Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/19/19 in tutte le aree
-
Per arricchire il furum posto due interessanti ripostigli presenti oggi al Museo Archeologico di Piazza San Marco Ripostiglio di Meolo: Il ripostiglio fu rinvenuto nel 1937 a Meolo, località situata nella fascia settentrionale della Provincia di Venezia. La scoperta venne effettuata normalmente nel corso dei normali lavori agricoli, durante i quali fu messo in luce un recipiente in piombo, ora andato disperso, contenente 520 monete d'argento, la maggioranza delle quali era costituita da denari romani repubblicani. Oltre a questi era presente un quinario repubblicano coniato nel 97 a.C. e quattro dracme coniate da Ariobarzane I, Re di Cappadocia. Le emissioni delle monete rimaste (la maggior parte sono state purtroppo finalizzate alla vendita e al mercato di collezionisti) vanno dal III secolo a.C. al 27 a.C. Posto questo ripostiglio nella sezione imperiale poiché appartenne probabilmente ad un legionario di Augusto ritornato in Italia dopo le campagne vittoriose di Ottaviano in Oriente (ipotesi derivata dalla presenza delle dracme). Il gruzzolo rappresenta infatti poco più di due anni di paga di un legionario. Ripostiglio di Martellago: Il ripostiglio fu rinvenuto in località di La Gode nel comune di Martellago, centro situato nella fascia centrale della Provincia di Venezia. Al momento del rinvenimento il ripostiglio presentava ben 497 sesterzi di epoca imperiale, dei quali gran parte andò dispersa fra i rivenditori e gli stessi proprietari del terreno in cui fu ritrovato il ripostiglio. Attualmente sono presenti 252 sesterzi al Museo Archeologico che coprono un arco di tempo di quasi 200 anni, da Vespasiano a Treboniano Gallo: pur essendo oggi il gruppo di monete molto più ristretto rispetto al rinvenimento originario, esprimono comunque molto efficacemente la loro distribuzione cronologica nel tempo. Questo ripostiglio rappresenta un classico tipo di "risparmio" della moneta in bronzo che nel corso del III secolo coinvolse diffusamente l'area veneta nella tesaurizzazione del più alto valore nominale in tale metallo, il sesterzio appunto. Infatti, in seguito alla crisi crescente del III secolo, anche la moneta divisionale divenne sempre più risparmiata e ricercata. Particolare di un sesterzio di Gordiano I5 punti
-
Grazie! Ho sempre pensato che questa realtà fosse la madre di tutti, anche per quelli che come me sono nati molto prima. Una sorta di genitrice della nuovo evo, infatti questo XXI sec. ha mutato gli aspetti propedeutici, convogliando maggiormente il valore nozionistico attraverso la rete. Mi sento parte di essa, mi sento figlio della numismatica, mi sento uomo della passione, mi sento vivo quando scrivo. Ho diversi linguaggi espressivi che abitualmente uso, ma questo mi avvicina ancor di più all'individuo oggi. Ho potuto apprezzare negli anni, la comunicazione straordinaria che il forum offre per coloro che come me sognano ancora parlando di tondelli. Ho potuto conoscere persone stupende che mai altrimenti avrei avuto modo. Ho potuto, e vorrei poterlo fare ancora, raccontare e magari emozionare attraverso quello che provo tutte le notti...3 punti
-
Condivido con gli amici del forum il dritto di questa piastra del 1798, foto presa con luce solare diretta per far risaltare gli splendidi dettagli della capigliatura....2 punti
-
BARTOLOMEO E ANTONIO DELLA SCALA 1375-1381 Quattrino Periodo di emissione: 1375-1381 ⚖ : g 04-0,7 Ø : mm 14-15 D/ Scala a cinque pioli ❀ Ƀ-TOLOMЄVS R/Croce R/ ❀ AnThOnIVS D/ R/ Varianti stilistiche un piccolo schema con i segni di zecca che si possono trovare su questa tipologia. (perdonate la qualità delle immagini ) Tratto da M.I.R. Monete Italiane Regionali. Triveneto, Istria, Dalmazia ed Albania ?@Alberto Varesi editore. L'autore non lo conosco ?2 punti
-
Mi sa tanto che abbiamo sbagliato tutto il nostro percorso collezionistico.... dovevamo procedere come Krukko84, anche noi agli inizi dovevamo cominciare dalla fine Dovevamo mettere nella nostra raccolta prima un 1.000 lire Barbetti matrice, poi il 500 lire matrice, velocissimamente il i vari 25 lire possibilmente in fds, e successivamente i piccoli nominali meno costosi....2 punti
-
La mia non è una stella...appena riesco posto...ho superato il limite degli upload.2 punti
