Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/16/19 in tutte le aree
-
Pensi che dietro all'ottima risposta di Pietro ci sia la volontà di "massacrare" qualcuno? Io non credo, eviterei risposte di questo tipo, anche se c'è la presenza della "faccina sorridente", lo scopo di questo forum non è certo quello di "massacrare" persone.4 punti
-
L’autenticità degli esemplari postati, non è in discussione. Non è la prima volta che esemplari dello stesso conio arrivano sul mercato. Vedi i tetradrammi di Leontini , con testa di Apollo “con i capelli bagnati”.3 punti
-
Taglio: 2 euro cc Nazione: Grecia Anno: 2004 Tiratura: 34.495.000 Conservazione: BB Località: Bologna Taglio: 2 euro cc Nazione: Grecia Anno: 2016 B Tiratura: 742.000 Conservazione: BB Località: Bologna3 punti
-
DE GREGE EPICURI Martedì 24 settembre alle 20.45, nella sede del CCNM (Milano, via Terraggio 1) il prof. Adriano Savio parlerà su: "La monetazione di Nemausus: coloniale o imperiale?" La monetazione bronzea di Nemausus (l'odierna Nimes) si differenzia da tutte le altre coniazioni coloniali, in quanto prodotta in quantità enormi e diffusa su tutto il territorio della Gallia, nonchè nei campi militari della Germania. Prodotta appena prima, durante e dopo la riforma del rame di Augusto, si interseca con la moneta di Roma, e in qualche modo la integra, almeno in area transalpina. Ma non tutto è chiaro, a cominciare dalla definizione del nominale che rappresenta (asse o dupondio?), dall'interpretazione del tipo di rovescio (i celeberrimi "coccodrilli"), dal fatto che molti dei nominali sono tagliati in due e, infine, dall'esistenza di alcuni esemplari che presentano un prolungamento a forma di zampe di animale.2 punti
-
Nessuna moneta in foto oggi ma mi piace volervi mostrare il sarcofago in cui riposano Lorenzo e Jacopo Tiepolo, da quasi ottocento anni sulla facciata della basilica di san Zanipolo (san Giovanni e Paolo, per chi non sapesse vicino al monumento equestre di Bartolomeo Coglione) a Venezia. Spesso nelle sepolture dogali venivano lasciate delle monete per una tradizione che risale a tempi immemorabili non solo veneziane. Probabilmente all'interno non ci sono più né monete né vestigia dei due dogi, trattandosi di una sepoltura esterna, ma chissà... Non so nemmeno se sia mai stata fatta una ricognizione, come per gli Scaligeri a Verona alle arche. Qualcuno ne sa qualcosa?2 punti
-
spostare il coperchio del sarcofago.. potrebbe essere un idea? ?? ma ho l'impressione che in tre non basta! domani passo e ci do un'occhiata?2 punti
-
Gli esemplari a parer mio sono autentici, e quella del tesoretto potrebbe essere un opzione ma non ci sono gli elementi per dirlo con certezza. Skuby2 punti
-
Ciao, innanzitutto grazie per avermi citato e sono davvero molto felice di averti tra gli iscritti al mio canale YouTube. Riguardo alla Leonardo di quest'anno sono rimasto deluso anche io, il conio è abbastanza rovinato in tutte le monete che ho potuto visionare ad oggi, ma la cosa che proprio non mi è piaciuta è la stessa moneta in versione proof. Nella moneta in FDC si riescono a vedere dettagli (se pur leggeri in diversi punti), nella proof è praticamente tutta appiattita, quasi a formare una macchia unica. Per questa tematica visto l'importanza del personaggio si poteva fare decisamente di più!!! Come la stessa tematica riproposta nella moneta sammarinese, la trovo abbastanza "anonima" se pur più dettagliata dell'italiana (spero renda meglio nella versione proof). Un grande saluto a tutti quanti e grazie ancora caro @Meleto2 punti
-
RIC 911, XXIS Probus, AE antoninianus, Cyzicus. IMP CM AVR PROBVS PF AVG, radiate bust left, wearing imperial mantle, holding eagle-tipped sceptre / SOLI INVICTO, Sol, holding whip, standing facing in spread quadriga. CM in lower centre. Mintmark XXIS. RIC V-2 Cyzicus 911.2 punti
-
