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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/23/19 in tutte le aree

  1. Come non quotarti!!! credo sia il sogno di qualsiasi vero amante del sapere e della numismatica. La cruda realtà è che i forum stanno annegando nel "mare" della superficialità che va sempre più in voga oggi, coadiuvata questa dal fenomeno facebook. È un fenomeno in crescita e senza alcun controllo. Cosa fare? Non saprei... oltre alla "stagnazione" dei forum in generale (ne seguo altri, ad esempio relativo al meteo), il vero problema è la mentalità che prevale nella società: il risultato in campo virtuale, non è che un mero specchio di quello che viviamo nella realtà. un saluto a tutti fab
    4 punti
  2. Alcune considerazioni su numeri e contenuti: 1) In passato "lamoneta" per quanto riguarda il panorama italiano era praticamente l'unico collettore web generalista "diretto" e "strutturato" dedicato alla numismatica: chi cercava "moneta" su yahoo o google praticamente obbligatoriamente finiva su lamoneta.it. (Sottolineo "diretto" e "strutturato" perchè esisteva anche un forum di discussione molto seguito su ebay ma ovviamente bisognava essere utilizzatori di ebay per conoscerlo inoltre non era strutturato per argomenti) . Oggi non è assolutamente così. Il primo semplice e rapido accesso è Facebook, dove ormai ci sono una miriade di gruppi e pagine dedicate all'argomento. 2) In passato creare un proprio sito era piuttosto complicato. E il risultato era anche poco interattivo. Nettamente più agevole utilizzare un forum come lamoneta e aprire una o più discussioni inerente gli argomenti di proprio interesse. Oggi invece un nuovo appassionato che ha voglia di fare può aprire facilmente il suo gruppo o pagina di appassionati su Facebook o in forma di Blog/ Sito/ Canale Youtube e portare avanti così il suo progetto secondo i propri interessi e fini (divulgativi o ... commerciali) Anche molti vecchi lamonetiani hanno intrapreso (purtroppo) questa strada anche perchè "la pagina è mia e me la gestisco a modo mio senza rendere conto ad amministratori e moderatori" Da 1) e da 2) consegue quindi che forze nuove ne arrivano ben poche perchè intercettate da altri canali e anche molti vecchi utenti si sono persi perché hanno preferito frequentare questi nuovi canali piuttosto che il forum. 3) In passato la maggioranza dei divulgatori/scrittori pubblicavano i loro lavori su "lamoneta" in modo molto disinteressato giusto per il piacere di farlo e di condividere. Con il tempo invece molti di loro si sono "scafati" e hanno pensato: perchè condividere il mio lavoro su un forum pubblico ma anonimo quando invece lo stesso lavoro posso farlo pubblicare in forma di articolo su riviste, cataloghi o addirittura interi volumi con il mio nome bello in evidenza e ricavarne così notorietà nell'ambiente e magari ci scappa anche qualcos'altro? (E infatti per qualcuno con il tempo ci è scappato più di "qualcos'altro" visto che si sono aperti loro anche ottimi risvolti lavorativi) Saluti Simone
    3 punti
  3. Qui tocchi un punto importante, direi nevralgico, inutile negarlo, il forum ha avuto e ha dei protagonisti indiscussi, divulgatori, comunicatori, esperti, questi fanno e hanno fatto Lamoneta e quindi cerchiamo nei limiti di ricordarcelo un po' tutti perché l'assenza anche solo di tre, quattro motori può incidere fortemente sul forum. Spesso, anche recentemente ho visto allontanamenti eccellenti o importanti, spesso dovuti a rapporti difficili, a incomprensioni, a poche gratifiche, punzecchiature, ecco inviterei sempre comunque a un certo FairPlay e dove possibile a condivisione e comprensione, siamo in fondo dei colleghi tutti con la stessa passione che dovrebbero avere a cuore la nostra numismatica, purtroppo il forum a volte ha dinamiche non prevedibili e controllabili, nel contempo sotto un nickname c'è sempre un uomo con la sua vita, famiglia, lavoro, carattere e con le sue fragilità e salute. Nei primi anni di forum devo dire che avevo riscontrato più empatia, sincerità, rispetto, riconoscenza, complicità, spirito di corpo e di identità, anche spensieratezza nello scrivere, oggi meno, forse manca un po' quello spirito che c'era un dieci anni fa e che sarebbe bello ritrovare o ricercare, a volte il segreto di una community lo trovi proprio in queste piccole e semplici cose.
    3 punti
  4. È una tematica di interesse per chi colleziona monete di Genova o di Venezia, per chi è appassionato di storia ecc.. @dizzeta @demonetis @417sonia @4mori volete dirci qualcosa sulla tematica? Luciano vuoi taggare qualche collezionista di Venezia? Chi vuole presentarci il relatore? La sede del circolo Astengo è la sede della conferenza e si trova a palazzo ducale, in foto dietro la fontana. Di seguito il link come raggiungerci http://www.storiapatriagenova.it/ComeRagg.aspx https://it.m.wikipedia.org/wiki/Ermanno_Arslan
    3 punti
  5. Carissimi tutti, Con gran piacere vi comunico che Domenica 24 Febbraio 2019 a partire dalle ore 10:30 si svolgerà presso la sede dei Circolo Numismatico Ligure "Corrado Astengo" la presentazione del testo scritto da Andrea D. Mazarakis e curato dalla Dott.ssa Monica Baldassarri " Il Ducato di Venezia e le sue imitazioni nell'Oriente Latino tra l XIV e il XVI secolo". Ospite dell'evento sarà il professore Armanno Arslan (Accademico dei Lincei) che terrà un interessante intervento riguradante la monetazione oggetto del libro. Spero di potervi vedere numerosi
    2 punti
  6. Il distintivo da mutilato venne introdotto già nel 1916, durante la grande guerra. La prima versione indicava infatti gli anni 1915-16, e veniva consegnato al decorato con una scatolina contenente il disegno del distintivo stesso a sbalzo: Nel 1917 il distintivo venne aggiornato, e le date diventarono 1915-17: Nel '18 venne poi istituito il 1915-18, che è stato mostrato più sopra. Con la fine della grande guerra poi si decise di estendere le possibilità di concessione, e venne così istituita la variante priva di date.
