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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/23/19 in tutte le aree

  1. Disponibile dal prossimo convegno di Verona. Monete Italiane Regionali (M.I.R.) TRIVENETO zecche minori, ISTRIA, DALMAZIA ED ALBANIA @Alberto Varesi editore In 432 pagine: 451 tipi monetali descritti ed illustrati, con le maggiori varianti stilistiche ed epigrafiche. Rarità, valutazioni e riferimenti al C.N.I. Circa 70 monete mancanti nel Corpus Nummorum Italicorum ZECCHE RAPPRESENTATE: • AQUILEIA • BRESSANONE • CENEDA • DOBBIACO • GORIZIA • GRADISCA • LATISANA • MERANO • PADOVA • PALMANOVA • PORCIA • ROVIGO • TRENTO • TREVISO • TRIESTE • VERONA • VICENZA • ANTIVARI • CATTARO • LESINA • SCUTARI • SEBENICO • SPALATO • TRAU • ZARA • MONETAZIONE ANONIMA VENEZIANA • MONETAZIONE DOGALE VENEZIANA • LIENZ • OBERVELLACH • STEIN • GUTENWERT • WINDISCHGRAZ
    7 punti
  2. A Cartagine troviamo anche un”insolita coniazione, è l’unica zecca che batte moneta a nome di Massenzio come Cesare. È difficile poter identificare il motivo per cui questa zecca si prese la libertà di procedere in tal senso, la volontà dei senior Augusti con l’elevazione di Costanzo Cloro e Galerio era quella di elevare al rango di cesare Massenzio in quanto figlio naturale di Massimiano, ma di fatto Massenzio non fu mai Cesare perché si autoproclamò direttamente Augusto in rivalità con Severo II. Per la prima volta il figlio di un Augusto era tenuto fuori dalla successione. Potrebbe quindi essersi trattato di un errore della zecca che aveva giocato d’anticipo aspettandosi la proclamazione del nuovo Cesare, ma non è da escludere un segno di riconoscenza verso Massimiano, figura a cui Cartagine era sicuramente ancora molto legata per gli eventi avuti luogo 10 anni prima. Nel 297 d.C. difatti, Massimiano è chiamato a riportare ordine in Africa, la coalizione dei Quinquegentiani provoca il caos lungo il limes e mette in pericolo Cartagine stessa. Le operazioni militari hanno ovviamente bisogno di essere finanziate e quindi viene instaurata una zecca che provvederà a emettere monetazione dei tre metalli coniando abbondantemente il rovescio SALVIS AVGG ET CAESS FEL KART a rimarcare proprio l’attuale benessere della città dovuto non solo alla presenza imperiale e ad alcuni interventi eseguiti nella città stessa, ma soprattutto in relazione allo scampato pericolo. Lo stile dei ritratti è chiaramente assimilabile alla zecca di Roma da dove probabilmente arrivavano i modelli da cui Cartagine avrebbe poi avviato la sua produzione La coniazione in questi dieci anni di attività della zecca è abbondante con alcuni tipi emessi durante tutto il periodo di attività. La zecca mostra un’organizzazione meticolosa, sin dall’inizio si ha un utilizzo delle officine in base all’anzianità, troviamo quindi Diocleziano per la prima officina A, Massimiano per la seconda officina B, Galerio e Costanzo con la terza officina e successivamente in successive emissioni Costantino, Massimino e Massenzio per la quarta officina. Come sappiamo i due Augusti erano dediti ciascuno a un proprio culto, Diocleziano aveva deciso di mettersi sotto la protezione di Giove mentre Massimiano sotto quella di Ercole, questa suddivisione dei ruoli è riscontrabile sulla monetazione cartaginese dove nei campi di alcune emissioni fa la sua presenza la lettera H per l’augusto e i cesari erculei, e I per l’augusto e i cesari gioviani. Una particolarità del nummus argentiferous qui emesso è l’irregolarità del bordo e la superficie dei tondelli. Tutto ciò è dovuto alla tecnica utilizzata nella produzione dei tondelli che in questo caso è la colata in sabbia, uno dei procedimenti di fusione possibili. La mancata compattezza degli stampi di sabbia e la loro realizzazione davano origine a dei tondelli più o meno grezzi sulla superficie e sui bordi, la coniazione poi imprimeva il conio lasciando quindi solo il bordo irregolare, mentre talvolta invece la coniazione per quanto buona potesse essere non era sufficiente e lasciava la moneta con la superficie ruvida sui fondi e sui rilievi, probabilmente in questo caso si partiva da tondelli estremamente grezzi e per quanto forte potesse essere il colpo questo non sortiva l’effetto desiderato. Nel 308 l’usurpazione di Alessandro in Africa pone fine a questo gruppo di coniazioni, lo stile ora è approssimativo indicando come non vi fosse più manovalanza formata all’interno della zecca, inoltre la coniazione è riconducibile alla riforma attuata da Costantino nelle Gallie con peso e moduli ridotti rispetto alla precedenti emissioni e a quelle attuate da Massenzio nella zecche da lui controllate. Roma ha perso il suo granaio e il malcontento aumenta in città, da questo momento Massenzio inizia mette in atto i suoi piani per riconquistare la Sardegna e l’Africa da finanziare tramite la produzione presso una nuova zecca: Ostia.
