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  1. eracle62

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/21/19 in tutte le aree

  1. Un piccolo omaggio per quel Marzo del 1848 a Milano, e alle celeberrime Cinque Giornate di Milano... Le cinque giornate di Milano furono un'insurrezione armata avvenuta tra il 18 e il 22 marzo 1848 nell'allora capitale del Regno Lombardo-Veneto e che portò alla temporanea liberazione della città dal dominio austriaco. Fu uno dei moti liberal-nazionali europei del 1848-1849 nonché uno degli episodi della storia risorgimentale italiana delXIX secolo, preludio all'inizio della prima guerra d'indipendenza italiana: la rivolta infatti influenzò le decisioni del re di Sardegna Carlo Alberto che dopo aver a lungo esitato, approfittando della debolezza degli Austriaci in ritirata, dichiarò guerra all'Impero austriaco. Un mio piccolo contributo all'emissione di quei giorni era dovuto, di seguito un mio tondello.. Purtroppo sono foto datate scusate per la qualità.. Eros
    4 punti
  2. Se fossi un tondello vorrei avere un custode come te... Se fossi un collezionista vorrei averti come amico... Se fossi un circolo vorrei darti un'incarico... Se fossi un neofita ti seguirei certamente... Se fossi la passione ti sceglierei come portavoce.. Se fossi Eros ti donerei un tondello per il messaggio che sei riuscito a decifrare... Chissà che prima poi ci incrociamo magari in qualche landa desolata della numismatica, la vita è imprevedibile, ed io l'amo anche per questo... P.s. Abbiamo una grande possibilità, quella di condividerci, esprimerci, viverci, ed esserci...oggi non domani... Eros
    4 punti
  3. Buongiorno Ieri ho aggiunto un sesino alla mia collezione di Modena... Di questo regnante che si vede poco in giro. Moneta che presenta indubbiamente delle problematiche ma il dritto credo sia davvero fuori dal comune. Cosa ne pensate? Grazie a chi commenterà e un saluto alla sezione. Marco
    3 punti
  4. Gli Etruschi a cominciare dagli albori della storia italica hanno sempre avuto presso i contemporanei e in seguito presso i posteri , un interesse di primo piano tra gli antichi popoli italici , sia per il mistero circa la loro origine , sia perche' furono i primi a tentare una dominazione sull' intera penisola italica , anche se probabilmente piu' per interesse economico che per un calcolo politico come fecero dopo di loro i Romani . Gli Etruschi definivano se stessi in lingua latina come Rasenna che alcuni traducono come “Rasati” , parola che in Etrusco si scrive Rasna , nome che la Treccani considera come un etnico o come un gentilizio . Ma chi erano questi Etruschi ? erano nativi dell' Italia o vi arrivarono da altri luoghi ? queste domande hanno assillato da sempre anche gli uomini antichi e praticamente anche oggi torniamo a porci queste domande ; le principali correnti antiche di pensiero riguardo alla loro presenza in Italia erano tre : gli Etruschi erano un antichissimo popolo autoctono italico residente in Italia dalla preistoria , tesi di Diodoro di Alicarnasso , gli Etruschi erano arrivati in Italia via mare dalla Lidia , attuale Turchia , tesi di Erodoto , infine che gli Etruschi erano un popolo indoeuropeo dell' Europa centrale arrivato in Italia dopo essere stato per un tempo non definito in quella regione transalpina chiamata Retia , per l' ultima parte tesi di Tito Livio ; di seguito un estratto delle suddette teorie antiche e moderne : Erodoto afferma che gli etruschi arrivarono in Italia per via mare , partendo dalla Lidia in Asia Minore . Erodoto riferisce infatti che , subito dopo la guerra di Troia tra il 1250 e il 1200 a.C. , una grave carestia durata quasi 20 anni aveva ridotto alla fame il popolo dei Lidi . Una parte di questi con capo Tirreno , figlio del re Atys , avrebbe allora deciso di lasciare la patria e di andare per mare alla ricerca di nuove terre . Dopo un viaggio lungo e avventuroso , fallito il tentativo di invadere l’ Egitto , i Lidi sarebbero giunti in prossimità delle coste occidentali dell’ Italia . Qui si sarebbero stabiliti tra gli Umbri che popolavano le regioni centrali della penisola e avrebbero assunto il nome di Tirreni . In tempi più recenti qualcuno ha affermato che gli etruschi sarebbero giunti dall’ Europa centrale attraverso le Alpi . Si sarebbero stabiliti inizialmente nella Pianura Padana dando origine in Emilia , durante l’ età del ferro , alla civiltà villanoviana e da qui successivamente avrebbero raggiunto l’ Etruria . L’ ipotesi più attuale , sulla quale concordano molti studiosi , sostiene che il popolo etrusco sarebbe un residuo di genti antichissime che abitavano il bacino del Mediterraneo rimaste isolate in Etruria dall’ invasione dei popoli indoeuropei , queste popolazioni vi avrebbero sviluppato una grande civiltà adottando probabilmente una lingua parlata da piccoli gruppi di avventurieri navigatori provenienti dall’ Oriente ; un mix tra la tre teorie di Tito Livio , Dionigi e quella di Erodoto . Ma leggiamo alcune delle principali fonti antiche che trattarono l' origine degli Etruschi : Secondo Dionisio Periegete (II sec. a.C.) si afferma che : "Intorno all'Appennino ci sono molte genti che ti elencherò tutte a cominciare dalla parte nord-occidentale. Per primi ci sono i Tirreni, e dopo di loro la gente dei Pelasgi che un tempo da Cillene (in Arcadia) raggiunsero il mare occidentale, e lì si insediarono insieme ai Tirreni. Dopo di loro c'è il duro popolo dei superbi Latini" Secondo Esiodo , Teogonia : "Circe, figlia di helios figlio di hyperion, partorì in unione a Odisseo paziente Agrios e Latino perfetto e forte. Telegono generò grazie ad Afrodite d’oro. Essi molto lontano nel recesso delle isole sacre su tutti i Tirreni illustrissimi regnavano" Secondo Dionigi di Alicarnasso, Antichità Romane, 1. 29. 1-2 : «c’è stato infatti un tempo in cui Latini, Umbri, Ausoni e molti altri erano chiamati dai Greci ‘Tirreni’, dato che la lunga coabitazione degli ethne rendeva poco chiara la distinzione a chi risiedeva lontano. (...) la stessa Roma, molti scrittori supposero fosse una città Tirrenica.» Ancora , Dionisio di Alicarnasso, Antichità Romane, 1, 28, 3 : "Io sono convinto della diversità etnica esistente tra Tirreni e Pelasgi e non penso neppure che i Tirreni siano coloni dei Lidi: non presentano infatti lo stesso linguaggio, né si può dire che, pur non essendo più di lingua affine, conservino almeno qualche ricordo della madrepatria. Non venerano neppure le stesse divinità dei Lidi, né osservano leggi e costumanze simili…”; di conseguenza “sono forse più vicini alla verità quelli che sostengono che i Tirreni non sono emigrati da nessun luogo, ma sono invece un popolo indigeno, poiché in ogni sua manifestazione presenta molti caratteri di arcaicità; sia per linguaggio che per modo di vivere non lo si ritrova affine ad alcun altro popolo. (….)” Non chiamano se stessi Tirreni o Etruschi, “essi in realtà danno a se stessi una propria denominazione, derivata dal nome di un certo Rasenna, di uno dei loro condottieri" Erodoto invece afferma che : "I Lidi affermano che contemporaneamente […] fu da loro colonizzata la Tirrenia, dando questa versione dei fatti […] Poiché la carestia non diminuiva, anzi infuriava ancora di più, il re, divisi in due gruppi tutti i Lidi, ne sorteggiò uno per rimanere, l’altro per emigrare dal paese e a quello dei gruppi cui toccava di restare lì mise a capo lui stesso come re, all’altro che se ne andava pose a capo suo figlio, che aveva nome Tirreno. Quelli di loro che ebbero in sorte di partire dal paese scesero a Smirne e costruirono navi e, posti su di esse tutti gli oggetti che erano loro utili, si misero in mare alla ricerca di mezzi di sostentamento e di terra, finché, oltrepassati molti popoli, giunsero al paese degli Umbri, ove costruirono città e abitano tuttora. Ma in luogo di Lidi mutarono il nome prendendolo dal figlio del re che li guidava, e si chiamarono Tirreni" Tito Livio , Storie, V, 33 7-11 "Prima della dominazione romana la potenza etrusca si estendeva ampiamente per terra e per mare; i nomi dei due mari superiore e inferiore, da cui l'Italia è cinta a guisa di un'isola, offrono una testimonianza della loro potenza, poiché l'uno le popolazioni italiche chiamarono mare Tosco, nome comune all'intera gente, e l'altro Adriatico, dalla colonia etrusca di Adria; i Greci li chiamano pure Tirreno e Adriatico. Si stabilirono nelle terre che si stendono fra entrambi i mari, fondando dapprima 12 città nella regione fra l'Appennino e