    2 punti
  7. Se parliamo di numismatica vorrei vedere più discussioni su monete rare o approfondimenti tematici (per fare un esempio: la bellissima raccolta delle monete papali con legende latine) e meno sofismi su quanto un FDC sia davvero FDC e non invece un banale qFDC.
    2 punti
  8. Complimenti intanto per l'iniziativa, sia bibliografica che di conferenza, non conosco molto le monetazioni interessate ma certamente non mancheranno gli appassionati per l'occasione. Posso dire che comunque quando c'è Arslan di qualunque cosa parli e' sempre un gran sentire, in certi casi si dice vale da solo il prezzo del biglietto che poi qui non c'è neanche ?...
    2 punti
  9. Naturalmente grazie della gentilezza. Un posto superbo per una presentazione, dove se non nel paradiso di chi ama leggere, una libreria....... e magari un Lucano! o magari un Mirto!
    2 punti
  10. Battagliata in sala all'asta aurora e riportata a casa sua. Giulio di Alfonso II (1559-1597) Aquila estense coronata al dritto e san Geminiano patrono che regge la città al rovescio. Era giudicata BB ma in mano è decisamente meglio con un bel metallo davvero. Ottavo regnante di casa d'Este inserito in collezione.. buona serata
    2 punti
  11. Buonasera a tutti gli utenti del forum. Magliocca 290 Ferdinando IV di Borbone Carlino da 10 Grana 1798 Taglio liscio Note: Segni di incussione al rovescio e ultima cifra della data ( 8 ) ribattuta. Comunissimo in bassa conservazione...... Raro da SPL in su. .... alla prossima condivisione.
    2 punti
  12. Ho letto con interesse la discussione e vorrei parteciparvi. Mi ritengo un giovane ("solo" 34 anni) e, da molto, sono appassionato di numismatica. Ovviamente la passione é evoluta nel tempo, al collezionismo ho affiancato la "studio" della storia di questi periodi, purtroppo spesso mal insegnata nelle scuole (almeno nel mio caso). Arka dice "Ma forse sbagliamo qualcosa noi ''vecchi'' che non riusciamo più a stimolare i ''giovani''..." e, in parte, concordo con lui. Personalmente, trovo piuttosto "povere" alcune risposte dei "vecchi" su questo forum. Come se avessero paura di divulgare la loro conoscenza dell'argomento. Si dice di "studiare" senza consigliare alcun testo, si danno giudizi di conservazione/autenticità senza mai spiegarne il perché, le stime delle monete sono quasi sistematicamente abbassate per impoverire la felicità altrui, eccetera eccetera... Fino a pochi mesi fa bazzicavo sul forum giornalmente, ormai é un evento saltuario e non ne sento la mancanza.
    2 punti
  13. Non so se si è discusso di questo argomento nel forum...ho cercato ma non ne ho trovato tracce. Avviso i moderatori di non temere denunce da parte dei grossi personaggi che verranno citati in quanto riferisco solo quanto scritto da Giuseppe Braco’ nel Suo libro : Facce di Bronzo....e anche lui in quasi 20 anni non ha mai avuta una querela da parte dei signori citati nel suo libro. riporto un’intervista rilasciata una decina di anni fa rimandando chi volesse approfondire l’argomento a comprarsi il libro citato. Ho le prove che nei fondali dove furono scoperti i bronzi di Riace potrebbero nascondersi altri tesori. Andrò a portarle al ministro per i Beni culturali, Lorenzo Ornaghi, e chiederò una nuova campagna archeologica». Chi parla è l'esperto d'arte Giuseppe Braghò, lo stesso che da anni denuncia, «prove alla mano», il furto dei corredi (scudi, elmi e lance) e del «fratello» delle due statue greche più famose del mondo. Dopo che nell'agosto scorso, complice il quarantesimo anniversario della scoperta, il giallo sui bronzi di Riace si è riaperto, Braghò ha presentato un esposto alla Procura di Roma per chiedere l'apertura di una inchiesta «sulle modalità con cui le due statue vennero scoperte. Sono venute alla luce verità che mettono in dubbio quel che ci era stato raccontato», dice. E poi attacca: «Perché l'indagine sui furti aperta nel 2007 è ferma? Perché nessuno fa più niente? Eppure le prove che quei furti ci sono stati sono davanti agli occhi di tutti. Quanto dobbiamo aspettare prima che venga fatta giustizia?». L'esperto d'arte Giuseppe Braghò È per questo che ha presentato l'esposto a Roma? Per far riaprire l'indagine presso un'altra Procura, lontano dalla Calabria? «Non proprio. Nel mio esposto, io non chiedo di indagare sui furti - dimostrati peraltro da documenti e dalle dichiarazioni di una testimone oculare – ma su quello che accadde il 16 agosto 1972, quando il sub romano Stefano Mariottini scoprì le statue. Va da sé che una cosa tira l'altra. Perché le indagini sono ferme? «Nei furti sono coinvolti personaggi delle istituzioni, non solo calabresi. Così i carabinieri, che di solito sono solerti a intervenire alla minima notizia di reato, in questo caso procedono a rilento». In effetti sono solerti: dopo la pubblicazione del nostro servizio sui bronzi e sui tombaroli pugliesi, hanno interrogato il nostro fotografo. «Bisognerebbe chiedersi perché ci si muove subito per dei vasi di valore minore, mentre per le due statue più famose del mondo non si fa niente. Tanto più che chi ha venduto gli scudi avrebbe fatto capire di essere disposto a rivelare dove si trovano». Prego? «So per certo, e ne ho le prove, che un noto “esperto d'arte” romano ha cercato di trattare con i carabinieri uno “scambio”». Che tipo di scambio? «Il signore di cui parlo è stato arrestato qualche anno fa per ricettazione di vasi e sculture provenienti da scavi clandestini in Etruria, Puglia, Calabria e Basilicata. Dopo l'arresto avrebbe chiesto agli investigatori di ridimensionare le accuse. In cambio voleva rivelare dove si trovano gli scudi dei bronzi di Riace». Sono affermazioni gravi. Lei ne è sicuro? «È tutto su alcuni documenti della Procura romana (ma l'avvocato del ricettatore a Vanity Fair nega che il suo cliente, condannato in Cassazione per vicende riguardanti altri reperti archeologici, sappia qualcosa sugli scudi, ndr). I carabinieri gli risposero picche, ma poi tralasciarono di approfondire la questione». Perché? «Me lo chiedo anche io». Ma quest'uomo che cosa ne sapeva degli scudi dei bronzi? «Fu lui a venderli all'estero, dopo averli acquistati dai ricettatori pugliesi. So quel che dico. Ho trascorso tre giorni in Puglia, vicino a Taranto, e ho