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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/16/19 in tutte le aree

  1. Buon giorno a tutti, Vi comunico che sul sito della Società Numismatica Italiana sono disponibili tre nuove testate, tutte opera di Memmo Cagiati, a questo LINK Le monete del Reame delle Due Sicilie da Carlo I d'Angiò a Vittorio Emanuele II Supplemento all'opera: Le monete del Reame delle Due Sicilie da Carlo I d'Angiò a Vittorio Emanuele II Miscellanea Numismatica
    9 punti
  2. Le monete "bucate" hanno sempre stimolato la mia fantasia. Per ognuna c'è una storia. Bucate perché ritenute false o troppo basse di peso, bucate perché appese al collo per devozione, bucate per ornamento di vesti o cinture, .... bucate per chissà che motivo. La mia famiglia aveva una casa in montagna, usata in estate per la fienagione, il gabinetto era all'aperto, sopra la "cort", il letamaio, ed era di legno. All'interno vi erano inchiodate tre monete, una non ricordo assolutamente cosa fosse e di chi (ero bambino), una di rame di modulo largo di Vittorio Emanuele II, ed una di Francesco Giuseppe. Sopra vi era intagliata la scritta Ca nasin ; in friulano significa Che annusino. Una testimonianza di astio verso le autorità. Le tre monete, che immagino di nessun valore, sono state asportate dai razziatori di cose antiche e prodotti degli orti che anni fa percorrevano le montagne friulane ( Le loro auto erano targate TV; mi scusino gli amici trevigiani, ma quand'ero bambino avevo imparato ad odiare quelle incursioni nelle borgate ormai disabitate del Friuli Occidentale). Un esempio di "monete bucate". Tutte con una storia. Chissà se qualcuno ha trovato in un mercatino una di quelle monete e l'ha acquistata per poco, e ha fantasticato sul motivo del buco, certo senza immaginare che era testimonianza di sofferenze di vita e di soprusi o semplicemente di idee politiche.
    5 punti
  3. Anche io sono rimasto affascinato da questa tipologia monetale, e l'ho collezionata per tipologia limitandomi alle piastre, scudi e ducati in argento. Il Regno di Napoli inizia con la dinastia Angioina, fine 1200, fino al 1816, con Ferdinando IV, poi I, quando instaurerà il Regno delle Due Sicilie. Le tipologie monetali sono molte, dai tagli in rame (grani cavalli e tornesi, a seconda delle epoche) fino si vari tarì, carlini, ducati o piastre in argento (anche qui, a seconda delle epoche). Ovviamente non manca l'oro, con delle tipologie assolutamente stupefacenti per pregio artistico (il saluto o la doppia di Carlo V ad esempio). Per prima cosa ti consiglio di esplorare il catalogo online del forum, in modo che a costo zero puoi iniziare a prendere confidenza sulle varie epoche e sulle varie tipologie monetali che si sono susseguite. Per il momento ti consiglierei di non comprare nulla. È una tipologia molto particolare, anche non facile da assimilare specie se si viene dalle decimali (o peggio ancora non si è mai collezionato monete moderne prima) per acquistare dimestichezza è necessario un certo periodo di studio, ma anche di poter vedere in mano le monete (che potrai fare ai vari convegni che ti suggerisco di frequentare) Leggi e segui le discussioni passate di questa sezione, segui le aste cercando di registrarti le foto e le descrizioni delle monete (e relativi passaggi d'asta) e leggi leggi leggi leggi leggi... e vedi tante tante tante tante tante monete in mano (preferibilmente) resistendo alla tentazione di comprarle nei primi tempi. qualsiasi domanda, noi siamo qua
    4 punti
  4. Ebbene si ... mi avete scoperto, sono Luciano. Sonia è mia moglie, ma sarebbe troppo lungo da spiegare
    3 punti
  5. Non conoscevo affatto la storia che ci hai raccontato, molto interessante. Così come trovo interessante la testa di porfido che fa bella mostra di sé sulla balconata della Basilica di San Marco. In effetti (guardandola con il senno di poi), con riferimento al diadema, mi ricorda quella di Giustiniano come e' possibile vederla nei mosaici di San Vitale a Ravenna. Certo colpisce la durezza dello sguardo dritto innanzi, con le sopracciglia arcuate. Infine, sono contento che anche a te piaccia il gruppo dei tetrarchi? che, a come vedo, ha molti estimatori. Grazie per i contributi. Allego un interessante articolo. Ciao da Stilicho SPOLIA_COSTANTINOPOLITANI_compressed.pdf
