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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/07/19 in tutte le aree

  1. Taglio: 2 Euro Nazione: San Marino Anno: 2005 Tiratura: Solo in divisionale Condizioni: qFDC Città: Pavia (PV)
    5 punti
  2. Un aspetto che viene a volte ignorato dall’autore di un articolo è la metodologia della ricerca numismatica. Succede quando l’autore vuol dimostrare una propria tesi partendo dal presupposto che essa coincida con la realtà, con un’interpretazione unilaterale e arbitraria dei dati che può anche cadere nel grottesco.
    3 punti
  3. Il 14 Aprile si terrà il secondo convegno di Messina del 2019, in occasione dell'apertura del Circolo Numismatico dello Stretto . La sede, Royal Palace Hotel, è molto comoda: vicinissima sia alla stazione dei treni che alla zona portuale. Ci sono anche 2 parcheggi molto vicini [2/3 isolati dal luogo]. A sponsorizzare il convegno troviamo ACM, Artemide, InAsta e Nomisma che sono anche interessati a creare un collegamento col Circolo Numismatico nascente. Alcuni di loro saranno anche presenti al convegno, se non tutti. Il Circolo Numismatico dello Stretto presenterà anche un primo bollettino numismatico.
    2 punti
  4. Ma quanto antipatico è sto Adolfo......... Purtroppo sembra che lo sport nazionale più in voga al momento in Italia sia quello del "copia e incolla". Misteri della vita.... Ogni riferimento agli utenti abituali della sezione è del tutto casuale, comunque. Tranquilli. Ma allora perchè postare l'immagine della moneta anche se solo parzialmente? Perchè, perchè ogni tanto qualche "mi piace" mi conforta e mi fa sentire meno solo in una monetazione che, a dir poco, è trascurata al limite dell'illogico. cari saluti
    2 punti
  5. ciao @quattrino divido in 2 la domanda…. come costruire una bibliografia, e... dove trovarla 1 - quale bibliografia? parti dal testo più recente che riesci a trovare, e sfrutta la bibliografia di quel testo, per cercare poi tutti i libri o articoli pertinenti ivi citati. per trovare un testo recente, se magari non sai che esiste, oltre ovviamente ad internet, puoi usare i "SURVEY OF NUMISMATIC RESEARCH" che riassumono periodicamente per tema gli articoli numismatici maggiormente interessanti degli ultimi anni. lamoneta stessa può essere un luogo in cui chiedere quali siano i testi più recenti…. poi procedi leggendo bene la bibliografia di ogni testo che trovi… è una specie di diramazione a radice...parti da uno e ti trovi a leggerne 1000 … ma poi a un certo punto ti trovi a chiudere il cerchio e ad arrivare a testi molto vecchi… e lì la bibliografia si riduce presto... un altro metodo è quello di leggere bene le note alle singole monete (in cataloghi o aste) perché lì spesso trovi dei riferimenti a testi "minori" in cui furono citate o pubblicate…. e i testi "minori" spesso hanno intuizioni utilissime e/o altri rimandi bibliografici 2 - dove reperirli? su internet trovi tantissime cose… ma davvero tantissime, basta cercare bene... poi ci sono le biblioteche, Bottacin, SNI, Bologna, Roma etc … ma spesso anche quelle locali riservano sorprese... poi, il mitico prestito interbibliotecario…. 5 o 7 euro, e alla tua biblioteca più vicina chiedi di trovarti in un altra biblioteca italiana ciò che ti serve! funziona!!!! e te lo tieni per 30 o 60 giorni, poi lo restituisci alla tua biblioteca poi gli amici, reali o virtuali (lamoneta in primis!!!) boh...se ho dimenticato qualcosa aggiungerò
    2 punti
  6. Con l'avvento di Diocleziano si pose fine a quel periodo noto come crisi del III secolo, un periodo che vide pressione ai confini e lotte interne caratterizzate soprattutto dalla volontà dell'esercito di elevare al rango di Augusto un generale piuttosto che un altro. Il nuovo Augusto si trovò a dover affrontare una profonda crisi economica e pose in essere una serie di iniziative atte a far fronte alle nuove esigenze del sistema tetrarchico che imponeva tra l'altro maggior circolante necessario a pagare un esercito tanto numeroso. Dopo aver nominato Massimiano come Augusto d'occidente e Galerio e Costanzo come cesari, Diocleziano