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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/14/19 in tutte le aree

  1. Nasce il nuovo Gazzettino del Gruppo Numismatico Quelli del Cordusio, è il numero 5. A tempi da record in soli 4 mesi ecco un altro prodotto ora cartaceo e poi in digitale. Più avanti come è stato per gli altri 4 numeri sarà pubblicato in digitale per tutti sul nostro sito di academia.edu e sul nostro box in Lamoneta. Non si può più parlare di esperimento, prova ma ormai di segno di continuità e di piacevole consuetudine per questo prodotto editoriale autogestito e che viene donato senza pubblicità per gli aderenti e i simpatizzanti al progetto del Gruppo. E' divulgazione ma anche comunicazione, oggi nel panorama numismatico per fare un prodotto così ci vuole coraggio , lavoro e anche un po' di lucida e ragionevole follia. Divulgare per i nuovi e vecchi appassionati, credere nel cartaceo ancora, dare la possibilità a chi ha idee e riflessioni di poterlo fare. Ringrazio gli autori, la redazione, l'editing, chi ci segue, la presentazione e consegna per gli aderenti e simpatizzanti al progetto avverrà a Verona, il meeting point della nostra numismatica, sabato 25 maggio 2019 dalle 11,30 alle 12,00 allo stand 233, fila F di Medaglie e Monete di Marco Ottolini. Buon Verona e buon Gazzettino 5 a tutti !
    3 punti
  2. Buona sera a tutti. Sto autocostruendo il mio primo monetiere. Ho usato legno marino e rovere. Misura 29 cm di lunghezza, 25 di larghezza e 15 di altezza. Lo scelto piccolo per il fatto che per ora non ho moltissime monete e perche' occupi anche poco spazio in casa.
    3 punti
  3. Sabato 25 maggio dalle ore 11,30 alle 12,00 allo stand 233, fila F di Medaglie e Monete di Marco Ottolini consegneremo ad aderenti e simpatizzanti al progetto del Gruppo Numismatico Quelli del Cordusio la copia cartacea del quinto e nuovo Gazzettino di Quelli del Cordusio.
    3 punti
  4. Ciao a tutti, Ho appena dato un occhiata al calendario e posso confermare che per fortuna è ancora il 2019, ché a leggere certi post mi sembrava fossimo tornati indietro di 100 anni!!! Certo che per essere questo un topic che parla di spazzatura, i contenuti non son male... Servus njk
    3 punti
  5. Toglimi un dubbio: in base a che parametri hai fatto quest'osservazione? Ciò vale anche per mia moglie e per me? E pure per i maestri/e dei miei figli? Voi chi?!? Noi no, eh? Adesso i libri si leggono ancora, ma magari con un Kindle o un Tolino, che è pure ecologico: non si abbattono più gli alberi. Potrei azzardarmi ad affermare che i giovani di oggi sono più afferrati sull'ambiente che non i genitori o i nonni e che la maggior parte dei disastri sono stati compiuti ben prima degli anni '90, mentre tanti "noi" leggevano un libro. Un altra domanda: ma i "noi" che scrivono qui sono gli eletti e tutti gli altri la plebe? Mi sembra di aver ultimamente letto diversi post sul forum di questo tono, che sinceramente non lo fanno un luogo migliore. Servus, Njk Io sono forse ancora un peluzzo più anarchico di @cabanes: la prossima volta svuoto il posacenere della macchina in strada e penso a voi! (che tanto io non fumo e non sporco nulla...) PS: se mai qualcuno se lo chiedesse: SI, questo vuol essere un post polemico.
    3 punti
  6. Tanto per parlare... Un cadeau molto gradito
    2 punti
  7. Sarò presente sia al convegno che al pranzo. Nonostante la mia personale latitanza dal forum dell'ultimo periodo a causa di un'ingestibile mole di impegni personali e lavorativi, sono estremamente felice di poter incontrare nuovamente tanti amici al consueto pranzo di Verona.
    2 punti
  8. Vedo di riflettere un attimo, Lucca e’ sempre stata aiutata da Pavia, ricordo il rarissimo cuneo ottoniano nel denaro lucensis probabilmente ispirato dalla produzione Pavese che determinò una piccola serie cronologica molto rara.. Qui siamo negli enriciani e sicuramente siamo in un periodo più tardo rispetto ai corrispondenti denari di Pavia con HE in nesso. La serie Pavese con HE in nesso e’ rarissima e di pochi esemplari e sarà formata da 8/10 denari conosciuti, anche qui l’occhio allenato ne ha fatti uscire alcuni in questi ultimi anni. Stiamo parlando per Pavia di un denaro Pavese vecchio con buon peso e titolo alto, quindi siamo nella prima produzione per me enriciana pavese, diciamo circa 1039 - 1056, qui col lucchese siamo decisamente dopo, ciò non toglie che Pavia abbia spesso influenzato Lucca e che ci possano essere stati similitudini nelle lettere e nei nessi. Per Lucca non mi sembra di averne visti così ma ciò non toglie come per Pavia che ce ne possano essere altri. Il denaro non e’ però quello postato prima ma e’ come questo che vi riporto e che e’ nella collezione Brambilla per non postare rarità magari soggette a diritti.
