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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/23/19 in tutte le aree
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Esattamente, bisogna lavorare tutti insieme per far sì che cresca tutto il movimento nel suo complesso, per fare in modo che si sviluppino le passioni...4 punti
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Ciao @miza ti metto di seguito il prima e dopo di quello che ho postato nel forum anni fa, sono due banconote con delle ricostruzioni profonde che non posseggo più.4 punti
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Questo grande gesto mi ha riempito di immensa gioia... Un'uomo che meritava un'encomio, un'uomo che ha dato un contributo enorme alla numismatica, un'uomo come pochi... Ho conosciuto migliaia di persone nella mia vita, ma il cuore di Mario Limido difficilmente l'ho incontrato... Un'uomo che non tutti purtroppo conoscono a dovere, un'uomo che ancora oggi dopo tanti anni di sacrificio crede alla numismatica come unica missione e scopo di vita.. Un'uomo cosi...a trovarlo... Grazie a Voi come Associazione Tempo Libero... Grazie a te Mario per tutto... Eros3 punti
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Cerchiamo che questo bellissimo messaggio possa diventare realtà, non lasciamo che sentimenti divisivi prendano il sopravvento ...una piccola numismatica divisa non ha futuro.3 punti
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La presentazione è curata dal Prof. Adriano Savio; che è il più preparato in materia. https://it.m.wikipedia.org/wiki/Adriano_Savio Come raggiunge Palazzo Ducale, la sede del circolo Astengo, piazza Matteo 5 Genova: http://www.storiapatriagenova.it/ComeRagg.aspx Di cosa stiamo parlando: Il libro rappresenta la passione di Giuseppe Figari, autore del libro, per le monete alessandrine; monete dell'Egitto romano, facenti parte delle monete provinciali romane. Il libro è la storia di molti collezionisti e studiosi: Datari, Savio, Figari, Mosconi. Le 2000 monete proposte provengono dalla collezione di Giovanni Datari vissuto a cavallo tra il IXX e il XX secolo che mi mise insieme una collezione di oltre 13000 monete romane coniate dalla zecca Alessandria. Il lavoro è stato possibile perché il Datari ha fatto un calco a matita per ciascuna moneta e il Prof. Savio ha raccolto tutti i calchi a matita in un libro edito da Bernardi. Il contributo di Figari, coadiuvato da Mosconi, è stato quello di scovare, in 16 anni di appassionato lavoro, in cataloghi d'asta cartacei ed online 2000 monete, e di presentare per ciascuna, a fianco del calco a matita, la fotografia della moneta; che da maggiore dettaglio della moneta. E pensare che la figlia di Datari aveva proposto quest'immensa collezione gratuitamente al Museo Nazionale Romano... Naturalmente il Prof. Savio partirà da questi presupposti per discernere l'argomento con maggiore maestria... Aggiungo un breve video introduttivo: Aggiungo chi principalmente può essere interessato: @FlaviusDomitianus @Liutprand @fabgeo @eracle62 @Afranio_Burro @skubydu @Sator @cipa @acraf @Volf @providentiaoptimiprincipis @grigioviola @franco obetto @prtgzn @cliff @blaise @quattrino @vv64 @titeuf @monbalda @numa numa @mazzarello silvio3 punti
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leggo solo ora, contentissimo del ritorno di eros, persona speciale per il Forum. Forza ragazzi diamoci una mano tutti insieme.3 punti
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Buongiorno, vi segnalo un articolo a mio avviso interessante. https://museum-of-artifacts.blogspot.com/2018/10/bloody-medieval-battles.html Nel 1361 il re Valdemar IV di Danimarca inviò a conquistare la città di Visby un contingente militare di 2000-2500 mercenari provenienti dalla Germania. A difendere la cittadina, cinta da mura urbiche, fu un piccolo esercito composta da 1800 armati recuperati tra contadini e benestanti locali con una esperienza in campo militare. Lo scontro avvenne a circa 300 metri dalle mura cittadine; chiaramente la vittoria andò al Re danese e alle truppe professioniste con lo sterminio del 1800 difensori. L’articolo (in inglese) descrive i resti umani rinvenuti in una necropoli (ma sarebbe più giusto chiamarle “fosse comuni”) scoperte nei primi anni del 1900 (1905- 1928/30) e legata a questo scontro militare. Quello che mi ha colpito è il fatto che i morti non sono stati spogliati/depredati ma semplicemente gettati nelle fosse così come stavano, con indosso il corredo militare. E