nel 294 d.C. attua un riforma monetaria che prevede non solo la rivalutazione della moneta aurea portandola nuovamente a 1/60 di libbra romana (5,41gr) ma anche l'emissione di un nummus argenteus dal peso di 1/96 di libbra romana pari a 3,41 grammi con un valore pari a 100 denarii comunes. Viene inoltre introdotto un nummus argentiferous, oggi viene comunemente chiamato follis, dal peso di circa 10 grammi quindi corrispondente a 1/32 di libbra e con un valore nominale ancora oggi dibattuto che potrebbe essere di 10 o 12,5 denarii communes. I radiati continuano a essere battuti, ma a differenza di prima non più argentati e con un valore pari a 2 denarii communes. A questi si affianca la moneta laureata, proprio quel denario che da tempo non è più d'argento ma in metallo vile, la moneta di conto in cui vengono espressi tutti i prezzi. Questa moneta di rame con un peso approssimativo di 1,5 grammi e che successivamente diventerà effettivamente un terzo di follis o genericamente una frazione di follis. Questi divisionali avevano un valore troppo basso rispetto a quello nominale e la logica conseguenza fu quella che il mercato impose un proprio tasso di cambio con le monete di metallo nobile. L'inflazione dilagante generò una diminuzione del potere d'acquisto della moneta e portò all'emanazione di quello che oggi conosciamo come editto di Afrodisia. Questo editto emesso in un periodo imprecisato del 301 d.C., ma del quale è conosciuta la decorrenza dal 1° settembre, raddoppiava il valore nominale delle monete enee circolanti ristabilendo nelle intenzioni il potere d'acquisto originario. L'editto di Afrodisia, trovato parzialmente completo, permette di scoprire quindi che la bicharactam pecunia aveva un valore di 4 denarii communes (qvae in maiore orbis partec... qvattvor denariorvm) mentre la nostra monetina in rame passava dal valore nominale di un denario communes a due. L'editto scoperto nel 1970, e quindi successivamente alla pubblicazione del RIC, riporta quindi come detto in precedenza che la moneta radiata emessa in oriente viene comunemente conosciuta come Bicharactam Pecunia, chiara allusione all'iconografia del rovescio CONCORDIA MILIT che mostra sempre due figure distinte. Anche il nummus argentiferous (follis) aveva raddoppiato il suo valore arrivando adesso ad almeno 20 denarii communes, su questo cifra non tutti sono unanimemente convinti, sempre un frammento riporta "..]TIQVINQVE", che apparentemente si riferisce al valore della moneta dell'editto e che Hendy interpreta come [VIGIN]TI QVINQVE, quindi 25. L'editto di Afrodisia non portò i risultati sperati, anzi la situazione peggiorò rapidamente e drasticamente, si arrivò a un aumento vertiginoso dei prezzi ormai incontrollabili. Venne quindi poco dopo promulgato il conosciuto editto dei prezzi, "Edictum de pretiis rerum venalium", tale editto altro non era che un calmiere dei prezzi, imponeva quindi quale fosse il prezzo massimo da pagare per un determinato bene o servizio. Tornando ai nostri piccoli laureati cosa ci permettevano di acquistare con queste piccole monete? L'editto ci viene in aiuto e ci dà un'idea del potere di acquisto del tempo. Scopriamo così che con 4 denarii communes era possibile acquistare un sextarivs di lupini cotti o dieci mele di prima scelta. Un nostro follis ora valeva 20 o 25 denarii communes (a seconda della tesi sposata, affronteremo in un secondo momento i valori probabilmente inseriti nei campi dei follis orientali), dall'editto deduciamo che questa moneta era la paga giornaliera per un pastore o il costo di un sextarivs di Vino rosato o ancora il costo per miglio del trasporto di un moggio su una barca fluviale. Con l'abdicazione nel 305 d.C. l'editto di Diocleziano viene messo da parte, il nummus argentiferous mantiene il suo valore di 20/25 denarii ma viene portato nel 307 d.C. a 1/48 di libbra corrispondente a 6,5 grammi. Prima di questa riforma a Siscia e stranamente solo in quella zecca vengono emessi dei laureati con rovescio GENIO POPVLI ROMANI. Ormai l'editto dei prezzi era accantonato ma i prezzi sicuramente sarebbero stati visti al rialzo, con pugno di monete come quelle in foto ci saremmo forse potuti permettere dipendentemente dal valore della singola moneta una libbra di camoscio o una pelle di antilope o un pettine in legno. Constatino in occidente avvia il follis a una continua svalutazione seguito da Massimino Daia in oriente, Massenzio da parte sua invece non segue le riforme costantiniane e mantiene immutato il peso fino alla sua morte. 