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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/10/19 in tutte le aree

  1. Buongiorno a tutti. Volevo informarvi che stamattina si è svolta un'interessantisima manifestazione al Parco archeologico di Velia, nell'attuale comune di Ascea (SA). La manifestazione rientrava nelle celebrazioni per Giornata internazionale della Donna e la nuova direttrice del Parco archeologico di Velia, Dottoressa Giovanna Scarano, ha svolto un'interessantissima relazione in cui ha illustrato alcuni reperti archeologici attinenti alla sfera femminile. Ha così parlato in primo luogo di un frammento in avorio di importazione etrusca del VI secolo a. C. che raffigura delle fanciulle danzanti e che probabilmente decorava un contenitore di profumi.
    4 punti
  2. Buongiorno e buona domenica a tutti, non posso fare a meno di complimentarmi con Te @Francesco1984per la singolare e ben conservata moneta. Veramente un ottimo acquisto che darà pregio alla Tua Collezione. Non saprei dare un giudizio di rarità ma ho notato che la scritta sul taglio *PROVIDENTIA**OPTIMI*PRINCIPIS con 4 stelle così disposte è cosa comune su tutte le Piastre Reimpresse del 1817, ma non su una 1818. Naturalmente su questa monetazione abbiamo capito tutti che certezze non esistono, potrebbe darsi che con passar del tempo ne usciranno altre.
    3 punti
  3. Con l'avvento di Diocleziano si pose fine a quel periodo noto come crisi del III secolo, un periodo che vide pressione ai confini e lotte interne caratterizzate soprattutto dalla volontà dell'esercito di elevare al rango di Augusto un generale piuttosto che un altro. Il nuovo Augusto si trovò a dover affrontare una profonda crisi economica e pose in essere una serie di iniziative atte a far fronte alle nuove esigenze del sistema tetrarchico che imponeva tra l'altro maggior circolante necessario a pagare un esercito tanto numeroso. Dopo aver nominato Massimiano come Augusto d'occidente e Galerio e Costanzo come cesari, Diocleziano nel 294 d.C. attua un riforma monetaria che prevede non solo la rivalutazione della moneta aurea portandola nuovamente a 1/60 di libbra romana (5,41gr) ma anche l'emissione di un nummus argenteus dal peso di 1/96 di libbra romana pari a 3,41 grammi con un valore pari a 100 denarii comunes. Viene inoltre introdotto un nummus argentiferous, oggi viene comunemente chiamato follis, dal peso di circa 10 grammi quindi corrispondente a 1/32 di libbra e con un valore nominale ancora oggi dibattuto che potrebbe essere di 10 o 12,5 denarii communes. I radiati continuano a essere battuti, ma a differenza di prima non più argentati e con un valore pari a 2 denarii communes. A questi si affianca la moneta laureata, proprio quel denario che da tempo non è più d'argento ma in metallo vile, la moneta di conto in cui vengono espressi tutti i prezzi. Questa moneta di rame con un peso approssimativo di 1,5 grammi e che successivamente diventerà effettivamente un terzo di follis o genericamente una frazione di follis. Questi divisionali avevano un valore troppo basso rispetto a quello nominale e la logica conseguenza fu quella che il mercato impose un proprio tasso di cambio con le monete di metallo nobile. L'inflazione dilagante generò una diminuzione del potere d'acquisto della moneta e portò all'emanazione di quello che oggi conosciamo come editto di Afrodisia. Questo editto emesso in un periodo imprecisato del 301 d.C., ma del quale è conosciuta la decorrenza dal 1° settembre, raddoppiava il valore nominale delle monete enee circolanti ristabilendo nelle intenzioni il potere d'acquisto originario. L'editto di Afrodisia, trovato parzialmente completo, permette di scoprire quindi che la bicharactam pecunia aveva un valore di 4 denarii communes (qvae in maiore orbis partec... qvattvor denariorvm) mentre la nostra monetina in rame passava dal valore nominale di un denario communes a due. L'editto scoperto nel 1970, e quindi successivamente alla pubblicazione del RIC, riporta quindi come detto in precedenza che la moneta radiata emessa in oriente viene comunemente conosciuta come Bicharactam Pecunia, chiara allusione all'iconografia del rovescio CONCORDIA MILIT che mostra sempre due figure distinte. Anche il nummus argentiferous (follis) aveva raddoppiato il suo valore arrivando adesso ad almeno 20 denarii communes, su questo cifra non tutti sono unanimemente convinti, sempre un frammento riporta "..]TIQVINQVE", che apparentemente si