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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/16/19 in tutte le aree
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Se può interessare: https://www.numismaticadellostato.it/pns-pdf/materiali/BdNonline_Materiali_44_2016.pdf5 punti
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Stesso simbolo al rovescio , ma variano il ramo di ulivo e le spighe di grano. Anche il dritto non è lo stesso: La mia presenta la stellina a 5 punte a fine legenda. Sul nuovo aggiornamento del Magliocca.... questo taglio è già riportato.... ne discutemmo con Pietro l'anno scorso.5 punti
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Sto facendo un po' di video che secondo me su YouTube mancano che parlano di argomenti numismatici da zero e sono adatti per chi vuole iniziare e non ha nessuna conoscenza o per chi eredita una collezione. Faccio questi video principalmente prendendo come pubblico i miei amici che mi seguono su Facebook. Per ora ho parlato di gradi di conservazione, di rarità. Ho caricato ora la prima parte sull' autenticità, la seconda uscirà... Così come usciranno nelle prossime settimane video che spiegano dove acquistare le monete e dove vendere le monete. Ci sono poi dei video di alleggerimento dove faccio delle carrellata di monete, piuttosto che il video 8 monete da collezione che ha avuto molto successo con 255 visite. Farò altri video di alleggerimento sulle patine e sugli euro. Ci sono e saranno video per pubblicizzare eventi come la conferenza di Arslan sul libro di Mazarakis ecc..4 punti
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Approfondendo il discorso sul valore del follis come abbiamo avuto modo di dire in precedenza non è noto con certezza quale fosse il valore nominale del nummus argentiferous al momento della sua prima emissione nel 294 d.C.. All'inizio come riportato nel RIC è stato addirittura associato a un valore di 5 denarii per poi essere stato corretto in 10 denarii communes ed è stato a sua volta fatto proprio da Cope che in seguito all'editto di Afrodisia lo riporta nel suo studio con un valore raddoppiato di 20 denarii. Cosa porta a queste diverse ipotesi? Iniziamo con il dire che allo stato attuale non è giunto a noi nulla che chiarisca definitivamente il valore della moneta quindi tutte le supposizioni derivano da diverse interpretazioni. Sappiamo che a ridosso del 300 d.C. iniziano ad apparire dei contrassegni su alcune emissioni di Follis che sono stati considerati dai più almeno inizialmente come valori nominali. Troviamo quindi: XXISIS sui Follis di Siscia (la zecca più orientale sotto il controllo di Massimiano) XX-I sui Follis di Alessandria sotto il controllo di Diocleziano K-V sui Follis di Antiochia sempre sotto il controllo di Diocleziano Il RIC (Sutherland e Carson) interpreta le sigle come XX denarii corrispondenti a una moneta mentre per Antiochia come K (20) sesterzi o V (5) denarii. Queste diverse interpretazioni delle sigle citate a loro volta hanno portato a supporre che potessero essere in vigore valutazioni diverse per il follis all'interno dell’Impero, non solo tra occidente e oriente ma addirittura tra Antiochia e Alessandria. A dire il vero risulta altamente improbabile che una sigla (XXI) ben conosciuta all'interno dell’Impero dai tempi di Aureliano cambiasse di punto in bianco significato generando confusione a chi la leggesse, si può quindi pensare, che come per il radiato argentato, questa indicasse che la moneta era composta da 20 parti di bronzo e una d’argento. Esami metallografici hanno mostrato come la moneta dal peso di 1/32 - 1/30 libbra conteneva al massimo il 4% di argento e mai arrivava alla teorica percentuale del 4,76% di fino, un percentuale comunque plausibile con il significato della sigla. Se quindi per XXI potremmo avere una risposta quale può essere il significato di KV? Sarebbe stato normale seguire la stessa sigla greca usata sugli antoniniani, quindi KA, ma così non è stato. Il RIC, come detto, fornisce una sua interpretazione con 20 sesterzi = 5 denarii, una tesi probabilmente seguita all'iniziale interpretazione della sigla XXI. In realtà potremmo semplicemente ricondurre a tre ipotesi: potrebbe essere il valore della moneta espresso in denari (25); il contrassegno sia solo K e quindi V abbia un altro significato a noi oscuro; oppure personalmente mi viene da pensare che K V non abbia nulla a che vedere con un eventuale contrassegno di valore. Andando nel dettaglio della zecca di Alexandria notiamo