    5 punti
  3. Perdonate il titolo volutamente provocatorio della discussione ma l'intento è quello di proporre un momento di riflessione che riguarda noi partecipanti e frequentatori di questo utilissimo spazio. Ho solo recentemente appreso che uno dei nostri contributori piu' validi, Teofrasto, alias Marco Bazzini ha deciso di lasciare il Forum. Marco Bazzini è un esperto d monetazione medioevale, tra i migliori in Italia, autore di decine di articoli in primarie riviste scientifiche, conferenziere, autore di numerose schede della Guida alle Zecche d'Italia, coordinata dalla prof.ssa Lucia Travaini e autore del Bollettino Numismatico n. 16 LA ZECCA DI MILANO Età comunale e signorile. Dalla metà del XIII secolo al 1330 ca. - nell'ambito del progetto di collaborazione portato avanti dal Museo Nazionale Romano in collaborazione con la SNI, tuttora in corso, che comprende la catalogazione di oltre 5000 monete della zecca di Milano appartenenti alla collezione ex Reale. Oltre allo shock per la perdita - come contributore sul Forum - non solo di un numismatico tra i piu' esperti della sua materia ma anche di una delle persone piu' disponibili verso gli utenti con aiuti, riferimenti bibliografici, catalogazioni, spiegazioni, commenti, segnalazioni etc., mi sono chiesto perché succede che un esperto di tale calibro lasci il Forum e soprattutto se vi è il modo di recuperarlo. La domanda è in parte retorica, sappiamo bene che un Forum, è, per sua natura, un'area totalmente libera. Si è assolutamente liberi di leggere e partecipare scegliendo se, come e quando contribuire. Non vi sono vincoli - se non le regole del civile argomentare che un po' tutti i fora adottano - e si lascia libertà totale al singolo di entrare, presenziare e uscire a proprio piacimento. Non è un Circolo, nè un'Associazione/Società dove l'ingresso del socio e la sua uscita sottostanno a determinate regole che vanno accettate e rispettate. L'interazione offerta dal Forum è pero' molto forte, piu' forte spesso di quella che i soci di un'Associazione possono avere con l'Associazione stessa. In qualche modo si è in presa diretta con gli altri utenti e questo naturalmente nel bene e nel male. Ovvero l'immediatezza della risposta, il contatto con persone esperte offrono dei vantaggi straordinari che permettono di saltare tanti passaggi che vi sono invece nella vita reale. Dall'altra parte le occasioni , ahimé, di scontri di personalità o anche piu' banalmente di incomprensioni sono perennemente in agguato. § Scusate se mi sono dilungato in questo preambolo ma credo sia importante per riflettere su come stia evolvendo il Forum e se vi possa/vi debba essere una coscienza - collettiva - per impedire (anzi fare in modo) che tali perdite non avvengano o siano in qualche modo recuperabili. Perdere un commentatore esperto del calibro di Bazzini è un impoverimento per tutto il Forum. Non voglio nemmeno per un momento entrare nelle dinamiche che hanno portato al suo, volontario, allontanamento ritengo pero' sia comunque doveroso non solo prenderne atto portandolo alla conoscenza di tutti ma anche parlarne per capire se anche gli altri condividano la rilevanza di tale perdita ed eventualmente cosa si possa fare per rimediare. Personalmente penso che un post informativo, ben argomentato che dia elementi di conoscenza sia fondamentale per il progresso della divulgazione numismatica. I post di Bazzini