronius1 punto
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Litra a legenda HERMAS: nuovo esemplare ? Qui un breve aggiornamento su una litra a noi molto cara … :rolleyes: Nell’asta ACR numero 6 (dicembre 2012), al lotto 342, compare un nuovo esemplare di una litra molto rara e di grande interesse, della quale in passato abbiamo ampiamente dibattuto (vedi la raccolta di link nell’indice della Sezione greca, alla voce Solous): la litra a legenda HERMAS. Attribuita dubitativamente a Solous (Solunto), la litra ACR 6 - lotto 342 pesa 0,89 g. e presenta al D/ HERMAS, Testa giovanile a sinistra (qui pare mancante il caduceo che in altri esemplari si intravede dietro al collo); R/Arco, pesce (o chicco), faretra alata, clava e due globetti. Di questa rara emissione, con una sola coppia di conii, si era parlato anche recentemente nella discussione “Lettera al Ministro Ornaghi” a proposito dell’esemplare di litra HERMAS acquisito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali per euro 2.074,00. In particolare al post 75, Acraf, commentando la litra HERMAS sicuramente autentica comparsa nell’asta Busso Peus 406, lotto n. 3 (Aprile 2012), scriveva: “Un serio problema è che di questo esemplare ho reperito, grazie alla segnalazione di altri studiosi stranieri, almeno due pezzi che sono risultati essere cloni ricavati da esso. Basterà attendere la pubblicazione del mio studio per rendersene conto, con adeguate immagini ingrandite.” Ecco l’esemplare Busso Peus di 0,78 g. (qui attribuito erroneamente a Tarentum a causa del tipo del rovescio che richiama alcune monete tarentina nella collezione Vlasto (ai nn. 1210-1215. Vedi un esempio qui). Per comprendere meglio gli accenni di Acraf alle recenti falsificazioni di questa straordinaria emissione ci toccherà dunque pazientare e attendere la pubblicazione del suo studio (presente nel volume dedicato alla memoria di Roberto Russo in corso di allestimento presso l'American Numismatic Society di New York)..... Un caro saluto Valeria1 punto
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