    3 punti
  6. Permettetemi una digressione ... tanto il "concorso" è chiuso Per gli amanti della scultura dei tetrarchi (mi ci metto anch'io), infissa nell'angolo della Basilica di San Marco a Venezia. Sembrerebbe impossibile, ma a Venezia non ci sono molti esempi di sculture e manufatti in porfido rosso; certamente c'è qualche elemento in porfido rosso qua e la, come parte di pavimenti marmorei, mosaici e simili; a Venezia si preferiva generalmente usare il marmo rosso veronese (ce l'avevano a portata di mano) ed i manufatti in porfido rosso sono quasi totalmente provenienti da Costantinopoli, presi ai tempi della IV crociata. Oltre al gruppo dei tetrarchi, poco sopra, sullo spigolo della balconata della Basilica, c'è collocata una testa in porfido rosso; data la sua conformazione è assodato che si tratti della testa di un imperatore del tardo impero. Gli studiosi, confrontandola con l'immagine posta su alcune monete, avrebbero determinato che si tratti di Giustiniano I; ne prendo atto essendo totalmente digiuno in materia. Per i veneziani non era importante determinare chi fosse, loro avevano deciso che quella testa rappresentava quella del Carmagnola, condottiero e capitano generale della Serenissima che venne decapitato nel 1432 per presunto tradimento e connivenza con il nemico (Filippo Maria Visconti), durante la guerra contro il ducato di Milano. La testa, esposta al pubblico come era usanza e apposta sulla balconata, doveva fungere da monito al visitatore ed ancora oggi, per i veneziani, è la testa del Carmagnola.
    3 punti
  7. Il tuo bagattino corrisponde alla variante nr. 20 censita dal Papadopoli in "Le monete anonime di Venezia", che presenta la legenda ° L ° A ° ° R ° C ° Di questa variante risultano esserci le iniziali di due soli Massari: ° V ° O ° = Vincenzo Orio (1521-1522) ° M ° M ° = Michele Marin (1522-1524) Da quello che mi pare di leggere nel tuo, propenderei per le seconde iniziali. Facci cortesemente sapere ... saluti luciano
    3 punti
  8. Buongiorno a tutti, Ferdinando II, 60 Grana 1847 su 1846
    3 punti
  9. Cartolina Satirica Italiana : Vittorio Emanuele III impegnato nella lettura di un manuale di Numismatica mentre il figlio lo invita a studiare la geografia si allude alla questione irredentista di Trento e Trieste
    2 punti
  10. CIao, Come ti ha spiegato il numismatico, il periodo della prestigiosa zecca di Napoli...è moltoooo lungo.... Ti ha anche dato un ottimo consiglio, inizia a leggere e studiare tutta la base storica (vicende) del periodo in questione e capisci da quale sei più attratto. Le monete sono tantissime.....e non solo, ma ricche di varietà. Parlare di tipologia per questo lungo perido.....ti ci vuole mezza vita...se non tutta intera. Di conseguenza ti divido già quelli che potrebbero essere dei macro-periodi nei quali potresti inserirti e rimani più affascinato: Periodo Angioino Perido Aragonese Periodo Spagnolo (con i suoi vicerè) Periodo Austriaco (breve) Periodo Borbonico (quello più lungo e ricco di monete e varietà). In questi interni...puoi iniziare a collezionare. Benvenuto tra Noi.
    2 punti
  11. Ciao! Vero! Questo è un ottimo esempio ... purtroppo, considerato che questa educata conversazione possa destare sorpresa, è indice che troppo spesso taluni utenti non siano molto educati .... è un vero peccato! saluti luciano
    2 punti
  12. buonasera, devo dire che ci ho messo un po a decidermi a prendere una madonnina per san severino...mi han sempre frenato i rovesci con la madonnina spesso spianata e poco dettagliata. trovarle belle è difficilissimo a mio avviso penso di aver preso un giusto compromesso e di questo ne son contento...ora si va a caccia di quelle rare cosa ne pensate? grazie a tutti marco
    2 punti
  13. Vuoi l'elenco completo? Fra i responsabili anche Saviano... per la Merkel si stanno ancora attrezzando... d'altra parte c'è chi l'ha accusata per il terremoto ad Amatrice. Immagino avesse dato indicazioni ad 82,5 milioni di tedeschi di saltellare tutti contemporaneamente.