erono tutti molto densi di informazioni, di dati, di riferimenti e contribuivano in tal modo alla crescita della conoscenza collettiva. § Negli anni tanti commentatori validi si sono avvicendati di volta in volta dominando alcune aree. Alcuni - molto/estremamente validi - purtroppo hanno deciso di non postare piu'. Altri sono rimasti ma il loro impegno oggi è meno forte o si è grandemente ridotto. Il mio appello è a non perdere tali contributori facendo di tutto per mantenerli. Il loro sapere rappresenta un arricchimento per il Forum e per la divulgazione numismatica che si intende fare in questa sede e non vi è quantità che possa sostituire o compensare la qualità. Non dobbiamo essere invidiosi per le loro realizzazioni bensi stimolarli affinché ve ne siano ancora di maggiori. Solo cosi a mio avviso si puo' crescere, tutti insieme, nella conoscenza comune di questa splendida materia. Scusate se mi sono dilungato ma questo episodio mi ha dato lo spunto per queste riflessioni e per condividerle chiedendomi cosa ne pensano gli altri utenti. Grazie per i vs. commenti.
    4 punti
  4. Ho trovato un'altra banconota borderline, la posto perché ha una storia particolare e magari ce l'avete anche voi: Notate che la data di emissione è 1996? Questa è una data impossibile perché la Banca Centrale ha cessato di operare nel gennaio 1991, quando fu saccheggiata e distrutta in seguito alla caduta del regime di Siad Barre, e non è più esistita fino al 2009 quando il governo di transizione ne ha ripristinato le funzioni. Dicevo che ha una storia particolare: infatti non è un falso maldestro ma un caso in cui la definizione di "ufficiale" traballa. In pratica, durante il lungo periodo di guerra civile, i vari signori della guerra e capi clan si sono finanziati stampando valuta falsa e l'hanno immessa sul mercato trovando accettazione per necessità. La Banca Centrale era distrutta e non c'era nessuna autorità finanziaria che potesse garantire la liquidità di una valuta: i mercati avevano bisogno di contante per le transazioni e queste banconote false hanno circolato regolarmente come valuta "ufficiale" almeno fino al 2017 (dal 1996 sono 21 anni!) anche se orfane di qualsiasi autorità ufficiale. Sembra assurdo ma alla lunga hanno trovato persino una stabilità di cambio col dollaro, assestandosi intorno al loro prezzo di produzione (0,03 dollari/1000 scellini) Se vi va di approfondire mi permetto di spammarvi un mio post su https://www.orodicarta.it/curiosita/valuteorfane_somalia.html, altrimenti mi limito a dire che il motore di questo andamento è stato il signoraggio: finché c'era domanda di valuta i signori della guerra stampavano e guadagnavano da signoraggio, quando il prezzo scendeva vicino al costo di produzione, la stampa cessava e i mercati... digerivano il contante fino ad averne nuovamente bisogno. I guadagni di signoraggio tornavano a salire e così via. Queste banconote notoriamente "false" sono state scambiate col dollaro per 26 anni! Mi sembra riduttivo definirle dei falsi, eppure non avevano niente di ufficiale. Credo che il nocciolo del discorso (cosa rende una banconota - o una moneta - collezionabile) non sia nè l'ufficialità né la falsità ma il fatto che abbia svolto effettivamente il ruolo di valuta, che abbia avuto una sua circolazione monetaria. Come ad esempio le carte da gioco del vecchio west: Chi non le vorrebbe nella propria collezione?
