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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/29/19 in tutte le aree
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Buonasera, nel corso dei ribollenti anni tra il 250 e il 275 d.C. un piccolo spazio di notorietà se lo ritagliò tale Regaliano / P. C. Regalianus, ennesimo usurpatore del periodo. Le fonti, alquanto scarse, lo indicano come discendente del re dacico Decebalo (Historia Augusta); più probabilmente era un personaggio di alto livello senatoriale. La figura coincide verosimilmente con quella di tale Regilianus che militò nella Legio II Adiutrix lungo il limes pannonico. Come comandante guidò l’esercito contro vari popoli barbari e alla fine fu probabilmente ucciso dai suoi stessi soldati. Era sposato con Sulpicia Dryantilla che nominò Augusta. Ne parlammo in Le monete emesse a nome suo e della consorte sono molto “rozze” come fattura Recentemente è passata sulla baia inglese questa asta: UNIDENTIFIED ROMAN BRONZE COIN 13 offerte à 194,73 £ ( = 228,29 €) + costi di spedizione. Non male per una moneta RARA di Regaliano!!! Legenda al diritto IMP C P REGALIANVS AVG !!! Peccato che i confronti per ORIENS AVG generalmente considerati autentici siano: E Mentre l’esemplare proposto trova confronto STRINGENTE con questo: Lotto 337 Regalianus (Usurper, 260). Fake Antoninianus (19mm, 3.93g, 1h). Carnuntum. Radiate and draped bust r. R/ Sol standing l., raising r. hand and holding whip in l. Cf. RIC V 7. Modern fake for study https://www.deamoneta.com/auctions/view/445/337 Per cui il consiglio è sempre quello: attenzione!!! Non abboccate!!! Documentatevi e non cadete nella tentazione dell' "affare del secolo" !!!! Ciao Illyricum7 punti
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Buongiorno a tutti, quest'oggi ho provato a fare ordine in una delle mie... mezze passioni: le mezze piastre. E' noto a tutti come per la ricchissima (seppure certo non varia, se non per le varianti!) produzione di Ferdinando II, i pezzi da 60 grana siano di più difficile reperibilità rispetto alle piastre. Ma effettivamente quali mezze piastre son davvero più rare e quali meno? Ho notato una certa discordanza tra i cataloghi, così ho deciso di provare a fare una piccola sintesi dei quattro cataloghi più significativi (MIR, LaMoneta, Gigante, Magliocca) e provare poi a tirare le somme basandomi su quella che è la mia esperienza di collezionista e scambiando qualche idea con voi amici del forum. MIR LaMoneta Gigante Magliocca 1831 R3 R3 R3 R3 1832 R R R R3 1833 R R R R 1834 NC NC R R 1835 R2 R2 R2 R3 1836 C C C C 1837 R3 R3 R3 R3 1838 C C C C 1839 R2 R2 R2 R3 1841 R3 R3 R2 R2 1842 R2 R2 R2 R2 1845 R R R R2 1846 (I) R NC R R2 1846 (II) NC NC NC NC 1847 R R R R 1848 R R R R 1850 R2 R2 R2 R3 1851 NC NC NC R2 1852 NC NC NC R 1853 R5 R5 R4 R5 1854 NC NC NC R 1855 C C C NC 1856 C C C C 1857 C C C C 1858 NC NC NC R2 1859 NC NC NC NC La prima cosa che possiamo notare è che il catalogo più recente (Magliocca) ha spesso giustamente rivisto in alto la rarità dei pezzi. - A mio parere è forse eccessivo attribuire la medesima rarità del 1831 al 1832: il secondo si vede più spesso (anch'io l'ho acquistato a un buon prezzo), forse io opterei per un R2 per il 1832. - Metterei tutti sullo stesso piano i pezzi dal 1845 al 1848 (R); in particolare non condivido il NC del 1846, che ho visto più raramente del 1848. - Per il 1850 io manterrei R2. - Concordo con Magliocca sull'attribuzione di R2 per il 1851 e R per 1852 e 1854, certo non sono NC come dicono gli altri. - 1855, 1856 e 1857 sarebbero da considerare a mio parere NC: le uniche mezze piastre davvero comuni sono 1836 e 1838. - 1858 e 1859 personalmente li vedo entrambi ugualmente R. Ovviamente sono queste osservazioni mie e basate sull'esperienza personale e non hanno certo pretesa di scientificità; possono tuttavia forse essere spunto di confronto con gli altri collezionisti.5 punti