così in questi stati hanno hanno trovato certi soldati… Mi rimandano alla mentre gli spettri de "il Pirata dei Caraibi - maledizione della Prima Luna" . Ma soprattutto le analisi forensi identificarono sugli scheletri le ferite causate dagli scontri. Ben 456. Ferite da arma da taglio (spade ed asce), 126 causate da armi da lancio, lance e dalla “stella del mattino”, quella specie di ascia costituita da manico ligneo e palla chiodata collegate tra esse da una catena che veniva utilizzata per colpire testa e spalle. Ci sono anche resti di colpi inferti da mazza o martello da guerra. Questo lo schema in percentuale delle ferite in base alla localizzazione delle stesse. Chiaramente si trattava in genere di destrimani che quindi impugnavano lo scudo sulla sinistra e l’arma con la destra: lo stesso attaccante, destrimane, colpiva quindi la testa dalla parte sinistra (fendente o colpo d’ascia o di mazza chiodata da destra), poche volte le braccia (quasi sempre la destra perché la sinistra risultava protetta dallo scudo) ma soprattutto poi le gambe con netta predominanza di quella sinistra sotto il ginocchio (area scoperta dallo scudo e che causava la caduta del fante). L’immagine che mi ha colpito di più è questa: un morto con conficcata nella testa ben 3 cuspidi! Mamma mia... ma quante se ne davano... altro che "i film amplificano la realtà"... Ciao Illyricum2 punti
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Questo è forse il più grande museo della scultura dell'800 e del 900 e non solo. I più grandi artisti hanno lasciato il loro contributo penso al grandissimo Medardo Rosso, a Messina a Milani, Minguzzi, a Pellini ecc. ecc. Una volta nella vita bisognerebbe visitarlo, ci sono dei capolavori e delle genialate incredibili, artisti che si sono sbizzariti per committenti importanti dando forse anche il meglio. Ho visto anche aspetti architettonici importanti e innovativi, penso al periodo Liberty alcune cappelle di famiglia sono straordinarie. Lavori dei Designer degli anni 60, o alle vetrate legate a piombo dei capolavori, mosaici, affreschi, insomma ogni forma d'arte attraverso le sue espressioni.2 punti
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Cimitero di Milano. Questo è il vero volto della mentalità e della cultura milanese.2 punti
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Gli Etruschi a cominciare dagli albori della storia italica hanno sempre avuto presso i contemporanei e in seguito presso i posteri , un interesse di primo piano tra gli antichi popoli italici , sia per il mistero circa la loro origine , sia perche' furono i primi a tentare una dominazione sull' intera penisola italica , anche se probabilmente piu' per interesse economico che per un calcolo politico come fecero dopo di loro i Romani . Gli Etruschi definivano se stessi in lingua latina come Rasenna che alcuni traducono come “Rasati” , parola che in Etrusco si scrive Rasna , nome che la Treccani considera come un etnico o come un gentilizio . Ma chi erano questi Etruschi ? erano nativi dell' Italia o vi arrivarono da altri luoghi ? queste domande hanno assillato da sempre anche gli uomini antichi e praticamente anche oggi torniamo a porci queste domande ; le principali correnti antiche di pensiero riguardo alla loro presenza in Italia erano tre : gli Etruschi erano un antichissimo popolo autoctono italico residente in Italia dalla preistoria , tesi di Diodoro di Alicarnasso , gli Etruschi erano arrivati in Italia via mare dalla Lidia , attuale Turchia , tesi di Erodoto , infine che gli Etruschi erano un popolo indoeuropeo dell' Europa centrale arrivato in Italia dopo essere stato per un tempo non definito in quella regione transalpina chiamata Retia , per l' ultima parte tesi di Tito Livio ; di seguito un estratto delle suddette teorie antiche e moderne : Erodoto afferma che gli etruschi arrivarono in Italia per via mare , partendo dalla Lidia in Asia Minore . Erodoto riferisce infatti che , subito dopo la guerra di Troia tra il 1250 e il 1200 a.C. , una grave carestia durata quasi 20 anni aveva ridotto alla fame il popolo dei Lidi . Una parte di questi con capo Tirreno , figlio del re Atys , avrebbe allora deciso di lasciare la patria e di andare per mare alla ricerca di nuove terre . Dopo un viaggio lungo e avventuroso , fallito il tentativo di invadere l’ Egitto , i Lidi sarebbero giunti in prossimità delle coste occidentali dell’ Italia . Qui si sarebbero stabiliti tra gli Umbri che popolavano le regioni centrali della penisola e avrebbero