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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/01/19 in tutte le aree

  1. Vi piace questa? Ultimo arrivo. I quarti della croce nel rovescio sono liberi. Cari saluti a tutti
    4 punti
  2. il problema di queste pesanti monete è che ti abbassano i pantaloni. dopo le denunce per atti osceni di solito i collezionisti le rivendono sotto costo.
    4 punti
  3. Ciao a tutti, vecchi amici del Forum e nuovi utenti. Dopo una mia lunga pausa dalla numismatica, volevo farvi vedere uno dei miei ultimi acquisti e sentire come sempre i vostri preziosi pareri. Questa monetina non è in ottimo stato né costosissima, sono consapevole dei suoi limiti ma mi è piaciuta e l'ho presa. Siate sinceri come sempre! un salutone a tutti.
    3 punti
  4. Salve a tutti! Mi sono iscritta da poco al forum e sono nuova del mondo della numismatica... Mi è stata consigliata questa discussione per le monete da ciotola dei mercatini... Provo quindi a postare qui questa moneta presa ad un mercatino per 1€ per condividere con voi il ritrovamento: 50 centesimi Australia1983 di 32mm, moneta comune ma di soddisfazione.
    3 punti
  5. Figurati....prò vorrei spiegare meglio, così si capisce. Prendiamo i casi che hai sottoposto. Sono errori causati dall'incisore o da un suo addetto; le ribattiture sui numeri, sulle legende ecc. ecc. (di contro le correzioni) sono atti fatti perchè è consapevole di quello che sta facendo, modifica perchè si accorge e prende provvedimenti per risolvere la problematica. In questo caso l'8 era più basso....come potrebbe verificarsi un qualsiasi altro accedimento.Ci sono però anche casi nei quali (soprattutto durante il regno di Carlo di Borbone, e anche questo è scritto), che le ribattiture sui numeri avvennero perchè in un primo momento (e per fretta) potevano mancare punzoni con una determinata cifra per comporre la data (ma questa è un'altra storia). Nel caso invece del Tarì del 1856 (C), l'incisore utilizza una lettera invece che un numero. Potrebbe darsi che si sia accorto, come può darsi che non sia accorto dell'errore commesso; fatto sta che questi errori (comunque involontari) hanno un attenzione in più da parte di chi compila cataloghi e volumi, perchè, come anche in altri rarissimi casi (TVR - HSIP ecc.ecc.), sono errori grossolani che non hanno subito una correzione sul conio da parte di chi l'ha commesso. Anche tutte queste notizie sono state da me trascritte. Mi auguro, solo, di essermi fatto capire.
    3 punti
  6. M. Asolati, Un ripostiglio trecentesco di ducati d’oro dagli scavi di via S. Girolamo a Mestre, “Quaderni di Archeologia del Veneto” 25, 2009. Balducci Pegolotti F., La pratica della Mercatura, Firenze, 1766. J.R. Baker, The Tel ‘Akko Hoard of Venetian Torneselli, “Israel Numismatic Research” 5, E. Biaggi, Monete e Zecche Medievali Italiane dal sec. VIII al sec. XV, Torino 1992. L. Binaschi, Il ducato di Venezia, in Il giornale della Numismatica – speciale, 2012. L. Binaschi, I signori tiranni si mettono in medalia e non i cavi de repubblica, relazione tenuta presso il Centro Culturale Numismatico Milanese, 2015. L. Binaschi, La moneta veneziana denominata grosso, relazione tenuta presso il Centro Culturale Numismatico Milanese, 2018. G.Bonfiglio Dosio (a cura di), “Capitolar dalle Broche” della zecca di Venezia 1358-1556, Padova 1984 . R. M. Bordin, Francesco Dandolo doge 52°, in Panorama Numismatico 132, 1999 Brunetti L., Opus monetale Cigoi, Bologna 1966. 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    3 punti
  7. Dopo una ricerca non brevissima... l'ho trovata! R2 secondo il Gigante, ma veramente pochi i passaggi in asta (a parte gli MB scarsi) In attesa delle mie foto, queste quelle del venditore
    2 punti
  8. Ho capito....(ho ordinato il manuale!!!). Allora ti posto una moneta e mi dici cosa ne pensi?,,,,, appena la trovo!!!?
