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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/12/19 in tutte le aree
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Buon pomeriggio a tutti gli utenti del forum... apro questa discussione postando un pezzo da 120 grana del 1805 “capelli lisci” davvero ostico a trovarsi in bella conservazione, gradite condivisioni e commenti...!5 punti
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Boooh... il diritto l'hanno un po' stuccato? Le aree di corrosione in certi punti (vedi dietro il collo sono ridotte). Contrariamente ad altri utenti del diritto salvo la legenda che era la parte meno difficile da riprendere, dovendo seguirne la traccia di quella preesistente originale. Il rovescio è quasi caricaturale, ritengo abbiano abbassato il piano per far emergere la figura (della quale vi era un vago profilo) e soprattutto per inventare ex-novo la S C nei campi. Qua e là un po' di stucco? Tutto ciò spiega un calo ponderale di nemmeno un grammo (0.90 circa)? Me lo sarei atteso maggiore con operazioni di rimozione di materiale più che di applicazione. Lavoro che trovo nell'insieme molto grossolano, che conferisce all'esemplare un aspetto quasi grottesco allo sguardo di chi ha un occhio un po' abituato allo stile imperiale autentico. Ciao Illyricum4 punti
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Taglio: 2 euro CC TDR Nazione: Grecia Anno: 2007 Tiratura: 3'978'549 Condizioni: qBB Città: Milano (MI) 3 punti
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Un Britannico tira l'altro... cerchi confronti e ne trovi per altri esemplari... http://numismaclub.com/unt/96374-britannicus_ae_sestertius__50___54_ad_.html E' lui o non è lui... è lui o non è lui... certo che è lui!!! Ciao Illyricum3 punti
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13 Aprile 2019 - Assemblea Ordinaria SNI 2019. Alle ore 10.00 presso la Sala Weil Weiss del Castello Sforzesco, Milano Come di consueto l'assemblea sarà aperta dalla relazione del Presidente; il bibliotecario Girola illustrerà l'attività della nostra Biblioteca. Il direttore della RIN, Prof. Saccocci, presenterà il volume 2019. Nel corso dell'assemblea la Prof.ssa Claudia Perassi presenterà l'Incontro di Studio "Monete frazionate. Aspetti economici, questioni cronologiche, quadri regionali" che si terrà a Milano il prossimo 16 e 17 settembre, la Dott.ssa Franca Maria Vanni ci parlerà della Giornata di Studio ''Napoleone e la sua famiglia: un'Europa da rivedere'' che si terrà a Castiglion Fiorentino il 18 maggio. Ricordiamo ai soci che quest'anno si provvederà al rinnovo delle cariche sociali.2 punti
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Guardate che splendore passerà presto in asta (Numismatica Ars Classica, Auction 114, lot 44, del 6 maggio 2019)... Avete mai visto un toro androprosopo più possente di questo? Gela. Tetradrachm circa 415-405, AR 16.48 g. ΓΕ – ΛΩ – [ΙΩ – Ν] Fast quadriga driven r. by Nike, holding kentron and reins; above eagle flying r. and, in exergue, large pellet. Rev. ΓΕΛΑΣ retrograde Forepart of man-headed bull (the river-god Gela) advancing l. through reeds; ibis and garlanded altar before his mid section. In l. field, fish swimming upwards and above, barley grain. Jenkins O 96 / reverse unlisted. Of the highest rarity, the finest of only two specimens known. A spectacular reverse composition, undoubtedly one of the most interesting of the mint of Gela. Perfectly struck on a full flan. Old cabinet tone and about extremely fine Ex SBV Zürich 1, 1977, 52 and NAC 9, 1996, 155 sales. From the A.D.M. and Harald Salvesen collections. In 689/8 BC, Gela was jointly founded by colonists from the Rhodian city of Lindos and a group of Cretans. Despite conflicts with the native Sicanian peoples, Gela prospered and by the early sixth century BC the city was extending its influence into western Sicily by founding Acragas. By the end of the century, however, political discord in the city had permitted Cleander, the son of Pantares, to overthrow the traditional oligarchic government and establish himself as tyrant in 505 BC. Although Cleander was later assassinated by the city's democratic faction, this did not prevent his son, Hippocrates, from becoming the new tyrant of Gela in 498 BC. Under Hippocrates the power of Gela expanded immensely as his mercenary armies conquered the Greek cities of Callipolis, Leontini, Naxos, and Zankle. Victory over Syracuse also resulted in the addition of Camarina to Hippocrates' Geloan empire. Although