riferisce al valore della moneta dell'editto e che Hendy interpreta come [VIGIN]TI QVINQVE, quindi 25. L'editto di Afrodisia non portò i risultati sperati, anzi la situazione peggiorò rapidamente e drasticamente, si arrivò a un aumento vertiginoso dei prezzi ormai incontrollabili. Venne quindi poco dopo promulgato il conosciuto editto dei prezzi, "Edictum de pretiis rerum venalium", tale editto altro non era che un calmiere dei prezzi, imponeva quindi quale fosse il prezzo massimo da pagare per un determinato bene o servizio. Tornando ai nostri piccoli laureati cosa ci permettevano di acquistare con queste piccole monete? L'editto ci viene in aiuto e ci dà un'idea del potere di acquisto del tempo. Scopriamo così che con 4 denarii communes era possibile acquistare un sextarivs di lupini cotti o dieci mele di prima scelta. Un nostro follis ora valeva 20 o 25 denarii communes (a seconda della tesi sposata, affronteremo in un secondo momento i valori probabilmente inseriti nei campi dei follis orientali), dall'editto deduciamo che questa moneta era la paga giornaliera per un pastore o il costo di un sextarivs di Vino rosato o ancora il costo per miglio del trasporto di un moggio su una barca fluviale. Con l'abdicazione nel 305 d.C. l'editto di Diocleziano viene messo da parte, il nummus argentiferous mantiene il suo valore di 20/25 denarii ma viene portato nel 307 d.C. a 1/48 di libbra corrispondente a 6,5 grammi. Prima di questa riforma a Siscia e stranamente solo in quella zecca vengono emessi dei laureati con rovescio GENIO POPVLI ROMANI. Ormai l'editto dei prezzi era accantonato ma i prezzi sicuramente sarebbero stati visti al rialzo, con pugno di monete come quelle in foto ci saremmo forse potuti permettere dipendentemente dal valore della singola moneta una libbra di camoscio o una pelle di antilope o un pettine in legno. Constatino in occidente avvia il follis a una continua svalutazione seguito da Massimino Daia in oriente, Massenzio da parte sua invece non segue le riforme costantiniane e mantiene immutato il peso fino alla sua morte. 310 d.C. 5,4gr 1/60 libbra 312 d.C. 4,51gr 1/72 libbra 313 d.C. 3,38gr 1/96 libbra Dopo la morte in Massenzio anche la zecca di Roma si adegua alle altre zecche galliche ma mantiene il sistema monetario di Massenzio emettendo il 2/3 di follis da 16 denarii communes e il mezzo follis da 12 denari, monete con percettibili differenze di peso e modulo. Come possiamo vedere in queste emissioni del 312 d.C. vengono riportate nei campi i valori nominali della moneta. Non è ben chiaro se il follis aumenta il suo valore nominale da 20 a 25 o se continua semplicemente a valere 25 denarii communes come avveniva in precedenza. L'emissione VIRT EXERCIT GALL ha anche un’altra particolarità oltre all'indicazione del valore, come si vede dalla foto di questa bellissima moneta di @Tinia Numismatica abbiamo la presenza al diritto della corona radiata che solitamente è associata a un valore doppio (dupondi, doppi sesterzi e antoniniani). In realtà, come è riscontrabile anche nella serie elmata e radiata dei follis di Lugdunum si tratta di un chiaro riferimento all'iconografia Costantiniana del Sol. Come accennato nel 313 d.C. il peso del nostro nummus argentiferous viene ulteriormente ridotto ma da questo momento in poi non abbiamo molti riscontri su cosa accade tra Costantino e Licinio, dei loro diversi sistemi monetari e dell'introduzione del centenionale (100 denarii communes) con la VICTORIA LAETAE PRINC PERP, questo è un tema che va affrontato separatamente. Cope, Lawrence. "Diocletian's Price Edit and its associated coinage denominations", 1977, pages 7-12. Zschucke, Carl-Friedrich. "Die Bronze-Teilstuck-Pragungen der Romischen Mumzstatte Trier", 1989 Spink, "The Roman Imperial Coinage Volume VI", 1967 David G. Wigg "An Issue of Follis Fractions with Denominational Marks", 1991
    2 punti
  4. Mi accodo in ritardo ai complimenti fatti all'amico Darectasapere per il suo ultimo faticoso e importante acquisto. È bello vedere l'entusiasmo di chi riesce dopo anni a chiudere un " buco " così particolare. Tanto di cappello a chi pur collezionando settorialmente una parte della monetazione papale di nicchia apprezza ed ama monete vissute, con foro o altre manomissioni assai frequenti in tali settore. Contro il vento impetuoso del mercato commerciale che premia di molto conservazioni ottimali impossibili o quasi da reperire su tutta la monetazione papale del 500' e prima metà del 600'.
