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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/02/19 in tutte le aree
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Gentile Sig. Marco, come si è rivolto alla Moruzzi Numismatica per ottenere uno sconto su questa moneta poteva anche chiederci queste informazioni. Le avremmo risposto che tutte le nostre monete vengono vendute con scontrino o fattura ed accompagnate dal certificato di garanzia e provenienza come previsto dalle leggi vigenti. Del resto lei ci conosce già dal 1997 e le abbiamo risposto cortesemente a due e-mail in data odierna inerenti moneta. Cordiali saluti4 punti
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. (Non è un punto come può sembrare, ma una dotta e competente risposta. Solo che la frase è venuta sfocata)4 punti
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Buongiorno ecco un altro bel ramino di Pio VI un quattrino romano in rame una bella tonalità del metallo e rilievi veramente alti... Rif. Muntoni n° 142 Buona giornata Luca3 punti
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DE GREGE EPICURI @M94Mi sembrano domande molto sensate,anzi assolutamente fondamentali. Ti rispondo in breve, poi altri aggiungeranno. 1.Morto un imperatore, le monete restavano assolutamente valide e spendibili: erano garantite dallo stato romano, non dal singolo imperatore. Si dice che, a volte, ci sia stato un certo ritiro delle monete nei casi di "damnatio memoriae", ma non ci sono prove nè documenti scritti (es. decreti del Senato) in merito, mentre molte statue venivano effettivamente mutilate. 2.Dopo le riforme: dipende.Con la riforma di Augusto, non sembra che le monete precedenti siano state ritirate. Si sa invece che Traiano, che abbassò il titolo dell'Ag nei denari, rastrellò il più possibile le monete precedenti (compresi denari repubblicani che circolavano ancora!) per fonderle e produrre monete a proprio nome, con titolo inferiore. Dopo la riforma di Aureliano, non ti so dire come i cittadini "trattassero" gli antoniniani precedenti (di Claudio 2° e Gallieno), che erano di qualità molto peggiore. Dopo Diocleziano, il cui follis conteneva una quota di Ag, ricordo che una legge severissima vietava ai privati di fondere i follis per ricavarne l'Ag. 3.Sembra che il bronzo provinciale e coloniale potesse circolare solo in aree ristrette, cioè in quelle in cui era stato emesso, a meno che non venisse contromarcato in modo specifico, in alcuni casi. Anche su questo ci sono pochi dati certi; sicuramente, monete coloniali sono state trovate fuori dal loro territorio, alcune in modo particolare (es. Nicea). Si sa quasi tutto invece sull'Egitto, che era un'isola monetaria chiusa: si facevano i cambi (obbligatori) ad Alessandria, a Ostia e forse anche in qualche altro porto. Per darti consigli sui libri, occorre sapere che cosa hai già letto.2 punti
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Buonasera e Buon 2019 a tutti, vorrei condividere con voi il lavoro di catalogazione che ho preparato in questi giorni. E' un fotolibro online, che permette di creare dei cataloghi personali a mio avviso molto d'effetto. Nei miei 5 anni di collezionismo ho accumulato circa 70 medaglie che tengo in cassetta di sicurezza visti i frequenti furti in appartamento che avvengono qui in Romagna. Ho quindi pensato di realizzare un libro con belle foto in alta definizione, dove le monete sono ingrandite 4 volte. Qui sotto un piccolo esempio. Che ne pensate? Ringrazio in anticipo chi darà un suo parere. Cordiali saluti Silver2 punti
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Complimenti ...... è difficile comporre un testo così lungo in perfetto stile nonsense.2 punti
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innanzitutto BUON 2019 a tutti ho pubblicato nella sezione apposita il file aggiornato dei ritrovamenti a tutto il 31/12/2018. sono state aggiornate delle regole di pubblicazione di alcune monete in quanto ormai divenute comuni. si chiede di leggere le regole e seguirle per poter avere un aggiornamento più snello del file. in particolare: le monete devono essere realmente trovate in circolazione (non si pubblicano monete fior di conio) il possessore della moneta deve pubblicare foto con il proprio nickname le fotografie non devono essere troppo grandi in quanto dispersive e possibilmente devono contenere più monete va indicata SEMPRE la lettera della zecca tedesca accanto alla nazione va SEMPRE indicata la lettera A o B per le commemorative degli anni in cui ce ne sono due e va inserita dopo l'anno di conio eventuali pubblicazioni che non rispettino tali regole non saranno tenute in considerazione grazie2 punti
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un grande augurio che il prossimo sia un anno molto proficuo per tutti voi collezionisti che fate parte di questo bellissimo forum2 punti