    4 punti
  5. RCA = Reverenda Camera Apostolica Qui ci sono dei fac-simili postali. Dovrebbe trattarsi quindi di un sigillo doganale in piombo, e DOG D ........ dovrebbe indicare il nome della dogana. PS: L'ombrellino sta ad indicare che era gestita dal Cardinale Camerlengo. Ho rielaborato le foto
    3 punti
  6. Taglio: 5 centesimi Paese: Slovenia Anno: 2019 Tiratura: ?? Conservazione: qFDC Città: Lubiana Note: Penso sia una news entry,
    2 punti
  7. Buonasera, ci siamo quasi accavallati, ecco il mio indizio: PS: in B.M.C. stessa tipologia con ai n.ri 447-450
    2 punti
  8. Ti posto un rovescio senza varianti di un altro Tarì 1796
    2 punti
  9. Penso che si vede poco o nulla della moneta. Penso di vedere in abbondanza la venatura del legno del tavolo. Penso di vedere un tondello attraverso una una bustina di plastica ( che si poteva togliere). Penso si vedere la faccia e non l´altra. Penso di vedere una brutta foto di una "cosa" che forse è una moneta. NON vedo grazie e per piacere. Saluti TIBERIVS
    2 punti
  10. Grazie, ho anche qualche comunissima ma per me affezionatissima piastra di Ferdinando II di cui vi risparmio e visto che la sezione comprende anche il Regno di Sicilia, condivido la mia unica palermitana, un 6 Tarì 1735 per l'incoronazione di Carlo di Borbone.
    2 punti
  11. Salve e buona pasqua, girovagando questi giorni su internet e su vari cataloghi sono riuscito a rintracciare la bellezza di ben 3 passaggi d'asta del poco noto forse ma spettacolare per il suo valore storico Denaro per Teramo di Andrea Matteo Acquaviva, duca di Atri. La moneta è molto importante non tanto per la bellezza (si tratta di piccoli denari in mistura) quanto per la vicenda che racconta, ovvero di una delle città "autonome" più a sud della penisola e delle sue lotte esterne ed interne per espandersi o resistere fino al passaggio nel Regno di Napoli sotto Alfonso D'Aragona. Vi chiederei di esprimere qualche parere sull'argomento e di indicarmi il prezzo di aggiudicazione di questo nominale se possibile (https://www.numismaticaranieri.it/archivioscheda/8296-teramo-andrea-matteo-acquaviva-duca-di-atri-1394-1407-denaro.aspx) Saluti e buon forum a tutti ?
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  12. In una zecca non sono mai stato, ma dove fanno i tondelli per gli euro (i centesimi di...) si... Vi assicuro che le cose sono cambiate... Non mi era permesso fare filmati o foto, ma spettacolare la macchina selezionatrice che con una videocamera verifica uno per uno i tondelli, li pesa, li divide (buoni/cattivi) e li conta... Mi ricordo sulla bacheca apposta una lettera di contestazione della zecca... Egregi signori, nella vostra ultima consegna abbiamo constatato che nelle scatole di 20.000 unità ce n'erano in una 19.999 ed in un'altra 19.998... Vi preghiamo di fare più attenzione con i vostri controlli per evitare che si debba prendere provvedimenti (qualcosa del genere)... i tondelli di cui si parlava erano quelli delle monete da 1-5 cent. (ora non mi ricordo esattamente quale)...
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  13. Ciao a tutti, anche io sono nuovo sia al forum che alla numismatica. Abbiate pazienza con i novellini: tra i falsi, le aste, la difficoltà a identificare le monete... non è per nulla facile. Questo per dire: Continuate a rispondere! Serve non solo a chi posta. se poi uno è maleducato, problemi suoi. Gli altri leggono con interesse. ps: la mia collezione di 5 monete crescerà... ah se crescerà!