-
Bella banconota, peccato che è poco che coltivi questa passione, se la tua collezione era avanzata potevi farci vedere un bel 25 lire del 1902 in fds. Hai per caso la foto del retro del biglietto?2 punti
-
Ho letto l'argomento con grande interesse. Voglio aggiungere. Forse e ' una cattolica onesta. Pensare a Dio e alla morte e non pagare i debiti? Una persona vuole distribuire tutti i debiti e andarsene con dignità. Al giorno d'oggi, questo è un piccolo miracolo.2 punti
-
Vi posto questo 2 lire che il Gigante cataloga come variante per la A di Napoleone. Sul taglio vi deve essere necessariamente una stella??2 punti
-
Vorrei dare anche io il mio piccolo contributo riguardo le 1000 lire "Barbetti" che tanta attenzione stanno riscuotendo in quest'ultimo periodo ? Il disegno della tipologia "Barbetti" venne recuperato per la 1000 lire, dieci anni dopo l'ultima emissione (nel 1930 era stato introdotto il biglietto "Capranesi") per far fronte alla necessità di circolante durante la guerra. Le prime due emissioni, datate 12.12.1942 e 6.2.1943, recavano al retro il contrassegno "fascio" allora in uso: a causa dei successivi eventi (caduta del governo Mussolini il successivo 25 luglio) sarebbe stato introdotto un nuovo contrassegno, quello con il monogramma della Banca d'Italia. Ho recentemente messo in collezione il biglietto del 12 dicembre 1942 che e va a completare la coppia con quello datato 6 febbraio 1943. La banconota emissione 1943 è nettamente migliore (è la più bella che ho in collezione), mentre quella del 1942 è parecchio più vissuta (mi piacerebbe cercare di riparare quella voragine al centro ? )2 punti
-
Buongiorno, una breve nota per farvi capire secondo il mio parere come si dovrebbe agire: noi del Circolo Numismatico Partenopeo avevamo deciso tre mesi fa di fare il convegno a Capua (CE) per il 29-30 marzo 2019 in quanto avevamo saputo inizialmente che quello di Castellammare di Stabia ci sarebbe stato nei primi giorni di marzo, poi la notizia dell'evento di Castellammare programmato per il 23-24 marzo, poi il convegno di Torino nei giorni 30-31 marzo, due eventi troppo vicini di cui uno a 60 km di distanza. Risultato: abbiamo contattato gli organizzatori di quello di Castellammare e l'Hotel del Sole dove si sarebbe dovuto fare il nostro convegno ed abbiamo spostato l'evento nei giorni 26-27 aprile 2019 (quindi la settimana successiva alla pasqua). Queste cose accadono perchè chi organizza questi eventi ragiona e cerca il dialogo ed il confronto con altri organizzatori, altri invece pensano solo ai cavoli loro e organizzano eventi che si scontrano con altri. Io credo che quando si organizza bene un evento è tutto a vantaggio dei commercianti espositori e dei visitatori, sembra retorico ma evitare lo stress agli operatori commerciali è un qualcosa che va a beneficio di tutti.2 punti
-
Troppo buono... Se gli eventi della numismatica saranno favorevoli più che volentieri, anche perchè realtà di questo tipo dovrebbero essere la regola, per poter aggregare, spronare, creare, raccontare, ideare, stuzzicare, e viverla questa incredibile scienza...2 punti
-
Lunghetta la storia... inizierebbe alla fine dell'800 con la Banca d'Italia che si affida a Rinaldo Barbetti per approntare i bozzetti della prima emissione delle sue banconote, forse è meglio estrapolare quanto riporta la stessa Banca d'Italia nel suo sito: ____________________________ La Banca d'Italia cominiciò a lavorare al progetto delle nuove banconote molto presto, tanto che nell'autunno del 1894 il capo dell'Ufficio Fabbricazione biglietti Giulio Cesare Carraresi, poté affidare a Rinaldo Barbetti, un noto orafo senese residente a Firenze, l'incarico di eseguire i disegni dei nuovi biglietti. Accantonata la proposta del Barbetti di inserire il ritratto di uomini illustri su una delle facce delle banconote, si decise di riprodurre motivi decorativi complessi, più difficilmente falsificabili. La scelta delle rappresentazioni allegoriche cadde su temi di carattere generale quali l'Arte (50 lire), le Scienze (100 lire), la Giustizia (500 lire), l'Industria, Commercio e Agricoltura (1.000 lire) e il Credito (50, 500, 1.000 lire). Inoltre, per rendere più difficile la falsificazione dei nuovi biglietti, questi furono stampati a due o più colori a