I biglietti stampati a Milano sono SOLO della serie 30, da N a Z. Nel dettaglio: N30 - O30 - P30 - Q30 - R30 - S30 - T30 - U30 - V30 - X30 - Y30 - Z30 Dodici serie da 100.000 biglietti l'una, pari a 1.200.000 biglietti, come da catalogo http://www.cartamonetaitaliana.com/museo-banconote-catalogo/banca-ditalia-regno-ditalia/100-lire-barbetti-modificato-fascio-n-16-22.html Di conseguenza, il biglietto R28 è stato stampato a Roma. petronius2 punti
-
Ciao! Riguardo ad una probabile ricognizione, non ti so dire; so che esistono libri dove si analizzano tutte le arche sepolcrari dei dogi veneziani (non ne ho nessuno) e forse in quelli c'è qualche informazione al riguardo. Dal libro di Andrea da Mosto "I Dogi di Venezia", leggo che alcuni storici ritiengono che l'arca fu rimaneggiata negli orecchioni dove c'è scolpita l'arma araldica; taluni assericono che prima del berretto frigio (o corno di bufalo sencondo alcuni) ci fosse la vecchia arma, costituita da un castello d'argento con due torri ai lati; emerge anche che le date di morte dei due Dogi tumulati, siano errate, così come si nota che i caratteri dell'iscrizione posta alla base, sono differenti da quelle centrali. Si cita anche la possibilità che, oltre alle salme di Jacopo e Lorenzo, fosse stata deposta anche la salma del fratello di Lorenzo, Giovanni, conte di Ossero e Cherso. Non dice se quest'ultima deposizione sia stata temporanea o definitiva. Di seguito il vecchio stemma della famiglia Tiepolo, modificato, pare, dopo la congiura di Baiamonte, in un corno di bufalo ... e successivamente trasformato in berretto frigio. saluti luciano2 punti
-
In effetti, l'ultima cifra a sinistra del numero di serie, quella delle centinaia di migliaia, è sempre 0! Ma allora, perché usare 6 cifre? ? Questa è una curiosità, non ci avevo mai fatto caso. Grazie a entrambi per l'informazione!2 punti
-
2 punti
-
Bella moneta! Tipologia stupenda... Io solo avrei cercato un spl/fdc per 1350€.. ora si trovano...1 punto
-
Con il D.M. 7 dicembre 1942, il numero di biglietti per ogni serie passa da 10.000 a 100.000, di qui la necessità di utilizzare almeno 5 cifre, che per un motivo che ignoro, si decise di portare a 6, facendole precedere da uno zero. Mentre in precedenza si arrivava a numeri di serie altissimi (V1275 per le 100 lire Capranesi dell'8.10.1943, che mantengono i 10.000 pezzi per serie), a un certo punto si decise di ridurre il numero di quest'ultime a favore del numero di biglietti per ogni serie. Perché questa decisione? Non si poteva continuare come prima? I motivi, in verità non li conosco, ma secondo me si è trattato di una questione prettamente tecnica. E' sicuramente vero che con l'entrata in guerra aumenta la produzione del circolante, al punto che si devono riesumare le matrici Barbetti per soddisfare le richieste, ma alla fine si potevano stampare quanti biglietti si volevano anche col vecchio sistema, come fanno fede le emissioni Capranesi che continuano ad avere 10.000 biglietti per serie...la sostanza non sarebbe cambiata. petronius1 punto
-
Buonasera a tutti, @Rocco68 foto migliori di questa non sono riuscito, analizziamo insieme i punti presenti. Fermo restando che per me è un gran bel pezzo di Storia.1 punto
-
Questo 10 Euro in argento è il più ricercato degli italiani ... 2015 - 70 Anni di Pace in Europa1 punto
-
E' interessante, per approfondimenti maggiori sugli aspetti storico - iconografici dei 2 Euro, questa bellissima discussione...1 punto
-
Meno male che in filatelia con Leonardo qualcosa di meglio sono riusciti a fare...1 punto
-
Buonasera, rileggendo i vari post di questa discussione ho pensato che magari le si poteva dare una sequenza diversa, forse più ragionata, ma io sono dell'avviso, come molti di voi e tra questi l'amico @Rocco68, che sono le monete a cercarci, ed io, proprio ieri sera mi sono imbattuto in una modesta moneta in lega, credo alluminio, che ho sempre tenuto in collezione senza mai approfondirne la storia. Parlo del 2 Francs Francesi millesimo 1943 che riporta oltre al valore le parole 'Lavoro Famiglia Patria'. Anno particolare per la nostra Nazione ma anche per chi ci stava intorno, nella bruttezza della 2Guerra Mondiale qualcosa di positivo accadeva, forse molti