il Mar Tirreno, e poi mandando al di là dell'Appennino altrettante colonie quante erano le città di origine; occuparono così tutta la regione al di là del Po fino alle Alpi eccettuato l'angolo abitato dai Véneti intorno all'estremità del Mare Adriatico. Anche le popolazioni alpine hanno la medesima origine degli Etruschi, massimamente i Reti, che furono inselvatichiti dai luoghi, si da non conservare di antico se non il suono della lingua e pur esso guastato" "gli Etruschi in epoca romana interrogati circa la loro origine si credevano indigeni, ignoravano una provenienza dall'Oriente, e consideravano all'incirca coevi i loro stanziamenti transappenninici e cisappenninici, risalenti almeno a 1000 anni prima" Come si legge da queste parziali testimonianze storiche si discute dell' origine degli Etruschi da sempre e il mistero forse rimarra' insoluto ; in mancanza di dati certi e' pero' possibile affidarci all' antropologia , cioe' a quella scienza che studia l' essere umano sotto diversi punti di vista : sociale , culturale , morfologico , sociologico , artistico-espressivo , filosofico-religioso e in genere dal punto di vista dei suoi vari comportamenti all' interno di una società . Tra tutte queste discipline prendiamo in esame solo quella relativa alla morfologia degli Etruschi e tentiamo un identikit , ma naturalmente non potendo farlo dal vivo e ne' sulle ossa degli antichi Etruschi , quelli delle origini , proviamo ad affidarci alle loro opere artistiche in particolare statue e dipinti che dovrebbero rappresentare come una moderna fotografia i loro tratti somatici , facendo in tal modo un paragone con quelle/i di altri popoli . Osservando l' antica statuaria etrusca in terracotta , in bronzo e i dipinti tombali salta subito all' occhio la forma della testa etrusca dalla forma piuttosto unica : viso e naso lunghi , occhi grandi ; in particolare il naso visto di profilo e' praticamente in linea con la fronte , oggi diremmo un profilo alla greca , mentre gli occhi se visti dal davanti oltre ad essere grandi sono a mandorla tipici dei tratti orientali il che avvalorerebbe l' origine lidia o comunque orientale degli Etruschi , anche la scrittura lidia ed etrusca hanno similitudini ma anche delle differenze che non permettono di ritenerle identiche ; questo paragone basato sulle raffigurazioni potrebbe avere anche un riscontro anatomico ? Difficile dirlo perche' quelle figure che ci guardano da un lontano passato potrebbero essere soltanto il risultato di una moda artistica dell' epoca evolutasi in seguito con tratti somatici piu' realistici e raffinati , infatti i dipinti tombali etruschi sembrano simili anche ai dipinti egizi , addobbi personali e di fondo a parte , pero' lo stile pittorico delle figure umane sembrano piuttosto simili . Un altro popolo che pare avere delle similitudini con la statuaria del bronzo degli Etruschi e' il popolo degli antichi Sardi o della Civilta' nuragica che in eta' arcaica abitava la Sardegna , Civilta' a tutt' oggi ancora semi misteriosa ; gli antichi Etruschi potrebbero essere stati dei primitivi Sardi - Nuraghi approdati in Toscana ? La piccola statuaria in bronzo si somiglia ma forse e' frutto di scambi commerciali . Concludendo questa breve indagine , l' origine degli Etruschi in Italia e' ancora non del tutto chiara , fatto sta che il ruolo che avevano le donne nella societa' etrusca , pari all' uomo era unico tra gli antichi popoli , questo denota una grande civilta' ma anche una grande differenza con le altre civilta' che in antico abitavano l' Italia , compresi i Latini e poi i Romani , dove la donna aveva un ruolo sociale del tutto inferiore all' uomo , tanto che la presenza costante delle donne presso gli uomini fosse ritenuto uno scandalo ; questo stile di vita degli antichi Etruschi per quanto riguarda il rapporto con le loro donne potrebbe rappresentare la chiave per stabilirne la provenienza , rapporto che non trova riscontri con le altre antiche popolazioni italiche coeve agli Etruschi . In foto due pitture murali etruscha ed egiziana . Tre bronzetti sardo nuragici . SeI bronzi etruschi arcaici datati tra l' VIII e il VI secolo a. C. , l' ultimo bronzo , un canopo , della meta' del I secolo a. C. denota gia' una espressivita' moderna .