310 d.C. 5,4gr 1/60 libbra 312 d.C. 4,51gr 1/72 libbra 313 d.C. 3,38gr 1/96 libbra Dopo la morte in Massenzio anche la zecca di Roma si adegua alle altre zecche galliche ma mantiene il sistema monetario di Massenzio emettendo il 2/3 di follis da 16 denarii communes e il mezzo follis da 12 denari, monete con percettibili differenze di peso e modulo. Come possiamo vedere in queste emissioni del 312 d.C. vengono riportate nei campi i valori nominali della moneta. Non è ben chiaro se il follis aumenta il suo valore nominale da 20 a 25 o se continua semplicemente a valere 25 denarii communes come avveniva in precedenza. L'emissione VIRT EXERCIT GALL ha anche un’altra particolarità oltre all'indicazione del valore, come si vede dalla foto di questa bellissima moneta di @Tinia Numismatica abbiamo la presenza al diritto della corona radiata che solitamente è associata a un valore doppio (dupondi, doppi sesterzi e antoniniani). In realtà, come è riscontrabile anche nella serie elmata e radiata dei follis di Lugdunum si tratta di un chiaro riferimento all'iconografia Costantiniana del Sol. Come accennato nel 313 d.C. il peso del nostro nummus argentiferous viene ulteriormente ridotto ma da questo momento in poi non abbiamo molti riscontri su cosa accade tra Costantino e Licinio, dei loro diversi sistemi monetari e dell'introduzione del centenionale (100 denarii communes) con la VICTORIA LAETAE PRINC PERP, questo è un tema che va affrontato separatamente. Cope, Lawrence. "Diocletian's Price Edit and its associated coinage denominations", 1977, pages 7-12. Zschucke, Carl-Friedrich. "Die Bronze-Teilstuck-Pragungen der Romischen Mumzstatte Trier", 1989 Spink, "The Roman Imperial Coinage Volume VI", 1967 David G. Wigg "An Issue of Follis Fractions with Denominational Marks", 1991
    1 punto
  7. Buon giorno a tutti, anche quest'anno presso la Sala Nobile del comune di Nepi, domenica mattina 17 febbraio, il Circolo Numismatico Romano Laziale ha presentato la propria pubblicazione annuale "Appunti Numismatici 2019", di cui vi allego la copertina e l'indice. Nell'occasione, si è provveduto anche a rinnovare le cariche sociali con la conferma di Patrizia Di Monte alias @giovanna, come Presidente per il prossimo triennio 2019 - 2021. Dopo gli adempimenti burocratici, si è passati alla presentazione degli articoli del libro con un dibattito moderato dal Prof. Bernardino Mirra @liutprand. Gli autori presenti, tra cui il sottoscritto, hanno presentato i propri articoli, Al termine pranzo conviviale ( come dico sempre, il numismatico è soprattutto un "uomo di panza", cioè sfrutta la passione numismatica per abbuffarsi di cibo ( scherzo naturalmente), e visita al museo comunale di Nepi, dove è stata presentata la mostra "Civitas" patrocinata dal Circolo. Anche quest'anno, numerosi sono gli articoli scritti da lamonetiani. Devo dire la verità un bel libro. Per chi fosse interessato all'acquisto, vi lascio la mail del circolo : [email protected] Saluti Eliodoro
    1 punto
  8. Anche quest'anno il Circolo Filatelico e Numismatico Cleisiano organizza la giornata di scambio-convegno ANAUNIAFIL 2019, domenica 24 marzo dalle 9 alle 16 nei locali dell'Oratorio di Cles (TN). Per contatti: Presidente Circolo Ferruccio Mascotti e-mail [email protected]
    1 punto
  9. Buonasera amico del forum, sono venuto in possesso di questo 8 tornesi datato 1797 con asse ruotato in stile medaglia, vorrei sapere se altri di voi sono in possesso di esemplari uguali o simili al mio per determinare con precisione L indice di rarità di questo pezzo attualmente indicato come perizia RRR... ringrazio anticipatamente a chi vorrà dare il proprio contributo a questa discussione..!
