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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/04/19 in tutte le aree
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Non è che sono sconfortato, ne sono proprio terrorizzato dalla sua prossima uscita ... E' solo e solamente colpa vostra se, dopo averli letti tutti e 4, mi ritrovo a girovagare presso i vari siti delle case d'asta anche solo per il gusto di poter ammirare più monete possibili e se vado avanti di questo passo dovrò dare l'assalto a Fort Knox perché me le voglio comprare tutte ! A parte la mia leggera ironia queste perle divulgative, facili da leggere anche per un neofita come me, hanno smosso l'interesse verso mondi di cui neppure ne conoscevo l'esistenza oppure non destavano il mio interesse. Quanto si ha ragione quando si dice che prima di dire che una cosa non piace, bisogna almeno assaggiarla... Tutto quello che è stato pubblicato deve essere considerato un " dono " ( la copia cartacea che mi è stata omaggiata, la conservo gelosamente come fosse una reliquia ) e come tale va preservato, io sono dalla parte della cultura, sia che provenga da ambienti accademici che dalla passione di chi si diverte a farlo per diletto. Ve lo dico chiaro e tondo: con me avete fatto " centro " E quali parole dovrei usare per ringraziarvi ? No, questa volta niente parole, lascio il compito a uno dei " miei " tondelli ...5 punti
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Buongiorno cari amici dei denari di Lucca! Che voi ci crediate o no sono anni che seguo questa interessantissima (è dire poco) discussione! morale della favola? continuo a non capirci un'H ? ci vuole occhio e allenamento che io, purtroppo, non ho Però la voglia di intervenire per confrontarmi con voi è sempre stata tanta e allora cosa mancava se non il mio primo denaro di Lucca? Allora eccolo qua, proveniente fresco fresco da un noto commerciante germanico. Non vedo l'ora di leggere i vostri aiuti, grazie mille in anticipo4 punti
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Oggi ero a Genova con degli amici.. noto un paio di banchetti dell'antiquariato con ciotole e non ho potuto trattenermi da fare qualche acquisto... Tutte le monete venivano 50 cent l'una...ed ecco il risultato della breve pescata: 1) sx: 4 Centesimos 1870 Paraguay ...monetone rovinato ma di 35 mm dx: 50 centu Lituania 19253 punti
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Faccio inoltre presente che la conoscenza del tipo, invero neache così infrequente, è stata divulgata grazie al contributo fondamentale di Monica Baldassarri, senza la quale questa discussione non sarebbe diventata quella che è. A proposito, ma è stata fatta una nuova classificazione dei denari? Se ne sente il bisogno, alla luce di quanto abbiamo visto in questi anni.3 punti
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Oppure un gran c... . Bravo Davide . A parte gli scherzi ma se l'ipotesi di Avgvstvs è giusta, e io mi fido questa è l'ennesima dimostrazione di quello che il Forum è in grado di fare. Senza questa discussione probabilmente la moneta non sarebbe stata comprata oppure acquistata e miseramente riposta in una bustina di plastica e li dimenticata. La particolarità in questione non sarebbe forse mai emersa; in più è stata divulgata al servizio di tutti. Che poi tanti non recepiscono è tutto un altro discorso. Alla faccia di chi ci reputa numismatici di Serie C Ciaooooooo3 punti
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La classificazione corretta non la saprei dare (giuro, non ho mai imparato...), tuttavia questo potrebbe essere un esemplare con la C iniziale in legenda.3 punti
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Ciao. Comunico che i lavori pervenuti entro le ore 24 del 30 aprile scorso sono stati in tutto 16 (3 sono arrivati in ...."zona Cesarini"). 1 contributo è stato presentato da una donna ( così anche il "gentil sesso" è rappresentato). Per dovere di cronaca devo dare atto di una mail inviata da un partecipante alla Segreteria, con la quale è stata criticata fortemente la decisione di prorogare di un mese la scadenza per la presentazione delle opere in concorso. Tale decisione, a dire del concorrente, dava adito a pensare che si volessero favorire ritardatari "raccomandati". Gli abbiamo già risposto che l'unica ragione della proroga era quella di ottenere una maggiore partecipazione di Autori al Concorso (e ci sembra che ciò sia effettivamente avvenuto) a tutto vantaggio della competizione. Per quanto riguarda la considerazione che la proroga fosse funzionale ad avvantaggiare qualche ritardatario "raccomandato", vorrei ricordare che la Giuria che giudicherà i lavori è composta da fior di Numismatici che non si farebbero mai non dico influenzare ma neanche tirare per la giacchetta dalla Segreteria o dal CD per favorire qualcuno dei concorrenti. Fra l'altro, per dirla tutta, se si fossero voluti favorire dei ritardatari "raccomandati", non ci sarebbe stato bisogno di ufficializzare alcuna proroga, visto che nessuno dei concorrenti può controllare quando sono pervenuti i lavori alla Segreteria. La mail del concorrente si concludeva invitandoci a revocare la proroga per il bene della numismatica e per il rispetto delle regole, cosa che, ovviamente, non abbiamo fatto. Resta chiaro che se il concorrente avesse dubbi sulla onestà intellettuale del Premio e di chi lo ha organizzato, può chiedere di ritirare il proprio contributo dal Concorso in qualunque momento. Grazie e saluti. Michele3 punti
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Bisogna prendere atto che diverse sono le ragioni di partecipazione al forum. Si va dalla semplice curiosità, alla passione e poi all'approfondimento. E' una sorta di palestra dove qualcuno può entrare per sgranchirsi un po' le gambe ma, già qualche mese dopo, potrebbe cominciare a fare i pesi tutti i giorni. Immaginate una lampada che illumina molto bene chi le sta più vicino ma che favorisce pure chi resta in penombra ma non è al buio e che un giorno potrebbe avvicinarsi alla fonte luminosa. Ma questo qualcuno potrebbe essere contento anche di vivere perennemente in penombra perchè maggiormente interessato ad altre cose o per le ragioni più varie. E poi diciamoci la verità: nonostante i più non si conoscano, a forza di leggere gli interventi ciascuno di noi si fa un'idea (quanto meno approssimativa) del valore dell'altro e del peso specifico delle sue argomentazioni e spiegazioni. Si tratta di una autorevolezza (che io non ho) che si conquista sul campo e che nessuno dovrebbe sentire il bisogno di rimarcare perché sono gli altri che l'attribuiscono. Io che scrivo in questo forum sono ben consapevole dei miei limiti e sono anche sicuro delle maggiori e migliori capacità di molti e molti altri rispetto a me. Io vorrei solo continuare a scrivere (e soprattutto a domandare) ogni tanto qualcosa e sarei contento se qualcuno mi dicesse: "Guarda che non è così perché ...". Senza contare che c'è anche il "divertimento". E allora non ci massacriamo perché già ci pensa la vita che sa essere più cattiva dei più cattivi tra noi. E' solo una opinione. Polemarco3 punti
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Da appassionato e collezionista di medaglie papali (le colleziono dal 1800 ad oggi), la cosa che mi colpisce più di tutte; quindi oltre alla storia in sé di una singola medaglia e del perché venne emessa, è la loro allegoria. Presente non in tutte, ma in quelle dove è presente io trovo sia meravigliosa. Si evince nella storia della Chiesa un contatto con le allegorie che ricordano le antichità pagane, come Cerere. Quando non sono messe in chiara luce le divinità con un nome proprio, l'allegoria che appare ha sempre caratteri classici della romanità pagana (forse perché la Chiesa nacque in quella Roma Imperiale, in quell'epoca classica ed in tutto e per tutto fece parte della sua storia). Ci sono anche medaglie con più figure allegoriche. Come il XVII anno di Pio VII, 1816, per la “Restituzione allo Stato della Chiesa delle sue Province”, le sei figure allegoriche sono in abiti classici, e non conformi a quelli ottocenteschi. Un'altra medaglia, secondo me stupenda , è quella dell'anno XX di Pio VII, 1819. Qua il soggetto di quell'anno era “la costituzione del Consiglio dell'Arte”. Il Passamonti ha abilmente unito tre allegorie della romanità con un Tempio classico con sei colonne di ordine corinzio. Le tre figure sono l'Architettura, il dio Tevere e la Viabilità. Con Leone XII la medaglia papale sembra essere scevra dalle allegorie classiche, ma viene ripresa però dal breve pontificato di Pio VIII, specialmente con la sua seconda medaglia del 1830 che raffigurava “I principi ispiratori della politica di Pio VIII”. La più bella, secondo la mia opinione e gusto personale, è quella del II anno di Gregorio XVI, 1832, incisore Cerbara. Qua la medaglia è pregna di allegorie di chiaro sentore classico e quindi pagano: qua l'allegoria raffigura la città di Roma con sfondo la Basilica di San Pietro. Roma è armata di scudo con dentro i simboli del potere ecclesiastico. Imperante è anche il Tevere. L'attaccamento della Chiesa alle sue origini, ai sui natali capitolini sembra essere stabile e immutabile. Gli accostamenti fra immagini cristiane e pagane si sposano egregiamente e con un gusto squisito. La grandezza dei suoi incisori (Girometti, Cerbara, Bianchi, Mercandetti, Brandt ecc) rende vive le immagini di quelle divinità e usanze allegoriche oramai scomparse da secoli; come se le stesse fossero lì, imperanti fra l'Aniene o nel porto di Civitavecchia prima, o su di una vetusta locomotiva poi (Pio IX – 1857, Anno XII). Non importa all'arte della medaglia, così come ai meravigliosi affreschi che le raffigurazioni allegoriche abbiano sembianze di personalità pagane: che l'arte non ha religione alcuna, se non quella che esalti se stessa grazie ai più grandi artisti che con essa sanno parlare.2 punti