the Geloans still desired a return to constitutional government, after the death of Hippocrates in 491 BC, the tyranny was assumed by Gelon, a former bodyguard of Hippocrates. Gelon not only preserved previous gains but even captured Syracuse, where he became the founder of the city's Deinomenid dynasty of tyrants. Syracuse became Gelon's new capital and Gela was left to be administered by his brother, Hieron. When Gelon died in 485 BC, Hieron succeeded to the tyranny at Syracuse and Gela was ruled in turn by his brother, Polyzelos. However, by the mid-fifth century BC the tyranny was abolished and the old oligarchic government was restored at Gela. In the late fifth century BC, Gela was notable as one of the first Sicilian Greek cities to contribute military aid to Syracuse when it became the primary target of the Athenian Sicilian Expedition in 415–413 BC. When the Carthaginians besieged Gela's old colony, Acragas, in 406 BC, the Geloans also dispatched reinforcements and, after the city fell, provided refuge to the homeless Acragantines. The Geloans faced the same tidal wave of Carthaginian arms in 405 BC, but received little aid from Syracuse and its tyrant, Dionysios I. The city was overwhelmed and destroyed, but the Carthaginians permitted those who had fled to return on the condition that they would not rebuild the fortification walls and pay tribute to Carthage-cold comfort for a people who had once been the preeminent power in Sicily. The present tetradrachm, which is the better of just two known, was struck in the period between the Sicilian Expedition and the Carthaginian conquest probably to finance the numerous military campaigns in which Gela was engaged. The types of quadriga and man-faced bull are traditional at Gela, going back to the early fifth century BC and the age of the great tyrants; however, here they have been updated to keep pace with the artistic developments of Syracusan coinage. Whereas the old quadriga was of the slow variety and driven by a human charioteer crowned by Nike, here Nike drives the chariot herself at what seems to be breakneck speed. Likewise, while the man-faced bull reverse, representing the local river-god, Gela, was a commonplace image on previous Geloan coins, here he is placed in context. The man-faced bull advances out of his comfortable river-bed surrounded by reeds and bulrushes in the company of an ibis to receive the sacrifice made at a nearby altar. This type is remarkable not only for its artistry but also for the way it illustrates the depth of Greek belief in nature deities like river-gods. Gela was considered a real divine presence that, if a worshipper was fortunate, might actually come forth to accept the gifts offered to him. Estimate: 45000 CHF2 punti
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Buonasera a tutti, questa sera vorrei mostravi un'altra moneta di Asti che non si vede molto spesso. Si tratta di una Parpagliola di Ludovico XII re di Francia, di quelle con lo Scudo di Francia coronato e la croce accantonata dai gigli entro doppia cornice quadrilobata (MIR 83 - CNI 11/19). In questo caso però, nonostante la Nummus & Ars (1971) l'avesse classificata come CNI 18, non mi risulta corrispondere a nessuna delle varianti finora note! ? @teofrasto, @monbalda, @piergi00, @adamaney, @ambidestro, @dux-sab, @lucarosina, @eracle62, @adolfos2 punti
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taglio 2 euro cc paese Francia anno 2014 tiratura 3.000.000 condizioni bb città Milano Note 2 pezzi taglio 2 euro BNDR paese Italia anno 2015 tiratura 995.000 condizioni bb città Milano Note 2 pezzi2 punti
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Passato oggi in Vaticano a prendere le divisionali. Delle due da 8 valori (che avevo assegnate) ne ho presa solo una. Non noto ditate sulle FDC; solo il 5 euro sembra un po’ patinato (come mi capitò anche l’anno scorso), cioè non splende come le altre monete. Riguardo ai futuri cambiamenti in seno al Governatorato, mi è stato detto che da giugno l’UFN non esisterà più (almeno formalmente). Le monete saranno emesse dalla Zecca (nuovo organismo) mentre i francobolli saranno emessi dalle Poste. Un terzo organo ad hoc si occuperà della commercializzazione di filatelia e numismatica. Alla mia richiesta su che fine faranno le liste clienti (se e come saranno trasmesse al nuovo organo) mi hanno risposto che è probabile che le cose andranno per le lunghe e che quindi di fatto per un po’ di tempo la situazione resterà com’è adesso2 punti
