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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/27/19 in tutte le aree
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Taglio: 2 Euro CC Nazione: Lussemburgo Anno: 2007 Tiratura: 1.000.000 Conservazione: MB Città: Moncalieri ( TO )6 punti
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Ho sentito dire una volta che un tale ha trovato una piastra senza difetti di conio, ma non ne ho le prove... ?4 punti
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Dai contributi di Hirpini e di Xenon 97 ho imparato molto. Un grazie va anche ad Augusto60 che ci ha fornito la materia di discussione: la sua moneta! Buona serata. Stilicho3 punti
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Ringraziare di cosa Hirpini? ? Casomai ringrazio te che sei stato veramente eccezionale per aver colto un dettaglio determinante per la classificazione di questa moneta. ?3 punti
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Condivido il proposito del post di presentare monete e tipologie di collezioni economicamente abbordabili e vorrei proporre in tal senso degli ambiti di ricerca e studio a mio avviso molto fruttuosi, partirei dalle monetazioni che conosco meglio ossia quelle dell'Italia meridionale, in tale ambito abbiamo tante monete del periodo normanno e svevo che si trovano a prezzi modici, follari, kharrube, denari e persino monete d'oro come i tarì che negli esemplari più comuni si possono trovare a un paio di centinaia d'euro, abbordabili anche i pierreali aragonesi di Sicilia così come molte monete siciliane del seicento, ancora assai sottovalutate...se poi spostiamo l'attenzione fuori dai confini italiani le opportunitá di costruire collezioni interessanti ed insolite a prezzi ragionevoli si moltiplicano, penso al vastissimo campo della monetazione islamica con affascinanti monete come i dirhem d'argento reperibili in molti casi a poche decine di euro, alle rupie indiane sia dell'epoca Moghul che del dominio britannico, ambito a cui mi sono appassionato da qualche anno e che mi sta dando notevoli soddisfazioni, gli esempi possibili sono tanti altri naturalmente a patto di estendere la visione e l'interesse oltre la storia del nostro Paese...3 punti
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Ciao Legio, vado un po' a ruota libera, non avendo competenze specifiche. Mi viene da pensare che, dopo la distruzione della città ad opera degli Unni di Attila, ci sia stato un riutilizzo dei locali della zecca per altre funzioni, considerando che era venuta meno la necessità di battere moneta. Però, in questo caso, non avremmo comunque dovuto trovare qualche traccia delle attività di zecca (materiali di scarto….monete mal coniate….conii usurati..)? Ovviamente questo ragionamento presuppone che la zecca sia stato un edificio unico diviso in tre ambienti. Per capire meglio, sarebbe interessante sapere come fossero organizzate le zecche di altre città e che cosa si sia trovato in caso di scoperta archeologica. Oppure le officine non si trovavano in città, ma fuori. Non le abbiamo pertanto cercate nel posto giusto? Devo dire che le monete che hai postato, della zecca di Aquileia appunto, mi piacciono molto. Le trovo ottimamente definite ed eleganti. Ovviamente il mio e' solo un semplice giudizio estetico. Buona serata a te ea tutti i partecipanti alla discussione. Stilicho3 punti
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Gli Hobo Nickels o "nichelini di Hobo" rappresentano una forma d'arte scultorea che modifica profondamente alcune monete monete di piccola taglia, trasformandoli essenzialmente in bassorilievi in miniatura spesso a contenuto satirico. Le monete di nichel negli Stati Uniti hanno sempre avuto un gran successo per le sue dimensioni, spessori e relativa morbidezza. Tuttavia, il termine hobo nickels è generico, poiché le incisioni sono state fatte da diverse persone e per diverso scopo. A causa del suo basso costo e portabilità, queste piccole monete in nichel erano particolarmente popolare tra gli hobos (vagabondi in genere), da cui il nome e l'uso di modificare queste monete risale al XVIII secolo o addirittura prima. (Hobos) A partire dagli anni cinquanta dell'Ottocento, la forma più comune di modifica su queste monete era denominata la "moneta da vaso", infatti incisa sul