come successivamente al 305 d.C. sui Follis appare nei campi la lettera K precedentemente presente ad Antiochia. Possiamo difatti notare che ad Alexandria nei campi sono presenti non solo contrassegni come S P (probabilmente dal significato Sacra Pecunia) e P R (Pondus Restitutus per indicare un aumento di peso) ma dal 308 d.C. altri contrassegni con il segno K. Per esempio: P R (Pondus Restitutus) A fine 308 d.C. appare nei campi X K Tra il 308-310 d.C. appare nei campi K P Nel 311 d.C. appare nei campi K X Una conseguente deduzione potrebbe essere che in realtà il marchio di valore in denari della moneta non fosse presente su queste emissioni e K (20) stesse a indicare le parti di bronzo (quindi riconducibile a XX). Altra conferma che non dovrebbe trattarsi del valore in denarii communes deriva dal fatto che nel 308 d.C. a Lugdunum viene emessa sui follis la sigla CIHS, interpretata da Crawford come 100 sestertii = 25 denarii. Questa interpretazione è molto plausibile in quanto HS indicava nel periodo arcaico il sesterzio, i numerali venivano segnati con una stanghetta orizzontale sopra i caratteri, da qui quindi l'abbreviazione IIS che si trasformò con il tempo in HS, di conseguenza questo confermerebbe che il valore del nummus argentiferous era 25 denarii communes. Cope menziona nella tabella del precedente post anche un radiato di Cizico dal peso di 6 grammi (ma del quale esistono esemplari di quasi 9 grammi come quello in foto sotto) e con un valore doppio rispetto alla frazione radiata largamente conosciuta. La moneta arriva ad avere un peso anche vicino a quello del follis del periodo, una moneta piuttosto rara e quindi non coniata in grandi quantità ma che per esempio vista la consunzione dell'esemplare postato ha comunque circolato. Questa moneta forse è nata da un'errata interpretazione delle direttive relative alla coniazione della nuova tipologia da parte della zecca, ciò non sarebbe una novità per il periodo visto che la stessa zecca di Cizico già commise un errore nello stesso periodo coniando un follis con nei campi la sigla di Cizico ma all'esergo quello di Treveri (SIC!!!) Questa tipologia quindi andrebbe probabilmente iscritta tra gli errori di conio più che come tipologia monetale. Cosa accadde quindi agli aureliani che circolavano per l'impero agli inizi del IV sec.? Un papiro non datato ma riconducibile al periodo della tetrarchia ci mostra la preoccupazione di un'uomo che in previsione della svalutazione di quella che chiama moneta italica si prodiga per fare in modo che possa essere spesa al più presto. Il radiato italico veniva drasticamente dimezzato equiparandolo a quello del radiato post riforma, d'altronde facendo le dovute riflessioni, immaginatevi di avere tra le mani due radiati, uno con un po' di argentatura (se non era già saltata via) e l'altro senza, uno con la sigla XXI e l'altro senza. Questa situazione avrebbe creato sicuramente confusione. Il papiro riportava: Διονύσιος Ἀπίωνι χαίρειν· προσέταξεν ἡ θεία τύχη τῶν δεσποτῶν ἡμῶν τὸ Ἰ(*)ταλικὸν νόμισμα 5εἰς ἥμισυ νούμμου καταβιβασθῆναι· σπού- δασον οὖν πᾶν τὸ Ἰ(*)ταλικὸν ἀργύριον ὃ ἔχεις ἀναλῶσαι ἀγοράσας μοι εἴδη παντοδαπὰ κα̣ὶ π[ο]ίας εὑρίσκεις τιμῆς. τούτου τε ἕνεκα ἀπέστειλα πρός σε 10ὀφφ(ικιάλιον)· προγίνωσκε δὲ ὡς εἰ βουληθείης(*) κακουργίᾳ τινὶ χρήσασθαι οὐκ ἀν- έξομαί σου. (hand 2) ἐρρῶσθαί σε πολλοῖς χρόνοις εὔχομαι, ἄδελφε. ‘Dionysius to Apion, greeting. The divine Fortune of our masters has ordained that the Italian coinage be reduced to the half of a nummus. Make haste, therefore, to spend all the Italian silver that you have on purchases, on my behalf, of goods of every description at whatever price you find them. For this purpose I have dispatched an officialis to you. But take notice that should you intend to indulge in any malpractices I shall not allow you to do so. I pray, my brother, that you may be in long health. I have received the letter from the officialis on the 8th of Pharmouthi.’ E’ quindi evidente che il radiato argentato smette di esser tesaurizzato dall'autore della missiva e che come la legge di Gresham insegna la moneta cattiva (radiata) scaccia la moneta buona (follis) con la prima che viene immediatamente spesa.4 punti
