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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/15/19 in tutte le aree

  1. Buonasera a tutti. È da un po' che non scrivo o pubblico qualcosa ma seguo sempre tutte le discussioni. Oggi volevo mostrarvi l'ultima moneta entrata in collezione. Moneta che cercavo da tempo in gradevole conservazione, che mi ha riservato una bella sorpresa. Controllando la moneta vedo che ha il taglio sferette e quadratini. Un particolare raro su una moneta con variante già rara di suo. Scusate per le foto ma non ho avuto tempo per farne di migliori. È gradito un vostro parere sulla conservazione e ,per quando è possibile, sulla rarità. Saluti Angelo
    5 punti
  2. Ispirato da questa discussione https://www.lamoneta.it/topic/172108-2a-edizione-premio-marco-olivari/?page=2&tab=comments#comment-1971701 e senza pretese, mi sono detto… perché non condividere qualche regola che mi sono dato nello scrivere? Senza velleità, sono tutte cose “imparate sulla pelle”, quasi una lista degli errori fatti e dei consigli ricevuti… Consigli ai quali spero altri vorranno fare aggiunte…. Quindi…. Ecco il mio personale “decalogo” su “come si scrive un articolo a tema numismatico”…. 1 – perché scrivere? Si può scrivere per molti motivi, ma l’importante è che si dica “qualcosa”, e possibilmente qualcosa di nuovo/aggiuntivo. Un inedito, una nuova valutazione di una emissione monetaria, un “tesoretto”, uno studio sui pesi o sui coniii, etc etc Scrivere invece un riassunto di cose già trite e ritrite, dette e ridette, NON SERVE A NULLA …. Scrivere 2 paginette sull’usurpatore XYZ, usando il RIC soltanto e 4 immagini tratte dal web non serve a niente e a nessuno…. Quindi…scrivi per dire qualcosa… non per dire che hai scritto…. 2 – dove scrivere? Dipende da cosa si scrive. Una rivista di “fascia alta”, tipo RIN, Quaderni Ticinesi, Numismatic Chronicle etc, accetta articoli solo se “aggiungono qualcosa” al noto…ad esempio il semplice inedito, qua è rifiutato, a meno che l’inedito non “aggiunga” qualcosa al noto (ovvero, la semplice officina inedita su follis dell’imperatore X non importa a nessuno… in questo caso specifico). Una rivista “divulgativa” come Monete antiche o Panorama numismatico, pur avendo spesso livelli di eccellenza, ha un carattere “divulgativo”, quindi dà più possibilità, e meno rigidità sulle “norme editoriali”. 3 – Come scrivere? Posto che si debba scrivere BENE in italiano, che i periodi debbano essere chiari, e possibilmente brevi per evitare un intricata foresta di incisi, è fondamentale dare una struttura coerente con il “dove si scrive” … Mi spiego meglio … se scrivi sulla RIN, che è una rivista scientifica, evita di “sprecare” 50 pagine per raccontare per sommi capi la vita di Augusto… chi legge non necessita di riassunti “elementari”…. Cita i passaggi fondamentali e relativi al tema sul quale scrivi, e cita le fonti! Se scrivi su riviste a carattere maggiormente divulgativo allora OK, ma sempre in modo chiaro, qua devi pensare che chi legge potrebbe dire “Augusto chi?”, quindi pur non semplificando troppo, cerca di essere chiaro 4 – Come scrivere - bis? Le parabole intrise di retorica ottocentesca, l’aneddotica fine a se stessa, e i racconti “fantastici”, piacciono solo a te che scrivi…. 5 – il parere personale Qua voglio essere brutale… il tuo parere personale non interessa a nessuno! Ovvero…. L’imperatore X era bravo, cattivo, sadico, per me era il migliore, è quello che ha reso grande l’impero, etc etc etc…. io credo che…. NOOOOOO Questo è vero anche se espresso implicitamente, senza un quadro delle fonti…e comunque non serve… per esempio … l’imperatore X fu notoriamente un grande condottiero … (chi lo dice? Perché? E soprattutto…. È funzionale all’articolo che stai scrivendo?) Quindi, se hai un pensiero da esprimere, arrivaci, e fai in modo che ci arrivi il lettore, usando la letteratura scientifica e storica nota…. Il “secondo me” …tienilo per te 6 – Bibliografia e citazioni Se la tua bibliografia è limitata, quasi certamente l’articolo sarà di scarso valore. Se la tua bibliografia è datata, quasi certamente l’articolo sarà di scarso valore. Mi spiego… se la tua bibliografia si ferma al 1965 i casi sono 2: o non è stato scritto altro, e quindi devi dirlo, e questo è alla base del “perché scrivi” !!!! oppure se sono stati scritti altri articoli fino al 2017/2018, DEVI citarli, altrimenti è ovvio che non li hai letti, e che scrivi la tua idea senza aver approfondito lo “stato della questione” Citare le fonti serve per far capire al lettore il senso delle affermazioni…che non devono essere sterili pareri personali. Le citazioni DEVONO essere di prima mano… non citare qualcuno che cita altri, perché se ha fatto un errore, tu lo porti con te…. E comunque la bibliografia non è uno “sfoggio”, quindi cita le cose utili, non “tutto lo scibile” a prescindere dal fine…. 7 – quello che penso può non essere vero Scrivere è un modo per imparare. Leggere tutta la bibliografia di riferimento può anche portarti a capire che la tua idea iniziale non solo era già stata in qualche modo percorsa, ma è già stata “smontata” a dovere. Non devi per forza portare avanti qualcosa che è evidentemente superato…. Leggi… impara… poi, forse, racconta… 8 – le immagini Le fonti delle immagini vanno citate, e soprattutto l’immagine deve essere in scala (1, 2x, 3x etc) Se l’immagine non è in scala perché non serve, e l’obiettivo è solo facilitare un paragone stilistico, devi dirlo! E poi….quante immagini mettere? Dipende… in linea generale sono certamente più utili negli articoli divulgativi, e meno utili negli articoli scientifici… ma non c’è una regola vera 9 – le critiche insegnano. SEMPRE! Impara dalle critiche La peer review è stata per me una scuola dura, ma utilissima… in ogni critica, anche la peggiore, c’è sempre qualcosa che puoi imparare. 10….. Basta, per ora mi fermo qua… Dai aggiungete le vostre regole!
