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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/17/19 in tutte le aree
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E' risaputo che Roma e' una Citta' ricca di acqua , acqua antica e acqua moderna , fornita un tempo da ben 11 o 14 acquedotti tra grandi e piccoli , numero variabile a secondo dei nomi utilizzati , oggi il numero e' di molto inferiore , solo cinque acquedotti , ma che di contro trasportano a Roma piu' volume d' acqua rispetto all' antichita' per essere abitata oggi dal triplo di abitanti . Naturalmente non tutte le acque che arrivavano a Roma antica erano di uguale qualita' , molto dipendeva dal luogo della sorgente , cioe' dal tipo di terreno nel quale si captava l' acqua sorgiva . L' acqua migliore come qualita' e purezza che giungeva ai Romani antichi ed anche ai moderni , in quanto l' acquedotto fu restaurato da Papa Pio IX nel 1870 , e' quella Marcia , il naturalista Plinio il Vecchio la definì “clarissima aquarum omnium”. Una delle migliori e complete descrizioni storiche ed archeologiche dell' acqua Marcia ci giunge dall' Archeologo romano Rodolfo Lanciani vissuto a cavallo del XIX e XX secolo , che cosi' ne parla : “Nell' anno 144 a. C. il Senato , resosi conto che l' aumento demografico di Roma aveva fortemente diminuito l' aliquota pro capite d' acqua in distribuzione , decise la riparazione di due vecchi acquedotti e la costruzione di uno nuovo . Venne stanziata una somma di 8 milioni di Sesterzi per tutto il programma . Fu incaricato dei lavori Quinto Marcio Rex che seleziono' una serie di sorgenti ai piedi del Monte della Prugna , nel territorio di Arsoli vicino al confine con l' Abruzzo , a 4437 metri a destra del trentaseesimo miglio della Via Valeria . Dopo parecchi anni di infaticabile lavoro Quinto Marcio ebbe la soddisfazione di portare l' opera fino ad una grande mostra d' acqua sulla sommita' del Campidoglio . Agrippa riparo' questo acquedotto nel 33 a. C. , poi Augusto ne duplico' il volume d' acqua nel 5 a. C. con l' aggiunta dell' Aqua Augusta ; Tito da una lapide : “rivom aquae Marciae vetustate dilapsum et aquam quae in usum esse desierat reduxit” . Settimio Severo nel 196 ne aumento' ancora il volume con destinazione alle Termae Severianae ; nel 212 /213 , Caracalla da altra lapide : “Aquam Marciam variis kasibus impeditam , purgato fonte , excisis et perforatis montibus , adquisito fonte novo Antininiano , in Urbem perducendam curavit” e costrui' un nuovo ramo lungo quattro miglia per derivarla alle sue Terme . Infine al restauro dell' acquedotto gli Imperatori Arcadio e Onorio dedicarono i proventi della confisca dei beni del Comes Gildone , ribellatosi i Africa . L' acqua Marcia seguiva la riva destra dell' Aniene fino a San Cosimato dove girava intorno a Monte Ripoli , di fronte a San Gericomio e San Gallicano . Qui comincia una linea di viadotti e ponti , i piu' straordinari che si possono vedere nei dintorni di Roma . Essendo il corso della Marcia (e degli altri tre compagni : l' Anio Vetus , la Claudia e l' Anius Novus) , trasversale alle diverse vallate che solcano il pianoro e mantenendosi a mezza altezza tra il fondovalle e le alture soprastanti , gli ingegneri romani hanno dovuto realizzare una serie di ponti e di gallerie , molti dei quali si conservano perfettamente . I ponti sono in tutto sette : Ponte Lupo nella Valle dell' Acqua Rossa , passaggio di quattro acquedotti : Marcia , Anio Vetus , Anio Novus e Claudia , piu' una strada carrozzabile e una corsia per cavalcature . In principio questo Ponte era stato costruito soltanto per l' Anius Vetus con altezza di metri 11,20 , lunghezza 81,10 metri e larghezza 2,75 metri . Dopo l' aggiunta della Marcia divento' alto metri 16,60 , lungo 88,90 e largo 12 metri . Aggiunta anche la Claudia e l' Anio Novus divenne alto 32 metri , lungo 155 e largo 14 metri senza contare i contrafforti ben visibili in foto . Nel Ponte Lupo e nelle gallerie che vi convergono sono rappresentate tutte le eta' e tutti gli stili costruttivi . Ponti dell' Inferno nella Valle omonima , per il passaggio delle acque Claudia e Anio Novus . Ponti delle Forme Rotte per gli stessi acquedotti di sopra , nella Valle San Gregorio . Ponte di San Pietro sempre nella Valle delle Forme Rotte , per il passaggio della Marcia . Ponte San Giovanni sempre nella stessa Valle per il passaggio dell' Anio Vetus , il Ponte venne rifatto da Augusto in opera reticolata e piu' tardi in mattoni da un altro Imperatore di epoca tarda . Da Gallicano fino a sesto miglio della Via Latina la Marcia procede in canale sotterraneo ; da li' fino a Porta Maggiore , Porta San Lorenzo e l' attuale stazione ferroviaria la Marcia era sostenuta da una serie di archi poco meno che trionfali , in blocchi di tufo con cornice di travertino , le stesse arcate servirono poi per la Tepula e la Julia". Recentemente il Ponte Lupo e' stato oggetto di un programma di Freedom a cura di Roberto Giacobbo dal titolo : Il Gigante dell' Acqua , questo il video : https://www.mediasetplay.mediaset.it/video/freedomoltreilconfine/ponte-lupo-il-gigante-dellacqua_F309377001009C234 punti
