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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/05/19 in tutte le aree
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Nelle campagne sottostanti l' antichissimo abitato di Boville Ernica situato nei Monti Ernici nel basso Lazio , fu trovato un bellissimo sarcofago paleocristiano tardo romano ; nella cornice superiore del sarcofago e' raffigurata una scena che assomiglia molto alla classica rappresentazione del Presepio con tanto di Cometa sopra il Bambinello , secondo altre interpretazioni il Bambinello non sarebbe altro che la rappresentazione del defunto qui sepolto . Sfogliando il link sottostante si legge la storia e la descrizione di questo sarcofago . http://www.multimediadidattica.it/wp-content/uploads/2016/02/IL-SARCOFAGO-PALEOCRISTIANO-DI-BOVILLE-ERNICA-1.pdf In foto il sarcofago e il particolare con la stella e la mucca con l' asino . In quest' altro link alcune altre rappresentazioni religiose di adorazioni e presepi in X secoli di storia . https://antonioguida.wordpress.com/2017/12/08/nativita-adorazioni-e-presepi-tra-iii-e-xiii-secolo/5 punti
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Io credo che sia giusto nell'ambito associativo, circoli, gruppi... che ognuno faccia la sua strada che saranno strade diverse, ci sono quelle più tradizionaliste, conservatrici, ci sono quelle più innovative che vogliono sperimentare, ma si sperimenta col fine di dare poi i risultati alla comunità numismatica, magari a fine 2019 per esempio, il fine di tutte le realtà, qualunque sia il cammino intrapreso e' quello della divulgazione, non altro. Il Cordusio dal 2010 lavora da sempre in autogestione, con alti e bassi, ma tranne l'anno scorso con quote politiche da 20 euro e 10 per i ragazzi che comunque non coprivano quanto fatto, si autososteneva e si autosostiene anno scorso compreso. Sono nel coordinamento circoli e associazioni e conosco bene le difficoltà di queste realtà che resistono sul territorio e faticano o sono in perdita ogni anno. La situazione, inutile nasconderlo e' difficile, in particolare in prospettiva di pochi anni e quindi proviamo come Cordusio altre strade, diverse, speriamentiamo come laboratorio di idee e realizzazioni per la numismatica divulgativa. Credo ripeto che si debba andare oltre al bacino unicamente numismatico attraendo persone sensibili al Culturale, alla storia, alle identità, la numismatica coinvolge scienze e ambiti diversi, da questi si può partire per arrivare poi al documento storico che e' la moneta. Non ci sono certezze, diciamolo subito, ma personalmente ho visto tante persone che partendo a parlare di Visconti e Sforza come storia e identità poi il passo, mostrandogli una moneta, lo hanno poi fatto, credo ci siano ampi spazi nella società che possono ascoltare e recepire, bisogna andare dove sono, certo e' un lavoro nel vero senso del termine fatto di passione e su base volontaria, diciamo pure una mission, il guadagno, il commerciale e' altro anche se poi di tutto questo il settore commerciale ma anche editoriale se ne potranno avvantaggiare, ma se riusciremo in questa mission divulgativa di certo avremo uomini più consapevoli delle identità e delle loro storie.4 punti
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Ciao, è un sesterzio di Alessandro Severo con la Pax. Diritto: IMP CAES M AVR SEV ALEXANDER AVG, busto laureato drappeggiato e corazzato a destra. Rovescio: P M TR P VI COS II P P, la Pax avanza verso sinistra con ramoscello di ulivo e scettro, S C nei campi. RIC IIII 4653 punti
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esatto. mi vien da sorridere quando si legge "5 centesimi spiga 1929 FDC ECCEZIONALE".....ma eccezionale di che? che ce ne son a rotoli.... ed è solo un esempio ma vale anche per quadrighe comuni,aquilini ecc ecc... L'eccezionale deve esser appunto l'eccezione....una cosa che non si vede mai....o quasi.3 punti
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Nell’esaminare una moneta gli appassionati ed i professionisti del settore hanno un grande alleato l’INGRANDITORE. L’idea di creare un post su questo argomento è nata ascoltando alcuni commenti di collezionisti, quasi tutti riguardanti il potere di ingrandimento della lente usata, del tipo “la mia ingrandisce 30 volte!”, dicitura che si trova spesso sulle confezioni di lenti di produzione cinese o sul supporto che contiene la lente stessa, con l’obbiettivo di chiarire le idee su tale argomento. Ho volutamente usato il termine generico INGRANDITORE per indicare uno strumento che permetta l’ingrandimento dell’immagine di una moneta, in quanto abbiamo a nostra disposizione diversi tipi di questo strumento dai più semplici a quelli complessi. Il post sarà articolato in più parti (per una questione di peso delle immagini) e nel seguente modo: 1. I tipi di lenti 2. Le aberrazioni 3. Lenti semplici e composte 4. Luminosità della lente - Trattamento antiriflesso 5. Il potere d’ingrandimento 6. Il microscopio 7. Quale tipo di ingranditore usare in numismatica? 8. Quale lente acquistare? 1- I tipi di lenti Le tipologie di lenti ottiche sono due: divergenti o negative convergenti o positive. Le lenti negative rimpiccoliscono l’immagine e quindi per le nostre finalità si utilizzano le lenti positive. Le tipologie di lenti positive sono tre (fig. 1): · piano convessa (presenta un lato piano ed uno convesso); · convessa (presenta i due lati convessi, con diverse curvature, detta “asferica”); · biconvessa (presenta i due lati convessi, con una stessa curvatura). 