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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/02/19 in tutte le aree

  1. Oggi, 2 febbraio, ricorre nella Liturgia della Chiesa Cattolica la Festa della Presentazione di Gesù al Tempio, popolarmente detta "candelora", termine che deriva dal latino tardo (festum) *candelorum , ovvero festa delle candele (cfr. Treccani http://www.treccani.it/vocabolario/candelora/) in quanto si è soliti benedire i ceri, simbolo di Gesù Cristo simbolo di Cristo "luce per illuminare le genti"come viene chiamato il Bambino Gesù dal profeta Simeone. Prima della riforma liturgica del 1970 era una festa prevalentemente mariana, dedicata alla "Purificazione della SS. Vergine Maria", in ricordo del momento, narrato al capitolo 2 del Vangelo di Luca, in cui Maria, si recò al Tempio di Gerusalemme, quaranta giorni dopo la nascita di Gesù, per offrire il suo primogenito e compiere il rito legale della sua purificazione, in ottemperanza alla legge ebraica (cfr Levitico 12,2-4). In oriente, veniva definita "Ipapanté", ovvero “incontro” della Sacra Famiglia presso il Tempio con Simeone e Anna. Da Gerusalemme la festa si diffuse in tutto l’Oriente e poi per volontà di papa Sergio I (687-701) fu introdotta a Roma. Auguro una buona Festa a tutti inserendo l'immagine di un dipinto di Fra Bartolomeo in tema e le foto di uno Scudo Romano battuto a Roma nel 1834 per il Papa Gregorio XVI (Ag. 917, Diametro 38 mm, 26,47 g) raffigurante al D/ il busto del Romano Pontefice volto a sinistra con zucchetto, mozzetta, stola ; sotto, NIC. CERBARA 1834 (Legenda circolare: GREGORIVS • XVI PON • MAX • A •) e al R/ la Presentazione al tempio con Gesù, la B.V. Maria, S. Giuseppe, S.Anna e S. Simeone; all'esergo, ROMA (legenda LVMEN AD REVELATIONEM GENTIVM) .
    5 punti
  2. Taglio: 2 euro cc Nazione: Portogallo Anno: 2007 Tiratura: 1.250.000 Conservazione: BB+ Località: Milano
    5 punti
  3. La pelle invulnerabile del leone Nemeo che non veniva scalfita da nessuna arma se non dalle unghie del leone stesso. Dopo aver soffocato il leone con le proprie mani, Ercole si fece un mantello che l’avrebbe protetto rendendolo invulnerabile. È ormai accertato che Ostia, per necessità, inizio a battere moneta per finanziare la spedizione militare contro Alessandro. Anche qui, come per la zecca di Roma, abbiamo quindi un richiamo propagandistico dell’invincibile imperatore raffigurato appunto con pelle leonina, un richiamo dal significato differente rispetto alla ben più comune raffigurazione di Commodo, ipotesi che potrebbe essere confermata dalla presenza di lettere greche come identificativo d’officina e quindi prime emissioni della zecca ostiense. Questo busto erculeo non è stato raffigurato su Follis che erano sicuramente il circolante maggiore, ma solo su medaglioni aurei e su queste frazioni bronzee. Frazioni bronzee non comuni emesse dalle quattro officine che portano a un totale di 15 esemplari conosciuti. Diritto: MAXENTI-VS P F AVG, busto rivolto a destra con pelle di leone. Rovescio: VOT X FEL B su quattro righe all’interno di una corona. RIC VI Ostia - non presente (309 d.C.). 2,65gr, 19mm Mi scuso le foto fatte con il cellulare che non rendono giustizia alla conservazione della moneta.
    5 punti
  4. Non mi ha caricato le immagini. Riprovo...
    4 punti
  5. Taglio: 2 cent Nazione: San Marino Anno: 2011 Tiratura: solo in divisionale Conservazione: qSPL Località: Milano Note: NEWS!!!