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Ciao a tutti! Contagiato da @cabanes, sono stato vittima del fascino dei Siegestaler e - non potendomi sottrarre dal canto delle sirene teutoniche - ho cominciato questa piccola collezione che per fortuna si può completare in cinque passi. Ho iniziato "dal basso", cioè con la moneta a maggior tiratura: Prussia, Guglielmo I, 880.000 esemplari. Sul D c'è l'immagine del re: qui in foto con una sfilza di medaglie che credo farebbero venire l'acquolina in bocca a @sandokan e @borghobaffo io ne ho contate venti! Sul rovescio troviamo la Germania: Forse non tutti sanno che la "Germania" è stata un invenzione italica! Duemila anni fa, la troviamo già su di un aureo di Domiziano, sconfitta e seduta a terra, con la lancia spezzata: altro che la Merkel! ? Adesso rubo un po' di qua e di là: Guerre napoleoniche Nel susseguirsi delle guerre napoleoniche si usò la figura di Germania come personificazione della Nazione tedesca, così come la francese Marianna [...]. Ma il più bello viene adesso: queste chi sono?!? L' Italia e la Germania von Friedrich Overbeck, del 1828 !!! All'epoca della creazione del dipinto, tanto l'Italia quanto la Germania erano a malapena concetti geografico-culturali generici delle rispettive regioni dell'Europa centrale e meridionale, frantumate politicamente in diversi principati (v. Confederazione germanica e Risorgimento), che solo un cinquantennio più tardi si sarebbero unificati negli Stati nazionali del Regno d'Italia (1861) e dell'Impero tedesco (1871). La donna a sinistra ha i capelli scuri e reca in capo una corona d'alloro, quella a destra è bionda e inghirlandata di fiori. Esse hanno un'aria mesta e si tengono la mano in atteggiamento amichevole. A sinistra lo sguardo coglie un tipico paesaggio italiano di coste rocciose, mentre a destra è riconoscibile una città tedesca torreggiante in stile gotico. Già allora questi due paesi erano più legati tra loro di quanto anche al giorno d'oggi certa gente vuole credere... e devo aggiungere, legati sia nel bene che nel male. Per il catalogo: Maße: 33 mm / Gewicht: 18,52 g *** FINE DELLA PRIMA PUNTATA *** Servus, Njk Nuovamente un "ping" in particolare a @giulira @ascamanaut @vathek19843 punti
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Leggo sempre con attenzione ciò che scrivi...almeno Io, personalmente non ho mai scritto oppure avallato l'ipotesi o la teoria (mai lo farò) che questi in zecca lanciassero o lasciassero segnali sulle monete con l'intento di riferire chissà che cosa. La mia opinione, da quel tanto che studiato queste monete è sempre e solo quello che ho scritto in precedenza. Per convenzione li chiamiamo segni, ma per me non sono altro che delle indentificazioni apposte sulle monete (rame e argento), per individurne alcune determinate "liberate" diverse dalle altre. Altre monete hanno subito delle sottrazioni di lettere che non possono ricadere nel mero errore da principiante. Ricordo a tal proposito che la legenda era predisposta da personale esperto, se non, sotto Ferdinando IV, dallo stesso incisore delle impronte dell'effige. I Perger (padre e figlio) erano abilissimi incisori, macchinisti, rinomati proprio perchè bravissimi nella preparazione e incisione dei caratteri.3 punti
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Bisognerebbe ricondurre il tutto (cioè la produzione di monete che definiamo segnate), ad un ragionevole fatto storico accaduto, e quando comunque sia, la fabbricazione continuava nei locali della zecca. E' un discorso molto complesso, ma su alcune vicende, anche documentate (le vicende e non la produzione di queste monete), possimo presuppore che vennero distinte da altre, per riconoscerle, sia le monete che il metallo utilizzato in zecca per produrle. Non solo su quelle Repubblicane, ma anche su quelle della Restaurazione posso affermare che vennero utilizzati segni sui coni per riconoscere determinate liberate, dalle altre; come è molto probabile, anzi, ne sono certo che ciò avvene anche sotto Francesco II di Borbone (cito il caso di coniazioni fabbricate durante il suo regno a Ferdinando II morto). Questi sono eventi storici accaduti e qualche straccio di prova per ricondurle a ciò che affermo c'è. Ma dobbiamo tener presente, ed è oramai consolidato, anche facile da capire, che se comunque sono dei segni che un responsabile della zecca apponeva per riconoscerne una sua paternità, appare anche ovvio che nulla poteva lasciare trascritto, ma ma dire mai. Mi preme anche ricordare, come tutti sapete, oramai, che queste le troviamo anche in alcuni periodi precedenti la Repubblica, come gli anni 90/91/94 ecc. ecc. il caso delle lettere I è eclatante...questo non è una piccola segnatura, ma una mancanza talmente grossolana, che mi farebbe presupporre addirittura che tutti le dovessero riconoscere. Dicevo, che