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Ciao a tutti, nonostante io sia tifoso della " sponda rivale " ( calcisticamente parlando s'intende ) i tifosi Juventini più anziani e saggi mi spiegarono, quando ero un pischello, che non andava bene vessare la squadra concittadina rivale ( certo gli sfottò erano permessi, ci mancherebbe ), non perché il Toro sia nato da una " costola " della Juventus, ma perché essa è parte dell'anima di questa città al pari della rivale. Sarà per questo motivo che amo in maniera così profonda Torino e che ( e qui i tifosi più sfegatati aberreranno ) quando mi chiedono di quale squadra io sia tifoso, rispondo sempre: Io sono della Juve, ma guai a chi mi tocca il Toro. Quante volte ho visto il derby in curva torinista invitato da amici " rivali " ( le volte che segnava il Toro mi facevano volare come un pupazzo per la curva " Maratona " ), non posso dimenticare mai la pelle d'oca nell'entrare nel campo del mitico stadio " Filadelfia " quando era in stato di abbandono, sapendo che era stato calcato dagli " Invincibili ". Oggi ricorre il 70° Anniversario della loro scomparsa e colgo l'occasione per invitarvi a vedere una puntata in loro onore di un programma a carattere storico di cui non ne racconta solo il mito ma anche del " contesto " sociale-economico-politico in cui nacquero, crebbero e divennero invincibili. https://www.raiplay.it/video/2019/04/Passato-e-Presente-Superga-la-fine-del-Grande-Torino-d76674f2-583a-4df5-8e28-b36739afce8f.html Buona notte a tutti e fate bei sogni2 punti
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Però sai che rivedendola bene potrebbe essere... Che il nostro caro amico Davide abbia un sesto senso nel scegliere ?2 punti
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Scusate il ritardo nel condividere il falso del Tarì 1794 SICLIAR Due lamine sottili d'argento con impresse le facce della moneta originale, applicate su un tondello di ottone. Può essere come suppone @doppiopunto che all'epoca in cui fu falsificato non fosse poi tanto raro..... Ma oggi mi piace pensare e sperare che sia un pezzo unico? Che ve ne pare?2 punti
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Non posso che essere felice nell'apprendere che la passione vera sia entrata nei cuori di coloro che credono in una numismatica di tutti. Vorrei che il messaggio arrivasse alla vita stessa.. Eros2 punti
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Non tutti i venditori sanno quello che vendono, ma anche non tutti i compratori sanno dove comprano... Arka Diligite iustitiam2 punti
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Grazie per la bella discussione e i numerosi esempi, mi inserisco anche io nella discussione per segnalare qualche pezzo interessante. Il primo è un interessantissimo rilievo raffigurante la scena di Ulisse che viene legato all'albero della nave per ascoltare il canto delle Sirene; il pezzo, attualmente al museo archeologico delle Marche, è purtroppo di provenienza ignota http://www.culturaitalia.it/opencms/museid/viewItem.jsp?id=oai%3Aculturaitalia.it%3Amuseiditalia-coll_889 Ampio uso di porfido (con ampio usato in senso relativo, vista la rarità e pregevolezza del materiale) era fatto per i trapezofori, ossia i sostegni di tavole (e talvolta di bacini lustrali come quelli visti in precedenza). Esempio: https://www.alamy.com/stock-image-porphyry-support-for-a-water-basin-2nd-century-ad-162537043.html?pv=1&stamp=2&imageid=C8271198-7E80-4CC5-BDF5-872C3EF0 (in questa pagina si trovano anche numerose altre immagini di statuaria in porfido, per chi volesse approfondire). Assai interessante dal punto di vista archeologico è anche l'uso della policromia come mezzo sostitutivo del porfido rosso, verosimilmente per questioni di denaro e tempo; un esempio carino è quello di un frammento di rilievo dipinto di rosso raffigurante una scena di adventus imperiale di epoca tetrarchica, trovato nella capitale imperiale di Nicomedia non molto tempo fa: https://www.antiquity.ac.uk/projgall/sare346 Infine, per rimanere in tema di porfidi imperiali, segnalo l'uso del porfido per le rotae, i cerchi che segnalavano la posizione dell'imperatore nella chiesa al momento dell'incoronazione. A Costantinopoli in Santa Sofia (la rota è formata da diversi cerchi realizzati con vari materiali policromi: https://hagiasophiaturkey.com/omphalion/) e in Vaticano (usata secondo alcuni per la famosa incoronazione di Carlo Magno: https://www.exurbe.com/a-passion-for-porphyry/, si trova quasi in fondo alla pagina). Infine, sebbene assai più tardo, segnalo anche il sarcofago in porfido rosso di un altro imperatore "neoclassico" ante litteram, Federico II di Svevia: http://www.stupormundi.it/it/sopralluogo-nel-sarcofago-di-federico-ii Da ultimo, segnalo anche l'interessante articolo di P. Liverani sul significato del colore nelle pietre tardoantiche (si può leggere qui: https://www.academia.edu/32999522/Il_significato_del_colore_nei_marmi_in_età_tardoantica)2 punti
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Buongiorno a tutti, Vorrei ringraziare per questo post, mi avete fatto innamorare di questa moneta così carica di significato per la storia del nostro paese... É bello pensare che un oggetto umile come una moneta possa suscitare emozioni e riportare la testimonianza di fatti storici ormai troppo spesso dimenticati. Cercando un esemplare per la mia collezione pensavo di unirlo a questa documentazione inerente trovata in rete... Lo scritto con cui Cattaneo incitava i cittadini a forzare l'assedio austriaco che soffocava la città..2 punti
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Buongiorno, mi scuso per il ritardo. Credo che il follis primitivo debba necessariamente essere questo di Leo VI (886-912): Leo VI, AE follis Constantinople. , crowned bust facing with short beard, wearing chlamys, holding akakia / legend in four lines. SB 1729. Il nuovo, quest'altro di Romanus I (920-944) classificato secondo molti autori sotto Constantinus VII: Romanus I. AE Follis. 913-959 AD. Constantinople. , crowned, bearded, facing bust of Romanus, wearing chlamys, holding labarum and cross on globe / , legend in four lines. SB 1760, DOC 25. Saluti2 punti
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Vorrei un forum sereno, amichevole, altruista, felice, aggregativo, coinvolgente, il nostro forum, il forum di tutti, quello dei più umili, quello del popolo numismatico, e quello di chi vuole esprimere gioia e benessere lo possa fare, in ogni sezione in ogni momento, il forum che guarda al futuro, che costruisce, che racconta anche con semplici aneddoti di vita quotidiana numismatica, dove ogni riflessione possa portare serenità...e amicizia... Vorrei una bacchetta magica, per far tornare tutti in se... Viva l'amicizia fra appassionati, viva il forum, viva la redenzione... Eros2 punti
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Se hai la possibilità di seguire le emissioni di tuo interesse, ti piacciono e non lo fai sperando di ricavarci un utile, secondo me fai bene a continuare nel tuo percorso, indipendentemente dalle politiche più o meno speculative delle varie zecche. Per quanto mi riguarda, da neofita e curioso della moneta, preferisco limitare gli acquisti solo a ciò che mi piace anche se questo non farà mai di me un collezionista. E' una decisione che dipende sia dalla mia capacità economica (e alcuni prezzi per me sono ingiustificati), sia dal fatto che, guardando altre mie collezioni del passato, mi sono trovato a pentirmi di certi acquisti fatti solo per "completezza". Quindi il mio motto è diventato: viva la bellezza, al diavolo la completezza!2 punti