    4 punti
  6. Ciao a tutti, e’ il mio primo post!!! ? Ci provo, dai? ! Da semplice appassionato mi fa piacere discutere con voi su vari argomenti in questa sezione che ho scoperto da poco grazie ad un post di Illyricum. Visto che si parlava delle ricorrenze di febbraio, mi sono chiesto: ma come era strutturato il calendario romano? Mi sono messo un po’ a spulciare qua e là e ho trovato qualcosa che mi sembrava semplice ed esplicativo. Ho deciso quindi di condividerlo con voi. Sono ben accette critiche ed osservazioni. Stilicho IL CALENDARIO ROMANO Al tempo delle origini il calendario era regolato sul ciclo lunare; quindi l’anno era di 10 mesi e andava da marzo a dicembre. Tra il VI e il V secolo furono introdotti i due nuovi mesi di gennaio e febbraio, aggiunti in coda agli altri dieci, perciò il calendario risultò di dodici mesi: quattro di 31 giorni (martius, maius, quintilis, october), sette di 29 (ianuarius, aprilis, iunius, sextilis, september, november, december), uno di 27 (februarius). Il totale dei giorni era quindi 354, 11 in meno rispetto alla durata dell’anno solare. Si pensò di superare la discrepanza inserendo ogni due anni un mese intercalare di 22 o 23 giorni, ma così facendo, ogni quattro anni il totale dei giorni risultava maggiore del dovuto. Cosicché i pontefici in modo approssimativo (e non sempre in buona fede) apportavano ogni tanto correzioni supplementari comunicate anno per anno. Si andò avanti così per tutta la repubblica, provvedendo però a spostare il Capodanno dal primo marzo al primo gennaio, più consono al ciclo delle stagioni. Dicembre divenne l’ultimo mese, mantenendo però il suo nome (december), come gli altri mesi numerati che risultarono tutti sfalsati di due unità. Giulio Cesare decise di riformare il calendario affidandosi all’astronomo e matematico alessandrino Sosigene che si attenne esclusivamente all’anno solare calcolato di 365 giorni e un quarto. Il nuovo calendario entrò in vigore il primo gennaio del 45 a. C. e in onore di Cesare, fu chiamato “giuliano”. I mesi erano rimasti dodici, ma mentre febbraio continuò ad avere 28 giorni, aprile, giugno, settembre e novembre ne ebbero 30, gli altri sette, 31. Per recuperare le sei ore lasciate da parte, fu introdotto un giorno supplementare aggiunto al solito febbraio. In questo caso l’anno veniva chiamato intercalaris o “bisestile” perché il giorno aggiunto fu collocato dopo le feste dei Terminalia con le quali si concludeva l’anno liturgico e perciò tra il 23 ed il 24 febbraio, ossia tra il settimo ed il sesto giorno precedente alle calende di marzo (erano chiamati calendae -da cui calendario- il primo giorno di ogni mese) . Il nuovo giorno diventava così una anticipazione o un doppione del sesto, cioè “sesto bis” o “bis sextum”, bisestile. Dopo la riforma di Cesare, uniche novità riguardarono i nomi dei mesi. Quintilis fu ribattezzato, in onore di Cesare, iulius (luglio) e sextilis fu chiamato augustus (agosto) in onore dell’imperatore Augusto. Tale calendario rimase in vigore fino al 1582 quando, per volere di papa Gregorio XIII, fu compiuta una operazione di aggiornamento per recuperare un “arretrato” di dieci giorni. Il nostro calendario, che noi chiamiamo quindi “gregoriano”, nella sostanza è ancora quello “giuliano”. Liberamente tratto da: La vita quotidiana nel mondo romano, di Romolo A. Staccioli
    4 punti
  7. Buonasera a voi, scrivo qui di seguito alcuni pensieri sparsi. Per @numa numa: é vero quanto scrivi, la zecca di Sens come luogo di emissione - o quantomeno di indicazione geografica - per questa tipologia di monete ancora oggi non è accettata da tutti. Per quel che può valere la mia opinione, io credo che il Lafaurie avesse ragione (per la verità l’attribuzione a questa città era gia stata proposta da Völcker alcuni anni prima). Alcuni anni fa sono venuti alla luce in territorio francese due monete di re Pipino il Breve con legenda ECL // SEN la prima e la scritta SEN sulla seconda. Le due monete per chi le ha pubblicate sarebbero senz’altro autentiche. Secondo me sono la “prova provata” che le lettere SEN si riferiscono a Senones e alla città di Sens piuttosto che a Sena Julia (Siena) o a Sena Gallica (Senigallia), com’era stato proposto in precedenza. Per quanto riguarda il numero di pezzi conosciuti di questa moneta, Depeyrot, nell’ultima edizione del suo testo Le numéraire Carolingien (corpus des monnaies), p. 391, n. 918, lo indica in sei esemplari. Io ne conosco solo quattro: uno/due al Museo di Berlino (purtroppo le loro