    3 punti
  5. Buona serata Prendo spunto dalla discussione aperta ieri dal @gigetto13 e relativa al soldo da 12 bagattini di Nicolò Sagredo: Convengo sui commenti espressi circa le migliori condizioni di conservazione che riguardano gli ultimi due dogi; vi mostro il mio soldo da 12 bagattini coniato sotto il dogato di Alvise Mocenigo II (1700 - 1709), perché fra tutti quelli che possiedo è quello meglio conservato. Io l'ho catalogato come BB/Spl ..... pensate che il giudizio sia troppo severo? saluti luciano
    3 punti
  6. 3 punti
  7. Posto le mie sperando di arricchire questa bella discussione.
    3 punti
  8. Nuova acquisizione curiosa per la mia collezione. I falsi d'epoca sono interessanti da inserire insieme alle monete "buone" proprio perché storicamente indicano che i sistemi di truffa ed inganno sono sempre stati utilizzati, insieme alle varie contromisure adottate per evitarli, da quando esistono le monete. Nel periodo in questione le pene erano assai severe, si parla di torture e morte tragica e dolorosa in caso di scoperta del reato, anche perché veniva considerata una offesa grave ed un danno economico diretto all'autorità dello stato che, in questi casi, era il regnante. Nonostante tutto questo i falsari esistevano e le monete false circolavano, a volte prodotte direttamente nella zecca ed altre volte da produzioni private. In questo caso si tratta di un cavallotto del I tipo del periodo di Carlo Emanuele I, con data 1587 e anche il segno N per la zecca di Nizza, la foto non rende ma vi sono tracce di argentatura che doveva coprire la sua composizione di puro rame. I Cavallotti erano molto falsificati, ma avevo sempre visto falsi del III e IV tipo, non mi era ancora capitato di vedere un esemplare del I tipo, se la memoria non mi inganna.., di più potrà dire il mio amico @blaise con grande esperienza di falsi sabaudi... La sua fattura "rozza" porta a ipotizzare una produzione "privata", le scritte e le figure del diritto e del rovescio sono poco curate, ma ingannevoli. Spero che questa "moneta" sia apprezzata come è giusto che lo sia, nonostante sia il frutto di un antico reato.
    2 punti
  9. Io penso di sì. Troppo severo perché credo che in mano possa essere SPL, con una bella patina marrone intensa. Saluti.
    2 punti
  10. Salve a tutti. Molto bello il mortaio. Per quanto riguarda il tappino, ne ho uno uguale e direi che è un tappo per contenitore della teriaca della spezieria Al Campanile
    2 punti
  11. Ciao, visto lo spessore direi che qualcuno si è divertito con questa moneta da 50 centesimi, forse volevano ricavarne un anello ma hanno abbandonato l'impresa... Moneta originale da 50 centesimi ma artefatta, se fosse coniata su tondello da 20 centesimi il risultato sarebbe ben diverso. Un grande saluto a tutti.
    2 punti
  12. Caro @dabbene, ho letto tutto "Onde numismatiche" e devo dire che mi è piaciuto tanto. Sono aneddoti che in certi momenti assurgono a poesia e nei personaggi mi ci ritrovo e ci ritrovo tanti amici collezionisti. Ho scaricato il PDF e l'ho messo nella cartella dove tengo tutta la documentazione numismatica. Grazie per avermelo fatto conoscere.