    2 punti
  5. Vi ringrazio moltissimo infatti le altre monete sono quelle che sono nell'articolo, che dire non sarò mai ricco senza contare che anche se fossero vere non so se le avrei vendute... l'affetto supera non ha valore. grazie davvero. nicola
    2 punti
  6. Alla fine mi sono aggiudicato questa "falsa" moneta.
    2 punti
  7. Taglio : 2 € CC Nazione : Spagna Anno :2013 A Tiratura : 7.929.200 Conservazione : BB- Citta : Capaccio - Paestum (SA)
    2 punti
  8. Taglio: 2 euro Nazione: Olanda Anno: 2005 Tiratura: 200.000 Conservazione: MB Località: Torino
    2 punti
  9. sono stato troppo precipitoso nel guardare il libro di Zavattoni, mi scuso ma a pag.662 al n.118 con MR e il 121 che viene descritto come MAR, di cui allego foto di pag.
    2 punti
  10. Ciao, la moneta è questa del link, anche se il peso non mi torna: https://en.numista.com/catalogue/pieces4684.html
    2 punti
  11. Guardate cosa ho estrapolato da un bel fascio di banconote ad un euro a scelta! Era l'unica "interessante" tra centinaia (le solite), la darò questa estate a mio cognato per convertirla in euro in Germania, chiederò in cambio un bel 5 marchi in nickel degli anni '80 che mi manca, possibilmente con 5 euro gliene vengono due anche circolati andranno bene.
    2 punti
  12. La monetazione napoletana ducale avrebbe bisogno di una radicale rivisitazione.
    2 punti
  13. Giustissimo il parallelismo tra Napoli e Roma, entrambe enclavi bizantine. Napoli soprattutto era stretta dai Normanni che, sconfitti i Principi Longobardi, dominavano sull'intera Campania.in generale, ritengo dubbie le attribuzioni a Napoli del follaro di Guglielmo I con la testa di cavallo, mai visto, nonche le monete bizantine attribuite dubitativamente di Costantino V,Teofilo e niceforo.
    2 punti
  14. C'è poco da fare, una banconota di grandi dimensioni, se in alta conservazione, va acquistata dal vivo solo dopo un'accurata analisi. Photoshop e similari fanno miracoli, come il buon @nikita_ ha validamente dimostrato Come sottolinea @ilnumismatico, la grande dimensione è un problema. Le banconote d'epoca (dalla 50 lire "Barbetti" in su, diciamo) andavano necessariamente piegate. Quando vedo un biglietto in alta conservazione offerto su internet... diffido istintivamente. Queste banconote vanno toccate, guardate e odorate, non si possono spendere centinaia di euro solo in base ad una foto, per poi scroprire che è stata stirata / candeggiata / inamidata (neanche fosse una camicia)
    2 punti
  15. Trovo molto utili i consigli dati da @Poemenius per chi vuole scrivere un articolo o comunque cimentarsi nella stesura di saggi o libri a carattere numismatico ma non solo, consigli utili sopratutto per coloro che sono alle prime armi e che hanno intenzione di cimentarsi nel campo della scrittura. Premesso quindi che i punti snocciolati nel post iniziale hanno un carattere di guida pratica assolutamente condivisibile, sono convinto che non si è tenuto conto di una cosa, e lo inserirei come punto N° 10 - Il lettore. Chi scrive si deve anche porre nei panni di chi in teoria leggerà lo scritto, infatti nei precedenti punti non si è tenuto conto del parere soggettivo che può avere ogni persona, quindi anche del fatto che il lettore, che è colui al quale lo scritto viene fatto, può avere delle diverse opinioni, come fare ad intrigare il lettore o comunque come riuscire ad avere la sua attenzione? - Fare in modo che non si annoi o comunque non volti subito la pagina? Sicuramente il principio di tutto è il Titolo, questo già di suo può aiutare un lettore a farsi un'idea e quindi ad approcciarsi all'articolo o al saggio con maggiore o minore interesse, poi con il proseguo del testo si deve sempre cercare di dare al lettore del materiale di interesse, con note ben curate e immaggini che diano aiuto al lettore nel far comprendere meglio ciò che si è scritto. Per quanto riguarda i punti 1 e 2 scritti nel post iniziale sono molto correlati, infatti il dove scrivere implica anche il perchè scrivere, teniamo presente che si scrive in una rivista