    3 punti
  3. A integrazione dell’elenco nel post d’apertura. Come scrivere-ter? Evitare errori lessicali, cioè l’utilizzo di un vocabolo inappropriato, usato in modo improprio. Per esempio, scrivere che le principali monete d’argento di Alessandro Magno sono “le didracme, le tetradracme e le decadracme”. Attenersi alla regole del linguaggio scientifico nell’uso dei simboli che non vanno confusi con le abbreviazioni. Nella scrittura “il tetradramma pesa 17,23 g.” g è il simbolo del grammo e il punto non fa parte di esso ma serve a chiudere la frase. Lo si vede se scrivo correttamente “il tetradramma pesa 17,23 g e il diametro misura 27 mm.” dove il punto ha la stessa funzione di prima in quanto mm è il simbolo del millimetro. Con buona pace del fatto che in passato il simbolo del grammo fosse stato anche gr (senza punto). Evitare errori ortografici (ortografia deriva dal greco e significa retta maniera di scrivere). Per esempio Qual'è, che si scrive senza l'apostrofo. La nostra lingua mette a disposizione due forme dell’aggettivo qualificativo ‘quale’: quale e qual, e detta le regole per il loro uso. E davanti alla terza persona singolare del presente indicativo del verbo essere si usa la forma tronca qual.
    3 punti
  4. Anche i divulgatori devono leggere tutto quel che è stato pubblicato sulla materia che vogliono trattare e solo dopo scrivere. Altrimenti fanno solo disinformazione. Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  5. Purtroppo le condizioni legali delle aziende sono sempre lunghe, perchè per definizione sono condizioni legali e devono coprire tutti gli scenari possibili, nel bene e nel male. Il capitolo 13 (forse tra i piu importanti in queste circostanze) però non è così lungo e tutt'altro che noioso. Personalmente lo trovo affascinante e merita una lettura anche per capire che azioni si possano intraprendere o meno in determinate circostanze. Una piccola nota che formalmente fa la differenza e merita di essere citata: PayPal sottolinea "NOTEVOLMENTE diverso dalla descrizione" (SNAD - Significantly not as described che è diverso da "not as described"). Ciò significa, nel caso pratico della numismatica, che se acquisto una moneta FDC e mi arriva una moneta SPL non vi è alcuna protezione acquisti - è diversa dalla descrizione ma non notevolmente diversa. Nel caso invece acquisti una FDC e mi arrivi una B, direi che il notevolmente è più che valido. Attenzione anche al fatto che se acquisto una moneta circolata/usata, normali segni di usura (come specificato al paragrafo 13.8) sono da considerarsi accettabili in quanto il bene è usato per definizione. Il tutto sempre fatto salvo a quanto dichiarato e descritto dal venditore! IMPORTANTISSIMO - Ultima nota e poi chiudo (basta parlar di lavoro che è il mio giorno off!) Il servizio clienti PayPal è lì per risolvere controversie tra le parti e stabilire chi sfortunatamente ha torto e, quindi, paga. E' altrettanto vero che lo stesso servizio clienti è anche lì per dare informazioni, prevenire la controversia, e dare qualche suggerimento utile. Nel dubbio leggete i termini e condizioni e cercate risposta sulla vostra tutela. Per casi più complessi o se l'importo in gioco è roba da non scherzare chiamate, chiedete, informatevi prima di fare l'acquisto per capire se potete essere protetti o meno. Un consulto non è mai negato, può essere utile ed è gratuito. E spesso evita poi spiacevoli conseguenze o lunghi contenziosi. Buon weekend a tutti!