mezzo dollaro liberty o sui dei trade dollar degli Stati Uniti, la libertà veniva raffigurata seduta su di un vaso da notte. Questo periodo, metà ottocento - seconda metà , è stato anche il periodo di massimo splendore di questa sorta di monete, incisioni di iniziali, monogrammi , nomi, scene, e via dicendo. Parecchie migliaia di monete sono state modificate in questo modo ed erano spesso montate su spilli o incorporati in bracciali e collane. Da metà ottocento sino agli inizi del 900, questa mania di incidere monete si propago altresì anche al di fuori degli stati uniti, in Europa e principalmente Francia (gettoni satirici Napoleone III°), Gran Bretagna e Sud Africa. Il nichelino da 5 centesimi bufalo + indiano, fu introdotto nel 1913 e divenne popolarissimo tra gli incisori di monete e Il grande capo dei nativi americani non sarebbe stato visto su nessuna moneta successiva perchè Il profilo ampio e spesso offriva agli artisti improvvisati un modello più che adatto su cui lavorare e permetteva dettagli più fini. Sulle monete precedenti, la testa era molto più piccola in relazione alle dimensioni della moneta. Ad esempio, in un centesimo di Lincoln la testa copre circa un sesto dell'area. Sul nichelini da 5 centesimi Buffalo, la testa del nativo americano occupa circa i cinque sesti dell'area. Inoltre, il nichel è una moneta più grande. Le grandi teste adornano anche il dollaro Morgan e lecommemorative del mezzo dollaro colombiano del 1892-93, ma queste monete sono state raramente modificate a causa del loro alto valore. Un altro fattore che contribuì alla popolarità di questi nichelini fu il sesso del soggetto.Quasi tutte le monete in nickel precedenti avevano raffigurazioni donne.Una testa maschile ha caratteristiche più grosse e più grossolane (naso, mento, fronte) che possono essere modificate in molti modi. Ma non tutte le incisioni erano improvvisate cominciarono ad un certo punto a farsi avanti anche degli incisori con un certo talento e iniziarono a creare nichelini hobo nel 1913, quando il nichel di Buffalo entrò in circolazione. Questo spiega la qualità e la varietà degli stili di incisione che si trovano sui nichel intagliati tra il 1913 e il 1928. Gli anni '40, '50, '60 e '70 furono un periodo di transizione per gli incisori di monete hobo, durante i quali il nichelino da 5 cent bufalo fu gradualmente sostituito dai nichelini di Jefferson Durante questo periodo durato circa 40 anni, sono apparsi molti nuovi intagliatori, e lo stile e la materia sono diventati decisamente moderni. I soggetti divennero più etnicamente e socialmente diversi (ad esempio, una donna cinese con cappello triangolare, hippy con capelli lunghi e occhiali, uomini che indossano cappelli flosci, ecc.). Alcuni di questi nuovi artisti hanno utilizzato nuove tecniche con nuovi strumenti come vibropenne e pennarelli in feltro per aggiungere colore ai capelli. Alla fine degli anni '70, la maggior parte dei nichelini bufalo erano scomparsi dalla circolazione e la maggior parte delle incisioni veniva eseguita su monete usurate. Dai primi anni '80 ad oggi, questi nichelini hobo di qualità inferiore possono ancora essere acquistati per un minimo di euro 5 a euro 10 ciascuna. Ma i collezionisti trovano difficoltà a reperire vecchi nichelini hobo originali di buona qualità (perché sono scarsi e costosissimi), quindi hanno iniziato a collezionare ile incisioni più moderne facilmente reperibili ed economiche. Circa 100.000 (e forse fino a 200.000) nichelini hobo sono stati incisi dal 1913 al 1980. Gli artisti moderni incidono (e continuano a incidere) nichelini usurati in quantità così grandi che, nei prossimi anni, il numero di intagli moderni dovrebbe superare in numero quello dei classici "vecchi" nickel hobo. La maggior parte delle oltre 100.000 classici hobo nickel non sono ancora nelle mani dei collezionisti e sono molto ricercati m soprattutto sono molto costosi. https://www.youtube.com/watch?v=ziUVMIqQS78 https://www.google.it/search?client=opera&hs=p3b&biw=1604&bih=797&tbm=isch&sa=1&ei=hYaMWrGBBMmvggelmaQw&q=hobo+coin+pot&oq=hobo+coin+pot&gs_l=psy-ab.12...33264.33264.0.34720.1.1.0.0.0.0.174.174.0j1.1.0....0...1c.1.64.psy-ab..0.0.0....0.3cjauyu3gD8#imgrc=_2 punti
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Ciao volevo chiedere se è normale l'allineamento tra dritto e rovescio?2 punti