    1 punto
  10. Salve. Confermo che sul volume di Attianese questa tipologia non è riportata.
    1 punto
  11. Ho trovato questo ma ha pure sbagliato ad identificare il dritto. Comunque grazie del tuo intervento non ricordo neanche io se nel libro del professore attianese ci sia
    1 punto
  12. In effetti il tipo della testa di cervo non si ritrova nei principali studi dedicati alla monetazione dei Brettii né viene registrato nel testo di Rutter (HN, pp. 157-61). Esiste invece una ben nota emissione in bronzo con aratro al rovescio articolata in varie serie su base ponderale (Rutter HN, p. 160 “plough group” che segue sostanzialmente la classificazione di vecchia data proposta da F. Scheu, Bronze coins of the Brettians, “NC” 1961, pp. 51-66). Sarebbe tuttavia utile consultare il volume di P. Attianese, La monetazione dei Brettii (2015) che al momento non ho a portata di mano, per verificare l’eventuale presenza dell’esemplare postato. Qualche utente in possesso del libro potrà forse aiutarci…..
    1 punto
  13. Taglio: 1€ Nazione: Lussemburgo Anno: 2007 Tiratura: 480.000 Conservazione: mBB Località: Padova Taglio: 50 cent Nazione: Belgio A nno: 2017 Tiratura: 5.000.000 Conservazione: mBB Località: Padova
    1 punto
  14. Bella moneta Auriate Leggermente consumata sul diritto, ma normale per i rilievi alti del ritratto. Nulla a che vedere con i 10 ed i 20 soldi dello stesso anno... Bello tornare da un mercatino con un pezzo di storia!
    1 punto
  15. Dunque : vediamo di esaminare questo oggetto ,cominciamo dalla "fattura",non ci vedo niente di incongruo ,la conservazione ottima e' tipica dei manufatti in giacitura primaria ma puo' benissimo darsi che una fortuita situazione ne abbia preservato lo stato. La patina: o meglio l'assenza di patina ,anche qui le probabilita' giocano a favore di una eventuale autenticita' infatti molti sono I reperti che non ne hanno traccia ,finanche le monete , basta che la giacitura sia avvenuta in acqua o in ambiente privo di ossigeno ed ecco oggetti che appaiono come nuovi. Il foro :un foro e' un foro ,forse che I romani non erano in grado di praticare un foro nel bronzo? Se ti sembra troppo regolare calcola che l'anello ivi inserito ne ha modellato e regolarizzato il cavedio semplicemente per attrito. Nota anche la martellatura a freddo che ha sagomato I due "bilancieri " chiaramente una tecnica arcaica. Ultima, ma veramente dirimente, la catenella : una lavorazione notevole ,quasi da oreficeria ,tipica comunque dei sistemi di sospensione di lucerne ,lanterne o "pendilia " varie ,oltretutto tipologia mai piu' vista nei secoli seguenti. Mi pare che il manufatto in questione non presenti particolari problemi di identificazione o autenticita' alla luce delle evidenze e dei confronti presentati ,poi se vogliamo continuare a negare l'evidenza con dei "a mio parere" facciamolo pure ma bisogna avere "bu tep " ,come diceva il mio Babbo. Credo anche che difficilmente @elledi ci fornira'la provenienza ,avendo soddisfatto la sua curiosita' ,per lui ,la questione e' chiusa. Di seguito altri esempi. Adelchi
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  16. Meno male che quell'idea di città futura non si è realizzata ! Mi ricorda quei palazzoni stile "sovietico", grandi, altissimi, direi ..alienanti. Non si è realizzata nemmeno l'autostrada a quattro corsie per senso di marcia. Ci siamo fermati a tre...(penso a quando allargarono il raccordo anulare di Roma...) Tra l'altro , pensiamo che corre l'anno 2019 e andiamo ancora col motore a scoppio, che è roba dell'800... A quest'ora avremmo dovuto tranquillamente vivere sulla Luna (vi ricordate il famoso "Spazio 1999" ?) (forse tatnto tranquilli no..)
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  17. Mi viene da pensare che probabilmene all'epoca non si trattava di annata rara da trovarsi in circolazione.