non lo sanno, e neppure io lo sapevo, fino a quando non ho trovato sul Web un vecchio articolo della Stampa del 2010. Lo riporto integralmente, un po' lungo da leggere ma piacevole per certi versi, leggiamolo tutto d'un fiato. Riporto anche un pensiero di Primo Levi riportato in calce ad un libro che parlava di quegli anni. CORRISPONDENTE DA PARIGI Primavera-estate del 1943: i ghetti in tutta Europa bruciano, treni riempiti fino all'orlo dai meticolosi burocrati della Soluzione finale trasportano verso le tenebre dei campi migliaia di ebrei, il terrore tutto depositato negli occhi dall'oscura intensità. Si mormorano parole che hanno sangue nelle sillabe. Ma c'è un luogo, nell'Europa unificata dal Nuovo ordine hitleriano, dove tutto ciò sembra un incubo da cui in ogni momento ci si può destare. Il luogo e la sua storia riemergono in questi giorni in Francia sulla scorta di un romanzo denso e commosso, La réfugiée de Saint-Martin, scritto da Jacqueline Dana e ambientato appunto in quell'estate. A Saint-Martin-Vésubie, nelle Alpi Marittime francesi, scorrono giorni sereni: gli ebrei passeggiano per le strade di quel paesino di villeggiatura che sembra un presepe. Incrociano i poliziotti di Vichy, li guardano con aria di sfida e quelli scantonano. Nei prati squadre si sfidano in accanite partite di calcio. Ma a suscitare entusiasmo sono soprattutto gli incontri di boxe: tra i profughi ebrei c'è un ex professionista che ha addestrato alcuni ragazzi alla «nobile arte». I soldati dell'armata italiana di occupazione hanno accettato la sfida, ci si batte con accanimento e cavalleria. La sinagoga è fitta di gente come la scuola ebraica. Tra i giovani, ebrei, francesi e italiani, nascono amori gelosie tradimenti. Si parlano molte lingue a Saint-Martin, lingue che questo villaggio della Via del sale non ha mai udito: tedesco, polacco yiddish. Perché l'eco del miracolo di Saint-Martin, il villaggio dove gli ebrei sono protetti proprio da coloro che dovrebbero perseguitarli, è divampato per la Francia. Sono uomini donne bambini che possono raccontare tutti i capitoli del dramma; sfuggiti alla Notte dei cristalli e ai pogrom dei polacchi, garrotati dalla paura hanno visto all'opera gli sgherri di Horthy e quelli di Laval. Sono dei sopravvissuti, ci sono mille morti pronte per loro. Sanno cosa accade a pochi chilometri, oltre la linea di demarcazione che corre lungo il Var, la Vaucluse, la Vienne, su fino all'Alta Savoia, la zona che Hitler ha concesso a Mussolini quando i due dittatori hanno deciso di occupare tutta la Francia. Due volte al giorno devono presentarsi alle autorità, con il numero di identificazione. Niente stella gialla, possono frequentare gli stessi locali dei francesi, nessun altro obbligo. Gli ebrei sanno che a Annecy i soldati italiani hanno circondato la caserma della gendarmeria che aveva rastrellato decine di loro e voleva consegnarli ai tedeschi: materiale per la rappresaglia dopo un attentato a Parigi. Anche a Saint-Martin i miliziani di Pétain volevano applicare le leggi di Vichy che imponevano di dare la caccia agli ebrei. Ma il comandante italiano li aveva cacciati: «Questa è zona nostra, circolate», e quelli se ne erano andati umiliati, ringhiando. È per questo che ogni giorno ebrei arrivati da tutta la Francia si affollano al posto di «frontiera» di Bandol, tra Marsiglia e Tolone, e cercano di passare nella zona italiana. Il generale Trabucchi ha inviato una nota segreta agli ufficiali: rendere impossibile ogni violenza contro gli ebrei. Una organizzazione ebraica già immagina di affittare navi, caricare gli ebrei a Tolone e trasferirli in Africa dove sono sbarcati gli alleati. Sogni, ma sembrano possibili per alcuni mesi. Saint-Martin aveva 1500 abitanti allo scoppio della guerra, con gli ebrei in «residenza amministrativa» la popolazione è raddoppiata. I ricchi hanno affittato belle ville, ma la maggioranza è povera gente. Gli abitanti del villaggio hanno subito intuito che si poteva guadagnare anche con quei villeggianti: così per loro è