    2 punti
  9. Sul fatto che in Gran Bretagna trattano i beni archeologici come patate c'è molto da discutere. Vengono rimesse sul mercato solo dopo averle studiate e fotografate. E quelle di interesse vengono acquisite al patrimonio comune. Così non si perde alcuna conoscenza. Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  10. Ciao @adolfos, domani spero di riuscire a postare un altro esemplare che ci farà riflettere, però già da adesso sento le meningi che girano ?
    2 punti
  11. Partiamo intanto dal mio editoriale che ha come titolo “ Il valore della divulgazione “ , quelli che ho fatto io sono stati sempre diretti verso un valore, giovani, esposizioni fisse di monete, ora divulgazione.
    2 punti
  12. Ho scritto a Bellesia e a Morello, entrambi mi hanno detto che le riviste viaggiano a "tariffa agevolata" e quindi non sono "appetibili"....ergo...quando le poste hanno tempo le inoltrano. Mi vengono in mente i treni merci che devono dare la precedenza agli altri. Quindi dobbiamo aver solo pazienza....non c'è nulla da fare.
    2 punti
  13. Riapro questa vecchia discussione perchè finalmente riesco a dare la spiegazione del rovescio di questa bella medaglia che è Piacenza e non Parma, grazie a un recente studio che allego. @fabio22 @sandokan @mariov60 http://www.ilpiacenza.it/eventi/biblioteca-marmi-colorati-e-medagliere-ecco-i-tesori-della-famiglia-farnese.html Biblioteca, marmi colorati e medagliere: ecco i tesori della famiglia Farnese „ Al rovescio di una seconda medaglia dello stesso incisore c’è la raffigurazione di una cittadella fortificata che alludeva al castello di Piacenza. Si vedono bene la forma pentagonale della Cittadella, i cinque possenti bastioni e l’ampio profondo fossato, alimentato dalle acque del rio Beverora. Ma quello che maggiormente è messo in evidenza è la presenza della chiesa e degli edifici dell’antico monastero di San Benedetto, appartenente ai Canonici Regolari Lateranensi, che furono sloggiati – dietro indennizzo – dal duca quando si decise la costruzione della fortezza. Nella medaglia si distinguono le tre navate, i pilastri ai lati dell’ingresso centrale a formare una specie di arcone, l’ampio transetto e l’alto tribuzio che ricorda quello di Santa Maria di Campagna. Per tutti questi particolari la realizzazione della medaglia può essere fissata nella primavera del 1547 e può rappresentare la testimonianza visiva del progetto della Cittadella fortificata di Piacenza fortemente voluta da Pier Luigi Farnese e forse la commemorazione dell’inizio dei lavori del nuovo castello. “
    2 punti
  14. Ammazza che uovo di pasqua... E che regalone.. Medaglia stupenda per il ritratto del Doge e per i leone Marciano in piedi stante... Carissimo, stando a ciò che hai condiviso ad oggi, questa Pasqua è stata proprio una bellissima Pasqua numismatica.. Dovrebbero fare le uova numismatiche magari per i più giovani per poterli avvicinare, lancio l'idea...
    2 punti
  15. Mario (dabbene), mi.ricorda molto Traina... Due grandi divulgatori, due grandi altruisti, due grandi numismatici...
    2 punti
  16. Sono in partenza per qualche giorno. Io intendevo fare una cosa organica sulle medaglie devozionali lauretane. Ad esempio: - al D/ la Madonna con la Dalmatica - sottogruppi con i vari Santi, Crocifisso di Numana, ..... - al D/ la Madonna con la Dalmatica affiancata dalle lampade - sottogruppi con i vari Santi, ..... - al D/ la Santa Casa di Loreto - sottogruppi vari come sopra - al D/ la Madonna di Loreto entro arco (medaglie del novecento e dintorni) - placchette, ricordi e souvenir vari di Loreto dedicati alla Madonna Si tratta di una ipotesi buttata a braccio in pochi secondi, sicuramente da rivedere, visto le varie casistiche esistenti. Ciò consentirebbe anche una migliore datazione delle medagliette. Non opterei sicuramente per un insieme di schede compilate senza alcuna regola.