    2 punti
  9. Per approfondire... la punteggiatura, quando singola (sia essa in legenda, sia al fianco del valore, alle sigle dei responsabili di zecca), è sicuramente da fare ricadare nei casi che ho riferito, della semplice dimenticanza. A volte leggiamo legende continue del tipo SICILIARETHIEREX ecc.ecc. che non farebbero intendere ad un mancana voluta, anche perchè a volte ci sono in altre parti delle legende a volte miste .. e così via. Al contraio, come tutti sappiamo il caso delle mancanze delle lettere (coma ad esempio la solita I) e su più coni, di diversi nominali, ci conduce verso un'altra strada da seguire...che in definitiva sarebbe l'errore/mancanza commessa di proposito. Così come su alcune monete di punti ne troviamo due....ci sono monete che hanno due belli "palloncini" ed è stato anche creato (dall'incisore) l'apposito spazio (allargando la legenda) per inserirli. In definitiva le monete con queste particolarità vanno e/o andrebbero valutate caso per caso...potrei stare qui a fare tantissimi esempi....come questo anche che Vi sottopongo sulle monete d'oro di Carlo di Borbone V e U ... anche queste hanno un significato.
    2 punti
  10. 27 febbraio 274 d.C. : nasce a Naissus, in Illiricum, Flavius Valerius Aurelius Constantinus che passerà alla Storia con il nome di Costantino I.· 27 febbraio 380 d.C. : viene emesso da Graziano, Teodosio I e Valentiniano II l’Editto di Tessalonica «IMPPP. GRATIANVS; VALENTINIANVS ET THEODOSIVS AAA. EDICTUM AD POPULUM VRB(IS) CONSTANTINOP(OLITANAE). Cunctos populos, quos clementiae nostrae regit temperamentum, in tali volumus religione versari, quam divinum Petrum apostolum tradidisse Romanis religio usque ad nunc ab ipso insinuata declarat quamque pontificem Damasum sequi claret et Petrum Alexandriae episcopum virum apostolicae sanctitatis, hoc est, ut secundum apostolicam disciplinam evangelicamque doctrinam patris et filii et spiritus sancti unam deitatem sub pari maiestate et sub pia trinitate credamus. Hanc legem sequentes Christianorum catholicorum nomen iubemus amplecti, reliquos vero dementes vesanosque iudicantes haeretici dogmatis infamiam sustinere ‘nec conciliabula eorum ecclesiarum nomen accipere’, divina primum vindicta, post etiam motus nostri, quem ex caelesti arbitro sumpserimus, ultione plectendos. DAT. III Kal. Mar. THESSAL(ONICAE) GR(ATI)ANO A. V ET THEOD(OSIO) A. I CONSS.» (Codice Teodosiano, XVI, 1.2) · 28 febbraio 509 a.C. : i Romani combattono la battaglia della Selva Arsia contro gli Etruschi. Roma aveva cacciato Tarquinio il Superbo, ultimo Re di Roma; il re deposto assieme ai figli aveva cercato alleanza tra gli Etruschi per riconquistare il trono perduto e quindi alla guida di un esercito composto da etruschi di Veio e di Tarquinia aveva marciato alla volta di Roma. Lo scontro avvenne presso un bosco sacro nella Selva Arsia, al confine tra il territorio romano e quello di Veio. etrusche. Lo scontro avvenne nella Selva Arsia, un bosco sacro dedicato a Silvano o Fauno o a un eroe, che doveva trovarsi presso il confine tra il territorio romano e quello di Veio. A fornire la data della battaglia è Plutarco (Publicola, 9, 5), il quale riporta la tradizione romana che indicava l'ultimo giorno di febbraio come ricorrenza di questo scontro militare. La descrizione degli avvenimenti la troviamo in molti autori tra i quali Livio (II, 6-7) che scrive: "Così due città e due eserciti seguirono Tarquinio con l'intento di riconquistargli il regno e di vendicarsi militarmente dei Romani. Quando entrarono in territorio romano, i consoli avanzarono contro il nemico: Valerio guidava la fanteria disposta in ordine compatto, mentre Bruto lo precedeva in esplorazione con la cavalleria. Anche nell'armata nemica il primo corpo era la fanteria, agli ordini di Arrunte Tarquinio figlio del re. Questi era dietro col resto delle truppe. Arrunte, individuando da lontano prima i littori, capì che il console era lì nei pressi, poi, quando avvicinandosi riconobbe senza orma di dubbio i lineamenti di