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Aquileia fu l' antico avamposto repubblicano romano nel nord est d' Italia , colonia inizialmente di diritto latino fondata nel 181 a. C. da parte dei Triumviri romani : Lucio Manlio Acidino , Publio Scipione Nasica e Gaio Flaminio , inviati dal Senato a sbarrare la strada ai barbari che minacciavano i confini orientali dell' Italia . Le prime coniazioni di monete in epoca imperiali emesse ad Aquileia iniziarono a partire dall' Imperatore Diocleziano nel 294 e terminarono forse nel 425 con Giovanni , mentre altri indizi daterebbero le ultime emissioni nel 452 al tempo di Valentiniano III . Ad Aquileia nel corso degli scavi archeologici iniziati gia' nel XVI secolo e proseguiti ininterrottamente fino ad oggi , sono stati rintracciati praticamente tutti i piu' importanti edifici pubblici e privati , tranne uno , la Zecca . Considerando che ad Aquileia erano operanti almeno tre officine documentate dalle monete , il fatto che non ne sia stata rintracciata neanche una rimane una coincidenza alquanto strana . In base alla numismatica si deduce che le lettere poste dopo la sigla di zecca , nel nostro caso AQ : P , S , T , o le loro corrispondenti lettere greche come nel caso della Terza officina , indichino in ordine di numero le tre officine di produzione delle monete di Aquileia . Ad oggi , in mancanza di riscontri archeologici delle tre officine monetali , verrebbe da porsi una serie di domande : 1 e' possibile che le lettere dopo la sigla della zecca non indichino il numero dell' officina , ma abbiano un altro significato ? 2 e' possibile che la zecca sia stata un unico edificio e non tre dislocati in diversi punti della Citta ? 3 in base al punto 2 , e' possibile che essendo forse stata la zecca un unico edificio , questo sia stato diviso in tre ambienti di produzione , come odierni reparti di un' unica fabbrica , chiamati officine ? 4 ma in base al punto 3 , se cosi' fosse , quale motivo e quale utilizzo pratico avrebbe avuto porre le tre lettere : P , S e T ? sempre che queste lettere indichino numericamente le tre officine ? La medesima perplessita' si potrebbe avere anche per altre zecche tardo imperiali , tipo quella di Ostia che di officine ne avrebbe avute addirittura quattro , ma anche ad Ostia nessuna di queste quattro officine e' stata rintracciata . In base a queste personali riflessioni mi piacerebbe avere vostri pareri . In foto una pianta di Aquileia nel V secolo e tre Follis emessi ad Aquileia dalle tre officine .2 punti
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Appena controllate le mie Piastre, l'unica ad avere lo stesso allineamento dei conii della tua @giovanni0770 è questa2 punti
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Lei ha trovato in @Tiberius un vero signore che le ha risposto, io personalmente dopo la sua osservazione non l'avrei fatto. Hirpini2 punti
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Volevo una vostra conferma riguardo questo follis di Licinius zecca di Treviri ed eventualmente la rarità, su Wildwins ho trovato questo: Trier RIC VII 58 Licinius I, AE follis. AD 313-315. IMP LICINIVS PF AVG, laureate, cuirassed bust right / GENIO-POP ROM, Genius standing left, turret on head, loins draped, holding patera and cornucopiae. T-F across fields. Mintmark PTR. RIC VII Trier 58. Grazie della eventuale risposta.2 punti
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Questo è il secondo conio e farà anch'esso una brutta fine. Ma di buono , che ha continuato a coniare , fino alla distruzione del conio di martello.2 punti
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Mi sembra doveroso ricordare che anche Eykleida e stato un grande incisore. Sicuramente sfortunato, poiché i suoi conii (specie di rovescio) non resistevano a lungo. Tanto ché e molto raro che qualche esemplare di prima battitura , sia arrivato a noi. Eccezionale la testa di Atena elmata , su questo primo tetradramma a firma di Eykleida in una vendita alla LEU di Zurigo.............. Si nota appena l'inizio della rottura del conio.2 punti
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Peso e diametro mi fanno supporre che il Follis sia più quello catalogato dal RIC VI al n. 845b. D'altra parte anche la lettura del testo che Wildwinds allega al follis RIC 58, circa il tipo di torre in capo al Genio, sembra ascrivere la sua moneta al n. 845b. Ma anche su questo un altro parere non sarebbe male. RIC 58 RIC 845b Hirpini2 punti