seconda dei tagli e su carta bianca filigranata. Sulla base dei disegni del Barbetti i nuovi biglietti intestati 'Banca d'Italia' furono emessi a partire dal 1896. I primi biglietti della Banca d'Italia disegnati dal Barbetti ebbero varie critiche, oltre ai difetti di natura estetica, se ne lamentavano altri più gravi, in quanto sia il disegno, sia la combinazione delle tinte, non opponevano vere difficoltà al falsificatore. Il gran numero di biglietti falsi esistenti in circolazione indussero la Banca d'Italia a studiare la possibilità di creare nuovi biglietti capaci di presentare maggiori ostacoli alla falsificazione e rispondere meglio alle esigenze estetiche. ____________________________ Il modello fu ripetutamente riciclato anche in presenza di un nuovo biglietto (Capranesi) che avrebbe dovuto sostituirlo. Ventennio, seconda guerra mondiale, opportunità, ed a causa dei problemi del dopoguerra, il modello denominato "grande M" fu riutilizzato sino alla fine degli anni '40 (queste banconote furono accettate per il cambio sino al 31 dicembre del 1954). Volendo tralasciare firme, decreti, officine, RSI e quant'altro, iconograficamente la tua banconota appartiene alla quinta generazione, quella con il mio avatar! ...... >> >> .....e cioè l'ultima raffigurata. Subito dopo la fine della seconda guerra mondiale un rimpicciolimento del nominale fu necessario, mille lire non era più una grande cifra, tre anni prima dell'ultima emissione era già in circolazione la banconota che la sostituì. Un'imponente banconota che da grande soddisfazione a tenerla in mano, complimenti per l'acquisizione!2 punti
-
Taglio: 1€ Nazione: Principato di Monaco Anno: 2001 Tiratura: 971.100 Condizioni: BB+ Città: Prato (PO) Taglio: 2€ commemorativo Nazione: Principato di Monaco Anno: 2013 Tiratura: 1.226.631 Condizioni: SPL- Città: Prato (PO)2 punti
-
2 punti
-
Per quanto riguarda la conservazione io sarei un po' più generoso di @Sirlad, ma di sicuro è ben lontana da SPL/FDC. Comunque l'importante è che la moneta ti piaccia, il prezzo ci sta. Per quanto riguarda il resto, io non ti consiglio di farla richiudere in perizia, se non che quando la vorrai rivendere. L'italma è molto delicato come metallo, meglio tenere la moneta in vassoio in luogo ben asciutto o in alternativa chiusa in capsula piuttosto che nella bustina, che talvolta ne causa pericolose ossidazioni. Così risparmi pure.1 punto
-
Si però se si dovessero censire tutte le varianti....si dovrebbe fare un catalogo di 1000 pagine....cmq per completezza di info sui contorni di Gioacchino ho riscontrato: 40 lire : globetto-stella a sei punte DIO stella a sei punte PROTEGGE stella a sei punte IL due stelle a 6 punte REGNO 20 Lire: stella a sei punte DIO stella a sei punte PROTEGGE stella a sei punte IL REGNO 20 Lire: contorno come la nr 415 ma con stelle a sei punte. (Ne ho due per le differenze dei rami) 5 Lire 1813 legenda regolare. 2 lire 1812 non si capisce 2 lire del 1813 le posto appena posso 1 lira 1812 e 1813 una 32 e l'altra 34 stelle. La mezza lira liscia1 punto
-
Ho pulito delicatamente la moneta con un cotton fioc. Ho tolto tutta la patina verde, tranne quei due piccoli punti sulle piume caudali dell'aquila. Purtroppo, a causa dell'aderenza della plastica, non riesco a esercitare la giusta pressione. Per il resto, comunque, ho tolto tutto. Mi spiace solo di non riuscire a fare foto decenti; con il cell viene difficile.1 punto
-
Mi vergogno a postare la mia per la sua schiacciatura . Ma considerato il basso prezzo pagato per questo esemplare per ora va bene cosi' . Per di piu' ho la scusa per acquistare in futuro un altro millesimo-1 punto
-
Un esemplare venduto a gennaio. CNG EAuction 436/82 https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=374276 Due gli esemplari presenti su coinarchives1 punto
-
sabato ho "inciampato" in questa piccola moneta….. è andata bene che non l'hai pestata.1 punto
-
taglio 2 euro EMU paese Slovacchia anno 2009 tiratura 2.493.000 condizioni bb città Milano1 punto
-
Vedo ora di aver fatto un poco di confusione pubblicando erroneamente il mio post 3928 tra il meglio di Alessandro Magno invece che tra il meglio dei guerrieri, ma tant'è ed in fondo una bella ed interessante moneta dovrebbe essere tale in qualsiasi contesto la si guardi .1 punto
-