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E anche per questo che il Gazzettino del Cordusio nacque per dar voce a tutti, e per fare un prodotto che non fosse di nicchia, qualcosa che potesse essere fruibile a tutti, sia con il cartaceo, sia con il digitale... Purtroppo la numismatica non si vuole capire che non può essere solo elitaria, altrimenti le masse non si aggregano, la numismatica deve essere a tutti i livelli, al di la delle Società..al di la dei circoli, al di la delle riviste del settore, al di la di tutto. Stiamo vivendo un memento di declino anche per questo, i giovani sono intimoriti per il profilo alto che si vuole tenere, bisogna arrivare a tutti i livelli, altrimenti come si avvicina... Ricordo quando giovanissimo avevo l'imbarazzo della scelta in edicola, bei tempi.. le riviste di Numismatica ovviamente me le compravo tutte , non riuscivo ad esimermi. E li che fu fatto l'errore, quello di non farle più uscire in edicola, ma solo su abbonamento, da li cominciò il lento declino, operazione di marketing disastrosa.. Quella era numismatica, la numismatica di tutti... Come il Gazzettino del Cordusio, il Gazzettino di tutti... P.s. Rispetto comunque tutti coloro che contribuiscono in ogni forma oggi alla divulgazione numismatica, ma credetemi, io parlo tutti i giorni con appassionati e studiosi di numismatica, e la sensazione è proprio questa....manca qualcosa... Dobbiamo rimboccarci tutti le maniche e nel nostro piccolo cambiare il trend, che evidentemente non è quello giusto, e ricominciare a parlare con gli altri attraversi tutti i canali della cultura. Eros4 punti
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Questo è il mio, meno raro del tuo, ma aveva 200 anni giusti più di me e mi sembrava giusto inserire questa data invece di un'altra in collezione.. Vedere la tua moneta mi ha fatto venire voglia di riprendere in mano la mia, perché nonostante io ami le "piccole" questi grossi moduli hanno un certo fascino..4 punti
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Il fatto di averla trovata e a buon prezzo.... Non ne sminuisce la rarità o il valore.... Anche io ho avuto fortuna a trovarla dopo anni di ricerche. L'unica mezza Piastra del 1831 che conosco è in Collezione del mio Amico @borbonik?,3 punti
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Taglio: 50 centesimi Nazione: San Marino Anno: 2005 Tiratura: 249.712 Conservazione: MB Città: Ancona3 punti
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Buonasera, a dicembre ho inserito in collezione un giorgino di Cesare col volto a sinistra...la settimana scorsa invece ho aggiunto una tipologia col volto a destra e precisamente un mir.697 mi ha colpito il volto ancora bello del duca estense ed anche il rovescio ancora ben definito col patrono e la città sullo sfondo....il tutto in un connubio di patina per me veramente bella. cosa ne pensate? grazie a tutti marco2 punti
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Come giustamente cita @Illyricum65 , le uniche notizie di questo "tiranno" : Regaliano o Regiliano , che dovrebbe essere la stessa persona , vengono da Trebellio Pollione , uno degli autori della Storia Augusta , colui che tratta della Vita di tutti i cosi' detti "Trenta Tiranni" , naturalmente come risaputo tutte le notizie di questa importante opera vanno lette e ben analizzate per essere certi della sua attendibilita' , ma in fin dei conti e' stato un bene che l' opera sia sopravvissuta ai secoli . Spero di fare cosa gradita riportando tutto il brano della Storia Augusta relativo a questo personaggio , in particolare per chi non la possedesse : "Era destino che al tempo di Gallieno chiunque potesse tentare la scalata all' Impero . Per esempio Regiliano governatore dell' Illiria , fu eletto Imperatore dai Mesii i quali , battuti insieme con Ingenuo , avevano dovuto subire con le famiglie la dura repressione di Gallieno . Poi pero' Regiliano sebbene avesse sconfitto i Sarmati , venne ucciso su istigazione dei Rossolani e con il tacito consenso dei soldati e dei provinciali , timorosi di una nuova e piu' feroce rappresaglia da parte di Gallieno .Regiliano era arrivato all' Impero in un modo veramente insolito per colpa o per merito di una specie di scherzo . Stava cenanado con alcuni soldati quando un vice tribuno usci' con questa domanda : <Da che cosa viene il nome Regiliano ? e un altro subito : Da regno io penso> , tra i presenti ce ne era uno piuttosto istruito il quale comincio a declinare come fanno i grammatici : <Rex Regis Regi ......Regilianus> , allora i soldati facili ad entusiasmarsi per la prima cosa che viene loro in mente esclamarono : Dunque puo' essere Re ?