scoperto che uno dei primi ricettatori dei corredi dei bronzi è stato un pugliese conosciuto con il nome “La cumparsita”, un personaggio di una certa età, ma che parla, eccome se parla». Che cosa le ha rivelato? «I bronzi furono scoperti ufficialmente il 16 agosto del 1972, ma in Calabria da mesi i pescatori recuperavano reperti antichi, anche se non ne comprendevano il valore. In Puglia, dove il commercio clandestino di reperti era fiorente, c'erano grossi ricettatori che mandavano i loro “fattorini” in giro per la Calabria e la Sicilia. "La Cumparsita" comprò qualcosa a Riace per conto di un grosso ricettatore pugliese, che a sua volta vendette al ricettatore romano, che aveva contatti con musei importanti». Lei parla di “scoperta ufficiale” dei bronzi. Sottintende che ce n'è stata una “ufficiosa”? «Nel mio esposto alla Procura di Roma sottolineo che ci sono troppe ombre sulle modalità del rinvenimento delle statue. Mi riferisco a una intervista rilasciata (qualche giorno dopo il servizio uscito su Vanity Fair n. 33 del 16 agosto scorso, ndr) dallo “scopritore ufficiale” dei bronzi, Stefano Mariottini, il quale ha rivelato a un quotidiano calabrese che nei giorni precedenti il 16 agosto aveva fatto altre scoperte in mare. È un'affermazione grave. I magistrati dovrebbero ricominciare a indagare seriamente». Ma anche se scoprissero che ci sono stati dei furti, il reato ormai non è estinto? «Purtroppo è così. Oggi i predoni potrebbero tranquillamente uscire allo scoperto e dire: “I bronzi li abbiamo rubati noi e ce li siamo venduti”. Nessuno potrebbe fargli niente. Ma almeno sapremmo la verità, e forse potremmo recuperare i reperti scomparsi. Inoltre sarebbe ora di ricominciare a scandagliare seriamente il mare di Riace. Andrò al Ministero per i beni culturali a chiedere una nuova campagna archeologica. Porterò i risultati di una ricerca fatta nel 2004 da una nave americana, dalla quale risulta che là sotto c'è qualcosa». ......CONTINUA ...sempre che interessi
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  14. Vorrei presentarvi il biglietto da 200 franchi emesso lo scorso agosto dalla Svizzera. La serie si avvia verso il completamento, mancano i pezzi da 100 e 1000 franchi che verranno emessi nel corso del 2019. Le nuove banconote svizzere sono coloratissime come la serie che vanno a sostituire e sono davvero belle da vedere. Hanno già ottenuto un riconoscimento dalla IBNS.
    1 punto
  15. Lo scorso anno acquistai i 2 euro emessi per il 150º anniversario della Costituzione lussemburghese a ben 11,50 euro. Ho visto che successivamente sono stati venduti a circa 4,50 euro. Forse la differenza di prezzo era dovuta al piccolo quantitativo inizialmente distribuito nelle bustine? Se è così per quella del 2019 attendo.
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  16. Togliamo un po' di luce perché mi stavo accecando... Mi sembra un classico mb, per me non arriva al centone, ma puoi dirgli che vale 200.000 lire, fa più scena
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  17. Non ritengo che ,in generale,le monete stiano salendo di prezzo,anzi sono stabili i prezzi se non in diminuzione soprattutto per le antiche Se si legge di numismatica si possono apprendere numerose info e consigli su cosa collezionare (o studiare):si possono tirar su stupende collezioni con pochi soldi e poi farle fruttare un po'(ti porto ad esempio l'articolo pubblicato su Panorama Numismatico di gennaio 2019 riguardante uno studio sulle monete di Castro e chi ha scritto l'articolo è uno studioso e collezionista di tale monetazione=le monete di Castro si trovano a poco ,ma messe insieme per varietà ,vendendo la collezione ,sia pure di nicchia,si può tirar su una cifra superiore a quanto le monete sono state precedentemente pagate) Spendere denaro in libri,nel nostro caso in quelli di Numismatica, è sempre denaro ben speso Le monete si possono anche scambiare fra collezionisti ,tuttavia chi vuole collezionare monete sa che non colleziona figurine dei calciatori e poi non va a completare l'album;chi colleziona e studia monete sa che per determinate rarità deve mettere mano al portafogli ,dovrebbe sapere che va a collezionare pezzi di storia e di arte e completare una collezione numismatica può dare lustro a tutta la famiglia ,non mi riferisco tanto in termini economici(anche se so di collezionisti che sono riusciti a vendere collezioni e con il ricavato della vendita, poi, hanno acquistato case)ma proprio in termini d'immagine. In questo forum,in molte discussioni,abbiamo dato riferimenti per poter scaricare pdf di numerosissimi libri in modo gratuito e legale. Salutoni odjob
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  18. Con colpevole ritardo posto i riferimenti biblio menzionati sopra: intanto il primo volume del North per la monetazione battuta a martello: North - english hammered coinage - early anglo-saxon to Henry III per gli amanti delle prime monete snglosassoni, irrinunciabile e’ l’eccellente sylloge di Abramson: the Abramson collection - coins of early anglo-saxon england and the north sea area. Oltre un migliaio di early thrymsas ( oro) e sceattas ( in argento - precursori dei pennies) in prestito permanente ai fini di studio presso il Fitzwilliam di Cambridge. Da notare che Abramson candidamente ammette che senza i ‘detectoristi’ la sus collezione sarebbe risultata infinitamente meno importante e soprattutto avrebbe enficiato lo studio e la comprensione della serie monetale. Pratica perfettamente regolare e anzi incentivata dallo Stato inglese. studies in early medieval coinge vol. 3 - sifting the evidence - edited by Tony Abramson una preziosa raccolta di saggi , molto specialistica dove compare un articolo dedicato ad alcune Hiberno - Scandinavian coins - con alcuni tipi simili a quella della discussione qui sopra che si sono alla fine rivelate dei falsi ad oper di Ashmore un noto falsario britannico. Infine lo studio molto interessante della Gannon: the iconography of early anglo-saxon coinage - VI to VIII centuries. Fondamentale per comprendere l’iconografia di queste affascinanti emissioni. Buona lettura e buona ricerca a chi e’ interessato ... poi ci sarebbe anche “Offa”... ma per oggi vi ho annoiato abbastanza...