raddoppiato il prezzo delle patate. Ma provvede una organizzazione ebraica americana che invia denaro e aiuti. Si vive dunque a Saint-Martin e nella zona controllata dalla Quarta Armata una sorta di incredibile sospensione dell'orrore. Perché gli anni delle tenebre non sono stati bui da un capo all'altro dell'Europa. Alcuni degli individui che vi hanno camminato possono servirci da guide in questa traversata. A Saint-Martin-Vésubie tra il novembre del 1942 e il settembre del '43 se ne potevano trovare molti - ed erano italiani: soldati, ufficiali con la divisa di una dittatura di Lilliput ormai al capitolo finale, che difesero e salvarono gli ebrei, seppero evitare la tentazione del Male e l'indifferenza senza sdegno e senza rimorsi, non chiusero gli occhi. Scrissero una pagina gloriosa in un'epoca laida. Ma la memoria degli anni di Vichy, dei piccoli Giuda che lavorarono con l'invasore, in Francia ancora oggi è questione ingarbugliata e invelenita. Così la storia degli ebrei dei dipartimenti del Sud è omessa, per i francesi non esiste. E ora che un romanzo l'ha portata alla luce c'è chi mette in dubbio l'onestà e gli scopi di quegli italiani. Gli ebrei, per parte loro, hanno riconosciuto il ruolo svolto dalle autorità militari e diplomatiche italiane; Serge Klarsfeld, testimone implacabile della Shoah francese, vi ha dedicato pagine intense: «Il solo periodo sereno della mia infanzia fu a Nizza quando la mia famiglia visse sotto l'occupazione italiana». Ma per molti francesi siamo quelli della pugnalata alla schiena, i fascisti che hanno assassinato la Francia agonizzante. È scomodo comparare il farabuttismo dei gendarmi di Vichy con quei soldati fascisti che proteggono gli ebrei. Allora si dice che è il solito machiavellismo italiano: volevano solo costituirsi un credito al momento della inevitabile resa dei conti davanti ai vincitori. Furbi, fertili di espedienti, non eroi. Ma quando dopo l'8 settembre tutto crollò e i soldati ripassarono la frontiera, si portarono dietro, pellegrini di una aspra anabasi sulle montagne, centinaia di ebrei di Saint-Martin: per sottrarli ancora ai tedeschi. Poi in Italia ci furono per aiutarli altri «giusti»: i montanari e i partigiani delle valli del Cuneese.1 punto
-
Grazie anche a te Litra, sempre presente. Il tuo 2 Tornesi dovrebbe essere la variante con la cifra 7 distanziato. Chiedo conferma a @ferdinandoII.1 punto
-
Sono coniazioni private; se volevi saperne il valore, è quello del metallo contenuto. saluti1 punto
-
A volte l’apparizione di una moneta che magari fa un buon realizzo è da richiamo per le allodole e chi ne ha le tira fuori per cavalcare l’onda. E può sembrare che ci sia un ritrovamento.1 punto
-
Si ho capito, ritratto del terzo tipo, no non c’e’ ci sono gli altri tre su quattro ritratti.1 punto
-
Come vedi caro @Gioni, la risposta sulla genuinità degli incusi, te l”abbiamo data , per altre informazioni personalmente, non ti posso aiutare.1 punto
-
@Gioni, ti ringrazio di avermi citato ma ancora non sono in grado di rispondere a quesiti del genere. Comunque mi sto impegnando leggendo e cercando di imparare il più possibile da questi post.1 punto
-
1 punto
-
Dal momento che è stato postato Francesco Sforza, posto un'immagine del giovane Gian Galeazzo dal doppio ducato ( Numismatica Genevensis auction 10). A mio parere ritratto più fedele rispetto al testone anche se qui è più adolescente.1 punto
-
Ricordo una vignetta di Vauro che legava questa citazione alla precoce dipartita di papa Luciani. Questa frase infatti scandalizzò il mondo cattolico bigotto. Bravo Alberto, bella moneta, belle citazioni, anno davvero difficile il '78...1 punto
-
concordo con te, anche quelle di Dante e Plauto sono notevoli per come è costruita l'immagine, ma resta sempre l'amaro in bocca perché altri paesi hanno dimostrato che la moneta da 2€ cc è ben idonea per la rappresentazione di opere architettoniche, ben oltre i soliti faccioni di personaggi più o meno noti1 punto
-
1 punto
-