assunto il nome di Tirreni . In tempi più recenti qualcuno ha affermato che gli etruschi sarebbero giunti dall’ Europa centrale attraverso le Alpi . Si sarebbero stabiliti inizialmente nella Pianura Padana dando origine in Emilia , durante l’ età del ferro , alla civiltà villanoviana e da qui successivamente avrebbero raggiunto l’ Etruria . L’ ipotesi più attuale , sulla quale concordano molti studiosi , sostiene che il popolo etrusco sarebbe un residuo di genti antichissime che abitavano il bacino del Mediterraneo rimaste isolate in Etruria dall’ invasione dei popoli indoeuropei , queste popolazioni vi avrebbero sviluppato una grande civiltà adottando probabilmente una lingua parlata da piccoli gruppi di avventurieri navigatori provenienti dall’ Oriente ; un mix tra la tre teorie di Tito Livio , Dionigi e quella di Erodoto . Ma leggiamo alcune delle principali fonti antiche che trattarono l' origine degli Etruschi : Secondo Dionisio Periegete (II sec. a.C.) si afferma che : "Intorno all'Appennino ci sono molte genti che ti elencherò tutte a cominciare dalla parte nord-occidentale. Per primi ci sono i Tirreni, e dopo di loro la gente dei Pelasgi che un tempo da Cillene (in Arcadia) raggiunsero il mare occidentale, e lì si insediarono insieme ai Tirreni. Dopo di loro c'è il duro popolo dei superbi Latini" Secondo Esiodo , Teogonia : "Circe, figlia di helios figlio di hyperion, partorì in unione a Odisseo paziente Agrios e Latino perfetto e forte. Telegono generò grazie ad Afrodite d’oro. Essi molto lontano nel recesso delle isole sacre su tutti i Tirreni illustrissimi regnavano" Secondo Dionigi di Alicarnasso, Antichità Romane, 1. 29. 1-2 : «c’è stato infatti un tempo in cui Latini, Umbri, Ausoni e molti altri erano chiamati dai Greci ‘Tirreni’, dato che la lunga coabitazione degli ethne rendeva poco chiara la distinzione a chi risiedeva lontano. (...) la stessa Roma, molti scrittori supposero fosse una città Tirrenica.» Ancora , Dionisio di Alicarnasso, Antichità Romane, 1, 28, 3 : "Io sono convinto della diversità etnica esistente tra Tirreni e Pelasgi e non penso neppure che i Tirreni siano coloni dei Lidi: non presentano infatti lo stesso linguaggio, né si può dire che, pur non essendo più di lingua affine, conservino almeno qualche ricordo della madrepatria. Non venerano neppure le stesse divinità dei Lidi, né osservano leggi e costumanze simili…”; di conseguenza “sono forse più vicini alla verità quelli che sostengono che i Tirreni non sono emigrati da nessun luogo, ma sono invece un popolo indigeno, poiché in ogni sua manifestazione presenta molti caratteri di arcaicità; sia per linguaggio che per modo di vivere non lo si ritrova affine ad alcun altro popolo. (….)” Non chiamano se stessi Tirreni o Etruschi, “essi in realtà danno a se stessi una propria denominazione, derivata dal nome di un certo Rasenna, di uno dei loro condottieri" Erodoto invece afferma che : "I Lidi affermano che contemporaneamente […] fu da loro colonizzata la Tirrenia, dando questa versione dei fatti […] Poiché la carestia non diminuiva, anzi infuriava ancora di più, il re, divisi in due gruppi tutti i Lidi, ne sorteggiò uno per rimanere, l’altro per emigrare dal paese e a quello dei gruppi cui toccava di restare lì mise a capo lui stesso come re, all’altro che se ne andava pose a capo suo figlio, che aveva nome Tirreno. Quelli di loro che ebbero in sorte di partire dal paese scesero a Smirne e costruirono navi e, posti su di esse tutti gli oggetti che erano loro utili, si misero in mare alla ricerca di mezzi di sostentamento e di terra, finché, oltrepassati molti popoli, giunsero al paese degli Umbri, ove costruirono città e abitano tuttora. Ma in luogo di Lidi mutarono il nome prendendolo dal figlio del re che li guidava, e si chiamarono Tirreni" Tito Livio , Storie, V, 33 7-11 "Prima della dominazione romana la potenza etrusca si estendeva ampiamente per terra e per mare; i nomi dei due mari superiore e inferiore, da cui l'Italia è cinta a guisa di un'isola, offrono una testimonianza della loro potenza, poiché l'uno le popolazioni italiche chiamarono mare Tosco, nome comune all'intera gente, e l'altro Adriatico, dalla colonia etrusca di Adria; i Greci li chiamano pure Tirreno e Adriatico. Si stabilirono nelle terre che si stendono fra entrambi i mari, fondando dapprima 12 città nella regione fra l'Appennino e il Mar Tirreno, e poi mandando al di là dell'Appennino altrettante colonie quante erano le città di origine; occuparono così tutta la regione al di là