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Amici del Forum, anche se forse è presto (infatti, mancano più di due mesi), voglio parlarvi di un'idea che mi è venuta, della quale ho parlato all'amico Mario @dabbene Da anni, in ogni edizione del Convegno di Verona, nella data del sabato, il nostro Forum organizza un pranzo, in un ristorante vicino. Questo è un grande momento, per stare assieme di persona, conoscerci e parlare della nostra grande passione. Io stesso, ero un po' restio a frequentarlo per timidezza, ma ora è diventato un appuntamento fisso per me e la mia ragazza (non iscritta al Forum, ma appassionata di Numismatica). Ho però notato che nessun amico della sezione Euro frequenta o si presenta in tale occasione; il titolo, quindi, sarebbe un invito per voi, in modo tale da tentare di costituire un "tavolo" al pranzo di amici di questa sezione, sempre molto attiva e frequentata. Comunque, il pranzo è tutt'altro che diviso e "statico": appassionati di ogni monetazione imparano e si scambiano parole ed opinioni... si respira una bellissima atmosfera di cordialità ed amicizia Inoltre, spesso si comunicano le ultime novità (sempre targate "Lamoneta"), come ad esempio la distribuzione de Il Gazzettino di Quelli del Cordusio, che sta diventando sempre di più una pubblicazione di grande divulgazione numismatica. La data del Convegno Veronafil, è fissata per sabato 25 novembre... manca ancora molto, ma non dite che non vi ho avvisati! Chiedo, se possibile, di mettere questo Topic "in evidenza", in modo tale che possa rimanere sempre visibile. Non si chiede necessariamente già ora chi sarà presente oppure no, in quanto si creerà in futuro una discussione ufficiale dell'evento nella sezione dei Convegni, nella quale, al limite, saranno riportati i nomi dei presenti di questa sezione, ma si può già iniziare a parlarne, giusto per informarci. Ogni testimonianza o partecipazione da parte di chi conosce questo bellissimo pranzo è ben accetta Personalmente, allego due immagini del pranzo del Veronafil di maggio: una assieme alla mia ragazza e l'altra dove si vede parte della gran tavolata di amici! Approfittiamo di questa futura bellissima occasione per incontrarci di persona!1 punto
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Buongiorno e buone feste a tutti in ritardo di un paio di giorni ,babbo natale è venuto pure da me con un regalino moneta per me di grande fascino con un ritratto del duca superbo e ricco di particolari,dalla veste ai lunghi capelli. il rovescio non è da meno con San Contardo d'Este(primogenito di duchi estensi poi passato a vita religiosa) che prega in abiti da pellegrino rivolto verso la città che si intravede in lontananza con la sua celebre torre campanaria. un modulo in argento importante per la zecca estense. vi piace?cosa ne pensate? grazie a tutti e un saluto marco1 punto
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Uscito il primo numero di Panorama Numismatico del 2019, n. 346 Questo il sommario Curiosità numismatiche – Pag. 3 Corrado Marino, Il declino inarrestabile dell’Impero Romano d’Occidente e l’affermarsi di quello d’Oriente – Pag. 11 Alberto Castellotti, Il pesce nella numismatica – Pag. 15 Angelo Sfoglia, Carlo II duca di Savoia IX detto Il Buono – Pag. 21 Pier Maria Fossati, Alcune note sui quattrini di Castro – Pag. 23 Lorenzo Bellesia, Un quattrino inedito di Innocenzo X battuto a Roma – Pag. 27 Claudio Cassanelli, Guglielmo Cassanelli, Alberto Muscio, Zecca di Modena, Ercole III d’Este, duca di Modena, Reggio & Mirandola (1780-1796). La muraiola – Pag. 31 Lorenzo Bellesia, La datazione di una moneta anonima e qualche nota sulla monetazione in rame mantovana – Pag. 47 Notizie dal mondo numismatico – Pag. 57 Emissioni numismatiche 2018 – Pag. 60 Mostre e Convegni – Pag. 62 Aste in agenda – Pag. 631 punto
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Ciao, è chiaramente di Lione e di inizio regno. È la RIC 10 ma come spesso accade le lacune del volume non riportano la legenda che comunque è conosciuta e censita per il tipo.1 punto
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mi rendo conto che il post è antico, ma essendo colui che ha ideato e brevettato l'euroteca, credo sia simpatico dare qualche dettaglio venne prodotta a ridosso dell'uscita dell euro dalla ditta PG cornici di Albairate. Mi (credo oggi fallita) ne producemmo circa 100mila pezzi che vennero veduti a 9€ 90 prevalentemente da mercatone uno passato il primo momento di euforia di massa per il prodotto le vendite calarono non ritenemmo opportuno produrre altri modelli perché si trattava di prodotto di massa e non da collezionisti e le mode come prendono piede passano a chi ha detto che mancavano defli stati rispondo che all entrata in vigore dell euro solo quelle riprodotte erano le monete esistenti. nessun altro stato e nessuna altra versione di monete Anche per l impossibilità di seguire tutte le monete commemorative e il continuo ingresso di altri paesi rendeva praticamente impossibile creare un prodotto sempre aggiornato.... poi lo facevamo per business, non per amore del collezionismo... il business fini dopo tre o quattro mesi, passata la novità l euroteca aveva inoltre un problema tecnico di cui ci eravamo resi conto in fase di progetto. Una volta riempita con le monete la cornice superiore non era abbastanza robusta da non flettere col peso delle monete. ma il problema era risolvi ile solo utilizzando materiali molto più costosi e lasciammo perdere perchè il prezzo sarebbe stato eccessivo. era garantita la tenuta del quadro ma lo "spanciamento" era purtroppo inevitabile.1 punto
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@lucapobianco Buonasera, Quando scrive al post 3: "ma il cercare risposte online è il modo in cui a nostra volta cerchiamo di non disturbare inutilmente quelli della sovrintendenza dal fare il loro lavoro; senza contare che sarebbe anche una perdita di tempo per il sottoscritto farsi un'ora di auto per andare a far valutare qualcosa a cui (lo dico per cognizione dicausa) la maggior parte delle volte non sono interessati" intende dire che la legge Vi dá la possibilità di scegliere in prima persona cosa portare a conoscenza della soprintendenza e cosa no? Che Vi dá titolo a discriminare sul materiale raccolto e sul suo valore e significato?1 punto
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Molto bella, moneta non rara ma che lo diventa in questa conservazione... ? Ciao, RCAMIL.1 punto