    2 punti
  14. Qui trovate qualche riferimento a questo denaro che fu coniato sotto il regno di Giovanna II. https://www.academia.edu/38802292/_Avemo_libre_d_ariento_il_quale_metemo_in_zecha_i_charlini_postumi_battuti_a_Napoli_al_tempo_di_Giovanna_II_d_Angiò_1414-1435_in_Rivista_Italiana_di_Numismatica_e_Scienza_Affini_CXX_2019_pp._227-270
    2 punti
  15. Il Gazzettino sta avendo il meritato successo :) è una pubblicazione che, in modo modesto ma qualificato, fa Numismatica per tutti ed alla portata di tutti :) Penso che molti attendano anche il digitale. Supportiamo questo bel progetto :)
    2 punti
  16. Buon pomeriggio Napoleone era un imperatore e pur essendo una figura molto più vicina a noi rispetto a quelle da voi illustrate, alla deposizione delle sue spoglie gli fu riconosciuta la stessa dignità degli antichi imperatori, tanto che furono chiuse in un'arca di porfido; oggi visibile all'interno del mausoleo Des Invalides. saluti luciano
    2 punti
  17. La madre dei complottisti è sempre incinta La magistratura francese, invece, sta indagando per disastro colposo, si esclude, al momento, qualsiasi dolo. Poi può anche darsi che sopravvengano fatti nuovi e diversi, ma fintanto che non accade, cerchiamo, almeno qui, di evitare certi commenti, per quelli facebook e twitter bastano e avanzano. Grazie. petronius
    2 punti
  18. E' un denaro piccolo di Ravenna.
    2 punti
  19. Quando sono trieste penso a tutto quello che il gruppo del Cordusio ha fatto per la numismatica e mi riprendo subito...
    2 punti
  20. Brutte cose. Non tanto perché ritrovamenti del genere sconvolgono il mercato ( e chi ha pagato tanto per una moneta la vede calare di valore sensibilmente), ne perché c'è la concreta possibilità per chi acquista una monetina credendola di lecita provenienza abbia dei problemi ( i piccoli con giglio di Gregorio sono apparsi in vendita in molte aste ultimamente, alcune si saranno fatte fare una dichiarazione dal conferente, altre avranno usato metodi collaudati di "messa in legalità" , ma resta il fatto che "non si sa mai"), ma perchè non si tratta di sporadici rinvenimenti di monete ma di ripostigli che potrebbero dire qualcosa agli studiosi. Che peccato ...
    2 punti
  21. Buonasera a tutti, C Buonasera Crispino, buona sera a tutti, sono d'accordo con il seguire una tematica, ottime tutte quelle che ti hanno proposto, io aggiungerei quella dei ritratti femminili con le loro stupende pettinature.. ?
    2 punti
  22. Si rovescio frutto del caso, una serie di eventi, la figura sotto è la Providentia, su cui è stata battuta sopra con il secondo conio di martello l’altro rovescio. allego un’immagine di un rovescio con la Providentia a scopo illustrativo.
    2 punti
  23. Prendo spunto da un recente post di Cato_maior che aveva parlato della sua visita a Venezia. Nel leggerlo, mi era subito venuto in mente il monumento ai Tetrarchi, austero ed affascinante, grazie anche al bellissimo porfido rosso che lo anima. Ho pensato quindi di parlarvi brevemente del porfido e del suo impiego limitatamente all’età romana. Il porfido compare nelle fonti antiche spesso col nome di lapis porphyrites. Infatti, le cave da cui veniva estratto nell’antichità si trovavano nel deserto orientale d’Egitto, sul monte Porfirite per l’appunto (oggi Gebel Duchan), in prossimità dell’attuale istmo di Suez. In Egitto fu impiegato soprattutto nella statuaria e, dopo la conquista da parte di Augusto, fu utilizzato anche a Roma. Si tratta di un materiale molto duro e difficile da lavorare, estremamente apprezzato per il suo colore. A causa di tale caratteristica cromatica fu usato per opere destinate all'imperatore e alla ristretta cerchia della sua famiglia, essendo il colore rosso porpora associato alla dignità imperiale. Non si può non notare infatti l’affinità tra “porfido” e “porpora”. In età imperiale l’uso trae le sue origini da un costume tipicamente ellenistico. Perciò fu prediletto da imperatori orientalizzanti (ad esempio Caligola, Nerone) e poi in età tetrarchica, costantiniana e tardo-imperiale, mentre il suo uso non si riscontra, o subisce una flessione, presso imperatori che si vantavano di seguire la tradizione repubblicana e senatoria dell'antica Roma (Augusto, Claudio, ecc.). Il suo impiego non fu limitato alla statuaria, ma anche alla nella architettura (anche a quella a carattere sepolcrale) e nei complementi decorativi tipo le pavimentazioni. Vorrei chiudere proponendovi una piccola gara/gioco, tanto per rilassarci un po’, visti che siamo nel fine settimana e siamo tutti stanchi. Postate le foto di statue e opere artistiche costituite per la gran parte di porfido (sono consentiti limitati inserti di altri materiali) con la dovuta didascalia. Ovviamente limitandoci all’età romana. Chi sarà il più bravo? La caccia e’ aperta. Vi saluto. Stilicho
    1 punto
  24. Fra tante discussioni dove si mostrano delle bellezze assolute (ben vengano) o discussioni dove si specula sul BB+ o qSpl, diamo dignità anche a queste monete sofferte, oltraggiate ed abusate, dove il grado di conservazione non ha ragione d'essere; eppure anche queste hanno svolto il loro precipuo dovere e meritano il nostro rispetto, almeno quello storico .... anche se io penso che meritino anche un pochino di quello numismatico.