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taglio 2 euro cc paese Italia anno 2018 tiratura 2.985.000 condizioni spl+ città Milano2 punti
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Lunedì 1 aprile ho avuto il piacere di assistere ad un interessante incontro nell'aula Celio dell'università di Bologna (via Zamboni 38, quinto piano) intitolato "Confini etnici e territoriali nella Cisalpina romana" tenuto dalla professoressa Elvira Migliario (ora insegnante universitaria a Trento), con presentazione della professoressa Francesca Cenerini, che ho avuto il piacere di conoscere ed avere come insegnante di storia romana. L'incontro, durato circa due ore, ha messo in luce molte problematiche legate alla precisa delimitazione territoriale ed etnica della Cisalpina, con l'analisi numerose fonti primarie e secondarie-letterarie in merito alla questione. In particolare sono rimasto incuriosito da delle particolari iscrizioni bronzee citate dalla prof.ssa Migliario e che qui desidero approfondire: i catasti veronesi, due frammenti (A e B) che richiedono una attenta lettura per essere compresi. Entrambi i frammenti sono stati rinvenuti nello scavo del criptoportico del complesso capitolino in corte Sgarzerie (Verona). “Il primo frammento bronzeo ritrovato, che oggi chiamiamo catasto A”, ricorda Giuliana Cavalieri Manasse, già responsabile a Verona della soprintendenza ai Beni archeologici del Veneto, e maggior studioso dei catasti veronesi, “è stato rinvenuto nell’agosto 1996 da Simon Thompson, che aveva subito riconosciuto si trattasse di una lastra con la registrazione di celle di centuriazione. L’entusiasmo fu contagioso e le ricerche proseguirono subito sperando di trovare altri frammenti della stessa tavola catastale, ma solo tre anni dopo si recuperò il secondo frammento che, comunque, apparteneva a un altro catasto”. Il criptoportico di Verona, dove da un anno è attiva l’associazione Archeonaute con visite guidate, è un’imponente struttura sotterranea che sosteneva la terrazza su cui era posto il più importante tempio cittadino, dedicato alla triade capitolina (Giove, Giunone e Minerva). Tale edificio, il più grande di Verona e tra i più vasti dell’Italia romana (35 metri di larghezza, 42 m di lunghezza e circa 26 di altezza) era inquadrato da un triportico a due navate, il cui impianto ricalcava quello del sottostante criptoportico. “Costruito nel corso della seconda metà del I secolo a.C.”, continua Cavalieri Manasse, “il grandioso complesso capitolino (esteso su un’area di circa 6000 mq) ripeteva uno schema architettonico (criptoportico, terrazza, triportico, tempio) assai comune nelle città romane a partire da quest’epoca”. Nel criptoportico, oltre ai due frammenti di tavole catastali, sono stati rinvenuti numerosi minuti pezzi di lastre inscritte, di vario genere e di diverse epoche, lavorate con grande accuratezza e spesso in marmi di pregio. “Leggendo i testi, si deduce che si trattava di atti ufficiali: decreti, liste di magistrati e di imperatori. Questi, insieme alle “formae” (tavole catastali), dovevano essere in origine esposti nel triportico soprastante il criptoportico, che svolgeva quindi funzione di archivio cittadino (tabularium)”. Dopo l’abbandono e il successivo spoglio del complesso, tra la seconda metà del IV e il V secolo d.C., di tali documenti pubblici, demoliti e asportati per riusi e rifusioni, rimasero solo piccoli residui, finiti nel criptoportico quando le sue volte collassarono. “Negli sconvolgimenti che accompagnarono la fine dell’impero romano”, sottolinea l’archeologa della soprintendenza, “gli atti fondiari vennero accuratamente distrutti per cancellare ogni traccia dell’antico regime proprietario. Da qui dipende l’eccezionale rarità dei reperti veronesi”. CATASTO A. Il Catasto A è un frammento di bronzo delle dimensioni di 24.1 x 16 cm e dello spessore di 0.4 cm, databile tra il 40 e il 30 a.C. “Osservando la lastra di bronzo”, spiega Cavalieri Manasse, “si capisce che costituiva l’angolo superiore sinistro di una tavola di bronzo, con terminazione superiore a doppio spiovente, che reca incisa una serie di righe orizzontali e verticali formanti un reticolo: sono le celle della centuriazione”. Nei riquadri sono segnate le coordinate relative al posizionamento dei fondi sul terreno centuriato (DD sta per “dextra decumanum”: a destra del decumano massimo; VK per “ultra kardinem”: al di là del cardine massimo), le loro misure in iugeri e sottomultipli dello iugero (l’unità di misura dei terreni agricoli in età romana pari a 2518 