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  18. Senza deviazione dalla norma, il progresso non e' possibile. Frank Zappa
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  19. Non so neanch'io con quale colpo di fortuna ho trovato questo riferimento
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  20. 1 punto
  21. Esiste un articolo scritto dal Dott. Maurizio Bonanno e pubblicato su cronaca numismatica in cui viene esaminata attentamente la questione di questi falsi e spiegata tramite documenti coevi. Lui stesso ha avuto la fortuna di trovare un'intera serie di falsi ancora tutti attaccati per come si trovavano nello stampo.
    1 punto
  22. Carissimo Testone68, doppio clic sulla medaglia al post 3, troverai la risposta e tutte le medaglie precedenti del C.C.N.M. Medaglia coniata dalla Ditta LORIOLI in occasione del CONVEGNO NUMISMATICO del 1989
    1 punto
  23. Sicuramente si, c’e’ da dire che il buon Bernardino ci aiuta in questo col recente aggiornamento fatto da lui tra l’altro su un Quaderno di Lamoneta che ci porta quasi ai giorni nostri, lo consiglio ovviamente.
    1 punto
  24. esatto…. per esempio prendi Travaini .. leggi.. leggi la bibliografia, cerchi i testi relativi, li leggi e leggi la loro bibliografia etc.... poi, è certamente necessario vedere cosa c'è stato dopo… perché il libro della Travaini è del 2011, certamente "chiuso" un poco prima, quindi è utile sapere se in questi ultimi 8 anni sia uscito altro … anche solo per piccoli temi approfonditi in seguito
    1 punto
  25. Per le monetazioni un po' piu' recenti, direi gli Archivi di Stato.
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  26. ciao @Rocco68 ne so poco anch'io. Quel che so è che pur essendo falsi, circolavano regolarmente. A prova di ciò si può notare che pezzi da 2 grani fusi (io li ho sempre visti del 1804) sono sempre molto circolati. Non sono rarissimi, ogni tanto qualcuno si vede in giro. Inserisco le immagini di un pezzo
    1 punto
  27. @Hirpini Arcangelo, se capiti in zona Firenze o Pisa fammelo sapere che facciamo una bella mangiata assieme e poi ci facciamo un giro assieme tra vecchi negozi e vecchietti vari e vedi con quante stranezze torni
    1 punto
  28. Non potrei essere piu d’accordo Apollonia quante volte leggo articoli ove l’autore ‘oriente’ il lettore verso la propria tesi invece di limitarsi a esporre l’evidenza e ‘suggerire’ un’interpretazione che poi potra essere provata o accolta ma non dovrebbe mai essere imposta al lettore...
    1 punto
  29. Taglio: 2 Euro CC Nazione: Francia Anno: 2017 B Tiratura: 10'000'000 Condizioni: BB Città: Pavia (PV)
    1 punto
  30. Gran bel manoscritto... strano che si vedano pochissime (per non dire pressochè nessuna) discussioni sul tema lettere manoscritte autografe su questo forum... chissà, forse varrebbe la pena creare una sottosezione di "altre forme di collezionismo", così magari posterei le mie lettere (ovviamente non Savoia ma Gonzaga) ?
    1 punto
  31. Ciao! Aggiungo che nel 1499, giusto 520 anni fa, nel mese di settembre, Cremona diventava una Città della Serenissima. Città florida (salvo gli ultimi tempi a causa delle ingenti tasse comminate ai suoi cittadini ed al commercio da parte dei milanesi); era considerata una eccellenza dell'epoca per la tessitura di lana, cotone, seta e lino ed in particolare per la produzione del fustagno. In quest'epoca tredicimila famiglie erano impegnate in queste attività, con non meno di quattromila telai; solo a Venezia venivano commercializzate quarantamila pezze di fustagno, per un ammontare annuo di 200.000 ducati. saluti luciano
    1 punto
  32. Buongiorno. Sul Gigante viene riportata con grado di raritá R3,ora,se ho ben compreso,allo stato attuale si conoscono “solo” due esemplari,quindi,mi chiedo se questo grado di “Rarità” sia corretto ..In genere con pochi esemplari conosciuti si parla sempre di R5. In ogni caso mi sembra più un numero “tronco” (con eccesso di metallo laterale) piuttosto che un “numero speculare” chiaramente distinguibile. Qualcuno potrebbe spiegarmi l’origine, e lo scopo, di questi “ Segnali “ ? Da chi erano inviati e, soprattutto, a chi erano destinati? Facevano parte di un codice segreto, ora codificato? Un sentito ringraziamento a tutti coloro che volessero esprimersi su queste tematiche di estremo interesse.