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  19. Mi pare carina come idea. Azzererebbe molto le distanze e metterebbe in comunicazione con persone altrimenti spesso note solo tramite nick e testi. Il forum è un ambiente particolare. Esiste un periodo di permanenza sul forum che per molti utenti non è lunghissimo, per molti il forum fa parte di un percorso di acquisizione delle competenze, a seguito del quale l'utente, che da discente dovrebbe diventare docente, si allontana. Da questo consegue che il forum abbia alti e bassi. Basta che un utente molto attivo si allontani per avere una diminuzione sensibile dei contenuti.
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  20. Come hanno scritto sopra, il forum e tutto il web in genere rispecchia il vivere di oggi.....si postano due foto, due tre parole come se il web sia "una cosa tua" una macchina,un computer o telefonino che risponde alle tue domande o alle tue voglie, senza pensare che dietro ci sono persone, con le loro vite,ci sono ragazzini di 15anni e uomini di 80,c'è chi lavora,chi è disabile,chi ha un milione d'euro e chi ha si e no i soldi per campare....... non c'è una macchina,ci sono Persone. Forse capire questo sarebbe già un buon inizio. Il problema è anche la dispersione degli argomenti sono tanti e con tante persone interessate a cose diverse magari non ci s'incontra mai. Io ad esempio nelle antiche ci vado pochissimo..... Forse ci vorebbe una Chat o Video/Chat meglio dove,ogni tanto, ci si riunisce tutti,come ad un convegno ma sul Forum,per conoscerci meglio tutti e per discutere e far vedere le nostre monete. Magari una volta ogni 45 giorni e divise come i periodi monetali,una volta i PreUnitari,una volta le Antiche e via cosi............ No?!?
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  21. Un po’ un segno dei tempi temo, non solo virtuale ma in questo caso reale, temo ci sia stata una involuzione negativa rispetto ad anni fa in cui pur sostenuti da iniziative e incentivi vari la partecipazione c’era, forse i vari social col tutto subito e i messaggi spot stanno condizionando oltre a una certa propensione più per gli aspetti puramente commerciali e una minor spensieratezza e leggerezza che una volta mi sembrava albergasse di più, Parma compresa, ex libris del Cordusio, Juvenilia, Tondello e tanto, tanto altro ...forse eravamo più spensierati semplicemente tutti, giovani compresi... Personalmente mi dispiace molto perché questa e’ realtà che ci riguarda tutti, non siamo nel mondo virtuale, un segnale che va oltre la iniziativa degli amici di Bergamo a cui plaudo ancora per l’idea splendida degli organizzatori e che coinvolge tutta la numismatica nessuno escluso.
    1 punto
  22. impoverimento culturale, mi ritengo giovane (31 anni) da poco tempo mi è tornata questa passione che avevo da ragazzino. Molte volte faccio riflessioni su come sia cambiata la mentalità nell'arco di una generazione, tra la mia e quella successiva, non la giudico ma è molto apparire e poco essere. La generazione del tutto e subito, non concordo con quanto molti di Voi dicono sul fatto che la colpa sia dei "vecchi" la colpa è dei giovani, leggono poco, studiano poco, molto superficiali, poco CURIOSI ecco il punto, non incontro una persona curiosa da molto tempo ormai, la curiosità è il motore di tutto, Senza hobby ricordo quando ero un ragazzino la richiesta del tuo hobby preferito era ovunque dopo nome cognome si chiedeva "HOBBY?" La colpa è da ricercare nei social che ormai risucchiano tutto il tempo libero che si ha a disposizione. Cosa fare difficile saperlo.
    1 punto
  23. Buona serata Spiace leggere di una bella occasione che non ha riscosso il successo che avrebbe meritato. Un gran peccato! saluti luciano
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  24. Ciao, ecco la scheda del catalogo del forum... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GUII/8
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  25. Cosa si cerca di fare in fondo ? di resistere nella passione e in qualche ideale in cui si crede senza poi ricavarci nulla, se non gratifiche interiori e la speranza di vedere nuovi germogli e persone più consapevoli delle loro identità, di solito si perde in realtà in tutto, però se hai motivazioni e trovi compagni che si uniscono ci si prova a continuare e così faremo. Siamo rimasti in pochi lo so benissimo in questa missione ideale, in fondo e' anche bello e più gratificante continuare anche nelle difficoltà. Gli interessi vanno in altre direzioni, nel commerciale o nell'indotto del commerciale, nel pubblicare in ambiti qualificati, nel difendere posizioni e chi vuole muovere qualcosa di spontaneo per pura passione trova chi vuole difendere orti, orticelli, prodotti, entità, il fare si scontra su chi in fondo preferirebbe che tutto rimanesse fermo, bloccato non capendo che oggi chi muove crea l'indotto per tutti da cui potrebbero trarne vantaggi. In realtà' anche il semplice e autogestito Gazzettino, ma anche la stessa Lamoneta, creano poi disagi e paure immotivate da sempre. E allora le nicchie diventano sempre più piccole e divise non scorgendo quello che potrebbe invece aiutarle ...manca una visione ampia e strategica che possa vedere oltre ...e oltre il contingente e temporale dell'oggi ... Grazie @alfred ascoltaci ! Mi auguro una bella, semplice ma beneaugurante iniziativa...anche per il futuro ...