    2 punti
  13. Come non menzionare anche un'altra discussione, un tempo sopita e che da poco ha ripreso a piccoli passi il suo cammino grazie a chi ha aperto ed agli utenti che hanno partecipato a questa discussione, in costante crescita di visite e che è l'Iconografia dell'Euro?
    2 punti
  14. Le iniziative per i giovani sono poche, è vero. Molti sono i giovani collezionisti di monete in euro; forse - come dico spesso - manca un approccio "serio" alla materia. Sono monete relativamente facili da reperire, qualcuno dice la rarità non esista in senso stretto (basta andare dai commercianti e trovi qualsiasi moneta, anche la più rara!) e, soprattutto, manca una dialettica, un confronto sui gradi di conservazione, come avviene invece per monete più lontane nel tempo. Vado leggermente OT (ma, prima o poi, aprirò un Topic apposito; ci penso da tempo) ma trovo assurdo che certe monete circolate, seppur difficilmente reperibili, vengano comunque valutate solamente il facciale perché non sono FDC, soprattutto i 2 euro commemorativi... almeno qualche centesimo in più, valessero! Infatti, nelle compravendite sul noto Sito, ciò si verifica. Secondo me, attribuendo un valore così basso - in ambito teorico - a monete che non lo meritano, si crea una limitazione, si rendono meno importanti. Chiusa la parentesi, manca anche una ricerca attiva, oltre ad Articoli importanti; quanti citano testualmente la normativa comunitaria nel dettaglio sulle monete in euro? Quanti raccontanto aneddoti ecc. che non è che siano meno importanti, perché avvenuti poco tempo fa? Obiettivamente, però, sappiamo che il contemporaneo fa sempre meno presa; quindi, non è semplice sensibilizzare la maggior parte dei collezionisti, che spesso prendono il tutto come un mero "coprire i buchi in collezione". Sarebbe quindi bello far entrare la monetazione in euro - e ne ha tutto il diritto - nelle conferenze numismatiche, negli eventi più rilevanti o, ancora meglio, istituirne di dedicati :)
    2 punti
  15. taglio       2 euro cc paese  Belgio anno 2009 tiratura 5.000.000 condizioni bb città Milano
    2 punti
  16. Segnalo l'uscita del n. 104 di Monete Antiche Questo l'indice: E moneta fu: contesto culturale delle prime coniazioni. (Gianpaolo Italiano) [3-16]. · I segni numerali sulle monete etrusche in argento: forma e valore in relazione ai sistemi greco e romano. (Alessandro Davico) [17-23] · Il denario di Laterenses (RRC 358/1). (Alberto Campana) [24-30]. · Una siliqua ridotta inedita di Giuliano il filosofo come Cesare. (Mario Ladich) [31]. · Un denaro salernitano di Siconolfo con simbolo inedito. (Pierluigi Canoro) [32--34]. · Nuove considerazioni su una moneta di Manfredi Re di Sicilia e Signore di Romania. (Domenico Luciano Moretti) [35-43]. · Un sigillo d'oro inedito di Carlo d'Angiò. (Italo Vecchi) [44]. · ANASTATICA, inserto di letteratura numismatica. Choix de monnaies et médailles du Cabinet de France. Monnaies grecques d'Italie et de Sicile, chez C. Rollin et Feuardent, Paris 1913. (a cura di Luca Lombardi) [1-8]
    1 punto
  17. Da "I Greci in occidente" (Manfredi con Braccesi - 1996) un pinax da una stipe del santuario di Persefone in località Mannella di Locri . In origine rotta come tutte le altre tavolette votive ma integralmente ricomposta, è una della tante della importante raccolta ora nel Museo Archeologico di Reggio di Calabria . Ci riporta la fotografia di un momento di vita quotidiana in ambiente domestico : l'abbigliamento e l'acconciatura della donna, gli elementi di arredo, le suppellettili apparentemente appese alla parete, compongono un quadro di interno di 24 secoli or sono .