    1 punto
  25. Moneta AR Metaponto, Lucania (mm. 27,9 - gr. 18,4). Dall'esame dei cataloghi non ho trovata una simile per modulo e per peso. Trattasi di un falso? Grazie a chi mi aiuterà a identificarla.
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  26. Direi che il mio tornese rientri a fagiuolo nella discussione
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  27. Alla faccia del compromesso!! Sbalorditiva! Solo piccoli esuberi di metallo e minime porosità sono difetti assolutamente trascurabili su queste tipologie. Ottima impressione dei rilievi e conservazione... beh... imbarazzante davvero! Complimenti, tondello assolutamente sbalorditivo, e pienamente in linea per la qualità delle altre tue chicche.
    1 punto
  28. la mia opinione è che dagli elementi visibili, non si può' classificare con buon margine di sicurezza, potrebbe essere anche una Victoria AVGG(G) - magari di Magno Maximo o altra tipologia emessa per Theodosio II , Honorio, Valentiniano III - allego p.es . tipologia 55. per Magno Maximo Type 55: AE4. VICTORIA AVGG(G) Victory advancing left with wreath and palm, sometimes with christogram in right field 410-423, 425-?c.430 [RIC, p.172, different dates for different emperors.] Valentinian III, Rome All images on one page. Primarily at Rome. Struck for Honorius, Theodosius II, Johannes, and Valentinian III. There is an similar, earlier, VICTORIA AVGG type (Type 44). Type 55 is usually of crude style compared to Type 12 (GGG) and Type 44 (GG). RIC X: H-1357 ("AE3, Rome, C") p. 338. T2-1909 ("AE4, Rome, R4") p. 338. J-1910 ("AE4, Rome, R4") J-1911 (Arles, R4) p. 361 V3-2105 "GGG" ("AE3, Rome, R4") page 375, plate 53, full flan AE14 in good style (much less crude) with "PL" in obverse legend (p. 172). Perhaps this larger and nicer "GGG" version should be considered a different type. Dated 425-?c. 430, page 172. V3-2118-2122 "GG" ("AE4, Rome, R3, R5, R2, R, R"), page 377, 5 photos. Crude, as illustrated above. Also, p.380 with minor spelling variants. DO: Honorius, 2 pieces, Table 39, "Western AE, 395-423," "410-423," page 207. LRBC Rome H-828-830, V3-842, 843, 845. (Not listed for Johannes.) Cayon V3-44 (1 correct photo, the one on the right. The one on the left is Valentinian II) If there is a "PL" in the obverse legend, it makes the distinction between Victory left for Valentinian III and Valentinian II. Valentinian III had the name Placidus which appears as "PL" on some (not all) coins in the obverse legend.
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  29. Ciao crispino, trovo veramente interessante e inusuale collezionare monete romane che raffigurano scene di battaglia, veramente una bella idea! Come consiglio ti indico di comprare già un bel centenionale di Costanzo II della tipologia FEL TEMP REPARATIO perché si trova a prezzi abbastanza abbordabili. Il rovescio rappresenta proprio un duello tra un soldato romano e un cavaliere barbaro. Buona fortuna e soprattutto pubblica qualche tuo acquisto qui sul forum che siamo curiosi! ??