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  26. Falsone da bancarella ( dell’800) scherzi a parte sono molto pochu gli assi autentici di Hatria che furono abbondantemente riprodotti ( userei tale termine in questo caso specifico vista la grande popolarita’ della tipologia con la testa di Sileno e il cand dormiente) nella sexonda meta’ dell’800 finendo - consapevolmente o meno) nelle raccolte di molti collezionisti d’epoca ...
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  27. Le tue impressioni sono esatte somiglia anche al 100 kurus e forse non è nemmeno in argento.
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  28. Libri, divulgazione, giovani, il collezionismo, tutto ruota poi intorno a questi temi, ne ho parlato per anni in Piazzetta cercando di portare Lamoneta ma anche la numismatica sulla riflessione, sui valori, non a tutti però interessa, non a tutti conviene riflettere a voce alta, la conclusione e' che poi i giovani spariscono, i divulgatori pure, ne abbiamo recentemente perso uno che difficilmente ritroveremo anche per colpe nostre, il ricambio non avviene e poi si piange, mancono iscritti, mancono lettori, se non sostieni, se non lo crei l'indotto tutto lentamente, e più velocemente di quello che pensiamo scemerà, sosteniamo chi cerca di fare, chi cerca di divulgare le conoscenze, sosteniamo chi ha idee, iniziative, passioni ....sembra scontato, eppure la numismatica e chi può influire in tutto questo a volte vede solo le pagliuzze e quello che vuole ma non le travi ...
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  29. credo semplicemente che stiano diminuendo le tirature solo per mancanza di richieste, in giro vedo solo collezionisti stufi di dover rincorrere 3 emissioni all'anno per ogni paese. Come ho già detto sul forum sta diventando più un accumulo che una collezione, anche i temi stanno scendendo di livello praticamente si commemora tutto e soprattutto non danno tempo di studiare la moneta, i primi tempi ogni "faccia" che trovavo su un 2 euro commemorativo andavo ad approfondire la sua "storia" se era un luogo a guardare foto ecc. Ora praticamente non c'è più tempo si emette con una frequenza e rapidità allucinante. Non la interrompo perchè mi piacciono tanto, ma se si continua cosi...
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  30. Devo essere onesto, ancora non ho letto il libro in questione perchè sto finendo la lettura di un altro libro di mio interesse, ma l'argomento è sicuramente di grande interesse, per questo ho preso il libro, gentilmente portato da un socio del Circolo Astengo a Milano, spero di avere la domenica libera e non lavorare, per poter partecipare a questa presentazione ufficiale del libro. Un complimento al Circolo Ligure Corrado Astengo per le sue iniziative.
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  31. L'uomo, sin dagli albori si è posto delle domande su tutto ciò che lo circondava e laddove non giungeva a risposte concrete, creava divinità..... Credo che in questo caso dovremmo necessariamente affidarci a Dio........
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  32. Salve amici, ecco l'ultimo acquisto: un piacevole BB,,,
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  33. Ciao @ggpp The Top, è vero... Manca la "qualità" ma non la rarità. ? RI-condivido il mio 10 Tornesi 1851 busto adulto. Purtroppo è stato spatinato dal precedente proprietario.
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  34. " Certe medaglie si appendono all'anima, non alla giacca " Quando uno Stato commemora una Persona in una delle sue emissioni, ciò non è altro che un ulteriore, ed ancor più evidente conferma, del solco indelebile che Egli ha tracciato nella memoria storica e nell'immaginario collettivo del Paese ( e non solo ) da cui Essa proviene. E' la storia di un Uomo che a pieno titolo è nella leggenda, per la sua nobiltà d'animo nonostante il ruvido carattere, per le imprese sportive in una disciplina fra le più pericolose, se non la più pericolosa, che si conoscano, che gli addetti ai lavori hanno definito, non a torto per via del periodo in cui si sono svolte, " epiche ". Disciplina sportiva capace di richiamare a se un gran numero di spettatori in splendidi momenti di aggregazione sociale e culturale. Si è reso inoltre protagonista, all'insaputa di tutti ed a repentaglio della propria vita, di un grande atto di umanità, che ha permesso di salvare l'esistenza di molte persone da un orribile destino. Celebre fu un episodio, diventato poi un'icona di un'intera epoca sportiva, immortalato in una splendida immagine e che rimane a tutt'oggi un mistero mai risolto e mai rivelato dai due protagonisti. Fra le altre cose anche il 2° protagonista proprio quest'anno verrà celebrato con un'emissione numismatica per il centenario della sua nascita. Ora sicuramente qualcuno di voi avrà capito di chi mi appresto a raccontare... correva l'anno 1952 e teatro dell'episodio la tremenda ascesa che porta alla vetta del Col du Galibier... Centenario della Nascita di Gino Bartali Lo Stato di San Marino affida a Valerio de Seta il compito di immortalare in questo 5 Euro in argento incluso nella serie divisionale celebrativa, in onore del grande campione di ciclismo su strada, nato a Ponte a Ema il 18 Luglio 1914 e scomparso a Firenze il 5 Maggio 2000. Emessa in 20.000 esemplari, al rovescio viene raffigurato in un'azione di gara con un scorcio del Monte Titano che fa da sfondo, a voler sottolineare la grandezza e lo spessore di quest'uomo con la " U " maiuscola. Al dritto, fra il valore nominale della moneta e le date che celebrano l'evento, il ritratto Gino Bartali in età avanzata. Vita e Carriera - Gli Inizi Gino Bartali esordì come ciclista dilettante nei primi anni trenta