> e un altro : Non ci puo' governare dunque ?> e poi ancora : E' stato un Dio a darti questo nome profetico !> . Insomma di discorso in discorso il mattino del giorno successivo quando egli compari' in pubblico venne salutato Imperatore dallo stato maggiore dell' esercito . Cosi' grazie ad una battuta scherzosa si trovo' ad avere cio' che gli altri avevano ottenuto solo con l' audacia o con l' intelligenza . Indubbiamente comunque egli era un soldato di provata esperienza tanto che Gallieno gia' da tempo lo teneva d' occhio perché vedeva in lui un potenziale concorrente all' Impero . Egli era un Dacio di nascita e anzi a suo dire , discendeva da Decebalo in persona . Possediamo una lettera in cui il Divo Claudio allora semplice cittadino privato si congratula con Regiliano gia' comandante militare dell' Illirico per la riconquista di quella regione , un successo davvero notevole se si tiene conto della rovinosa inerzia di Gallieno . La lettera e' autentica e ho pensato di riportarla visto che si tratta di un documento ufficiale : <Claudio saluta Regiliano . Felice lo Stato cui e' toccato di avere al suo servizio un uomo come te , felice Gallieno , anche se mai nessuno gli dice la verita' né in bene né in male . Bonito e Celso guardie del corpo del nostro Principe mi hanno parlato del tuo comportamento durante la battaglia presso Scupi e mi hanno riferito tutte le prodezze che hai compiuto nell' arco di un solo giorno . Nei tempi antichi ti avrebbero onorato con il Trionfo . Ma pazienza , tu ricorda sempre che sorta di uomo e' colui che ci governa e percio' cerca di essere sempre cauto anche nella vittoria . Mandami se ti e' possibile qualche arco Sarmatico , due mantelli militari ma con fermaglioio te ne ho spediti dei nostri> . Questa lettera dimostra la considerazione che Claudio , indubbiamente la persona piu' atta ad esprimere simili giudizi , aveva per Regiliano . Il nostro uomo non aveva fatto carriera con Gallieno , ma sotto il padre di lui Valeriano , come del resto Claudio , Macriano , Ingenuo , Postumo ed Aureolo , tutti personaggi che pagarono con la vita l' avere ottenuto un potere che del resto meritavano . C'e infatti qualcosa di straordinario nell' intuito di Valeriano, tutti coloro che furono da lui eletti generali , giunsero poi all' Impero per volonta' dei soldati e questo dimostra se non altro che quanto fosse abile il vecchio principe nello scegliersi i collaboratori ideali per il bene dello stato romano che purtroppo non pote godere a lungo del governo di un sovrano accorto come lui . E magari avessero potuto regnare coloro che salirono al potere o almeno non fosse rimasto cosi' a lungo sul trono quel suo ignobile figlio , cosi' che lo stato avesse potuto restare quello di una volta ! Ma la fortuna volle seguire il proprio capriccio e cosi' ci ha portato via Valeriano e tanti altri ottimi Principi ( i Tiranni sopra citati ) per lasciarci Gallieno piu' a lungo del necessario"2 punti
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Buonasera, quello che è stato detto nella giornata odierna è stato descritto benissimo da Gianfranco. Il programma di ieri era stato più intenso, nonostante le defezioni dell'ultimo momento di Grado Giovanni Merlo e di Silvia Lusuardi Siena, quest'ultima presente oggi come partecipante al dibattito finale. Dopo i saluti di rito del prof. De Francesco, Direttore del Dipartimento di Studi Storici dell'Università di Milano, l'attività è stata aperta dalla relazione della professoressa Lucia Travaini che, come al solito, ha presentato una serie di oggetti simbolici con collegamenti tra storia, arte, numismatica ed antropologia. Il riutilizzo di oggetti particolari, come gemme, monete, medaglie, ai quali viene attribuito un valore emozionale per diversi motivi, agisce in modo da attribuire un nuovo significato ed un valore simbolico. Tra le storie raccontate dalla Travaini, per i milanesi è da segnalare la vicenda di un solido bizantino inserito in una croce del XVII secolo. La moneta faceva