Voglio ricordarlo in una delle sue ultime apparizioni, con una canzone poco conosciuta rispetto ai suoi grandi successi, ma di grande intensità emotiva, una metafora di vita straordinaria...1 punto
-
Pensare che non fu mai capito a sufficienza... La sua vita, le sue frequentazioni, i suoi vizi, tutte cose inutili... L'artista non può essere giudicato per quello, si uso il termine artista, perchè lui lo era veramente in tutto e per tutto. Oggi il termine ampliamente abusato per pseudo cantanti e per altre forme espressive, è quasi ridicolo sentirlo pronunciare, specialmente quando penso a uomini che hanno scritto poesie meravigliose, e pezzi intramontabili come i suoi... Ciao Franco avevi proprio ragione... Ma questo lo avevo capito subito fortunatamente... Tutto il resto....1 punto
-
Questo è sublime... E lui sicuramente... Gli altri come in fase più adulta sono di mano meno realistica e più simbolica. Come diceva Mario alla fine quello che contava era il messaggio, anche perchè poi i regnati volevano dare quello, una sorta di dialogo con i vari ceti. E il rovescio l'imposizione ferrea e decisa...1 punto
-
Secondo me purtroppo c'è dietro l'interesse di tenere raffigurazioni e tematiche più artistiche per i pezzi da collezione in argento ed oro Infatti lì c'è la serie "Italia delle arti" per esempio simile a quelle da te citate che altri paesi però tengono per i pezzi da 2€ commemorativi a circolazione ordinaria Detto questo ci sono comunque a mio avviso dei pezzi belli anche tra le commemorative italiane; la Plauto 2016 ad esempio o la famosa Basilica di San Marco 2017, la Giochi invernali 2006, anche la Dante direi tutto sommato soprattutto in alta conservazione è una bella moneta Oltretutto le prime due che ho citato (che a mio avviso sono anche le due più belle) entrambe a firma dell'incisore Luciana de Simoni che a mio avviso realizza sempre delle incisioni di grande qualità artistica Sono rimasto invece assolutamente molto deluso dalla 150 anni unità d'Italia, e dalla Leonardo 2019, come molti altri penso, moneta che oltretutto ho avuto modo di vedere grazie ad un recente video del Canale Eurochannel di @Alex-Vee (canale che seguo fin dal primo video e che ho subito notato davvero ben fatto e curato e consiglio vivamente a chi non lo conoscesse già e per cui colgo l'occasione di complimentarmi) che questa moneta presenta dei rilievi bassissimi (tipo la Boccaccio 2013) cosa che a mio avviso la penalizza ancora di più1 punto
-
Salve a tutt*, scusate se sono sempre e più di corsa, ma questo è periodo di scavi, oltre che di eventi estivi nei musei ed aree archeologiche che ci impegnano anche i fine settimana. Vi inoltro qua la locandina dell'evento del 19 luglio di cui vi avevo accennato in precedenza, nel quale proveremo a vedere come si costruiscono i conii con i punzoni mobili e come si coniano i tondelli dei denari di Lucca con tanto di arrotondamento. Sperando di vedervi in quell'occasione, Un caro saluto MB P.S. Di quei denari con la P sarebbe bene conoscere il fino ....1 punto
-
Tanto per fare due conti, stando alle indicazioni dei pesi riportati nelle varie pubblicazioni citate sopra, e considerando che il peso maggiore citato nel MEC è probabilmente desunto dal Corpus e che il peso citato dall'articolo francese di 1,08 g è quello della moneta di Maggiora-Vergano, abbiamo: Maggiora-Vergano .... 1,082 ...................... 1 esemplare Corpus ........................ 0,84 - 0,89 (SM) .... 2 esemplari MEC ............................. 0,71 - (0,89) ........... 1 esemplare Tomo X ....................... 0,95 - (1,08) .......... 1 esemplare Fava ............................. ? ............................. 1 esemplare C.P. ............................. 0,797 ..................... 1 esemplare Dovremmo quindi avere almeno 7 esemplari certi, di cui quattro illustrati:1 punto
-