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Delle monete di Milano per esempio le troverete in Brianza, esattamente a Biassono, il Museo e’ il Civico Verri, qui troverete un Museo moderno che vive e che propone attività per renderlo fruibile dalla comunità, troverete amici che vi accompagneranno nella visita e dopo l’esposizione in Ambrosiana e’ la seconda opportunità che mi sento di consigliare, per chi non potesse però può vederle a questo link http://www.museobiassono.it/cataloghi/MoneteDiLombardia/ZeccaMilano.php ho consigliato bene @ciosky68 ? ?1 punto
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Non sono ferrato in materia, ma non credo che si va incontro ad un reato di emissione abusiva di monete, non ha le caratteristiche, è in ogni caso un gettone, e l'hanno chiamato "20 bruzi". Una cosa è sicura... è bruttarella assai1 punto
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Ciao @vickydog , riconosco il venditore e con lui certi problemi non esistono , ma l' amico parlava del problema in generale ed anche io mi sono attenuto ad un discorso generale a cui e' sempre meglio fare riferimento con qualsiasi venditore .1 punto
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Quattrino di Castiglione per Rodolfo Gonzaga, imitazione del quattrino di Bologna con chiavi decussate. La trovi come variante nella scheda in collegamento (variante n°2) https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-RODG/12 ciao Mario1 punto
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Non penso proprio che avranno mai un plus valore rispetto al facciale soprattutto nel breve-medio periodo. Forse nel prossimo secolo qualcosa cambierà ma non penso che avremo questo problema1 punto
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Credo che sarebbe meglio spostarla non in "Preromane" ma in "Storia e archeologia", ma in ogni caso non posso farlo io, che non ho competenza su "Araldica". Però, finchè la foto è quella, è anche inutile spostarla.1 punto
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Litra in bronzo (9,44 g) coniata a Messana (Sicilia) tra il 310 ed il 288 a.C. D.: Testa della ninfa Peloria con corona d’orzo a sinistra; davanti ad essa due delfini; legenda PELORIAS. R: Feraimone che avanza nudo verso sinistra proteggendosi dietro ad un grande scudo rotondo ed impugnando la lancia; legenda: MESSANIWN., “(moneta) dei cittadini di Messana”. Classical Numismatic Group, asta Triton V del 15/01/2002, lotto n. 1991 punto
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Cibrario Luigi Della economia politica del Medio Evo. Libri tre. Quinta edizione italiana emendata ed accresciuta nel testo e nelle tavole Torino 18611 punto
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LEGIONE XXII DEIATORIANA La Legione XXII Deiotariana fu costituita a meta' circa del I secolo a.C. , su autorizzazione romana , da Deiotaro , da cui prese nome , Re della Galazia , regione dell' Asia minore , odierna Turchia . Questo Deiotaro fu alleato di Pompeo e nel 42 a.C. questa anomala Legione , in pratica un piccolo esercito , era costituita da circa 12000 fanti e 2000 cavalieri , organizzata in trenta Coorti , corrispondenti ad oltre due regolari Legioni romane . Questo piccolo esercito aiuto' le forze romane contro il Re Mitridate VI del Ponto contribuendo alla vittoria romana nella terza guerra mitridatica . La Legione combatte' poi a fianco di quelle di Giulio Cesare durante la sua vittoriosa campagna contro Farnace , figlio di Mitridate VI , Re del Ponto , combattendo nella battaglia di Zela nel 47 a.C. Al tempo di Augusto la XXII Deiotariana fu a Nicopoli in Egitto , attuale Alessandria , dal 25 a. C. al 132 , dove condivise il campo legionario con la III Cyrenaica : le due Legioni ebbero il compito di difendere l' Egitto dalle minacce esterne ma anche da quelle interne . Dopo la disfatta subita da Varo in Germania nel 9 , l' unita' galata venne trasformata in una Legione regolare ed assunse il nome Deiatoriana solo nel momento che fu regolarmente inquadrata nell' esercito romano , altre fonti dicono che la XXII assunse questo nome solo all' epoca di Claudio o di Traiano . Durante il regno di Nerone , i Romani combatterono una campagna militare contro i Parti tra il 55 e il 63 , i quali avevano invaso il regno di Armenia alleato romano . Dopo aver conquistato l'Armenia per poi riperderla nuovamente , il Legato di Siria Domizio Corbulone ricevette la Legione XV Apollinaris dalla Pannonia per rinforzare il suo contingente composto dalle legioni III Gallica , V Macedonica , X Fretensis e la XXII Deiatoriana . Nel 66 alcuni Giudei zeloti uccisero la guarnigione romana a Gerusalemme , dando inizio alla prima guerra giudaica . Dopo che il Legato di Siria venne sconfitto , nel 67 Tito penetrò in Giudea con le legioni V Macedonica , X Fretensis , XV Apollinaris e la XXII Deiatoriana assediando Gerusalemme . Durante l' anno che succedette la morte di Galba , Vespasiano si candidò all' Impero e la Legione XXII scelse fin dall' inizio di appoggiare l' ascesa al trono del proprio comandante . L'ultima citazione ufficiale della XXII Deiatoriana è dell' anno 119 , dopo di che non viene piu' nominata nell' elenco delle Legioni , forse fu annientata in qualche azione di guerra o piu' probabilmente nel corso della terza guerra giudaica .1 punto
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That’s a fantastic coin.. The red toning is beautiful and the inscriptions are very clear.. Hope you keep finding more such coins in 2019... Happy New Year!1 punto