foto non sono on-line!), visibili sulla tavola L del Karolingische Münzfunde der Frühzeit del Völcker (non sono sicuro che entrambi gli esemplari illustrati da Völcker appartengano alle raccolte berlinesi) , e quello della ex Collezione Reale, visibile a p. 15 del volume di Paolozzi Strozzi B., Toderi G., Vannel Toderi F., Le monete della Repubblica senese. Il quarto esemplare del quale ho le immagini è quello della vendita Pandolfini citato sopra. per @magdi: le striature o la loro mancanza nelle monete d’età carolingia non posso ritenersi dirimenti per capire se un esemplare è falso oppure no. Ci sono monete sicuramente autentiche che mancano di questi segni (basta fare una piccola ricerca su Acsearch per sincerarsene), mentre ce ne sono altre indubitabilmente false che li hanno: su molti denari antiquiores falsi prodotti dal Tardani, per esempio, queste striature fanno bella mostra di se (come @giollo2 ben c’insegna). Quindi, il fatto che sul pezzo di @gundeperga non siano presenti, a mio parere non è significativo. A proposito del denaro di Firenze, se vuoi, quando ci vedremo ne potremmo parlare. Ci sono molti, molti indizi che depongono per una sua falsità, ma fatti recenti, dei quali però non posso autorizzato a parlare, potrebbero anche far propendere per una sua autenticità... (i trattini mi servono solo per creare suspense). Autenticità: I due esemplari illustrati da Völcker, dei quali uno riproposto in Morrison and Grunthal, Carolingian Coinage, pl. X, n. 292, sono autentici (uno è quello del famoso ripostiglio di Sarzana) e provengono entrambi dallo stesso conio di dritto. L’esemplare di Pandolfini proviene da conii differenti dai primi due, ma “a pelle” mi sembra autentico anch’esso. Certo solo da immagini non se ne può essere certi, bisognerebbe vederlo dal vivo, averlo in mano, ecc., ecc... Ancora diverso quello posseduto da Vittorio Emanuele III. Secondo Grierson anche questo pezzo, acquistato dal commerciante Stettiner nel 1900, sarebbe però autentico. E veniamo a noi: Grierson nel saggio Some Modern Forgeries of Carolingian Coins, pubblica un conio di dritto appartenuto - e usato! - dal falsario italiano Tardani - attivo a Roma tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento - e l’immagine di una moneta sicuramente coniata con quel conio. Le foto non sono particolarmente belle, ma consentono un paragone con l’esemplare oggetto di questa discussione. Bene, io credo che anche la moneta di @gundeperga sia stata creata con gli stessi coni di quella illustrata dal Grierson e quindi con il conio di dritto del Tardani del quale lo studioso irlandese fornisce la foto. Inserisco di seguito le immagini tratte dal lavoro di Grierson. Saluti, Teo
    3 punti
  8. Taglio: 2 euro Nazione: Francia Anno: 2006 Tiratura: solo divisionale Conservazione: BB+ Località: Milano
    3 punti
  9. E qui vi volevo... Se utenti del livello di @bizerba62 e @margheludo hanno delle perplessita' vuol dire che c'e' un problema , una falla nel sistema delle aste ,in cui alcuni si incuneerebbero ( spero ,solamente , per semplice leggerezza o incompetenza ) vendendo elementi bronzei che nulla hanno a che fare con il sistema monetale o premonetale che dir si voglia In questo caso si tratta di guarnizioni di cinture stile " militare " romane di periodo imperiale messe all'incanto come " aes formatum ". Fonte : " che nulla si perda " la collezione archeologica di Cesare di Negro-Carpani.
    3 punti
  10. Buona giornata e benvenuto Nulla da eccepire riguardo a quanto hai postato; angiungerei solo che, in talune aree, il calendario gregoriano non fu accettato sic et simpliciter dal 1582. A Venezia, ad esempio, benchè conosciuto e talvolta usato, il calendario gregoriano non era il calendario ufficiale; Venezia, fino alla sua caduta, usò sempre il calendario romano, tanto che febbraio era l'ultimo mese dell'anno e quello nuovo iniziava il 1° marzo. In questo caso avevano senso i nomi di settembre, ottobre, novembre e dicembre in quanto effettivamente e rispettivamente coincidenti con il settimo, ottavo, nono e decimo mese dell'anno. Un problema riguardava la possibile confusione che si poteva ingenerare tra il calendario romano e gregoriano con una data qualsiasi relativa ai mesi di gennaio e febbraio; Venezia decise così di posporre a tale data, le iniziali m.v. (more veneto, cioè all'uso dei Venezia). Così facendo, il 7 gennaio 1720 m.v. equivaleva al 7 gennaio 1721 del calendario gregoriano. Che io sappia, Venezia non fu una eccezione. saluti luciano