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Bisognerebbe cambiare il modus operandi in qualche modo, creare nuovi canali, metodologie diverse, e sinergie adeguate ai tempi. Dobbiamo lottare a tutti i costi se vogliamo ancora stare insieme e raccontarci nuovamente...2 punti
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Ancora un'altro progetto in questo caso per la Lira del 1848 sempre del Governo Provvisorio Di Lombardia. Pensate che questa era la mia...2 punti
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Una piccola chicca in un quartiere poco frequatato oggi... San Siro alla maggior parte della gente fa venire in mente lo stadio e il quartiere, ma San Siro era una chiesetta medioevale sperduta nella campagna milanese a ovest del ruscello Olona (Vepra o Vetra), sorta dove oggi si trova all’incirca Piazzale Lotto. Qui attorno alla chiesetta c’era un gruppetto di case che assieme formavano il piccolo borgo agricolo di San Siro. Borgo rimasto tale fino alla fine del XIX secolo. Oggi dell’antica chiesa si è conservata soltanto l’abside. La piccola chiesa di San Siro alla Vepra (affluente dell’Olona), che dette appunto il nome al villaggio era stata fondata oltre mille anni fa (il documento più antico noto risale all’anno 880). Già nel XVII secolo la parte anteriore della chiesa era scomparsa, sostituita da una casa, sulla cui area, ai primi del ‘900, venne poi costruita la villa tuttora esistente in stile eclettico neo rinascimentale. Purtroppo la villa nel 1944 divenne famosa col nome di “Villa Triste” (Villa Triste è il nome popolare di vari luoghi di tortura aperti dai nazifascisti durante gli ultimi anni della II guerra mondiale) e dal 1945 sede dell’Istituto della Congregazione delle Missionarie dell’Immacolata. La forma attuale dell’abside è nelle modeste forme rinascimentali del 1482. All’interno si trovano dei graziosi affreschi medioevali. La chiesetta recentemente è stata restaurata dall’architetto Gaetano Arricobene. Purtroppo il sito è quasi impossibile da visitare essendo un luogo religioso di missionarie. Comunque l’abside, intatta, è ben visibile dalla strada, da via Masaccio, dove ha attualmente sede la congregazione religiosa delle Missionarie dell’Immacolata.2 punti
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Passiamo ad alcuni aspetti meno noti della monetazione del Governo Provvisorio di Lombardia. Furono realizzati alcuni progetti che sarebbero dovuti entrare in circolazione, ma gli eventi storici presero il sopravvento e non se ne fece più nulla, qualcosa arrivò a noi. Un bel 2 lire che mostra fiero il suo splendore. Da Asta Varesi 62 MILANO GOVERNO PROVVISORIO DI LOMBARDIA (1848) Progetto 2 Lire 1848 Milano, stagno gr. 6,878. D/ GOVERNO PROVVISORIO DI LOMBARDIA nel campo 2 / LIRE tra due rami di lauro e di quercia; sotto, nel giro, 1848. Rv: ITALIA LIBERA – DIO LO VUOLE l'Italia con corona turrita sormontata da stella, stante di fronte e volta a destra, solleva la mano sinistra e regge un'asta nella destra; in esergo, M. Taglio liscio. Pagani P. 522, CNI 6, Cr. 7/C, Her. 62 punti
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Intanto posso richiamare dal nostro portale il contributo che avevo fatto sulle monete portamessaggi che e’ sul tema e che riporta anche qualche immagine interessante. http://numismaticamente.it/collezionismo-numismatico/monete-porta-messaggi2 punti
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Se penso che le nuove generazioni presenti sul territorio le ha dimenticate completamente, ricordo da bambino la città le aspettava trepidamente, iniziative culturali in ogni quartiere, i tram addobbati con i tricolori, cosi come le piazze e le vie, Milano era colorata e si respirava un clima festoso, insomma emozionante. Andiamo con il top dei nominali battuti per quei giorni. Cambia il nominale, cambia il metallo, ma il valore simbolico è lo stesso unico...2 punti