2- Le aberrazioni Tutte le immagini che passano da un mezzo ottico meno denso (aria) ad un mezzo ottico più denso (vetro ottico, policarbonato ottico) subiscono delle alterazioni sia per quanto concerne la planarità dell’immagine, sia per quanto riguarda i colori -frange di colore ai bordi- (aberrazioni cromatiche). Se utilizzate una lente piano convessa per osservare un foglio a quadretti, potrete notare che l’immagine si presenta con i lati dei quadretti concavi (aberrazione a cuscino), mentre se utilizzate una lente convessa, i lati si presentano concavi (aberrazione a barilotto) -fig. 2-. Per evitare, parzialmente, queste alterazioni di planarità dell’immagine si deve utilizzare una lente, biconvessa, che, come abbiamo visto, presenta due diverse curvature dei suoi lati, detta “asferica”. 3- Lenti semplici e lenti complesse Le aberrazioni prese in esame nel punto precedente riguardano le lenti semplici (lente singola) ed allora per eliminare completamente queste alterazioni dell’immagine vengono realizzate le così dette “lenti complesse”. Le lenti complesse sono realizzate tramite l’accoppiamento di due lenti positive, generalmente due lenti piano convesse o due lenti biconvesse. (fig.3) fig.3 Queste lenti, dette “doppiette”, risolvono il problema della planarità, e vengono definite “aplanatiche”, ma non risolvono le aberrazioni cromatiche. Per eliminare queste ultime, è necessario interporre tra due lenti positive, una lente negativa, costituendo una “tripletta”, definita “aplanatica e acromatica”. (fig. 4). fig. 4 In commercio si trovano svariati tipi di lenti complesse, anche alcune che permettono di ottenere diverse tipologie di ingrandimento (fig. 5-5a). 4- Luminosità di una lente complessa - Trattamento antiriflesso L’assemblaggio di più lenti migliora la qualità dell’immagine dal punto di vista di planarità e cromaticità, ma diminuisce più o meno sensibilmente la luminosità della lente. La luminosità della lente è determinata dalla quantità di raggi luminosi che attraversano il complesso ottico ed è un fattore da valutare in funzione del suo utilizzo. Per ovviare a questo inconveniente i costruttori di lenti complesse, per alcuni prodotti, utilizzano dei trattamenti antiriflesso che fanno sì che possano passare il maggior numero di raggi luminosi possibili (fig. 6). Questo trattamento, che può essere “mono strato” o “multi strato” si può riconoscere osservando le lenti che presentano una leggera tonalità violetta (figg. 7-7a). Ovviamente le lenti che presentano queste caratteristiche hanno un costo decisamente superiore a quelle non trattate.2 punti
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Buongiorno è la prima volta che scrivo in questa sezione...questa è la prima moneta che ho inserito nella mia collezione di Modena,la mia città,del periodo comunale (1226-1293). è un grosso o bolognino rif. mir616 son molto soddisfatto e volevo condividerlo. saluti marco2 punti
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Scusa Publio ma considerando: la qualità delle immagini inserite ed inserendo a chiare lettere il nome del venditore chi sono io per esprimere giudizi sia sull'esemplare sia per esprimermi sulla valutazione economica espressa da un venditore professionale di provata esperienza? E con me anche gli altri frequentatori del Forum... la trovo una richiesta quantomento "azzardata". Non trovi? Ciao Illyricum2 punti
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L aspetto economico è fondamentale sicuramente, soprattutto se è un ragazzo che si avvicina alla materia..., vedo però che spesso ci si focalizza a comprare monete trascurando i libri. Non sempre un libro economico con errore è un aiuto... lo si vede anche quando leggo certe classificazioni anche ad alti livelli che usano testi non esaustivi. Ricordo che uno dei primi regali numismatici che chiesi fu proprio il Calciati”....soldi spesi bene... skuby2 punti
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il volume di emissione dei singoli stati ue per il 2019 https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX%3A32018D0035&from=FR&fbclid=IwAR0EJhhQhwFdzU1EMszuFpkxxmmw1UA2WPdGP2WfNjkWw1uJ0Z2td01ae1s2 punti
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Interessante nel secondo effettivamente questa O fatta da due lunette, casualità o voluta ? Interessante sempre nel secondo nel cerchietto anche il puntino interno che sembra evidente ...2 punti
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@margheludo Occhio di lince.... quel segno fra la S e E non è regolare ma per quante legende di quei gruppi abbiamo avuto opportunità di lettura completa? Forse un errore di conio oppure una I ? Difficile a dirsi e probabilmente Monica che ne ha esaminati a centinaia potrebbe dire qualcosa a riguardo. Francamente non so dire nulla riguardo la E lunata (ma evidentemente tu hai fatto una ricerca altrimenti non avresti gettato il sassolino.....) e il cerchio interno così disturbato mi rende perplesso (forse ovale?) circa la classificazione. Queste monete sono pazzesche..... ciao a tutti2 punti
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Ciao, le foto non sono il massimo comunque si tratterebbe di un asse con al rovescio la PIETAS. Obverse: ANTONINVS AVG PIVS P P TR P COS IIII, testa laureata a destra. Reverse: PIETAS AVG S C, la Pietas stante a sinistra con patera nella mano destra e solleva il vestito con la sinistra. S C nei campi. RIC III 8232 punti