    2 punti
  6. Complimenti @Poemenius bella discussione ! Queste regole dovrebbero leggerle ed impararle anche alcuni "grandi" numismatici che scrivono libri. Proprio di recente mi è capito di leggere un libro (pagato anche non poco) sulla monetazione italiana fatto solo da ipotesi, non curante di recenti articoli con alla base provate analisi scientifiche. Come si fa a scrivere "ipotizzando che questi grossi abbiano tutti stesso contenuto di fino" per provare una propria ipotesi, quando in realtà pochi anni fa sono state fatte delle analisi che smentiscono questa frase ? La verità è che molto spesso la gente le ignora volontariamente queste regole...
    2 punti
  7. @Rex Neap questa variante è da riportare sull'aggiornamento del Magliocca
    2 punti
  8. Diciamo che concordo sia col post iniziale che i due finali. Alain e' un grande in tutti i sensi e fa tutto, pagine molto alte ma anche la divulgazione, come fece un giorno a Parma magistralmente per Lamoneta. Per le riviste di fascia alta e' così, nessun dubbio, ma questo e' e sarà per pochissimi, poi ci vogliono anche scrittori con la loro dignità che facciano possibilmente buona divulgazione per far sì che la numismatica continui su un bacino più ampio, Lamoneta ne ha introdotti tanti, alcuni hanno fatto poi pagine importanti, ma iniziare bisogna poi da qualche parte, sempre che uno senta l'esigenza di raccontare qualcosa che può interessare. Lamoneta prima palestra ma poi ci sono due riviste per tutti, ma anche prodotti per tanti, per chi inizia ad appassionarsi, il Gazzettino, il Quaderno del Circolo romano- laziale, i quaderni massesi, di Beinasco e altri ancora... E' chiaro che in questi ambiti si può avere più possibilità e meno vincoli e magari anche raggiungere platee più variegate e per non addetti ai lavori, ogni energia, se ben incanalata, può servire alla divulgazione numismatica.
    2 punti
  9. Forse ho copiato il link errato. Vada su PayPal, accordi legali in basso a destra e trova il tutto. Nel caso specifico che ha indicato l'acquirente è protetto dalla protezione acquisti e verrà chiesto di rispedire la merce al venditore per ricevere rimborso. Il concetto è: nella descrizione scrive 5 lire 1901, il buyer si aspetta di ricevere 5 lire 1901. E' sottinteso che la moneta venduta sia originale, salvo diversamente indicato in quanto in questo caso il seller sta vendendo merce contraffatta. Un esempio simile per il quale invece non sarebbe coperto. L'inserzione raffigura l'immagine della 5 lire originale, con foto dei dettagli specifici che ne provano l'autenticità. La descrizione dice copia. L'acquirente riceve una copia e se la tiene - a prescindere dalle immagini (che sono appunto rappresentative) il bene era venduto come copia, non come originale. Al di la di tutto, è sempre bene tenere a mente che la miglior cura è la prevenzione. Il concetto che spesso si sente dire "tanto ci siete voi a proteggermi se le cose vanno male" è un concetto da polli e sprovveduti. Quando di acquista online dei rischi ci sono sempre, sta al buyer informarsi e fare in modo di tutelarsi prendendo tutte le misure preventive e valutando bene: la descrizione del bene, il feedback del venditore, il prezzo (prezzo buono si ma prezzo troppo buono deve sempre puzzare di marcio), ecc. Se le cose poi van male, capita anche ai più accorti di cadere nella trappola. Però meglio evitare il comportamento da pollo che spesso si vede perchè prima o poi ci si farà male. Raccomando a tutti anche di prestare massima attenzione alla truffa di triangolazione frequente nei siti di annunci. Pagate e dialogate sempre con il venditore diretto non con terze parti che potenzialmente si possono intromettere nella trattativa. Al riguardo un bel link! https://www.youtube.com/watch?v=V_1fdOX9xnU
    2 punti
  10. Bellissima discussione. @poemenius è tra i migliori scrittori di numismatica, per cui i suoi consigli sono sempre importanti. Concordo anche con @polemarco, gli articoli di tipo "divulgativo" hanno una loro dignità. Credo che, in generale, al di là di "cosa" scrivere, sia importante anche "dove" si scrive. Come bene detto da Alain, se si scrive su di una rivista specialistica, un articolo di tipo " divulgativo" ha poco senso, dato il livello di preparazione dei lettori abituali. Se invece, si scrive su riviste destinate anche ai non addetti ai lavori, l'articolo compilativo ha sicuramente senso e, teoricamente, ben potrebbe essere maggiormente attrattivo per coloro i quali si stano avvicinando alle monete, o sono semplicemente curiosi. L'importante è evitare, come si è ampiamente detto, il copia ed incolla. Saluti Eliodoro
    2 punti