    1 punto
  18. Salve Silvio mi piace più di molti esemplari autentici
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  19. pezzo molto bello, statuario e delicato al tempo stesso
    1 punto
  20. Congratulazioni Luciano, veramente bella come moneta soprattutto nei rilievi! Condivido in pieno il giudizio di @sixtus78
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  21. Salve a tutti, a mio parere si tratta di un maltagliato da 8 reales di Filippo IV, zecca Siviglia (S), zecchiere Damian Maldonado (D) che operò dal 1622 al 1625 e nel 1628. Saluti!
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  22. A @Stilicho : stavo per scrivere quanto, anticipandomi, ha esaustivamente scritto @adelchi . I pinax erano piccoli oggetti di culto ( tipo in nostri "exvoto") che potevano anche essere acquistati in prossimità di santuari o templi dai devoti ed erano per lo più con due forellini per poterli appendere in loco . Chi sovrintendeva ai luoghi di culto, anche per liberare spazio e per non consentine il reimpiego (che forse ne avrebbe anche danneggiato il commercio) , provvedeva ciclicamente alla raccolta e rottura dei pinax gettandone poi i frammenti in pozzi predisposti, le stipe .
    1 punto
  23. Mai vista in questa conservazione... Il dritto definirlo sublime e riduttivo.. Un Tondello imbarazzante per lo stato conservativo, e la bellezza stilistica del ritratto che lo rende ancora di più ammaliante. Complimenti, Mutina in questo splendore è quasi unica... Eros
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  24. Un ulteriore omaggio alla discussione. Un cimelio conservato al Museo dei Martinitt di Milano con una bandiera italiana del 1848 milanese.
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  25. Direi ancora un buon acquisto, il ritratto mi piace molto, fresco e dettagliato, le legende leggibili, quindi ennesimi complimenti !
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  26. Hello from Dipartimento di Scienze del Farmaco, University of Pavia, Italy. Very interesting this bronze mortar in the shape of an inverted bell with two support handles and finely chiseled ornaments of the antique pharmacy ALLE DVE SERENE SCARPIGLIATE. Two-tailed sirens (sirene bifide) are symbols of femininity and dot the capitals of various churches, to the point of becoming a sort of trademark of Romanesque sculpture in Pavia, Como and various other places throughout Europe. In addition to the double nature woman-fish, the double tail helps to emphasize the ambiguity and relate them to the astrological sign of Pisces. They are symbols of fertility and eternal generation, but their shape makes them similar to the letter "omega" of the Greek alphabet (the last letter, which can represent the end of all things): a further ambiguity, the principle and the end summarized in the same sign. Apollonia
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  27. Nell'imminenza dell'evento mi sembra doveroso riportare questo appuntamento all'attenzione degli interessati. Da segnalare che oltre alle relazioni del mattino è anche prevista, nel pomeriggio, la visita alla collezione di A.Lusuardi ora conservata nel museo di Correggio Di seguito il link al sito del museo dove potete trovare i necessari riferimenti : http://www.museoilcorreggio.org/ e alla pagina di presentazione dell'evento pubblicata da P.N. https://www.panorama-numismatico.com/una-giornata-di-studio-in-memoria-di-arturo-lusuardi/ Ciao Mario
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  28. Vorrei spezzare una lancia a favore delle monete BB o anche meno. Stiamo parlando di tondelli circolati per decine di anni e quindi io credo che una moneta di questo genere quando è leggibile sia già collezionabile. Come gistamente detto da @sixtus78 lo splendido (a parte gli ultimi due dogi) è del tutto straordinario e sarebbe quindi per forza una collezione di pochi pezzi e largamente incompleta. Arka Diligite iustitiam
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  29. ....... Grazie Angelo, Non è una stellina , sembra più un fiore a 5 petali.