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Buongiorno, in questo periodo è aperta a Trieste (Tergeste) presso il Civico Museo d’Antichità di Via della Cattedrale, 15 la mostra “Iapodes – il misterioso popolo degli altipiani dell’Europa Centrale”. https://www.discover-trieste.it/Trieste-Now/Iapodes Si tratta di una mostra dedicata a uno di quei fieri ma tenaci popoli con i quali Roma si scontrò nel suo sviluppo non senza alcune difficoltà. Ricordiamoci che poco dopo il 200 a.C. l’Urbe iniziò una espansione verso il Nord Est italiano per controllare l’area friulana e mettere in sicurezza i traffici romani di ferro (di buona qualità) con il Noricum. A tal fine attorno al 181 a.C. fondò Aquileia, anche come reazione alla creazione di un oppidum da parte dei Taurisci (sito in realtà non ancora individuato). E pochi anni dopo, usando come casus belli la pirateria effettuata dagli Histri (attività consueta presso questo popolo) nel 177 e 178 a.C. iniziò le guerre istriane. Dalla lettura dei testi degli storici latini il quadro risulta alquanto articolato: l’area era abitata da una serie di tribù con un substrato culturale abbastanza comune (la cosiddetta Cultura dei Castellieri, abitati fortificati su altura) mentre all’interno altri gruppi assumevano caratteristiche più spiccatamente celtici (come i già citati Taurisci/Norici). Una volta conquistata l’Istria si scontrarono con altre tribù che occupavano i territori interni di Quarnero e Dalmazia ed impedivano i traffici tra l’Italia e la Dalmazia costiera via terra. Tra queste tribù, a settentrione rispetto ai Dalmatae/Dalmati, vi erano i Iapodes/Giapodi (o Giapidi). Un popolo di cui la Storia ha tramandato poche tracce ma che ha movimentato le vicende di quest’area fino alla sua “pacificazione” (ovvero conquista, in ottica romana) da parte di Ottaviano. Nella tabella di cui sopra potete leggere gli eventi bellici tra Roma e Giapodi. Questo un rapido riassunto: Siamo in presenza di un popolo che fa la sua comparsa nella zona attorno al 1000 a.C. (fonti archeologiche) e solo nel VI a.C. emerge dalle nebbie della Storia. Vi sono poi varie incursioni romane nei territori giapodici e alcune da parte di questi nei territori romani. Tra questi nel 52 a.C. saccheggiano Tergeste ed arrivano a Aquileia; nel 35 a.C. Ottaviano invade i loro territori e ne conquista la capitale Metulum che viene rasa al suolo. Tergeste viene cinta da mura urbiche. Nel 29 a.C. viene celebrato a Roma il Trionfo sui Giapidi.1 punto
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Taglio: 50 cent Nazione: San Marino Anno: 2014 Tiratura: 723.275 Conservazione: BB Località: Milano Note: annata mancante, finora avevo trovato i 50cent degli anni 2006-2007-20081 punto
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Onestamente mi aspettavo che dicessi che dovevo tenerle entrambe perché di date diverse! eh si... lo sai già che faccio solo la tipologica1 punto
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Dammi pure del tu... I motivi sono infiniti.... E spesso eraclio e costante ribattevano le loro stesse monete... Nuovi messaggi da propagandare, cambi ponderale, usura... Etc etc etc Nel caso specifico potrei rileggere se c'è scritto qualcosa nel Doc.... Vedo1 punto
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Buona serata Sembra dalla iconografia "tarda" e dalle poche lettere che mi pare di scorgere uno zecchino a nome di Lodovico Manin, ma foto migliori sono essenziali. saluti luciano1 punto
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Io @nikita_ farei cosi: Proverei a togliere quelle macchie dalla Corona del 1935 e terrei quella. E' in conservazione migliore. Se non riesci a pulirla oppure non ti piace più perché spatinata... puoi sempre tenere quella del 1938.1 punto
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probabilmente non fu mai usato, qualche avvenimento sconvolse il paese e fu nascosto magari sotterrato. forse li facevano non su ordinazione ma ne preparavano qualcuno pronto all'uso, anche perchè credo che ci vogliano dei giorni per scolpire un sarcofago.1 punto
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Non è ancora stata postata Come non è ancora stata inserita questa 5 dollari a testa di volpe in oro .9999 ed occhi in brillanti. Fiji1 punto
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Ovviamente senza involucro! ? @mizasuggerisco questa lettura agli interessati https://www.silica-gel.it/it/content/14-guida-alla-rigenerazione Io ho il Silica Gel Orange (non comprato da qui, aggiungo). E' importante considerare non tanto la temperatura di "sopportazione" del Silica gel, quanto quella dell'indicatore di umidità, laddove presente, che è CERTAMENTE più bassa. Una volta le palline me le sono scordate in forno e sono diventate quasi nere. E non si sono mai più decolorate. Probabilmente assolvono ancora alla loro funzione (essendo mischiate è difficilissimo caparle una ad una), ma l'indicatore si è bruciato. L'ideale quindi è sovrintendere l'operazione e non esagerare coi gradi. La guida è comunque esaustiva a mio avviso.1 punto
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DE GREGE EPICURI Questa è per @osio,per @legionarioe per i pochi altri appassionati alle repubblicane di bronzo (che purtroppo, mi pare, non aumentano). Pesa 6,6 g. e misura 21 mm. Al D un discreto ritratto in cerchio lineare: Mercurio con 2 globetti. Al rovescio, nulla di particolare: ROMA sopra,con una A specifica, e due globetti sotto. Tutta la moneta presenta una superficie piuttosto irregolare e rugosa: residui di ossidazioni o segno eventuale di riconiazione, peraltro non identificabile? Il peso mi pare collochi il sestante nell'ambito della c.d. "riduzione sestantale", che ha uno spettro di pesi molto ampio. Quanto al Crawford, io ipotizzerei un 56/6, anonima, ma su questo vorrei conferme.1 punto
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Bellissimo l'antoninoano di Probo, anche se il mio preferito rimarrà sempre quello di Aureliano, imperatore che amo moltissimo . Poi le tipologie ORIENS AVG o SOLI INVICTO le trovo davvero bellissime1 punto