    1 punto
  33. Chi non ha mai sentito parlare dei nomi di Scilla e Cariddi ? Probabilmente quasi tutti sanno che si tratta dei due mostri marini che nell' antichita' si pensava abitassero le due sponde ai lati dello stretto di Messina all' interno di antri sottomarini , Scilla in Calabria e Cariddi in Sicilia ; questi due mostri secondo gli antichi affondavano navi e uccidevano uomini provocando mulinelli e gorghi marini che inghiottivano e trascinavano a fondo di tutto . Molte leggende nacquero intorno a questi nomi . Cariddi e' anche nominata nel canto XII dell'Odissea di Omero , in cui si narra che Ulisse preferì affrontare Scilla , per paura di perdere la nave passando vicino al gorgo , per questo perse al posto di tutti gli uomini , i rematori migliori . Tuttavia , dopo che Elio e Zeus distrussero la sua nave , Odisseo per poco non finì nelle sue fauci , aggrappandosi ad una radice di un fico sull' isola di Cariddi , prima di venire inghiottito . Ma vediamo ora quale e' la realta' scientifica del fenomeno che fa agitare le acque di questo mitico tratto di mare . Lungo tutta la costa siciliana compresa tra capo Taormina e Messina , i fenomeni di risalita delle acque profonde fanno si che arrivino in superficie acque di profondità , questo fatto determina che le acque ioniche presenti negli strati superficiali dello stretto siano sensibilmente più fredde di quelle riscontrabili alla medesima quota in altre zone del mar Ionio , infatti per le acque di superficie estive le temperature nello stretto sono mediamente più basse di 4 - 10 °C . Questo fenomeno fisico delle acque in salita e in discesa , dal fondo verso l' alto e viceversa , unito alla forma dello stretto quasi ad imbuto in entrambi i lati di ingresso e di uscita , fa si che nel tratto di mare si verifichino forti correnti , gorghi e mulinelli , che nell' antichita' rendeva l' attraversamento dello stretto alquanto pericoloso specialmente per medie e piccole imbarcazioni , da cio' derivo' la leggenda dei due mostri marini ; forse nell' antichita' questo fenomeno fisico delle acque era piu' accentuato rispetto ad oggi dopo il tremendo terremoto e maremoto che sconvolse l' area dello stretto il 28 Dicembre del 1908 , terremoto che fu stimato di scala Mercalli 10 (massima 12) , corrispondente ad una intensita' circa tra 7 e 7,5 dell' attuale scala Richter , devastante , anche in relazione ai tempi ed edifici di oltre un secolo fa . Ma nell' antichita' perche' nacque la leggenda dei due mostri marini Scilla e Cariddi ? Gli antichi videro effettivamente qualche mostruoso animale marino agitarsi in mare o furono invece ingannati dal perenne movimento vorticoso delle acque dello stretto ? La ragione fa naturalmente propendere a favore della seconda ipotesi , pero' esiste una moneta romana di eta' repubblicana , rara , circa la quale , forse , alcuni non ne conoscono neanche l' esistenza , oppure , pur conoscendola , non l' hanno mai vista realmente , in questa moneta nel rovescio o forse nel dritto , e' presente una rappresentazione del mostro marino di Scilla ; la moneta , un bellissimo Denario , venne emesso nel 42/40 a.C. da Sesto Pompeo dopo la vittoria navale di Messina contro l' inviato di Roma , Quinto Salvidieno Rufo ; il Denario in un verso dovrebbe rappresentare il Faro di Messina con sopra la statua di Nettuno – Pompeo , insegne militari e una nave militare , nell' altro verso il mostro marino Scilla . Il Denario presenta le seguenti legende , D/ : MAG PIUS IMP ITER , R/ : PRAEF CLAS ET ORAE MARIT EX SC . , il mostro Scilla regge un timone , dalla sua schiena spuntano due code di pesce , forse delfini , ci sono tre cani e pare avere un volto umano . La moneta in foto e qualche nota , sono tratte dal libro , volume primo : “Roma e la moneta” di Silvana Balbi de Caro . Dall' iconografia di Scilla non si capisce bene che aspetto avesse il mostro nell' immaginazione dell' incisore della moneta , sembrerebbe di vedere , ma potrebbe essere qualsiasi cosa di fantasia , un mostro con aspetto di mezzo pesce e mezzo polpo , certamente l' incisore non aveva la piu' pallida idea di cosa rappresentare e creo' un ibrido a fantasia , comunque bellissimo nella realizzazione . Per ulteriori notizie sulla leggenda di Scilla e Cariddi : https://www.guidasicilia.it/rubrica/la-leggenda-di-scilla-e-cariddi/3003894 In foto : la rocca di Scilla in Calabria , il Capo Peloro in Sicilia (Cariddi) , un' antica mappa dello stretto di Messina con le forti correnti e la moneta , un Denario , descritto nel Post . . .