    2 punti
  17. Tra i busti di Cesare vorrei ricordare quello di Agliè (che onestamente non so se sia ancora conservato lì nel Castello o nel Museo Archeologico di Torino). E’ il cosiddetto busto di Tuscolo. Così viene descritto da Luca Canali nel suo libro “Roma infinita” dedito da Piemme: “…con una espressione di sicurezza sull’intero viso regolare, il sorriso vagamente ironico ma anche compiaciuto, e comunque fortemente atteggiato, qualità che dovevano coesistere nell’animo e nella mente del dictator perpetuus in una epoca della sua vita nella quale tale espressione era il segno di una maturità psichica pienamente raggiunta, di una soddisfazione senza eccessi di letizia, sostenuta al contrario da una consapevolezza esistenziale e politica che, sola, poteva permettere la diffusa ma contenuta ironia (l’ironia del saggio e potente dominatore d’un vasto impero), di chi conosce le fatiche e il sangue che il potere necessariamente richiede, rispecchia pienamente la complessa natura di un personaggio di un livello così alto da apparire vertiginoso.” Allego un interessante articolo che spiega il suo ritrovamento, la sua attribuzione e la sua interpretazione. In tutto ciò, come leggerete, rientra anche una moneta. Bel post, @Cato_maior! Buona serata a tutti. Stilicho Cesare di Tuscolo.pdf
    2 punti
  18. Senza dubbio gli Assi repubblicani coniati ed i loro sottomultipli , sono monete molto affascinanti che pur avendo al rovescio la monotona prua di nave , ci giungono comunque da un remoto passato della storia repubblicana di Roma ; in questo post non ci interesseremo della storia degli Assi e dei sottomultipli , ma in particolare solo di quegli esemplari molto interessanti che portano impressi simboli e sigle , cioe' di quelli definiti : non anonimi , il fatto interessante di questa serie di Assi consiste nell' identificare queste sigle che rappresentano una specie di acronimo del nome completo del magistrato che li emise . Molti di questi Assi con sigle sono facilmente identificabili , altri meno , tra questi mi e' venuto sott' occhio l' Asse che al rovescio sopra la prua di nave porta un Toro e la sigla MD , Asse che dovrebbe essere stato emesso tra il 189 e il 180 a. C. , chi sara' mai costui ? Cerca e ricerca sono giunto a supporre che questa sigla o acronimo forse corrisponde a Marco Decimio ; ma chi era questo Marco Decimio ? Tito Livio ci racconta che questo personaggio , un Legato , fu inviato dal Senato , Senatore anch' egli , insieme all' altro Legato Tito o Tiberio Claudio Nerone , a Creta e a Rodi sia per rinnovare l' alleanza e nello stesso tempo investigare se Perseo di Macedonia avesse invece tentato gli animi dei Cretesi e dei Rodii a dissociarsi dall' alleanza con i Romani . Se il personaggio citato corrisponda o meno alla sigla sull' Asse e' naturalmente tutto da dimostrare ma potrebbe essere un indizio , anche per il riferimento tra data di emissione di questo esemplare di Asse e il corrispondente periodo della vita di Marco Decimio , infatti l' ambasceria romana a Creta e a Rodi di Decimio e Tiberio Nerone dovrebbe risalire tra il 173 / 172 a. C. Secondo Tito Livio , a proposito di Marco Decimio , nei preamboli che precedettero la guerra contro Perseo , Re di Macedonia , nel libro XLII al tomo XIX , scrive che Marco Decimo fu inviato con Tiberio o Tito Claudio Nerone come ambasciatore a Creta e Rodi circa nel 172 a. C. , poco prima dello scoppio della guerra con Perseo di Macedonia allo scopo di scoprire se Cretesi e Rodii erano stati tentati da Perseo ad abbandonare l' alleanza con Roma e di cercare nel caso fosse vero di rinnovare la loro amicizia con Roma . Se la sigla MD dell' Asse corrispondesse a Marco Decimio , rimarrebbe da decifrare il significato del Toro , simbolo probabilmente militare , forse di una Legione repubblicana , una delle tante che aveva questo simbolo , che in qualita' di Legato aveva comandato o comandava il nostro personaggio . Tutto il discorso fatto rimane naturalmente del tutto teorico in quanto di questa Famiglia o Gens Decimia mi sembra che non esistano Assi conosciuti ma solo Denari . Comunque a titolo storico Perseo venne sconfitto a Pidna e dopo aver sfilato a Roma come prigioniero di guerra , venne deportato ad Alba Fucens assieme al figlio Alessandro e al suo seguito , localita' dove sarebbe morto due anni dopo la prigionia . Sempre Tito Livio ci tramanda l' aneddoto secondo il quale alle domande del Console Paolo Emilio che chiedeva al Re Perseo quale era stato il motivo che l' avesse spinto al conflitto con Roma , Perseo rimanesse in silenzio piangendo . Nel giugno del 2005 la supposta tomba di Perseo venne scoperta lungo la Via Tiburtina Valeria vicino a Magliano de' Marsi in provincia dell' Aquila da una spedizione archeologica formata da una delegazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e da una spedizione di archeologi macedoni . In foto un Asse e un Semisse con Toro e sigla MD e la supposta tomba di Perseo a Magliano dei Marsi (AQ)