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Ecco un altro elemento di cui tener conto: quasi tutti diamo per scontato, come dici tu, che "una moneta repubblicana ... esprimeva in primis il nome del personaggio monetale". Indubbiamente sulle monete imperatoriali compare il nome del comandante cum imperio che, in situazione di crisi, ha ordinato l'emissione. Ma è vero anche per le emissioni ordinarie, quelle appunto che dovrebbero essere state curate dai magistrati monetali? In realtà qualche dubbio esiste; ne abbiamo discusso qui http://www.lamoneta.it/topic/82575-interrogativi-sulla-magistratura-monetaria/. In estrema sintesi, Pedroni sostiene, con valide argomentazioni, che il nome sui denarî non è del monetario, bensì del privato che ha fornito l'argento. In linea con questa tesi, sarebbe tutt'altro che peregrina l'ipotesi di @acraf che legge in "CAPIT" appunto l'origine del metallo (in questo caso, "capitolinum"). Si tratterebbe quindi di una moneta imperatoriale, emessa da Gaio Mario figlio, con l'aggiunta (sull'altro lato) della precisazione della provenienza del metallo. Molto suggestivo, e molto interessante.1 punto
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Ciao Massenzio, giusto per imparare: come si riesce a distinguere che si tratti di Costanzo Gallo e non di Costanzo II come ipotizzato da zaleukos? Grazie. Stilicho1 punto
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Buonasera ho trovato questa particolare moneta di Niue da 5$ dedicata allo scorrere del tempo e raffigurante la morte Nella moneta è incorporata una clessidra Spero non sia già stata postata1 punto
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E' stato l'argomento della mia tesi di laurea l'evoluzione dell'antoniniano, quindi spero che un giorno ci sia - se non un libro - quantomeno un articolo a mio nome sull'argomento da poterti consigliare! La bibliografia è estremamente ampia, conta che io ho consultato all'epoca (ormai son passati 15 anni) circa 200 saggi specifici sull'argomento, e in questi anni se ne sono aggiunti molti altri... ti interesserebbe qualcosa di più tecnico o più divulgativo?1 punto
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Ciao @dabbene, per quanto riguarda la seconda moneta, come ha detto anche Adolfo, è raro osservare certi particolari su questa tipologia, di solito si vede il monogramma e poco altro, guardate la "O" di IMPERATOR "confezionata" con due punzoni lunati contrapposti, volevo in oltre sapere da voi se è regolare quel "segno" tra la "E" e la "N" di ENRICVS o mi sono perso qualcosa? @adolfos per il primo esemplare io direi H5 che ne pensi? Quanto è comune secondo te/voi la "E" di ENRICVS lunata in questa tipologia (brunus) di monete?1 punto
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Si direi anche io qBB, i rilievi sono buoni, peccato per la pulizia ed il colpetto al rovescio. Saluti Marfir1 punto
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DE GREGE EPICURI Beh, su questo personalmente non sono molto d'accordo. Ho espresso il mio parere, e lo confermo. Però, credo che dobbiamo lasciare a tutti la libertà di esprimere la propria opinione, ovviamente controbattendola se non la condividiamo. Certo, possono esserci a volte degli eccessi nella modalità, ma non mi sembra questo il caso. Pretendere delle scuse e delle "pubbliche ammende" rischia di ingessare il dibattito e di introdurre degli elementi "commerciali" eccessivi: tutte le volte dovremmo chiederci se qualcuno si può offendere, o se rischiamo una causa legale.1 punto
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Non mi esprimo su valutazioni economiche ma le monete sono piacevoli, alcune in conservazione migliore delle altre. Se oggi sei ancora soddisfatto del tuo acquisto di allora, credo che non ci sia bisogno di avere una valutazione economica ma dovresti semplicemente godertele.1 punto
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1928 è l'anno in cui è stata autorizzata l'emissione del biglietto. Questa banconota è serie 1928-G, ossia la settima serie (dalla A fino alla G) autorizzata con quello stesso disegno. L'anno effettivo di emissione può essere dedotto dal periodo in cui sono stati in carica il tesoriere ed il segretario del Tesoro che hanno firmato questo biglietto Tesoriere Georgia Neese Clark in carica giugno 1949-gennaio 1953 Segretario del Tesoro John W. Snyder in carica giugno 1946-gennaio 1953 ...quindi il biglietto è stato orientativamente stampato tra fine 1949 ed inizio 1953 Riguardo il valore, mi terrei al di sotto di quanto indicato sopra: questa banconota, anche se in condizioni decenti, è comunissima e vale solo poco più del facciale (6-7$ a mio parere). Fosse stata una serie sostitutiva sarebbe valsa qualcosa in più. In ogni caso, un bel ritrovamento per il prezzo pagato: questo tipo di biglietti non si vedono di frequente dalle nostre parti.1 punto