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Buona Giornata, … È diverso tempo che non scrivo più post in tale Forum, ma Domenica 01/07/2018, visitando il Museo storico – archeologico di Nola, mi è balenata l’idea di fare un post in cui ognuno di Noi che visita o che ha visitato un museo in cui vi sono sezioni dedicate alle monete lo posta, affinchè durante le nostre passeggiate se siamo nelle vicinanze possiamo visitarlo. Il Museo storico – archeologico di Nola, ubicato all'interno dell'ex complesso conventuale medioevale delle Canonichesse Lateranensi, è a dir poco di grande interesse per le sezioni dedicate al Villaggio Preistorico di Nola, all'età ellenistico-romana e a quella tardo-medioevale, nonché per la sezione dedicata alla "riggiola" napoletana. Non manca una vetrina dedicata alle monete di Neapolisis (ed eccoci alla nostra Passione), caratterizzate al dritto dalla testa (di Atena o di una ninfa) e al retro dal toro androcefalo, donate dal dott. Luigi Vecchione. Interessante anche i calchi mostranti gli incroci di conio. Peccato per le immagini che, essendo scattate con un cellulare, non sono molto nitide. Cosa da non sottovalutare, date le cose esposte, tra cui il Cippo abellano, e la metodologia di esposizione, ricostruzione anche di una capanna preistorica in grandezza naturale e arredamento della stessa come doveva essere, è il fatto dell’ingresso gratuito sempre che di questi tempi è sempre più raro. Per approfondire il discorso sul Museo.pdf1 punto
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Ciao a tutti ! Volevo chiedervi qualche precisazione in più su questa bella moneta . Ho letto la vostra interessante discussione e credo che possa rientrare nella coniazione di tipo 2. Grazie !1 punto
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Ciao a tutti, ho aggiunto questo grano del 1801 alla mia modesta collezione tipologica, anche la conservazione è piuttosto modesta... ma se si vuol spendere poco è quello che si può inserire nella propria raccolta. mm ≤ 19 - gr. 2,301 punto
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Un piccolo omaggio per quel Marzo del 1848 a Milano, e alle celeberrime Cinque Giornate di Milano... Le cinque giornate di Milano furono un'insurrezione armata avvenuta tra il 18 e il 22 marzo 1848 nell'allora capitale del Regno Lombardo-Veneto e che portò alla temporanea liberazione della città dal dominio austriaco. Fu uno dei moti liberal-nazionali europei del 1848-1849 nonché uno degli episodi della storia risorgimentale italiana delXIX secolo, preludio all'inizio della prima guerra d'indipendenza italiana: la rivolta infatti influenzò le decisioni del re di Sardegna Carlo Alberto che dopo aver a lungo esitato, approfittando della debolezza degli Austriaci in ritirata, dichiarò guerra all'Impero austriaco. Un mio piccolo contributo all'emissione di quei giorni era dovuto, di seguito un mio tondello.. Purtroppo sono foto datate scusate per la qualità.. Eros1 punto
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Recentemente mi sono imbattuto in un antoniniano di Claudio II coniato nella zecca di Cyzico che ha attirato la mia attenzione. Avendo ormai la mia collezione principale (impero gallico ufficiali e imitative, ripostigli del III secolo e successivi) raggiunto un livello di saturazione abbastanza alto (inizio a faticare a trovare pezzi mancanti ) talvolta - sempre nell'ambito del III secolo - sconfino in altri territori (Gallieno, Claudio II, Quintillo e Aureliano... per ora!)... e così ho beccato questo pezzo: Claudius II (metà-fine 269) Zecca di Cyzico; 3a emissione - Fase I; 3a officina Antoniniano D\ "IMP C M AVR CLAVDIVS AVG", busto radiato a sinistra con tracce di drappeggio dietro e davanti al tronco. Sotto al collo segno di zecca (officina): "•••". R\ "PAX AETERNA", la Pace stante a sinistra con ramoscello d'ulivo nella mano destra e lungo scettro di traverso nella sinistra. All'esergo: "SPQR". Questo esemplare è una variante del RIC 237 (variante dovuta al tipo di busto). Il ric online lo riporta al n. 944 e lo censisce in soli 3 esemplari: 1) 2) 3) Navigando in rete ho recuperato un solo altro esemplare: 4) Quindi in totale, con il mio esemplare, saliamo a quota cinque. Guardando le monete e confrontandole tra loro, mi sembra che tutti e 5 i pezzi presentino il medesimo conio di dritto (guardate la posizione della lettera "L" di Claudius e soprattutto la sua forma un po' 'sbavata'), mentre solamente gli esemplari (3) e (4) condividono anche lo stesso conio di rovescio. Il fatto che siano apparsi sul mercato pochissimi esemplari di questa tipologia e che tutti quelli di cui ho recuperato una foto sembrano condividere lo stesso conio di dritto, mi fa pensare a una emissione realizzata in pochi tondelli. Lascio a voi la parola per commenti e soprattutto integrazioni! ...purtroppo con Claudio II non posso vantare lo stesso livello di approfondimento dei miei amati imperatori gallici!1 punto