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  30. Non ne ero a conoscenza... Tra l'altro una scultura di altissimo livello e conservazione . Grazie di avermi reso un po' meno ignorante.
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  31. Ciao Alain Confermo la tua identificazione, la moneta è quella! https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-EFCA/10 Le legende sono leggibili e si vede il DE e non il DVX quindi I tipo. Peccato che il leone si veda poco, ma è una moneta che a me manca ancora !
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  32. Io avevo notato anche questo sesterzio sempre nell'ultima asta di Savoca,a partire dal fatto che io forse sono un collezionista un po' strano ,le monete che cerco di acquistare e su cui faccio offerte per prima cosa mi devono attirare dal punto di vista estetico,poi un retro magari un poco più particolare come appunto questo sesterzio che ho postato mi dà quello stimolo in più a cercare l'aquisto indipendentemente che siano in condizioni eccellenti o modeste . Anche di questa il prezzo di partenza era molto basso .
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  33. Mi associo ai complimenti rivolti a Matteo. Silenziosamente e con lo stile sobrio che li ha sempre contraddistinti, Matteo e la SNI ci hanno ormai da tempo abituato a questi preziosissimi contributi. Da questo momento, tre fondamentali opere di numismatica meridionale sono accessibili a tutti. Sorprende, semmai, che finora sembra se ne siano accorti in pochi. Ma il Forum è anche questo. Grazie e continuate così. Michele
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  34. Ciao, dovrebbe essere il MIR (Goebl) 1231a (non comunissimo, ma nemmeno raro). D\ SALONINA AVG R\ AVGVSTA IN PACE Zecca di Milano, antoniniano (266 d.C.) Qui trovi un esemplare analogo: https://www.vcoins.com/it/stores/forum_ancient_coins/62/product/forvm_salonina_silver_antoninianus_milan_266267_ad_rare_avgvsta_in_pace_rare/660618/Default.aspx Esistono anche con il segno di zecca P (prima officina) in esergo, ma non è il tuo caso dove all'esergo non c'è segno di zecca/officina. Non ho sottomano il Goebl quindi non ti so dire se è più raro l'antoniniano con o senza segni di zecca. Monetina circolata, ma ben godibile abbinata a legenda meno comune di altre... bel pezzo!
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  35. Leu Numismatik AG > Auction 4 Auction date: 25 May 2019 Lot number: 342 Lot description: KINGS OF ARMENIA. Tigranes IV (Restored) and Erato, 2 BC-AD 1. Dichalkon (Bronze, 18 mm, 5.81 g, 12 h), Artaxata. ACIΛEYC M[EΓAC TIΓPANHC] Jugate busts of Tigranes IV, wearing five-pointed tiara, and Erato to right. Rev. [ΦΙΛΟΚΑΙCΑΡ] - A The twin peaks of Mount Ararat, as seen from Artaxata. Coinage, 128 ('Tigranes II?'). CA 122 ('Tigranes II'). Kovacs 180. Very rare. A unusually sharp example with two exceptionally clear and attractive portraits. About very fine. From an important collection of Armenian coins. Tigranes IV had ruled in Armenia since 8 BC, but when he allied with the Parthians, he was driven out by a Roman army under Gaius Caesar and replaced by his brother Artavasdes III in 5 BC. Three years later, Tigranes regained control and eventually agreed to receive his crown from Augustus in an act of submission. The reverse legend of our coin refers to this event by calling the Armenian King 'friend of the Caesar'; the accompanying image shows the famous Mount Ararat as seen from Artaxata, with the Greater Ararat (5137 m) on the right, the Little Ararat (3896 m) on the left and some foothills in front. The obverse, on the other hand, shows us Tigranes IV with his half-sister and wife, the famous Queen Erato of Armenia, who would later, during her sole reign (circa 13-15 AD), become the last of the Orontid line to rule Armenia. Estimate: 2500 CHF illustrazione: il Monte Ararat
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  36. Gli amici Mario ed Eros hanno capito tutto! :) Questo è il modo migliore di vivere questo spazio virtuale, ma reale nelle intenzioni e nella passione! :)
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  37. Ciao! Fantasma .... termine azzeccato per una moneta che sembra si stia dissolvendo. saluti luciano
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  38. Io sono stato veramente impegnatissimo e sono dovuto partire presto per tornare a Roma, quindi me ne sono andato bene o male a metà giornata [11:30/12], la locandina postata ha l'orario sbagliato: era fino alle 16. Detto ciò, il convegno è andato molto bene e sono tornato parecchio soddisfatto a livello di acquisti. Il circolo numismatico dello stretto sta guadagnando iscritti, e non solo dalla sicilia o dal meridione, alcuni anche da Torino si sono interessati alla questione. Il bollettino ha avuto abbastanza successo ed il mio articolo, sulle once di Carlo di Borbone, ha destato un po' l'interesse essendo molto completo e presentando diverse tra le varianti inedite, rare e poco note, della tipologia. L'affluenza è stata interessante e con la partecipazione di Numismatici e commercianti importanti.