con la società "Aquila divertente". Nel 1934 vinse la quinta edizione della Coppa Bologna, valida come terza prova del Campionato toscano dilettanti, e con questa vittoria si laureò campione di Toscana. Nel 1935 si sentì pronto al passaggio al professionismo, ma si iscrisse alla Milano-Sanremo come indipendente. Incredibilmente si trovò in testa dopo aver staccato Learco Guerra ma, sia a causa di un guasto meccanico sia a seguito del disturbo creato dal direttore de La Gazzetta dello Sport Emilio Colombo, venne ripreso e arrivò quarto in volata. Venne quindi ingaggiato dalla società Fréjus, con la quale corse il suo primo Giro d'Italia finendo settimo con una vittoria di tappa. Concluderà la stagione con la vittoria all'Escalada a Montjuïc, alla Vuelta al País Vasco e ai campionati italiani. - La Consacrazione ( 1936 - 1939 ) Nel 1936 passò alla Legnano diretta da Eberardo Pavesi e capitanata da Learco Guerra, il quale, intuite le qualità del nuovo arrivato, si mise al suo servizio come gregario per permettergli il successo alla Corsa rosa di quell'anno; successo che arrivò in modo trionfale per il toscano, con tre vittorie di tappa. Pochi giorni dopo Bartali pensò seriamente di abbandonare la carriera in seguito alla morte del fratello minore Giulio, avvenuta a causa di un incidente in una gara di dilettanti. L'anno si chiuse con la vittoria nel Giro di Lombardia. Nel 1937, ormai capitano della Legnano e numero uno del ciclismo italiano, vinse il suo secondo Giro d'Italia e fu designato come capitano della Nazionale per tentare la conquista del Tour de France, vinto solo due volte da un italiano, Ottavio Bottecchia, nel 1924 e nel 1925. Mentre era in maglia gialla, una brutta caduta nel Torrente Colau durante la tappa Grenoble-Briançon, con conseguenti ferite alle costole, e una grave bronchite lo costrinsero però al ritiro. Sempre nel 1937 divenne terziario carmelitano con il nome di Fra Tarcisio di S.Teresa di Gesù Bambino. Nel 1938 fu spinto dal regime fascista a saltare il Giro d'Italia per preparare il Tour de France, nel quale trionfò aggiudicandosi anche due vittorie di tappa e alla cui premiazione rifiutò di rispondere con il saluto romano. L'anno dopo riuscì finalmente a vincere la Milano-Sanremo, ma malgrado quattro vittorie di tappa perse il Giro a favore di Giovanni Valetti. - Il Giro del 1940 e Fausto Coppi Nel 1940 bissò il successo alla Milano-Sanremo e si preparò per cercare di vincere il suo terzo Giro. Nella squadra della Legnano era arrivato un promettente ragazzo alessandrino di nome Fausto Coppi, voluto da Bartali stesso come gregario. Durante la seconda tappa, la Torino-Genova, attardato da una foratura, Bartali cadde e si fece male a causa di un cane che gli tagliò la strada proprio mentre si stava ricongiungendo alla testa della corsa. Pavesi, direttore del team, decise allora di puntare su Coppi, che era il meglio piazzato in classifica. All'arrivo della tappa Bartali fece i complimenti a Coppi e si mise al suo servizio, come aveva fatto Guerra con lo stesso Bartali nel 1936. Proprio su una salita sulle Alpi, Bartali era davanti di poche decine di metri a Coppi, che era alle prese con la classica "cotta" e forti dolori alle gambe. Fausto stava per scendere dalla bici con l'intenzione di lasciare la corsa. Bartali se ne accorse, tornò indietro, e ricordandogli i sacrifici fatti, riuscì a farlo risalire in bicicletta urlandogli: " Coppi sei un acquaiolo! Ricordatelo! Solo un acquaiolo! ". Bartali intendeva dire che chi non si impegna fino allo spasimo non è un vero ciclista ma soltanto un acquaiolo, cioè un portatore d'acqua; un gregario insomma, non un campione. A Bartali piaceva mangiare e bere anche prima delle gare, a differenza di Fausto Coppi che era molto attento alla dieta. Coppi alla fine vinse il Giro. La corsa, già disertata dagli stranieri, si chiuse il giorno prima dell'entrata in guerra dell'Italia, e la guerra sancì per cinque anni l'interruzione della carriera per i due campioni. - La Guerra Costretto a lavorare come riparatore di ruote di biciclette, Gino Bartali, fra il settembre 1943 e il giugno 1944, indossata la divisa della GNR, si adoperò in favore dei rifugiati ebrei come membro dell'organizzazione clandestina DELASEM compiendo numerosi viaggi in bicicletta dalla stazione di Terontola-Cortona fino ad Assisi, trasportando documenti e foto tessere nascosti nei tubi del telaio della bicicletta affinché una stamperia segreta potesse falsificare i documenti necessari alla fuga di ebrei rifugiati, tanto che, nel 2006, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi gli conferì la medaglia d'oro al merito civile per aver salvato circa 800 cittadini ebrei. Ricercato dalla polizia, sfollò a Città di Castello, dove rimase cinque mesi, nascosto da parenti e amici. Ripresa la carriera nel 1945, Bartali ormai trentunenne era dato per " finito ", mentre Coppi, di cinque anni più giovane, era considerato l'astro nascente, benché la prigionia in tempo di guerra gli avesse reso difficile la ripresa dell'attività. Nel 1946 Bartali vinse il Giro d'Italia, mentre Coppi, passato alla Bianchi, terminò alle sue spalle a soli 47 secondi; stravinse poi il Giro di Svizzera. Nel frattempo Jacques Goddet fondava un nuovo quotidiano, L'Équipe, e si preparava per l'anno dopo a riprendere l'organizzazione del Tour de France in un paese da ricostruire. Nel 1947 Bartali vinse la Milano-Sanremo e perse il Giro d'Italia a favore di Coppi, anche per un banale guasto meccanico. Bissò comunque il successo al Tour de Suisse, all'epoca la più ricca, e una tra le più prestigiose, tra le corse a tappe. - Il trionfo al Tour del 1948 Il 1948 vide Bartali in difficoltà per vari motivi nella parte iniziale della stagione. Fu attardato da una caduta