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Buona sera, un altro bel denaro il 9° con la "S" non coricata tra "L" e "C" dalla prossima asta Varesi del 29/04. Le caratteristiche si ripetono.1 punto
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Gli anni scorsi erano misti. Non ricordo sinceramente chi predominasse in termini numerici. Ma ogni anno mi pare diverso. Questa volta, essendo concomitante con il convegno di Torino, immagino che i venditori presenti siano soprattutto del centro sud.1 punto
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nei testi consultati nessuno cita un S S A devi mettere almeno il peso in grammi per una verifica su che moneta pesava anche se mi da dei dubbi che sia un peso monetale (potrebbe essere anche una tessera o un gettone) ma essendo i pesi di fabbricazione artigianale si scoprono sempre delle varianti o novità1 punto
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Stavo per rispondere allo stesso modo, aggiungendo però che non credo neppure all' R3 della RIC 58. che più o meno, sta lì pur essendo messa in vendita molto spesso (per ovvii motivi) con quell'indice di rarità. Altrettanto Comune o Non Comune quanto l'altra, la 845b varrebbe forse una scarsa decina di euro in più. In ogni caso non va dimenticato che nella valutazione del valore di una moneta anche la rarità è sottoposta allo stato conservazione. Ma non al valore storico che insieme a quello affettivo se c'è, può fare di ogni moneta un pezzetto di storia conservato in un nostro cassetto. Basterebbe provare ad immaginare in quante e quali mani sia veramente circolata in quei tempi lontani per considerarla preziosa più di quanto dica un listino di vendita. Ringrazio @Stilicho e @Xenon97 Cordiali saluti Arcangelo1 punto
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Scusa @elledi , ma non condivido l' impostazione del tuo Post , mi spiego : prima non inserisci tutte insieme le foto che avrebbero fatto capire subito la conformazione fisica dell' oggetto , inducendo cosi' ad errare alcune risposte che lo facevano ritenere di forma conica chiusa in punta , secondo non dichiari subito che l' oggetto non e' in oro come invece a vista sembrerebbe , terzo , infine affermi che l' oggetto e' ovvio essere un oggetto moderno spacciato per antico . Ma allora qual' e' lo scopo del Post , solo di sapere se l' oggetto e' reale o inventato ?1 punto
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Perfetto smetto di cercare. Avevo in verità trovato il rovescio col bisonte dimagrito http://www.hobonickels.org/johnhughey.html e già il confronto con quello del nostro amico mi lasciava perplesso sull'autenticità di quest'ultimo. Comunque, ecco qua quelli cinesi https://it.aliexpress.com/store/group/hobo-nickel/506351_251417299.html Uguale al nostro non ne vedo, ma ce ne sono diversi dello stesso genere (donna semi-nuda), quindi direi che restano pochi dubbi. petronius1 punto
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Premetto che non sono ferrato in materia, però noto una cosa piuttosto strana, qualcosa che si potrebbe solo chiedere a chi a suo tempo ha approntato questi biglietti. Come mai tutti gli altri valori similari conosciuti riportano Dell' Anno 7 eccetto l'otto paoli? * * Ora ci troviamo di fronte ad un esemplare di 8 paoli con Dell' Anno 7 come tutti gli altri valori... Sulle monete settecentesche si riscontrano un'infinità di varianti, è una costante fissa, in special modo nelle legende: trattini, punti, caratteri, lettere inverse, mancanti, doppie ecc. ecc. potrebbe essere anche questo un caso? E' una variante (differenza voluta) od una varietà? (differenza casuale). Purtroppo possiamo fare solo delle ipotesi, ma una cosa non mi è chiara.... possibile che quel presunto falsario abbia preso come modello un biglietto di un'altro valore anziché quello dell'otto paoli? magari perché si somigliavano tutti? O magari lo ha realizzato così perché gli è sembrato più giusto e naturale utilizzare Dell' Anno 7 ? Ci vorrebbe uno specializzato su questi biglietti, visione diretta in mano del pezzo e comparazione con un biglietto "normale", anche se, da quanto si evince, questi otto paoli sono nati già storti, essendo l'unico taglio con la scritta Deli' Anno 7 .1 punto