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Mi spiace che tu abbia frainteso la risposta, se non si sdrammatizza qui non ne veniamo più fuori.. Cosi come nella vita il sorriso e l'ironia deve essere una delle priorità... Conoscendomi dopo dieci anni di permanenza assidua su questo forum, anche Elio non può che aver capito l'intento della disamina. Se invece poi vogliamo far polemica anche sul nulla... Ma non è certo questa la via maestra caro Reficul e questo lo sai benissimo anche te... Se si legge attentamente e non per parafrasi, si capisce immediatamente specialmente per gli addetti ai lavori, che la mia era anche una risposta tecnica, e come potrei andare contro due amici come Elio e Pietro che hanno condiviso insieme a me la sezione per anni? Calmiamoci ragazzi e torniamo ad esprimerci serenamente.. Pur ironizzando nel giusto modo come ho fatto io, con sincerità e pura bontà... Quello di sempre.... Eros4 punti
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@adolfos capito cosa intendevo dire?Come posso imperniare una ipotesi sull'uso dei punzoni e sulle tecniche produttive in genere di una o dell'altra zecca se mi perdo un evento simile?. Spero che ne segua una versione cartacea. Il prossimo denaretto è senza peso ne diametro e le foto sono oscene, secondo voi potrebbe essere?3 punti
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Questa è del 2018, per il 900° anniversario della Dedicazione della Cattedrale di Pisa. Presa ieri. In giornata posterò un nuovo argomento su questa ed un'altra prese ieri, dalla storica argomentazione ed iconografia Trovo meraviglioso il soggetto: "l'entrata a Gerusalemme", che è presa talla bronzea Porta dei Ranieri, di Bonanno Pisano2 punti
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Grazie Litra68 per aver rievocato una pagina di storia sconosciuta ai più. Non al sottoscritto ed a quanti abitano in Provincia di Cuneo, dove il ricordo è ancora vivo e presente. Posto un articolo che è in pratica la seconda parte della storia, Solo una premessa: gli ebrei catturati ed inviati ad Auschwitz morirono quasi tutti. Ma centinaia furono ospitati dai nostri valligiani a rischio e pericolo della loro vita. Si salvarono. Anche sulle Alpi di Cuneo si sono scritte in quegli anni drammatiche pagine di storia a firma delle abominevoli penne naziste e fasciste. Rastrellamenti, ripercussioni, eccidi, torture, stupri e violenze perpetrati ai danni di partigiani, militari e civili. Ma anche lucide e barbare operazioni di pulizia etnica verso ebrei e oppositori politici, condotte nella caserma degli Alpini di Borgo San Dalmazzo, trasformatasi in un vero e proprio campo di concentramento. Terribile in tal senso la vicenda degli ebrei di stanza a Saint Martin Vésubie, fuggiti in Italia in cerca di libertà e precipitati invece nella follia razziale tedesca. Ai primi di settembre del 1943, infatti, più di un migliaio di ebrei provenienti da mezza Europa si trovavano a Saint Martin Vésubie, località d’oltralpe in quel tempo sottoposta agli ordini della IV Armata del Regio Esercito Italiano, restio a consegnare ai tedeschi gli ebrei delle proprie aree di competenza. L’armistizio dell’8 settembre, l’immediata dissoluzione armata e il conseguente ritiro delle truppe italiane, convinsero molti ebrei a piegare dunque verso l’Italia, per sfuggire all’avanzata tedesca, convinti di trovare sul suolo italico libertà e protezione. Tra l’8 e il 13 settembre del 1943 più di ottocento ebrei raggiunsero così la Valle Gesso, attraversando a piedi (esausti e mal equipaggiati), il Colle di Ciriegia e il Colle di Finestra. Il 18 settembre il nuovo comando tedesco instauratosi a Cuneo emanò un bando che ordinava l’arresto di tutti gli ebrei stranieri della zona. 329 di quelli giunti in Valle Gesso, vennero pertanto arrestati, condotti nel campo temporaneo di Borgo San Dalmazzo e da qui deportati prima a Dancy e poi ad Auschwitz. In 311 trovarono la morte. Dopo 74 anni, la ferita continua a sanguinare. Nell’ambito del progetto internazionale Memoria delle Alpi, sono state istituite apposite bacheche informative in alta Valle Gesso, nei pressi degli itinerari che conducono in Francia, percorsi nel 1943 da uomini, donne, bambini e anziani. In prossimità della stazione di Borgo San Dalmazzo, inoltre, è stato