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  30. Non credo che tu sia leggermente OT con questo concetto, ci sta tutto esprimere una perplessità del genere, questa discussione si presta a considerazioni ad ampio spettro... con l'entrata in vigore dell'Euro il mondo del collezionismo ( con tutte le sue sfaccettature ) ha giocoforza dovuto adattarsi a questa nuova situazione, rendendola " diversa " da come magari la si viveva in passato. Da qui si può prendere lo spunto per sentire le opinioni dei collezionisti di lungo corso ( un esempio veloce, quelli che collezionano Lire della Repubblica ) e da qui fare una sorta di analisi/confronto. Tranne che in alcuni casi particolari, non vi è una forbice di prezzo così ampia tra l'FDC e circolata tale da giustificare un'ipotetica minor importanza verso quest'ultima ( in qualsiasi grado di conservazione in cui si trovi la moneta, il suo fascino iconografico lo conserva sempre e la monetazione del Regno di Napoli e delle Due Sicilie me lo ha fatto capire a chiare lettere ), con tutti gli episodi speculativi che abbiamo potuto osservare in questi anni, che cosa si verrebbe a creare? Ecco cosa combina quella situazione paradossale di cui parlavo nel mio precedente post
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  31. Moneta pulita del tutto. Un po', sinceramente, mi spiace doverla togliere dalla perizia, ma se è per il suo bene...
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  32. Ciao, in estate sicuramente, se si considera il fatto che il rotolino ordinabile dal Poligrafico verrà emesso il 14 Giugno, di li a poco verranno distribuiti anche i rotolini destinati alla circolazione ordinaria, se non addirittura in concomitanza. Buona Serata
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  33. Bel Sagredo di Gigetto13. Vero il fatto che i soldi degli ultimi 2 dogi Renier e Manin sono relativamente più facili da trovare in ottima conservazione ( SPL/FDC ). Però il costo può diventare rapidamente importante, 2-300€ in presenza di condizioni particolari come centratura, argentatura o rame rosso naturalmente riferiti sempre a esemplari di ottima qualità. Invece mi pare che per tutti gli altri dogi sia del 700' che 600' trovarne intorno allo SPL o più diventa un'impresa molto dura.
    1 punto
  34. Gorny & Mosch Giessener Münzhandlung, Auction 228, lot 192, 9/03/2015 RÖMISCHE PROVINZIALPRÄGUNGEN PROVINZ ASIA Claudius und Agrippina minor, 41 - 51 n. Chr. Cistophor (11,28g). 51 n. Chr. Mzst. Ephesos. Vs.: TI CLAVD CAES AVG AGRIPP AVGVSTA, Kopf des Claudius mit Lorbeerkranz u. drapierte Büste der Agrip­pina minor n. l. Rs.: DIANA EPHESIA, Kultbild der Artemis Ephesia. RIC 119; RPC 2224; BMC 231. Ex Slg. Fritz Steinmetz, 1980er bis 1990er Jahre. R! Zarte Tönung, vz ILLUSTRAZIONE: L'Artemide Efesia (o Artemide Farnese), una scultura risalente al II secolo d.C. della dea Artemide. In alabastro giallo, fa parte della Collezione Farnese ed è conservata presso il Museo archeologico nazionale di Napoli(inv. 6278).La statua rappresenta l'immagine cultuale che era collocata nel tempio di Artemide a Efeso. (IV-II sec. a.C.) , attualmente conservata nel museo archeologico di Efeso. La dea è rappresentata come una giovane donna dalla pelle nera come l'ebano, ma vestita di una strana veste bianca che ne fascia strettamente il corpo come se lei fosse una mummia. Sulla sua testa, le spalle, le braccia, sulla veste stessa sono scolpiti leoni, api e protomi di animali domestici e selvatici. Ma la cosa più sorprendente è il suo petto, che sembra costituito di una quantità di mammelle bianche e si interpreta la cosa supponendo che volessero rappresentare la sua illimitata capacità di nutrire noi, suoi figli, e tutti gli animali che ci sono utili, rappresentati sul suo corpo. I leoni sarebbero naturalmente simbolo della sua enorme forza, come dea della natura e della fertilità. Qualcuno ha avanzato anche l'ipotesi che quelli siano scroti di toro, visto che le protomi di molti tori sono rappresentate sul corpo della dea, come se in una versione precedente della statua i fedeli avessero avuto l'abitudine di appendere in offerta scroti di toro al collo della statua.
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  35. Bel post questo...che va oltre la dimensione culturale che ci appassiona in tanti ed evidenzia la dimensione umana che dovrebbe essere sempre la casa comune a tutti...siamo tutti di passaggio qui, possiamo divertirci con giochi intellettuali, studiare, collezionare, inseguire piccoli e grandi obiettivi, ma alla fine senza calore umano e condivisione qualsivoglia impresa inaridisce e lascia vuoto il cuore, ci vogliono sentimenti sani e la gratitudine è uno dei più belli e potenti nel rigenerare lo spirito...