Sono d'accordo con @Poemenius per quanto ha espresso nel post sopra, forse non mi sono spiegato bene, la citazione di altro testo o articolo deve esserci ed è doverosa, anche con note che rimandano ai testi citati. Quello che io volevo dire, leggendo un articolo l'autore rimada ad altro suo scritto per esprimere più dettagliatamente un concetto che alla fine non tratta nell'articolo, questo fa si che io lettore non abbia un idea chiara di quello che l'autore vuole dire in un articolo e devo rintracciare un altro scritto, magari non semplice da trovare per avere una lettura completa del concetto che l'autore vuole esprimere nell'articolo. Solo questo, il rimandare ad altri scritti senza null'altro dire o specificare in un articolo, senza neanche riassumere cossa si vuole dire non ha scopo secondo me. Naturalmente anche questo è un punto di vista personale mio.1 punto
-
Discussione che si arricchisce sempre di più e da mettere in evidenza! ...anzi... non me ne voglia il mio collega @Illyricum65, ma l'ho già messa in evidenza!1 punto
-
Una meraviglia per gli occhi! E tutto sommato non troppo distante da casa mia! Il fascino dei ripostigli è un qualcosa di unico...1 punto
-
Anche noi l'anno scorso avevamo spostato Parma in quanto in conflitto con Bologna. Quando abbiamo fissato la data abbiamo ovviamente guardato a possibili conflitti ma non ne avevamo trovati; di Pontedera non si sapeva nulla e quando lo abbiamo scoperto era troppo tardi...1 punto
-
Ringrazio @wstefano, @nikita_ e @jaconico per i loro interventi; allego nuove foto che mi paiono più a fuoco. Avere fra le mani per la prima volta una banconota dalle dimensioni così generose fa una certa impressione, lo confermo. Di fatto, si tratta del mio primo acquisto nell'ambito della cartamoneta (la mia piccola raccolta di banconote mondiali è frutto per la maggior parte di esperienze all'estero personali o della mia famiglia, oltre che di alcuni regali fra collezionisti in qualche scambio di monete mondiali): mi era stata proposta, per la stessa tipologia, la versione con contrassegno Testina (a dir la verità in condizioni migliori e per un controvalore certamente inferiore), ma ammetto che quella con Medusa mi affascinava di più...1 punto
-
E poi, altra difficoltà non trascurabile, se lo spedizioniere è uno di quei complottisti che pensano che sulla Luna non ci abbia ancora messo piede nessuno potrebbe far sparire la moneta in nome del trionfo della verità e del bene [naturalmente sto scherzando ].1 punto
-
E poi ho dovuto sempre assorbirmi quella cantilena sull'attribuzione all'uso della vera prospettiva da parte di Piero della Francesca.. Basta guardare i bassorilievi del Partenone per capire da dove nacque il tutto, e di come i Greci furono i primi in assoluto... Tondello intrigante, ma non all'altezza...1 punto
-
Un acronimo di grande attualità che sentiamo pronunciare sia al maschile sia al femminile è TAV, cosa che ci pone l’interrogativo sul suo effettivo genere grammaticale: si dice il TAV oppure la TAV? Se l’acronimo è sciolto correttamente in Treno ad Alta Velocità non ci sono dubbi sul maschile fissato dal genere della prima parola ridotta in sigla, che di norma – come in questo caso – è un nome. Quindi sarebbe opportuno dire il TAV, proprio come diciamo correntemente il TAR per tribunale amministrativo regionale. Però è altrettanto vero che nei telegiornali e nei giornali è invalso l’uso del femminile, che trova giustificazione sia dalle attestazioni in rete sia dalle voci lessicografiche (es. il Vocabolario Treccani e il Devoto-Oli 2014). Il passaggio dal maschile al femminile si spiega con il fatto che l’acronimo è stato presto identificato non più col treno in sé, ma con la linea ferroviaria. Con “la TAV” si intende quindi “la linea (o la rete o la tratta) dei treni ad alta velocità”. Può anche darsi che concorra all’uso del femminile l’assonanza con la TAC (tomografia assiale computerizzata). È opportuno far presente che la novità del progetto è rappresentata dal percorso e non certo dal tipo di treno, che è ormai in funzione su molte tratte ferroviarie come la Roma-Milano. E a favore del femminile ha giocato anche il “movimento NO TAV”, che si oppone al tracciato e non ai treni che dovrebbero percorrerlo. Si può concludere con Claudio Giovanardi nella sua risposta