del Po fino alle Alpi eccettuato l'angolo abitato dai Véneti intorno all'estremità del Mare Adriatico. Anche le popolazioni alpine hanno la medesima origine degli Etruschi, massimamente i Reti, che furono inselvatichiti dai luoghi, si da non conservare di antico se non il suono della lingua e pur esso guastato" "gli Etruschi in epoca romana interrogati circa la loro origine si credevano indigeni, ignoravano una provenienza dall'Oriente, e consideravano all'incirca coevi i loro stanziamenti transappenninici e cisappenninici, risalenti almeno a 1000 anni prima" Come si legge da queste parziali testimonianze storiche si discute dell' origine degli Etruschi da sempre e il mistero forse rimarra' insoluto ; in mancanza di dati certi e' pero' possibile affidarci all' antropologia , cioe' a quella scienza che studia l' essere umano sotto diversi punti di vista : sociale , culturale , morfologico , sociologico , artistico-espressivo , filosofico-religioso e in genere dal punto di vista dei suoi vari comportamenti all' interno di una società . Tra tutte queste discipline prendiamo in esame solo quella relativa alla morfologia degli Etruschi e tentiamo un identikit , ma naturalmente non potendo farlo dal vivo e ne' sulle ossa degli antichi Etruschi , quelli delle origini , proviamo ad affidarci alle loro opere artistiche in particolare statue e dipinti che dovrebbero rappresentare come una moderna fotografia i loro tratti somatici , facendo in tal modo un paragone con quelle/i di altri popoli . Osservando l' antica statuaria etrusca in terracotta , in bronzo e i dipinti tombali salta subito all' occhio la forma della testa etrusca dalla forma piuttosto unica : viso e naso lunghi , occhi grandi ; in particolare il naso visto di profilo e' praticamente in linea con la fronte , oggi diremmo un profilo alla greca , mentre gli occhi se visti dal davanti oltre ad essere grandi sono a mandorla tipici dei tratti orientali il che avvalorerebbe l' origine lidia o comunque orientale degli Etruschi , anche la scrittura lidia ed etrusca hanno similitudini ma anche delle differenze che non permettono di ritenerle identiche ; questo paragone basato sulle raffigurazioni potrebbe avere anche un riscontro anatomico ? Difficile dirlo perche' quelle figure che ci guardano da un lontano passato potrebbero essere soltanto il risultato di una moda artistica dell' epoca evolutasi in seguito con tratti somatici piu' realistici e raffinati , infatti i dipinti tombali etruschi sembrano simili anche ai dipinti egizi , addobbi personali e di fondo a parte , pero' lo stile pittorico delle figure umane sembrano piuttosto simili . Un altro popolo che pare avere delle similitudini con la statuaria del bronzo degli Etruschi e' il popolo degli antichi Sardi o della Civilta' nuragica che in eta' arcaica abitava la Sardegna , Civilta' a tutt' oggi ancora semi misteriosa ; gli antichi Etruschi potrebbero essere stati dei primitivi Sardi - Nuraghi approdati in Toscana ? La piccola statuaria in bronzo si somiglia ma forse e' frutto di scambi commerciali . Concludendo questa breve indagine , l' origine degli Etruschi in Italia e' ancora non del tutto chiara , fatto sta che il ruolo che avevano le donne nella societa' etrusca , pari all' uomo era unico tra gli antichi popoli , questo denota una grande civilta' ma anche una grande differenza con le altre civilta' che in antico abitavano l' Italia , compresi i Latini e poi i Romani , dove la donna aveva un ruolo sociale del tutto inferiore all' uomo , tanto che la presenza costante delle donne presso gli uomini fosse ritenuto uno scandalo ; questo stile di vita degli antichi Etruschi per quanto riguarda il rapporto con le loro donne potrebbe rappresentare la chiave per stabilirne la provenienza , rapporto che non trova riscontri con le altre antiche popolazioni italiche coeve agli Etruschi . In foto due pitture murali etruscha ed egiziana . Tre bronzetti sardo nuragici . SeI bronzi etruschi arcaici datati tra l' VIII e il VI secolo a. C. , l' ultimo bronzo , un canopo , della meta' del I secolo a. C. denota gia' una espressivita' moderna .2 punti
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Lontano? Milanese costruì Mosca.Petrus Antonius de Solario architectus generalis Moscovie2 punti
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Secondo me si... Lo sai anche te Luciano le difficoltà nel reperirli in conservazioni decenti. Il tuo esemplare è degno di nota e uno SPL per il tipo e quasi doveroso. Ciao Eros Sei il solito austero...2 punti