  11. Non so quale sia la procedura adottata dalla casa d'asta che magari adotta la formula visto e piaciuto ma le posso assicurare che sia in PayPal che in eBay fa fede solo la descrizione. Che poi si inviti a caricare buone foto certo, aiuta a vendere e quindi ad aumentare sensibilmente gli introiti in termini di commissioni per entrambe (e sono piccoli accorgimenti che generano poi cifre da capogiro). Quando si tratta di controversie tuttavia la foto non fa testo, lo posso garantire da procedura - lavoro in una di queste due aziende. Nel suo caso presumo che il reclamo sia stato accolto in quanto lei sosteneva di aver ricevuto una moneta in conservazione diversa rispetto a quanto specificato dal venditore e PayPal/eBay ha preso come punto di riferimento la descrizione del bene in vendita, non l'immagine. Quando le è stato richiesto il link dell'annuncio (se no significa che è stato chiesto al venditore) lo stesso aveva la finalità di verificare come sia stato descritto, non le immagini. Qualora il reclamo sia stato accolto basandosi solamente sull'immagine si tratta di un errore dell'agente che ha lavorato la pratica. Da procedura, termini, e condizioni sottoscritti funziona così! Di fatti la motivazione del reclamo deve essere: Notevolmente non conforme alla descrizione: hai ricevuto un articolo che è notevolmente diverso dalla descrizione originale del venditore. (PayPal) Se un oggetto non corrisponde a quanto descritto nell'inserzione avvia una richiesta di restituzione. (eBay) Non è menzionato diverso dalle immagini o foto del venditore per il motivo specifico spiegato sopra. Spero questo abbia aiutato a fare chiarezza e mettere fine ai dubbi che girano attorno a questo tipo di richiesta rimborso. Capisco sia un concetto che fatica ad "entrare in testa" al consumatore, spiego lo stessa questione decine di volte al giorno ma è sempre tosta accettare la dura e cruda realtà di vedersi negare la richiesta rimborso se le foto "stanno dalla parte dell'acquirente". La verità è che in tal caso la descrizione non lo è e la foto è sempre e solo rappresentativa. Tuttavia quando si tratta di definire la conformità o meno non è un'area grigia ma bensì molto definita: o nero o bianco, conforme alla descrizione o non conforme. Detto ciò nulla toglie che il venditore accetti comunque di rimborsare ed in tal caso nessun problema; si procede con lo stesso a prescindere dalla non conformità o meno. E questo potrebbe essere un altro motivo per il quale nel suo caso ha ottenuto comunque il rimborso! :) Invito comunque a leggere bene i termini e condizioni d'uso sia di PayPal che di eBay nei quali è specificato in modo estremamente dettagliato che beni sono coperti, quali non lo sono, come funziona la protezione acquisti (e vendite).
    2 punti
  12. Spesso, nei cataloghi di vendita capita di trovare che i grandi bronzi di Postumo non emessi dalla zecca di Treviri (in passato identificata inizialmente con Colonia), siano ricondotti a un generico Atelier II. Si tratta di un centro di produzione che ha visto alternarsi numerosi incisori con risultati di varia natura: dalle emissioni di ottimo stile alle emissioni più rozze e dimensionalmente ridotte, utilizzando sia la coniazione che la fusione quali strumenti produttivi. L'Atelier II è stato individuato e ottimamente censito nel testo di riferimento per i bronzi di Postumo, l'opera di Bastien "Le monnayage de bronze de Postume" del 1967. Successivamente molti sono stati gli studi compiuti da altri autori che hanno completato e integrato la sua opera magistrale, focalizzandosi anche su questo misterioso Atelier II (Gricourt, Hollard, Pilon...). Adesso, piccola pausa... leggetevi questo fumetto! ...anche se in francese, la lettura risulta comunque comprensibile: due (soldati? controllori?) romani girovagando per un vicus - un villaggio rurale - si imbattono in un'officina clandestina dove dei falsari sono intenti a fare... il loro lavoro e la mia gioia - futura di un bel po' di secoli - di collezionista di imitativi! Il luogo non è un luogo a caso, siamo a Chateaubleau un piccolo villaggio rurale della Seine-en-Marne che gode di una discreta fortuna derivata dalla sua posizione lungo la via Agrippa che collega Boulogne-sur-Mer a Lione e Milano e alla presenza in loco di sorgenti ritenute miracolose. Ebbene sì, a Chateaubleau esistevano di sicuro due santuari di una certa importanza: uno dedicato proprio a queste acque miracolose (un cosiddetto sanctuaire de source) che dovevano guarire da sterilità e malattie degli occhi e un altro con una serie di celle multiple dedicate a diverse divinità tra le quali Mercurio, protettore di viaggiatori e commercianti, e la dea Epona, protettrice dei cavalli. A questi due santuari probabilmente se ne deve aggiungere un terzo stando ai più recenti sondaggi archeologici. La pianta del vicus è stata così ricostruita dagli archeologi e, come potete già notare dalla cartina, sono state evidenziate ben 3 strutture adibite alla produzione di moneta. Già, perché è proprio su questo aspetto che volevo incentrare questa discussione: la produzione di moneta locale. Il sito di Chateaubleau, studiato magistralmente da Pilon, è stato un importante centro produttivo di moneta imitativa del III secolo. I ritrovamenti chiave di materiale di scarto di fusione, di tondelli vergini, di tondelli scartati, di materiale metallico destinato alla fusione, di barre preparatrici di tondelli, di matrici di pietra per la produzione di tondelli per fusione e di una grande quantità di stampi in terracotta con calchi di denari, sesterzi e antoniniani ufficiali non lasciano dubbio alcuno circa la presenza di ben tre (o forse di una sola ma articolata in tre officine!) zecche locali attive molto