sul sito dell’Accademia della Crusca di qualche anno fa, che al momento l’acronimo TAV mantiene una doppia valenza, una di genere maschile quando si fa riferimento al treno, e l’altra, estensiva, di genere femminile, quando si fa riferimento alla linea o alla rete o alla tratta Torino-Lione nel suo complesso. In conclusione, di questo acronimo sono accettabili entrambi i … sessi. Un altro acronimo di cui si parla oggi nei commenti alle partite di calcio è il VAR e anche in questo caso può sorgere il dubbio sul genere grammaticale: il VAR o la VAR? Secondo i linguisti e i lessicografi qui non ci sono dubbi: trattandosi dell’abbreviazione di Video Assistant Referee per ragionare in inglese, tre sostantivi di genere maschile, ne consegue che questo dev’essere anche il genere dell’acronimo. Ma nel calcio femminile? Nel caso che questa tecnologia entrasse in uso anche qui, dove il Referee e l’Assistant sono rappresentanti del gentil sesso, non è che il VAR si colori di rosa diventando la VAR?1 punto
-
1 punto
-
Per i curiosi asta nomos lotto 990. E' vero Tzamalis riporta il fatto che i sesini buoni venissero contromarcati mentre quelli falsi finivano bucati. Ma lo stesso autore informa che venivano fatte contromarche false per far passare vero ciò che non era e forse dico forse siamo in presenza di un rarissimo caso di falso con contromarca falsa. Sono sì strano ma fino ad un certo punto. Ma vogliate perdonarmi pechè vi è sfuggito il particolare più importante. Da quando in qua la legenda comincia con MARCVS nei sesini? Normalmente è SANCTVS MARCVS VENETI o VENETVS o VENET. Ah ragazzi.1 punto
-
Ciao. Grazie mille per la risposta. Ho consultato la scheda ed ho visto che si tratta del tipo bronzo dorato. Avevo solo un dubbio sul peso in quanto da scheda è circa 10 grammi in più della mia medaglia che pesa solo 35,10 grammi. Ho visto però che in alcune aste passate il peso varia effettivamente, nei diversi esemplari di circa 10 grammi. Ho notato che la scheda attribuisce una rarità R2. Grazie ancora per l aiuto.1 punto
-
Citando @grigioviola (che indirettamente ringrazio) da un post del 2012 allego l'elenco completo dei sesterzi: Il nucleo principale è dato dai sesterzi di Severo Alessandro con 85 esemplari e 32 varietà. Vengono poi Commodo con 59 esemplari e Gordiano Pio con 57. Tuttavia la gran massa è costituita da monete comuni e senza nemmeno un pezzo veramente raro ed importante. Le sole monete che vanno un po' oltre la media del valore storico e numismatico, sono i due sesterzi di Gordiano Africano Padre. Tutti i pezzi sono a leggenda latina: unico a leggenda greca è un sesterzio di Plautilla moglie di Caracalla. Tuttavia esso basta a dimostrare come il tesoretto fosse stato messo insieme con pezzi delle più svariate provenienze. La conservazione dei pezzi varia a seconda dell'età cui appartengono. Cattiva in quelli della fine del I e della prima metà del II secolo; mediocre negli esemplari della seconda metà del II secolo; essa appare assai buona, spesso ottima, in quelli del III secolo, specialmente nei più recenti; ciò che conferma l'epoca sopra indicata sulla formazione del tesoretto. Ecco ora, per ordine cronologico, l'elenco sommario delle monete, al quale ho creduto opportuno di aggiungere, per i pezzi a partire da Faustina Minore (meno Commodo), la indicazione delle varietà, quindi i numeri corrispondenti dell'opera del Cohen, prima edizione: Vespasiano? - 2 Domiziano - 2 Traiano - 12 Adriano - 14 Elio Cesare (C. 57) - 1 Antonino Pio - 33 Faustina Maggiore - 11 Marco Aurelio - 36 Faustina Minore (1 C. 127, 133, 150, 158, 161, 194, 210, 216; 2 C. 164, 167, 215; 4 C. 184 ; 5 tipi incerti) - 23 Lucio Vero (C. 129) - 1 Lucilla (1 C. 42, 48, 63, 78, 86; 2 C. 47, 55, 65, 70 e 71; 3 C. 50 e 52, 60; 1 tipo incerto) - 20 Commodo (pezzi assai consunti) - 59 Crispina (1 C. 30; 2 C. 35, 37) - 5 Didio Giuliano (C. 12?) - 1 Settimio Severo (1 C. 515, 526, 543, 539 o 549, 558 o 566, 631; 2 C. 475, 480 o 481, 532, 556 o 636; 3 C. 548 o 559; 1 tipo ine.) - 18 Giulia Domna (1 C. 156, 158, 174, 191) - 4 Caracalla (1 C. 464, 557) - 2 Plautilla (di zecca greca, v. sopra) - 1 Giulia Soemiade (C. 17) - 1 Giulia Mesa (1 C. 29, 32) - 2 Severo Alessandro (1 C. 301, 330, 338, 345, 355, 371, 384, 389, 394, 410, 414 o 416, 430, 453, 459; 2 C. .251, 282, 404, 406, 435, 437, 457, 460; 3 C. 249, 250, 266, 325, 336, 426; 6 C. 396; 8 C. 293; 10 C. 445; 13 C. 428) - 85 Giulia Mamea (1 C. 36; 3 C. 34; 4 C. 44, 61 ; 5 C. 72; 7 C. 41) - 24 Massimino I (1 C. 80. 