realizzato il Memoriale della Deportazione, per riflettere, meditare e soprattutto non dimenticare. Nel 2016, infine, è stato pubblicato il volume “Oltre il nome” a cura di Adriana Muncinelli e Elena Fallo per Le Château Edizioni, che ripercorre proprio le vicende del campo di concentramento per ebrei di Borgo San Dalmazzo. P.S: sono dell'idea che questo post debba essere il più spontaneo possibile perchè, come hai detto, è la moneta che cerca noi. Posto una moneta del Vaticano del 1945, piuttosto rara ( 1000 coniate ), Al Diritto figura materna con 3 bambini ( la Carità) che ritengo una figura bene augurante per il mondo che verrà. La guerra è finita ed i bambini sono il futuro. Al R Pio XII che sarà molto criticato ( il dibattito è sempre aperto ) per l'atteggiamento nei confronti degli ebrei. Saluti ed al prossimo anno !2 punti
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Perchè scusa? @mamic cosa intendi "spremuto per nulla"? Forse pensi che il mio intervento non sia servito a @Luxor90? Ho sbagliato qualche cosa? Sono stato troppo prolisso? Esprimiti con parole non battute! Certo è che se tutti se ne fregassero, non dessero risposte, o facessero solo inutili polemiche, il forum domani potrebbe chiudere. Oltre che essere stato poco "elegante" nei miei confronti, lo sei stato anche per @Luxor90 ( che per'altro ha dimostrato quanto poco consono sia stato il tuo intervento, e mi ha ringraziato, cosa rara sul forum). Buona giornata TIBERIVS2 punti
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Monete e francobolli davvero superlativi!!! I miei complimenti ? Sarebbe bello capire a quanti euro collezionisti piacciono le monete proof. Personalmente se avessi una ottima disponibilità economica acquisterei tutto in versione proof, ma, già fatico con le fdc... Un grande saluto da Euro Channel / Alex-Vee2 punti
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spostare il coperchio del sarcofago.. potrebbe essere un idea? ?? ma ho l'impressione che in tre non basta! domani passo e ci do un'occhiata?2 punti
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Salve a tutt*, scusate se sono sempre e più di corsa, ma questo è periodo di scavi, oltre che di eventi estivi nei musei ed aree archeologiche che ci impegnano anche i fine settimana. Vi inoltro qua la locandina dell'evento del 19 luglio di cui vi avevo accennato in precedenza, nel quale proveremo a vedere come si costruiscono i conii con i punzoni mobili e come si coniano i tondelli dei denari di Lucca con tanto di arrotondamento. Sperando di vedervi in quell'occasione, Un caro saluto MB P.S. Di quei denari con la P sarebbe bene conoscere il fino ....2 punti
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Già che siamo in tema di Sicilia, vi posto un acquisto di novembre. In sala da Bolaffi c’è stata un po’ di bagarre, ho dovuto superare la base non di poco per potermela aggiudicare. Vittorio Amedeo II grano 1719 ex coll. Denina, asta Bolaffi 29 nov. 2018 MIR 902 Vi lascio alle foto di Bolaffi e ai commenti, sono curioso di sapere la vostra in merito a questa controversa coniazione. N.1 punto
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DE GREGE EPICURI Martedì 24 settembre alle 20.45, nella sede del CCNM (Milano, via Terraggio 1) il prof. Adriano Savio parlerà su: "La monetazione di Nemausus: coloniale o imperiale?" La monetazione bronzea di Nemausus (l'odierna Nimes) si differenzia da tutte le altre coniazioni coloniali, in quanto prodotta in quantità enormi e diffusa su tutto il territorio della Gallia, nonchè nei campi militari della Germania. Prodotta appena prima, durante e dopo la riforma del rame di Augusto, si interseca con la moneta di Roma, e in qualche modo la integra, almeno in area transalpina. Ma non tutto è chiaro, a cominciare dalla definizione del nominale che rappresenta (asse o dupondio?), dall'interpretazione del tipo di rovescio (i celeberrimi "coccodrilli"), dal fatto che molti dei nominali sono tagliati in due e, infine, dall'esistenza di alcuni esemplari che presentano un prolungamento a forma di zampe di animale.1 punto
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Fortunatamente oggi mi è arrivata questa piastra 1856 con la particolarità delle 12 Torrette al contrario. Fortunatamente perche mi è arrivato il plico manomesso e me ne sono accorto solo dopo averlo preso e firmato anche perchè il corrire me ne ha consegnati due e subito,essendo stato tutto incelofanato, non ci ho fatto caso.Sbaglio mio ma un corriere onesto mi avrebbe avvertito,gli ho dato anche la mancia.......... Un libro totalmente rovinato ma le monete ok,sopratutto questa. ?1 punto