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  14. Ex collezione Keber [emoji6]
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  15. preso io ?, una delle monete più rare coniate in Abruzzo , probabilmente è il migliore per conservazione ad oggi noto , aggiudicato a 900,00 euro + diritti
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  16. Buonasera, mi spiace Elio, ma la moneta è in condizioni difficili e non azzardo ipotesi, oltretutto in questi casi il gioco sembra quello di guardare le nuvole, in cui ognuno vede quel che vuole vedere. Così se vogliamo vedere nella tua moneta quella ipotizzata da @Litra68, la vediamo pure e può darsi che davvero sia quella, ma una così labile sensazione non può bastare secondo me a dare una minima risposta. Personalmente lascerei la tua monetina nel dubbio. Poi, ai più bravi l'ardua sentenza... Cordiali saluti a tutti Hirpini
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  17. Giuseppe, importante che tutto vada bene, col tempo si completerà ogni cosa. A presto. Paolo
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  18. Ciao Giovanni, Tarì 1798 con al rovescio senza punti dopo A P e fra G 20 Complimenti
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  19. @giovanni0770 bel 1798...! Ma è un punto dopo SICILIA•R• o sbaglio..?! Posto anche il mio, meno bello del tuo ma apprezzabile con bella patina di antica collezione...
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  20. Non mi odiare, ma da vecchio correttore di bozze, sulla copertina Windischgratz è scritto sbagliato... o sei riuscito a correggerlo?
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  21. Purtroppo 'Colon' è già presente con tanto di immagine dell'intestino oltre che come unità monetaria del Costa Rica, grazie comunque per aver partecipato Onde evitare definizioni doppie, chi vuole può usare il 'Cerca' mentre è posizionato su questa stessa discussione. - esempio per colon - ______________________________________________________________ _______ ______________________________________________________________ _______ Avremo in questo caso tre risultati, quello del post precedente ed altri due di qualche anno fa.
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  22. Caro Testone68, innanzitutto volevo farti presente che ho usato il condizionale per evitare formalismi, ma comunque mi sembra di aver usato un modo garbato per chiedere un'informazione. Purtroppo non vi ho potuto ringraziare subito perché non mi è stato possibile usare il cellulare. Grazie comunque per l'interessamento.
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  23. Da Tindari, una interessante piccola, forse non comune, moneta in bronzo . Al rovescio, a cavallo, uno dei Dioscuri : dunque guerriero ed Argonauta . Al diritto, curiosamente, non il fratello bensì (forse) la sorella : quella Elena alla quale i miti dei Greci debbono molto .
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  24. Un saluto anche a te Paolo @Bassi22
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  25. Un saluto a @Malikalkamil, sperando che questi mesi di paternità lo abbiano riempito di tanta gioia, e a @417sonia, @fabry61, @ak72..... Riporto alla memoria questa discussione, che reputo una delle più interessanti e coinvolgenti, nella speranza di vedere i frutti del tempo. Paolo
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  26. Penso che lo spazio debba rimanere vuoto, aiuta a porsi l'obiettivo di trovare la moneta rara e desiderata. In alternativa, la fotografia della moneta è più che sufficiente...
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  27. Concordo in toto @Orodicarta, ciò che affascina è la storia di una banconota o di una moneta e il fascino rimane intatto, anche se trattasi di emissioni non « ufficiali ». E aggiungo che mi piace molto il tuo modo di approcciarti ad una banconota, in fondo se non approfondisci la storia che c’è dietro, che gusto c’è...
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  28. Questo è un tondello molto interessante per l'aspetto stilistico, quasi difforme il dritto dal rovescio, come se le mani dell'incisore fossero due.. Piacevolissima la città turrita e Alessandro il Grande in pompa magna sul fedelissimo Bucefalo... Particolare del Mosaico di Alessandro, Museo Archeologico Nazionale di Napoli Alessandro doma Bucefalo, Villa della Farnesina, Roma
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  29. DE GREGE EPICURI La prima potrebbe essere di Elagabalo, zecca di Antiochia.
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  30. A prescindere dall'attendibilità delle fonti ho l'impressione che si stia andando un pò troppo fuori tema...
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  31. @Rocco68buonasera, foto da telefonino, ci riprovo appena rientro a a casa, magari con una luce migliore, grazie della segnalazione, non l'avevo studiata a Fondo, in effetti ho iniziato con la monetazionw napoletana per poi spostarmi sulle romane, ma le vostre discussioni e le tue monete sopratutto hanno risvegliato la mia vecchia passione
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  32. Taglio: 5 cent Nazione: Italia Anno: 2003 Tiratura: 1.844.000 condizioni: BB Città: Milano Note: 5 monete
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  33. Questo è l'altro esemplare con doppio punto dopo INF...