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Buona giornata Finalmente anch'io l'ho ricevuto è mi sono letto tutto d'un fiato l'articolo "veneziano" di @fabry61. Complimenti Fabrizio; chissà quanti sono i soldini a nome di Andrea Contarini fatti dagli "ungari" e che non è così agevole riconoscerli come contraffazione, vuoi perché molto usurati, oppure perché la ribattitura è stata fatta meglio e non si vede tracce di quello che c'è sotto l'impronta veneta. saluti luciano1 punto
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E’ un obbligo seguire la attuale legislazione e comunque anche per il forum che e’ obbligata a segnalarla per non incorrere in problemi legali. Anche nei casi che potrebbero essere dubbi e’ opportuno almeno segnararla come avvertenza, quindi bene ha fatto l’utente a farlo. staff di Lamoneta1 punto
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Tanto per scrivere, per chi capisce il runico e chi no, fare foto migliori e magari lasciare indietro una risposta, juvant oppure no?1 punto
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In Bertolami, a giorni, avremo anche il ritorno dello statere di Sibari alla discussione " Varianti epigrafiche sibarite " .1 punto
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Buona sera @marcodan, è un "dinero de Aragon" Filippo V. 1710 -1719 comunque controlla per sicurezza, saluti.1 punto
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Grazie Massenzio e Chievolan avete correttamente interpretato le mie intenzioni, lungi da me volermi sostituire allo staff volevo invece avvisare l'utente @lucapobianco della normativa di legge per evitargli guai, sono stato frainteso ma a questo punto oltre al fatto già detto che non sta agli utenti del forum giudicare cosa possa o non possa interessare alle autorità aggiungo che la procedura del forum è sempre stata quella di chiudere le discussioni dove era evidente la presenza di pezzi da scavo onde evitare grane legali al sito e ai suoi admin , ricordo altresi che la legge italiana dice semplicemente che TUTTO CIÒ CHE STA NEL SOTTOSUOLO E NEI FONDALI MARINI fa parte del patrimonio indisponibile dello stato anche se si tratta di appezzamenti privati e non fa distinzione fra oggetti romani o medioevali o moderni, accenna solo ad un minimo di 70 anni di età e non sta a nessun privato giudicare cosa sia da consegnare e cosa no, mi spiace se l'autore della discussione se l' è presa ma è un problema solo suo io di sicuro non ho nulla contro di lui anzi , lo inviterei però a farsi un giro nella sezione LEGISLAZIONE di modo da cautelarsi per il futuro Con simpatia1 punto
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Vista anche io dal vivo e le foto non rendono l'idea della bellezza della monetina. Super Complimenti Marfir1 punto
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No. Convengo che nel Forum alle volte vengono zittite (da parte solitamente dei curatori e a volte da normali utenti) con l'avviso in modo che può apparire a volte prematuro. Ma cosa dovrebbero fare i curatori prima di inoltrare l'avviso? Spiegare a chi apre la discussione quello che già dovrebbe sapere prima di aprirla (perché avrebbe dovuto leggere i termini del Forum)? Io non sono entrato nel merito di questo e neppure sulla gestione delle monete da parte di lucapobianco. Non ho espresso alcun giudizio. Ho affermato solo che la risposta data da @lucapobiancocontiene molte inesattezze (spero tu ne convenga). Siamo in un Forum di Numismatica. Il collezionismo è soggetto a leggi in parte sbagliate e comunque certamente difficili da interpretare. Alcune cose sono comunque chiare ma la risposta in oggetto dimostra che anche queste cose così chiare non lo sono poi per tutti.1 punto
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Nomos, Auction 12, lot 112, 22/05/2016 CILICIA, Uncertain (Tarsos?). Circa 400-380 BC. Obol (Silver, 9mm, 0.73 g 10). Janiform head: on the left, a bearded the male and, on the right, a diademed female (Zeus and Hera as at Tenedos?). Rev. Triform, bearded male head. Göktürk 37 and pl. XX, 7. SNG Levante 202. Very rare. A charming little coin, well struck and of particularly nice style. Extremely fine. ILLUSTRAZIONE: GERIONE. Gerione è una figura della mitologia greca, figlio di Crisaore e di Calliroe, e fratello di Echidna. Era un fortissimo gigante con tre teste, tre busti e due sole gambe. Era re dell'Isola dell'Eritea, nell'Oceano occidentale, fino ai confini della mitica Tartesso. Possedeva delle bellissime vacche rosse (consacrate al proprietario, il divino Apollo) protetti dal cane a due teste Orto e dal semidio Euritione, figlio di Ares. La cattura dei buoi e l'uccisione di Gerione, Ortro e Euritione costituirono la decima fatica di Eracle. Infatti, Euristeo ordinò a Eracle di catturare i suoi buoi. Eracle partì e vide la barca dorata di Helios e se la fece dare in prestito. Arrivò nell'isola di Gerione e uccidendo il mostro si prese i buoi. Era arrabbiata mandò uno sciame di mosche a uccidere i buoi ma Eracle affrontò pure loro e vinse.1 punto
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Leu Numismatik AG > Web Auction 6 Auction date: 9 December 2018 Lot number: 235 Price realized: 40 CHF (Approx. 40 USD / 35 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: TROAS. Kebren. Circa 412-399 BC. Chalkous (Bronze, 8 mm, 0.84 g, 5 h). Head of a Persian satrap to left, wearing kyrbasia. Rev. Monogram of KE. SNG Copenhagen 261. SNG von Aulock 1547. Minor pitting and the obverse a bit off center, otherwise, very fine. Starting Price: 25 CHF1 punto