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LEGIONE III GALLICA La Legione III Gallica fu reclutata da Giulio Cesare con reclute della Gallia Narbonense da cui prese nome e combatte' con Marco Antonio nel corso della sua spedizione contro i Parti del 36 a.C. Plutarco la nomina quando nella sua opera “Vite parallele” parla di Marco Antonio . Dopo Azio la Legio III Gallica entro' a far parte dell' esercito di Augusto che la destino' in Siria con sede a Antiochea , attuale Antioch in Siria , dal 30 a. C. all' anno 62 . La III Gallica partecipo' con Domizio Corbulone nella sua campagna dell' anno 63 , sotto Nerone , contro i Parti , spedizione iniziata con la conquista del Regno di Armenia, che era uno stato cuscinetto tra i Romani e i Parti , ma i successi militari ottenuti da Corbulone provocarono la gelosia di Nerone verso il suo generale al punto che lo costrinse a suicidarsi . La III Gallica fu poi inviata in Mesia a Oescus , attuale Gigen in Bulgaria , dove rimase dal 67 al 72 per difendere con successo il confine sul Danubio dai Sarmati Roxolani tanto che il suo Legato , Aurelio Fulvo , ottenne gli ornamenti trionfali . Alla morte di Nerone , nell' Anno dei quattro imperatori nel 69 , l' esercito del Danubio tra cui la III Gallica , parteggiò prima per Otone poi per Vespasiano . La III Gallica combatté per quest' ultimo nella decisiva seconda battaglia di Bedriaco , contro le forze di Vitellio , avendo un ruolo decisivo nella battaglia schierandosi all' ala destra dello schieramento , la posizione piu' importante e secondo la tradizione i Legionari della Gallica , durante la permanenza in Siria , avevano preso l' abitudine di salutare il sole nascente in un gesto legato al culto solare e così fecero anche a Bedriaco , gli uomini di Vitellio , credendo che la III Legione stesse salutando dei rinforzi giunti da oriente si demoralizzarono e furono sconfitti . Dopo la conclusione della guerra in cui infine vinse Vespasiano , la III Gallica venne rimandata in Siria , scacchiere molto caldo e pericoloso per l' Impero , dove ebbe una lunga sede legionaria a Raphanaea , attuale Rafniyeh in Siria , dal 106 al 219 , dopo essere stata stanziata sempre in Siria a Samosata , attuale Samsat ora in Turchia , dal 72 al 106 . La zona fu un punto molto critico nel II secolo , infatti la III Gallica venne impegnata nella soppressione delle rivolta giudaica sotto Adriano , mentre con Marco Aurelio e nelle campagne partiche di Lucio Vero nel 161-166 , con il supporto della III Gallica , venne riconquistata l' Armenia ; parteggio' poi per Avidio Cassio nel 175 contro Marco Aurelio che poi fu ucciso dai suoi stessi soldati . Alla morte di Pertinace nel 193 la Legione appoggio' Pescennio Nigro battendosi , ma perdendo , contro Settimio Severo . Agli inizi del III secolo la Legione III Gallica fu trasferita nella Syria Phoenice a Danaba , dove vi rimase fino alla fine della sua storia . La III Gallica ebbe un ruolo fondamentale anche nell' ascesa all' Impero di Eliogabalo ; Nel 218 Giulia Mesa si recò a Rafana , in Siria , dove la III Gallica era acquartierata sotto il comando di P. Valerio Comazone Eutichiano fecendo una ricca donazione ai Legionari , In cambio il 16 maggio i Legionari acclamarono Imperatore il nipote quattordicenne di Giulia , Sestio Vario Avito Bassiano passato alla storia col nome di Eliogabalo e che venne fatto passare per figlio naturale di Caracalla per sollecitare lo spirito di legalita' , alla successione , dell' esercito . L' 8 Giugno del 218 la III Gallica e altre Legioni che sostenevano la causa del rampollo della dinastia severiana sconfissero nella battaglia di Antiochia le forze di Macrino . Intanto , nel 219 , gli eccessi di Eliogabalo portarono alla rivolta del Legato della III Gallica Vero o Severo , che si proclamò imperatore col sostegno della sua Legione III Gallica . Eliogabalo soppresse la rivolta e fece giustiziare Vero e sciolse la Legione i cui Legionari vennero trasferiti alla III Augusta , di stanza in Africa a Lambaesis , attuale Lambase – Tazoult in Algeria , dove rimase dal 238 al 253 . Ad ogni modo, il successivo Imperatore , Alessandro Severo , ricostituì la legione e la rimandò in Siria nei pressi di Damasco , a proteggere la strada per Palmira . Con Aureliano la III Gallica fece parte dell' esercito orientale che sconfisse Zenobia e riconquisto' Palmira ; le notizie sul periodo successivo della Legione sono oscure e rare , ma nel 323 erano ancora in Siria . Una unità mista della III Gallica e della I Illyricorum venne impiegata in Egitto nel 315-316 . la Legione svolse quasi tutta la sua vita operativa nel settore orientale dell' Impero romano fino al V secolo dove viene citata essere presente nella Syria Phoenice , nella localita' di Danaba , attuale Damasco , in Siria , dove risiedette la prima volta dal 219 al 238 , poi una seconda e definitiva volta , dal 253 all' anno 350 , anno in cui si perdono le notizie della III Gallica . In foto , in particolare tra le altre , una moneta coloniale emessa da Eliogabalo con lo stendardo indicante la Legio III Gallica e il grande sarcofago di Publio Vibio Mariano , sito sulla Via Cassia a Roma , nel quale nella grande lapide incisa e in ordine decrescente di importanza delle sue mansioni in vita , risulta essere stato nella sua lunghissima carriera militare anche Primipilo della Legione III Gallica , segue la traduzione dell' iscrizione .1 punto
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Il quartier generale dell'armata della Germania Superior fu Mogontiacum. Fu Cesare a fortificare il luogo allorché, terminata la conquista delle Gallie, portò il confine al Reno. Sin da principio vi furono stanziate due legioni (Augusto vi insediò la legione XIV Gemina e la XVI Gallica che rimasero quivi insediate dal 9 fino al 43 d.C.). Ma immediatamente a monte, in località Weisenau-Mainz, furono contemporaneamente insediate altre due unità legionarie, la II Augusta e la XIII Gemina. Un tale concentramento di truppe ci dà la misura dell'importanza strategica del luogo: i castra di Mogontiacum, analogamente a quelli di Vetera I, erano costruiti su un'altura che dominava lo sbocco nel Reno di un grosso corso d'acqua (qui si trattava del fiume Meno). E' evidente che l'insediamento in simili posizioni, con due campi militari tanto importanti, rientrava chiaramente in un programma non tanto di difesa dei confini, quanto piuttosto di base di penetrazione al'interno del territorio germanico, lungo le vallate della Lippe (Vetera I) e del Meno. Tale programma fu attuato