su queste pre-Repubblicane ci sarebbe da indagare, ricondurle cioè a un fatto storico comunque accaduto, così come nei periodi di cui affermavo. Ad oggi, finalmente, mi sento di gioire, perchè un grande passo in avanti è stato compiuto, e non è stato affatto facile ricercarle, osservarle ed isolarle tutte (e ben vengono altre), riportandole come delle varianti. Mi auguro e spero che sia così, di aver in un certo modo laciato una traccia da seguire per tutti quelli come me, che hanno la passione per la numismatica partenopea. Chiudo scrivendo una battuta, che è anche un indizio che sto da tempo (se ne avrò ancora) seguendo: I segni terminano quando l'ultimo Perger lasciò i locali della zecca. Quelli che osserviamo nei tempi appena dopo, sono simboli di riconoscimento della mano che produceva il conio ordinato (differenziazione tra una persona ed un'altra) e non un simbolo per identificarne una coniazione che solo alcuni dovevano sapere.3 punti
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Ciao, dalla foto non si riesce a capire quanto sia concava, altrimenti si potrebbe pensare che sia un "gobbino", cioè una moneta che veniva volontariamente scodellata per essere usata come portafortuna, all'epoca, nel sud Italia era pratica comune appoggiarlo sulla pancia delle donne gravide perché si credeva portasse fortuna al bambino...3 punti
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Un euro è una piccola cifra per questo tipo di moneta, ma purtroppo è concava, colpa sicuramente da quel pesante colpo a taglio ricevuto sulla data. Sembrerebbe effettuato da un pesante martello su di punteruolo a punta piatta, dalle incrostazioni che vi sono attorno e dentro sembrerebbe inferto all'epoca. Regno delle due Sicilie - tornese del 18443 punti
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Senza Lamoneta non ci sarebbe stato nulla... Il forum ha dato un contributo spaventoso, specialmente nell'ultimo decennio, traguardi inarrivabili...migliaia di appassionati che altrimenti non ci sarebbero stati, una vetrina che ha dato un eco inimmaginabile all'ambiente.. Penso solo se non ci fosse più... Una landa desolata... Eros3 punti
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Salve a tutti. in questo post vorrei riportare immagini di monete vere (poche) e false (tante) tratte dal volume "la scienza delle medaglie", del '700. sto già ridendo, ma intanto vi propongo le prime pagine. Ad libitum2 punti
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Molte persone? Fatico a trovarne UNA di persona interessata a vedere la mia collezione ?2 punti
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Non so... la forma della testa e' molto diversa ,in genere nei ritratti Gallieno e' di aspetto gradevole e nel complesso risulta armonioso ,il personaggio ritratto nel busto in questione proprio bello non e', in fondo l'unico elemento accomunante e' la barbetta . Ma non mi impunto ,forse il mio e' solo un bonario spirito di contraddizione .2 punti
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Buonasera a tutti voi del forum sono d'accordo con chi mi ha preceduto vorrei aggiungere qualcosa anche io,se andiamo avanti così la numismatica va a morire se non ci sarà un cambio con nuovi giovani numismatici, secondo me bisogna cominciare dai bambini delle scuole elementari e fargli capire il concetto della numismatica e l'avvicinamento al mondo delle monete che la numismatica e storia che la numismatica e passione e non un guadagno.Io non mi riconosco in questo concetto di numismatica vedo tanti giovani che incominciano a collezionare monete soprattutto euro, leggo tanti post che invece di dire comprò dei 2 euro commemorativi è studio l'importanza che ha per quello Stato la faccia coniata e che cosa rappresenta si soffermano a dire li prendo fdc o prof per avere un guadagno in futuro2 punti
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..... interessante la V capovolta al posto della A in FERDINANDVS2 punti
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Lo e’ perche’ solo una mano mancina come quella di Leonardo poteva lasciare i segni così che escono dagli occhi2 punti
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Dimenticavo: fino a qualche mese fa, nessuno mai hai controllato i tagli delle monete....ma sono la terza faccia della moneta...da studiare. Ovviamente dopo un lungo lavoro di controllo, qualcosa ho lasciato, ma per essere la prima edizione ricca anche di queste particolarità inserite, che sono poi i simboli sotto il busto dei sovrani e anche nei tagli, credo che dopo decenni, decenni...siamo a buon punto. O sbaglio ?2 punti