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A proposito della stele a edicola in pietra calcarea (le cui misure sono le seguenti: altezza m. 1,37, larghezza m. 1,08 e spessore m. 0,18), mi permetto di aggiungere due parole (o tre...). M(arco) Cælio T(iti) f(ilio) Lem(onia) Bon(onia) [Primus] o(rdo) leg(ionis) XIIX, ann(orum) LIII s(emissis) [oc]cidit bello Variano. Ossa [huc i]nferre licebit. P(ublius) Cælius T(iti) f(ilius) Lem(onia) frater fecit M(arcus) Cælius M(arcus) Cælius M(arci) l(ibertus) M(arci) l(ibertus) Privatus Thiaminus Il monumento vuole ricordare un prestigioso cittadino di Bologna, un centurione disperso nel - forse - peggior disastro militare della storia romana: il massacro delle tre legioni di Quintilio Varo nella foresta di Teutoburgo. Il fratello Publio curò la costruzione del monumento funebre, eretto presso l'accampamento di Vetera, con la speranza di potervi trasportare un giorno la salma. Marco Celio, morto a cinquantatre anni, aveva percorso una splendida carriera, raggiungendo nella XVIII legione, il più alto grado del centurionato; anche la sua posizione economica in Renania doveva essere piuttosto buona: nella stele sono rappresentati due liberti, Privatus e Thiaminus, probabilmente defunti con lui, poiché i loro nomi non sono seguiti dall'indicazione "v(ivus)" La loro presenza nel monumento non esclude, inoltre, un seguito più numeroso del centurione. Del fratello Publio non è data altra indicazione che quella della sua origine bolognese (si noti che i due fratelli non hanno cognomen, li distingue il prenome diverso); se si esclude che fosse anch'egli un militare (magari giunto con Asprenate), si può presumere che si sia recato in Renania per assolvere al doveroso compito di curare la memoria del fratello caduto e di occuparsi di una probabile eredità. Della famiglia dei Celii, antica e assai nota, sembra non siano rimaste tracce nella documentazione epigrafica di Bologna, tuttavia è attestata nella regione. Della stele non sono conosciute le circostanze del ritrovamento, ma è facile supporre che provenisse dalla necropoli, di età augustea, di Vetera I (così definito il primo campo romano distrutto durante la rivolta batava del 69-70 d.C. ed i cui resti bruciati sono riemersi durante gli scavi), posta su una collina a nord di Xanten. Fu murata unitamente ad altre pietre, che si ritiene estratte dallo stesso luogo, nelle mura di un chiostro e poi venduta nel '600 ad un collezionista. Dal 1820 è esposta nel Landesmuseum di Bonn dove si annovera fra i monumenti sepolcrali più noti e singolari della Renania e si suppone potesse far parte di un insieme monumentale più complesso andato perduto, sicuramente necessitava di essere fissata ad una base con grappe metalliche. L'edicola è definita da due paraste sostenenti il frontone corniciato e decorato con tralci di acanto e rosette, mentre gli acroteri sono disegnati con virgulti e nastri svolgenti in morbide volute. La nicchia risulta assai dilatata in cui risalta al centro la figura del centurione defunto ai lati del quale due pilastrini sorreggono i due piccoli busti dei liberti. Le figure risultano scolpite con ingenua rudezza: è facile notare la fissità dei volti e la malcelata difficoltà nello distribuire le figure all'interno della nicchia dove il busto di Marco Cælio deborda dal pilastrino di sinistra, mentre quello di destra comprime, in una posa innaturale, il braccio del centurione. Non vi è intendimento artistico, piuttosto la stele mira, grazie a tutta una serie di particolari descrittivi, a ottenere una eloquente commemorazione biografica. Non sfugge che, ogni elemento utile a tal fine, è scolpito nel monumento nel quale si mescolano e riassumono vari tipi propri dell'archeologia funeraria romana. Il modello base è quello classico della stele ad edicola col ritratto del defunto, ma le due erme inserite a complemento rimandano ai busti-ritratti entro teche, talvolta alternati a fasce iscritte, propri dell'area emiliana e, in particolare, bolognese. La loro semplicità fa risaltare vieppiù la figura del centurione dove si accentra tutta la cura dell'artista che, per rappresentare ogni elemento atto a esaltare la personalità del defunto, non esita a sacrificare alcune parti del monumento come, ad esempio, la voluminosa corona civica che va ad interrompere la cornice del timpano o, come nello specchio epigrafico, dove la vitis deborda arrivando a sovrapporsi al testo iscritto. La figura del centurione riporta tutti gli attributi che ne attestano il grado ed il valore: oltre alle citate corona civica e vitis, al collo abbiamo il torques, dalle spalle pendono le armillæ e due ordini di faleræ gli decorano la corazza. Da tutta questa ricchezza di particolari, si evince che il monumento fu realizzato presso un'officina qualificata e non certo dalla modesta bottega dell'accampamento che lavorava le pietre in serie e su schemi preordinati. Risulta, però, difficile sostenere che nella zona operassero attività artigianali organizzate e specializzate dato il breve periodo intercorso fra l'occupazione romana del territorio e la morte dell'ufficiale. E' verosimilmente ipotizzabile che la fattura del monumento sia stata affidata ad un artista chiamato appositamente, un artista itinerante di quelli che spesso hanno contribuito a diffondere e affermare certi tipi monumentali nelle aree provinciali e che tanto hanno trasferito in questi lavori i modelli ed il gusto affinati lavorando in Italia. Non si può escludere che alla creazione del monumento abbia partecipato il committente bolognese, suggerendo il disegno della stele, memore dei monumenti del suo paese. Resta il fatto che quest'opera non ha riscontri nelle stele renane pur essendo presenti alcuni caratteri peculiari della produzione di questa zona (busti alternati a fasce iscritte e immagine iconica). Un modo di lavorare libero e svincolato da schemi prefissati, tipico delle officine renane, si riscontra se si osserva il testo