Bruto, infiammato dalla rabbia, urlò: "Ecco laggiù l'uomo che ci ha cacciati dalla terra in cui siamo nati, proprio lui. Guardatelo come avanza tronfio delle nostre insegne! O dei che vendicate i re, assisteteci". Sprona il cavallo e si butta a testa bassa dritto contro il console. Bruto allora si sentì minacciato; dato però che in quel tempo era motivo d'orgoglio per i comandanti buttarsi nella mischia in prima persona, Bruto per questo accetta la sfida senza pensarci un attimo. I due si scontrarono con un accanimento incredibile, preoccupandosi soltanto di colpire l'avversario e non di schivarne i colpi. Così, trafitti l'uno e l'altro dall'asta dell'avversario passata attraverso lo scudo, furono sbalzati da cavallo e franarono a terra in fin di vita. Nello stesso istante ebbe inizio anche lo scontro tra il resto delle due cavallerie e poco dopo toccò alle fanterie scendere in campo. Si combatté con alterno successo e l'esito della battaglia rimase legato a un filo. L'ala destra di entrambi gli schieramenti aveva la meglio, mentre la sinistra cedeva. I Veienti, abituati alla sconfitta con le truppe romane, furono sbaragliati e dispersi; i Tarquini, invece, avversario nuovo e sconosciuto, non si limitarono a reggere bene l'urto, ma riuscirono anche a respingere quella parte dell'esercito romano che si trovava nel loro settore. Nonostante l'andamento incerto della battaglia, Tarquinio e gli Etruschi furono presi da un panico tale che abbandonarono l'impresa senza portarla a compimento e quella stessa notte entrambi gli eserciti, il veiente e il tarquiniense, se ne tornarono nei loro paesi. Il racconto di questa battaglia contiene anche del prodigioso: nel silenzio della notte successiva pare si sia sentita una voce proveniente dalla selva Arsia e identificata con quella del dio Silvano, la quale avrebbe detto: "Gli Etruschi hanno perso un uomo in più in battaglia, quindi la vittoria della guerra va ai Romani". A ogni modo i Romani se ne andarono da vincitori, gli Etruschi da vinti. Infatti, quando alle prime luci del giorno non ci fu più l'ombra di un nemico in vista, il console Publio Valerio raccolse le spoglie e fece rientro a Roma in trionfo. Celebrò il funerale del collega nella maniera più sontuosa possibile per l'epoca. Quel che però fu ben più clamoroso per la sua memoria fu il lutto civile e, all'interno di esso, il fatto che le donne di Roma lo piansero per un anno, come se fosse stato un padre, per l'accanimento che aveva mostrato nel vendicare l'oltraggio alla castità femminile." Così il 28 febbraio del 509 a.C. trovò la morte in eroico duello Lucio Giunio Bruto, primo tra i consoli di Roma, esempio futuro nella storia romana della lotta contro i tiranni. Il Bruto Capitolino, busto bronzeo che si presume rappresenti Lucio Giunio Bruto. Inoltre si tenevano nell'Antica Roma gli Equirria, festività costituite da gare con cavalli dedicate a Marte e che sui tenevano il 27 e il 14 marzo. Rappresentavano il giorno dell'uscita dell'esercito romano dopo la pausa invernale e si dice fossero state istituite dallo stesso Romolo. Ciao Illyricum
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  11. Non so se tu possiedi la mia Bibliografia numismatica, tra l'edizione principale del 2009 e l'addenda del 2015 alla voce Venezia ci sono circa 500 voci tra opere monografiche e articoli.
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  12. Ciao! Interessante; se non è esclusivamente presente nei Grossi marcati dal Massaro indicato dal Papadopoli con il nr. 11, viene meno la caratteristica identificativa dello stesso e quindi si potrebbe pensare ad un semplice elemento più decorativo di un semplice punto. Oppure si potrebbe pensare che, pur creato originalmente da un dato Massaro come suo segno identificativo, sia stato usato anche successivamente da altri, facendogli perdere la sua caratteristica identificativa ... saluti luciano
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  13. Woow, I classici hanno un fascino superiore, c'è poco da fare!