mq), i nomi dei proprietari. “Si tratta di un rarissimo esempio di catasto rurale inciso su bronzo (“forma”, in latino)”, continua l’archeologa. “Fu realizzato subito dopo un intervento di centuriazione dell’agro di pertinenza della città, ovvero dopo le operazioni di bonifica, generale riassetto e suddivisione dei terreni, in vista di assegnazioni anche ai veterani delle guerre augustee. In tali documenti che svolgevano al tempo stesso funzione amministrativo-fiscale, venivano registrate anche le proprietà già esistenti come è il caso per i personaggi menzionati nelle iscrizioni di tre delle sei caselle interamente conservate che non sono nuovi assegnatari, ma da tempo proprietari dei terreni”. Partendo da sinistra, nella prima cella è indicato Caio Cornelio Agatone padrone di un podere di poco più di 43 ettari; nella seconda invece compaiono due proprietari: Caio Minucio, figlio di Tito, e Marco Clodio Pulcro, rispettivamente con circa 35 e 9 ettari. Infine nella terza compaiono Marco Magio e Publio Valerio, che possiedono l’uno intorno a 28 ettari, l’altro poco più di 13. “I nomi di costoro, con l’eccezione del solo Minucius”, ricordano gli studiosi, “sono frequenti nelle iscrizioni veronesi e appartengono a famiglie attestate nella zona già dalla prima metà o dai decenni centrali del I sec. a.C.”. Nella parte superiore della tavola invece le caselle non recano iscrizioni: si potrebbe trattare di “subseciva”, cioè di terreni che per varie ragioni, tra cui la cattiva qualità dei suoli, non potevano essere assegnati o non lo erano ancora stati. Sul catasto A sono dunque registrate grosse porzioni di terreno appartenenti a personaggi del notabilariato veronese che, secondo Giuliana Cavalieri Manasse, si riferiscono alla centuriazione della Val d’Illasi. Come si è giunti a questa ipotesi? Il territorio veronese in età romana era molto più vasto dell’attuale provincia perché occupava aree oggi sotto Brescia e Mantova. Eppure sono giunti fino a noi solo poche zone che conservano indizi di antiche suddivisioni agrarie. Tracce di centuriazione sono state individuate in val d’Illasi, a nord e a sud della via Postumia, che forse ne costituisce il decumano massimo, e nelle Valli Grandi Veronesi, tra il Bastione di San Michele e il Naviglio Bussè e tra il Naviglio Bussè e il Tartaro. L’ipotesi che il frammento di catasto A sia riferibile alla centuriazione della val d’Illasi si basa sulla coincidenza cronologica tra l’epoca di realizzazione di tale intervento agrario e quella di redazione del documento e sul fatto che nel ricco patrimonio epigrafico del territorio tra Tregnago e Colognola ai Colli, in più casi, ricorrono gli stessi gentilizi (nomi di famiglia) presenti nel frammento bronzeo. In particolare a Colognola, presso Pontesello, era conservata almeno fino agli inizi del ‘900 un’epigrafe funeraria, incisa su roccia, menzionante Lucio Magio figlio di Marco. Costui doveva essere il fratello di Marco Magio, figlio di Marco, che figura nel catasto A. È probabile che i due fratelli possedessero terreni nella stessa area centuriata, che andrebbe quindi identificata con la zona della val d’Illasi. CATASTO B. Una situazione completamente diversa è quella rappresentata dal secondo frammento di bronzo, il catasto B, che misura 12 x 17.5 cm ed è spesso 0.2 cm. “È un inedito”, interviene Giovannella Cresci Marrone, docente di Storia romana all’università Ca’ Foscari di Venezia, che ha approfondito lo studio del frammento. “I due frammenti non appartengono alla stessa lastra. Quella del catasto B è meno spessa, quindi è un catasto diverso che censiva sempre delle proprietà terriere ma in questo caso i proprietari erano celti, e non cittadini romani. Rispetto al catasto A qui sono registrate proprietà terriere più piccole che non sono comprese all’interno di una centuriazione. E poi c’è un elemento anomalo: una linea discontinua che potrebbe rappresentare una strada o un confine”. Vediamo meglio il frammento. Fa parte di una lastra di bronzo, probabilmente una piccola porzione interna, suddivisa come il catasto A in caselle quadrangolari. Si conservano tracce di sette celle, quattro delle quali iscritte. Tra queste è ben leggibile la sola casella centrale, quasi integra. Vi figurano incolonnati a sinistra i nomi dei proprietari (sette in tutto, singoli o famiglie) e a destra le misure delle terre possedute. Lo stesso schema presentavano altre tre celle, a giudicare dai resti di testo superstiti. Anche questo frammento appartiene a una lastra identificabile come una “forma” del