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Ma i Milanesi si sono estinti dopo il 48.... Non mi pare ce ne siano ancora, altrimenti davanti ad un momento storico emblematico come questo per la città di Milano, avrebbero sicuramente espresso un loro breve pensiero.. Ammazza che danni che hanno fatto sti Austriaci...2 punti
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Certo! Fortunatamente non tutti sono cosi. Ricordo quand'ero giovanissimo, cercavo sempre esempi e uomini che potessero in qualche modo colpirmi, ero sempre scettico su tutto e su tutti, ma il desiderio di conoscenza mi spinse col tempo ad osservare meglio, ed ascoltare veramente. Fu in quei frangenti di tregua contro la vita, che appresi l'individuo, è tutto mi apparve decifrato. Siamo noi solo noi gli artefici di tutto, non mi stancherò mai di dirlo, noi abbiamo gli strumenti adatti, dobbiamo solo dare opportunità, e comunicare. Il resto verrà da solo, tutti cerchiamo sino all'ultimo giorno qualcosa, e loro hanno solo voglia di avere punti di riferimento. Diamoglieli. Eros2 punti
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Buonasera, direi entrambi molto rari, originale o falso. Io personalmente li ho visti in giro molto poco......fortunati voi.2 punti
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Concordo anchio nel pensare che sia un artefatto, e le prove per dire che è stato trasformato sono secondo me evidenti. Non credo sia un caso che vi siano i segni di due pinzature. Uno "concavo" sotto al muso del cavallo che corrisponde perfettamente nella faccia opposta, e in questo caso "convesso" subito sotto la finlandia. L'altro stessa cosa ma all'inverso, cioè stavolta il "concavo" è sotto all'arcata dello zero del 50 e dalla parte opposta il "convesso" si trova poco sotto a sinistra del simbolo di zecca R, tutte posizioni che coincidono perfettamente tra loro. Questo dimostra che mentre veniva eseguita la "manodopera" sulla moneta, questa veniva tenuta ferma pressando su quei punti con qualche pinza o sorta di morsetto. Nel frattempo è stata martellata ai bordi, cosa che li ha rialzati e rimpicciolito la moneta, e poi passata in maniera circolare su una levigatrice a nastro (probabilmente), operazione che l ha appunto levigata perfettamente i bordi, così come la si vede. Non troverei strano che prima di essere levigata sia stata pinzata assieme ad una 20 cent per avere una sorta di "dima" per ottenere l esatta grandezza dei 20 cent.. Fisicamente dunque è possibilissima come operazione. E non lo dico fantasticando, ma perchè nei miei anni scolastici ho fatto parecchie ore di laboratorio in mezzo a macchinari vari (per lavorare il legno soprattutto) e con i macchinari adatti certe operazioni si riescono a compiere anche su di una monetina di metallo seppur piccola. Poi per carità ogniuno è libero di pensarla come meglio crede. La mia resta un ipotesi in base a ciò che vedo dalle foto.. Sarei felice per te di sbagliarmi, se hai trovato un pezzo "unico"..però ho i miei dubbi lo sia.. Un saluto a tutti ?2 punti
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Carissimi tutti, Con grande piacere vi comunico che Domenica 7 Aprile presso la sede del Circolo Numismatico Ligure "Corrado Astengo" sarà presente il dott. Adriano Savio che ci parlerà della straordinaria figura di Giovanni Dattari e della sua collezione di monete Alessandrine. In tale occasione verrà presentato il libro edito dal circolo stesso "Duemila monete della collezione Dattari" scritto dai soci G. Figari e M.Mosconi. L'orario di svolgimento è il consueto 10:00 - 12:00 e per chi vorrà seguirà un pranzo presso un ristorante adiacente a Palazzo Ducale di Genova. Come sempre l'evento è gratuito e aperto a tutti ! A.Savio Locandina.pdf1 punto
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Salve, volevo sottoporre alla vostra attenzione questo statere di Metaponto che reca al diritto un strepitoso titratto di tre quarti di Dioniso: la naturalezza della posa, la massa di riccioli che incornicia il leggiadro volto del dio ne fanno, secondo me, un autentico capolavoro. Che ve ne pare?? Numismatica Ars Classica NAC AG, Auction 106, lot 157, 9/05/2018 Lucania, Metapontum. Nomos circa 340-330, AR 7.76 g. Laureate head of Apollo, facing three-quarters l.; behind the neck, KAΛ. Rev. ΦΙΛΟΞ Ear of barley with leaf on l., on which coiled snake; to r. [M]ETA. Jameson 290 (these dies). Gulbenkian 70 (these dies). Kunstfreund 180 (these dies). Johnston-Noe A6.6. Exceedingly rare, only very