    3 punti
  11. Ciao ragazzi, se è rara con il giglio ............con il doppio giglio è rarissima vero ?.......... saluti Michele.
    2 punti
  12. Denaro per Gian Galeazzo Visconti Dr: +.D.MEDIOLANI.3.C'. / nel campo (omega) / G.3 Vr: +.COMES.VIRTUTUM. / nel campo croce gigliata ciao Mario
    2 punti
  13. Si può notare che nel medaglione del collare attorniato dai tre nodi d'amore c'è uno scudetto sabaudo, che verrà successivamente sostituito dall'immagine dell'annunciazione, mentre la scritta FERT gira sul collare partendo dal medaglione verso il retro e quindi da un lato risulta retrograda staccando le lettere due a due con una borchia romboidale. Da un lato quindi si legge FE ◇ RT ◇ mentre sull'altro lato risulta TR ◇ EF ◇ Non so se da questo si possono trovare nuovi spunti per la discussione, ma penso sia almeno interessante da far vedere..
    2 punti
  14. Consiglio per tutti, e vi togliete ogni problema, spendete le monete in euro e datevi alle medioevali, vi farete molte meno s.m. ( severi moniti). saluti TIBERIVS
    2 punti
  15. Caro @odjob, lungi da me voler stravolgere secoli di collezionismo numismatico ma devo fare delle considerazioni sulle tue parole. Premettendo che comprendo il tuo sfogo io reputo che questo sia dettato da un "conservatorismo" che non fa i conti col cambiamento, e non si parla mica di rivoluzioni nate per cambiare tutto affinché non cambi nulla. La rete ha da una parte appiattito tutto, ha inflazionato il valore del divertimento, dell'informazione e anche dei piaceri, ma ha anche democratizzato molte discipline un tempo riservate a ricchi facoltosi, quantomeno ad alti livelli. Questo fa parte del gioco, posso abbassare il prezzo di una moneta perché senza passare da un negoziante la vendo su un gruppo su Facebook dove quel che realizza è quello che metto in tasca. Posso abbassare il prezzo di una moneta perché magari ho bisogno di realizzare immediatamente per un altro acquisto nello stesso ambito, oppure perché la rete ha dimostrato che il tondello prima considerato rarissimo fosse meno raro di quanto si potesse pensare. Oppure magari la numismatica è semplicemente in declino, quindi meno persone seguono questa passione e più diminuisce la domanda di una particolare emissione andando inevitabilmente ad incidere sul prezzo. Di certo l'elitarismo di questi tempi non aiuta una risalita del settore. Quindi sì, per quanto sia orrendo dirlo il valore della moneta non lo fa solo la sua rarità o la sua bellezza o una fantomatica dignità intrinseca ma anche e soprattutto l'offerta. Immagina se domani uscisse un film dove la figura di Germanico viene spettacolarizzata, il giorno dopo troveresti tutte le sue monete, già peraltro relativamente rare, a prezzi raddoppiati se non triplicati. Perché? Perché la numismatica è una passione, e come tale segue i sentimenti che hanno ben poco di razionale. E sarà, ma a me la formula di vendita all'asta proprio non piace, non mi stupirei se le case d'asta perissero a fronte di tutti i "cedo al miglior offerente" o "cedo diretto" nei gruppi di Facebook. Gia molti negozianti seguono questa formula. Saluti
    2 punti
  16. Buonasera a tutti, Magliocca 644 (pag. 359) Ferdinando II di Borbone Carlino da 10 Grana 1847 Taglio rigato Note: Al rovescio, due punti dopo HIER Variante non censita?