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taglio 2 euro cc paese Belgio anno 2005 tiratura 6.000.000 condizioni bb città Milano2 punti
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Il testo si jobert, è stato ritenuto, ai tempi, un vero culto, era un riferimento per i numismatici del tempo, stampato e tradotto in più edizioni, a cavallo del 600 e 700 ( come nella tua edizione, è quella del ‘28?) purtroppo, come si sa spesso le conoscenze erano quelle che erano e probabilmente accattivava là novità anche allora. Monete poco leggibili venivano letteralmente inventate o spesso attribuite ad altre zecche e nessun numismatico ne é stato immune, persino il Torremuzza.... Pare addirittura che i numismatici al servzio dei nobili inventassero nei testi le monete per “arricchire” i vari gabinetti numismatici (spesso i testi rappresentavano le collezioni dei Signori del tempo). il bello dei testi antichi sta anche in questo...un po’ di gossip del tempo.. skuby2 punti
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Penso che "lamoneta" sia una eccellente scuola di formazione numismatica e non solo... Buon fine settimana a tutti2 punti
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non so se sia già successo o meno, ma a parere mio sarà una cosa molto difficile da avverare...2 punti
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Taglio: 2 Euro CC Nazione: Belgio Anno: 2011 Tiratura: 5'000'000 Condizioni: BB Città: Milano (MI)2 punti
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Due editori di numismatica mi hanno chiesto scrivi su tutto questo un libro, te lo pubblichiamo, hai vissuto virtualmente, realmente, sai, hai informazioni, dati, conosci i problemi, sai anche scrivere...forse la numismatica ha bisogno di una rigenerazione sui valori, vediamo...perché no ?2 punti
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Taglio: 2€ CC Nazione: Grecia Anno: 2016 A Tiratura: 750.000 Condizioni: SPL Città: Bassano del Grappa (VI) Note: News!2 punti
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Siete pronti??? Oggi ce ne andiamo un po' al Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi di Siracusa in cui è conservata una splendida collezione di monete e di oggetti preziosi. Andiamo!!!!1 punto
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Carissimi nei giorni scorsi ho visitato con piacere il Museo Archeologico Nazionale di Venezia, situato in piazza San Marco (con ingresso dalla parte opposta a quello della Basilica) e sono rimasto attratto da un busto descritto come ritratto maschile della metà del III secolo raffigurante un personaggio anonimo ma che di così anonimo, a mio parere, non aveva molto in fondo. Appena visto avrei detto che si trattava proprio di Gallieno (253-268) e sono rimasto colpito leggendo la descrizione dell'opera quando appunto veniva dichiarato come "anonimo". Purtroppo al momento non conosco nulla sulla provenienza e volevo proporvi questo oggetto per avere un parere di persone sicuramente più esperte e con più esperienza di me riguardo a una possibile identificazione. Preciso che il naso è frutto di un restauro (probabilmente ottocentesco). grazie a tutti coloro che interverranno. qui busti di Gallieno: (questo particolarmente giovanile)1 punto
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Oggi in politica vengono chiamati , per fortuna solo a volte al governo della Nazione , dei personaggi altamente qualificati definiti “Tecnici” perche' operanti al di fuori della politica attiva , nell' ambito dell' Economia per risolvere questioni nazionali legate alle loro professioni personali private , cio' avviene quando i politici non riescono , per vari motivi , a trovare soluzioni economiche nazionali adeguate . Questa pratica dell' avvento di “Tecnici” , non e' comunque una “invenzione” moderna , fu invece in voga anche nell' antica Roma imperiale , con la sola differenza che l' Imperatore “Tecnico” di turno , nei tempi antichi eletto dal Senato o per volonta' delle Legioni oggi invece su chiamata del Presidente , risolto il problema economico con provvedimenti tecnici sulle monete e con l' introduzione di nuove tasse o inasprimenti di quelle gia' esistenti , rimaneva comunque saldamente al governo dell' Impero , mentre oggi risolti i problemi , i “Tecnici” generalmente vengono “licenziati” al termine del mandato , riaffidando il governo dello Stato , dopo nuove elezioni , alla rinnovata classe politica . Uno dei primi “Tecnici” dell' antica Roma fu l' Imperatore Vespasiano che in relazione alle manovre economiche adottate , cosi' lo definisce Tacito negli Annali , libro III , 55 , 2 : “La spinta piu' forte a regole di sobrieta' venne da Vespasiano , esempio lui stesso di vita austera , secondo gli antichi dettami ; inoltre il rispetto verso quel Principe (Augusto) e il vivo desiderio di emularlo , si rivelarono piu' validi della pena comminata dalle Leggi e dalla paura di esse” Vespasiano per arrivare al governo dell' Impero dovette battersi con Vitellio e vincerlo ; anche per Vitellio ascoltiamo le dure parole di Tacito nelle Storie , libro II , 95 , 2 e 3 : “Non c' era nessuno alla sua corte che si facesse valere per rettitudine e operosita' ; una sola invece la strada della potenza : saziare con dispendiosi banchetti e folli bagordi la voracita' senza fondo di Vitellio . Il quale convinto che bastasse godere il presente senza pensare al domani , pare abbia dilapidato in pochissimi mesi novecento milioni di Sesterzi “ Su parere della Dott.ssa Silvana Balbi de Caro , la cifra enunciata da Tacito circa la spesa in banchetti , fatta in pochi mesi , da Vitellio e stimata in 900 milioni di Sesterzi , e' una cifra assolutamente enorme , se paragonata con il bilancio annuale medio dello Stato romano al tempo di Augusto , calcolato in circa 400 milioni di Sesterzi annui . Da cio' si comprende come Imperatori senza scrupoli eletti per vie militari dilapidassero l' economia dello Stato per ottenere il favore delle truppe e del popolo . Vespasiano , come un moderno “Tecnico” , quando divenne Imperatore riformo' l' economia dello Stato romano ; ma in quale modo poteva operare un riformatore dell' economia in epoca romana oltre che inasprendo le tasse o crearne di nuove , oppure nel ridurre il peso delle monete e la percentuale di fino nelle monete in argento , risparmiando cosi' lo Stato in metalli e svalutandoli ? Per un autorevole parere leggiamo quanto scrive Silvana Balbi de Caro : “Una volta prese in mano le redini del governo , Vespasiano cerco' di risanare il bilancio decisamente deficitario . I problemi erano molti . Alcuni avevano radici profonde . Inizialmente pare che le previsioni del nuovo Princeps fossero disastrose . Svetonio , Vespasiano , XVI , 3 , parla di una stima di 40 miliardi di Sesterzi fatta da Vespasiano per far fronte alle immediate necessita' dello Stato . L' indicazione e' ritenuta concordemente eccesssiva dagli studiosi moderni . Essa da comunque la misura del disastro che incombeva su Roma . Ma Vespasiano aveva le carte in regola per rimettere ordine nel bilancio dello Stato . Proveniva egli infatti da una famiglia di operatori finanziari . Il nonno paterno T. Flavio Petro , dopo Filippi , aveva esercitato la professione di coactor argentarius a Rieti e il padre T. Flavio Sabino era stato esattore in Asia e in seguito aveva prestato denaro a interesse agli Elvetii . I punti focali del suo intervento si incentrarono da un lato nel recupero dei beni del demanio …....che furono venduti al miglior offerente ….....e dall' altro nel riordinamento dell' amministarzione finaziaria centrale . Sembra infatti che proprio all' eta' flavia vada attribuita la riorganizzazione del Fisco , il quale in quanto cassa imperiale venne ad acquistare una posizione sempre piu' importante nell' amministrazione finanziaria romana , a fronte di un ridimensionamento dell' antico Erario , la cassa del Popolo Romano . Anche la pressione fiscale aumento' notevolmente in eta' flavia . Vespasiano infatti : “non contento di aver richiesto l' esazione delle imposte non pagate sotto Galba , ne aggiunse delle nuove ancora piu' gravose e aumento i tributi delle Provincie” . Ma si disse fosse stato spinto a tanto : “dalla immensa poverta' dell' Erario e del Fisco , poverta' che aveva reso di pubblico dominio quando appena assunto il principato aveva affermato che erano necessari 40 milioni di Sesterzi perche' lo Stato potesse sopravvivere” Ora , senza tediare oltre i lettori della Sezione , la Balbi de Caro ricorda anche che Vespasiano dopo i positivi provvedimenti economici presi , tra cui anche la inedita tassa sui bagni pubblici , gli urinatoi , riusci' infine a risollevare l' economia dello Stato e pote' riportare il fino di argento dei Denari al 98% contro una media precedente attestata sul 93/94% ed anche il suo peso torno' ad essere quello dei valori precedenti alla riforma di Nerone . Concludendo , i “Tecnici” economici pronti a risollevare le finanze di uno Stato con disposizioni odiose , ma semplici ed efficaci , sono sempre esistiti ; Vespasiano , in ambito romano imperiale , fu probabilmente il capostipide dei “Tecnici” anche per professione civile familiare , ma nel corso della storia romana ne vennero altri …...fino a qualche anno fa . Il problema finanziario dello Stato romano , dovuto a svariati motivi , fu una delle cause piu' importanti della sua caduta .1 punto