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  14. Solo la prima; e meno male nel Manuale sono stato chiarissimo e ben attento nello specificare queste differenze.
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  15. Discorso del tutto delirante e contraddittorio. Dici che "il denaro e la moneta ad oggi è in mano a soggetti privati" , tipico del complottismo signoraggista. Dando per scontato che sia vero allora anche USA, Giappone e UK si trovano nelle nostre stesse condizioni: non hanno "moneta sovrana", in quanto anche la loro emissione di denaro è in mano a privati come tutte le altre valute del mondo. Mettetevi d'accordo con voi stessi e cercate di fare ordine nell'enorme confusione che avete in testa, frutto di decenni di idiozie totali che poi troviamo ammassate in perle come queste, come stratificazioni di ere geologiche.
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  16. Anche questa e stata comprata! (E con cio, ho finito il budget per i prossimi sei mesi, 160 euro, sono tantucci per un diciottenne!) Grazie mille a tutti quelli che mi hanno aiutato a fare questa decisione!
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  17. Esistono anche nominali di valore inferiore all'oncia: quartoncia (https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RRB11/8) e semioncia (https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RRB11/7), ma non avevano notazione di valore. Il termine "triens" non è una dizione diversa da "triente": uno è latino (per l'esattezza, nominativo), l'altro italiano (e comunque corrisponde all'ablativo latino). L'asse fu prodotto, per brevissimo tempo, anche in argento (la cosiddetta "libella", ovvero "libra leggera", nome derivante dal fatto che in origine l'asse valeva una libra di bronzo). Non aveva, però, notazione di valore (https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/26). La moneta da tre assi non si chiamava a tripondio, ma tressis, ed effettivamente aveva una notazione "III" (https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RRB5/1) Il sesterzio in origine valeva non 4 assi, ma 2,5; l'etimologia deriva infatti da semi-terzio, "[due più] metà del terzo". Proprio per il valore di 2,5 la sua notazione era "IIS", ovvero "asse-asse-semisse". La notazione "HS" secondo me non esiste: compare nella scrittura corrente (ad esempio, sui muri di Pompei) ma credo che sia solamente un "IIS" barrato in centro, esattamente come "£" per la "L" di lira. Il valore fu portato a 4 quando quello del denario fu portato a 16 (perché il sesterzio era un quarto del denario), ma non ricordo di aver mai visto la notazione "IIII". I sesterzi non furono mai emessi in bronzo, in epoca repubblicana, a meno che siano sesterzi alcune emissioni di Cesare (https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I2/46) e Ottaviano (http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I17/38). Sono in effetti sesterzi in bronzo alcune rare monete della serie navale di Antonio, che però alcuni studiosi riconoscono come emissioni greche e non romane (vedi sotto). Inoltre non è corretto parlare di "ottone": l'altra lega usata per queste monete, oltre al bronzo, è l'oricalco. La notazione "X", prima che sul denario, compare sul decussis, di pari valore ( http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RRB13/1) La notazione "XVI" compare su poche emissioni. Poi per ragioni tradizionali si torna a "X" benché il valore sia rimasto di 16 assi. La notazione a forma di asterisco non è, probabilmente, una "X" barrata, ma un monogramma della notazione "XVI" Le notazioni superiori a X, che compaiono sugli aurei, sono di dubbia interpretazione: non è detto che esprimano il valore in assi (dovrei cercare la bibliografia su questo; molti studiosi concordano in effetti sul fatto che esprimano il valore in assi, ma ricordo che ci sono delle difficoltà in relazione al valore reciproco oro/bronzo che si ritiene sussistesse all'epoca). Una curiosità: potrebbe essere non un caso, ma una specie di gioco di parole, che la notazione "I" corrisponda all'iniziale di Ianus (dio, come noto, raffigurato sull'asse) e la notazione "S" a quella di Saturnus (presente invece sul semisse) Sulla serie navale di Antonio:
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  18. Buonasera a tutti posto il mio ultimo acquisto per questo pontefice di una delle sue zecche più piccole...San Severino Marche appunto direi muntoni 411 come riferimento. era un po che ne meditavo l'acquisto e finalmente mi son deciso...spero vi piaccia come piace a me ;) un saluto a tutti e grazie a chi commenterà marco
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  19. Buonasera amici è da un pezzo che non aprivo una discussione per condividere una moneta, ma sta sera ho fatto na mezza follia (speso parecchio per le mie tasche) e mi sono aggiudicato questa...chi mi ha letto sa che adoro il rame e che colleziono i grani del 1814 1815 (1816 mi manca) per Ferd III... quello che mi sono cuccato sta sera è il miglior 5 grani del 15 che ho in collezione e sto giro non mi sono fatto sfuggire l'occasione me ne sarei pentito come è capitato altre volte mannaggia a me? (mi girano ancora per un 5 grani spl del 15 non acquistato su ma-shop tipo 3 anni fa?)...che ne pensate? Non del mio giramento di zebedei ma della moneta?... sono davvero graditi i vostri pareri. Grazie a chi dirà la sua!