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Quest'anno si può dire tranquillamente che i temi delle emissioni sono più validi che in altre occasioni, sulle speculazioni sono state versate valanghe di parole ( e credo che molti concordino sul fatto che stiano tirando troppo la corda ). Specializzarsi? Per evitare di trovarsi con il cerino in mano? Non colleziono metalli preziosi ( tranne che per alcune eccezioni ) solo metallo vile e per pura passione, non me ne importa del valore economico, se mai ne avrà sicuramente non potrò goderne e compro quello che mi piace e se posso permettermelo. Venendo incontro al tuo ragionamento, credo che la nostra Zecca sia " sondando " il mercato. Essendo anche collezionista filatelico guarda cosa si sono inventati per la modica cifra di 60 Euro ( alla faccia del bicarbonato di sodio ), ma si dai buttiamo benzina sul fuoco... Questo folder è dedicato alla Costituzione Italiana ( ma non l'abbiamo festeggiata 15 mesi fa ? ), contenente delle carte valori per un controvalore si e no di 5 Euro ( ci sono francobolli anche in Lire ) e dulcis in fundo, la card FDC del 2 Euro Commemorativo dello scorso anno. Operazione speculativa o test per eventuali future emissioni filatelico-numismatiche ?2 punti
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rovescio : + RwMA/ N Eh QEw bA/ SILEUS Rw/ MAiwN. . follis di Romano I 920-944 ribattuto su follis di Leone VI 886-912 , infatti si legge al dritto: + LEON/ EN QEO/ BA/ SILEVS R/OMEON. Almeno credo, aspetta i contributi degli esperti2 punti
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Come sempre da assiduo lettore sono sempre lieto del fatto che vengano pubblicati nuovi interventi riguardanti la numismatica, sono lieto che il Gazzettino sia disponibile per tutti e che tutti possano leggerlo. Il mio pensiero è quello che non ci si puo dissociare tra accademici e semplici appassionati, infondo sono due lati della stessa medaglia, uno è il faro delle scoperte e del rigore, dove si deve dimostrare e si dimostra in maniera scentifica una teoria su una Zecca, piuttosto che su un tondello, l'altro è quello dell'apprendere e capire, poter leggere poter studiare e un giorno anche poter magari esprimere un parere in maniare scritta su un argomento, senza bisogno di sottostare a regole troppo rigide, tutti comunque con l'obbiettivo di far crescere la numismatica, che infodo dovrebbe unirci tutti, daltronde anche chi è accademico sicuramente nutre una forte passione per questa materia e chi non lo è sicuramente ha nella passione il suo più grande motore che lo spinge a studiare e scoprire, tutto a propie spese, facendo anche sacrifici per poterla coltivare. Da modesto autore di un articolo presente su questo numero sarei felicissimo se qualcuno lo recensisse, anche scoprendo errori o imperfezioni, perchè se ci fossero degli errori avrei l'occasione di capirli e anche di poterli correggere. Ricordo ancora le parole della Prof.ssa Travaini che disse che nessun testo è perfetto o si può esimere da errori, la cosa importante è correggerli. Tornando al tema sono lieto che anche questo numero sia visibile da tutti e che possa essere letto da tante persono, infondo lo scopo primario del Gazzettino è propio quello di essere letto, anche da chi non ha la possibiltà di avere il cartaceo. I miei complimenti vanno naturalmrnte a tutti coloro che hanno speso del tempo per realizzare questo scritto, con la speranza di poter leggere presto il numero 5.2 punti
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Formalmente per tutte quelle con più di 70 anni....effettivamente diciamo per qualunque sia abbastanza antica da poter ipotizzare un ritrovamento recente.2 punti
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Io vorrei un forum il più possibile inclusivo ed aperto a tutti, non sopporto il sentire parlare di barriere all’ingresso, di fare maggior selettività, tutte queste cose mi hanno sempre fatto sorridere, mi danno l’idea del vecchio che vuole a tutti i costi resistere al nuovo... Credo che lo scopo principale del forum debba essere quello divulgativo, quindi bisogna aprirsi, farsi conoscere ai giovani, cercare di creare nuove generazioni di appassionati, insomma essere il più possibile inclusivi e non chiudersi a riccio a coltivare ciascuno i propri orticelli.2 punti
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Certamente, un'esemplare fuori da ogni logica conservativa per la tipologia con fondi a specchio che mi rubo l'animo... E invece un'altro esemplare emblematico del 5 Lire del 48, di cui scrissi un'articolo e del quale esposi lo stesso in una conferenza sulla zecca di Milano, che mi rubò il cuore... Sai caro Luca in tanti anni di vita numismatica, ho avuto il privilegio e la fortuna di essere cresciuto forse nella più grande città numismatica della penisola Milano, e fortunato per essere cresciuto nel mercatino del Cordusio, anche questo forse la più grande scuola di numismatica mai esistita, dove tutti i più grandi sono passati e l'hanno frequentato, dove il livello era altissimo, parlo degli anni 60 e 70, dove e gli esemplari che passavano fecero invidia ai musei...e non solo..., Erano anni in cui la cultura e l'economia erano all'apice, e Milano era il centro di tutto, e tutto passava da li. La vita mi ha tolto tutti gli affetti più cari, non è stata particolarmente clemente, però mi ha donato un'eredità inestimabile, solo per quello che ho visto e imparato in quegli anni irripetibili, al mitico Cordusio... Ringrazio gli eventi, e ringrazio la passione... Eros2 punti
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Buonasera a tutti, questo post credo sarà abbastanza lungo, visto che non ho sonno e visto che stasera ho una certa voglia di scrivere. Si tratta di una riflessione personale che parla di me, della mia vita e del collezionismo... alternando una breve autobiografia ad alcune riflessioni sul calo del numero di collezionisti. Ringrazio quindi fin da ora chi avrà la pazienza di leggere fino in fondo e, ovviamente, chiunque vorrà dare il proprio contributo. :) PARTE 1 - LA TRADIZIONE DEL MARTEDI' La mia storia di collezionista inizia nei primi anni delle scuole elementari, quando con la mia famiglia, il martedì sera, andavamo nel paese vicino a trovare mia nonna. Mio padre era il responsabile di un ristorante piuttosto grande e aveva sempre molto da fare. Il martedì era il giorno di chiusura. La mattina andavo a scuola e quando rincasavo, sebbene fosse l'unico giorno che potevo trascorrere interamente con lui, l'unico giorno in cui la famiglia poteva riunirsi, ricordo che non ero particolarmente contento di quella trasferta che mi avrebbe tenuto per tutto il giorno lontano dai miei amichetti e dalle interminabili partite di pallone nel campo di fronte a casa mia. Mio zio, fratello di mio padre, abitava con mia nonna, e collezionava monete e francobolli come mio nonno, che non ho mai conosciuto, prima di lui. Credo sia stato quella la mia introduzione al mondo del collezionismo. In quel periodo che ora mi appare così distante, mio padre ha notato la curiosità con cui guardavo le monete e i francobolli di mio zio e, in breve tempo, mi sono ritrovato con una piccola collezione fatta di pezzi doppi comuni e valuta circolata rimasta nelle tasche di qualche amico che aveva fatto un viaggio all'estero. Il 13 dicembre a Verona si festeggia Santa Lucia, ed è tradizione svegliarsi la mattina per trovare i regali, un po' come accade in altre zone per Babbo Natale. Non provengo da una famiglia ricca, non dal punto di vista economico, e quindi non ho mai avuto monete di grande pregio o valore, ma ricordo ancora un anno in cui, tra i vari regali, c'era un'ampia ciotola di monete mondiali. Così come ricordo, qualche anno dopo, correva il 1990, quando il martedì mio zio mi accompagnava in edicola e tornavo a casa con il numero settimanale di "Monete del mondo". RIFLESSIONE 1 - NUMISMATICA E FANTASIA Ci sono moltissimi collezionisti di monete che portano avanti le proprie raccolte per amore della storia, beh, io a quei tempi lo facevo per spirito di avventura e amore per la geografia. All'epoca leggevo libri di avventura, fantasy e di fantascienza e un comunissimo tondello di Hong Kong, del Perù o della Nuova Zelanda, nella mia fantasia di bimbo, diventava un artefatto luccicante proveniente da un mondo esotico e lontano che, forse, non avrei mai potuto visitare davvero, ma che mi trasmetteva tutto il suo incanto attraverso l'immaginazione e una piccola moneta. Oggi sono un uomo adulto in procinto di sposarsi eppure un'eco di questo senso di meraviglia di fronte a una moneta proveniente da un paese lontano ancora mi pervade. Eppure sono convinto che molti ragazzini di 10 o 12 anni, oppressi da un mondo sempre più cinico, pragmatico e consumistico, abbiano meno propensione a viaggiare con la fantasia di quanta ne ho io che vado per i 37. In