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Moneta in argento – 50° ANNIVERSARIO DELLO SBARCO DELL'UOMO SULLA LUNA Anno: 2019 Valore nominale: 5 Euro Metallo: Ag 925/1000 Diametro e peso: 32 mm / 18 gr Artista / i: Claudia Momoni Bordo: godronatura spessa continua Coniata dalla Zecca dello Stato ( IPZS ) Dritto: il Globo terrestre e la Luna, colorate con a sfondo la rete dello spazio-tempo. Rovescio: L'impronta di Armstrong sulla Luna, e a sfondo la Terra, a colori. Nel giro del rovescio la frase: “ One small step for a man, one giant leap for markind” , ovvero “un piccolo passo per l'uomo, un grande passo per l'umanità”.1 punto
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Direi di si, benché la conservazione non sia eccezionale e le foto non siano chiarissime, direi che il particolare che conta mi pare abbastanza evidente. Si intuisce anche li resto della parte iniziale della legenda, con la NR in legatura. Peccato non avere foto più chiare (da queste non sembrerebbe a basso titolo, ma chi può dirlo con certezza) e il peso. Ottima segnalazione!1 punto
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Concordo con Paparoupa esemplari genuini, probabile medesimo conio, puliti uniformemente , usciti sul mercato tutti insieme, e inoltre medesima casa commerciale che li mette in vendita. L’ipotesi piu’ probabile e’ un collezionista seriale, che ha dedicato la sua passione a raccogliere in 50 anni tutti gli esemplari dello stesso conio che ha poi pulito tutti insieme, e ha deciso di venderli tutti insieme ( eccezionale strategia commerciale) attraverso lo stesso dealer, senza citare ovviamente la provenienza . L’altra ipotesi - assai meno probabile - è che vengano da un hoard.... ?1 punto
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Ultimamente anche io ho tralasciato la ricerca di Piastre per dedicarmi allo studio dei minuscoli 3 Cavalli, nello specifico i conii del 1790. Un mondo ancora tutto da scoprire. Un cordiale saluto, Rocco.1 punto
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Buonasera, grazie Rocco delle tue spiegazioni, sempre molto accurate e precise. E grazie dell'entusiasmo che mi infondi, amo molto questa monetazione ed in particolare Ferdinando IV.1 punto
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Il successo di questa vendita Bertolami è dovuta a diversi fattori. Primo fra tutti, il catalogo .... che non l’ho aveva fatto mai così bene. Il mese di luglio , non è mai stato un mese di aste , con materiale interessante. Questo avrà inciso tanto. le monete offerte ...... le Romane , dalla Repubblica, alla fine dell’Impero, con qualità superiore alla media conservazione. Un po’ meno con le Greche. A parte qualche bronzo interessante. infine una nuova “politica” verso i collezionisti già registrati. Chiamati uno per uno da segretarie gentili, a spiegare i contenuti di questa vendita. personalmente....... acquisto con diverse ditte...... ma mai sono stato chiamato telefonicamente prima dell’asta. in ultimo....... la garanzia a vita che offre sulle monete acquistate è una assicurazione. Almeno questa è la mia analisi.1 punto
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Meravigliosa citazione! Luogo intrigante sotto tutti i punti di vista! Quanto è affascinante l'intreccio tra numismatica e patrimonio storico-artistico!! Grazie!1 punto
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Ti ringrazio per l' apprezzamento dimostrato , se rintraccio altre notizie sull' argomento , le pubblichero' .1 punto
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Io sto amando molto i proof: mi piace molto il nitido del fondo specchio che si infrange con l'argento. Spettacolari !! Tiè: senti che vena poetica ahaha PS per il FDC molto bello quello della Zecca inerente a Giuseppe Gioachino Belli, con il retro di S.Maria in Cosmedin: https://www.shop.ipzs.it/0-60721800-15348615533788.html1 punto
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Buon pomeriggio, Rocco Amico mio@Rocco68 eccolo finalmente a casa il mio 9 Cavalli millesimo 1790, dal vivo è veramente uno spettacolo, cosa ne pensate?1 punto
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Avendo una considerazione ferma e decisa per la quale " l'oggetto moneta " è quello dell'utilizzo per cui è nata, colleziono esclusivamente FDC e di conseguenza no versioni per collezionisti e no metalli nobili... Ma essendo un collezionista che non ha tutte le rotelle al suo posto, degli strappi alla regola ( vuoi per follia, vuoi per filone collezionistico ) li ha compiuti e li compie ancora... Nonostante la bellezza artistica delle rappresentazioni, la finitura a specchio sui 2 Euro piano piano sta incominciando a stancarmi, gli argenti fondo specchio proprio non riesco a digerirli ( non parliamo poi delle colorate ), all'inizio mi hanno procurato l'effetto " wow ", ma poi alla fine quello che mi procura più emozioni è il sano e classico Fior di Conio.1 punto