parte di un ripostiglio di solidi bizantini rinvenuto durante dei lavori nell'area di San Giovanni al Laterano, Papa Sisto V interpretò questo ritrovamento come un segno divino e donò queste monete, considerate quasi come delle reliquie, ad alcuni cardinali. Uno di questi, a sua volta, la consegnò alla chiesa di Sant'Alessandro dove fu inserita in questa preziosa croce ed è tuttora conservata. Un'altra vicenda interessante è costituita dal recente rinvenimento dello scheletro di un bovino adulto sotto il pavimento di una chiesa di Caronno Pertusella (datato alla metà del XV secolo), evidentemente sacrificato e non macellato, sepolto unitamente ad un denaro imperiale milanese dell'epoca di Federico II di Svevia. Sempre interessante è la citazione della presenza di due scudi del sole di Francesco II Sforza nella sacrestia del Duomo di Monza, conservati in una busta di pergamena come reliquie in quanto "bagnati del sangue di san Francesco". Successivamente abbiamo ascoltato la relazione della professoressa Perassi,, dell'Università Cattolica di Milano, che ha parlato di "Sopravvivenza di ritualità tardopagane nella società paleocristiana" con riferimenti alla deposizione di monete e corredi in deposizioni di epoca cristiana. I casi citati fanno riferimento alla necropoli rinvenuta presso la sede dell'Università Cattolica di Milano ed i ritrovamenti effettuati nel fonte battesimale della chiesa paleocristiana nel sito maltese di Tas-Silg. La mattinata è stata conclusa dalla relazione della dottoressa Cristina Cattaneo, nota anatomopatologa, che ha parlato dei primi risultati delle analisi degli scheletri di Sant'Ambrogio e dei Santi Gervaso e Protaso. Le indagini svolte hanno confermato quanto si sapeva per Ambrogio: come rappresentato nel mosaico di San Vittore in ciel d'oro, il vescovo aveva un viso asimmetrico, con le orecchie a sventola, Dall'esame delle ossa si è riscontrata una vecchia frattura alla clavicola ed una malformazione della sezione maxillofacciale del cranio, probabili esiti di un rovinoso trauma giovanile, forse una caduta da cavallo. Più interessanti i risultati delle analisi effettuate sulle ossa dei due santi martiri: l'analisi visiva dei resti ha confermato la loro stretta parentela (secondo la leggenda erano fratelli) ed anche la statura di 182 cm., abbastanza infrequente per l'epoca. Inoltre, l'analisi tafologica ha confermato che uno dei due soggetti esaminati era stato decapitato mentre l'altro era deceduto a seguito delle percosse ricevute. Non sono ancora disponibili i risultati dell'analisi del DNA. Dopo la pausa per il pranzo, i lavori sono proseguiti nel pomeriggio con la relazione della dott. Monica Baldassarri su "La morte e i suoi riti in Italia tra medioevo ed età moderna: le tracce materiali", una carrellata di dati statistici e notizie sulle sepolture scavate e pubblicate negli ultimi anni in Italia. Da questa analisi sono emersi dati interessanti sulle variazioni nei luoghi di sepoltura, degli usi ed anche dei rituali adottati. La relatrice ha evidenziato la necessità di procedere all'attenta rilevazione di tutti i dati e di informazioni acquisibili dallo scavo archeologico, in modo di ottenere un numero congruo di dati confrontabili. Allo stesso tempo ha auspicato uno sforzo interdisciplinare per la ricostruzione del processo di mutamento temporale e territoriale del rito della sepoltura. La successiva relazione, "Il tocco della fede. I libri dei predicatori itineranti valdesi",è stata presentata dalla dottoressa Marina Benedetti, dell'Università degli Studi di Milano. E' stata descritta l'attività di questi predicatori itineranti, così come rilevata in alcuni procedimenti avviati nei confronti di soggetti sospettati di eresia, residenti nelle zone alpine a cavallo tra il Piemonte e la Francia. Dal racconto, emergono le figure dei "barba" che percorrevano senza sosta questi territori per diffondere la "vera" parola di Dio, vivendo solo di quello che potevano ottenere dai loro ospiti ai quali donavano spesso degli aghi. Mentre non è conosciuto l'eventuale significato di questi oggetti, si apprende anche che i "missionari" portavano sempre con sé dei piccoli libri, grandi come il palmo di una