few specimens known. A portrait of enchanting beauty, work of a very skilled master-engraver. Wonderful old cabinet tone, minor areas of weakness, otherwise good very fine From the A.D.M. collection. In around 720 B.C. Metapontum was founded in southern Italy by Achaean colonists escaping hard times in the Peloponnesos. In time all of southern Italy came to be known as Magna Graecia (”Greater Greece”) because of the extensive Greek colonization there. Jealous of the fertility of the surrounding region and nursing ethnic hatreds, the Metapontum joined with the neighbouring Achaean cities of Kroton and Sybaris in destroying the Ionian colony of Siris (ca. 550 B.C.), but when conflict arose between these allies, Metapontum did nothing to save Sybaris from destruction at the hands of Kroton in 510 B.C. The city did, however, provide a safe haven for the ascetic philosopher Pythagoras and his followers after they were driven out of Kroton. In the fifth century B.C. Metapontum supported the disastrous Athenian expedition against Syracuse (414-413 B.C.) and resisted attack by Dionysios I of Syracuse, but gradually seems to have fallen into decline. By the fourth century B.C., Metapontum and other neighbouring cities were threatened by the rise of the Italic Lucanians. Although there is no evidence of direct Lucanian attack on Metapontine territory, the menace was serious enough that Metapontum entered into alliance with its long-time rival, Taras, and the Molossian king, Alexander I, with a view to breaking Italic power in 334 B.C. Unfortunately, despite several victories, Alexander was treacherously killed at the Battle of Pandosia (331 B.C.), leaving Metapontum and the other cities of Magna Graecia to face the Italic threat on their own. This stater may have been struck in the context of Metapontum’s alliance with Alexander the Molossian and his wars against the Lucanians and Bruttians. The three-quarter facing depiction of the young Dionysus may be counted among the rarest depictions of the god in Greek numismatics. Unlike other Greek deities, particularly Apollo, Athena, and Arethusa, who are depicted facing from time to time on coins, the facing head format was not popular for representations of Dionysus, and on the rare occasions when he was depicted this way it was almost always the older, bearded form of the god that was used. The youthful aspect and relatively short, curly hair here gives the head the appearance of Apollo, and the type has often been misdescribed as such (e.g., HN Italy 1559; Gulbenkian 70). Only the ivy wreath makes it clear that the god in question is actually Dionysos. The artful and novel image of the wine-god is signed by the artist Kal.., who also engraved dies for other cities of Magna Graecia. The grain ear reverse was the civic badge of Metapontum, alluding to the city’s rich agricultural territory and its involvement in the grain export trade. It had appeared as the emblem of the city on coins already in the sixth century B.C. The unusual width of the reverse flan allows the full reading of name of the magistrate name (ΦΙΛΟΞ).1 punto
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Buonasera Fabio e grazie per aver esposto il tuo punto di vista. Premesso che l'intento originale della discussione era un altro e solo successivamente ha preso questa piega; apprezzo il tuo intervento e ritengo che tu abbia ragione quando dici che la numismatica sia una scienza di nicchia, tuttavia, trovo anche questo modo di pensare pericoloso o potenzialmente autolesionista e ti dico il perchè: Certamente hai ragione quando dici " non può pretendere numeri confrontabili con realtà bene diverse, tipo quelle sportive ad ampio raggio per intenderci " .. la maggior parte di noi comunque non pretende di avere numeri da associazione sportiva , ma bisogna tener conto che se per esempio il Circolo Numismatico storico di Genova negli anni 90 aveva circa 60 soci ora non arriva a 20 ( stiamo parlando di una città con circa 600.000 abitanti ) e si auspica pertanto di riuscire a tornare su questi numeri. Se nessuno si prende l'onere di fare divulgazione , conferenze , pubblicazioni con particolare riguardo verso i giovani entro pochi anni il numero passerà da 20 a 0. Questo trend è più o meno osservabile in tutte le realtà italiane da Nord a Sud. In Inghilterra così come in molti altri paesi per esempio, dove le attività sono numerose il numero degli appassionati di numismatica è notevole e non ha subito il declino osservabile nel nostro paese anzi .. Basta far notare come la Royal Numismatic Society per esempio ogni anno bandisce diverse borse di studio e organizza conferenze con frequenza quasi mensile... la Società invece sta a guardare e si attacca ad attività volte al passato ...1 punto