97; 2 C. 83, 94; 3 C. 48, 50, 91; 4 C. 86; 8 C. 60) - 27 Massimo (1 C. 11, 13) - 2 Gordiano Africano padre (1 C. 10, 12) - 2 Balbino (C. 16) - 1 Pupieno (1 C. 32, 34) - 2 Gordiano Pio (1 C. 213, 222, 224, 229, 231, 238, 255, 264, 265, 290, 297, 311, 317; 2 C. 215, 216, 236, 248, 260, 309, 329; 3 C. 220, 226, 240, 284, 295, 336; 5 C. 234; 6 C. 242; 1 tipo ine.) - 57 Filippo padre (1 C. 127, 131, 136, 162, 171, 173, 191, 196; 2 C 177, 201, 208; 3 C. 125; 4 C. 150) - 21 Otacilia (2 C. 37, 56; 4 C. 59) - 8 Filippo figlio (1 C. 56, 57, 64, 66) - 4 Traiano Decio (1 C. 79, 97; 2 C. 91. 103) - 6 Etruscilla (1 C. 21 e 1 non indicato in C. = dupondio, in 23) - 2 Treboniano Gallo (1 C. 107, 112, Ì15) - 3 Indecifrabili – 51 punto
-
Che moneta! E che foto! Se mai organizzassi un corso di fotografia numismatica a distanza, considerami “arruolato”....1 punto
-
1 punto
-
A me personalmente sembrerebbe un esubero di metallo, se fosse stato un tentativo di chiusura in A, credo sarebbe stato più verso la parte stretta è inferiore della V...!1 punto
-
Bel soldo vero? e a mio parere più raro di quanto si creda. Ora riposa nella collezione di un amico... ? ciao1 punto
-
Partecipo alla discussione postando la mia 1798 acquistata da poco, ha una patina di vecchia raccolta meravigliosa...!1 punto
-
Ce n'è una terza. MAGDEBURG, Erzbistum. August von Sachsen-Weissenfels, 1638 - 1680. Goldmedaille zu 30 Dukaten o.J. (1673), von J. G. Breyer. Auf die Beanspruchung von Magdeburg und Jülich-Kleve. AVGVST:P.A. A.M.D.S.I.C.E.M Geharnischtes Brustbild nach rechts / SILENDO ET SPERANDO (= in Schweigen und Hoffen) Schwimmender Schwan nach rechts. Slg. Hauswald-- vgl. 1298 (dort in Silber), Slg. Mers.-- vgl. 2312a (dort in Silber), Slg. Erbstein--, Domanig-- vgl. 342. 52 mm. 101,08 g. Gold. Von größter Seltenheit. In diesem Gewicht das einzige bekannte Exemplar. Prachtvolles Barockportrait. Sehr attraktives Exemplar mit feiner Goldtönung, winzige Prüfspur am Rand, kleine Kratzer, vz Aus der Sammlung eines Ästheten. Laut Tentzel gibt es ein Stück in Gold zu 25 Dukaten, T.II Alb. Linie Seite 544 dieses eine Stück befindet sich demnach im Haugwitzischen Münzkabinett - Mülverstedt 1897 Seite 54 bezugnehmend auf dieses Stück. Per la cronaca questa se n'è andata a 50.000 €1 punto
-
Salve a tutti..oggi altro giro al mercatino domenicale, non al Cordusio perchè non ho fatto a tempo, tuttavia ho comunque trovato qualcosina di interessante Condivido con voi le monete, trovate tutte ad 1€ 1) sx: 1 dinaro 1938 Regno dei Serbi dei Croati e degli Sloveni dx: 2 dinari 1938 Regno dei Serbi dei Croati e degli Sloveni1 punto
-
Approfondendo il discorso sul valore del follis come abbiamo avuto modo di dire in precedenza non è noto con certezza quale fosse il valore nominale del nummus argentiferous al momento della sua prima emissione nel 294 d.C.. All'inizio come riportato nel RIC è stato addirittura associato a un valore di 5 denarii per poi essere stato corretto in 10 denarii communes ed è stato a sua volta fatto proprio da Cope che in seguito all'editto di Afrodisia lo riporta nel suo studio con un valore raddoppiato di 20 denarii. Cosa porta a queste diverse ipotesi? Iniziamo con il dire che allo stato attuale non è giunto a noi nulla che chiarisca definitivamente il valore della moneta quindi tutte le supposizioni derivano da diverse interpretazioni. Sappiamo che a ridosso del 300 d.C. iniziano ad apparire dei contrassegni su alcune emissioni di Follis che sono stati considerati dai più almeno inizialmente come valori nominali. Troviamo quindi: XXISIS sui Follis di Siscia (la zecca più orientale sotto il controllo di Massimiano) XX-I sui Follis di Alessandria sotto il controllo di Diocleziano K-V sui Follis di Antiochia sempre sotto il controllo di Diocleziano Il RIC (Sutherland e Carson) interpreta le sigle come XX denarii corrispondenti a una moneta mentre per Antiochia come K (20) sesterzi o V (5) denarii. Queste diverse interpretazioni delle sigle citate a loro volta hanno portato a supporre che potessero essere in vigore valutazioni diverse per il follis