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Ciao a tutti! Tra un Siegestaler e l'altro mi è capitato di vedere alcuni oggetti interessanti offerti dallo stesso venditore, così ho sfruttato la possibilità di risparmiare sui costi di spedizione. Questa medaglia non é per me: gli unici animali che apprezzo sono quelli che si possono cucinare e trattandosi qui di cani devo aggiungere "senza che mia moglie chieda il divorzio". Per chi non lo sapesse, l'ungerese è tra le lingue più ostiche in Europa. Io ne ho sempre avuto rispetto in quanto non ne capisco una parola. Questa medaglia dovrebbe essere del 1930 (ca. 42g / 41,5mm): "Associazione ungherese degli allevatori e amici dei cani" in originale 'Magyar Ebtenyésztők és Ebkedvelők Egyesülete' Se amate questi quadrupedi, cliccate sull'immagine e ingranditela: ne vale la pena; se non li amate, pensate male della persona che come cornice ha usato dei cuoricini. Prima di chiudere, facciamo un giro tra i cani che abbaiano in Europa: in Germania „wau-wau“ o „wuff-wuff“ Spagna „guau-guau" Francia „toutou“ o „ouah-ouah“ „bau-bau“ lo conoscete... Brexit style: „bow-bow“ America! „arf-arf“ Rumeno „ham-ham“ Turco „hav-hav“ o „kuçu-kuçu“ Russky „gaff-gaff“ Finlandese „huf-huf“ finalmente Magyar (cioè ungherese): "kutyus " Se ho sbagliato qualcosa, siete pregati di correggermi, solo non fatemelo pesare! ? Servus, Njk PS: la medaglia è finita sulla scrivania di mia figlia - quella che già colleziona i cavalli (e si mangia le caramelle..)1 punto
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È diventato interessante, ho deciso di confrontare Corteo funebre in Corso Vittorio Emanuele. la maggior parte delle case rimane1 punto
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Anni fa molti dicevano, ad esempio, "costa sulle 20 €" in quanto i meno giovani di erano abituati a declinare al femminile con la lira e continuavano a farlo inconsapevolmente anche dopo il 1999/2002. Anche in questo caso non v'è dubbio sulla reale declinazione, che è al maschile.1 punto
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@giovanni0770, ho riguardato le foto dei tagli che avevo in archivio delle rare mezze Piastre, c'è un errore nel Manuale; le stelle sono 4 e non 5. stella PROVIDENTIA stella stella OPTIMI stella PRINCIPIS Provvederò. Grazie.1 punto
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Il famoso quadro di Leonardo del Musico, qualcuno penso’ a Ludovico il Moro ma non lo e’, qualcuno disse che non era suo in realtà lo e’.1 punto
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Ciao a tutti, anche se ammaccatella assai per un euro non me la sono sentita di lasciarla nella ciotola, purtroppo è un pò concava per via di quel pesante colpo a taglio che è stato inferto sulla data. L'ho presa ugualmente perchè tipologicamente diversa dal tornese del 1858 che già possedevo. Sembrerebbe che non sia mai stata pulita, almeno credo.... contorno rigato gr. 3,10 e mm. 19,001 punto
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Difficile indicare quale sia il significato della lettera, identificava l’emissione visto che la serie successiva utilizzava la lettera B (RBP per esempio). La trovo quindi difficile come supposizione.1 punto
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E’ poi Il Conte Filippo Arconati che dona i disegni di Leonardo che ha raccolto all’ Ambrosiana1 punto
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Confermo a riguardo la segnalazione: quella di Giovanni ricade nella n. 406a (perchè senza stellina), quella di Rocco, nella 406a1. Ma ho recuperato la foto di anche la n. 406b con al rovescio asterisco. Bene, e grazie a Voi > spero di raccogliere molto materiale nuovo da inserire nel futuro.1 punto
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Non conservo i riferimenti delle banconote folli. Posdo al massimo contribuire con questo affarone...1 punto