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Infatti bisognerebbe diffondere maggiormente la cultura numismatica. Si può parlare con tutti giornalmente attraverso gli aspetti storici, politici ed economici, per non parlare dell'arte e di tutto ciò che è corelato. Solo per far capire che nel nostro piccolo potremmo divulgare anche inconsciamente, attraverso un semplice dialogo. Io lo faccio da sempre con chi incontro e con chi è passato attraverso i miei sentieri. Ho fatto conoscere a molti l'interdisciplinarietà di questa scienza avvicinandoli ad essa. Insomma nel mio piccolo ho contribuito e contribuisco, se tutti raccontassimo le meraviglie nascoste ed il sapere acquisito, doneremmo agli altri e alla nostra amata numismatica.. Basta poco, sempre molto poco... Eros1 punto
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Beh qui siamo sulla classica icona come Tondello del periodo della Magna Grecia, ma quel ritratto di Apollo è sublime nella sua rappresentazione, sa molto di efebo.. E poi quella corona nella sua semplicità spettacolare..1 punto
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Mi risulta che ci fossero procedimenti di argentatura alternativi all’immersione del tondello di metallo base in un bagno d’argento. Per esempio, quello di ricoprirlo con un amalgama liquido di argento/mercurio che veniva poi riscaldato per disperdere il mercurio. Oppure spargendo dell’argento in polvere sul tondello che veniva poi fuso. Era anche possibile un arricchimento superficiale di un tondello contenente una piccola percentuale di argento, lasciandolo immerso in un acido che scioglieva il metallo vile dalla superficie.1 punto
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taglio 2 cent paese Finlandia anno 2000 tiratura 13.847.000 condizioni bb città Milano1 punto
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Bisognerebbe farne una exnovo, magari dove si visualizza pure una porzione di una vecchia banconota italiana1 punto
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Finalmente un altro piccolo ritrovamento (li elenco da sinistra a destra): Taglio: 2 euro Nazione: Spagna Anno: 2012 Tiratura: 3.971.254 per circolazione ordinaria Conservazione: BB- Città: Castiglione Olona (VA) Taglio: 1 euro Nazione: Lussemburgo Anno: 2015 Tiratura: 1.000.000 per circolazione ordinaria Conservazione: BB+ Città: Castiglione Olona (VA) Taglio: 50 centesimi Nazione: Città del Vaticano Anno: 2014 Tiratura: 1.495.376 Conservazione: BB Città: Castiglione Olona (VA)1 punto
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Ottimo innesto bella moneta. Mi sa tanto che la mia del 2019 la riceverò sicuramente di resto e chissà quando avverrà...1 punto
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Non vedo l'ora di vedere in quale "museo" l'istituzione di Trieste esporrà questi fantastici beni archeologo-culturali...1 punto
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Buon pomeriggio Pëtr Antonin Frjazin - in lingua russa: Пётр Антонин Фрязин; friazin o friag, termine con cui venivano all'epoca appellati gli italiani, fu l'artefice anche di lavori nel castello di Rivalta e nella Certosa di Pavia. saluti luciano1 punto
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Ti ringrazio tantissimi per L invito, L evento è sicuramente di grande importanza. Spero di riuscire ad organizzarmi, ma la vedo dura. Skuby1 punto
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Evento interessantissimo, spero veramente di poterci essere.1 punto
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Stateri con doppio ritratto tutta la vita... Il ritratto sublime compagno... Omaggio il mio povero Fratello Pericle...grande numismatico anche lui purtroppo ora nei Campi Elisi... Un'icona per il ritratto e per la Grecia..1 punto
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Spes ultima mori ..... speriamo ce li ridiano le ceneri di Pompei.1 punto
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Ciao! Oppure si vantava in qualche forum di cercatori col MD; riguardo alle monete sembrerebbero in gran parte soldi da 12 bagattini.1 punto