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  19. Follis di Diocleziano con al rovescio GENIO POPULI ROMANI, l'esergo è troppo scuro non lo capisco, se riesci a fare foto più nitide forse ci arriviamo
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  20. Antoniniano di Gordiano purtroppo il rovescio non riesco a decifrarlo, magari il bravo Profausto ti aiuterà meglio
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  21. Ho finalmente avuto l'occasione di aggiungere in collezione questa moneta, si tratta di un Grosso di Piemonte di Emanuele Filiberto Conte di Asti. Questo, oltre che parlare della moneta, mi permette di parlare di questo periodo in cui vengono battute delle monete sabaude a nome di Emanuele Filiberto mentre regnava ancora suo padre Carlo II. Alla giovane età di sei anni diventa erede del ducato e quattro anni dopo eredita dalla madre la contea di Asti. Nel 1542 viene appaltata la suddetta zecca a Ludovico de Mulazzi che inizia a battere moneta a nome di Emanuele Filiberto come Conte di Asti e Principe di Piemonte. Su queste prime monete si può vedere, nei rari testoni che riportano il ritratto del piccolo Conte, un Emanuele Filiberto molto giovane, nel primo tipo appena quindicenne e nel secondo tipo venticinquenne. La zecca di Asti entrò a far parte delle zecche sabaude solo nel 1559. Ora parlerei di questa tipologia... Il Grosso di Piemonte di Asti ha una catalogazione strana, le tre tipologie recanti appunto il titolo di Conte di Asti, sarebbero a mio parere (e non è solo il mio) da suddividere fra Filiberto Conte quelli con solo il titolo di Conte di Asti e Filiberto Duca quelle con anche il titolo di Duca Sabaudo, essendo due periodi differenti. La tipologia con le stesse legende al diritto ed al rovescio poi è una variante a parte del periodo comitale. Del tipo Conte di Asti, poi, risultano due impronte differenti di questa moneta, quella come questa con lo scudetto sabaudo in piano senza cartocci ed una seconda impronta con lo scudetto semi inclinato, incartocciato e con un leone diverso, questa seconda dovrebbe essere successiva perché verrà ripetuta sui Grossi del periodo ducale, il perché del cambio di impronta rimane per me un mistero.. Ora inserisco l'immagine della moneta altrimenti rischio di diventare noioso, se non lo sono già stato... Battuta da Giacomo Diano seguendo l'ordinanza dell' 11/12/1541 a 144 pezzi al Marco e una bontà di 2,8 denari, il suo peso è di 1,45 Gr.
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  22. taglio 2 euro cc TYE paese francia anno 2012 tiratura 10.010.994 condizioni bb città trieste taglio 2 euro cc BNDR paese germania A anno 2012 tiratura 6.000.000 condizioni bb città trieste taglio 2 euro cc paese francia anno 2017 A tiratura 10.020.000 condizioni bb città trieste taglio 2 euro cc paese francia anno 2018 A tiratura 15.020.000 condizioni bb+ città trieste
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  23. Credo però, soprattutto per i nuovi accoliti, che sia doveroso tradurre dal "cabanese antico", una lingua ancestrale ormai in disuso, parlata in alcuni villaggi del basso veneto, credo. Da questo arcaico idioma ha preso vita il "lamonetiano" Allora, traduco testualmente: "Buongiorno a tutti, vorrei cortesemente avere qualche indicazione in merito all'eventuale rarità di questa medaglia. Vi ringrazio." Buona serata.
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  24. Denario! Non dentario, né denaro...
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  25. Grazie davvero lettura interessantissima è tutta di un fiato ..davvero ben spiegata e coinvolgente !
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  26. Buonasera, @dabbene intrigante, non potrò essere a Verona ma lo leggerò con piacere appena sarà disponibile in digitale
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  27. Bravissimo, ti faccio i miei complimenti. Attendo che mi farai vedere l' interno. ?
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  28. Difficile a trovarne, complimenti Savo! Da notare il lambello all'interno dello scudo... Buona anche la conservazione! N.