probabilmente dal 260 al 280 d.C. Delle tre officine, due non potevano non "conoscersi" data la loro distanza di pochi metri e, in generale, essendo tutte e tre operanti nel medesimo periodo è alquanto probabile, se non certo, che ci fosse un certo scambio della manodopera impiegata. Una pianta più dettagliata della zona forse rende meglio l'idea: Interessante come in queste tre officine si sia prodotto di tutto: dai denari agli antoniniani passando per i sesterzi, sostanzialmente con questa distribuzione: Lo studio e l'analisi su questo sito, per quel che mi riguarda, è ancora in una fase embrionale, ma già da adesso volevo condividere con voi alcune mie piccole scoperte e qualche sintesi. Di grande interesse è il tempio a nord, il santuario di fonte, dove è stato trovato un vero e proprio ripostiglio di tondelli vergini da coniare scartati in quanto difettati. Il deposito citato è stato rinvenuto nella zona del "bassin nord" e si tratta di un possibile deposito votivo dove il valore in questo caso non era costituito da reali monete in quanto tondelli non coniati, ma da oggetti monetiformi il cui valore risiedeva nel loro peso complessivo. La datazione, resa possibile anche grazie alla presenza di un antoniniano imitativo di Tetrico I con l'hilaritas al rovescio è collocabile tra il 274 e il 280 d.C. Un simile deposito, proprio per la sua natura, può essere stato accantonato quasi sicuramente da un soggetto in stretto contatto con un atelier di produzione di moneta imitativa, quindi con buona dose di probabilità da un addetto alla preparazione dei tondelli o comunque da qualcuno facente parte della filiera produttiva e data la vicinanza di ben tre officine è altamente possibile che il dono sia composto proprio da "prodotti locali". - FINE PRIMA PARTE (...continua nei prossimi giorni) -
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  13. La collezione degli scudi di Carlo Alberto non termina mai .. 5 Lire 1832 Torino Carlo Alberto (1831-1849) D/ CAR ALBERTVS D G REX SARD CYP ET HIER - Testa a destra , sul taglio del collo FERRARIS in basso la data 1832 R/ DVX SAB GENVAE ET MONTISF PRINC PED & - Scudo Sabaudo semplice coronato , con il Collare attorno , tra due rami d' alloro ; nell' esergo il valore tra i segni di zecca T/ FERT FERT FERT in incuso tra nodi e rosette Argento 900/.. , diametro 37 mm. , peso gr. 25,03/24,72 , incisore : Giuseppe Ferraris tiratura : 95.336 Mir Savoia 1047G Regia Patente del 16 agosto 1831 e Manifesto Camerale n. 2418 del 18 agosto 1831 Nel 1835 i coni del pezzo da 5 Lire subirono un lieve ritocco Il R. Biglietto del 14 aprile 1835 , pubblicato con Manifesto della Camera dei Conti n.82 del 21 aprile 1836 prescrisse di dare maggior rilievo al ritratto del re e ai due rami che nel rovescio circondano lo stemma ; questi ultimi vennero invertiti , e il ramo di destra venne portato a sinistra , e viceversa (note tratte dal Simonetti)
    1 punto
  14. Ciao Giampiero. L'errore di conio di proprietà della Bolaffi (o di chiunque altro) è frutto di un errore involontario, di una svista. L'errore di conio (se così lo vogliamo impropriamente chiamare) che non dovrebbe invece uscire dalla zecca e che dovrebbe rimanere acquisito dalla stessa, è frutto di un'attivita consapevole, finalizzata alla creazione deliberata di un prodotto monetale opportunamente alterato per creare speculazione commerciale. M.
    1 punto
  15. Infatti non metto tanto in dubbio te, quanto la superficialità di quella piattaforma che citi, sulla quale ho sempre meno dubbi che non acquisterò mai. Ma di certo su altre piattaforme non è come dici tu Per esempio su Catawiki le immagini sono al contrario parte della descrizione: Photos are an important and required aspect of your lot description. Make sure you include high quality photos of your lot, showing close ups of any details, including any markings or damages. https://catawiki.zendesk.com/hc/en-us/articles/360001795860-What-should-be-considered-when-providing-photos-of-the-lot- Anche su Amazon Product Image Requirements: The image must be of, or pertain to, the product being sold. https://www.amazon.com/gp/help/customer/display.html?nodeId=200109520 Lo stesso dicasi per le E-auction (dove i lotti non sono visibili presso la casa d'aste) Per esempio in Roma Numismatics: Conditions of all lots are as per the photographs displayed on the Roma Numismatics website;
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  16. Ma come sempre e solo rappresentativa?? Per i bastoncini di pesce Findus, forse lo è! Non può esserlo per gli oggetti d'arte antica. Per le monete antiche patina, tinta, stile, etc. NON sono dettagli ininfluenti) Sarebbe a dire che io posso mettere la foto di un'altra moneta diversa da quella che spedirò all'acquirente, il quale dovrebbe basarsi esclusivamente sui dati tecnici che scrivo, e passarla liscia ? Se vi capita mi copia/incollate dove sta scritto questa emerita sciocchezza?! P.S. Non dico che la sciocchezza la dica Gabriel, dico solo che qualunque contratto di compravendita la riporti, almeno per gli oggetti d'arte, ognuno unico come le impronte digitali (quali appunto le monete, soprattutto antiche), oggettivamente lo è.