parte, credo, questo è un motivo di disaffezione per la numismatica che, a mio modo di vedere, non stimola più l'immaginazione come capitava un tempo e che, a prescindere da questo aspetto, non viene più percepita dalla società come qualcosa di pratico e utile, ma unicamente come un hobby addirittura dannoso che distrae dalle cose "davvero importanti". PARTE 2 - SI CRESCE, SI CAMBIA, SI SALUTANO PERSONE CARE Quando avevo 16 anni portavo un 45 di scarpe, giocavo a pallacanestro e tutti i pomeriggi mi trovavo con gli amici per parlare di fumetti, giochi di ruolo e ragazze. Ciascuna di queste tre passioni, che avevano velocemente soppiantato il collezionismo di monete, in un certo senso, l'aveva fatto perché mi permetteva di viaggiare con la fantasia in un modo tale per cui potevo anche relazionarmi con le persone della mia età. I fumetti ce li scambiavamo e si facevano infinite discussioni, citando i passi più coinvolgenti e discutendo di trame e personaggi. I giochi di ruolo sono giochi di società che ci permettevano di giocare attorno a un tavolo a essere gli eroi di un mondo di fantasia. Le ragazze... beh... mi chiedo quanti di voi a quell'età preferivano stare con le monete piuttosto che con le ragazze. :) Quando avevo 16 anni mio zio ci ha lasciati, travolto da un automobilista distratto mentre si recava in bici a casa di mia zia. E' stato un brutto colpo per tutti. Per mia nonna che l'aveva già visto quasi morire una volta, molti anni prima, e che viveva con lui. Per mio padre con cui era legatissimo. Per me, che perdevo un amico con cui avevo trascorso i martedì dei dieci anni precedenti. Ereditai le monete e i francobolli ma ormai il collezionismo non faceva più parte dei miei interessi, sebbene mio padre continuasse a portarmi tutte le monete estere che gli portavano i clienti più affezionati o le varie commemorative sammarinesi e vaticane che riusciva a raccogliere. Io le prendevo e le accumulavo in una scatola di scarpe, "le guarderò quando avrò un attimo", spesso senza neppure degnarle di un'occhiata. RIFLESSIONE 2 - NUMISMATICA E SOCIETA' C'è un buco, che è quello che ai miei tempi andava dai 14 a 25 anni, in cui un individuo costruisce la propria vita in società, imparando a stare con le persone e a relazionarsi con l'altro sesso. E' il periodo in cui la scuola inizia a farsi impegnativa, in cui l'amore inizia a farsi serio e in cui la società impone le prime sfide e scelte difficili. In questo periodo, diciamocelo chiaro, non c'è tempo per la numismatica o, se c'è, è molto ridotto. In questo periodo si è talmente pieni d'energia che l'idea di sedersi a spulciare monete sparisce o, quantomeno, diventa meno allettante rispetto ad altre possibili occupazioni. Un buco di mercato di circa 10 anni, ai miei tempi. Un buco di mercato che ai tempi di mio padre era forse più piccolo perché c'erano meno svaghi, divertimenti e distrazioni. E si diventava adulti prima. Un buco di mercato che oggi si sta invece, credo, allargando. PARTE 3 - GIOVANE ADULTO Raggiunta la maggiore età, e completati gli studi superiori, ho iniziato a costruire la mia strada da adulto. Ero un ragazzo con una mente brillante e un carattere vivace. Molto vivace. Troppo vivace. Non ero uno sbandato, un drogato, un delinquente o un tipo pericoloso. Ero a posto però ero decisamente eccentrico... dormivo quattro ore a notte perché uscivo tutte le sere, mi ossigenavo i capelli (quando non li coloravo di verde o blu) e mi vestivo in modo appariscente. Mi piaceva stare al centro dell'attenzione e ci sapevo fare con gli amici e con le ragazze. Ero stravagante ed eccessivo e spendevo un sacco di soldi per divertirmi, ma non durò a lungo. A 20 anni arrivò la chiamata di leva e quando tornai nel mio piccolo paese mi ero decisamente calmato. Mio padre nel frattempo, un paio d'anni prima, aveva rilevato il ristorante in cui lavorava ma non stava andando bene e presto fummo costretti a chiudere, rimanendo con un bel po' di debiti da pagare e un pesante mutuo mensile sulla casa. Era solo una casa a schiera, non certo una reggia, ma era il sogno che i miei genitori avevano coltivato per trent'anni, e ora rischiava di volatilizzarsi tra le loro mani. Fu un periodo davvero difficile dove mi resi conto che, al di là del mio egocentrismo, ero probabilmente più maturo della maggior parte dei miei coetanei. Trovai quasi subito un lavoro e contribuii concretamente ad aiutare la mia famiglia ad uscire da quello che sembrava un tunnel senza fine. Ci vollero 5 anni, ma alla fine tutto si sistemò, il mutuo fu estinto e tutto sembrò finalmente tornare alla normalità. In quel periodo di crisi non potevo permettermi spese inutili e ripresi in mano le collezioni, sistemando monete e francobolli, ma unicamente allo scopo di verificare se ci ci potesse essere qualche pezzo di valore (mai 'na gioia...), salvo poi mollare tutto di nuovo nel dimenticatoio quando una ragazza di nome Beatrice, mia futura sposa, nel 2003, mi costrinse a rivedere un po' le mie priorità e a tagliare qualche hobby. All'epoca le monete non erano neppure sul podio dei miei interessi principali quindi accantonarle fu immediato e automatico. Mio padre nel frattempo aveva trovato un lavoro come cuoco e faceva degli orari praticamente complementari ai miei. Ci vedevamo poco e avevamo poco da dirci, appartenendo a generazioni diverse e non avendo interessi. Il tempo passava, la relazione si consolidava, i tempi cambiavano e i miei ritmi diventavano sempre più tranquilli. Poi, circa 7 anni fa, mia nonna, l'unica tra i miei nonni che abbia conosciuto, si è spenta. Fu un altro colpo duro, visto che dopo la morte di mio zio era venuta a vivere con noi e, sull'onda dei ricordi ripresi in mano le monete, dapprima timidamente, poi con maggiore passione. Presi ad acquistare qualche lotto di monete mondiali circolate al kg e, poco alla volta, posi una base concreta su cui costruire la collezione che da piccolo avevo solo potuto sognare. Era diverso, però. La fantasia e l'immaginazione rappresentavano ancora una parte dell'amore per il collezionismo, ma ora anche una forma di ricordo e comunione con la mia famiglia facevano parte di questa collezione. E, come se non bastassero queste ragioni, un neonato amore per la storia che in precedenza non avevo mai avuto faceva da ulteriore spinta motrice a questa passione che tornava a farsi sempre più importante. RIFLESSIONE 3 - NUMISMATICA E SNOBISMO Il fatto che molti collezionisti di monete abbiano una predilezione per il Regno e una grande passione per la storia tende, già di per sé, forse, a farli apparire come "una manica fascistoni e nostalgici della monarchia". Non certo un'etichetta piacevole da portare, eppure mi è capitato di sentire definizioni simili in più circostanze. Così come, per non lasciare scontento nessuno, mi è capitato di sentire definizioni tipo "uno di quegli invasati che spende 3 euro per avere una moneta da 2 euro". Al di là del fatto che per il profano avulso alla numismatica queste definizioni, pur offensive, potrebbero effettivamente avere un senso, già il fatto che io parli di "profani" fa capire come ci sia un distacco netto tra chi colleziona monete e chi non lo fa. Rendiamocene conto, quando va bene appariamo almeno come strani. Quando facciamo notare alla persona digiuna di numismatica che una determinata moneta non è cinese ma giapponese, rischiamo quantomeno di apparire spocchiosi. E quando parliamo di monete catechizzando come Gesù tra la folla, anche i meno esperti tra noi, appaiono snob. Ma dopotutto questo è un problema che si ha anche se si parla con cognizione di causa e linguaggio appropriato di storia, geografia, scienze, medicina o politica. La media è rappresentata dall'ignoranza, non dalla cultura. E la cultura è snob. Tuttavia, se uniamo tutto ciò alle riflessioni precedenti è facile capire, secondo il mio modestissimo parere, il motivo per cui ci sia una contrazione nel numero di collezionisti e una diffusa volontà a mantenersi a distanza da "quella gente strana". PARTE 4 - CONCLUSIONE DEL VIAGGIO Tredici mesi fa, dopo un anno di sofferenza, anche mio padre se n'è andato. E' dannatamente difficile vedere spegnersi tra le tue braccia qualcuno che ti ha preso tra le sue quando sei nato. Che ti ha tenuto quella stessa mano e ti ha sorretto finché non sei stato in grado di camminare con le tue gambe. Che ha sacrificato davvero tanto ed è stato per tutta la vita il tuo eroe. Che ti ha insegnato l'importanza dei valori tradizionali e della famiglia. Che magari aveva potuto frequentare solo la scuola media e non ti aveva potuto insegnare la storia o la matematica, ma che ti aveva insegnato ad essere curioso perché tu imparassi da solo e cercassi da te le risposte. "Cresciamo i nostri figli in modo che possano fare a meno di noi" ha detto qualcuno. La numismatica, da un anno a questa parte, per me è anche questo. E' il ricordo di mio padre, di quei martedì da bambino che mi parevano così poco importanti, di quelle commemorative sammarinesi che ha continuato a tenermi da parte per anni, di quel periodo in cui non avevamo più nulla di cui parlare. “Se queste ombre vi hanno offeso, pensate, E cada ogni malinteso, Di aver soltanto sonnecchiato Mentre queste visioni vi hanno allietato. E questo tema ozioso e futile Non più di un sogno vi sarà utile. Gentili amici, non rimproverate; Miglioreremo se perdonate.”1 punto