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  39. 15 APRILE - FORDICIDIA I Fordicidia erano delle festività romane in onore alla dea Tellus, protettrice della fecondità e contro i terremoti, che si celebravano il 15 di aprile, tre giorni dopo la fine delle Idi di aprile. Si offrivano in sacrificio a Tellus delle mucche gravide in ciascuna delle trenta curie In seguito gli embrioni dei vitelli venivano bruciati dalla vestale più anziana (Vestalis Maxima) che ne usava le ceneri per purificare il popolo spargendole sui fuochi dei Palilia (il 21 aprile) mischiate a sangue di cavalli sacrificati e fusti di fave. Questa festa facevano parte del ciclo agrario per ingraziarsi la fecondità della terra, del bestiame e forse anche di quella umana. Il nome Fordicidia derivava “bos forda = vacca gravida". Fordicidia a fordis bubus: bos forda quae fert in ventre. Quod eo die publice immolantur boves praegnantes in curiis complures, a fordis caedendis Fordicidia dicta. Palilia dicta a Pale, quod ei feriae, ut Cerealia a Cerere. Fordicidia deriva da fordae boves - forda bos è la vacca pregna, perché in questo giorno venivano pubblicamente immolate nelle curie. Fordicidia è da fordae e caedere (uccidere). Palilia (festa in onore di Pale) è detta da Pales, così come i Cerealia prendono il nome da Cerere Varrone, De Lingua Latina lib. IV Si trattava certamente di una festa arcaica che affondava le origini nel periodo monarchico. - 68 a.C. Nasce ad Arezzo Gaio Cilnio Mecenate/Gaius Cilnius Maecenas Discendente di una famiglia patrizia di origine etrusca, La sua vita pubblica si fonda sullo stretto rapporto che lo lega ad Ottaviano, futuro Augusto, per il quale ricoprirà sempre il ruolo di fido consigliere, delegato e ambasciatore per le questioni più delicate. In particolare, nella primavera del 37 a.C. ottiene un’importante missione: farsi capo di una delegazione diplomatica e incontrarsi a Brindisi con i rappresentanti di Antonio, tentando di smussare gli attriti che erano maturati proprio tra Ottaviano e Antonio in seguito alla rottura del patto che avevano stipulato nel 40. La missione, voluta soprattutto da Ottavia, sorella di Ottaviano e moglie di Antonio, non sortisce gli effetti sperati, ma rappresenta, comunque, un tentativo notevole di riconciliazione; di essa Orazio fornisce una singolare testimonianza nella Satira quinta del libro primo. L’anno successivo, Ottaviano, impegnato nella guerra contro Sesto Pompeo, gli affida il supremo controllo amministrativo dell’Italia; durante la battaglia di Azio, poi, nominato vicereggente dello stesso Ottaviano, si distingue per la fermezza con cui sventa, in segreto, la congiura ordita da Marco Emilio Lepido il Giovane. Benché sia stato anche un abile statista, Mecenate è ricordato, soprattutto, come fondatore del circolo culturale ufficiale della corte augustea, nonché come protettore di talenti letterari, che sosteneva sempre con munificenza: il suo circolo annoverava, infatti, poeti quali Virgilio, Properzio, Ovidio e Orazio. Da qui, il termine “mecenatismo”. Mecenate istituisce questo circolo perché intimamente convinto del fatto che la poesia non sia una mera vanità, ma uno strumento efficace per esaltare il principato augusteo e promuovere al suo interno un nuovo ordine ispirato ai principi del bene e della giustizia. Egli ha saputo stabilire con il Principe e con tutti i suoi protetti un rapporto di sincera benevolenza, ma è con Orazio, in particolare, che intesse un’amicizia assolutamente unica, basata sull’affetto, il rispetto e la dedizione reciproca. I due si conoscono per intercessione di Virgilio; da subito Mecenate capisce il valore artistico e umano del poeta e, sostenendolo con appoggi finanziari e l’elargizione di una villa con podere in Sabina, gli permette di comporre le sue Odi. ( https://www.archart.it/gaio-cilnio-mecenate.html ) Ciao Illyricum