mano, alcuni di questi si sono salvati perché consegnati agli emissari di Cromwell, che nella seconda metà del XVII secolo cercò di intercedere nei confronti dei Savoia per i Valdesi, ed oggi sono conservati a Cambrigde. L'ultima relazione della giornata, dal titolo "Abbandonare un figlio e lasciare un segno di riconoscimento (secc. XV-XVI)", è stata presentata dalla professoressa Giuliana Albini dell'Università degli Studi di Milano. Dopo un introduzione volta ad illustrare il fenomeno dell'abbandono di neonati, che si intensificò notevolmente a partire dal XV secolo, e che portò alla costituzione di apposite istituzioni, come il celebre Spedale degli Innocenti di Firenze, la relatrice ha riferito i primi risultati sulle ricerche svolte su una serie di registri dell'Ospedale degli Esposti di Reggio Emilia. La documentazione è rilevante per la sua continuità e per il fatto che riporta una serie di registrazioni, frequentemente si riscontra l'uso di lasciare oggetti e messaggi a corredo del neonato abbandonato. Una certa curiosità è stata destata dal il fatto che, spesso, le balie che si facevano carico del neonato erano le stesse madri, in modo da ottenere il contributo economico dell'ospedale. Questo comportamento era di norma vietato, ma dalla documentazione emerge che era tollerato: i genitori che si comportavano in questo modo erano in grave difficoltà economica, si trattava di una questione di sopravvivenza e pertanto si chiudeva letteralmente un occhio, se non tutti e due.2 punti
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Questa volta non è ai livelli del mio post precedente, ma fa sempre piacere trovarle, però è la prima volta che mi capita di fare " doppietta " ... Taglio: 50 Centesimi Nazione: Città del Vaticano Anno: 2011 Tiratura: 2.174.197 Conservazione: MB Città: Grugliasco ( TO ) Taglio: 50 Centesimi Nazione: Città del Vaticano Anno: 2016 Tiratura: 2.207.676 Conservazione: BB Città: Grugliasco ( TO )2 punti
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Accolgo positivamente come sempre qualunque sia la pubblicazione numismatica, infatti senza pubblicazioni non si andrebbe avanti in questa superba scienza che è la numismatica. Ogni pubblicazione ha poi una sua linea, questa fatta in un numero limitato purtroppo non potrà raggiungere molti interessati, un peccato, perchè come detto da molti se si scrive è per essere letti, una pubblicazione che non ha divulgazione non è molto utile, ed invece come si legge nel primo post, questo periodico nasce propio per dare, come nel titolo, un Progresso Numismatico, invece credo che ottenga solo l'opposto di quello che si è prefissato l'autore, la pubblicazione potrebbe essere diffusa tramite internet per avere maggiore accessibiltà (il progresso tecnologico che aiuta la numismatica), ma viene rifiutata a priori, questo non lo trovo un bene, infatti anche io sono un sostenitore del cartaceo, ma internet aiuta tantissimo nell'ampliamento della conoscenza, quindi perchè precludere una possibile via di accrescimento? Resterà una pubblicazione che non avrà commenti, sicuramente non cambierà o comunque non influirà positivamente nella storia della numismatica, le tracce si perderanno nel tempo ed anche quando questa discussione scemerà non ci ricorderemo di sicuro gli interventi presenti nella pubblicazione, un vero peccato. Spero che l'autore della pubblicazione, che da quello che ho potuto leggere su di esso è anche un colto numismatico si ravveda è dia diffusione alla sua opera.2 punti
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Buonasera a tutti Denaro piccolo di Piemonte MIR 51c D/ A ME DE VS R/ COMES SABAVDIE1 punto
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Grazie per il parere aemilianus! La bella storia che hai raccontato è simile a quella delle monete di Dalmazio, che ora si trovano abbastanza facilmente e in particolare quelle coniate dalla zecca di Siscia. ?1 punto