    1 punto
  17. Veniva omaggiata, insieme ad altre, in un'opera a fascicoli della De Agostini sulla storia di Roma. La n. 4 di questo link: http://www.forumancientcoins.com/monetaromana/falsi/DeAgostini/dettaglio.html Le ho tutte petronius
    1 punto
  18. ottimo, quasi perfetto (io non ci sono arrivato). I due individui della terza riga stanno sghignazzando, ossia "celian", per cui si deve leggere: - Dottor K.: E da dove ce li han portati? - Non lo dico io, lo dice la soluzione pubblicata sul numero successivo della rivista. In tutto, ho verificato, sono 14 puntate. Qualcuno vuole provarci?
    1 punto
  19. A me invece non piace... Per verificarlo occorno dati ponderali e foto migliori.
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  20. Nel primo sito che ti ho indicato ci sono i link di tutti i musei con tutte le tavolette in loro possesso descritte e, nella maggior parte di casi trasliterate.
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  21. Ultimamente, diverse pubblicazioni propongono solo ipotesi senza alcuna documentazione a riscontro.
    1 punto
  22. Ma siamo diventati un forum per giornalisti?
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  23. La mia soluzione. Miss Nelly (avanzando in punta di piedi nel corridoio): Faccia piano, dottore; ci son tre mostri violenti nell’ottavo laboratorio! Dottor K.: E da dove vi si son portati? Miss Nelly: Dalle grotte lunari. Dottor K.: Perbacco, non c’è da stare allegri… Dicon che tali creature attacchino la gente.
    1 punto
  24. Anche questa molto interessante, la forma rotonda è caratteristica delle scuole scribali di Uruk III, praticamente si tratta di un " quaderno" di un allievo scribale che veniva tenuto nel palmo della mano. Anche i glifi sono caratteristici di Uruk III e sono facilmente decifrabili, pur notando un incertezza ed imprecisioni nei tratti imputabile alla mancanza d'esperienza dell allievo
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  25. Tanto per rifarsi gli occhi, una tavoletta in cuneiforme con parziale busta esterna in terracotta. la busta esterna sul recto presenta lo stampiglio di un cilindro cilindrico, probailmente del mittente, e due righe di cuneiforme che identificano il destinatario Sto cercando con molte difficoltà di tradurre la tavoletta interna, non si tratta di gliffi sumeri, e non trovo corrispondenze con l'accadico, forse un dialetto babilonese
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  26. Dedicati a monete... bio. Ossia non confezionate! Una moneta che ha qualche secolo sulle spalle la puoi accarezzare come meglio credi, visto che tanto ne ha già viste di cotte e di crude tra le mani rudi e callose dei nostri antenati.
    1 punto
  27. per quanto riguarda il sumero e la grammatica puoi consultare https://www.wortbedeutung.info/?/ interessante è anche una pagina dedicata ai falsi http://www.collector-antiquities.com/real-or-fake/fake-cylinder-seals-section-2/fakes-and-forgeries-of-cylinder-seals-section-2-page-2/fake-cylinder-seals-section-2-page-3.html
    1 punto
  28. per quanto riguarda i venditori solitamente faccio le ricerche con invaluable https://www.invaluable.com/ poi vado direttamente nei siti delle case d'aste in quanto è piu facille fare le offerte.
    1 punto
  29. certo matteo, bisogna navigarci un po', ma trovi tutto in questi siti. daniele http://cdli.ox.ac.uk/wiki/doku.php?id=cuneiform_tablet_collections https://cdli.ucla.edu/search/search_results.php?SearchMode=Text&order=PrimaryPublication&Collection=National+Museum+of+Iraq&Period=Uruk In questo PDF testi sumeri religiosi tradotti con immagini alla fine http://www.youblisher.com/p/236660-Testi-Sumeri-tradotti-e-commentati/
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  30. Mi sembra di leggere, sul dritto, da ore 2,...TIVS PF AVG (e' mica Costanzo II?) Sul rovescio FEL TEMP REPARATIO (sembra legionario che trafigge un cavaliere) In esergo non leggo nulla... Buona notte. Stilicho
    1 punto
  31. Beh, questa è una cosa frequente nei manoscritti, specialmente quelli dei secoli più vicini a noi. Spesso l'artista disegnava per prima cosa una serie di scudi, facendoli tutti uguali per questioni di armonia e di praticità: in certi casi, poteva usare uno stampo o un analogo mezzo tipografico. Così facendo, di solito occupava ogni pagina del manoscritto con un numero fisso di scudi. Poi, uno alla volta, li riempiva con altrettanti stemmi. E, se il riempimento seguiva criteri specifici, di scudi vuoti potevano rimanerne non pochi. Ad esempio, se l'artista li disegnava seguendo l'ordine alfabetico dei titolari, alla fine di ogni lettera spesso qualche "buco" ci rimaneva (oppure l'artista ce ne lasciava, prevedendo di poterli riempire in seguito). Lo stesso accadeva alla fine di ogni località, nel caso seguisse un criterio geografico.