    2 punti
  17. Questa discussione mi ha fatto ricordare qualche "lamentela" del passato. Personalmente la mia sensazione di ex giovane (47 anni, ma da quando sono passato di categoria?) è che la situazione non sia molto diversa dal passato. Ho iniziato a collezionare agli inizi degli anni 80 e sono stato sempre l'unico in tutto il mio percorso scolastico ad interessarmi di monete... al massimo qualche mio compagno di scuola collezionava.... schede telefoniche... Questa raccolta proviene da: http://salvatore-comisi.over-blog.com/2015/05/citazioni-sui-giovani-di-oggi-ai-miei-tempi.html 1. “La nostra gioventù ama il lusso, è maleducata, se ne infischia dell’autorità e non ha nessun rispetto per gli anziani. I ragazzi d’oggi sono tiranni. Non si alzano in piedi quando un anziano entra in un ambiente, rispondono male ai loro genitori...” La citazione è di Socrate, filosofo greco, che visse dal 469 al 399 prima di Cristo. 2. “Non ho più speranza alcuna per l’avvenire del nostro Paese, se la gioventù d’oggi prenderà domani il comando, perché è una gioventù senza ritegno e pericolosa” La citazione è del poeta greco Esidio, vissuto 720 anni prima di Cristo. 3. “Il nostro mondo ha raggiunto uno stadio critico. I ragazzi non ascoltano più i loro genitori. La fine del mondo non può essere lontana” La citazione è di un sacerdote egiziano che viveva 2000 anni prima di Cristo. 4. “Questa gioventù è guasta fino in fondo al cuore. Non sarà mai come quella di una volta. Quella di oggi non sarà capace di conservare la nostra cultura...” La citazione è stata scoperta recentemente in una cava di argilla tra le rovine di Babilonia, ed avrebbe più di 3000 anni. 5. “Oggi il padre teme i figli. I figli si credono uguali al padre e non hanno né rispetto né stima per i genitori. Ciò che essi vogliono è essere liberi. Il professore ha paura degli allievi, gli allievi insultano i professori; i giovani esigono immediatamente il posto degli anziani; gli anziani, per non apparire retrogradi o dispotici, acconsentono a tale cedimento e, a corona di tutto, in nome della libertà e dell'ugualianza, si reclama la libertà dei sessi” La citazione è tolta dal libro VIII de "La Repubblica" di Platone, vissuto dal 428 al 347 prima di Cristo.
    2 punti
  18. Non sapevo se metterla in piazzetta o in identificazioni...
    1 punto
  19. Cari amici, approfittando delle scuole chiuse per la bomba di neve che alla fine non è arrivata, vorrei mostrarvi una moneta di Asti che sul forum non credo sia mai apparsa. Dopo la battaglia di Ravenna (11 aprile 1512), Luigi XII ritirò le sue guarnigioni dal nord Italia nominando Guglielmo II Paleologo (1486-1518) [alias Guglielmo IX Marchese del Monferrato (1494-1518)] governatore di Asti e dello Stato astese per un breve periodo. Il Paleologo era del resto la persona più indicata, vista la comprovata lealtà nei confronti della politica francese. Nel 1513 Guglielmo protesse l'esercito d'oltralpe durante la sua ritirata da Milano e per evitare rappresaglie da parte di Massimiliano Sforza fu costretto a versargli 30.000 scudi. I patti con Massimiliano non furono però rispettati e le truppe milanesi penetrarono nel Monferrato. Verso la metà di giugno del 1513 Asti fu occupata da Massimiliano Sforza. Quest'ultimo non coniò moneta ad Asti, ma esiste un'unica terlina attribuita al breve periodo del dominio di Guglielmo (CNI manca; MIR 2003, p.26 n.95; Biaggi (2), p.133; Bobba & Vergano, p.47; MEC 12, p.135). Se la lettura delle legende è corretta, è possibile che la zecca produsse questa terlina o forte utilizzando e adattando gli stessi conii usati durante il precedente regno di Luigi XII. L'emissione di Guglielmo riprodusse non solo gli stessi tipi orleanesi, i due fiordalisi sul dritto e la croce patente sul retro, ma anche le legende che si riferiscono al re francese e al primo marchio d'emissione con le stelle. Solo al rovescio il conio venne leggermente modificato sostituendo il DNS (dominus) riferimento al signore precedente, con EX D [ominus] e aggiungendo le iniziali GV nel quarto della croce. D/ LV ° D : G FRANCOR ° REX; R/ MLI ° DVX ° ASTNSIS ° EX D;
    1 punto
  20. Purtroppo i miei sempre pressanti impegni hanno determinato una forte riduzione della mia presenza nel forum e faccio fatica ad essere più esaustivo. Colgo l'occasione per allegare un interessante lavoro di Barello e Manenti (reperibile su Academia.edu https://www.academia.edu/38268310/F._Barello_-_A.M._Manenti_Il_ripostiglio_di_Scoglitti-Camarina_1938._Tutela_esportazione_e_falsificazioni_monetali_in_Notiziario_del_Portale_Numismatico_dello_Stato_12_2018_ che sembra essere piuttosto un racconto di Camilleri... Partendo da una bella moneta in elettro che era stata presentata all'Ufficio di Esportazione di Torino per essere venduta all'estero, essa ha ricevuto diniego in ragione della sua importanza come bene culturale. Senonché a un esame più approfondito essa era risultata essere un falso e quindi sottoposta al sequestro Approfondendo le indagini gli autori hanno riscontrato un altro esemplare della stessa coppia di conii, ma senza errori di battitura, in un'asta Gorny & Mosch (244/2017, n. 104, definito proveniente da