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Un collezionista anziano, ma ancora validamente sulla breccia, mi raccontava che quando ha iniziato a collezionare la doppia maiorina di Giuliano era una specie di mito. Sembra che non la possedesse quasi nessuno (parliamo di fine anni '60 credo) e lui non pensava di poter riuscire ad averla, un po' come Nigriniano, Giuliano di Pannonia ed altri. Poi sono venute fuori una quantità di queste monete ed è diventata una tipologia abbastanza comune. Tornando a questa, la qualità non è alta ma, per quello che è costata, mi sembra un ottimo acquisto.1 punto
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allego foto di questo "gettone" peso gr.5,19, gradirei sapere qualche notizia storica e la sua funzione anticipatamente ringrazio1 punto
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Ciao Mario! Poco da aggiungere a quanto già ti ha scritto @ak72. Dal libro del Voltolina leggo anche che delle versioni fatte in oro e argento, ci sono differenti pesi e diametri; purtroppo non scrive i pesi di quelle in bronzo o bronzo dorato; il diametro che più si avvicina alla tua va da 26 a 27,5 mm. L'assedio di Corfù ricordato è quello più cruento e famoso del 1716 e le truppe veneziane erano comandate dal maresciallo Schulenburg (nel forum trovi parecchie discussioni circa questo personaggio e le medaglie/statue fatte per onorarlo. saluti luciano1 punto
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Purtroppo è tutto quello che conosco, spero che qualche altro "serenissimo" possa essere di maggior aiuto http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME495Y/351 punto
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Ma il Manuale ha una marcia in più, non perchè l'ho scritto io; ci ho messo davvero passione e ricerca, coadiuvato anche da persone amiche e competenti..... di conseguenza, ho rimediato al non farmi prendere per pazzo, inserendo un valore maggiore nella valutazione proprio a quelle monete, che a parità di rarità, secondo le ricerche, erano quel 1/2 punto più raro. Esempio ?: Mezza Piastra rif. 570 1831 R3 200 500 1200 - rif. 571 1832 R3 180 460 1000 - I tratteggi sono per il Fdc che per queste annate non si è mai visto.1 punto
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Credo si tratti di un esemplare in bronzo(esistono due moduli e non chiedermi se la tua sia originale o meno) di una medaglia fatta coniare dalla Serenissima (Giovanni Corner doge), a "sdebitamento" delle forze che avevano combattuto in difesa di Corfù, sotto attacco turco. Le altre sono in oro (due tipi) e argento (VIII indica l'anno di dogato, un anno da quando Corfù fu liberata dall'assedio turco. III indica il terzo assedio dopo quelli del 500)1 punto
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Buonasera, La moneta si chiama antoniniano (non antoniano). È stata coniata da Claudio II nel 268-270 e il tipo è quello della LAETITIA. La conservazione è nella media della tipologia. Non ho sotto mano il RIC, ma con un giretto su wildwinds dovresti trovare il riferimento senza difficoltà. Saluti1 punto
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Questi sono i dritti il lato più bello per entrambi devo dire, procedo a caricare anche il rovescio!1 punto
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volendo è una grande operazione di marketing ….. di "progresso numismatico", visto che non si trova, se ne parla molto di più che di altre riviste di facile reperimento … 25 post mio incluso su una rivista che nessuno ha visto …. so che non è un'operazione di marketing, ma se lo fosse avrebbe raggiunto l'obiettivo … sarebbe geniale1 punto
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Buongiorno a tutti cari amici del forum!! Oggi volevo mostrarvi l'ultimo ingresso in collezione. SI tratta, come da titolo di un bel monetone a nome di Carlo Emanuele III (precisamente di uno scudo nuovo) coniato nell'anno 1756 dalla zecca di Torino, che mi è costato un bel po di sangue e sudore!! Cosa ne pensate? Attendo i vostri autorevoli pareri e vi ringrazio!! Auriate1 punto
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Taglio: 2 Euro Nazione: San Marino Anno: 2017 Tiratura: 638.600 Conservazione: SPL- Città: Ancona1 punto