    1 punto
  32. @Ledzeppelin81... Complimenti!!!!!! Due rarità in una sola Piastra Sono molto contento per te ?
    1 punto
  33. Per completezza, dopo aver distinto tra lavori "innovativi" e "compilativi", non avrei animo di gettare sistematicamente a mare questi ultimi. Spesso si sente davvero la necessità di rivisitare criticamente tutta la letteratura su un determinato argomento e di dare il segno anche diacronico del succedersi delle opinioni e delle loro ragioni. Insomma, per tornare all'esempio delle tesi di laurea, se le tesi sperimentali danno più punti finali, quelle compilative hanno comunque la loro dignità. Certo, come dice Poemenius, è necessario evitare "copia incolla" e banalità. In poche parole: l'intervento è valido se comunque utile. E utilità e validità devono essere commisurate ai destinatari (si pensi alla differenza tra un'opera divulgativa e quella destinata agli esperti). Ma è solo una opinione. Polemarco
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  34. Riapro momentaneamente questo post per discutere brevemente sull' identita' dei Legionari imperiali , non dal punto di vista etnico in quanto e' noto che questi provenivano da tutte le Provincie dell' immenso Impero e che ricoprivano tutte le carriere militari , dal semplice soldato fino ai piu' alti gradi dell' esercito , tranne quello di Legato di Legione , che fino alla riforma di Gallieno era ad esclusivo incarico di un Senatore ; l' identita' che vogliamo esaminare e' quella del grado di istruzione del Legionario : in pratica cosa si richiedeva in tema di cultura ad un soldato di Roma ? che sapesse scrivere e leggere ? oppure era sufficiente che fosse robusto e di sana costituzione onde sopportare la dura vita da militare ? Per rispondere a queste domande ci viene in aiuto un antico scrittore della fine del IV secolo inizi del V : Publio Flavio Vegezio Renato che fu un funzionario romano ed appartenne al ceto più alto dell' aristocrazia tardoromana , ma al contrario di quello che si potrebbe pensare , in quanto autore dell’ Epitoma rei militaris , non dovette essere un soldato di professione , anzi probabilmente fu estraneo alla vita militare , anche perché nel suo trattato militare si astiene da riferimenti tecnici e pratici nella vita di un campo militare ; comunque Vegezio in due passi del suo trattato , cosi' si esprime : "Poiché nella Legione ci sono molti incarichi che richiedono soldati in grado di leggere e scrivere , e' giusto che chi esamina le reclute prenda in esame la statura , la forza fisica e l' agilita' mentale di ciascuno ; in alcuni casi pero' si privilegia la bravura nell' usare le notae e la pratica di calcolo e di computo" (Rei Milit. 2 , 19) "Infine bisogna sapere che in battaglia giova piu' l' istruzione delle armi che la forza ; infatti se viene meno l' educazione all' arte militare , non ci sara' nessuna differenza tra un soldato e uno zotico" (Rei Milit. 2 , 23) Da quanto ci fa sapere Vegezio , sembra di capire che l' istruzione nel sapere leggere , scrivere e fare calcoli era richiesta a quei soldati che erano addetti a determinati incarichi nell' esercito , mentre per tutti gli altri era sufficiente avere prima la mente veloce e pronta ad apprendere le tecniche delle armi e del combattimento , piu' che la forza fisica che certamente era una qualita' in piu' , ma non esclusiva per entrare nelle Legioni .
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  35. A questo punto e' d' obbligo inserire il decreto
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  36. Mi rendo conto che stiamo facendo scendere la discussione a livello di sofismi, ma se è pur vero che nell’accezione estensiva si usa il termine per "cosa od opera molto brutta", è altrettanto vero che il significato principale ed originale di obbrobrio, secondo la Treccani, è "Infamia, disonore". Personalmente penso che questo significato calzi a pennello sia per le pseudo prove euro (siano esse svedesi, mongole o turche), ma anche per il famigerato centesimo "mole", visto che personalmente la sentenza che lo ha legalizzato non ha minimamente cambiato l'idea che ho di quell'artefatto. Poi per carità, se altri non userebbero mai il termine obbrobrio per questi tondelli è del tutto legittimo, come è legittimo che io lo usi. Peraltro in altri lidi ho usato pure il termine "ciofeca" per questi tondelli; in questo caso non per il significato letterale di "bevanda di sapore cattivo" ma per quello esteso di "schifezza".