@Baylon Grazie per avermi citato. Nulla da aggiungere a quanto già egregiamente esposto da te. Mi limito a postare una dracma di Rodi con un ritratto particolarmente bello di Helios. Auktionshaus H. D. Rauch GmbH, Auction 99, lot 30, 8/12/2015 (D) Drachme (2,67g), pseudo-rhodische Ausgabe, Thessalien, Magistrat Hermias, ca. 171/170 v. Chr. Av.: Kopf des Helios v.v., leicht n.r. Rv.: EPMIAΣ, Rose mit Seitentrieb, in den unteren Feldern Z-O. Slg. Klein 560, SNG Keckman 793-795. Minimaler Doppelschlag und winzige Kratzer im Rv. Feines Exemplar mit attraktiver Tönung und leichtem Stempelglanz. stplfr. Ex Helios 4 (2009), 55.1 punto
-
Ottima osservazione, ora capisco il senso della tua perplessità sul prefisso. Sono piuttosto certo della numerazione che ti ho detto: la cosa è anche confermata dal fatto che la produzione presso IPS Roma termina con il prefisso M30 e riprende presso Alfieri & Lacroix da N30. Può darsi che i numeri di serie non siano tutti consecutivi? Voglio dire, potrebbero aver saltato delle serie? Chiedo conferma o smentita ad altri più competenti di me...1 punto
-
Probabilmente il più realistico fu quello con Francesco Sforza, l’importante in quel momento era esserci sulla moneta, erano cambiati i tempi e il Duca viene rappresentato stempiato, col naso adunco, maturo, con Galeazzo Maria abbiamo invece già il look, arriva anche la forma con la folta capigliatura nel ritratto.1 punto
-
Ciao, la numerazione dei prefissi segue la logica A1, B1, C1... Z1, poi A2... Z2 ecc. Quindi il prefisso R28 appartiene all'intervallo A21-M30, IPS Roma.1 punto
-
Qui sempre Galeazzo Maria Sforza, ma in una moneta ancora più prestigiosa, il doppio ducato. (Da NAC/Varesi 115)1 punto
-
È da aggiungere che il 20 denari non è comune. Il cavallotto e il 20 denari non sono malvagi per la tipologia. Anzi... La parte più importante di questo cavallotto è la scritta in legenda EX perfettamente leggibile (sta per eccellentissimo) . Questo cavallotto 196 è considerato da Lunardi, giustamente, una moneta diversa rispetto al Cavallotto tradizionale 195 perché la legenda del diritto è ben diversa. Il mercatino del Cordusio è un posto unico anche per il rapporto qualità prezzo.1 punto
-
Ravegnani Morosini parla di doppio quattrino che ha una legenda diversa e interrotta dal busto e poi di denari, siamo credo proprio nel denaro almeno secondo questo autore, credo il tipo 7 che ha come finale D e altre varianti per Dominvs. Il peso aiuterebbe anche per la classificazione.1 punto
-
1 punto
-
Buongiorno @Litra68, Il mio 10 Tornesi 1798 FERDINAN. IV SICILIAR. REX1 punto
-
concordo con te, non ci sono elementi così palesi per crederlo falso, ma è veramente molto leggero... questo 121 di modulo 36,00 mm è di 25,96 grammi, sicuramente più "a norma" idem per questo di 36,00 mm e 27,06 grammi1 punto
-
Tempo fa lessi un'interessante testo di Karl Polanyi: La sussistenza dell'uomo, il ruolo dell'economia nelle società antiche in cui vi è un'intero capitolo dedicato alla moneta e alle sue funzioni nel mondo greco di rilevante interesse numismatico, nella sua tesi sull'origine e lo sviluppo dei sistemi monetari Polanyi suppone che le funzioni della moneta coniata si siano venute accumulando nel tempo, ad un inizio in cui la moneta era fondamentalmente uno strumento escogitato dalle autorità pubbliche per facilitare il pagamento di ogni sorta di obbligazione si è arrivati ad un suo uso più estensivo nel commercio sia locale che internazionale, Polanyi ritiene che questa funzione nel mondo greco abbia trovato un primo grande sviluppo ad Atene, città in cui si sviluppò un'economia di scambio locale favorita e protetta dallo stato, l'istituzione del mercato locale con uso di moneta per scambi al dettaglio era una caratteristica delle economie di alcune città greche che era fondamentalmente ignota al mondo orientale e che connotava il vivere greco, lo stesso re dei re persiano appellava sprezzantemente i greci come "frequentatori di mercati", alludendo alla supposta tendenza agli inganni e alla disonestà inerente quel modo economico in opposizione alla pretesa di giustizia ed equità razionale del modo economico redistributivo caratteristico degli stati orientali.1 punto
-
1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.