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Io amo molto le coniazioni a martello e questo ritratto l'ho particolarmente nel cuore, per l'aspetto stilistico raffinato, e per i ricordi di quand'ero bambino e mio padre me ne fece vedere una per la prima volta.. Era quasi più grande di me, dovevo tenerla con due mani, fu un'emozione indescrivibile.. ACR auction 12. Lot 1090 Milano, Carlo II (1674-1700), Filippo, 1676; AR (g 27,81; mm 40; h 9); CAROLVS⋅II⋅REX⋅HISPANIARVM, busto corazzato a d.; sotto 1676, Rv. MEDIOLANI ⋅DVX ET⋅C⋅, stemma coronato. CNI 52.1 punto
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I volti a trequarti nelle rappresentazioni monetali sono i miei preferiti, come quelli con doppio ritratto, qui ci sono entrambi..il massimo.. I volti, i ritratti in genere sono più enigmatici, si pronunciano, ti ascoltano.. E poi mi rappresentano per tanti aspetti, mi hanno sempre fatto compagnia, son stati parte di me, nei miei studi, quando riproducevo i gessi classici a scuola, prima attraverso il disegno, e poi la scultura, e infine ancora oggi nelle mie opere.. Ti seguo..1 punto
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Oggi in questa selva oscura...altro che coraggio ci vuole... Mi ero perso qualche discussione.. e leggendola, mi sono fatto un idea di quello che sta accadendo, e dell'ambiente che si è venuto a creare.. Quanta tristezza e quanto inutile e ingiustificato accanimento...1 punto
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Mi complimento, Hirpini; in effetti c'era qualcosa che non mi quadrava. Onestamente dal mio PC non capivo bene la legenda sul dritto. Quello che vedevo, associato al ritratto, mi avevano fatto pensare a Iulia Mamea. Infine, mi e' piaciuta l'analisi della due diverse immagini della Pietas: molto istruttiva. Buona notte Stilicho1 punto
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Concordo in pieno. Chi vuole palesare quell'appartenenza, lo fa con simboli ben distinguibili, talvolta immediatamente riconoscibili come tali (il che è una contraddizione con il concetto di "esoterico", ma ? tant'è...), talaltra più generici e apparentemente "neutri". Ma in ogni caso si usano simboli ben leggibili e comprensibili a prima vista, circostanze che purtroppo nell'anello in questione non si riscontrano affatto. ?1 punto
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Questo è come le conservo io e credo che alcuni materiali ne possano risentire a lungo periodo E' l'ultima volta che le ho viste tutte assieme e mancavano alcuni ultimi arrivi ??? ... mi mancano ?1 punto
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Vero gli anni migliori per iniziare molte cose, in questo caso avvicinarsi alla moneta, sono durante la scuola elementare. Mi sento molto vicino a questa idea.1 punto
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taglio 2 euro paese Cipro anno 2014 tiratura 93.000 condizioni qspl città Milano Note NEWS!!1 punto
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Anche un recentissimo decreto dell' attuale governo , con le dovute differenze delle epoche , trova un simile riscontro al tempo di Traiano e Nerone , i "Congiarium" o la "Liberalitas" dell' Imperatore , leggiamo ancora cosa scrive la Dott.ssa Balbi de Caro quasi 30 anni fa : "Alle necessita' della plebe urbana , inoltre , Traiano , come d' altra parte avevano gia' fatto i suoi predecessori , provvide ampiamente con distribuzioni in natura o in denaro che venivano periodicamente concesse ai cittadini iscritti negli elenchi degli indigenti . E anche queste provvidenze imperiali sono ampiamente ricordate sulle monete dell' epoca . Ma , poiché era chiaro che facendo ricorso esclusivamente alla pubblica carita' le condizioni di vita della popolazione non ne avrebbe tratto un giovamento duraturo , i consiglieri finanziari di Traiano dovettero in qualche modo prospettare all' Imperatore la necessita' di aumentare l' occupazione , creando nuovi posti di lavoro . Tanto piu' che gli enormi proventi del bottino rastrellato in Dacia , oltre dai guadagni tratti da altre campagne militari fortunate in Oriente , aspettavano di essere messi a frutto . E Traiano vide come lo sviluppo da lui impresso all' attivita' edilizia di Roma e provincia oltre a dare prestigio alla sua amministrazione poteva diventare un mezzo obiettivo di ripresa economica e , se ben pilotato , un formidabile strumento di propaganda politica " Nella terza foto una distribuzione di Adriano di denari al popolo .1 punto
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però auree... sinceramente manderei un lettera alla Settimana. sono solo placcate!1 punto
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