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  34. Ciao @Baylon , grazie per averlo inserito! L'annullo raffigura una ballista in funzione, un'antica arma in dotazione all'esercito romano che veniva utilizzata per lanciare dardi infuocati sulle città cinte in assedio. Cremona, nel 69 d.C., fu oggetto di assedio da parte delle truppe di Vespasiano. Si salvò, stando alle antiche cronache storiche, solamente il tempio della dea Mefite fuori dalle mure. Per l'occasione sono state disegnate due cartoline che allego sperando di fare cosa gradita!
    1 punto
  35. Buongiorno Rocco, croci sono croci. Saluti Michele
    1 punto
  36. In francese mi pare... ci sono i testi di Pottier sulle imitative siriane
    1 punto
  37. Taglio: 2 Euro CC Nazione: Italia Anno: 2016 A Tiratura: 1'500'000 Condizioni: qFDC Città: Milano (MI)
    1 punto
  38. chiedo una valutazione di massima (sono le ultime 5), ringrazio anticipatamente per la disponibilità che mi avete concesso
    1 punto
  39. Grazie per avermi citato. In primo luogo, invito tutti gli utenti che cercano fotografie (o dati scientifici) delle monete romane a servirsi del nostro catalogo, che tanti ci invidiano ma che (chissà perché) è misconosciuto proprio agli utenti del forum. Lo si trova qui: http://numismatica-classica.lamoneta.it/ La moneta di cui parliamo è questa: http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I6/5 Il denario fu emesso da emesso da Sesto Pompeo, figlio di Pompeo Magno. Stabilitosi in Spagna nel 44 come capo repubblicano, fu nominato dal Senato “praefectus classis et orae maritimae” (più o meno, comandante in capo della flotta e della costa marittima); quattro mesi dopo tuttavia il titolo gli fu revocato ed egli venne proscritto. Ricevutane notizia, salpò da Marsiglia per la Sicilia, da dove bloccò l'Italia e accolse gli altri proscritti. Ottaviano inviò contro di lui una squadra navale al comando di Salvidieno Rufo, fu tuttavia sconfitta; per questa battaglia si arrogò il titolo di “imperator iterum” (che compare al dritto di questa moneta, e significa “comandante vincitore due volte”) e continuò la sua lotta sino alla morte, nel 36. Le monete della serie RRC 511 (cui questo denario appartiene) furono emesse appunto dopo la sconfitta di Salvidieno (come si ricava proprio dalla scrita “imperator iterum”), a opera di una zecca forse sita a Catania. Si ritiene che il periodo di emissione vada dall’anno 42 al 40 a.C. Personalmente non credo che compaiano due delfini: si tratta invece di due code di pesce che, unite a tre tentacoli e a un torso umano, compongo il corpo del mostro. Oltre al retro, su cui compare Scilla, vi invito a guardare con attenzione il dritto, ancora più bello: si tratta del faro di Messina, che ancora esiste e ancora ha quella forma e quella collocazione, sebbene ovviamente sia stato più volte restaurato e rechi ora la statua della madonna, al posto di quella di Nettuno. Aggiungo che esiste un'altra rappresentazione di Scilla (e Cariddi), seppure in forma molto più stilizzata, su un altro denario della serie RRC 511: http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I6/1 E' evidente l'allusione: installatosi sullo stretto, Pompeo distrugge le navi di Ottaviano come un moderno mostro marino.