territorio veronese, ma diversa da quella di cui fa parte il catasto A. Differenti sono infatti le caratteristiche tecniche della tavola, di spessore molto più sottile, e quelle dell’incisione (reticolo tracciato con segno leggerissimo, grafia con caratteri molto più accurati). Le celle inoltre sono più ampie e non vi figura alcuna coordinata di localizzazione di centuriazione. “Lo schema a campi quadrangolari”, continua l’esperta, “qui è solo un espediente grafico per posizionare topograficamente le proprietà terriere che, a giudicare dai nomi, sembrano appartenere a vecchi proprietari indigeni. Si tratta senza dubbio di personaggi appartenenti al sostrato celtico della popolazione; tipicamente celtica è infatti l’onomastica (Bitunci, Vindilli, Segomari, ecc). Costoro, diversamente dai personaggi del catasto A, sono proprietari di appezzamenti di terreno di dimensioni piuttosto ridotte (da tre quarti di ettaro a circa 12 ettari)”. Infine, mentre nell’altro documento sono assenti indicazioni connesse alle caratteristiche fisiche del territorio, questo è caratterizzato da una notazione topografica: un solco fortemente inciso, dapprima rettilineo e poi piegato verso destra con andamento spezzato, in cui è forse da riconoscere –come si diceva- una strada”. Il pezzo, parte di una mappa censitaria, è rispetto al precedente di qualche decennio più antico o contemporaneo. “Per ora non abbiamo dati per chiarirlo”, ammette Giovannella Cresci. “Se fosse coevo al catasto A dimostrerebbe l’esistenza a Verona di una enclave di famiglie galliche prive della cittadinanza romana. Se fosse precedente, allora si potrebbe collocare dopo l’89 a.C. quando fu concesso il diritto latino ai transpadani. Comunque i due catasti fissano due momenti importanti della fase di romanizzazione del territorio veronese nel I sec. a.C.: l’estensione del diritto latino e la cittadinanza romana a Verona”.2 punti
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Berlusconi si è dimesso, dopo aver negato per tre anni che in Italia ci fosse la crisi (ricordi "i ristoranti sono tutti pieni" e "sugli aerei non si trova un posto", detto ancora poche settimane prima di dimettersi?), quando non ha più potuto continuare a negare, e anziché assumersi le sue responsabilità e prendere le ormai necessarie, impopolari misure, ha preferito "abdicare", lasciando la patata bollente nelle mani di Monti. Un governo, quello del professore, che Berlusconi ha appoggiato in tutto, poiché, come hai fatto giustamente notare, in quel parlamento il suo partito continuava ad avere la maggioranza, e senza il suo appoggio nessuna legge, dalla Fornero alla prescrizione anticipata delle lire, avrebbe potuto essere approvata. Ma le elezioni anticipate sarebbero state comunque possibili se a volerle fosse stato Bersani, che in quel momento, con la popolarità di Berlusconi ai minimi storici, e i 5 stelle non ancora pronti per una competizione nazionale, le avrebbe vinte a mani basse. Poi, però, sarebbe toccato a lui prendere le misure prese da Monti, e nemmeno lui se l'è sentita, e così entrambi, Berlusconi e Bersani, hanno spalancato la porta al governo tecnico, votandone poi tutti i provvedimenti. Sarebbbe possibile avere la fonte di questa notizia? Lo chiedo senza polemica, in effetti non ne so nulla, e mi piacerebbe approfondire la questione. petronius2 punti
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Considerando la forte usura direi che hanno circolato fino all'unità d'Italia, e che io sappia anche dopo...2 punti
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Diamo una botta di vita a questa sezione un po dimenticata... Un bel 100 Lire del 1979 per chi ama certe emozioni...1 punto
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E' qui il punto: una moneta dovrebbe valere per la cifra indicata su di essa e poter essere utilizzata come merce di scambio negli acquisti di altre merci, commemorativa o no che sia; il valore "facciale" dovrebbe essere certo sensibilmente superiore a quello del metallo nobile contenuto. Le ultime monete in metallo nobile degne di questo nome sono le 500 lire "caravelle", almeno fino alla data di reale utilizzo. Tutto il resto, argento e oro, storia della lira e emissioni simili servono solo agli speculatori e a creare disillusione e disaffezione ai clienti qualora volessero disfarsi dei loro acquisti.1 punto