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Facciamo un test e vediamo che effetto fa ... Siamo a Galeazzo Maria Sforza con questo grosso da 8 soldi, al dritto un busto tra il giovanile e il maturo, al rovescio la grande scena, un Sant’Ambrogio guerriero a cavallo al galoppo, usa lo staffile per colpire i guerrieri ariani che fuggono, uno a terra alza la gamba e la spada ma il cavallo arriverà ...sembra di essere dentro la scena quanto e’ coinvolgente. Scena epica, movimento, tratti precisi, bellicosità, Galeazzo in questa moneta non sceglie lo stemma o una impresa al rovescio ma sceglie un Ambrogio guerriero rappresentate religioso e politico, un simbolo dell’identita’... Pedigree prestigiosi per questa moneta ex asta Este Milani ed ex ANPB, la stessa e’ raffigurata sul Mir Milano.1 punto
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Ciao! per un FDC servono dai 300 ai 500 euro magari se e' qFDC intorno ai 300 o poco meno.1 punto
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A suo tempo la presi per 200 mila lire. Credo, ma non son sicuro, che le quotazioni, ora, siano tra i 300 e i 500 €.1 punto
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Eccomi qui ragazzi, sono riuscito a caricare le foto, purtroppo però la qualità è bassa... Potete aiutarmi, grazie!!!1 punto
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Su eBay ultimamente ho notato due fenomeni: -Un generale impoverimento e rarefazione dell'offerta di monete autentiche (l'offerta di falsi rimane sempre abbondante). Probabilmente la diffusione di internet e delle aste online anche a livello locale ha fatto sì che molti venditori privati abbiano trovato la via delle aste tradizionali/online per vendere (soprattutto per quanto riguarda il mercato francese). -La comparsa di utenti con feedback superiore al 1000/2000 (quindi molto probabilmente commercianti o rivenditori) che tendono a fare razzia delle poche monete interessanti rimaste in vendita in asta sul portale. Sono utenti interessati anche a monete di nicchia con qualche particolarità/variante/curiosità per cui sono utenti esperti. Credo siano appunto commercianti/rivenditori che attingono su eBay per rifornire il proprio stock, in qualche caso ho visto a distanza di tempo riapparire alcune monete su Vcoins o da CGB a prezzo ovviamente premium. Anche questo fenomeno secondo me contribuisce alla generale crescita di prezzo delle basse conservazioni con particolarità che abbiano qualche interesse particolare per il collezionista studioso.1 punto
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Certo, è già una bellissima e prestigiosa moneta, la mia non voleva essere una critica alla moneta in questione, ma un consiglio per il futuro! A volte su monete prestigiose con una ricerca accurata con poche centinaia di euro in più si trovano già alte conservazioni! Esempio è il 50 lire aratrice. Al posto di prendere a 1200 un qspl, consiglio di cercare a 1450 uno splendido/fdc!1 punto
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Al di là dei pezzi da 90 e del successo dell'asta, noto comunque un andamento generale al rialzo dei prezzi anche nel mercato spicciolo su eBay di monete relativamente comuni. Non so se si possa parlare di ripresa del mercato o di rialzi generalizzati, però ho notato questa tendenza...1 punto
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Qui siamo in Leonardo e il suo trattato tutto qui... Perchè la fisiognomica è sempre stata un grande riscontro per me.. Quando insegnavo, la prima cosa che facevo era riconoscere la personalità attraverso i caratteri somatici, e Leonardo mi aiuto molto in questo, rispecchiai tantissima verità. Prima ancora come studente e poi come artista, il trattato mi fu da spunto per i miei studi e infine per i miei lavori, e tu caro Mario ne sai qualcosa.. Siamo anche oggi in piena ricorrenza del grande maestro fra l'altro. Omaggiamolo.. n Leonardo da Vinci, La Vergine delle rocce, 1483 circa, olio su tavola trasportato su tela, cm 199 X 122. Parigi, Musée du Louvre Siamo in pieno doppio ritratto....con reggenza....1 punto