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Con l'avvento di Diocleziano si pose fine a quel periodo noto come crisi del III secolo, un periodo che vide pressione ai confini e lotte interne caratterizzate soprattutto dalla volontà dell'esercito di elevare al rango di Augusto un generale piuttosto che un altro. Il nuovo Augusto si trovò a dover affrontare una profonda crisi economica e pose in essere una serie di iniziative atte a far fronte alle nuove esigenze del sistema tetrarchico che imponeva tra l'altro maggior circolante necessario a pagare un esercito tanto numeroso. Dopo aver nominato Massimiano come Augusto d'occidente e Galerio e Costanzo come cesari, Diocleziano nel 294 d.C. attua un riforma monetaria che prevede non solo la rivalutazione della moneta aurea portandola nuovamente a 1/60 di libbra romana (5,41gr) ma anche l'emissione di un nummus argenteus dal peso di 1/96 di libbra romana pari a 3,41 grammi con un valore pari a 100 denarii comunes. Viene inoltre introdotto un nummus argentiferous, oggi viene comunemente chiamato follis, dal peso di circa 10 grammi quindi corrispondente a 1/32 di libbra e con un valore nominale ancora oggi dibattuto che potrebbe essere di 10 o 12,5 denarii communes. I radiati continuano a essere battuti, ma a differenza di prima non più argentati e con un valore pari a 2 denarii communes. A questi si affianca la moneta laureata, proprio quel denario che da tempo non è più d'argento ma in metallo vile, la moneta di conto in cui vengono espressi tutti i prezzi. Questa moneta di rame con un peso approssimativo di 1,5 grammi e che successivamente diventerà effettivamente un terzo di follis o genericamente una frazione di follis. Questi divisionali avevano un valore troppo basso rispetto a quello nominale e la logica conseguenza fu quella che il mercato impose un proprio tasso di cambio con le monete di metallo nobile. L'inflazione dilagante generò una diminuzione del potere d'acquisto della moneta e portò all'emanazione di quello che oggi conosciamo come editto di Afrodisia. Questo editto emesso in un periodo imprecisato del 301 d.C., ma del quale è conosciuta la decorrenza dal 1° settembre, raddoppiava il valore nominale delle monete enee circolanti ristabilendo nelle intenzioni il potere d'acquisto originario. L'editto di Afrodisia, trovato parzialmente completo, permette di scoprire quindi che la bicharactam pecunia aveva un valore di 4 denarii communes (qvae in maiore orbis partec... qvattvor denariorvm) mentre la nostra monetina in rame passava dal valore nominale di un denario communes a due. L'editto scoperto nel 1970, e quindi successivamente alla pubblicazione del RIC, riporta quindi come detto in precedenza che la moneta radiata emessa in oriente viene comunemente conosciuta come Bicharactam Pecunia, chiara allusione all'iconografia del rovescio CONCORDIA MILIT che mostra sempre due figure distinte. Anche il nummus argentiferous (follis) aveva raddoppiato il suo valore arrivando adesso ad almeno 20 denarii communes, su questo cifra non tutti sono unanimemente convinti, sempre un frammento riporta "..]TIQVINQVE", che apparentemente si riferisce al valore della moneta dell'editto e che Hendy interpreta come [VIGIN]TI QVINQVE, quindi 25. L'editto di Afrodisia non portò i risultati sperati, anzi la situazione peggiorò rapidamente e drasticamente, si arrivò a un aumento vertiginoso dei prezzi ormai incontrollabili. Venne quindi poco dopo promulgato il conosciuto editto dei prezzi, "Edictum de pretiis rerum venalium", tale editto altro non era che un calmiere dei prezzi, imponeva quindi quale fosse il prezzo massimo da pagare per un determinato bene o servizio. Tornando ai nostri piccoli laureati cosa ci permettevano di acquistare con queste piccole monete? L'editto ci viene in aiuto e ci dà un'idea del potere di acquisto del tempo. Scopriamo così che con 4 denarii communes era possibile acquistare un sextarivs di lupini cotti o dieci mele di prima scelta. Un nostro follis ora valeva 20 o 25 denarii communes (a seconda della tesi sposata, affronteremo in un secondo momento i valori probabilmente inseriti nei campi dei follis orientali), dall'editto deduciamo che questa moneta era la paga giornaliera per un pastore o il costo di un sextarivs di Vino rosato o ancora il costo per miglio del trasporto di un moggio su una barca fluviale. Con l'abdicazione nel 305 d.C. l'editto di Diocleziano viene messo da parte, il nummus argentiferous mantiene il suo valore di 20/25 denarii ma viene portato nel 307 d.C. a 1/48 di libbra corrispondente a 6,5 grammi. Prima di questa riforma a Siscia e stranamente solo in quella zecca vengono emessi dei laureati con rovescio GENIO POPVLI ROMANI. Ormai l'editto dei prezzi era accantonato ma i prezzi sicuramente sarebbero stati visti al rialzo, con pugno di monete come quelle in foto ci saremmo forse potuti permettere dipendentemente dal valore della singola moneta una libbra di camoscio o una pelle di antilope o un pettine in legno. Constatino in occidente avvia il follis a una continua svalutazione seguito da Massimino Daia in oriente, Massenzio da parte sua invece non segue le riforme costantiniane e mantiene immutato il peso fino alla sua morte. 310 d.C. 5,4gr 1/60 libbra 312 d.C. 4,51gr 1/72 libbra 313 d.C. 3,38gr 1/96 libbra Dopo la morte in Massenzio anche la zecca di Roma si adegua alle altre zecche galliche ma mantiene il sistema monetario di Massenzio emettendo il 2/3 di follis da 16 denarii communes e il mezzo follis da 12 denari, monete con percettibili differenze di peso e modulo. Come possiamo vedere in queste emissioni del 312 d.C. vengono riportate nei campi i valori nominali della moneta. Non è ben chiaro se il follis aumenta il suo valore nominale da 20 a 25 o se continua semplicemente a valere 25 denarii communes come avveniva in precedenza. L'emissione VIRT EXERCIT GALL ha anche un’altra particolarità oltre all'indicazione del valore, come si vede dalla foto di questa bellissima moneta di @Tinia Numismatica abbiamo la presenza al diritto della corona radiata che solitamente è associata a un valore doppio (dupondi, doppi sesterzi e antoniniani). In realtà, come è riscontrabile anche nella serie elmata e radiata dei follis di Lugdunum si tratta di un chiaro riferimento all'iconografia Costantiniana del Sol. Come accennato nel 313 d.C. il peso del nostro nummus argentiferous viene ulteriormente ridotto ma da questo momento in poi non abbiamo molti riscontri su cosa accade tra Costantino e Licinio, dei loro diversi sistemi monetari e dell'introduzione del centenionale (100 denarii communes) con la VICTORIA LAETAE PRINC PERP, questo è un tema che va affrontato separatamente. Cope, Lawrence. "Diocletian's Price Edit and its associated coinage denominations", 1977, pages 7-12. Zschucke, Carl-Friedrich. "Die Bronze-Teilstuck-Pragungen der Romischen Mumzstatte Trier", 1989 Spink, "The Roman Imperial Coinage Volume VI", 1967 David G. Wigg "An Issue of Follis Fractions with Denominational Marks", 19911 punto