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  29. Penso tu sia in contraddizione, come farebbe una moneta " quasi completamente tesaurizzato all'epoca dell'emissione" ( cosa affatto da dimostrare) presentare in buona parte di quelle reperibili, in condizioni dal BB in su? saluti TIBERIVS
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  30. Beh guarda, io di punta ormai non se parla proprio.... Forse come "centroboa" va meglio, dai. Sarebbe interessante sapere quanti esemplari si conoscono con quella particolarità (per me è il primo che vedo). Se è giusta l'interpretazione del monogramma il riferimento ad un Enrico in particolare (oppure in generale?) è palese. Tuttavia il tipo di denaro è cronologicamente successivo a quello pavese individuato nel post precedente. Sono sicuro qualcuno ci sta studiando sopra, comunque. Speriamo in qualche chiarimento anche qui nel Forum. Salutoni
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  31. Numismatica Ars Classica NAC AG, Auction 67, lot 106, 17/10/2012 The Roman Empire Octavian as Augustus, 27 BC – 14 AD Aureus 27 BC, AV 7.86 g. CAESAR·COS·VII – CIVIBVS·SERVATEIS Head r. Rev. AVGVSTVS Eagle with spread wings and head l., standing facing with oak wreath flanked by S – C; behind, two laurel branches. C 30. Bahrfeldt 113. Kent-Hirmer pl. 35, 125. BMC 656. RIC 277. CBN 911 (Ephesus). Calicó 173a (these dies). Extremely rare and possibly the finest specimen known. A very interesting and intriguing reverse and an unusual portrait struck on a very broad flan. An almost invisible mark on obverse, otherwise extremely fine Ex HSA 22264. This aureus is one of the clearest testaments to the foundation of the Roman Empire, for it seems to be the first issue after Octavian was awarded the name Augustus at the senate meeting of January 16, 27 B.C. Its inscriptions and designs are laden with symbolism, reflecting Augustus’ newly confirmed role as leader, commander and saviour of the nation. The reverse composition is heraldic in appearance, as if a new coat of arms for Rome’s first emperor. Though he accepted the name Imperator Caesar Augustus, Dio (53.16) notes that Augustus’ heart had been set on the name Romulus, an idea he abandoned when it aroused suspicions that he desired the kingship. Dio suggests that the name Augustus signified “...that he was something more than human, since indeed all the most precious and sacred objects are referred to as augusta. For this reason when he was addressed in Greek he was named Sebastos, meaning an august individual...” In addition to awarding his new name, the senate heaped further honours upon Rome's first citizen at this historic meeting, including the placement of laurel trees in front of his residence, and the hanging an oak wreath, the corona civica, above them. The laurel trees were symbols of honour and respect, and the oak wreath symbolised his having saved the lives of many citizens in his effort to restore peace throughout the empire. Augustus was voted these highest honours, Dio says, “…to recognise in perpetuity his status as victor over his enemies and the saviour of the citizens.” Dominating the reverse is an eagle, perched upon the oak wreath. As the bird sacred to the supreme Roman deity Jupiter, it is difficult to miss the intended parallel between Jupiter’s status in the heavens and Augustus’ unrivalled position on earth. The SC, usually absent on precious metal coins, here refers to this monumental decree by which the senate embraced monarchy in all but name. This coinage is often attributed to a period just prior to 27 B.C., yet its inscriptions and designs clearly demand a date soon after the senate meeting of January 16. We may also set aside attributions to a mint in the East, notably Ephesus, as an Italian mint – perhaps Rome – is to be preferred.
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  32. Gettone della dinastia dei Fatimidi in Egitto (CNG 411). ISLAMIC, Commercial Weights & Tokens. Fatimid Egypt. temp. al-'Aziz billah. AH 365-386 / AD 975-996. Glass Weight (32mm, 8.47 g). Blank. Cf. Balog, Fatimid 37; Album 708. VF, translucent blue-green hue. From the Norman Frank Collection.
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  33. Raccolta numismatica Ambrosoli. Parte prima: Zecche Italiane. Cataloghi per cura delle commissione ordinatrice del Civico Museo di Como. Como Tipografia Carlo Franchi di A. Vismara 1890
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  34. Poi una intervista a una artista come Daniela Longo di @Tm_NPZ ci permette di riparlare e rivedere monete euro. @talpa ci offre una articolata rassegna sulla bibliografia, dalla tradizione al digitale. Non mancano anche in questo numero le rubriche tra un articolo e l’altro di “ Briciole numismatiche “.
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  35. Buon giorno, io non credo di essere cosi "anziano..." ma ho vissuto quei tempi in cui si riciclava tutto: ciò nonostante non sono contrario agli imballaggi moderni, plastica compresa, la cui produzione occupa moltissima gente... (ci sono i mezzi per smaltirle recuperandone le materie) come già detto qualche post prima i miei genitori/è anche gli insegnanti , non mi hanno detto nulla... non per che erano "incivili" semplicemente il problema non si poneva. oggi il problema esiste, quindi bisogna riciclare tutto, "è una questione di coscienza" non deve insegnarcelo nessuno... io vorrei lasciare un mondo più pulito alle future generazioni. ( è comunque ho assistito ad alcune scene di ragazzini che tiravano su da terra immondizia per metterla nei cestini) quindi sono fiducioso.