specializzata come la "RIN" ed altre non si puo sicuramente scrivere per dare un sunto generale di opere già edite in precedenza, ma bisogna scrivere per accrescere un tema specifico con basi documentali e ben dimostrate anche in termini molto scientifici, se invece si scrive su "Panorama Numismatico" o altro ancora il sunto di precedenti scritti che dia una visione generale di una tipologia di monete senza nulla aggiungere all'argomento, va benissimo, teniamo conto che non sempre chi legge è esperto di un argomento numismatico, quindi quello che per me può essere ripetitivo e noioso per altri potrebbe essere sicuramente di interesse e far accrescere la propria cultura generale, la numismatica tratta una tempistica di oltre 2000 anni quindi un articolo sulla monetazio Romana potrebbe suscitare noia in un esperto del settore, ma incuriosire una persona che ignora il periodo storico in questione, questo vale per tutte le monete ed i periodi storici. Sui punti 3 e 4 sono d'accordo in pieno, bisogna scrivere in italiano corretto e vorrei aggiungere anche non complicato, ma essere il più semplici e chiari possibili, sempre per riprendere il fatto che chi scrive lo fa per farsi leggere, ed il lettore deve poter capire cosa si è scritto, altrimenti si rischia di raccontare storie incomprensibili ai più. Sul punto 5 invece vorrei un attimo dissentire, perchè il parere di scrive in fodo deve esserci; infondo chi scrive lo fa per lasciare un suo segno o comunque una sua opinione su un fatto o su una moneta, (anche chi scrive libri di storia ha molte volte difficoltà a raccontare la storia in maniera imparziale, visto che lo scrittore è comunque una persona con propie idee e non può esimersi dal lasciare traccia anche in ciò che scrive) teniamo presente che se uno scrivesse un testo lo fa non solo per far conoscere una moneta o meno, ma anche per esprimere delle opinioni, ci immagginiamo un articolo scritto dal Traina o dalla Travaini senza nessuna considerazione personale? impossibile tutti e due sono degli scrittori fantastici e tutti e due nei loro scritti hanno lasciato un loro segno e propri pareri o considerazioni, questo fa si di poterli distinguere da tutti gli altri, quindi a mio avviso il punto di vista personale va bene purchè non cada ovviamente nel ridicolo, lasciando sempre al lettore finale lo spazio per potersi fare una propia idea in merito a ciò che si è scritto. Sul punto 6, 7 e 8 si può dire solo che è assolutamente corretto, maggiore è la bibliografia consultata e migliore sarà l'articolo o il saggio, quindi prima di scrivere bisogna assolutamente leggere e rileggere di tutto e di più sull'argomento del quale si vuole scrivere, ovviamente non sempre è possibile trovare tutto o comunque riuscire a leggere tutto, ma comunque bisogna sempre cercare di arrivare ad avere una base di lettura che sia la più ampia possibile, infatti se si conosce bene l'argomento si eviterà di scrivere teorie che sono ormai obsolete e superate da altre nuove e ben confutate. Sulle immaggini è sempre meglio inserirle, con apposita fonte, in modo da dare un idea di ciò che si scrive. Sul punto 9, anche questo è giustissimo, la critica è sempre utile anche la peggiore, perchè se solo un lettore non è soddisfatto vuol dire che in qualche parte dello scritto si è peccato sicuramente e quindi la volta successiva si deve fare sicuramente meglio, non lasciarsi abbattere e rifarsi sempre ai punti 6 e 7, quindi ripartire dalla lettura con maggiori approfondimenti e poi scrivere con più attenzione. Detto ciò voglio fare i miei complimenti a @Poemenius per questo prezioso decalogo che ha scritto, che io da umile neofita della materia, spero di rispettare e seguire al meglio in futuro per evntuali scritti. Grazie
    2 punti
  16. Dalla rete due interessanti nomos di Elea, non comuni e di buon pedigree . Inconsueta per entrambi, la collocazione dell'etnico all'interno dei campi dei rovesci . In alto sopra al leone nel secondo, mentre nel primo la leggenda è collocata all'interno di un cartiglio posto sotto la linea di esergo .