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Accipicchia 16 è un numero importante, vuol dire che la tipologia è entrata anche a te in circolo come a noi ragazzi di quegli anni 60, dove tutto era possibile anche un sogno... Mi fa piacere immensamente leggere di appassionati come te, a prescindere dal numero dei colli lunghi ovviamente.. Ti leggo da un po', evinsi subito l'emozione nei tuoi racconti, è quello che mi piacerebbe leggere più spesso e con più utenti. Ripensando a quello che era una volta il forum, con numeri di interventi quotidiani incredibili, con nuove discussioni divulgative, con nuovi propositi, con tanta bontà d'animo, con tanto altruismo, con tanta voglia di donare... Ma è anche vero che indietro non si può tornare, e il forum se gestito nel giusto modo, potrebbe tornare ancora a far parlare di se, attirando quelle attenzioni, che tutti gli appassionati vorrebbero sempre recepire e trovare... Noi nel nostro piccolo quotidianamente, potremo far si che ciò accada, facendo in modo che la magia ritorni ad esser principe su questa piattaforma. Ma tutto dipenderà solo da noi e dalla scelte che verranno fatte.. Viva i colli lunghi, viva la numismatica, viva la sincerità.. Ciao Scudo 1901...1 punto
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Ciao, a me sembra un Antoniniano. Sul dritto vedo a ore 2 e ore 3 le lettere VS che avvalorano l'ipotesi di Claudio II il Gotico (radiato ovviamente e mi sembra solo corazzato). Per mio esercizio stavo provando a identificare il rovescio. Mi viene da pensare ad una ANNONA AVG per la presenza di una O a ore 11. Poi si vede una cornucopia sulla destra e a ore 7 tre linee leggermente divergenti che potrebbero essere le pieghe della veste che in questa tipologia sarebbero visibili in quanto Annona ha il piede destro appoggiato sulla prua di una nave. Ammesso che sia così, sarebbe utile vedere la legenda del dritto che qui non e' ben leggibile. Potrebbe quindi essere: IMP C CLAVDIVS AVG: RIC 18 oppure IMP CLAVDIVS AVG: RIC 19 Cosa ne pensate? mi farebbe piacere sentire il parere di altri. Buona notte. Stilicho1 punto
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Riguardo la Campania settentrionale, La città di Capua fu fondata dagli Etruschi in età precedente a Roma, con un mito fondativo molto simile a Roma, con la differenza che non si parlava di una lupa, bensì di una cerva. Come Romolo fu salvato dalla lupa che lo nutri', così Telephus, fondatore della città di Capua fu nutrito da una cerva. In altra area, quella nolana, è stato ritrovato, invece, un villaggio dell'età del bronzo : http://www.meridies-nola.org/turismo/itinerari-percorsi-storico-ambientali-dell-agro-nolano/nola/il-villaggio-preistorico.html1 punto
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Con il D.M. 7 dicembre 1942, il numero di biglietti per ogni serie passa da 10.000 a 100.000, di qui la necessità di utilizzare almeno 5 cifre, che per un motivo che ignoro, si decise di portare a 6, facendole precedere da uno zero. Mentre in precedenza si arrivava a numeri di serie altissimi (V1275 per le 100 lire Capranesi dell'8.10.1943, che mantengono i 10.000 pezzi per serie), a un certo punto si decise di ridurre il numero di quest'ultime a favore del numero di biglietti per ogni serie. Perché questa decisione? Non si poteva continuare come prima? I motivi, in verità non li conosco, ma secondo me si è trattato di una questione prettamente tecnica. E' sicuramente vero che con l'entrata in guerra aumenta la produzione del circolante, al punto che si devono riesumare le matrici Barbetti per soddisfare le richieste, ma alla fine si potevano stampare quanti biglietti si volevano anche col vecchio sistema, come fanno fede le emissioni Capranesi che continuano ad avere 10.000 biglietti per serie...la sostanza non sarebbe cambiata. petronius1 punto
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Per la gioia dei tuoi occhi e di chi come me apprezza questa serie... 2016 - Templi di Ggantija1 punto
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Buonasera, rileggendo i vari post di questa discussione ho pensato che magari le si poteva dare una sequenza diversa, forse più ragionata, ma io sono dell'avviso, come molti di voi e tra questi l'amico @Rocco68, che sono le monete a cercarci, ed io, proprio ieri sera mi sono imbattuto in una modesta moneta in lega, credo alluminio, che ho sempre tenuto in collezione senza mai approfondirne la storia. Parlo del 2 Francs Francesi millesimo 1943 che riporta oltre al valore le parole 'Lavoro Famiglia Patria'. Anno particolare per la nostra Nazione ma anche per chi ci stava intorno, nella bruttezza della 2Guerra Mondiale qualcosa di positivo accadeva, forse molti non lo sanno, e neppure io lo sapevo, fino a quando non ho trovato sul Web un vecchio articolo della Stampa del 2010. Lo riporto integralmente, un po' lungo da leggere ma piacevole per certi versi, leggiamolo tutto d'un fiato. Riporto anche un pensiero di Primo Levi riportato in calce ad un libro che parlava di quegli anni. CORRISPONDENTE DA PARIGI Primavera-estate del 1943: i ghetti in tutta Europa bruciano, treni riempiti fino all'orlo dai meticolosi burocrati della Soluzione finale trasportano