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Ciao @Stilicho, il fatto è che la gamba che la figura "muove" sta a destra della moneta, è vero, ma è la sua sinistra A dopo? Vorrei essere più chiaro: quando nella FEL TEMP REPARATIO il rovescio è come quello della nostra moneta (gamba sinistra della figura mossa verso destra della moneta), al diritto il busto dell'imperatore è a sinistra (ma noi l'abbiamo a destra). Al contrario, nei tipi con il busto a destra come nella nostra moneta, al rovescio la figura muove non la sua gamba sinistra, ma la destra.1 punto
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Esattamente, su questa tipologia, in foto è solo un tirare ad indovinare. Anche se credo che meriterebbe una visione più approfondita dal vivo.1 punto
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https://en.todocoleccion.net/antiques/medalla-laton-mater-misericordiae-savona-fecit-corona-imperial-s-xix-italia-26x11mm~x514200821 punto
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i dettagli che compongono il conio di questa moneta lasciano senza fiato, è strepitosa. skuby1 punto
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Alcuni esemplari: Carinus AE Medallion. Siscia mint, Struck 283 AD. IMP C M AVR CARINVS PF AVG, laureate, draped and cuirassed bust right, seen from front / MONETA AVGG, the three Monetae standing facing, heads left, each holding scale in their right hands above a stack of coins at their feet, and cornucopiae in their left hands. Gnecchi 6 and 8. Cohen 58. (Da Wildwinds.com ) Carinus, AV Aureus. Struck AD 282, 4.83 g. M AVR CARINVS NOB CAES, laureate, draped, cuirassed bust right / PAX AETERNA, Pax walking left, holding olive branch and sceptre. Cohen 62; Calicó 4351; RIC V-2, 153; Sear 12282. (Da Wildwinds.com ) Carinus AE Antoninianus. Rome mint, AD 282. M AVR CARINVS NOB CAES, radiate, draped and cuirassed bust right / PRINCIPI IVVENTVT, Carinus standing left holding globe and sceptre. Mintmark SKA. Cohen 91; RIC V-2, 161; Sear -. (Da Wildwinds.com ) Infine, dopo questa carrellata di esemplari godibili, l’ultimo entrato nella mia raccolta, acquistato da venditore professionale inglese. Un AE antoniniano conservante l’argentatura superficiale che è parzialmente celata da una patina desertica beige: Carinus, AE Antoninianus, Antioch mint. IMP C M AVR CARINVS PF AVG, radiate, cuirassed bust right. / VIRTVS AVGG, Carinus standing right, holding sceptre, receiving Victory on globe from Carus standing left. Star above. A in lower centre. Mintmark XXI. RIC V-2, 325; Sear 12362. Silvered bronze, desert patina over silvering. 21 g x 2.25 g. Ciao Illyricum1 punto
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@piergi00 Mi sa che dovrai aprire una parentesi mantovana nella tua colelzione, visto che questa tipologia è con ogni probabilità un'emissione della zecca di Mantova e non di quella di Casale! ? (leggiti Fine di una Dinastia, fine di uno Stato. La scomparsa dei Ducati di Mantova e di Monferrato dallo scacchiere europeo del buon Luca Gianazza, a pag. 98 e 99)1 punto
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La mia è un esemplare normale e nemmeno tanto bello ma .... Candia è Candia!1 punto
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Io nelle legenda vedo la A e la V di CLAVDIUS fatte ex novo (male), percui e' un elemento di pura fantasia introdotto dal restauratore. Al rovescio vedo Don Quixote pronto a lanciarsi contro i mulini a vento.Che non sia un lavoro spagnolo ?1 punto
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il lavoro in sé mostra notevole abilità, il risultato non è dei migliori, perché i fondi e lo stile generale denunciano il ritocco e potrebbero far pensare a un falso … più che a un ritocco... il problema è che così certamente la vendono ad un prezzo significativo… tutto qua… se non ci fossero acquirenti, il gioco sarebbe finito... diceva mio nonno… per ogni truffatore, c'è sempre qualcuno che non vede l'ora di essere truffato….1 punto
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Buona sera a tutti, @dabbene sembra oramai che non si tratti ne di errore ne di problemi di spazio per svariati motivi. Sembra invece una emissione distinta, sembra pure che quando è stata partorita l'idea di differenziare questa produzione (per chissà poi quali motivi), siano stati modificati i conii usati fino a quel momento proprio al fine di raddrizzare la "S". Vorrei però mostrarvi dei falsi dal web, queste monete sono intriganti forse più di quelle buone perché celano anch'esse misteri a non finire, l'interrogativo rimane aperto: perché tanti errori nell'incisione di questi conii? secondo me troppi per trattarsi di inesperienza. La prima con un "errore" classico sui falsi enriciani la "S" retrograda, la seconda con le "R" retrograde, la terza con legenda confusa (serie di N, H e I senza una logica) e la quarta illeggibile con (forse) un segno tra le "T" del monogramma.1 punto