all'interno dell’Impero, non solo tra occidente e oriente ma addirittura tra Antiochia e Alessandria. A dire il vero risulta altamente improbabile che una sigla (XXI) ben conosciuta all'interno dell’Impero dai tempi di Aureliano cambiasse di punto in bianco significato generando confusione a chi la leggesse, si può quindi pensare, che come per il radiato argentato, questa indicasse che la moneta era composta da 20 parti di bronzo e una d’argento. Esami metallografici hanno mostrato come la moneta dal peso di 1/32 - 1/30 libbra conteneva al massimo il 4% di argento e mai arrivava alla teorica percentuale del 4,76% di fino, un percentuale comunque plausibile con il significato della sigla. Se quindi per XXI potremmo avere una risposta quale può essere il significato di KV? Sarebbe stato normale seguire la stessa sigla greca usata sugli antoniniani, quindi KA, ma così non è stato. Il RIC, come detto, fornisce una sua interpretazione con 20 sesterzi = 5 denarii, una tesi probabilmente seguita all'iniziale interpretazione della sigla XXI. In realtà potremmo semplicemente ricondurre a tre ipotesi: potrebbe essere il valore della moneta espresso in denari (25); il contrassegno sia solo K e quindi V abbia un altro significato a noi oscuro; oppure personalmente mi viene da pensare che K V non abbia nulla a che vedere con un eventuale contrassegno di valore. Andando nel dettaglio della zecca di Alexandria notiamo come successivamente al 305 d.C. sui Follis appare nei campi la lettera K precedentemente presente ad Antiochia. Possiamo difatti notare che ad Alexandria nei campi sono presenti non solo contrassegni come S P (probabilmente dal significato Sacra Pecunia) e P R (Pondus Restitutus per indicare un aumento di peso) ma dal 308 d.C. altri contrassegni con il segno K. Per esempio: P R (Pondus Restitutus) A fine 308 d.C. appare nei campi X K Tra il 308-310 d.C. appare nei campi K P Nel 311 d.C. appare nei campi K X Una conseguente deduzione potrebbe essere che in realtà il marchio di valore in denari della moneta non fosse presente su queste emissioni e K (20) stesse a indicare le parti di bronzo (quindi riconducibile a XX). Altra conferma che non dovrebbe trattarsi del valore in denarii communes deriva dal fatto che nel 308 d.C. a Lugdunum viene emessa sui follis la sigla CIHS, interpretata da Crawford come 100 sestertii = 25 denarii. Questa interpretazione è molto plausibile in quanto HS indicava nel periodo arcaico il sesterzio, i numerali venivano segnati con una stanghetta orizzontale sopra i caratteri, da qui quindi l'abbreviazione IIS che si trasformò con il tempo in HS, di conseguenza questo confermerebbe che il valore del nummus argentiferous era 25 denarii communes. Cope menziona nella tabella del precedente post anche un radiato di Cizico dal peso di 6 grammi (ma del quale esistono esemplari di quasi 9 grammi come quello in foto sotto) e con un valore doppio rispetto alla frazione radiata largamente conosciuta. La moneta arriva ad avere un peso anche vicino a quello del follis del periodo, una moneta piuttosto rara e quindi non coniata in grandi quantità ma che per esempio vista la consunzione dell'esemplare postato ha comunque circolato. Questa moneta forse è nata da un'errata interpretazione delle direttive relative alla coniazione della nuova tipologia da parte della zecca, ciò non sarebbe una novità per il periodo visto che la stessa zecca di Cizico già commise un errore nello stesso periodo coniando un follis con nei campi la sigla di Cizico ma all'esergo quello di Treveri (SIC!!!) Questa tipologia quindi andrebbe probabilmente iscritta tra gli errori di conio più che come tipologia monetale. Cosa accadde quindi agli aureliani che circolavano per l'impero agli inizi del IV sec.? Un papiro non datato ma riconducibile al periodo della tetrarchia ci mostra la preoccupazione di un'uomo che in previsione della svalutazione di quella che chiama moneta italica si prodiga per fare in modo che possa essere spesa al più presto. Il radiato italico veniva drasticamente dimezzato equiparandolo a quello del radiato post riforma, d'altronde facendo le dovute riflessioni, immaginatevi di avere tra le mani due radiati, uno con un po' di argentatura (se non era già saltata via) e l'altro senza, uno con la sigla XXI e l'altro senza. Questa