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  20. In data odierna ricorre l' anniversario dell' Editto di Tessalonica che certifica la religione cristiana come l' unico rito ammesso nell' Impero : https://it.wikipedia.org/wiki/Editto_di_Tessalonica
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  21. Il Magliocca riporta il Tarì 1796 Comune e senza varianti. In nota, segnala un esemplare ( in Collezione privata) con la dicitura HIER. EX
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  22. Come valutazione direi sui 400 euro. Saluti
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  23. DE GREGE EPICURI Mah, a me pareva che la soluzione prospettata da Cliff al post n.8 fosse accettabile: moneta repertoriata da Cohen e da Mionnet, ma non dal RIC; credo che non sia l'unico caso. Io l'ho cercata fra le coloniali con scritte latine,senza trovarla. Teniamo conto che queste ultime sono numerosissime, basta ricordare le zecche di Berytus (Fenicia), Cremna (Frigia), Apameia (Bitinia), Patrae (Peloponneso), Corinto, Pella (Macedonia), Deultum (Trac ia), Sinope (Paflagonia), Parium (Misia), Antiochia di Pisidia, Viminacium (Moesia Sup.), Alessandria nella Troade, Dium (Arabia Petrea), Iconium (Lycaonia), Tyrum (Fenicia), Buthrotum (Epiro), Ptolemais-Ace (Fenicia), Heliopolis (Coele-Siria), Comama (Pisidia), Aelia Capitolina (Giudea), Cesarea di Samaria...e altre.
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  24. E' una autentica patacca. Credo che siano falsi pure l'archeologo e il tesoretto.
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  25. Per me è una RIC IX Antiochia 47 ma non censita come accoppiamento diritto, rovescio, esergo. è fuori dubbio che si tratti di Teodosio con diadema di perle quindi catalogato come busto 3A quindi dovrebbe essere RIC IX Antiochia 47c, il rovescio però non ha lettere nei campi da quanto si vede in foto quindi associato alla RIC IX Antiochia 47a.
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  26. Ma non e' gia' cosi' da qualche anno? In passato ha acquistato piu' volte da amazon.de per usufruire dell'iva tedesca (piu' bassa della nostra) ma da tempo ormai al momento del pagamento applicano quella del paese di destinazione della merce. E questo vale per tutti i negozi online con vendite superiori ad una cifra che varia per altro da paese a paese... https://europa.eu/youreurope/citizens/consumers/shopping/vat/index_it.htm va da se' che per poter assolvere al pagamento dell'IVA nel paese di destinazione occorre una P.IVA locale... e poi ci lamentiamo delle storture burocratiche italiane...
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  27. Scusa ma mi permetto di contraddirti: è una moneta e può essere spesa. Che poi il valore sia chiaramente superiore è un altro discorso e solo un matto potrebbe spenderle.
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  28. Nomisma 21, 662 = NAC 108, 861 (stessa moneta). Finarte 843, 414 massaro PZ 6°. Arka Diligite iustitiam
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  29. volevo postare le foto di un sampietrino Perugia 1797: con tondello sottilissimo, si tratta di qualcosa che non avevo visto mai, un tondello ridotto e contemporaneamente sottile, una sommatoria tra le varianti 9 e 10 elencate nel catalogo. Diametro 23 mm, peso 5,46 gr., ma il sistema mi risponde: You are only allowed to upload 1.003,52kb. come posso fare foto col cellulare meno pesanti?