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  34. Ipotesi interessante. https://www.repubblica.it/scienze/2019/04/17/news/dall_anatolia_alla_britannia_i_popoli_migranti_nel_dna_di_stonehenge-224273454/?ref=RHPPRT-BS-I0-C4-P1-S1.4-T1
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  35. Taglio: 2 euro cc Nazione: Francia Anno: 2018B Tiratura: 10.020.000 condizioni: qSPL Città: Milano Nota 2: NEWS!!!
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  36. Vorrei condividere con voi questa piccola monetina in conservazione non bellissima (BB a mio avviso può starci) Non ho trovato altre discussioni al riguardo su quest'annata e dal manuale di Pietro Magliocca risulta essere R3 Mi scuso per la qualità delle foto (fatte con il cellulare) Gradirei ricevere informazioni e curiosità al riguardo. Grazie a tutti
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  37. Cristoforo Widmann (1617-1660), cardinale. Medaglia 1648. Volt. 943. Forrer III, p. 207. AE. mm. 35.20 Inc. J. J. Korman (il Cormano). http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME495M/9 https://www.artemideaste.com/auction/view/495/790 esiste anche in argento https://www.ebay.it/itm/CRISTOFORO-VIDMAN-1615-1660-CARDINALE-DI-S-ROMANA-CHIESA-/333005577199
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  38. Ciao @Eldorado, grazie per aver condiviso la tua ex 1787 Stesso conio della mia. Considero le Piastre del 1787 con il loro diametro ampio, le più belle.....
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  39. Una parte degli edifici di Roma antica sono stati rintracciati grazie alle ricerche archeologiche , molte volte di questi purtroppo ne conosciamo solo le fondamenta , mentre di altri edifici sappiamo dove erano ubicati grazie ai testi classici e ai libri e disegni scritti dai cultori di Roma antica vissuti nei secoli passati ; oltre a queste testimonianze letterarie disponiamo anche di alcune monete che recano impresse questi monumenti oggi scomparsi , nient' altro , esempi tipici di questi ultimi edifici di cui si sono perse le tracce archeologiche sono ad esempio il Macellum e la Villa Publica . Del Macellum si e' gia' scritto anni fa nel Forum , della Villa Publica vorrei brevemente parlarne nel presente Post . La Villa Publica era un grande edificio pubblico dell' antica Roma comprendente piu' uffici adibiti per diverse funzioni di cui uno era adibito per ospitare i Censori , una carica magistrale della Repubblica romana . La Censura fu istituita secondo Tito Livio nel 443 a . C. e la Villa Publica si ipotizza che venisse costruita contemporaneamente o poco dopo per ospitare i Censori nelle loro funzioni ; nella Villa Publica si tenne il primo Censimento all' interno di questo edificio proprio nel 443 a.C. La Villa Publica significava "Casa del Popolo" e sebbene la sua esatta ubicazione sia sconosciuta , pare che in realtà costituisse una serie di edifici posti tra i Saepta Julia e il Circo Flaminio , è noto infatti da fonti antiche che l' area che la Villa ricopriva , era ampia e che molto probabilmente a seguito di ulteriori lavori di ristrutturazione nel 34 a. C. fu costruito un grande muro perimetrale intorno ad essa . Oltre a detenere i registri della censura e a fungere da base per le operazioni di censura , la Villa Publica fungeva anche da luogo in cui venivano accolti gli Ambasciatori stranieri , dove i Generali aspettavano di sentire se avessero ottenuto un trionfo e serviva anche come una base di reclutamento per le leve delle Legioni . Per maggiori informazioni sulla Villa Publica leggiamo quanto scriveva