al Giro d'Italia, in cui terminò solo ottavo, facendo da spettatore a una conclusione che vide Coppi ritirarsi per protesta per la mancata squalifica di Fiorenzo Magni a causa delle spinte ricevute in salita (spinte che costarono il Giro a Ezio Cecchi, giunto secondo a soli 11 secondi da Magni). Bartali fu quindi l'unico tra i big a poter rappresentare l'Italia al Tour de France (Coppi non si riteneva pronto e Magni non era " gradito " ai francesi per ragioni politiche, essendo sospettato di simpatie fasciste e venne designato capitano. Messa in piedi una " squadra da quattro soldi ", come era stata definita, si apprestò al più grande trionfo della carriera. Malgrado la non eccelsa squadra, l'astio dei francesi nei confronti degli italiani, e l'età ( con i suoi 34 anni era uno dei più anziani corridori presenti ), entrò nel mito del Tour. Leggendaria in particolare la sua fuga sulle Alpi che gli consentì di vincere la Cannes-Briançon, attraverso il Colle d'Allos, il Colle di Vars e il Colle dell'Izoard ( dove è ricordato con una stele ), recuperando gli oltre venti minuti di svantaggio che lo separavano da Louison Bobet. Il giorno successivo vinse nuovamente nella tappa da Briançon a Aix-les-Bains, di 263 km, attraverso i colli del Lautaret, del Galibier e della Croix-de-Fer, conquistando la maglia gialla. Secondo molti, l'impresa di Bartali aiutò a distogliere l'attenzione dall'attentato di cui era stato vittima Palmiro Togliatti, allora segretario del PCI, avvenimento che aveva provocato una grande tensione politica e sociale in Italia, che rischiava di sfociare in una guerra civile. Si dice che fossero stati Alcide De Gasperi e Giulio Andreotti a telefonare allo stesso Bartali per incitarlo, chiedendogli un'impresa epica che potesse rasserenare gli animi. Al rientro dalla Francia il campione venne ricevuto dallo stesso De Gasperi, che gli chiese cosa avrebbe voluto in regalo per quell'impresa: Bartali, si racconta, chiese di non pagare più le tasse. L'anno si chiuse con il disastroso campionato del mondo su strada di Valkenburg in cui lui e Coppi, strafavoriti, anziché collaborare rimasero nelle retrovie controllandosi a vicenda, e si ritirarono tra la delusione dei tanti immigrati italiani in Olanda. - Gli ultimi anni ( 1949-1954 ) Nel 1949 Bartali giunse secondo nel Giro d'Italia vinto da Coppi e lo aiutò poi nella vittoria al Tour de France, giungendo egli stesso secondo. L'anno dopo vinse una terribile Milano-Sanremo sotto il diluvio, ma decise poi di ritirarsi al Tour de France mentre Magni conduceva la corsa, causa l'aggressione dei tifosi francesi sul Col d'Aspin. Quarto nei Tour del 1951 e del 1952, in cui aiutò Coppi a vincere, vinse a trentotto anni il suo ultimo grande titolo, il campionato italiano. Nel 1953, dopo aver vinto a trentanove anni il Giro della Toscana, ebbe un incidente stradale che rischiò di fargli perdere la gamba destra per gangrena. Dopo pochi mesi però rientrò in scena alla Milano-Sanremo. Anche se non colse un grande risultato la folla fu tutta per lui. A Città di Castello, dove passò diversi mesi da sfollato protetto dalla popolazione, volle concludere la sua attività da professionista, correndo in un circuito creato apposta per l'occasione nel 1954. - L'attività a favore degli ebrei Bartali trasportò, all'interno della sua bicicletta, dei documenti falsi per aiutare gli ebrei ad avere una nuova identità. Questa attività nacque dalla collaborazione del rabbino di Firenze Nathan Cassuto e dell'arcivescovo della città Elia Angelo Dalla Costa. Nel maggio 2005 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha consegnato alla moglie di Bartali, Adriana, la medaglia d'oro al valor civile ( postuma ) allo scomparso campione per aver aiutato e salvato molti ebrei durante la Seconda guerra mondiale. Il 2 ottobre 2011, inoltre, Bartali è stato inserito tra i Giusti dell'Olocausto nel Giardino dei Giusti del Mondo di Padova, sempre per l'aiuto offerto agli ebrei durante la Seconda guerra mondiale. Le due maglie gialle indossate da Gino Bartali durante le vittorie del Tour de France. Ex voto del campione, sono custodite nella chiesa di Santa Petronilla a Siena. Il 23 settembre 2013 è stato dichiarato Giusto tra le nazioni dallo Yad Vashem, il memoriale ufficiale israeliano delle vittime dell'olocausto fondato nel 1953, riconoscimento per i non ebrei che hanno rischiato la vita per salvare quella anche di un solo ebreo durante le persecuzioni naziste. Nella motivazione dello Yad Vashem si legge che Bartali, " cattolico devoto, nel corso dell'occupazione tedesca in Italia ha fatto parte di una rete di salvataggio i cui leader sono stati il rabbino di Firenze Nathan Cassuto e l'arcivescovo della città cardinale Elia Angelo Dalla Costa. " Questa straordinaria attività a favore dei perseguitati è stata descritta nel libro "Gino Bartali, mio papà" di Andrea Bartali. Il figlio del campione ha fatto una lunga opera di ricerca di testimonianze e, insieme alla propria figlia Gioia, ha continuato a mantenere viva l'immagine di Gino. Il 16 maggio 2017, alla vigilia della partenza dell’undicesima tappa del Giro d’Italia ( da Ponte a Ema a Bagno di Romagna ), la squadra israeliana di ciclismo Cycling Academy fondata da Ron Baron ha organizzato una corsa con partenza dalla stessa Ponte a Ema fino ad Assisi, sullo stesso tragitto che " Ginettaccio " percorse molte volte per aiutare gli ebrei perseguitati. Il 22 aprile 2018, il portavoce di Yad Vashem, Simmy Allen, conferma la notizia, anticipata dal sito "Pagine Ebraiche", secondo la quale Gino Bartali ha ricevuto la nomina postuma a cittadino onorario di Israele, nel corso di una cerimonia tenutasi il 2 maggio dello stesso anno, due giorni prima della partenza del Giro d'Italia da Gerusalemme.