situazione avrebbe creato sicuramente confusione. Il papiro riportava: Διονύσιος Ἀπίωνι χαίρειν· προσέταξεν ἡ θεία τύχη τῶν δεσποτῶν ἡμῶν τὸ Ἰ(*)ταλικὸν νόμισμα 5εἰς ἥμισυ νούμμου καταβιβασθῆναι· σπού- δασον οὖν πᾶν τὸ Ἰ(*)ταλικὸν ἀργύριον ὃ ἔχεις ἀναλῶσαι ἀγοράσας μοι εἴδη παντοδαπὰ κα̣ὶ π[ο]ίας εὑρίσκεις τιμῆς. τούτου τε ἕνεκα ἀπέστειλα πρός σε 10ὀφφ(ικιάλιον)· προγίνωσκε δὲ ὡς εἰ βουληθείης(*) κακουργίᾳ τινὶ χρήσασθαι οὐκ ἀν- έξομαί σου. (hand 2) ἐρρῶσθαί σε πολλοῖς χρόνοις εὔχομαι, ἄδελφε. ‘Dionysius to Apion, greeting. The divine Fortune of our masters has ordained that the Italian coinage be reduced to the half of a nummus. Make haste, therefore, to spend all the Italian silver that you have on purchases, on my behalf, of goods of every description at whatever price you find them. For this purpose I have dispatched an officialis to you. But take notice that should you intend to indulge in any malpractices I shall not allow you to do so. I pray, my brother, that you may be in long health. I have received the letter from the officialis on the 8th of Pharmouthi.’ E’ quindi evidente che il radiato argentato smette di esser tesaurizzato dall'autore della missiva e che come la legge di Gresham insegna la moneta cattiva (radiata) scaccia la moneta buona (follis) con la prima che viene immediatamente spesa.1 punto
-
1 punto
-
Taglio: 2€ CC Nazione: Grecia Anno: 2016 A Tiratura: 750.000 Condizioni: SPL Città: Bassano del Grappa (VI) Note: News!1 punto
-
Taglio: 2€ Nazione: Monaco Anno: 2001 Tiratura: 923.300 Condizioni: B Città: Bassano del Grappa (VI)1 punto
-
Hai centrato il problema caro Matteo.. E' solo questione di controinformazione come in ogni ambito. Nel nostro ambiente ancor di più, il forum ha dato molto in questo senso, i circoli sono in affanno, i convegni non hanno supporto adeguato ai giovani e ai neofiti, le iniziative sono sempre troppo settoriali, insomma qualcosa era nato di buono come il convegno di Vicenza, ma poi tutto fini tragicamente.. Il Cordusio aveva iniziato un grande lavoro aggregativo e controinformativo, ma poi è successo quello che sappiamo... Insomma se la numismatica non parla in modo adeguato, gli appassionati continueranno a latitare, e si che basterebbe davvero poco.. Ma evidente altri interessi prevalgono sui semplici progetti aggregativi. Qualcosa si sta facendo ancora, la fiammella non si è ancora spenta, ma finchè non saremo tutti coesi e spinti da vera e semplice passione, la numismatica non potrà tornare a raccontare la sua magnificenza.. E' un'equazione semplicissima, non bisogna essere laureati in matematica... Eros1 punto
-
io la toglierei dalla bustina anche perchè si è formata ossidazione daPVC (quella verdina per intenderci).1 punto
-
Mi ritrovo al 100% con quanto detto da @Poemenius e mi accodo a lui e a quanti hanno capito i suoi intenti che questo decalogo non è rivolto a chi scrive sul forum ma a chi ha intenzione di proporre i suoi scritti in riviste di settore (che poi a loro volta si suddividono in scientifiche e divulgative). La discussione nel forum è una cosa, la resa in articolo o saggio della medesima è tutt'altra faccenda anche perché non vale (e nemmeno deve valere) il fatto che "ciò che si dice sul forum lo si può dire anche in un saggio"... non è assolutamente così1 Il forum è un luogo che può ospitare e riproporre discussioni vecchie anche di decenni e decenni e fatte e rifatte e trite e ritrite anche solo per il gusto di continuarne a parlare tra amici, appassionati e neofiti. Il saggio invece è un apporto contributivo di un certo livello e soprattutto appunto un "apporto", un'aggiunta (o revisione) di conoscenze. Certo, il forum può essere la palestra di partenza, lo spunto per far poi nascere un saggio, un articolo che prima è stato abbozzato a livello di semplice discussione (e in lamoneta questa è successo moltissime volte! io stesso l'ho vissuto in prima persona questo percorso). Quindi, per chi ha voglia di cimentarsi nell'avventura della scrittura numismatica... consiglio di seguire passo passo il breve, ma efficace decalogo proposto in questa discussione!1 punto
-
Avete ragione, ( vale la scusa che ho avuto un attacco di gotta? ) proseguo con la medaglia del 1987 ...e il volantino del CONVEGNO1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.