    1 punto
  40. Ahahah, certo mi ero dimenticato, peso 5gr. diametro 2,70
    1 punto
  41. Che dirti... sarà una lacuna dell'edizione del 2018 La mia edizione del 2015 - codice pick R29
    1 punto
  42. CENTRO CULTURALE NUMISMATICO MILANESE - XXVII CONVEGNO NUMISMATICO NAZIONALE del 1988 Medaglia con al D/. Profilo di CARLO V, conio LORIOLI mm.50
    1 punto
  43. Alain, tra i “prototipi” poco tempo fa mi sono imbattuto in questa: Artuqids of Mardin AE Dirham Timurtash AH516-547 5.44g, 24mm
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  44. Hello everyone In Cologne, the year 2014 was devoted to the Magi, whose remains arrived in the cathedral city in 1164. During the Middle Ages, their relics transformed Cologne into a pilgrimage metropolis, and they became the patron saints of Cologne together with St. Ursula and St. Gereon. This is attested to by the Shrine of the Magi at Cologne Cathedral, Cologne’s coat of arms with the three crowns and numerous sculptures throughout the city. The reverse of this coin depicts the Adoration of the Three Magi, Patrons of Cologne. GERMAN STATES. COLOGNE. Clemens August von Bayern, 1723-1761. Ducat, 1744 IK. Robed bust r. of Archbishop-Elector. Rv. Adoration of the Three Magi, Patrons of Cologne. Fr.833, KM 121. Wavy planchet. About Uncirculated.
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  45. la Sede Vacante del 1523 e' stata l'unica che ha coniato moneta nella zecca di Piacenza, in particolare per ricordare questa "vacanza Pontificia" e' stato battuto un Mezzo Giulio ed un Quattrino, di cui allego immagine : Descritto al Muntoni 8, di questa rarissima moneta non ho censito nessun altro esemplare oltre a questo e quindi vi chiedo cortesemente le Vs. informazioni in merito. N.B. nella prossima Asta Artemide del 9 Gennaio 2019 e' proposto un quattrino classificato cosi', ma purtroppo e' un ennesimo errore di catalogazione...... grazie Daniele
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  46. Grazie del tuo intervento Antonio, e di tutti i particolari che hanno arricchito la discussione.. . Come sempre, ribadisco l'importanza di questo forum per noi collezionisti di condividere conoscenza e informazioni per comprenderne con più ampie vedute la rarità di quello che "presumiamo" ..... In attesa di altre info...... Saluti Daniele
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  47. Caro Daniele, la SV 1523 non solo è stata l'unica a vedere emissioni piacentine ma anche la prima a coniare il quattrino! Questa particolarità rende la moneta ancora più interessante in una collezione tematica oltre all'indubbia rarità. Non mi risulta che questo nominale, di cui peraltro esistono due varietà di diritto, sia mai apparso in vendita pubblica né tantomeno conosco altri esemplari in collezioni private. Come dicevo esistono due varianti di diritto, riguardanti la forma dell'impugnatura delle chiavi a cuore o quadrata (come in questo caso). Curiosamente nel CNI , nel Serafini e nel Muntoni (che riprende l'immagine del Serafini) viene descritta solamente la varietà con impugnatura a cuore perchè... è l'unica presente nella Coll. Reale e nel Medagliere Vaticano! Ottimale anche la conservazione, peccato per le schiacciature di conio che penalizzano la zona periferica del tondello. Complimenti sinceri, Antonio
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  48. Ciao, personalmente adoro le monete in qualità proof, posso dirti che almeno negli ultimi tempi la richiesta di monete in qualità proof sta aumentando rispetto ad anni fà, molti le preferiscono per la migliore rappresentazione della qualità artistica, ma anche l'assenza di difettosità che possiamo riscontrare nelle monete FDC euro. Però giustamente come diceva l'amico Papillon ci vorrebbe una sfera magica per poter conoscere l'andamento del mercato futuro! Posso farti un esempio comunque che può far riflettere: nel lontano 2002 ho visto personalmente con i miei occhi pagare ben 4.000€ la serie divisionale proof del Vaticano 2002, si ben 4.000€!!! Oggi tale serie si trova circa a 600 / 700€ più o meno, quindi sicuramente all'epoca è stata pagata una follia. Mesi fà ho rivisto l'acquirente di questa serie e parlando proprio di questo acquisto mi ha detto che nonostante l'enorme perdita di denaro, lui è contento del suo acquisto perché lo ha appagato per tutti questi anni e lo farà ancora per molti anni futuri! Ergo l'euro va collezionato per il puro piacere di farlo, se vogliamo essere certi di avere un tornaconto futuro non è sicuramente il miglior metodo di investimento. Goditi giustamente la tua splendida collezione di monete monegasche, ma sappi che sono e saranno sempre monete stra speculate con un andamento dettato puramente dalla domanda o meno. Un saluto
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