iscritto, dove il modo di incidere le parole con lettere ora dilatate, ora compresse e inserite le une dentro le altre, rivela come l'incisore abbia risolto con fantasia la difficoltà di utilizzare lo spazio. L'iscrizione, racchiusa dentro una cornice, sottolinea l'identità del defunto e le circostanze della morte. Le lettere, incise con solco angolare, sono apicate ed hanno forma elegante, ma rivelano che il testo fu realizzato dopo che la figura del centurione era già stata scolpita: la vitis, che egli regge con la mano, va a sovrapporsi a due righe. L'attenzione dello scalpellino nel cercare di distribuire con simmetria le lettere risalta, anche se presente la frattura dell'angolo inferiore sinistro, anche per l'aggiunta della "S" alla fine della seconda riga: un'indicazione inconsueta nell'indicare l'età nel periodo a cui risale la stele.1 punto
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Buon anno Mario! Le monete del museo del Bargello come le opere d'arte presenti nel palazzo sono uniche e straordinarie..sicuramente merita una visita, inoltre vi sono anche dei volumi proprio sulle monete donate e specie sulle Toscane rimane il paradiso e il punto di riferimento per rarità e bellezza.1 punto
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Buon Anno a tutti . I due bisanti nei quarti della croce del dritto sono eredità del denier champenois. Non compariranno più nelle prime emissioni ma solamente in alcuni tipi più tardi nella seconda. E' il primo tipo di provisino romano con la distintiva S di Senatus fra mezzelune coniato per breve periodo durante i primi mesi del 1187 fino alla produzione degli esemplari con simbolo stella nella croce. Probabilmente hanno circolato insieme al tipo con Y. Più semplicemente, chi ne avesse uno sappia che ha fra le mani un piccolo tesoro numismatico (inestimabile per i cultori della monetazione). Un caro saluto1 punto
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taglio 2 euro cc paese slovenia anno 2018 tiratura 1.000.000 condizioni spl città trieste taglio 2 euro paese san marino anno 2016 tiratura 874.067 condizioni bb+ città trieste1 punto
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Ciao e buonasera, non ho commentato prima proprio per questo dubbio. Dalle foto, io mi terrei più basso, nonostante la moneta presenti un certo lustro. Ti evidenzio dei punti che dalle foto mi lasciano perplesso. In base alle tue indicazioni, ed i punti che evidenzio, secondo me non va oltre il qSpl, con la nota "tracce di pulizia"1 punto
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ci sono un Po di segnetti che disturbano un Po.. però penso che uno spl o spl+ ci possa stare1 punto
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sono daccordo con chi dice che và bene pulire una moneta se non si và a rimuovere la patina, quando per esempio una moneta ha incrostazioni di calcare, sporco, colla o altri materiali alieni al metallo della moneta và bene pulirla MA....c'è un grosso MA, bisogna sapere quel che si fà e come operare perchè se per levare lo sporco si và a rigare o peggio intaccare la patina è meglio lasciare perdere, ci sono patine molto delicate che se non si sanno trattare si staccano facendo perdere pregio alla moneta, molte persone non pratiche pensano che "pulendo" una moneta diventi più bella e la conservazione migliori, nulla di più sbagliato, peggiora; il discorso economico è legato alla pulizia ma può essere soggettivo per chi la possiede o per le condizioni della moneta; secondo me bisogna partire distinguendo la mera pulizia dalla spatinatura e accettare, anche se non ce ne frega nulla, che spatinando una moneta le si crea un danno più o meno evidente che và ad incidere al ribasso sulla valutazione economica che, se fatto ad esempio su un'ape del 1921 in condizioni mb può anche essere irrisorio e non importare ma se fatto su un 5 lire del 1914 in FDC son soldoni che se ne vanno, in questo caso vorrei vedere chi potrebbe dire "e ma io mi voglio godere la mia moneta bella pulita", quindi inviterei chi è attratto dalla pulizia delle monete, anche se so di dire una cosa ovvia, di fare pratica su tondelli di valore molto basso o nullo se non si ha pratica anzichè provare su monete delicate come ad esempio medievali in mistura, che rischiano solo di spatinarsi lasciando la superfice irrimediabilmente porosa e spenta o peggio1 punto
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Ciao, siccome tale peculiarità si evidenzia in pochi esemplari dell'intero contingente del 1684 si potrebbe affermare che tali esemplari siano almeno rari, comuni quelli con assi alla francese...1 punto
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LEGIONI XVII – XVIII – XIX Per alcune notizie su queste tre sfortunate Legioni mi serviro' di Velleio Patercolo , militare ed amico al seguito di Tiberio che scrisse una storia di Roma , fu vicinissimo come tempo ai fatti delle tre Legioni variane , inoltre la sua competenza militare lo fa preferire ad altri storici che trattarono della storia di Roma , molti dei quali furono essenzialmente storici da tavolino . Da quanto raccontato da Velleio , queste tre Legioni erano di antica formazione e tra le piu' forti per valore ed esperienza in guerra . Varo , dopo essere stato piu' volte avvisato da Segeste , uno dei capi nobili dei Cherusci e suocero di Arminio , che si stava preparando una rivolta in Germania da parte di Arminio stesso , Varo non da ascolto o importanza su quanto Segeste lo mette in guardia e parte con le tre Legioni dalla sede legionaria forse di Castra Vetera ; cosi' prosegue Velleio Patercolo , Libro II , Tomo CXIX , da 1 a 5 : “Anche noi come altri tenteremo di esporre in