    1 punto
  17. Anche se il giorno della Festa della Donna e' stato ieri 8 Marzo , dedico questo post alle donne che frequentano il Forum , ieri purtroppo non mi e' stato possibile scriverlo . Chi non ricorda fin dai tempi dell' infanzia la matrigna di Biancaneve che nella celebre fiaba interpella il suo specchio magico per sapere chi sia la più bella del reame ? Credo tutti i maschietti e in particolare le femminucce , la ricordino . Si conosce nelle donne la vanita' e la ricerca continua della bellezza , compiacimenti personali tipicamente femminili che fino a quando non fu possibile osservare le proprie fattezze riflesse allo specchio , che agli inizi fu possibile solo tramite un metallo lucidato , risultarono praticamente impossibili da ammirare . Nell' antichita' le donne etrusche vivendo in un ambiente altamente civile e dove avevano un rango sociale alla pari con gli uomini , cosa che nell' antichita' risulto' essere scandaloso agli occhi di altri popoli , Romani compresi , furono in questo senso delle privilegiate e poterono dedicare parte del tempo ad abbellire il volto e altre parti del corpo con unguenti , colori naturali e creme ; naturalmente non tutte le donne etrusche potevano permettersi uno specchio , ma per quelle di estrazione aristocratica lo specchio era un normale attrezzo ad uso personale . Uno dei piu' famosi specchi etruschi che purtroppo , come tanti altri oggetti etruschi sparsi nei Musei di mezzo mondo , si trova a Londra presso il British Museum frutto di scavi probabilmente clandestini avvenuti nel secolo XIX a meta'circa dell' '800 ; lo specchio in questione e' lungo 31 centimetri e con il diametro riflettente di 15 centimetri , lo specchio per donna e' attribuito ad un artigiano di grande abilita' che viene denominato “Maestro di Canu” , fu trovato vicino Bolsena , prodotto in bronzo da una officina locale ed e' databile al III secolo a.C. Vicino i due personaggi centrali si trovano le didascalie che li identificano come Cacu e Artile , mentre sulla corona esterna dello specchio compaiono le scritte in etrusco Caile Vipinas e Aule Vipinas con riferimento alle due figure armate . Il tutto si presenta come un' opera artistica di altissima qualita' realizzativa . In foto un disegno dello specchio descritto , non sono riuscito a trovare una foto dell' originale conservato a Londra . Altri due specchi etruschi nello stato reale .
    1 punto
  18. Ciao a tutti, vi posto un ronzino preso da un amico nonchè ottimo commerciante che è ancora in viaggio, speriamo che passi presto il Garigliano.. La moneta non è al massimo della forma, però ho una mia idea sulla sua classificazione, non la dico.per non influenzarvi. Come la classifichereste? Saluti Eliodoro
    1 punto
  19. Certo, puro passatempo...
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  20. Grazie mille per avermi risposto mario98
    1 punto
  21. Buonasera @Poemenius, senza volere l'ho inseguita a ruota, per fortuna (mia) concordiamo Buona serata Arcangelo
    1 punto
  22. Buonasera, fotografato da SEAR, Byzantine Coins and Their Values, Giustiniano I, n. 163, pagg. 60-61, In base all'anno di regno e alla marca di officina, sono conosciute 132 varianti, tra cui quella con anno di regno /// e marca di officina (quinta): . (S.E.O.) Saluti !!! Arcangelo
    1 punto
  23. In questa conservazione una decina di euro, in argento 25/30 euro. Ciao Bogho
    1 punto
  24. Domani guardo il doc.. Scusa sono lontano da casa
    1 punto
  25. I reperti sono stati maneggiati per pochi secondi e con tutte le cautele.
    1 punto
  26. Prese tutte e 11 per 10 euro , adesso inizia l'incubo catalogazione .
    1 punto
  27. Ciao@King John , non so quante volte sono stato nel parco archeologico di Velia , adesso manco da un bel po pero' invito tutti gli amici del forum che quando visitano Paestum di allungarsi di una mezz'ora di auto e visitarlo , sono d'accordo con te questa deve essere l'archeologia che deve coinvolgere tutti, dalle foto vedo anche dei ragazzini, a presto.