l' Archeologo romano Rodolfo Lanciani che la descrive nel libro “Rovine e scavi di Roma antica” ; la Villa Publica e' nominata anche in un passo di Cicerone quando scrive una lettera all' amico Attico datata 30 Settembre del 54 a. C. : “.......Si pensa di costruire in marmo e coprire con tetto il recinto dei Comitia Tributa e di unirlo alla Villa Publica.......” poi Lanciani nel suo libro , cosi' prosegue : “..........Poco o niente sappiamo della Villa Publica , sorgeva all' estremo sud del Campo Marzio , tra i Saepta Julia , il Circo Flaminio e il Campidoglio . Finita nel 432 a.C. vi si tenne il censimento generale di quell' anno e servi' in seguito per altri usi pubblici che non potevano esercitarsi all' interno delle mura , come il reclutamento di leva militare , l' alloggio degli Ambasciatori che aspettavano venisse loro concessa udienza da parte del Senato , la residenza dei Generali vittoriosi che aspettavano venisse loro concesso il Trionfo . Publio Fonteio Capito la ricostrui' interamente al tempo di Augusto . La Villa Publica non era un semplice spazio con alberi ma conteneva anche dei grandiosi edifici che appaiono nelle monete dei Didii e dei Pompeii . Varrone , che partecipo' alle elezioni del 54 a. C. dice che per trovare sollievo alla calura estiva in attesa dei risultati (elettorali) dei Saepta , lui e il suo amico Quinto Axio , si rifugiarono sotto gli alberi della Villa Publica...........” Nulla piu' e' dato di sapere su questo antico edificio . La Villa Publica la conosciamo fisicamente stilizzata nelle forme architettoniche grazie ad un Denario repubblicano emesso dalla Gens Didia o Deidia , mentre nelle monete emesse dai Pompeii , nominati dal Lanciani , non ho trovato nulla che rappresenti la Villa Publica , se qualche amico conoscesse questa moneta dei Pompeii lo inviterei a pubblicarla . In foto due Denari con la Villa Publica emessi dalla Gens Didia e Censori nello svolgimento delle loro funzioni Titus Didius , Denario , emesso a Roma nel 55 a. C. , al dritto P. FONTEIVS CAPITO III VIR , testa della CONCORDIA velata , al rovescio T. DIDI IMP VIL PVB con la struttura della Villa Publica.
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  40. Buonasera a tutti, ecco la mia conchiglia, la usava mio nonno come ciondolo portachiavi, mi diceva di averlo da quando era ragazzino, mi sono sempre chiesto cosa fosse, ho pensato anche ad un peso per canna da pesca, ma vista la forma e visto i passaggi nelle aste ho realizzato che potesse essere una pre-moneta, il peso è diverso da quello riportato da @alessio78 oscilla da 48 a 49 grammi, h 3 cm larghezza 2,5 circa e ha un foro come riportato da @Alberto Varesi
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  41. contraccambio gli Auguri per questa Santa Pasqua a voi e alle vostre famiglie. Roberto
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  42. Cari Auguri di Serena Pasqua a Tutti anche da parte mia
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  43. Un augurio per una serena e Santa Pasqua a tutto il forum
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  44. Non sei obbligato a dare gli originali per la legge sulla privacy, ma ti devi assumere la responsabilità della provenienza lecita. Ovvuamente se hai la fattura e non Ti importa che il compratore veda da dove arriva, dagliela, magari coprendo i tuoi dati fiscali se ci sono. Basta una cessione tra privati in cui si identifichino in modo univoco gli attori e i beni transati( fagli una foto) da compilare in duplice copia, firmare entrambi e tenerne una copia per ciascuno.