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  36. 1 punto
  37. Innanzitutto grazie a tutti e sopratutto a @il numismatico , la guida è eccezionale e proverò a mettere in pratica le tecniche esposte. Giusto qualche info aggiuntiva, effettivamente un pò di verde causato dalla vecchia plastica c'è e sarà oggetto della mia attenzione a breve
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  38. Per fare le sottosezioni non ci sono problemi. Procedo con i quattro gruppi e attendo osservazioni sui titoli sintetici
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  39. Questa volta, anziché proporvi una nuova moneta proveniente da qualche ripostiglio registrato, come ormai son solito fare, volevo portarvi un po' "dietro alle quinte" e farvi vedere come, questa attività (il collezionare monete da hoard) non sia cosa così semplice. Perché una moneta sia di provenienza certa bisogna comunque andare un po' a fondo e, per tutte le monete che finora ho acquistato, a monte (e talvolta anche a valle!) ho sempre fatto un certo lavoro d'indagine se non addirittura di intelligence. Le casistiche possibili sono molte, si va dal caso più semplice con l'asta di vendita iniziale con catalogo pubblico in cui viene presentato il ripostiglio, fino alla moneta che ormai è in circolazione da moltissimi anni e che ha subito un sacco di passaggi rischiando di perdere addirittura la traccia di provenienza originaria richiedendo quindi un attento lavoro di ricerca a ritroso. Accanto a questi vari gradi di difficoltà, ci sono poi i casi - come quello in cui recentemente mi sono imbattuto - in cui una moneta viene data come proveniente da hoard ma che in realtà, da hoard proprio non viene... perché? Sostanzialmente perché o il venditore vuole lucrare su questa caratteristica (che accresce il valore della moneta) o perché a sua volta l'ha presa come tale e quindi in buona fede la rivende così. Il caso concreto riguarda questa monetina: Claudio II (moneta di consacrazione), antoniniano; 18 mm - 1,60 gr - AE; Zecca: officina locale? D\ "DIVO C[...]IO", busto radiato e drappeggiato a destra. R\ "[...]ECRATIO", aquila stante frontalmente con testa girata a destra. La moneta viene descritta come proveniente dal ripostiglio di Morgat-en-Crozon (Finistère) il che ovviamente ha suscitato subito il mio interesse. Contattato privatamente il venditore mi riferisce di averla in collezione da più di 20 anni, di averla sempre classificata con questa provenienza ma di non disporre di particolare documentazioni né memorie circa la precedente provenienza, ma di essere piuttosto sicuro dell'attribuzione a questo ripostiglio in quanto non è cosa comune - dice lui - trovare un antoniniano di consacrazione con l'aquila vista frontalmente e che consultando un po' di bibliografia troviamo proprio un esempio di aquila frontale proveniente da questo ripostiglio. Orbene, pur tendenzialmente fidandomi della buona fede delle persone e trattandosi di un acquisto pulito e regolare in quanto per l'eventuale transazione avrei ricevuto documentazione regolare, restava comunque aperta la questione della provenienza da ripostiglio... e allora via, partiamo con le indagini! Cosa so di questo hoard? Nulla, se non che si tratta di un ripostiglio spesso citato in vari lavori e quindi di una certa importanza. Disponibile in rete non si trova nulla o quasi. Un buon punto di partenza però lo offrono il catalogo online della Biblioteca Nazionale Francese e il sito www.ric.mom.fr Il RIC online (www.ric.mom.fr) innanzitutto mi dice che: a) non esistono antoniniani ufficiali attribuiti alle zecche operative con Claudio II / Quintillo che presentino per la serie di consacrazione con Aquila un busto drappeggiato... primo elemento non proprio confortante. b) tra le opere di riferimento nel ric online trovo il titolo del saggio di studio di questo specifico ripostiglio "J.-Y. Éveillard, 'La trouvaille d'antoniniani de Morgat-en-Crozon (Finistère)', TM II (1980), 31-58" che dev'essere sicuramente una rielaborazione approfondita dello studio preliminare che avevo beccato in rete - sempre a livello di solo titolo: " Un Trésor monétaire du III siècle à Morgat en Crozon [Bulletiin de la Société archéologique du Finistère", 104, 1976] J.-Y. Eveillard et A.-H. Dizerbo". c) infine, sempre dal RIC online scopro che esiste un esemplare, il numero 780 del ripostiglio di Morgat-en-Crozon, con "Eagle stg. right, head turned left" e tre esemplari (781-783) con "Eagle stg. left, head turned right" Il catalogo della Biblioteca Nazionale di Francia invece mi riporta un po' di bibliografia di riferimento: a) "J.-Y. Éveillard, 'La trouvaille d'antoniniani de Morgat-en-Crozon (Finistère)', TM II (1980), 31-58" b) " Un Trésor monétaire du III siècle à Morgat en Crozon [Bulletiin de la Société archéologique du Finistère", 104, 1976] J.-Y. Eveillard et A.-H. Dizerbo" c) e un catalogo di vendita "Trésor du Rest-Menen en Plestin-les-grèves : 100 haches en bronze. Trésor de Sarcelles... Trésor de Morgat en Crozon... 