verso le tenebre dei campi migliaia di ebrei, il terrore tutto depositato negli occhi dall'oscura intensità. Si mormorano parole che hanno sangue nelle sillabe. Ma c'è un luogo, nell'Europa unificata dal Nuovo ordine hitleriano, dove tutto ciò sembra un incubo da cui in ogni momento ci si può destare. Il luogo e la sua storia riemergono in questi giorni in Francia sulla scorta di un romanzo denso e commosso, La réfugiée de Saint-Martin, scritto da Jacqueline Dana e ambientato appunto in quell'estate. A Saint-Martin-Vésubie, nelle Alpi Marittime francesi, scorrono giorni sereni: gli ebrei passeggiano per le strade di quel paesino di villeggiatura che sembra un presepe. Incrociano i poliziotti di Vichy, li guardano con aria di sfida e quelli scantonano. Nei prati squadre si sfidano in accanite partite di calcio. Ma a suscitare entusiasmo sono soprattutto gli incontri di boxe: tra i profughi ebrei c'è un ex professionista che ha addestrato alcuni ragazzi alla «nobile arte». I soldati dell'armata italiana di occupazione hanno accettato la sfida, ci si batte con accanimento e cavalleria. La sinagoga è fitta di gente come la scuola ebraica. Tra i giovani, ebrei, francesi e italiani, nascono amori gelosie tradimenti. Si parlano molte lingue a Saint-Martin, lingue che questo villaggio della Via del sale non ha mai udito: tedesco, polacco yiddish. Perché l'eco del miracolo di Saint-Martin, il villaggio dove gli ebrei sono protetti proprio da coloro che dovrebbero perseguitarli, è divampato per la Francia. Sono uomini donne bambini che possono raccontare tutti i capitoli del dramma; sfuggiti alla Notte dei cristalli e ai pogrom dei polacchi, garrotati dalla paura hanno visto all'opera gli sgherri di Horthy e quelli di Laval. Sono dei sopravvissuti, ci sono mille morti pronte per loro. Sanno cosa accade a pochi chilometri, oltre la linea di demarcazione che corre lungo il Var, la Vaucluse, la Vienne, su fino all'Alta Savoia, la zona che Hitler ha concesso a Mussolini quando i due dittatori hanno deciso di occupare tutta la Francia. Due volte al giorno devono presentarsi alle autorità, con il numero di identificazione. Niente stella gialla, possono frequentare gli stessi locali dei francesi, nessun altro obbligo. Gli ebrei sanno che a Annecy i soldati italiani hanno circondato la caserma della gendarmeria che aveva rastrellato decine di loro e voleva consegnarli ai tedeschi: materiale per la rappresaglia dopo un attentato a Parigi. Anche a Saint-Martin i miliziani di Pétain volevano applicare le leggi di Vichy che imponevano di dare la caccia agli ebrei. Ma il comandante italiano li aveva cacciati: «Questa è zona nostra, circolate», e quelli se ne erano andati umiliati, ringhiando. È per questo che ogni giorno ebrei arrivati da tutta la Francia si affollano al posto di «frontiera» di Bandol, tra Marsiglia e Tolone, e cercano di passare nella zona italiana. Il generale Trabucchi ha inviato una nota segreta agli ufficiali: rendere impossibile ogni violenza contro gli ebrei. Una organizzazione ebraica già immagina di affittare navi, caricare gli ebrei a Tolone e trasferirli in Africa dove sono sbarcati gli alleati. Sogni, ma sembrano possibili per alcuni mesi. Saint-Martin aveva 1500 abitanti allo scoppio della guerra, con gli ebrei in «residenza amministrativa» la popolazione è raddoppiata. I ricchi hanno affittato belle ville, ma la maggioranza è povera gente. Gli abitanti del villaggio hanno subito intuito che si poteva guadagnare anche con quei villeggianti: così per loro è raddoppiato il prezzo delle patate. Ma provvede una organizzazione ebraica americana che invia denaro e aiuti. Si vive dunque a Saint-Martin e nella zona controllata dalla Quarta Armata una sorta di incredibile sospensione dell'orrore. Perché gli anni delle tenebre non sono stati bui da un capo all'altro dell'Europa. Alcuni degli individui che vi hanno camminato possono servirci da guide in questa traversata. A Saint-Martin-Vésubie tra il novembre del 1942 e il settembre del '43 se ne potevano trovare molti - ed erano italiani: soldati, ufficiali con la divisa di una dittatura di Lilliput ormai al capitolo finale, che difesero e salvarono gli ebrei, seppero evitare la tentazione del Male e l'indifferenza senza sdegno e senza rimorsi, non chiusero gli occhi. Scrissero una pagina gloriosa in un'epoca laida. Ma la memoria degli anni di Vichy, dei piccoli Giuda che lavorarono con l'invasore, in Francia ancora oggi è questione ingarbugliata e invelenita. Così la storia degli ebrei dei dipartimenti del Sud è omessa, per i francesi non esiste. E ora che un romanzo l'ha portata alla luce c'è chi mette in dubbio l'onestà e gli scopi di quegli italiani. Gli ebrei, per parte loro, hanno riconosciuto