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Questa volta, anziché proporvi una nuova moneta proveniente da qualche ripostiglio registrato, come ormai son solito fare, volevo portarvi un po' "dietro alle quinte" e farvi vedere come, questa attività (il collezionare monete da hoard) non sia cosa così semplice. Perché una moneta sia di provenienza certa bisogna comunque andare un po' a fondo e, per tutte le monete che finora ho acquistato, a monte (e talvolta anche a valle!) ho sempre fatto un certo lavoro d'indagine se non addirittura di intelligence. Le casistiche possibili sono molte, si va dal caso più semplice con l'asta di vendita iniziale con catalogo pubblico in cui viene presentato il ripostiglio, fino alla moneta che ormai è in circolazione da moltissimi anni e che ha subito un sacco di passaggi rischiando di perdere addirittura la traccia di provenienza originaria richiedendo quindi un attento lavoro di ricerca a ritroso. Accanto a questi vari gradi di difficoltà, ci sono poi i casi - come quello in cui recentemente mi sono imbattuto - in cui una moneta viene data come proveniente da hoard ma che in realtà, da hoard proprio non viene... perché? Sostanzialmente perché o il venditore vuole lucrare su questa caratteristica (che accresce il valore della moneta) o perché a sua volta l'ha presa come tale e quindi in buona fede la rivende così. Il caso concreto riguarda questa monetina: Claudio II (moneta di consacrazione), antoniniano; 18 mm - 1,60 gr - AE; Zecca: officina locale? D\ "DIVO C[...]IO", busto radiato e drappeggiato a destra. R\ "[...]ECRATIO", aquila stante frontalmente con testa girata a destra. La moneta viene descritta come proveniente dal ripostiglio di Morgat-en-Crozon (Finistère) il che ovviamente ha suscitato subito il mio interesse. Contattato privatamente il venditore mi riferisce di averla in collezione da più di 20 anni, di averla sempre classificata con questa provenienza ma di non disporre di particolare documentazioni né memorie circa la precedente provenienza, ma di essere piuttosto sicuro dell'attribuzione a questo ripostiglio in quanto non è cosa comune - dice lui - trovare un antoniniano di consacrazione con l'aquila vista frontalmente e che consultando un po' di bibliografia troviamo proprio un esempio di aquila frontale proveniente da questo ripostiglio. Orbene, pur tendenzialmente fidandomi della buona fede delle persone e trattandosi di un acquisto pulito e regolare in quanto per l'eventuale transazione avrei ricevuto documentazione regolare, restava comunque aperta la questione della provenienza da ripostiglio... e allora via, partiamo con le indagini! Cosa so di questo hoard? Nulla, se non che si tratta di un ripostiglio spesso citato in vari lavori e quindi di una certa importanza. Disponibile in rete non si trova nulla o quasi. Un buon punto di partenza però lo offrono il catalogo online della Biblioteca Nazionale Francese e il sito www.ric.mom.fr Il RIC online (www.ric.mom.fr) innanzitutto mi dice che: a) non esistono antoniniani ufficiali attribuiti alle zecche operative con Claudio II / Quintillo che presentino per la serie di consacrazione con Aquila un busto drappeggiato... primo elemento non proprio confortante. b) tra le opere di riferimento nel ric online trovo il titolo del saggio di studio di questo specifico ripostiglio "J.-Y. Éveillard, 'La trouvaille d'antoniniani de Morgat-en-Crozon (Finistère)', TM II (1980), 31-58" che dev'essere sicuramente una rielaborazione approfondita dello studio preliminare che avevo beccato in rete - sempre a livello di solo titolo: " Un Trésor monétaire du III siècle à Morgat en Crozon [Bulletiin de la Société archéologique du Finistère", 104, 1976] J.-Y. Eveillard et A.-H. Dizerbo". c) infine, sempre dal RIC online scopro che esiste un esemplare, il numero 780 del ripostiglio di Morgat-en-Crozon, con "Eagle stg. right, head turned left" e tre esemplari (781-783) con "Eagle stg. left, head turned right" Il catalogo della Biblioteca Nazionale di Francia invece mi riporta un po' di bibliografia di riferimento: a) "J.-Y. Éveillard, 'La trouvaille d'antoniniani de Morgat-en-Crozon (Finistère)', TM II (1980), 31-58" b) " Un Trésor monétaire du III siècle à Morgat en Crozon [Bulletiin de la Société archéologique du Finistère", 104, 1976] J.-Y. Eveillard et A.-H. Dizerbo" c) e un catalogo di vendita "Trésor du Rest-Menen en Plestin-les-grèves : 100 haches en bronze. Trésor de Sarcelles... Trésor de Morgat en Crozon... 2e partie du trésor de St-Colombier en Sarzeau...: [Vente à Marlaix, Galerie des ventes, le 5 mars 1978. commissaire-priseur Boscher] Di positivo ci sono alcuni aspetti interessanti: il ripostiglio conteneva alcuni - pochi - esemplari di antoniniani della serie DIVO CLAVDIO / aquila e che le monete (quali? quante?) sono poi state vendute in un'asta pubblica poco tempo dopo la loro scoperta e catalogazione, quindi è plausibile trovare in circolazione monete provenienti da questo ripostiglio. Rimane da capire come legare la moneta (busto non consono) con le monete catalogate... stiamo parlando degli anni '70, primi '80 quindi le attenzioni per queste monete erano ancora limitate sebbene si stesse iniziando un lavoro di catalogazione seria e di studi approfonditi sulle imitazioni locali proprio in quegli anni... può starci che il pezzo sia stato mal classificato o magari inserito in eventuali imitazioni locali e quindi non meglio precisato nella catalogazione... certo avere i libri di riferimento potrebbe aiutare! E qui arrivano in soccorso i forum di numismatica esteri, in particolar modo dalla francia dove, parlando con un po' di "colleghi collezionisti" riesco a recuperare due paginette interessanti tratti dal lavoro più recente: a) la composizione del ripostiglio b) il catalogo delle monete della serie di consacrazione Certo, non ci sono immagini... per sperare di trovar qualcosa bisognerebbe procurarsi questo: ma è alquanto introvabile e comunque, dalle informazioni che ho ricevuto dovrebbero essere riportate le immagini delle monete più rare e di maggior importanza. E quindi? A quali conclusioni si possono arrivare? Mi sono predisposto questa serie di punti fissi: 1) secondo il RIC online, la moneta in questione è quella che viene classificata come: "Eagle stg. left, head turned right", visto che non fa menzione di "eagle stg. front"... ma cozza con la descrizione del ripostiglio che invece farebbe cadere il pezzo nel numero 780, presente in un solo esemplare... e in più i concetti di left/right spesso sono equivocati: destra di chi guarda il tondello o destra di chi è raffigurato nel tondello?!? 2) non sono repertoriate imitative della serie DIVO CLAVDIO con aquila nel ripostiglio, quindi la presenza del busto anomalo non trova una possibile spiegazione in un'ottica di produzione locale 3) volendo attribuire per certo la moneta al ripostiglio, in assenza dei dati fisici precisi per i singoli pezzi (nel report viene riportato solamente il peso medio, ma non è in nessun modo indicativo), dobbiamo considerare unicamente la descrizione... mettendo da parte quella relativa al busto dell'imperatore e quella relativa alla posizione dell'aquila... rimane solamente la chiave di lettura della legenda: - il pezzo in esame ha rovescio con legenda leggibile "[...]ECRATIO", al più, essendo generosi, "[...[...]SECRATIO"; i due tipi (per complessivi 4 esemplari) descritti nel report del ripostiglio invece hanno legenda: "CONSECRA[...]" e "CONSECRATIO" quindi non ci sarebbe alcuna corrispondenza tra il nostro pezzo e quelli descritti nel ripostiglio. In sintesi quindi sia tipo di busto che legenda del rovescio attualmente leggibile sono in apparente contrasto con quanto descritto come appartenente al ripostiglio, certo, le immagini sarebbero l'elemento determinante, ma è alquanto probabile che di immagini non ve ne sia traccia nemmeno nel catalogo di vendita per cui, in assenza di una ricevuta d'acquisto che leghi la moneta alla vendita pubblica del 1978 si può dire con ragionevole sicurezza che la moneta in questione non proviene dal ripostiglio analizzato. Ad aver tratto in inganno il venditore attuale, di cui non metto assolutamente in dubbio la buona fede, potrebbe essere stata molto probabilmente una precedente catalogazione a livello di riferimento bibliografico: molto spesso gli antoniniani del III secolo, specialmente i gallici e certi pezzi di Claudio II, Gallieno e altri imperatori più o meno contemporanei, vengono classificati anche con i cataloghi dei principali ripostigli del periodo e Morgat-en-Crozon è proprio uno di questi. Il fatto di aver davanti un antoniniano di consacrazione con aquila rappresentata frontalmente deve aver spinto il classificatore iniziale a usare il riferimento di questo ripostiglio francese per la catalogazione del pezzo dando così origine all'equivoco. Perché ho scritto questo lungo post? Perché a volte credo si bello vedere anche cosa sta dietro alla ricerca di un singolo pezzo e, nel mio piccolo, per illustrare un metodo (non IL metodo!) di lavoro per offrire uno spunto anche a chi, per la prima volta, vuole provare a cimentarsi con un approccio un po' differente al semplice (e dignitosissimo!) collezionismo di sola sensazione (ovvero = prendo la moneta semplicemente perché mi piace). Sperando di non avervi annoiati, vi saluto e vado a caccia di nuovi pezzi!1 punto