Rinaldi di Verona, nel 1969, ma del pero ridicolmente alto, di 5,64 g quando questi elettri pesano 3,4-3,6 g). Inoltre è stato rintracciato altro esemplare, sempre da Gorny & Mosch, con lo stesso diritto, ma diverso conio rovescio, definito R2, anch'esso definito falso dagli autori: Ma la cosa strana è che sono stati reperiti altri falsi sempre più vecchi, talvolta con lo stesso rovescio incrociato ad almeno altri due diritti con diversi simboli (Protome equina e anfora) a loro tempo riconosciuti falsi. E alcuni esemplari erano addirittura presenti in un tesoretto che si dice proveniente dalla spiaggia di Scoglitti, nel 1938. Gli autori hanno ricostruito le circostanze di tale ritrovamento e hanno riscontrato certe anomalie che fanno supporre una contaminazione (già allora !) con pezzi falsi. Addirittura i primi falsi noti sarebbero ancora più vecchi, comparsi nel 1912 e sarebbero stati censiti in tutto, da allora, 32 esemplari usciti dalla medesima officina, con 3 conii di diritto e 3 conii di rovescio, variamente incrociati.... Inutile dire che non fu identificato il pericoloso falsario siciliano di allora.... Per chi vuole divertirsi a ricostruire tutti i pezzi (non tutti illustrati in quanto alcuni già presenti in musei noti), senza dimenticare che si tratta di un ennesimo episodio sulle difficoltà di studiare materiale anche da ripostigli, quando non hanno tutti i crismi di integrità all'origine come ad esempio nel caso di un ripostiglio trovato intatto in scavo archeologico: Barello & Manent 2018i Il_ripostiglio_Scoglitti-Camarina_1938.pdf In ogni caso sarebbe utile mettere ordine su questi esemplari e conoscerli meglio, anche in comparazione con esemplari autentici. Buon lavoro !
    1 punto
  21. Desidererei conoscere l'origine della bolla papale di cui ho allegato la foto. Da un lato ci sono i soliti S.Paolo e S.Pietro e dall'altro c'è sola la scritta PAPAE Grazie tantissimo l'altro lato è qusto
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  22. Buongiorno, ricorre oggi 1 febbraio l'anniversato dell'uccisione di Geta da parte di suo fratello Caracalla, avvenuta nell'anno 212 d.C. "Dopo la morte del padre si recò nel castro pretorio, e si lamentò con i soldati che il fratello gli tendeva insidie: così lo fece uccidere nel Palazzo, ordinando che il suo cadavere venisse subito cremato. Parlando ai soldati, ebbe inoltre a dire che il fratello aveva tentato di avvelenarlo, e che si era mostrato irrispettoso verso la madre; e ringraziò pubblicamente quelli che lo avevano ucciso, aumentando persino loro lo stipendio, come soldati che avevano mostrato maggior fedeltà nei suoi confronti. Una parte dei soldati, che stazionavano ad Alba, accolse la notizia dell’uccisione di Geta con grande disappunto: tutti quanti dicevano di aver promesso fedeltà ai due figli di Severo e che dovevano quindi serbarla ad entrambi; chiuse dunque le porte dell’accampamento, per lungo tempo non lasciarono entrare l’imperatore, finché questi riuscì a calmare gli animi, non solo ripetendo le lamentele e le accuse nei confronti di Geta, ma soprattutto placando i soldati, come è d’uso, mediante la distribuzione di enormi somme di denaro; ritornò quindi a Roma. Entrò allora nella curia indossando una corazza sotto l’abito senatorio e facendosi accompagnare da una guardia di soldati armati, che dispose in duplice fila in mezzo ai sedili: e così tenne il suo discorso. Si lagnò delle insidie che il fratello gli avrebbe teso, con lo scopo evidente di accusare quello e giustificare se stesso, parlando peraltro in modo involuto e disordinato. Ma un discorso del genere, in cui egli affermava che non aveva negato mai nulla a suo fratello, e addirittura lo aveva più volte salvato da gravi pericoli, mentre quello, anziché ricambiare il suo affetto fraterno, aveva tramato contro di lui un complotto mortale, non fu certo accolto con favore dal senato." (Historia Augusta, Caracalla, 2, 4-11) Ciao Illyricum
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  23. Buonasera a voi, vorrei aggiungere ancora una cosa. Il pezzo, benché non autentico (a mio modesto parere, ci tengo a precisarlo), ha secondo me un enorme valore documentario. Testimonia infatti l'opera di uno dei più insidiosi falsari di monete medievali - ma non solo - oggi noti. Dobbiamo essere grati alla cortesia di Gundeperga che ci ha mostrato questo bellissimo pezzo con immagini di tutto rispetto. Mi spiace per il suo proprietario, che forse sperava nella sua autenticità. Non so quale valore economico possa avere, ma se io fossi un collezionista di monete carolinge cercherei comunque di entrarne in possesso. Se poi volesse donarlo al Museo Nazionale Romano (io la butto lì...) farebbe sicuramente il paio con il conio col quale fu battuto. Cari saluti, Teo
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  24. I Romani, più che sterminare (salvo in pochi casi) usavano al massino deportare... Quando hanno conquistato la Gallia Cisalpina (inclusa la pianura padana) hanno deportato lì molti Sanniti ribelli, che quindi sono diventati contadini e per di più di terre fertili, molto più che in madrepatria.... Quindi alla fine ci hanno guadagnato un pò tutti...