temporaneamente da Druso che, con una serie di brillanti campagne, condusse le legioni fino all'Elba. Dopo la morte di Druso e il clamoroso disastro della sconfitta di Varo, però, l'occupazione della Germania fu abbandonata e Mogontiacum si trasformò in un grosso campo fortificato a presidio del limes. Così, col tempo, ai piedi dell'altura sede del quartiere legionario, si sviluppò un fiorente centro civile in concomitanza con la costruzione al di là del fiume - come a Colonia - di una fortezza chiamata Castellum Mattiacorum dal nome della popolazione che abitava sulla riva destra del Reno. Durante le lotte del 69-70 della rivolta batava, anche Mogontiacum subì gravi danni e distruzioni sia nell'accampamento militare che nell'abitato civile. Vespasiano ne ordinò la ricostruzione, in muratura il quartiere militare e con un piano urbanistico definitivo - sull'esempio di Treviri e Colonia - il centro cittadino. Il campo militare, contrariamente a quanto accadeva altrove, continuò ad ospitare due legioni: dal 43 al 70 vi furono acquartierate la IV Macedonica e la XXII Primigenia e, dopo la riorganizzazione della provincia attuata da Vespasiano, la I Adiutrix e la XIV Gemina; la I Adiutrix, trasferita in Pannonia nell'65, fu sostituita dalla XXI Rapax. Questo breve excursus per giungere a parlare di altre due iscrizioni di militari della legione XXI Rapax, ora perdute, tramandateci dal monaco benedettino Joseph Fuchs, vissuto nel XVIII secolo, che le trascrisse nell'edizione latina della sua "Historia Maguntiacentis". La prima fu rinvenuta, interrata unitamente ad altre due stele e ad altro materiale, durante lavori di scavo presso la strada romana la quale portava al colle sede dell'accampamento. Il testo presenta il solito schema ricorrente nelle iscrizioni sepolcrali di militari, pur con particolari poco frequenti come il gentilizio abbreviato ed il caso locativo in luogo del consueto ablativo per il nome della città d'origine. M(arcus) Val(erius) M(arci) f(ilius) Lem(onia) M(a)tto Bono niæ, mil(es) leg(ionis) XXI Rap(acis), (centuria) L(uci) Fal toni Firmi an(norum XL stip(endiorum XIX Questa stele fu posta a ricordo del cittadino bolognese Marco Valerio Mattone (un cognomen insolito, mentre il gentilizio è fra i più antichi e diffusi). Egli militò nella legione XXI Rapax nella centuria di Lucio Faltonio Firmo; al momento della morte, avvenuta a quarant'anni, aveva maturato diciannove anni di servizio. La storia della legione XXI Rapax s'intreccia con quella delle regioni renane per tutto il I secolo; dal tempo di Augusto (la legione fu creata - forse - nel 15 a.C., certamente prima dell'8 a.C.) essa è attestata da documenti epigrafici nei campi militari del Basso e dell'Alto Reno, da Castra Vetera a Vindonissa. Fu stanziata a Mogontiacum, dove occupò la parte sinistra del castrum, dall'85 al 92 e da qui trasferita in Pannonia dove fu decimata in una delle campagne condotte da Domiziano contro i Daci. Il documento che menziona il legionario Valerio si data alla fine del I secolo, quando la legione si trovava a Magonza. Ammesso che il nostro sia stato arruolato sempre nella medesima legione, prima di essere trasferito nell'accampamento di Mogontiacum, aveva trascorso la maggior parte della ferma militare a Bonna (Bonn) il campo della Germania Inferior. La seconda iscrizione, trovata insieme alla precedente ed anch'essa - come detto - perduta, ci è tramandata al pari della prima dalla trascrizione del Fuchs. Si presentava già spezzata al momento del ritrovamento mancante della parte superiore, sicché è andato perso il nome del defunto. Tuttavia, anche qui sembra trattarsi di un cittadino anch'esso bolognese (molti uomini presenti nelle legioni renane venivano dall'Italia Settentrionale durante il I secolo), si suppone, infatti, che sia Bononia, domus del militare la parola mutila all'inizio di ciò che resta della stele. Grazie alla diligenza della trascrizione del Fuchs, si evincono su questa lapide, come nella precedente, alcune caratteristiche presenti nella produzione lapidaria renana, concernenti il modo di distribuire il testo sullo specchio epigrafico o di trasferire le lettere sulla pietra dal modello. si veda ad esempio alla linea tre, la lettera "P" sinistrorsa dovuta forse a scarsa cultura o distrazione dello scalpellino o la formula h.s.e. (hic situs est) che è stata incisa spezzata su due linee in modo assai insolito. ---Bon]onia mil(es) leg(ionis) XXI Rap/acis) an(norum) XXXV stip(endiorum) XIV h(ic) s(itus) e(st) h(eres) f(aciundum) c(uravit) Come detto, la stele ricorda un militare arruolato nella legione XXI Rapax che morì a trentacinque anni dopo aver maturato quattordici anni di servizio militare. Il fatto che questa stele sia stata trovata insieme a quella dell'altro bolognese, Marco Valerio Mattone, fa presumere che i due soldati fossero sepolti vicini (forse caduti nel medesimo scontro). Questo fatto fa ipotizzare che anche questo militare fosse stato sepolto nel periodo che va dall'85 al 92.1 punto
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E' il più bel complimento mai ricevuto per i miei libri..e vale oro, dato che dici di essere molto giovane. GRAZIE. Mi ripaghi di tutte le offese che ho ricevuto in questi anni. Vale la pena di scrivere sapendo che esistono persone come te.1 punto