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Ciao a tutti, come condiviso con @Matteo91, propongo in questa discussione una mia sintesi dei contenuti dell’articolo “The value of Electron in Greece and Asia”, John R. Melville Jones, contenuto nell’antologia “Studies in Greek Numismatics in Memory of Martin J Price” edited by R. Ashton and S. Hunter, Spink 1998. Spero che queste righe che seguono siano da spunto per una discussione interessante. Il tema è complesso e affascinante, in quanto non solo numismatico in senso stretto, ma anche aperto ad aspetti di storia economica. Il tema del rapporto di valore tra i tre metalli monetati, oro (AU) - elettro (EL) - argento (AR), è discusso nell’articolo sulla base delle ipotesi prevalentemente accettate dagli studiosi, e sembra che non vi siano ancora dei punti fermi assoluti. Aggiungo che, a mio modo di vedere, non è neppure detto che delle certezze assolute possano mai esserci, per tanti motivi accennati nell’articolo: l’EL utilizzato per le monete conteneva % variabili di AU (si stima fino al 50% max) e AR, e spesso anche rame (CU). Va da se’ che ragionare su una lega ternaria pone delle difficoltà per esercizi di gravità specifica che cercano di determinare le composizioni % l’AU e l’EL si trovavano in natura, mentre l’AR andava “estratto” tramite tecnologie che si sono perfezionate nel tempo, con l’effetto che l’AR aveva probabilmente un valore intrinseco maggiore in epoca arcaica, e decrescente nel tempo (oltre che per la tecnologia estrattiva, anche per le importanti miniere del Laurion e di Siphnos sfruttate da un certo punto in avanti) le tecniche di stima della composizione dell’EL degli stateri arcaici di Ionia / Lidia attraverso analisi non distruttive incontrano il limite del c.d. “surface enrichment”, che se ricordo bene riguarda un po’ tutte le leghe di metalli più e meno nobili, e che conosciamo ad esempio nelle monete di AR (e CU in % minore) più volgarmente come cristallizzazione. La superficie della moneta quindi non è rappresentativa per analisi della % composizione sembrerebbe che le città che coniavano moneta in EL tendessero a sopravvalutare, per gli scambi interni, il contenuto di AU delle proprie monete (le autorità monetarie lucravano sulla opacità intrisceca del EL, e in qualche misura, aggiungo io, introducevano una piccola dose di moneta fiduciaria), mentre l’EL di una città era spesso scambiato a sconto rispetto al suo contenuto di fino con AU di altre città. Questo poteva essere permesso dai rischi del trasporto dei metalli in antichità, oltre che dai costi di separazione di AR ed AU dall’EL monetato un ulteriore fattore di complessità è immaginare un rapporto di cambio che possa facilitare le conversioni dei numerosi nominali in EL, basati su sistema duodecimale, dallo statere a 1/96... Insomma, la questione appare complessa, variabile nel tempo e nelle geografie di Asia Minore e Grecia... Ma veniamo ora alle ipotesi sui valori relativi attribuiti ai 3 metalli monetati. Ricordiamo che le prime monete coniate sono plausibilmente gli stateri di elettro attribuiti a Lidia / Ionia nella seconda metà del VII sec a.C., pesanti 14.1 g (il tipo “di Phanes” è famoso). Si suole attribuire a Creso, intorno al 550 a.C., l’introduzione di stateri (con toro Leone di fronte) di AR e AU del peso di 10.9 g. Perché 10.9 g? Tradizionalmente si attribuisce questa scelta ad un rapporto di conversione AU : EL = 4 : 3. Per cui uno statere d’oro da 10.9 g era equivalente ad uno statere arcaico il EL da 14.1 g. Da ciò deriva, come accennato sopra, che con un contenuto di AU nelle monete di EL inferiore al 50% e con un contenuto di CU superiore a quanto normalmente presente nell’EL in natura (sic!), le monete in EL fossero in qualche modo sopravvalutate per gli scambi nella propria area di emissione. Per quanto riguarda la conversione dell’AR, c’è l’ipotesi di un rapporto fisso con gli altri due metalli monetati, ma anche la possibilità che le monete in AR non fossero direttamente convertibili (ipotesi che a me personalmente non convince). Nella prima ipotesi, l’autore presenta due rapporti di conversione successivi cronologicamente: inizialmente AU : AR = 13 : 1 in modo da rendere equivalenti 20 AR siglos da 5,35 g ad 1 AU statere leggero da 8,17 g in una seconda fase, AU : AR = 13 e 1/3 : 1 in modo da rendere equivalenti 20 AR siglos da 5,55 g ad 1 AU statere leggero da 8,40, e che comporta che EL : AR = 10 : 1 In ogni caso, la conversione AU : AR appare non agevole. Un’ulteriore ipotesi discussa è quella presentata da M J Price, che sosteneva come plausibile un rapporto EL : AR = 7 : 1, in ragione dell’elevato valore dell’AR in periodo arcaico, per i costi di estrazione, e che riteneva la riduzione del peso dello statere creseide in AU da 10.9 g a 8.17 g dovuto proprio al decrescente valore del AR. Si giunge pertanto ad una ulteriore proposta ipotetica di rapporti di conversione fra metalli che renderebbe un po’ più facile la conversione dell’AR: inizialmente, fermo restando un rapporto AU : EL = 12 : 9 (ovvero 4 : 3) si ipotizza che AR sia sopravvalutato a EL : AR = 9 : 1 in una seconda fase, sempre fermo il rapporto AU : EL = 4 : 3 si ipotizza che AR si sia assestato a EL : AR = 10 : 1 e che quindi si giunga al rapporto classico AU : AR = 13 e 1/3 : 1 Il rapporto AU : AR = 13 : 1 è peraltro citato da Erodoto, per conversioni all’interno del sistema tributario persiano. In Sicilia, a Siracusa, vigeva indicativamente il AU : AR = 15 : 1, e ad Atene AU : AR = 14 : 1 (poi scende a 13). Un ultimo spunto porta alla considerazione esposta sopra, ovvero che le monete in EL fossero sopravvalutate nella propria area di circolazione rispetto a quanto fossero scambiate al di fuori della stessa. Le monete in EL di Lampsaco e Cizico sembra che fossero scambiate con Atene ad un rapporto AU : EL = 2 : 1, anziché con il rapporto convenzionale creseide AU : EL = 4 : 3 In conclusione, sembra realistico affermare che EL monetato fosse sopravvalutato rispetto al contenuto di fino nelle aree in cui era coniato (Asia Minore e colonie greche del Mar Nero), mentre era valutato meno negli scambi con la Grecia. Un’ulteriore (mia personale, e spero ragionevole) osservazione è relativa al fatto che la nascita della moneta sia stata probabilmente stimolata, fra gli altri fattori, anche dall’opacità del contenuto di AU e AR dell’elettro. Ciò permetteva alle autorità monetarie di lucrare sull’emissione, introducendo nella lega utilizzata, a quanto pare, anche del CU in % superiore a quanto presente nell’EL in natura. Il tasso di conversione AU : EL = 4 : 3, che tendeva a sopravvalutare l’EL, infatti era oggetto di enforcement nell’area sotto il controllo dell'autorità emittente, ma subiva sconto negli scambi con altre aree. ES1 punto
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Buonasera, piccola moneta in argento in buona conservazione con una patina riposata della prima metà del 1500. Leggenda dedicata alla repubblica di Genova e a Corrado II imperatore del sacro romano impero croce e porta della città. Ai lati della porta due rosette. Almeno NC1 punto
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5) 10 lepta Regno di Grecia 1857 (da quanto ho letto in giro non di facile reperibilità..)1 punto
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DE GREGE EPICURI Potrebbe essere una moneta della Tracia (regno alleato di Roma). Le due teste sono di Rometalce e moglie, oppure di Kothys e Reskuporis; al rov. dovrebbe esserci una Nike, che però dalla foto allegata non è chiara.1 punto
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È questo l'intento quello di aggregare e far nascere gli amori per le tipologie come queste ricche di storie emblematiche. E di avvicinare gli appassionati come te alla vita numismatica di tutti i giorni.. Allegare il documento è un'atto dovuto... Sono felice quando leggo testimonianze come la tua... Eros1 punto
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Taglio: 1 euro Nazione: San Marino Anno: 2017 Tiratura: 500.000 Conservazione: BB Località: Tradate (VA)1 punto
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http://www.wildwinds.com/coins/sear5/s9061.html Philip I - / asse con Saeculares Avgg1 punto
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Nel Museo del Louvre a Parigi e' presente questa stele trovata a Susa , in Iran , area mesopotamica , datata alla prima meta' del II Millennio a.C. , dinastia di Accad , regno del Re Naram – Sim . Il materiale con cui e' fatta la Stele e' in semplice Calcare , e' alta due metri e alla base e' larga un metro ; la descrizione della scultura e' la seguente : “al centro di questa stele di Vittoria , uno dei documenti piu' importanti della culla mesopotamica portata a Susa nel XII secolo a.C. , il Re di Accad conduce la sue truppe all' assalto dell' esercito dei montanari Lullubi , rappresentato convenzionalmente piu' grande dei semplici soldati , egli ostenta una acconciatura tipica delle divinita' mesopotamiche caratterizzata dalla triara con le corna . Gli astri che coronano la scena emblematici delle grandi divinita' : il Sole , la Luna e il pianta Venere , proteggono la vittoria reale” Non so a Voi che impressione faccia e cosa vedete o immaginate di vedere in questa bellissima scenografia , ma personalmente non vi noto nessun antecedente di battaglia contro i suddetti montanari Lullubi , infatti osservando bene si nota che tutti i personaggi guardano in alto in direzione delle tre “stelle” ; piuttosto in questa scena mi sembra di notare piu' una ascensione in montagna del Re e del suo esercito per osservare o adorare qualcosa apparso in cielo sopra le montagne , in particolare la figura in alto a destra pare essere in adorazione con le mani giunte ; ora che il Sole , la Luna e Venere siano apparse contemporaneamente di giorno o di sera e' alquanto inusuale ma non impossibile , data la luminosita' dei tre corpi celesti , che per casi fortuiti possono essere tutti e tre visibili dopo l' alba o prima del tramonto , pero' essendo tutto questo una visione astronomica periodica che si ripete in periodi definiti , quindi che doveva essere ben nota agli antichi astronomi Assiri e Sumeri i quali conoscevano l' astronomia planetaria almeno fino al pianeta Saturno , non mi fa convincere del tutto sulla spiegazione ufficiale data alla Stele .1 punto