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  25. Moneta di estrema bellezza iconografica che ci fa sognare, dai partiamo anche noi ?
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  26. questo è veramente un bel rebus, pieno di indizi. Non dò la soluzione, per lasciare il piacere anche ad altri, ma una piccola dritta, quella si... ***(A) ** *** **** altra dritta: nel 2000 non c'erano ancora gli euro...
    1 punto
  27. Premettendo che il valore dipende dalla conservazione, e quindi ci vorrebbero le foto, le monete da 5 marchi sono in argento .625, e se sono circolate potrei dirti che valgono il loro peso (ognuna pesa 11,20 grammi). Attualmente sarebbero circa 3 euro, ma poiché possono essere ancora convertite senza limiti di tempo presso la Bundesbank, e il loro controvalore è pari a 2, 50 euro, direi che non fa molta differenza Se fossero in FDC, il discorso cambia, il valore aumenta, passando nell'ordine delle decine di euro. Se pensi che lo siano (FDC vuol dire perfette, mai circolate) metti le foto. La moneta da 10 marchi pesa 15,50 grammi ed è in argento .900. E' una moneta commemorativa, non destinata alla circolazione, emessa sia con finitura FDC, e in questo caso vale il suo peso, sia con finitura proof (fondo specchio) e vale circa il doppio. Le lettere sulle monete stanno a indicare le zecche in cui sono state coniate: D Monaco, F Stoccarda, G Karlsruhe, J Amburgo. petronius
    1 punto
  28. Prima, significa che soldo è dentro uno scudo
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  29. Bhe..... se erano veramente 10 Torinesi un gran bel valore lo avrebbe avuto sicuramente anche in pessime condizioni, o no?
    1 punto
  30. Uscito ufficialmente il programma sul sito. Tutto confermato quanto già detto, 4 tipi di divisionali come l'anno scorso e gli argenti usciranno sia in versione classica che in versione con rilievi dorati. Si vocifera inoltre che il colore dell'anno (folder, cofanetti etc etc) sarà l'azzurro. https://www.ufn.va/it/content/7-programma-2019
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  31. Patriota idealista Mi ero perso a cercare come inserire Artemide, invece...
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  32. Questa moneta non esiste, si conoscono il denario di Paolina e l'antoniniano di Mariniana.... O in questa moneta è stata rifatta la legenda o si tratta di una estrema rarità... Io sono per la prima ipotesi, peraltro sono curioso di sapere a cosa si riferisce nella descrizione del venditore il riferimento al RIC 2? Ciao
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  33. Buona, in stato zecca 20-25 €, non di più
    1 punto
  34. Complimenti agli organizzatori, ottima la sede del convegno e ottima anche la sicurezza. Ho salutato con piacere @Bassi22, che mi ha raccontato dei tentativi di contagiare la prole... In bocca al lupo! Mi ha fatto piacere incontrare anche @sixtus78!
    1 punto
  35. Autentica ma in conservazione che non arriva al MB, valore solo storico...
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  36. Per moneta imitative si intende che il disegno è ispirato alla moneta originale. In questo caso al posto di San Marco,presente sullo zecchino veneziano, troviamo San Giovanni che consegna lo scettro al doge genuflesso e sul rovescio il salvatore entro l'ellisse accantonato da 12 stelle. È consentita nella definizione di moneta imitativa una piccola variazione del peso rispetto, sempre nel caso specifico allo zecchino veneziano, e una variazione anche significativa della leggenda. @417sonia @dizzeta @Alessioildoge @adamaney@matteo95
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  37. Non credo che sia Lucio Vero da una analisi dal libro del McAlee. Le monete di Vero hanno Otto elementi per elementi si tratta delle foglioline che organo il rovescio è formano la corona. Quelle di Aurelio ne hanno dieci come mi pare siano in questa moneta.