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Parlare a tutti, fare per la collettività, rendere la numismatica accessibile potenzialmente a tutti, divulgarla in ogni forma, Lamoneta e’ poi questo, lo e’ anche il Gazzettino che nasce ed e’ giornale di tutti per tutti, la numismatica e’ poi questa per me da sempre, un cercare di renderla fruibile per tanti per uno sviluppo culturale sociale e collettivo, ciò non toglie che ci debbano essere e ci sono infatti anche pagine alte e qualificate scientificamente, ma senza anche una divulgazione importante a vari livelli cercando di coinvolgere tanti la numismatica non avrà un futuro o rimarrà una nicchia sempre più per pochi.1 punto
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Comunque ricordiamoci che domani è domenica c'è il convegno a Terni, saluti Aldo.1 punto
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Luciano hai ragione, ti ringrazio provvederò a cancellare il commento al momento sto collezionando i soldi da 12 sotto ogni punto di vista! Cerco di chiudere la collezione 1X doge e sto raccogliendo anche tutte le curiosità quali ribattitura... Ho per esempio un pezzo con al dritto DEDEFENS , e qualche altro pezzo simpatico magari in questi giorni li posto e ne discutiamo un po'... Una buona giornata a tutti!1 punto
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Beh il piccolo Zeus nel campo affianco ad Athena è geniale.. Erano avanti su tutto...dritto e rovescio in un'unica faccia... A parte gli scherzi, il senso prospettico era già presente, come la tridimensionalità...1 punto
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Medaglia devozionale benedettina, bronzo/ottone, del XVIII sec. , probabile produzione romana.- D/ S. Benedetto da Norcia con i classici attributi, mitria,corvo, croce, e libro.- R/ S. Bernardo di Chiaravalle, con gli strumenti della passione, in ginocchio davanti alla Madonna delle sette spade che appresentano i sette dolori, fu riformatore dell'Ordine Cistercense, chiamato "Doctor Mellifluoss" per la dolcezza della sua eloquenza.- Ciao Borgho1 punto
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Infatti notavo gli unici indizi. Q con appendice triangolare tozza come le prime Y; Ω S ⋆ ; pettine a cinque denti. Ebbene sarebbe interessante sapere il peso e...... Possiamo dire che trattasi di provisino di congiunzione tra III & IV emissione aventi leggenda + SENATVS.P.Q.R. + ROMA.CAPVD.M. con croce priva di simboli?! Vediamo se ci sto capendo qualcosa...1 punto
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https://www.colleconline.com/it/items/16892/monnaie-antique-gauloise-massalia-bronze-a-la-galere1 punto
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Se non fosse spagnola, e dovessi fare delle congetture, penserei ad una imitativa di qualche zecca dell'Italia meridionale. La croce potenziata è tipica delle monete aragonesi del 400 - 500. C'è un un qualcosa di Napoli e un qualcosa di Messina messo insieme in questa moneta. @aemilianus253 prendile solo come delle mie considerazioni personali.1 punto
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Statere - argento - Ambrakia, Epiro (350-300 a.C.) - recto: testa di Atena con elmo corinzio, riccioli di capelli sulle guance e sul collo; piccolo Zeus nudo con fulmine nella destra - Münzkabinett der Staatlichen Museen Berlin1 punto
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DE GREGE EPICURI Che cosa si può aggiungere? Direi che è stato già detto tutto, e concordo. Credo anch'io che sia più probabile la presenza di SPQR.1 punto
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e bravo @grigioviola aumenti gli esemplari della zecca di Cizico.... in effetti sono d'accordo con @Illyricum65 seppur come avrai visto nel RIC on line online c'è un esemplare con uno spazio nella legenda (vedi link), nella tua moneta sembrerebbe di vedere l'ombra di una C che è a mio parere è un errore incisorio e non una tipologia inedita di legenda che per Cizico non ne sono a conoscenza. http://www.ric.mom.fr/en/coinview/912/-802468990?q=fortvna+redvx&page=4&mod=result&x=33&y=5&hpp=5&from=quick&ancre=type-specimen per quanto riguarda SPQR chi può dirlo? forse quando avrai in mano la moneta si potrà vedere qualcosa di più certo è che con la legenda è una moneta piuttosto comune conosciuta con > 20 esemplari, mentre senza SPQR ne ho catalogati 4 ma senza immagini e quindi non ho la sicurezza che esista. In ogni caso propenderei più per l'esistenza della legenda ciao alberto1 punto