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Ciao Con questa funzione puoi aggiungere al tuo avatar lo stato d'animo del momento o della giornata...? Simpatico...1 punto
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Ben vengano le ciotole, io sono sempre stato un grande fautore, si parte spesso da qui e poi ci sono gli aposssionati con occhio lungo che gira e rigira poi ti trovano anche il grande pezzo. Al Cordusio lo racconto sempre fui impressionato da uno che teneva una ciotola, feci qui poi un post chiamato la ciotola magica, costui regalava spiegandole però monetine ai ragazzi, quel banco non lo mollai più e oggi e’ un caro amico che sul forum oggi viene anche bistrattato ogni due per uno, la numismatica invece e’ anche questo, cuore, sensibilità, dare, divulgare, bisognerebbe conoscerle le persone purtroppo ...prima di dire certe cose ...1 punto
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Ciao, vi segnalo questa recente pubblicazione che riguarda il popolamento umano dell'Asia: https://www.galileonet.it/denisoviani-ominidi-tibet-nature/ Ne accennammo qui: Ciao Illyricum1 punto
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Io continuo a sentire due parole.. un nome, nella testa.. Donna Prassede.. e dubito altissimamente serva aggiungere altro.. Il forum che vorrei? .. LIbero per davvero1 punto
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Cari fruitori della sezione, forse avete già saputo che l'Amministratore ha attuato una riorganizzazione basilare del forum. Tra le varie novità vi anche l'abolizione della figura del curatore. Potremmo dire che da oggi siamo tutti "curatori" della nostra sezione e del forum nel suo insieme. Per cui, avanti! Tuttavia, per ogni richiesta particolare, anche solo per spostare una discussione, dovrete rivolgervi al nuovo Comitato di controllo. Un cordiale saluto Alberto1 punto
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Non ho il RIC sottomano e, detta tra noi, per Carausio ho anche smesso di classificare usando il RIC perché confido nell'attesa revisione delle emissioni di Carausio a opera di Sam Moorhead, quindi al momento non sono in grado di aiutarti con la corretta classificazione. Circa il significato delle lettere nei campi, è argomento dibattuto e su cui non ci sono molte certezze... di sicuro avevano un senso, quanto meno per le emissioni ufficiali, e una loro logica (le ritroviamo poi utilizzate anche dagli altri imperatori che utilizzarono la zecca di Londra) probabilmente legata alle officine e/o al ciclo produttivo del numerario. Per una ricerca e, conseguentemente, una corretta classificazione anche dei pezzi imitativi, vi consiglio anche una scorsa alla galleria sul forumancientcoins di Mauseus che offre una grande varietà di esemplari (ufficiali e non): http://www.forumancientcoins.com/gallery/index.php?cat=115211 punto
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Ricordiamo la concomitanza: con il weekend dei Rolli http://www.visitgenoa.it/rolli-days-maggio-2019 con la fiera filatelico numismatica di venerdì è sabato sempre a Genova E con l'inizio della bella stagione1 punto
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Si, ma non solo: molti collezionisti ricercano, ad esempio, i falsi e/o le contraffazioni ?1 punto
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Forse non lo faresti, ma di sicuro in cuor tuo sapresti di doverlo fare. È assolutamente così, sono assolutamente due facce della stessa moneta, accensione e combustibile. Collezionare vuol dire essere orgogliosi delle proprie collezioni, dei propri pezzi, delle loro storie monetali ed umane. Sinceramente ciò che maggiormente mi rende orgoglioso è l'effetto che le monete mi fanno. L'escapism citato da @caiuspliniussecundus, la capacità di estranearsi e di dedicarsi agli studi ed agli approfondimenti in quelle ore piccole della notte in cui tutti penserebbero "meglio dormire, l'alba è alle porte". Ma tu le porte ce le hai dentro e non hai voglia di chiuderle finché non verrà sciolta quella legenda che ci assilla da giorni o finché non scorgerai quella rosetta (che sembra più un biscotto bucaneve diciamocelo) dalla cui effettiva esistenza dipende quell'agoniato R2. Peraltro, da innamorato cronico quale sono, pur dovendomi economicamente limitare a due.. no scherzo 3.. ok ok 4 collezioni tematiche non posso, giuro non posso, far a meno di guardare, toccare monete. Per non parlare del leggere (ed in questo caro Mario @dabbene devi assumerti le tue responsabilità ?) di numismatica! E parlo di responsabilità vera perché da profondo sudista ogni tanto mi ritrovo a inerpicare tra le complicate scenografie araldiche dei talleri sassoni o perso tra le rotte dei mercanti olandesi. No dico parliamone ? Ora scusatemi tutti se vado (forse) nettamente off topic e mi piace chiamare anche @eracle62 in questo mio spunto, ma questa discussione, quelle che al suo interno vengono citate e le altre che stanno tornando a riaffiorare sono, a mio avviso, il chiaro segno della forte identità, della stretta necessità che ciascuno di noi ha dell'essere orgogliosamente un collezionista consapevole e, per ciò stesso, orgogliosamente lamonetiano!1 punto
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Grazie. Un grandissimo onore per me1 punto
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Camerlengo Cardinale Vitellozzo Vitelli Sede Vacante 9 Dicembre 1565 - 7 Gennaio 1566 Figlio del capitano Alessandro Vitelli, signore di Amatrice, nacque a Firenze il 6 aprile 1532 , fu nominato vescovo della sua città natale nel 1554, ma ebbe bisogno di un permesso speciale per prendere possesso della diocesi poiché non aveva ancora raggiunto l'età canonica di 27 anni. Nel Concistoro del 15 marzo 1557, Papa Paolo IV lo creò Cardinale diacono. Tra i vari incarichi che ricoprì, fu Camerlengo di Santa Romana Chiesa dal 1564 alla morte, Legato nella provincia di Campagna e Marittima, Prefetto del tribunale dell'Apostolica Segnatura di Grazia, membro della Congregazione del Sant'Uffizio, Protettore del Regno di Francia presso la Santa Sede. Morì a Roma il 19 Novembre 1568 e fu sepolto nella Basilica di Santa Maria Durante questa brevissima e unica Sede Vacante del Camerlengo Vitelli sono stati coniati Testoni nelle Zecche di Ancona e Macerata, Giuli nella zecca di Roma, come tutte le monete dei Camerlenghi anche queste si distinguono per il particolarissimo stemma Araldico della famiglia con le 2 mezzelune inquartate. Personalmente ritengo queste monete le piu' rare in assoluto di tutte le emissioni dei Camerlenghi, l' assenza di questa Sede Vacante nelle piu' importanti raccolte del passato ne' e' una prova evidente. Testone di Macerata Ag. 8,09 g. SEDE· VA – CANTE· Stemma sormontato da padiglione, chiavi decussate con cordone e fiocchi e cappello cardinalizio. Rv. Segno di Mazzeo Mazzei S·PETRVS – APOSTOLVS S. Pietro, nimbato e con chiavi, seduto in trono di fronte e benedicente; all’esergo, ·MACER·/ ·. RIF: CNI 3, Muntoni 4. Berman 1089. Provenienza: Ex aste NAC 81del 2014, lotto 399 (coll.De Falco), Kunst und Munzen XXI del 1980, lotto286 (coll. Patrizi) e Santamaria del 29 maggio 1922, lotto 839 (coll. Ruchat). L' unico altro esemplare che ho censito e' quello dell'Asta Montenapoleone 4 del 1984, lotto 435 (coll. Muntoni). Testone di Ancona Ag. 9,37 g. SEDE· VA – CANTE· Stemma sormontato da padiglione, chiavi decussate con cordone e fiocchi e cappello cardinalizio. Rv. – APOSTOLVS. S·PETRVS. , Segno di Mazzeo Mazzei – S. Pietro nimbato e con chiavi, seduto in trono di fronte e benedicente; all’esergo, ·ANCO· RIF: CNI 2, Muntoni 2, Berman 1088. Provenienza: Collezione Privata L' unico altro esemplare che ho censito e' quello dell'Asta BANK LEU 36 del 1985, lotto 710 (coll. Cappelli). Perdonatemi le immagini, la fotografia non e' decisamente il mio forte..... Come sempre resto in attesa della Vs. conoscenza in merito ad altri esemplari noti di Testoni coniati da questo "introvabile" Camerlengo..... Buon fine settimana Daniele1 punto
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