un opera piu' vasta i particolari di questa disastrosa catastrofe di cui nessun' altra piu' grave fu subita dai Romani in un paese straniero dopo la disfatta di Crasso tra i Parti . Per ora mi limito a deplorarla nel suo complesso . Un esercito fortissimo , il primo tra le truppe romane per disciplina , valore ed esperienze di guerre , a motivo dell' indolenza del comandante , della slealta' del nemico , dell' avversa fortuna , fu accerchiato da ogni parte , poiche' i soldati non ebbero nemmeno la possibilita' di combattere liberamente o di tentare una evasione come avrebbero voluto ; anzi alcuni furono duramente puniti per avere usato con valore , da veri Romani , le armi . Cosi' , rinchiuso tra selve , paludi ed aguuati , fu sterminato fino all' ultimo uomo da quel nemico che aveva sempre fatto a pezzi , quasi fosse un gregge , tanto che la vita o la morte di esso dipendevano dalla collera o dalla pieta' dei Romani .Il comandante si mostro' piu' coraggioso nell' uccidersi che nel combattere , seguendo l' esempio del padre e del nonno , si trafisse con la spada . Dei due Prefetti del campo , Lucio Eggio dette un sempio tanto splendido , quanto vergognoso fu quello di Ceionio che , quando gia' la maggior parte dei nostri erano morti sul campo , propose la resa e preferi' dunque morire tra le torture che in battaglia . Vala Numonio , Luogotenente di Varo che per il resto era un uomo tranquillo ed onesto si rese responsabile di un fatto spietato , lasciando la fanteria senza l' appoggio della cavalleria , fuggendo tento di raggiungere il Reno con le Ali della cavalleria . Ma la fortuna vendico' questo suo gesto , non sopravvisse infatti a quelli che aveva abbandonati e mori' da traditore . La crudelta' dei nemici aveva fatto a pezzi il cadavere , quasi del tutto abbruciato , di Varo , la sua testa tagliata e portata a Maroboduo che la invio a Cesare , ebbe infine l' onore della sepoltura nella tomba di famiglia” Molto interessanti e inerenti il fatto della sconfitta romana , anche tutti i Tomi successivi al 119 del Libro II , Tomi che parlano delle storie , vicende e reazioni romane , successive al disastro di Teutoburgo . Torniamo ora alla storia delle tre Legioni , ma non avendo trovato fonti storiche approfondite su di loro , mi serviro' di Wikipedia riportando la descrizione delle tre Legioni : Legio XVII Sia Gaio Giulio Cesare, sia Gneo Pompeo Magno ebbero nel loro esercito una legione XVII, ma se ne ignora il destino dopo la guerra civile e si suppone che la legione cesariana, forse insieme alla XVIII e alla XIX, fosse stata distrutta nel corso della spedizione in Africa al comando di Gaio Scribonio Curione. Di una legione XVII non sono state tramandate notizie nelle fonti, né esistono menzioni nelle iscrizioni: la sua esistenza è tuttavia abbastanza certa, dato che nella riorganizzazione dell'esercito romano condotta da Augusto dopo la sconfitta di Marco Antonio nella battaglia di Azio del 31 a.C. le legioni erano numerate dalla I alla XXII. Si suppone che le legioni XVII, XVIII e XIX siano state reclutate da Ottaviano nel 41 o 40 a.C., dopo la battaglia di Filippi (probabilmente insieme anche alla XVI Gallica), per combattere contro Sesto Pompeo, il figlio di Pompeo Magno che teneva sotto controllo la Sicilia e la relativa fornitura di grano per la città di Roma. La legione fu probabilmente composta da veterani dell'esercito di Marco Giunio Bruto e Gaio Cassio Longino e da soldati provenienti dall'Italia settentrionale. Una Legio XVII Classica, ossia navale, probabilmente distinta dalla precedente, faceva invece parte dell'esercito di Marco Antonio, e dovette scomparire dopo la sua sconfitta ad Azio. Negli anni successivi la legione fu stanziata forse in Alsazia (a Ehl, poco a sud di Argentoratae, è stata rinvenuta un'iscrizione con il numero "IIVX", che potrebbe rappresentare il numero della legione scritto al contrario), da dove fu probabilmente spostata sul basso corso del Reno insieme alla XVI Gallica e alla XVIII. Partecipò probabilmente alle campagne germaniche di Druso maggiore (13-9 a.C.) e di Tiberio (8 a.C. e 4-5 d.C.), partecipando anche alla repressione della rivolta in Pannonia. Nel 9 prese probabilmente parte alla spedizione di Publio Quintilio Varo e finì distrutta nella battaglia di Teutoburgo insieme alle legioni XVIII e XIX. Nessuna delle legioni scomparse sembra sia stata in seguito ricostituita e questo potrebbe spiegare la mancanza di notizie sulla legione. Solo Germanico recuperò in seguito le insegne delle tre legioni durante il principato di Tiberio Legio XVIII Era una legione romana arruolata probabilmente nel 41-40 a.C. da Ottaviano, il futuro primo imperatore romano Augusto, e distrutta nella battaglia della foresta di Teutoburgo nell'anno 9. L'emblema della XVIII non è noto. Sono note diverse XVIII legioni prima di quella radunata da Ottaviano. Una prima Legio XVIII combatté in Cilicia, nel 56-53, agli ordini del governatore Gaio Cornelio Lentulo; sia Gaio Giulio Cesare che Pompeo Magno ebbero delle Legio XVIII nei propri eserciti nel corso della loro guerra civile, ed è possibile che la XVIII di Pompeo fosse quella di Lentulo, dato che entrambi avevano comandato in oriente, mentre la XVIII di Cesare, se non fu distrutta sotto il comando di Caio Scribonio Curione in Africa, potrebbe essere stata la capostipite di quella di Ottaviano. Cenotafio del centurione della XIIX legione Marco Celio, caduto nell'imboscata di Teutoburgo. Il centurione, dell'età di 53 anni, di Bononia appartenente alla Gens Lemonia, è rappresentato con i suoi liberti Privato e Thimiano che ne condivisero la sorte ed è raffigurato con le sue decorazioni militari. Castra Vetera, I sec d.C. Quale