2e partie du trésor de St-Colombier en Sarzeau...: [Vente à Marlaix, Galerie des ventes, le 5 mars 1978. commissaire-priseur Boscher] Di positivo ci sono alcuni aspetti interessanti: il ripostiglio conteneva alcuni - pochi - esemplari di antoniniani della serie DIVO CLAVDIO / aquila e che le monete (quali? quante?) sono poi state vendute in un'asta pubblica poco tempo dopo la loro scoperta e catalogazione, quindi è plausibile trovare in circolazione monete provenienti da questo ripostiglio. Rimane da capire come legare la moneta (busto non consono) con le monete catalogate... stiamo parlando degli anni '70, primi '80 quindi le attenzioni per queste monete erano ancora limitate sebbene si stesse iniziando un lavoro di catalogazione seria e di studi approfonditi sulle imitazioni locali proprio in quegli anni... può starci che il pezzo sia stato mal classificato o magari inserito in eventuali imitazioni locali e quindi non meglio precisato nella catalogazione... certo avere i libri di riferimento potrebbe aiutare! E qui arrivano in soccorso i forum di numismatica esteri, in particolar modo dalla francia dove, parlando con un po' di "colleghi collezionisti" riesco a recuperare due paginette interessanti tratti dal lavoro più recente: a) la composizione del ripostiglio b) il catalogo delle monete della serie di consacrazione Certo, non ci sono immagini... per sperare di trovar qualcosa bisognerebbe procurarsi questo: ma è alquanto introvabile e comunque, dalle informazioni che ho ricevuto dovrebbero essere riportate le immagini delle monete più rare e di maggior importanza. E quindi? A quali conclusioni si possono arrivare? Mi sono predisposto questa serie di punti fissi: 1) secondo il RIC online, la moneta in questione è quella che viene classificata come: "Eagle stg. left, head turned right", visto che non fa menzione di "eagle stg. front"... ma cozza con la descrizione del ripostiglio che invece farebbe cadere il pezzo nel numero 780, presente in un solo esemplare... e in più i concetti di left/right spesso sono equivocati: destra di chi guarda il tondello o destra di chi è raffigurato nel tondello?!? 2) non sono repertoriate imitative della serie DIVO CLAVDIO con aquila nel ripostiglio, quindi la presenza del busto anomalo non trova una possibile spiegazione in un'ottica di produzione locale 3) volendo attribuire per certo la moneta al ripostiglio, in assenza dei dati fisici precisi per i singoli pezzi (nel report viene riportato solamente il peso medio, ma non è in nessun modo indicativo), dobbiamo considerare unicamente la descrizione... mettendo da parte quella relativa al busto dell'imperatore e quella relativa alla posizione dell'aquila... rimane solamente la chiave di lettura della legenda: - il pezzo in esame ha rovescio con legenda leggibile "[...]ECRATIO", al più, essendo generosi, "[...[...]SECRATIO"; i due tipi (per complessivi 4 esemplari) descritti nel report del ripostiglio invece hanno legenda: "CONSECRA[...]" e "CONSECRATIO" quindi non ci sarebbe alcuna corrispondenza tra il nostro pezzo e quelli descritti nel ripostiglio. In sintesi quindi sia tipo di busto che legenda del rovescio attualmente leggibile sono in apparente contrasto con quanto descritto come appartenente al ripostiglio, certo, le immagini sarebbero l'elemento determinante, ma è alquanto probabile che di immagini non ve ne sia traccia nemmeno nel catalogo di vendita per cui, in assenza di una ricevuta d'acquisto che leghi la moneta alla vendita pubblica del 1978 si può dire con ragionevole sicurezza che la moneta in questione non proviene dal ripostiglio analizzato. Ad aver tratto in inganno il venditore attuale, di cui non metto assolutamente in dubbio la buona fede, potrebbe essere stata molto probabilmente una precedente catalogazione a livello di riferimento bibliografico: molto spesso gli antoniniani del III secolo, specialmente i gallici e certi pezzi di Claudio II, Gallieno e altri imperatori più o meno contemporanei, vengono classificati anche con i cataloghi dei principali ripostigli del periodo e Morgat-en-Crozon è proprio uno di questi. Il fatto di aver davanti un antoniniano di consacrazione con aquila rappresentata frontalmente deve aver spinto il classificatore iniziale a usare il riferimento di questo ripostiglio francese per la catalogazione del pezzo dando così origine all'equivoco. Perché ho scritto questo lungo post? Perché a volte credo si bello vedere anche cosa sta dietro alla ricerca di un singolo pezzo e, nel mio piccolo, per illustrare un metodo (non IL metodo!) di lavoro per offrire uno spunto anche a chi, per la prima volta, vuole provare a cimentarsi con un approccio un po' differente al semplice (e dignitosissimo!) collezionismo di sola sensazione (ovvero = prendo la moneta semplicemente perché mi piace). Sperando di non avervi annoiati, vi saluto e vado a caccia di nuovi pezzi!
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  40. Grazie per la dritta del libro, non mancherà occasione a breve di acquistarlo...A mia figlia che ha 10 anni e che mi vede sempre leggere libri a tema e vedere documentari su SKy relativi alla seconda guerra mondiale ed annessi, ho comprato un libro per bambini intitolato "Auschwitz spiegato a mia figlia", domande che una bambina faceva a sua madre scrittrice e che poi ha pubblicato...lo sta trovando molto interessante anche perché mi chiedeva spiegazioni di continuo e sinceramente a tante domande non sapevo proprio come rispondere...