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Stasera spero di farvi piacere postando una medaglia presa a Bologna da un amico che l'ha difesa da possibili vendite tenendola per me. Questa medaglia è una delle grandi rarità per chi colleziona Pio VI ma soprattutto per chi , come me , colleziona Ravenna. Al dritto il Papa in piedi che riceve dall'Abate Castelli il progetto della nuova Basilica di Ravenna e al retro il prospetto la facciata della Basilica di S.M. Portuense a Ravenna. Questa medaglia mi ha affascinato da quando la vidi pubblicata in una piccola pubblicazione locale e veniva citata come la prima conosciuta con la facciata.1 punto
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DE GREGE EPICURI Le stime sono ipotetiche. Per l'argento, si va dalle 15.000 alle 25.000 (ma qualcuno sostiene 10-15.000, altri 20-30.000). Per il bronzo, decisamente meno. Queste sono quantità medie. Un numismatico anglosassone ha tentato una valutazione "sperimentale", preparando lui stesso i conii e coniando le monete, per vedere quando il conio andava fuori uso. Io non credo che abbia potuto ricostruire tutte le circostanze e le modalità della produzione antica delle monete. Tieni conto che il conio di martello,che prende i colpi, si deteriora prima del conio di incudine (il quale di solito rappresenta il diritto della moneta).1 punto
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Ciao! Veramente bella; l'unica nota stonata è la testa di S. Trifone, che assomiglia ad un robot di Guerre Stellari. saluti luciano1 punto
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Ecco invece come è ora la moneta dopo l'intervento di restauro. È stata proposta in vendita ovviamente tramite vari canali internet perché il fine del restauro era quello, non è da escludersi pertanto che nel medio periodo possa infine ricomparire in qualche catalogo d'asta.1 punto
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Già anni fa qualcuno scrisse un post, ahimè foriero, dal titolo "lenta agonia di una sezione" ma è passato tanto tempo e direi che siamo oramai già al "de profundis". Bella monetina @adolfos c'è poco da aggiungere se non che il CNI la attribuisce a Berignone per il resto tutto come da catalogo, aggiungo quindi. MIR 32. PS. @Fufluns passa più spesso a trovarci che ne abbiamo bisogno.1 punto
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Ciao, con Carausius è spesso un bel quizzone... Ti segnalo alcune possibilità. 1) VIRTVS AVG da Colchester Mint (ovvero RIC 437) in questo caso variante senza la C o come in questo confronto la CXXI in essergo 2) VIRTVS AVG da Uncertain Mint (Londinium?) RIC 1038. Delle due, il ritratto della prima è più calzante come stile ma... Quindi il RIC 842: Sempre Londinium, nessun segno di zecca. Ciao Illyricum1 punto
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Taglio: 2 Euro CC Nazione: Germania D Anno: 2017 Tiratura: 6'300'000 Condizioni: qSPL Città: Pavia (PV) Taglio: 2 Euro CC Nazione: Germania G Anno: 2016 Tiratura: 4'200'000 Condizioni: BB Città: Pavia (PV)1 punto
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Ciao, a mio parere sono monete assolutamente autentiche ed uguali, con la differenza che la moneta di sinistra presenta un graffio nella fronte, dando l'impressione di essere diversa (forse anche la prospettiva da questa illusione). Un grande saluto a tutti1 punto
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Buongiorno se pure le foto non rendono l'esatta situazione, lo stato di conservazione è buono, direi SPL, alcune ondulazioni la penalizzano ma vedo la carta ancora croccante e gradevole. Potrei dire, senza alcun dubbio, che vale sicuramente 50 euro Ti ringrazio per avermi dato l'occasione di poter rispondere Tennison1 punto