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S. Antonio da... [emoji6] Ad Assisi c è un santo di nome... [emoji6]1 punto
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Direi dubbi, paure, anche delusioni umane, l’ambiente nel reale e’ lacerato da lotte intestine in ogni settore, e’ divisivo, cerca di mantenere tutto uguale nel tempo finché potrà, credo sia una passione da coltivare più nel proprio intimo, condividere oggi e’ molto difficile più di anni fa, deve cambiare il sentire, il rapportarsi, il capire che le energie, gli entusiasmi, le emozioni possono portare nuova linfa e rivitalizzare tutta la numismatica, tutto questo a oggi non c’e’ e credo che si stia attraversando una fase involutiva rispetto ad anni fa.1 punto
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Condivido il parere di Simone . E' sempre un piacere tenere in mano e in collezione questi scudoni !1 punto
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Rimane sempre una bella piastra, con un carico emozionale notevole, e poi le vedute Romane settecentesche con i suoi simboli nelle piazze... E infine incisione di grande qualità, vedi la scuola degli Hamerani...1 punto
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Il tema delle conferenze e i relatori meritano assolutamente tutta la nostra attenzione perché in questo caso l’argomento trattato riguarda veramente tutta la numismatica ed il collezionismo. Vietato mancare! Anche noi come Forum Lamoneta saremo presenti al convegno e, soprattutto, alle conferenze.1 punto
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Direi che le fratture non derivano né da una suddivisione per ottenere sottomultipli né per saggio: nel primo caso non si avrebbe la moneta rimanente (perché il "sottomultiplo" sarebbe stato utilizzato, evidentemente) nel secondo un segno indicativo del saggio (del tutto assente, anche volendo ammettere un tentativo maldestro). Inoltre: 1) la moneta non è così rara da spezzarla pur di essere spacciata per autentica (nel caso in questione il valore economico si aggira su qualche decina di Euro); 2) mostra chiare concrezioni dovute verosimilmente ad un prolungato stazionamento in materiale terroso; 3) il pezzettino pulito (innegabilmente) sembra argento; 4) le lettere sono esattamente come dovevano essere (lettering tramite punzoncini parziali); 5 ottima la somiglianza con l'originale. In definitiva il pezzo (o meglio: i ... pezzi) è con ogni probabilità autentico, probabilmente spezzato per fenomeni di cristallizzazione dell'argento dovuto ad un lungo stazionamento nel terreno.1 punto
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Wow! Look at the relief and detailing on that beauty.. simply marvellous.. Cheers!1 punto
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In effetti, se non si creano i presupposti, le circostanze, se non si comunica, difficile che un giovane arrivi da solo, si deve tenere alta la comunicazione in ogni ambito, anche qui, sul tema giovani. Ci sono stati anni in cui le collaborazioni nascevano e le iniziative a favore venivano proposte, temo che ora il clima generale sia invece di involuzione, di stanchezza e di silenzio, situazione che non gioverà ad alcuno perché tutti avranno problemi non fosse altro che solo numerici a meno che si voglia vedere solo il brevissimo periodo .... Non sarebbe il tutto da grandi strategist...certo si dovrebbe muovere anche il grande associazionismo ...1 punto
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Un ulteriore omaggio alla discussione. Un cimelio conservato al Museo dei Martinitt di Milano con una bandiera italiana del 1848 milanese.1 punto
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e finalmente........ il mio AVATAR ! __________ Niue island 15 Dollari del 2019 in argento .925 - Medusa1 punto
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Spero di non risultare troppo autoreferenziale.. Museo Bottacin, Padova: Musei Capitolini, Roma: Museo Archeologico Nazionale di Aquileia:1 punto
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