    1 punto
  28. Altro esempio di scempio su un 2 lire di Murat in vendita sul sito di un famoso commerciante...
    1 punto
  29. Il 17 marzo 1829, firmato da Re Francesco I e dall'ora ministro delle finanze De' Medici, venne promulgato l'atteso decreto legge n°2329, concernente i lavori da eseguirsi nel gabinetto d'incisione dell'amministrazione generale delle monete dei reali dominii di qua del faro nonché il relativo organico con l'importo degli emolumenti da corrispondersi al personale. Contemporaneamente al decreto venne pubblicato pure il regolamento riguardante i lavori che eseguirsi debbono nel gabinetto d'incisione dell'amministrazione generale delle monete, il metodo del servizio e le attribuzioni di ciascuno degl'impiegati. La riforma entrò in vigore il 1°gennaio 1830 e le prime monete comparvero con la data del 1831 sotto Ferdinando II. Il nuovo ordinamento, resosi necessario per la semplificazione dei metodi di lavorazione, per la fiducia con cui la moneta del regno era ovunque accolta e per la fama e la serietà degli incisori, rese famosa la zecca di Napoli. ... (Art. 3) Gli incisori dei dritti incideranno le immagini dei conii delle monete e delle medaglie, ed eseguiranno tutti i lavori che rappresentano figure. Essi adempiranno per la perfezione dei medesimi quanto dal direttore del gabinetto verrà loro imposto. (Art. 4) Gli incisori dei rovesci incideranno tutti gli stemmi e caratteri sui conii delle medaglie e monete. Essi eseguiranno anche tutti gli altri lavori d'incisioni che non rappresentano figure, e quanto altro potrà essere loro prescritto dal direttore del gabinetto d'incisione per la perfezione dei lavori medesimi. (Art, 5) L'aiutante incisore supplira'gli incisori dei dritti e dei rovesci in quei lavori che il direttore crederà di potergli affidare. (Art. 6)Gli alunni si occuperanno ai bozzi dei disegni sotto l'ispezione del direttore,e si istruiranno nel bolino presso quegl'incisori che crederà di assegnare loro il direttore. ... Una eventuale ripartizione basata sulla volontarietà o involontarieta' non è accettabile, data appunto l'insita difficoltà di distinzione. L'errore, o l'imprecisione involontaria, potrebbe essere giustificata dal fatto che l'incisore, nel lavorare di bulino al nuovo conio, non si poteva ripetere mai esattamente come la prima volta, specialmente perché tutto il lavoro veniva svolto a mano. Queste imprecisioni riguardano naturalmente i soli particolari dell'effige e dello stemma, perché solo questi due elementi fondamentali della futura moneta, per legge, venivano rispettivamente lavorati dall'incisore del dritto e dall'incisore del rovescio, anche se quest'ultimo aveva altri compiti. Da:LE MONETE DI NAPOLI L'evoluzione della tecnica monetaria e le varianti della zecca napoletana dal 1516 al 1859 di Giuseppe De Sopo, pagine 149,152,153 e 159...
    1 punto
  30. 1 punto
  31. Il mondo dei cavalli aragonesi lo trovo estremamente complesso..da una visione superficiale, se ne vedono tanti, soprattutto quelli aquilani. Questo fatto farebbe pensare al fatto che siano molto comuni, in parte è vero, quelli siglati da Tramontano si, il resto meno.. si vede raramente quello siglato dallo Spinelli..per il resto lì trovo molto rari. Il caso specifico, il ritratto richiama quello presente sui coronati giovanili. Riguardo la legenda, Eqvitas Rex regni sottolinea la giustizia del Re, per cui è possibile una loro emissione in occasione di un qualche perdono concesso dal sovrano aragonese?