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Numismatica Genevensis SA > Auction 9 Auction date: 14 December 2015 Lot number: 66 Price realized: To Be Posted Lot description: Asia Minor. Cilicia, Tarsos. Pharnabazos 380 - 374/3 BC. Stater. (Silver, 10.87g., 21.9mm). Female head facing, turned slightly to the left, wearing drop earring, necklace of pendants and with a hair band over her forehead / FRNBZW Head of a bearded warrior to right, wearing a crested helmet adorned with a tendril and with three upright olive leaves on the visor. Casabonne series 3. Issue 3, 36-40. SNG von Aulock 5922-5924. A very rare, beautifully toned coin of exceptionally fine style. Good extremely fine. Provenance: Künker 100, 21 June 2005, 29. Collection of J. Abecassis, Leu 81, 16 May 2001, 317. The distinguished quality of the male portrait on this coin has suggested to some that it is, in fact, a portrait of the satrap himself, rather than just being merely a generic soldier or a god like Ares. These coins were, of course, primarily issued to fulfill military needs. Starting Price: 3000 CHF1 punto
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Taglio: 1 Euro Nazione: Italia Anno: 2017 Tiratura: 3'000'000 Condizioni: qFDC Città: Pavia (PV)1 punto
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Ci sono diverse discussioni sul forum dove, specialmente in monetazioni estere( se non ricordo male USA) durante la guerra in trincea, o come passatempo i prigionieri trasformavano le monete, addirittura in anelli. Anziché credere, prova tu stesso a dedicarti ogni giorno, a modellare con vari strumenti una moneta (fuori corso) ti stupirai del risultato ottenuto[emoji6]1 punto
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Le Civiche Conservatorie Numismatiche di Milano anni fa fecero una collana per tipologia con le catalogazione di monete di Milano, poi venne purtroppo interrotto il lavoro credo per mancanza di fondi, fu un peccato, sono difficili da trovare oggi sul mercato ma sono indubbiamente interessanti, qui vi posto un tris tutto milanese ma di volumetti ce ne sono stati diversi.1 punto
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Taglio: 20 cent Nazione: San Marino Anno: 2008 Tiratura: 1.168.360 Condizioni: MB+ Città: Medesano (PR)1 punto
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Ciao, Montalto non è tra le zecche più facili a trovarsi per le madonnine, per questo ne mancavano ancora le immagini...? Bell'esemplare il tuo ! Ciao, RCAMIL.1 punto
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Buon pomeriggio a tutti i lamonetiani?. Posto questo due baiocchi (Bruni 9) monetina classificata non comune e attribuita al Mercandetti pur mancando le iniziali TM. Tondello che porta tutti i segni della tribolata produzione del tempo...conio decentrato, porosità diffuse, bordo con sbavature e in cui sono ben evidenti le griffe (l'ho presa appunto per questa particolarità). Questo tondello infatti è stato certamente prodotto facendo passare una lastra ridotta in strisce in una macchina coniatrice formata da due cilindri paralleli, che recavano incisi rispettivamente un tot di dritti e di rovesci, più o meno precisamente giustapposti (in questo caso poco precisamente). A volte, utilizzando questo metodo, nello spazio tra un conio e l'altro erano incisi appunto dei fori, che al passaggio della striscia metallica si riempivano di metallo per via della pressione esercitata dai rulli. Questo escamotage permetteva alla striscia di essere trascinata più stabilmente. Ed ecco che in alcuni esemplari (come questo) le griffe di trascinamento son ben visibili nel tondello. Ecco la monetuzza. Saluti e grazie a chi vorrà dire la sua.1 punto
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Taglio: 2€ Nazione: Monaco Anno: 2001 Tiratura: 923.300 Condizioni: B Città: Bassano del Grappa (VI)1 punto
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Taglio: 20 cent Nazione: Lussemburgo Anno: 2017 Tiratura: 50.000 Conservazione: BB+ Località: Besenzone1 punto
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taglio 2 euro paese monaco anno 2016 tiratura 864.645 condizioni bb città trieste taglio 1 euro paese sanmarino anno 2017 tiratura 500.000 condizioni bb+ città trieste1 punto
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Salve a tutti, Condivido con voi l'ultimo 3 Cavalli entrato in collezione: il 1790 SICI Si trova in uno stato notevole per il tipo , nonostante le solite schiacciature di conio del dritto e del rovescio e devo confidarvi che l'ho ricercato per anni, essendo piu' ostico da reperire rispetto al SICIL.1 punto
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