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  38. Gorny & Mosch Giessener Münzhandlung, Auction 249, lot 217, 11/10/2017 GRIECHEN MAKEDONISCHE KÖNIGE. Antigonos III. Doson 229 - 221 v. Chr. Tetradrachme (17,06g). 227 - 221 v. Chr. oder 246/5 - 221 v. Chr. Mzst. Amphipolis (?) Vs.: Kopf des Poseidon mit Schilfkranz n.r. Rs.: ΒΑΣΙΛΕΩΣ ΑΝΤΙΓΟΝΟΥ, nackter Apollon auf Prora, seinen Bogen prüfend. Im Absschnitt Monogramm. SNG Alpha Bank 1047; HGC 3, 1051. st Erworben bei Kricheldorf am 29.03.1993.
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  39. In questa conservazione qualche euro
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  40. Siamo a una settimana dal convegno, riporto di nuovo il link per informazioni, già postato all'inizio di questo post. Nel corso del Convegno sarà distribuita la nuova medaglia del nostro Circolo dedicata alle "Mura di Bergamo patrimonio Unesco". Informazioni sul sito del Circolo https://circolonumismaticobergamasco.wordpress.com/
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  41. Ottimo, per il 5 ci sarà, il quando dipende da voi scrittori, prima inviate e prima si farà, quindi forza !
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  42. In realtà anche nel 1889 in occasione dell'Esposizione Universale (20 pezzi?). L'immagine viene poi ripresa nei 10 franchi 1964-1973 e nei 50 1974-1980. Non conosco la monetazione in euro francese ma mi sembra strano non ci abbiano pensato...
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  43. molto interessante ! grazie per avercela presentata .. @Luca_AT una curiosità quanti esemplari sono noti di questa tipologa ?
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  44. Museo Francescani Bolzano
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  45. questo dimostra come la liberalità della legislazione inglese favorisce la conoscenza della numismatica. Non so come sia venuto alla luce questo ripostiglio, ma senza dubbio se fosse successo in Italia sarebbe stato disperso. In tutti i musei inglesi sono esposti ripostigli così come ritrovati, grazie al fatto che il "trovatore", spesso fornito di metal detector, non viene criminalizzato. MI è capitato qualche anno fa di incontrare un direttore di un museo nei pressi di Londra che mi ha mostrato le foto di 170 solidi per Ravenna tutti in stato di zecca. Erano venuti alla luce grazie ad un hobbista che le aveva rinvenute con un metal detector. Mi disse che erano stati consegnati alle autorità competenti che dopo averle date al British Museum per gli opportuni studi, avrebbero nominato una autority indipendente per farle valutare e pagarle al fortunato ritrovatore. Così è. Volendo tutelare tutto in modo talebano otteniamo il risultato opposto.
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  46. taglio 1 euro paese monaco anno 2016 tiratura 1.000.000 condizioni bb+ città trieste taglio 2 euro paese monaco anno 2012 tiratura 1.082.373 condizioni bb città trieste
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  47. Buonasera a tutti gli utenti del forum. Magliocca 290 Ferdinando IV di Borbone Carlino da 10 Grana 1798 Taglio liscio Note: Segni di incussione al rovescio e ultima cifra della data ( 8 ) ribattuta. Comunissimo in bassa conservazione...... Raro da SPL in su. .... alla prossima condivisione.
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  48. questa discussione fatta in agosto me la sono persa. la scopro oggi e ti ringrazio di questo enorme lavoro.
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  49. Buonasera Mi hanno regalato delle monete di Vittorio Emanuele III che ho messo provvisoriamente nella scatola contenente i manifestini con magnete del Carnevale di Viareggio. Tutte le monete ad alto contenuto di nichel (buono da 1 Lira, 50 cent. Leoni, 25 cent., 20 cent. Libertà librata) sono state naturalmente attratte dalla parte magnetica dei manifestini e sono rimaste come incollate sul retro. Naturalmente è stato anche possibile separare le monete della serie impero degli anni 1939 e 1940 in acmonital (attirate dai magneti e propriamente dette ferromagnetiche) da quelle in acmonital/nichel (non attirate o attirate molto debolmente dai magneti, propriamente dette diamagnetiche e paramagnetiche ma impropriamente definite anche nei cataloghi ‘antimagnetiche’). Come dire che al dilettevole s’è unito l’utile. Buon weekend apollonia
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