    1 punto
  32. Forme di comunicazione.
    1 punto
  33. Argomento che non ha avuto successo?..per me è un Eqvitas Rex Regni..mir 84/2 R2.. difficile da trovare
    1 punto
  34. @417sonia @ciosky68 innanzitutto grazie per i complimenti!! Mi ha fatto veramente piacere rivedervi e salutarvi dopo parecchio tempo e conoscere di persona @nerolupo , del resto è proprio questo il bello dei convegni! Almeno è ciò che apprezzo io a prescindere dal trovare o meno monetine per le mie raccolte. Noi del circolo di Cremona siamo molto contenti di essere riusciti a far ripartire il convegno nonostante i numerosi inconvenienti che ci ha riservato il comune e la vecchia gestione. Un passo alla volta possiamo dire di avercela fatta e anzi, fruttiamo questo convegno per migliorare ulteriormente l'organizzazione in vista di future edizioni. Grazie ancora e spero di avere presto il modo di passare per un saluto in quel di Milano! P.S. e appena in tempo prima di inserire il messaggio, grazie anche a @marco1972 !! Son davvero contento che la location, nonostante il cambio "forzato" dal comune, abbia riscosso la soddisfazione vostra e dei commercianti presenti!
    1 punto
  35. Eccomi, @Stilicho, in ritardo per colpa di una... cena! E riassumo le idee per non essere noioso: ibrida è una moneta che volutamente o per errore ha un D e un R non previsti per lo stesso pezzo. Ciò detto, devo confessare che ho erroneamente detto "ibrido" l'antoniniano di Valeriano che stiamo studiando, mentre la particolarità andrebbe riferita a un altro antoniano ma di Gallieno (primogenito di Valeriano e associato all'impero) che porta al R la RELIGIO AVGVSTORVM del padre. La Religio romana era una fede che richiedeva fermezza e devozione al compito, per lavorare in armonia con gli dei. La sua citazione al R della moneta del nostro @Cesare_C serviva certamente a fare testimonianza di fede agli dei per assicurarsene il favore, ma anche a fare "pubblicità" davanti allo sconfinato impero, di quel grande valore spirituale degli Augusti, in questo caso padre e figlio. Associata all'idea di Religio degli Augusti, troviamo qui la dea Diana, un ulteriore spunto propagandistico: la dea, che infatti non era solo protettrice delle selve e degli animali selvatici come crediamo, veniva adorata (e qui è lo scoop) come dea delle donne, dei poveri, degli oppressi e dei perseguitati dalla chiesa cattolica. Le monete coi profili dell'imperatore al diritto e le sue virtù al rovescio, come sappiamo erano i volantini e i manifesti propagandistici dell'antichità! Buona serata a tutti Arcangelo
    1 punto
  36. Rieccomi, ringrazio @Stilicho prima di tutto e poiché sono momentaneamente sfornito di RIC e non trovo questo "ibrido" Gallieno/Valeriano in Wildwinds, aggiungo una foto scattata su SEAR, Roman Coins and Their Values, vol. III, pag. 267, n. 9965, scusandomi della pessima qualità:(258-260) Al R/ di questo Antoninano di @Cesare_C fa capolino nel campo a sinistra la coda della lettera Q, che ci permette di individuare la quarta officina della zecca di Roma. Un saluto Arcangelo
    1 punto
  37. @VALTERI è divertente, sono io che ho comprato questa moneta ! Foto di un confronto con un altro statere di un peso più "normale" :
    1 punto
  38. Perdonami davvero, ma il tuo commento mi ha fatto proprio sorridere... Scusa, ma secondo te su una moneta così si può fare un commento sul fatto che sia "spatinato da fare schifo"? Evidentemente no, se uno ha capito di cosa si sta parlando... Michele
    1 punto
  39. Buonasera, questa, la sto cercando in RIC:
    1 punto
  40. Probabilmente gallo si riferisce esclusivamente all'esemplare della discussione...
    1 punto
  41. Taglio: 2€ Nazione: San Marino Anno: 2013 Tiratura: 572.624 Conservazione: SPL Località: Padova Questa l'ho "salvata" in extremis, non sapevo che ce l'aveva mia moglie e stava per spenderla al supermercato ? ?? appena ho visto il palazzo del governo della RSM disegnato, in un nanosecondo mi sono fiondato per acciuffarla prima che la desse alla commessa ??, per fortuna, giusto per un soffio...