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  37. ho fatto centinaia di acquisti in Ebay, monete ed altro, sempre con soddisfazione. Una sola volta hanno tentato (un polacco) di abbindolarmi: nonostante la ritrosia del venditore, sono stato subito rimborsato da Ebay. In compenso le uniche due "sole" della mia carriera numismatica le ho avute da commercianti, nel loro negozio (d'accordo, io ero ingenuo, ma loro no).
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  38. Buongiorno, Per gentile concessione del nostro @lamanna921 posto la foto del taglio con i doppi gigli della sua Piastra 1805
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  39. Alanno, in provincia di Pescara (Abruzzo), è un borgo medievale che sorge tra le colline situate tra il torrente Cigno e la riva sinistra del fiume Aterno-Pescara. Diomede Leognani Ferramosca ottenne il titolo di Duca di Alanno nel 1711 con diploma di Carlo VI. Nel 1731 successe nel titolo di duca il figlio primogenito don Ignazio, al quale successe a sua volta la figlia donna Anna Maria Leognani Ferramosca (avuta dal matrimonio con donna Olimpia Valignani di Chieti) che fu riconosciuta nel titolo di duchessa di Alanno nel 1782. Quest’ultima si congiunse in matrimonio con Valerio Valignani di Chieti e dal loro matrimonio nacque nel 1744 Giovanna Valignano, che fu riconosciuta duchessa di Alanno con regio rescritto nel 1801. In precedenza, nel 1795, la futura duchessa di Alanno aveva sposato Michele Bassi, barone di Carpineto; nel 1799 nacque il primogenito Francesco Bassi e nel 1834 sua mamma Giovanna Valignano chiese che il titolo di duca d’Alanno passasse al figlio Francesco per successione anticipata. Il diploma gli fu concesso dalla Reale Commissione dei titoli di nobiltà il 20 ottobre 1834. Probabilmente il duca di d’Alanno al quale fa riferimento il gettone è Francesco Bassi, che ebbe il titolo nell’ottobre del 1834.
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  40. Scusa apollonia, sai che ti stimo, ma in questo caso non ci siamo capiti. Questi folder non sono "oggetti da collezione" ma sono vere e proprie truffe. Sono stati emessi nei primi anni dell'Euro sfruttando il traino della Euro-febbre che imperava in quel momento, dove i collezionisti avrebbero comprato tutto ciò che poteva sembrare legato al mondo Euro. Vennero emessi con false attese di ufficialità, tanto che tu stesso li hai descritti come prototipi per "dimostrare che la zecca sarebbe stata in grado di soddisfare il fabbisogno monetale", cosa in realtà non vera perchè nessun paese che in quegli anni era impegnato nei referendum per il si o no all'Euro ha mai richiesto questi "prototipi" (che prototipi non sono). Sono estremamente critico verso queste emissioni perchè tanta gente ha buttato soldi, anche parecchi in alcuni casi, in maniera del tutto inconsapevole, per emissioni al limite del truffaldino spacciate per ufficiali o semiufficiali, quando invece si trattava solo di tondelli-souvenir. Un pò come se oggi le banconote da zero Euro souvenir venissero vendute come emissioni regolari; anche qui c'è dietro una speculazione non da poco, ma almeno nessuno ha mai provato a spacciarle per quello che non sono, e anche se ritengo questo mercato del tutto artificioso, chi spende sa che sta comprando dei souvenir e non delle reali banconote, a differenza di ciò che succese all'epoca con gli Euro pattern. Poi per carità, se a qualcuno piacciono liberissimo di spendere soldi per comprarli e collezionarli; ma per quel che mi riguarda questi folder nascono con un peccato originale che mai potrà essere cancellato e che mai finirò di denunciare, perchè a tutt'oggi c'è ancora tanta gente che pensa si tratti di vere prove ed emissioni ufficiali. Questo ovviamente senza nulla togliere al tuo amico-collega che ha solo pensato a farti un regalo.
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  42. Una piccola moneta della mia collezione ricca di fascino Fiorino 1629 V Carlo Emanuele I Mir Savoia 652
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  43. Mi associo alle Congratulazioni, per un convegno ben organizzato. Molte importanti e prezzi lievitati. Un saluto a @417sonia @anto R @Ross14 @parpagliola @Testone68 @MASSIMALE @Philippus IX @aleale e a tutti gli amici ritrovati a Bergamo. Roberto
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  44. Il foro centrale della moneta del Regno di Napoli mi fa ricordare un tagliapasta in mio possesso del periodo della Prima Guerra Mondiale, ma il bordo liscio e spesso del 5 tornesi non permette di essere stato utilizzato per lo stesso scopo. Ci vuole la lente d'ingrandimento per intravedere qualcosa del suo passato di moneta... comunque è stato utilizzato un pezzo da 10 centesimi di Vittorio Emanuele II°. A suo tempo mia nonna mi disse che era molto più conveniente farselo a casa così che comprarlo o farselo costruire appositamente dal fabbro.
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  45. Tra Italia e San Marino che dedicavano una moneta a Leonardo mi aspettavo almeno un capolavoro e invece due grosse delusioni. San Marino non mi stupisce tanto, vista la scelta fatta anche con Bernini l'anno scorso ? .
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