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  30. Taglio: 2 centesimi Nazione: Slovenija Anno: 2019 Tiratura: ? Condizioni: qFDC Citta: Trieste
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  31. Ma ci mancherebbe!!! Non era una affatto un'accusa, ogni intervento è sempre gradito, soprattutto se migliora la qualità della discussione
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  32. Salve , una sola cosa rimprovero , se mi e' concesso questo termine , alla Chiesa , intesa come consenso di uomini , di avere impedito in tutti i modi fino al XIX secolo che l' Italia diventasse una Nazione ; tutto il resto fa parte della normale evoluzione , nel bene e nel male , dei popoli .
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  33. è un triobolo di Laos ref: HN Italy 2278
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  34. Ma anche se sono fior di conio, cosa pressoché impossibile se li hai trovati nella circolazione, venderli, come ho scritto in precedenza, è altrettanto impossibile per chi non è già dentro il mercato. Quindi, se proprio non vuoi tenerli, spendili pure senza rimpianti. petronius
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  35. Variante già riportata nel Magliocca
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  36. Scusami, non volevo essere pignolo, volevo solo entrare un po' più nel dettaglio
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  37. Non penso sia importante ma come la maggior parte delle volte è un compromesso tra le richieste di entrambi. Io questo secondo punto lo vedo più piccolo e non in asse. E da quanto mi dite in quella posizione è inedito. C'è da pensarci bene a spendere quella cifra per una moneta che senza il puntino in più vale neanche 100€
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  38. Nelle mezze piastre, a differenza delle piastre, le aquilette sono appena accennate. Ricordo di averne vista solo una, proprio del 1856, con le aquile grandi e ben definite. Se non ricordo msle era stata postata da @Rocco68.
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  39. Forse la sua descrizione potrebbe essere crocetta forata.
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  40. Qesto segno viene usato sempre da più massari, ma e' solitamente il massaro con il segno censito da Papadopoli n. 11
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  41. taglio 1 euro paese Monaco anno 2016 tiratura 1.000.000 condizioni Spl città Roma taglio 2 euro paese Monaco anno 2017 tiratura 1.383.528 condizioni Spl città Roma
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  42. Perfetto e sempre preciso @L. Licinio Lucullo!!! Io all'inizio ho elencato tutto quello che ho trovato sui miei libri perchè questa cosa dei segni mi ha sempre incuriosito e non trovando una specie di elenco, volevo farlo per chi come me voleva saperne di più in futuro. Rispondo perchè ritengo sia colpa della mia scarsa conoscenza della materia, sulle cose da te puntualizzate in maniera molto chiara. Mi sono sbagliato nel titolo mettendo valore intrinseco perchè pensandoci bene è nominale, quindi correggo per correttezza. Non ho volutamente inserito emissioni o nominali che non hanno notazione di valore perchè non li ritenevo necessari per questo elenco, e ho messo la versione Latino-Italiano solo per quei nominali che non avevo mai sentito. <<La moneta da tre assi non si chiamava a tripondio, ma tressis, ed effettivamente aveva una notazione "III" (https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RRB5/1)>> il mio libro la chiama tripondio pensavo fosse corretta ? Per questa cosa, leggendo meglio, viene indicata la notazione (IIII) per il QUADRUSSIS, l'hai mai sentito? Io cercando in rete non ho trovato niente di valido. Per il resto grazie mille per aver risposto, per aver corretto le mie mancanze e per fornito altre preziose informazioni
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  44. Per un sigillo così importante, la sua fattura mi sembra alquanto rozza e mi fa pensare che sia vecchio di qualche secolo ma la mia è solo una impressione : attendo anch'io il parere di Corbiniano. @Corbiniano
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  45. Adolfo Modesti Nvmismata in Libris, II Edizione Roma 2005
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  46. Mi viene da piangere a rileggere ora questo post...quanta saggezza, quanta passione, quanto voler dare agli altri, quanto essere profetico in questo post, eppure la numismatica e' capace di tutto anche di perdere valori e uomini così ...
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  47. Taglio: 20 cent Nazione: Austria Anno: 2019 Tiratura: ? Condizioni: SPL Città: Vienna(Austria) Note: NEWS
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