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Chi avrà la possibilità di avere il Gazzettino da leggere troverà a pagina 4 anche il Manifesto Programmatico del Gruppo Quelli del Cordusio che potrete comunque già trovare nel nostro sito di Lamoneta nella sezione immagini. Non è un documento di circostanza, di parole scontate, ma crea delle discontinuità e differenze rispetto al passato, quindi da leggere attentamente per chi vorrà aderire formalmente come operativo o simpatizzante. Il logo sintetizza con " A new deal ", in effetti vediamo intanto un primo importante cambiamento di indirizzo, altri li vedremo nel tempo. Il Cordusio nello statuto e nei fatti si indirizzava al bacino milanese o lombardo, di fatto importante, ma crediamo che si debba andare oltre e raggiungere tutti con tutti i mezzi possibili e quindi tutta la nostra penisola, l'Italia diciamolo. Quindi tutta la comunità nazionale dove ci siano espressioni divulgative e passioni per la numismatica, la storia e le identità. La tecnologia può in molto e in futuro potrà sempre più in tal senso e poi non necessariamente gli eventi reali devono essere solo in Milano città, si andrà anche dove ci saranno adesioni, interesse, collaborazioni, sinergie, cuore e passione e questo lo puoi trovare dovunque, quindi oltre anche al Cordusio, nei fatti un po' lo era già...1 punto
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Buonasera, non riuscendo a prendere sonno ho iniziato a girovagare senza meta per il forum quando ho trovato questa discussione divertente che mi ha fatto riflettere. Vi racconto qui di seguito due episodi accaduti di recente che mi hanno fatto sorridere. Un mio caro amico che sa della mia passione per la numismatica un giorno mi ha chiesto di mostrargli le mie monete. Vedendo la sua curiosità, ho deciso di mostrargli la mia ultima arrivata in collezione, un 20 centesimi libertà librata 1921 in qFDC. Vedendo il cartellino con il prezzo di 15€ mi fa:”Jack ma te sei un pazzo cioè tu hai speso 15 euro per sta moneta!” Potete immaginare la sua reazione quando gli ho detto che è abbastanza comune spendere centinaia o migliaia di euro per una moneta... Qualche giorno fa mi ha chiesto cosa mi hanno regalato a Natale io gli ho risposto un gioco della play(sono molto giovane) e due libri. Mi ha chiesto che libri? I libro sono due bellissime opere di Luppino o @elledi cioè Prove e progetti del Regno d’Italia è Stato è collezionismo indagine sulla numismatica. Quando ha visto il prezzo mi ha guardato stranissimo sempre del tipo Jack te sei un pazzo! Non ho provato a spiegare che quei libri non hanno prezzo Scusate se mi sono dilungato ma è bello poter condividere questi episodi con persone con la mia stessa malattia... Buona serata Jack1 punto
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un grande augurio che il prossimo sia un anno molto proficuo per tutti voi collezionisti che fate parte di questo bellissimo forum1 punto
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Dedichiamolo a lui quest’anno, un divulgatore che ha sacrificato serenità e salute per il bene della numismatica, un sognatore, idealista ma che tanto, tanto ha fatto qui e nel reale, a lui e a tutti un 2019 di soddisfazioni numismatiche ma in primis nella vita, nel lavoro, in famiglia, nella salute ...1 punto
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Parole sante @dabbene, "senza tanto lavoro non si ottiene nulla", dovremmo ricordarcelo in tanti. Per questi progetti che tu hai ricordato, c'è voluto un duro lavoro soprattutto tuo e di quel grande numismatico che è Eros, il nostro @eracle62, mi auguro vivamente che,insieme, possiate anche nel 2019 deliziarci con dei nuovi appuntamenti e progetti. E un augurio di un bellissimo 2019 a tutti.1 punto
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E' in base ai calcoli di quanto contante serve ogni anno per garantire la normale circolazione. Le banconote vengono stampate in base alla capacità e disponibilità delle stamperie degli stati: certe fanno tutti i tagli, altre si specializzano in alcuni e fanno solo o soprattutto quelli. In questa pagina ci sono i dati su quante banconote vengono prodotte ogni anno e da chi: https://www.ecb.europa.eu/stats/policy_and_exchange_rates/banknotes+coins/production/html/index.en.html Qui la BCE non centra niente, in quanto tagli e metodi di distribuzione delle monete sono decisi di comune accordo dagli stati (in questo caso attraverso gli accordi bilaterali fra UE e microstati). La BCE comunica quanto valore in moneta va coniato ogni anno per garantire la normale circolazione.1 punto
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taglio 2 euro cc paese Grecia anno 2013 tiratura 733.500 condizioni bb città Milano È il commemorativo in circolazione della Grecia a tiratura più bassa.1 punto
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8- Quale lente acquistare? Spesso e volentieri quando è il momento di acquistare una lente di ingrandimento la soluzione più utilizzata è quella di andare sui vari siti web e acquistare quella più conveniente economicamente. Questa scelta porta ad avere, tranne alcune eccezioni, uno strumento che non risolve le problematiche, esposte in precedenza, con il rischio di crearci anche qualche problema alla viste se lo strumento è usato con frequenza. La nostra attività di analisti nel settore diamanti, prima di iniziare lo stesso percorso per le monete, ha sicuramente influito sulle scelte strumentali, ma sugli strumenti è sempre opportuno adottare il detto “chi più spende meglio spende”. Qui di seguito indico marche di lenti professionali, che come tali hanno costi abbastanza elevati, ma sia per la qualità ottica sia per quella costruttiva, sono strumenti che dureranno per tutta la vita, unitamente al alcune lenti più economiche che però hanno dimostrato di essere all’altezza della situazione. Intanto iniziamo a dire che le lenti possono essere costruite sia in cristallo ottico sia in policarbonato ottico. Ambedue i materiali possono essere trattati con i processi antiriflesso. Le lenti in cristallo ottico, generalmente subiscono anche