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  40. - Nello stesso giorno, il 12 aprile del 46 a.C., a Utica, moriva CATONE L’UTICENSE. Racconta Plutarco che dopo aver capito che in città molti pensavano di passare dalla parte di Cesare, appena trionfante a Tapso, passò un'intera nottata a leggere il Fedone di Platone, esclamando infine che la virtù non era altro che una parola, trafiggendosi subito dopo con la spada. Ritrovato ancor ancora vivo, venne salvato, ma si riaprì le ferite decidendo di morire. Dopo la vittoria in Africa Cesare sarebbe poi passato in Spagna dove avrebbe sconfitto, non senza difficoltà, Labieno a Munda, nel 45 a.C. Rientrato a Roma sarà nominato prima dittatore e poi nel febbraio del 44 dittatore a vita. 13 APRILE Il tempio di Giove Vincitore (Iuppiter Victor) venne costruito dal console Quinto Fabio Massimo Rulliano dopo la battaglia di Sentino (295 a.C.) durante la terza guerra sannitica (Livio, X, 29, 14), contro un esercito nemico formato dalla coalizione di popoli italici (Sanniti, Etruschi, Umbri) e Galli, ottenendo una vittoria che permise ai Romani di unificare la penisola italiana. Localizzato generalmente sul Palatino perché identificato con il tempio di Giove Invictus (il cui giorno di dedica cadeva però il 13 giugno) il tempio di Giove Vincitore doveva invece trovarsi probabilmente sul Quirinale come sembra testimoniare un'iscrizione del III secolo a.C. trovata nell'area del Palazzo del Quirinale (CIL. VI, 30767a). Per quanto riguarda invece il culto della Libertà sembra che il tempio di cui ricorreva la dedica in questo giorno fosse quello fatto costruire sull'Aventino dal console Tiberio Sempronio Gracco nel 238 a.C. In questo tempio Tiberio Gracco, figlio del console, fece collocare una pittura che celebrava la sua vittoria nella battaglia di Benevento (214 a.C.) durante la seconda guerra punica, come ricorda Livio (24, 16, 19): "Al suo ritorno in Roma Gracco fece rappresentare quel giorno solenne in una pittura posta nel tempio della Libertà che suo padre aveva fatto costruire e aveva consacrato sull'Aventino, col denaro ricavato dalle ammende." Secondo alcune ipotesi il tempio della Libertà coincideva con quello di Iuppiter Libertas (Giove Libertà), che compare nella lista dei santuari restaurati da Augusto (Res Gestae, 4, 6). (Tratto da honosetvirtus.it ) 14 APRILE - BATTAGLIA DI FORUM GALLORUM - il 14 aprile del 43 a.C. si svolgeva la battaglia di Forum Gallorum (attuale Castelfranco Emilia, presso Modena), tra le forze del Senato, alleato con Ottaviano, e quelle di Marco Antonio. Subito dopo la morte di Cesare a Roma scoppiò la guerra civile e il primo atto di questo conflitto interno fu rappresentato dalla guerra di Modena (44-43 a.C.). Motivo scatenante fu la decisione di Marco Antonio di attaccare Decimo Giunio Bruto che rifiutò di cedergli il comando della Gallia Cisalpina. Così iniziò l'assedio di Mutina (Modena), nel dicembre del 44 a.C., città nella quale si era rifugiato Decimo Bruto. Nel frattempo Marco Antonio aveva perso il suo prestigio per l'entrata in scena di Ottaviano, erede di Cesare, e per l'azione politica di Cicerone, ostile al console. Il Senato di Roma riuscì così ad organizzare un esercito da inviare contro Antonio in aiuto di Decimo Bruto, grazie anche alla collaborazione ottenuta da Ottaviano, agli ordini dei consoli del 43 a.C., Aulo Irzio e Vibio Pansa. La prima e decisiva battaglia avvenne il 14 aprile del 43 a.C. nella zona paludosa intorno a Forum Gallorum (odierno Castelfranco Emilia), vicino Modena, che vide contrapporsi le forze di Antonio a quelle del console Vibio Pansa. La battaglia si svolse in mezzo alle paludi, tra soldati che un tempo furono compagni d'armi (vi furono infatti molti passaggi da uno schieramento all'altro nei mesi precedenti), in un'atmosfera quasi irreale che ben descrive Appiano (Guerra civile, III, 68): "Così spinti da ostilità e ambizione si assalivano a vicenda, considerando questa lotta come un proprio interesse, piuttosto che dei loro generali. Essendo veterani non emettevano grida di battaglia, dal momento che non potevano aspettarsi di terrorizzare l'altro, né nel combattimento emettevano un suono, sia come vincitori sia come