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  36. Apollonia c'è andato molto vicino, ho trovato questa medaglia del Belli (lo stesso incisore della medaglia dedicata ad Olimpiade che ha aperto questa discussione e che Apollonia ha citato nella risposta). Il R\ è speculare, la medaglia è in argento anziché in bronzo ma motivi e legenda coincidono. Approfondirò. http://medaillesetantiques.bnf.fr/ws/catalogue/app/collection/record/ark:/12148/c33gb1sz2n
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  37. Riprovo....https://www.academia.edu/37481488/ONDE_NUMISMATICHE onde numismatiche.pdf
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  38. Le citazioni... amate spesso da chi legge con passione, spesso "odiate" da chi scrive :P Sono però importantissime; attualmente, scrivendo per la Numismatica articoli semplici e divulgativi, non me metto, per non appesantire la lettura ai neofiti. Quando all'Università studiavo libri pieni di citazioni, quasi le odiavo... mi rallentavano la lettura e la comprensione del testo; durante la stesura della Tesi di Laurea, non potevo farne a meno: addentrandomi in ricostruzioni storiche e giudiziarie, sentivo il bisogno di motivare ciò che scrivevo, ampliando notevolmente la bibliografia ed appunto le note a piè di pagina con citazioni di saggi, riferimenti normativi e documentali. Indispensabili, quindi, per gli scritti di carattere "tecnico" o comunque specialistico :)
    1 punto
  39. Vorrei dare anche io il mio piccolo contributo riguardo le 1000 lire "Barbetti" che tanta attenzione stanno riscuotendo in quest'ultimo periodo ? Il disegno della tipologia "Barbetti" venne recuperato per la 1000 lire, dieci anni dopo l'ultima emissione (nel 1930 era stato introdotto il biglietto "Capranesi") per far fronte alla necessità di circolante durante la guerra. Le prime due emissioni, datate 12.12.1942 e 6.2.1943, recavano al retro il contrassegno "fascio" allora in uso: a causa dei successivi eventi (caduta del governo Mussolini il successivo 25 luglio) sarebbe stato introdotto un nuovo contrassegno, quello con il monogramma della Banca d'Italia. Ho recentemente messo in collezione il biglietto del 12 dicembre 1942 che e va a completare la coppia con quello datato 6 febbraio 1943. La banconota emissione 1943 è nettamente migliore (è la più bella che ho in collezione), mentre quella del 1942 è parecchio più vissuta (mi piacerebbe cercare di riparare quella voragine al centro ? )
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  40. Ti faccio i miei complimenti! riuscire a trovare un ritratto di questa qualità non è assolutamente facile, nonostante l'elevatissima produzione di questo nominale per questo millesimo. Allego un dettaglio fortemente ingrandito (già riproposto in altre sedi), per mostrare al meglio come dovrebbe essere il dettaglio della parrucca.
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  41. Taglio: 1€ Nazione: Principato di Monaco Anno: 2001 Tiratura: 971.100 Condizioni: BB+ Città: Prato (PO) Taglio: 2€ commemorativo Nazione: Principato di Monaco Anno: 2013 Tiratura: 1.226.631 Condizioni: SPL- Città: Prato (PO)
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  42. Siete riusciti a farmi commuovere... Era tempo che non mi succedeva, queste sono le cose che mi appagano maggiormente. Sapere che esistono degli amici, appassionati che come te provano ancora emozione leggendo e scrivendo di numismatica. Quanto vorrei fosse cosi tutto... Quanto vorrei far comprendere che basta poco... Quanto vorrei che la numismatica potesse unirci tutti.. Quanto vorrei poter parlare con tutti.. Quanto vorrei conoscervi tutti.. Quanto vorrei che noi fossimo tutti.. Ho sempre creduto in questa realtà, un mezzo aggregativo straordinario, qualcosa di incomparabile, e qui che si vive, e qui che dobbiamo esserci, e qui che potremo costruire il nostro futuro. Grazie. è stata durissima...ma ora sono qui, con voi.. Eros
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  43. Solo punto sotto il gomito sinistro: Arka
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