il ruolo svolto dalle autorità militari e diplomatiche italiane; Serge Klarsfeld, testimone implacabile della Shoah francese, vi ha dedicato pagine intense: «Il solo periodo sereno della mia infanzia fu a Nizza quando la mia famiglia visse sotto l'occupazione italiana». Ma per molti francesi siamo quelli della pugnalata alla schiena, i fascisti che hanno assassinato la Francia agonizzante. È scomodo comparare il farabuttismo dei gendarmi di Vichy con quei soldati fascisti che proteggono gli ebrei. Allora si dice che è il solito machiavellismo italiano: volevano solo costituirsi un credito al momento della inevitabile resa dei conti davanti ai vincitori. Furbi, fertili di espedienti, non eroi. Ma quando dopo l'8 settembre tutto crollò e i soldati ripassarono la frontiera, si portarono dietro, pellegrini di una aspra anabasi sulle montagne, centinaia di ebrei di Saint-Martin: per sottrarli ancora ai tedeschi. Poi in Italia ci furono per aiutarli altri «giusti»: i montanari e i partigiani delle valli del Cuneese.1 punto
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Classical Numismatic Group > Electronic Auction 447 Auction date: 3 July 2019 Lot number: 458 Price realized: 500 USD (Approx. 443 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Trajan. AD 98-117. AR Denarius (18mm, 3.29 g, 7h). Rome mint. Struck circa Spring AD 113-Summer AD 114. Laureate and draped bust right / Aquila between two signa. RIC II 294; Woytek 419v; RSC 577a (this coin illustrated). Toned, scratches under iridescent tone. Good VF. Ex G. R. Arnold Collection (Glendining, 17 June 1969), lot 451 (part of). Estimate: 150 USD1 punto
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On the question, how do I know all of these are coming from a hoard, well if you look at the way they have all been cleaned in the same way by the same person, there is no doubt this was a hoard. There was a discussion about them in a forum (probably this forum) but I can't find it anymore.1 punto
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In fondo ogni ritratto voleva mandare un messaggio, se nel ritratto di Gian Galeazzo si vuol rappresentare la gioventù, con Bona con quel velo si vuole rappresentare lo stato modificato di vedovanza della stessa, la moneta esprime molto bene tutto questo. Immagine sempre da Ambrosiana.1 punto
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Ciao! Riguardo ad una probabile ricognizione, non ti so dire; so che esistono libri dove si analizzano tutte le arche sepolcrari dei dogi veneziani (non ne ho nessuno) e forse in quelli c'è qualche informazione al riguardo. Dal libro di Andrea da Mosto "I Dogi di Venezia", leggo che alcuni storici ritiengono che l'arca fu rimaneggiata negli orecchioni dove c'è scolpita l'arma araldica; taluni assericono che prima del berretto frigio (o corno di bufalo sencondo alcuni) ci fosse la vecchia arma, costituita da un castello d'argento con due torri ai lati; emerge anche che le date di morte dei due Dogi tumulati, siano errate, così come si nota che i caratteri dell'iscrizione posta alla base, sono differenti da quelle centrali. Si cita anche la possibilità che, oltre alle salme di Jacopo e Lorenzo, fosse stata deposta anche la salma del fratello di Lorenzo, Giovanni, conte di Ossero e Cherso. Non dice se quest'ultima deposizione sia stata temporanea o definitiva. Di seguito il vecchio stemma della famiglia Tiepolo, modificato, pare, dopo la congiura di Baiamonte, in un corno di bufalo ... e successivamente trasformato in berretto frigio. saluti luciano1 punto
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Da qualche parte ho già visto qualcosa di simile... Un connubio di VIRTVS, legenda, MONETA, la personificazione, e PIETAS, l'altare di fronte a sinistra. Pezzone da 90! Complimenti. Provo a vedere se trovo qualcosa di analogo nel mio archivio. Comunque sì, emissione locale, confermo.1 punto
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Vediamolo questo grosso da 4 soldi , da Ranieri 5, con i due Ambrogi guerrieri a raffronto...1 punto
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Forse è la numismatica più vera... Quella dove anche i sogni divulgativi, incredibilmente diventano realtà... Dietro ai progetti ci sono tante storie, a volte spunti per sceneggiature, e qui ce ne sarebbe da scrivere e raccontare. Certo è che in dieci anni sono cambiate tante cose nella numismatica, e quest'ultima fatica, è stata forse la ciliegina che mancava ad un'opera realizzata con tanta passione. Oggi grazie a il lavoro di molti, l'ambiente sta ritornando a rivivere emozioni assopite, e Milano potrebbe essere solo il punto di partenza..1 punto
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