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A mio modesto e ignorante avviso: la legenda al diritto è quasi certamente con una C sovrabbondante prima di CLAVDIVS dovuta ad un errore incisorio ci può tranquillamente stare SPQR ... ma chissà! Ciao Illyricum1 punto
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Questo mi sembra essere una ribattitura d'uno quarto genovese I tipo, ma come sempre, è molto meglio d'avere il vostro parere.1 punto
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Salve a tutti! 3 anni senza monetine di Bonifacio su questo forum!!! Oggi sono contento di mostrarvi questo "denaro" con la grande B con 2 aneletti ai lati e con croce accantonata da 2 aneletti. Grazie per i vostri pareri. Diametro= mm.12 Peso=g.0,33.1 punto
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Nomos AG > obolos 12 Auction date: 31 March 2019 Lot number: 365 Lot description: PHRYGIA. Apameia. Circa 166-133 BC. Cistophorus (Silver, 28.5 mm, 12.73 g, 12 h), circa 150-140 BC. Serpent emerging to left from a partially open cista mystica; around, ivy wreath. Rev. Bow in gorytos between two upwardly coiling snakes; to left, monogram of ΑΠ; to right, elephant's head to right. Kleiner & Noe Series 23. Pinder 69. SNG Copenhagen 147. SNG von Aulock 8332. Well and clearly struck on a broad flan; nicely toned. Slightly off-centered reverse, otherwise, good very fine. Starting Price: 100 CHF ILLUSTRAZIONE: PARTICOLARE DI UN AFFRESCO POMPEIANO1 punto
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Su retro del biglietto da 100 pesos è raffigurata Ushuaia, punto più meridionale dell Terra del Fuoco. Se ne parlò in questa bella discussione1 punto
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Hai ragione, gli anziani che ci sono in questo momento sono ancora degli operativi e hanno delle responsabilità a vario titolo, rischia di esserci un vuoto forse non colmabile. E purtroppo anche nella età di mezzo io vedo molto business a vario titolo, poca passione vera ...1 punto
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Ancora un'altro progetto in questo caso per la Lira del 1848 sempre del Governo Provvisorio Di Lombardia. Pensate che questa era la mia...1 punto
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Vagamente ironico... Sia chiaro: il mio intervento non era una critica al lavoro del professor Ruotolo, né tantomeno volevo attaccare la nuova pubblicazione. Semplicemente, ho trovato spiacevoli quelle poche righe che ho riportato. Spiacevoli per chi, con costanza ed impegno, si dedica a pubblicare riviste, studi o lavori, ma soprattutto spiacevoli perché definiscono come "svilenti" il web ed i collezionisti che, pur con tutte le loro criticità, rimangono un elemento fondamentale per la diffusione della conoscenza numismatica. Forse ho travisato io - e chi mi conosce, nel forum o nella vita reale, sa quanto io sia poco incline alla polemica- ma espressioni come "adeguatamente dirette" e parole come "svilenti" potevano essere evitate, non lasciando spazio a possibili fraintendimenti. Mi è parso di scorgere la classica e fin troppo conosciuta figura dell'accademico asserragliato nel suo castello che vede in chiunque stia fuori dalla propria cinta muraria un avversario. E questa assurda e dannosa dicotomia tra gli accademici e gli altri è un qualcosa che abbiamo visto fin troppe volte anche qui sul forum. Auspicherei per la numismatica una onesta e sincera collaborazione tra le parti. Tutto qui. Se, invece, ho male interpretato, chiedo scusa. Ma in tal caso rimango dell'idea che certi concetti avrebbero potuto e dovuto essere espressi in maniera migliore. Perdonate l'off topic.1 punto
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Ecco una contromarca apposta su una piastra di Ferdinando IV di Borbone (1759-1816). La curiosa moneta (asta USB n. 58 del 27 gennaio 2004, lotto n. 3841) è stata descritta da Danilo Maucieri nel saggio "Una piastra battuta da Ferdinando IV a Napoli nel 1795 contromarcata nelle Filippine" apparso nell'inserto "Tarì" di Monete Antiche, n. 40.1 punto
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