    1 punto
  42. Ciao, nummus argentiferous è la moneta argentata, quindi rivestita da un bagno d’argento. È un termine usato per indicare questa tipologia. Il radiato poteva sembrare il vecchio antoniniano ma in realtà non era argentato, non aveva la sigla XXI e aveva un peso leggermente inferiore, nella tabella di Cope sono la 2a e la 3. È la 2a che viene chiamata bicharactam pecunia, quindi priva di argentatura e con un peso di circa 3 grammi. Il vecchio denario, ora (per ora intendo nel 300 d.C.) in bronzo è un denario comune. Il Follis ridotto è il Follis originariamente da 10 grammi circa che con continue svalutazioni arriva a pesare poco più di 3 grammi nel 313 d.C., cambia peso ma mantiene il suo valore nominale pari a 25 denari, arrivando probabilmente a 30, poi a 50 denari e per finire 100 (centenionale). in pratica la moneta diventa più piccola, meno pesante ma aumenta il valore nominale e questo non significa che aumentava il suo potere d’acquisto, anzi. grazie a te
    1 punto
  43. Semplicemente orrenda e senza senso. Non aggiungo altro...
    1 punto
  44. All four are crude forgeries (there is no coin minting process).
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  45. Non sono nemmeno io d'accordo con questa continua criminalizzazione di ebay. Che ci sia rischio di prendere qualche fregatura è vero, ma come la si può prendere da qualsiasi altra parte. O vogliamo affermare che non è vero che persino nelle aste ufficiali sia tutt'altro che difficile incappare in qualche cetriolo? Io compro su ebay da 15 anni e solo una volta ho rischiato grosso acquistando dei falsi, riuscendo però poi ad essere risarcito. Ma anche lì, la colpa più della piattaforma è stata mia, perchè ho cercato l'affare a tutti i costi pur sapendo che la cosa era troppo bella per essere vera. Le possibilità di essere fregati non dipendono dalla piattaforma, visto che i rischi ci sono dappertutto, ma dall'approccio di chi compra. Pochi minuti fa leggevo in altra discussione di un nuovo utente che recentemente ha comprato su ebay una "prova di 2 Euro Grace Kelly 2007" e voleva saperne il valore. Allora, quando leggi cose del genere, ha senso accanirsi sulla piattaforma? O piuttosto bisognerebbe accanirsi su chi, dopo più di dieci anni, non ha ancora capito che non esistono prove di quella moneta e quindi compra solo cercando l'affare inesistente? Se il compratore non è educato ad informarsi su quello che sta comprando, è del tutto inutile accanirsi sul dove ha comprato. Io ritengo paradossalmente che sia molto più facile ottenere fregature su piattaforme apparentemente più sicure, proprio perchè a fare la differenza è l'approccio di chi compra. Quando una dozzina di anni fa ho iniziato a fare acquisti in asta pubbliche, ho preso delle fregature che ancora mi ricordo. E sai perchè? Perchè mi fidavo ciecamente di quelle piattaforme, e compravo senza alcun spirito critico. Faccio un esempio, ma ce ne sono altri: da una nota asta sammarinese comprai un 20 lire cappellone spacciato per SPL+/qFDC che invece non arrivava nemmeno allo SPL visto che era pieno di hairlines, non percepibili in foto. Da allora ho imparato, a mie spese, che bisogna comprare, OVUNQUE, mantenendo un sano scetticismo e valutando da soli quello che si vuole comprare. Per il resto, almeno per il settore di mio interesse (che non sono certamente gli Euro, che cmq sono passibili di fregatura come qualsiasi altro settore), negli ultimi anni compro pochissimo su ebay perchè rispetto ad un tempo il sito è enormemente scaduto come offerta. Ogni tanto qualche bella chicca appare, ma quasi sempre all'estero, tanto che i miei acquisti in Italia negli ultimi due anni si contano sulle dita di una mano. Però, pur in presenza di un panorama piuttosto scarno, qualche bel pezzo a prezzo ragionevole ancora si compra. Ho acquistato un paio di mesi fa un 20 soldi 1732 per Mantova di Carlo VI, in eccellente conservazione, molto vicina al FDC, pagandolo la miseria di 120 Euro più spedizione; nelle aste una moneta come questa la si paga almeno 3 o 4 volte di più. Si intende che prima di acquistare ho valutato al microscopio sia il venditore (che peraltro già conoscevo) che la foto della moneta....
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  46. Decisamente vissuta. Ancora qualche bicchiere di vino nelle bettole levantine in cui fosse servita a pagamento e sarebbe identificabile. Merita il riposo e l'attenzione che ora avrà.
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  47. ....e questa è la 1817 reimpressa
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  48. Buonasera @francesco77, ecco la mia 1817
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