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  45. La vita di Publio Cornelio Scipione vissuto in un momento critico della storia di Roma , fu costellata di successi militari e non furono successi da nulla perche' ottenuti contro fortissimi e temibili nemici quali erano i Cartaginesi , i loro alleati Ispanici , i Galli e infine alcuni popoli italici ; ma nonostante le continue vittorie ottenute prima in Spagna e seguita poi da quella decisiva per Roma , a Zama , Scipione non ebbe in patria il giusto e doveroso riconoscimento per avere salvato la Repubblica romana da Annibale ; la Repubblica e i suoi Senatori vedevano profeticamente in lui i futuri pericolosi germi del comandante militare amato e seguito fedelmente dai soldati , molti ex congedati che avevano militato sotto Scipione chiesero di partire con lui in Africa per snidare Annibale dall' Italia e combatterlo sul suolo patrio ; inoltre fattori extra militari che riguardavano il sospetto di appropriazione indebita del tributo di guerra pagato dal Re Antioco a Roma , da parte del fratello Lucio , del quale Publio ne difese veementemente l' onesta' , ne inquinarono , pur non essendo mai definitivamente provata , la reputazione dell' Africano , tanto che infine volontariamente si ritiro' a trascorrere gi ultimi anni della sua vita a Literno dove in punto di morte dette ordine di essere qui sepolto , pronunciando la famosa frase : “ingrata patria non avrai le mie ossa” , mori' lo stesso anno in cui mori' il grande avversario Annibale . Bello e possibile immaginarli , sebbene nemici implacabili , stimarsi e rispettarsi in vita l' uno dell' altro , alcuni passi di Polibio e Tito Livio sembrano attestare questa possibilita' . Lucio Anneo Seneca nelle "Lettere a Lucilio" cita in alcuni passi la Villa di Scipione a Literno : "Ti scrivo mentre me ne sto in riposo proprio nella villa di Scipione l’ Africano , dopo aver reso onore al suo spirito e all’ ara che , immagino , essere il sepolcro di un cosi' grande uomo . Sono convinto che la sua anima e' ritornata in cielo , non perche' comando' grandi eserciti , ma per la sua straordinaria moderazione e per il suo amor di Patria” "Vidi la Villa costruita in blocchi squadrati , i muri nascosti dal bosco e le torri erette a difesa sui due lati della Villa ; una cisterna celata da edifici e da piante che avrebbe potuto bastare anche a un intero esercito ; un bagno angusto e buio secondo l’ antico costume" Successivamente la Villa di Scipione sarebbe appartenuta ad un liberto , un certo Vetuleno Egialo , che Plinio il Vecchio ricorda come uno dei più famosi viticultori della Campania . Purtroppo , l' ubicazione della Villa di Scipione a Literno non è nota , dato che nessuna delle fonti archeologiche attualmente disponibili offre il minimo indizio . L’ iscrizione tramandata dagli autori antichi , che Scipione fece incidere sulla sua tomba , così recitava : INGRATA PATRIA , NE OSSA QUIDEM MEA HABEAS . Il monumento funebre , oltre l' Ara , era completato da una statua poi distrutta in seguito ad una tempesta al tempo di Augusto . Ma quale era l' aspetto di questo grande uomo Scipione l' Africano ? Ad oggi una certezza assoluta circa le fattezze di Scipione e' forse riposta nel ritratto piu' probabile che lo rappresenta , e' un busto in bronzo della prima meta' del I secolo a. C. conservato al Museo Archeologico Nazionale di Napoli , fu trovato ad Ercolano nella Villa dei Papiri . Altre due probabili rappresentazioni dell' Africano sono riposte la prima in una moneta d' Argento della Gens Cornelia emessa a nome di Gneo Cornelio Blasio nel 112/111 a. C. che al dritto forse rappresenta l' Africano con volto giovanile e l' altra in un secondo busto in marmo conservato ai Musei Capitolini di Roma ; se questi tre reperti rappresentassero realmente le fattezze di Publio Cornelio Scipione , le potremmo mettere in ordine di eta' perche' ben rappresentano il personaggio : moneta , busto in marmo e busto in bronzo , i tre reperti nell' ordine descritto bene evidenziano il trascorrere del tempo tramite i lineamenti via via appesantiti del volto dell' Africano . Quello che unisce le tre opere oltre alla evidente somiglianza pur nelle diverse eta' raffigurate , e' la presenza della calvizia , parzialmente visibile o immaginabile anche nel ritratto della moneta . In foto la cosi' detta Ara di Scipione a Literno , il parco archeologico di Literno , il Denario di Cornelio Blasio con al dritto il probabile volto giovanile dell' Africano , il busto dei Musei Capitolini in eta' di mezzo , ed infine quello del Museo di Napoli che dovrebbe rappresentare Scipione in eta' anziana .
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