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  41. E questo non è poco, visto la grande realtà e punto di riferimento della numismatica...
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  42. Classical Numismatic Group > Auction 111 Auction date: 29 May 2019 Lot number: 641 The Triumvirs. Octavian. Autumn 31-summer 30 BC. AR Denarius (18.5mm, 3.43 g, 3h). Italian (Rome?) mint. Winged bust of Victory right / Octavian, as Neptune, standing left, foot set on globe, holding apluster and scepter. CRI 409; RIC I 256 (Augustus); RSC 60 (Augustus). Good VF, underlying luster, a couple die breaks. Struck from dies of artistic merit. Estimate: 500 USD
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  43. ? represso /re·près·so/ aggettivo e sostantivo maschile 1. aggettivo Contenuto a forza, ricacciato indietro, soffocato, frenato. "voglia r. di ridere" 2. aggettivo In psicoanalisi, che è stato oggetto di un processo di repressione. "istinti r." @eracle62 spiegamelo tu cosa intendi, che io non ci arrivo... magari con più di una riga e senza faccine. Njk
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  44. Impressionante... Per la tipologia che conosco molto bene perchè è fra le mie preferite, vedere un'esemplare del genere è veramente imbarazzante, fra l'altro avevo capito benissimo da subito la qualità, pur non vedendo i fondi, i rilievi erano inusualmente altissimi e nitidi nei minimi particolari, perchè lo stato conservativo li evidenziava, poi conoscendola a fondo, lo stupore mi rapì immediatamente.. Ti sei fatto proprio un bel regalo... Eros
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  45. Che aggiungere a quanto periziato, complimenti e grazie per condividerla sul Forum. Dell' Anno 9 poi
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  46. Mosaico ingresso Palazzo Visconti di Modrone a Milano
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  47. Concordo sul fatto che i riconi Mazio riguardano le medaglie papali dalle origini ai primi anni del 1800. Per le medaglie ufficiali successive al 1800 non sono noti riconi. Tutti i coni per le medaglie ufficiali sono ormai conservati presso la Zecca o dallo Stato del Vaticano e quindi c'è garanzia che eventuali autorizzazioni al riuso sarebbero sottoposte a procedure di evidenza pubblica e quindi note. Non concordo invece con questa pigrizia del collezionismo di confrontarsi con le riconiazioni Mazio. Si trascura la parte più interessante e più bella delle medaglie papali. Tanti collezionisti si perdono nel ricercare una piccola variante priva di senso e non hanno il piacere di studiare i riconi del Mazio, le loro differenze dalle medaglie originali o da quelle riconiate nel 1700 dagli Hamerani. Le differenze ci sono… I coni nel tempo si deteriorano (e così le medaglie nascono con piccoli difetti, fratture, escrescenze, bombatura) o addirittura sono sostituiti e non sono perfettamente uguali. Tipo di metallo, tecniche di produzione, patine non sono uguali nel tempo. All'inizio si può incorrere in qualche errore; ma qualche volta, con l'esperienza (o per buona sorte) , si compera al prezzo di un riconio una medaglia originale…. Io credo che il futuro della collezione delle medaglie papali sia affidato a questo gusto di studiare e riscoprire la passione per la medaglistica antica congiuntamente alla normale rarefazione della medaglistica ottocentesca e del primo noveceto, più che ai favorevoli destini di quella contemporanea.
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  48. Buona sera , spero di essere nelle sezione corretta ,chiedo eventualmente al moderatore per favore di spostarla in sezione appropriata grazie. Come da titolo oggi nel resto datomi dal giornalaio oltre a un due euro finlandia 2005 mi sono arrivati questi 20 centesimi sede vacante 2005, ora mi chiedo come è possibile visto che la sede vacante è solo in blister ed è piuttosto costosa? cosa ne pensate ? grazie
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  49. continuo questa discussione per riaccendere in voi la voglia di postare nuove meravigliose monete. Nel frattempo, mentre voi possiate scegliere altre monete da postare, inserisco una moneta del risorgimento italiano, della 2° repubblica romana. La moneta è un 4 baiocchi periziato da PCGS in conservazione MS66. A mio parere è una goduria di esplosione di dettagli racchiusi in una piccola monetina. Ecco la descrizione del verso e del rovescio: rovescio: aquila ad ali semi-spiegate che ghermisce un fascio. Intorno all'aquila corona di foglie di quercia e intorno la scritta DIO E POPOLO preceduta da una rosetta. Sotto il segno di zecca (B per Bologna o R per Roma) e le iniziali dell'autore N • C •. verso: il valore 4 BAIOCCHI sue due righe con fregio. Intorno la scritta REPUBBLICA ROMANA e la data 1849 tra stellette.
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