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Nomos AG > Auction 18 Auction date: 5 May 2019 Lot number: 40 Lot description: BRUTTIUM. Kroton. Circa 400-325 BC. Stater (Silver, 21 mm, 7.55 g, 12 h), circa 340s BC. ΚΡΟΤΟΝΙΑ - ΤΑΣ Laureate head of Apollo to right, with his long hair streaming down the back of his neck. Rev. Infant Herakles seated facing, strangling two snakes. HN III 2157. Jameson 433. Kraay & Hirmer 271. SNG ANS 386. SNG Lloyd 618. A coin of fine and elegant style. Has been expertly cleaned, otherwise, good very fine. From a Swiss collection formed prior to 2005. The reverse of this coin recalls the story of Hera's anger at Alkmene, one of Zeus's many girlfriends and, by him, the mother of Herakles. As a result, Hera sent two snakes to share the infant's crib; of course, this was all in fun and, in fact, the infant Herakles laughed heartily at the sight of the serpents, strangled them both and, when found, was looking around for more. According to some sources, the young child, now, because of his exploit, with the epithet Herakliskos Drakonopnigon ('Little Herakles the Snake Strangler'), summoned Hermes (the messenger of the gods), packed the bodies of the snakes in a box marked ἐπιστροφή στον αποστολέα = Return to Sender, and gave it to Hermes with the request he deliver it to Hera! The dies used to strike this coin are very similar but not the same as those used for the preceeding lot: this indicates that, as an issue, this Herakliskos series was a rather extensive one (albeit with a low rate of survival). Estimate: 2250 CHF https://www.academia.edu/24764115/Eracle_bambino_e_i_serpenti_di_Era1 punto
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Scusami, ma quando ti si rompe la macchina che fai? Chiami il meccanico e gli dici ho un problema alla macchina oppure gliela porti, lui la vede, e valuta? Credimi la domanda era abbastanza grossolana, visto che poteva esserci un mondo di domande e di risposte, anche se come al solito la più banale, quanto vale? Fatto sta che sono passate 18 ore e sei ancora a lavoro, mamma mia quanti straordinari?. Non so se puoi capire adesso il motivo della mia prima risposta, buona giornata e buon lavoro.1 punto
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Ciao a tutti, discussione interessante ed, a mio modo di vedere, educativa e rappresentativa delle molteplici anime che popolano e rendono godibile questo angolo di mondo. Trovo sia giusto avere pazienza per accogliere i neofiti ed educarli alle buone maniere e al giusto approccio alla storia ed alla numismatica, così come ci vuole fermezza nel disincentivare chi ritiene che tutto sia dovuto e manifesti apertamente solo il desiderio di una quotazione fine a se stessa. Siamo in tanti, anche silenziosi, ma ciò non vuole dire poco attenti o disinteressati alle dinamiche del forum. Purtroppo a volte impegni pressanti distolgono un poco l'attenzione da questo splendido hobby che fortunatamente per alcuni di noi riesce a riempire completamente la giornata mentre per altri ne illumina solo un piccolo scorcio, magari notturno come avviene per me ora. Personalme mi sono imbattuto in questo sito per caso, proprio alla ricerca di informazioni, anche di carattere pecuniario, per poi frequentarlo assiduamente, magari anche solo per pochi minuti, anche solo leggendo, ormai da quasi due anni. La passione è cresciuta,il tempo disponibile purtroppo non altrettanto, ma aver avuto la possibilità di leggere centinaia di interventi e spiegazioni mi ha insegnato tantissimo e spronato ad approfondire sempre più. Grazie e scusate se sono stato un po' prolisso!1 punto
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Quand'anche avessi monete di siffatta Foggia le baratterei volentieri con sesterzii deturpato da contromarche VAR, o medaglioni teodoriciani malauguratamente convertiti in fibule o con multipli costantiniani graffiti con scritte P. R. O. C. ??.1 punto
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Caro Adelchi, Mi rendo disponibile a scambiare con te monete con "aumentata capacità storica" in cambio di banali monete SPL o FdC di cui tu vorrai liberarti dato il modesto messaggio storico che le accompagna. Ovviamente garantisco la presenza di fori e graffiti con usura assolutamente compatibile con una realizzazione artigianale e coeva al periodo di circolazione della moneta...[emoji16] [emoji12] Ps. All'occorrenza dispongo anche di graffiti inediti e tuttora non decifrati. [emoji11]1 punto
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Taglio: 2€cc Nazione: Germania g Anno: 2019 a Tiratura: 4.200.000 Condizioni: spl-qfdc Città: Massa Lubrense (NA) note: news1 punto
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Moneta appena venduta sulla baia per 860 euro a utente con feedback 0. Complimenti per il debutto nel collezionismo che conta ;) Se il buongiorno si vede dal mattino. ...1 punto
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...e continuo con questo progetto napoleonico appena entrato in collezione1 punto
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