un trattamento antigraffio, cosa che non accade per quelle in policarbonato. Questo fa sì che le prime hanno un costo decisamente più elevato rispetto alle seconde. Due parole sulle lenti di produzione cinese di basso prezzo. Sono realizzate con vetro non ottico, quindi presentano molti difetti, dalle piccole bolle alle tensioni interne, e quindi veramente di scarsa qualità e l’utilizzo a lungo andare può creare qualche problema alla vista. Detto questo diamo un elenco delle lenti di qualità ed i relativi prezzi di mercato: Zeiss D 36 (fig.11): 3X+6X per avere 9X, aplanatica e acromatica 120-150€ Eschenbach 3+6=9 (fig.12): 3X+6X aplanatica e acromatica 190-210€ Bausch & Lomb (fg.13) 5X asferica in policarbonato ottico 20-30€ Bausch & Lomb (fig.14) 4X in cristallo ottico 20-30€ Per le 10X: Bausch & Lomb (fig.15) 10X tripletta aplanatica e acromatica 50-60€ Belomo (fig.16) 10X aplanatica 50-60€ Nikon (fig.17)10X aplanatica 80-90€ Zeiss D40 (fig.18): 10X aplanatica e acromatica 90-120€ Schneider (fig.19): 10X aplanatica e acromatica 180€ Per le cinesi posso consigliare due lenti munite di illuminatore LED, molto comode nei convegni, dove l’illuminazione è sempre problematica; non conoscendo la marca alleghiamo solo le foto. La prima (fig.20-20a) è una 4X diametro 35 mm che permette l’osservazione dell’intera superficie di una moneta anche di grande modulo. L’altra (fig.21) è una 10X di buona qualità con lenti in vetro ottico ed un illuminatore circolare molto utile. Costi: 2-8€ la prima, 30€ la seconda. In questo panorama, non voglio trascurare le lenti di produzione russa degli anni ’70-‘80, che sono manufatti di alta qualità ottica e ancora si possono reperire a prezzi molto contenuti. Qui di seguito alcune foto di questi prodotti (fig.22>26). Conclusioni Credo di aver fornito un quadro abbastanza completo delle caratteristiche degli ingranditori, comunque rimaniamo a disposizione per chi volesse ulteriori approfondimenti sull’argomento, o chi avesse difficoltà di reperimento. Grazie per l’attenzione1 punto
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5- Il potere d’ingrandimento di una lente Argomento delizia e cruccio degli utilizzatori! Determinare con precisione il potere di ingrandimento (PI) di una lente, è cosa abbastanza difficoltosa, ma c’è un metodo che permette di avere un risultato apprezzabile, senza dover ricorrere a formule complesse. Misurate, in millimetri, la distanza di messa a fuoco che corrisponde alla “lunghezza focale” (LF) della lente che state utilizzando (fig. 8). Dividete 200 con la misura che avete verificato e otterrete il potere di ingrandimento (approssimativo) della vostra lente. Es.: LF=20 mm PI= 200/20= 10X; LF=50 mm PI= 200/50= 4X Da questi esempi si può capire che maggiore è il PI, minore è la LF, quindi quando leggete su una lente (spesso avviene su prodotti cinesi!) 30X o 40X, quanto dovrebbe essere la LF? Basta fare 200/30X=DF 6,666 mm o 200/40X=DF 5 mm, che significa che dovreste tenere la lente a una distanza di 6,5 mm o 5 mm dall’oggetto, cosa che manualmente è praticamente impossibile! Con le lenti manuali si possono raggiungere al massimo i 20X (LF= 10 mm) e bisogna fare un bell’allenamento per utilizzarle, anche perché presentano un campo visivo alquanto ridotto. 6- Il microscopio Il microscopio è un ingranditore complesso, costituito da un sistema di lenti che permette di arrivare anche ad altissimi ingrandimenti, mantenendo planarità e assenza di aberrazioni cromatiche. Ne esistono diverse tipologie in funzione degli esami che si devono eseguire. Per l’utilizzo in campo numismatico, sia per la verifica di genuinità di monete antiche sia per operazioni di restauro, il più indicato è il “microscopio stereoscopico”, che permette una visione tridimensionale della moneta. Di questo tipo ne esistono due versioni con diversi sistemi ottici (fig. 9) In alcuni casi è necessario utilizzare anche un altro tipo di microscopio, il “microscopio metallografico” che permette di esaminare la superfice del metallo eseguendo osservazioni specifiche ad alti ingrandimenti, con un sistema di illuminazione particolare come si può vedere dalle figg. 10 e 10a. 7- Quale tipo di ingranditore usare in numismatica? Girando per convegni, spesso, abbiamo notato che sia collezionisti che operatori, per verificare lo stato di conservazione di una moneta, spesso utilizzano lenti da 10X, che riteniamo non adeguate a tale scopo. Se teniamo conto che tali tipi di lenti vengono utilizzate come standard internazionale nel grading dei diamanti dove è necessario individuare i più piccoli difetti, va da sé che tale strumento non è adatto per il grading numismatico, pena incappare in un giudizio completamente sbagliato, valutando difetti del metallo che in realtà tali non sono. Per tale attività riteniamo che le lenti più adatte sono quelle con un potere d’ingrandimento 4-5X, che dovrebbe essere adottato come standard operativo, in maniera che tutti noi sapremmo vedere i difetti allo stesso modo. Tale potenza d’ingrandimento permette di stabilire la maggiore o minore visibilità di un difetto, permettendo allo stesso tempo la completa visione della moneta in esame. L’utilizzo di una lente 10X va riservata per l’esame dei particolari che permettono di stabilire la genuinità di una moneta quando non si ha a disposizione un microscopio. Per chi si dedica al restauro monetale, invece, è assolutamente necessario utilizzare il microscopio stereoscopico con un adeguato illuminatore. Fine seconda parte1 punto
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Oggi la macchinetta del caffè mi ha tornato come resto un moneta da: 50 cent - Monaco - 20031 punto
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