che sia l'ascendenza, la legione di Augusto fu probabilmente arruolata da Ottaviano dopo la battaglia di Filippi, probabilmente per far fronte alla minaccia di Sesto Pompeo, il figlio di Pompeo Magno che tenne sotto controllo la Sicilia e la relativa fornitura di grano per la città di Roma. In seguito la legione combatté per Ottaviano contro Marco Antonio, fino alla vittoria definitiva nella battaglia di Azio (31 a.C.). In seguito i veterani della legione ricevettero come premio per il congedo delle terre in Veneto: è possibile quindi che fossero stati reclutati in Gallia Cisalpina. Dopo una possibile, ma non documentata, permanenza in Aquitania, la XVIII fu inviata, probabilmente attorno al 15 a.C., sulla frontiera del Reno, assieme alle legioni XVI Gallica e XVII. Le legioni germaniche furono impegnate nelle campagne di Augusto: sotto gli ordini dei generali Druso maggiore (13-9 a.C.) e Tiberio (8 a.C. e 4-5 d.C.) portarono a termine la conquista della Germania. Durante questo periodo il probabile campo della XVIII fu Castra Vetera. Con la fine della campagna di Tiberio, le nuove conquiste vennero organizzate a provincia, e Publio Quintilio Varo fu scelto come governatore. Nel 9 il capo dei Cherusci, nonché alleato romano, Arminio organizzò una trappola contro i Romani: informò Varo di una inesistente rivolta delle tribù occidentali, e lo consigliò di portare l'esercito sul Reno. Varo si mosse con tre legioni, la XVII, la XVIII e la XIX, ma il tradimento di Arminio fece scattare la trappola: le legioni, bloccate vicino Osnabrück, vennero sconfitte e distrutte nella battaglia della foresta di Teutoburgo. Fu solo sotto i regni di Tiberio e Caligola che le aquile della legione sterminata furono riconquistate. Mai più una legione romana ricevette il numero XVIII. Legio XIX Era una legione romana raccolta nel 41-40 a.C. da Ottaviano, il futuro primo imperatore romano Augusto, e distrutta nella battaglia della foresta di Teutoburgo nell'anno 9. L'emblema della XIX non è noto, ma potrebbe essere stato il Capricorno come per le altre legioni di Augusto. Sia Gaio Giulio Cesare che Gneo Pompeo utilizzarono nei loro eserciti delle legioni con il numero XIX, ma non è chiaro se qualcuna di queste diede origine alla XIX dell'impero romano; anche Marco Antonio ebbe una XIX legione, detta Classica. L'opinione più diffusa, però, è che Ottaviano l'abbia reclutata esplicitamente per far fronte alla minaccia di Sesto Pompeo, figlio di Pompeo Magno e rappresentante del Senato romano, il quale teneva in pugno la Sicilia, controllando la fornitura di grano per la città di Roma. Dopo la guerra civile tra Ottaviano e Marco Antonio, culminata con la vittoria del primo nella battaglia di Azio nel 31 a.C., ai veterani vennero assegnate terre nella zona di Pisa. La XIX fece probabilmente parte dell'esercito che conquistò la Rezia intorno al 15 a.C., come attestato da ritrovamenti archeologici a Oberammergau, in Baviera, mentre tra il 15 e l'8 a.C. la legione (o una sua parte consistente) rimase di stanza a Dangstetten, lungo l'alto corso del Reno. Nell'ambito della conquista della Germania voluta da Augusto, la XIX partecipò alle campagne di Tiberio (8 a.C. e 4-5 d.C.). Ne è attestata la presenza ad Ara Ubiorum (Colonia), Novaesium (Neuss) e Aliso (l'attuale Haltern[1]). Con la fine della campagna di Tiberio, le nuove conquiste vennero organizzate a provincia, e Publio Quintilio Varo fu scelto come governatore. Nel 9 il capo dei Cherusci, nonché alleato romano, Arminio organizzò una trappola contro i Romani: informò Varo di una inesistente rivolta delle tribù occidentali, e lo consigliò di portare l'esercito sul Reno. Varo si mosse con tre legioni, la XVII, la XVIII e la XIX, ma il tradimento di Arminio fece scattare la trappola: le legioni, bloccate vicino Osnabrück, vennero sconfitte e distrutte nella battaglia della foresta di Teutoburgo. Nel 15 Lucio Stertinio, durante la campagna germanica di Germanico, ritrovò l'aquila della XIX in possesso dei Bructeri. In seguito Germanico ritornò sul luogo della battaglia di Teutoburgo, e diede degna sepoltura ai resti dei soldati morti. In foto la stele funebre di Marco Celio , Centurione della Legione XVIII , di anni 53 , caduto nella Selva di Teutoburgo , nella quale e' raffigurato in alta uniforme con le decorazioni acquisite nelle precedenti battaglie e con ai fianchi i due servi o liberti morti anch' essi in battaglia insieme a Celio . Il monumento funebre , un cenotafio , gli fu dedicato dal fratello nel quale esprimeva nella iscrizione la fede incrollabile nella rivincita e nel recupero della salma rimasta sul campo di battaglia . Stele trovata a Castra Vetera , oggi Xanten . In seconda foto iscrizione funeraria di C. Pompeio Proculo , Tribuno Militare e Prefetto del Genio , della Legione XVIII ; questa lapide dovrebbe essere antecedente alla spedizione di Varo quando perirono le tre Legioni , tra cui la XVIII , poiché l' iscrizione termina con "qui e' sepolto" , questo sembrerebbe voler dire che Proculo della Legio XVIII mori' o fu ucciso in una occasione di guerra antecedente i fatti variani ; Germanico infatti raggiunse i luoghi della battaglia tra Arminio e Varo soltanto nell' anno 15/16 , cioe' 6/7 anni dopo la battaglia e non pote' fare altro che raccogliere le bianche ossa che ancora trovo' e seppellirle tutte insieme erigendo un altare a ricordo dei Legionari morti .1 punto
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Buonasera, grazie mille, ero pronto per pubblicare, sto inserendo sui vari siti e blog gestiti dalla nostra Associazione, un caro saluto da Attilio. Allego locandina ufficiale:1 punto
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