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  35. Scusa il ritardo, ma sto incasinatissimo ... adesso capisco perché quindi le zecche sono 4 nella raccolta delle monete commemorative di Monaco 72 e non 5. Mi chiedo a questo punto se esistano set ridotti ... a in fondo di avere 24 monete non è che ci tengo più di tanto, voglio i 6 tipi, ma non per forza di tutte e 4 le zecche. Comunque grazie, il fatto che nel 72 la Germania era ancora divisa proprio non mi era venuto in mente.
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  36. Se non sei interessato alle tipologie di prodotti incluse nel modulo per future emissioni non accade nulla. Io ricevo da anni il modulo filatelico numismatico (come puoi notare è blu, mentre quello numismatico è verde) e non ho mai ordinato nulla, senza che venisse pregiudicato l'acquisto di materiale numismatico nelle successive emissioni.
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  37. Libri, un inno ai libri sarà anche la location di sabato, libri da sfogliare, guardare, valutare, libri di storia, arte, scienza, geografia, tanti, tanti su Milano ...e poi cultura con un buon bicchiere di vino perché no, sempre cultura e' ...qui siamo in piena sperimentazione, cerchiamo nuove strade, spero si sia capito, con l'umiltà di sapere che certezze in numismatica non ne abbiamo, ma un po' di coraggio di provarci nella vita ci vuole sempre ...vedremo sabato ...
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  38. E' questo il punto. La tutela dei beni culturali è materia talmente complessa e variegata che non può essere facilmente risolta con un intervento salomonico. Il guaio è che ogni caso andrebbe valutato a sé da personale competente, ma ciò risulta ovviamente impossibile, sia per la quantità di materiale che per la mancata competenza degli organi giudiziari in materia. Non riesco a immaginare un intervento legislativo che possa essere risolutivo.
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  39. Ho dato una scorsa al testo della legge: sinceramente mi pare più raffazzonata, che severa. Chi dovrebbe vigilare sul deperimento dei reperti legittimamente custoditi in una collezione privata? Io non sono affatto contrario al collezionismo e sono d'accordo che vada regolamentato, ma cum grano salis... E mi pare che oggi, in Italia, di sale non se ne veda neppure un granello.
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  40. Sicuramente questa moneta, non è stata pulita, ma solamente lavata. sul dritto , sopra l’elmo, ancora tracce estese di solfuro d’argento, che non va via lavandola. l’escrescenze sotto l’elmo e all’interno delle spighe, sono cloruri d’argento. Chi l’ha avuto in mano, non poteva pensare ad eventuali tracce di fusione . anche perché (dal vivo) le tracce di fusioni, sono formate da metallo, i cloruri, non hanno la durezza del metallo. Pertanto non sapremo mai chi è perché , in un primo tempo non l’ha considerata genuina. Non è la prima volta, che si condannano monete genuine.
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  41. Sabato speriamo di essere numerosi come sempre, non è sicuramente Verona ma sarebbe ora di rifarlo decollare.
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  42. Grazie intanto @alfred per l'incoraggiamento e spero che tu ci possa essere con una riflessione o uno spunto nel prossimo o nei prossimi Gazzettini. Certamente ci vuole volontà, ci vogliono forti motivazioni, lavoro e anche sacrificio per fare un prodotto come questo, però ci vuole ed è necessario anche un clima propizio e senza preconcetti o interdizioni della nostra numismatica per recepire un contributo divulgativo come questo, in un momento ne parlavamo anche qui su Lamoneta in alcune discussioni, in cui la divulgazione sta cedendo il passo e, se questo accade o accadrà, sarà tutta la numismatica a risentirne, nessuno escluso. Quando si fece l'esposizione fissa di monete di Milano in Ambrosiana parlai di miracolo numismatico, e oggi ne sono sempre più convinto di questo, visto anche l'ambito cittadino difficile in cui è stata realizzata, per il Gazzettino miracolo direi di no, ma però mezzo lo è sicuro, vista la sua produzione in totale autogestione, in organizzazione volontaria e non avendo alle spalle né realtà editoriali effettive, Circoli, Associazioni e Società, quindi un prodotto che si può tranquillamente definire un " unicum " della nostra numismatica che però al quarto numero e con la volontà di continuare si pone oggi come un riferimento su cui contare e che si può anche migliorare nel tempo, lunga vita Gazzettino !
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  43. Medaglia devozionale Domenicana, ottagonale, bronzo/ottone, fine XVII sec. (ultimo quarto), probabile produzione romana.- D/ La Madonna del Rosario tiene Gesù Bambino raggiato in piedi sulle ginocchia mentre consegna il rosario a S. Caterina Benincasa da Siena.- R/ S. Domenico di Guzman con libro e giglio (suoi attributi), rivolto a sx in alto raggi o splendori, bella conservazione.- Ciao Borgho
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  44. "Peccato" che @Kingleo sia rimasto praticamente muto per circa un anno e mezzo dalla sua iscrizione al Forum , prima di "esplodere" con i suoi scritti all' improvviso , solo in questi ultimi giorni ; sarebbe interessante un confronto tra esperti , ma non so se il primo lo sia , con @Theodor Mommsen tanto per sentire anche un altra campana .
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  45. dico la mia che l'argomento desti interesse e curiosità è normale...come è normale porsi tutte le domande del caso e cercare di approfondire fin dove si riesce...per ovvi motivi. anche le indagini son appropriate se svolte nel giusto. ma che un collezionista debba preoccuparsi se comprare o meno e a che prezzo uno dei sopra citati pezzi,per paura che un giorno,non si sa tra quanto e forse mai,questi subiscano una deflazione...beh è pura follia. se fossi un collezionista del regno e volessi comprare un fascione sai la vastità del BIIIIIIP che me ne frega dei 5000 pezzi nei barili? ma forse sono io che sbaglio e ragiono umilmente da collezionista e basta. marco
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  46. Diciamo nel segno continuo della divulgazione che segue l’esposizione fissa di Monete in Ambrosiana e il workshop sulle monete, come mi diceva la Travaini, qualcuno questa divulgazione poi la deve anche fare se no ...
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  47. Buonasera a tutti, mi aiutate a classificare questo testone recentemente entrato in collezione? Muntoni 23 o 24? Rara o non comune? Grazie Mario
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Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
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