vinti. Dato che non potevano essere effettuate né formazioni affiancate né cariche tra le paludi e i fossi, si scontrarono insieme in stretto ordine, e dal momento che nessuno poteva smuovere l'altro si bloccavano insieme con le loro spade come in un incontro di lotta. Nessun colpo mancò il segno. C'erano ferite e colpi mortali, ma nessun grido, solo gemiti; e quando uno cadeva veniva subito portato via e un altro prendeva il suo posto. Non avevano bisogno né di rimproveri né di incoraggiamenti, poiché l'esperienza aveva fatto di ciascuno il proprio generale. Quando venivano sopraffatti dalla fatica si ritraevano a vicenda per una breve pausa per prendere fiato, come nei giochi ginnici, e poi si precipitavano nuovamente nello scontro. Lo stupore si impossessò delle nuove leve reclutate, poiché videro tali azioni compiute con tale precisione e in questo silenzio." Il console Vibio Pansa stesso venne ferito durante la battaglia che rimase equilibrata anche per l'arrivo delle truppe di Aulo Irzio che raggiunsero lo scenario dello scontro. Senza un preciso vincitore questa battaglia fu comunque decisiva per le sorti della guerra di Modena perché aveva fatto fallire il piano militare di Antonio che, tornato a Modena per l'assedio della città, verrà sconfitto qualche giorno dopo (21 aprile 43 a.C.). Aulo Irzio e Vibio Pansa morirono per le ferite riportate durante questa guerra, lasciando Roma senza consoli. Qualche tempo dopo, questa vittoria delle forze repubblicane del Senato alle quali aveva partecipato anche Ottaviano, venne vanificata dal voltafaccia dello stesso Ottaviano che stipulò il secondo triumvirato proprio con Marco Antonio ed Emilio Lepido (27 novembre 43 a.C.). (Tratto da honosetvirtus.it ) - BATTAGLIA DI BEDRIACO La (prima) Battaglia di Bedriaco fu combattuta il 14 aprile del 69 d.C. nel sito eponimo, nei pressi di Cremona, tra l’esercito di Otone (Legio I Adiutrix e Legio XIII Gemina) e quello di Vitellio (Legio XXI Rapax e Legio V Alaudae), pretendenti al trono dopo la morte di Galba. vs La sconfitta dell’esercito otoniano portò lo stesso Otone a togliersi la vita il 16 aprile seguente, lasciando l’Impero nelle mani di Vitellio.
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  41. Salve scusate l ignoranza ma questo con Sant Apollinare a quale citta si riferisce? Grazie e un saluto a tutti.
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  42. Attenzione si riparte allacciatevi le cinture... Il nuovo Gazzettino è in viaggio...
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  43. Buonasera, non colleziono monete veneziane. Però, ogni tanto, sui mercatini vedo delle monete messe un poco male che mi attirano per la loro storia e allora non riesco a resistere.
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  44. Buon pomeriggio Questa l'hai già "mandata" e ti si è risposto. Se le altre le "mandi" allo stesso modo: anche no! A seconda del tipo di moneta devi inserirla nella relativa Sezione, postando fronte e retro della stessa. Se poi ci aggiungi un saluto, un per favore ed un grazie, le tue richieste saranno certamente meglio accolte ed esaudite. saluti luciano
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  45. Infatti tra la C e la torre si vede un profilo, potrebbe essere ribattuta su un'altra moneta...
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  46. La moneta in onore di Pieter Brugel il Vecchio è davvero carina...
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  47. Complimenti, per essere arrivato primo. Medaglia molto bella e molto rara.
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  48. E della grande vasca lustrale in S.Zeno a Verona ?... http://www.veja.it/2012/09/21/verona-chiesa-di-san-zeno-la-grande-vasca-lustale-di-porfido/
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  49. I tetrarchi, appunto! Si nota tutto il loro atteggiamento austero, un po' come avviene sulle loro monete no? Ottimo, Xenox97! 3 punti e sei in testa?! Ciao da Stilicho
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