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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/11/18 in tutte le aree
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Possiamo direi a questo punto ufficializzare la data e il luogo di presentazione del nuovo e quarto Gazzettino di Quelli del Cordusio. Il Gazzettino è in stampa quindi al 26 gennaio 2019 ci sarà sicuramente la possibilità per gli aderenti al Gruppo e per i simpatizzanti che vorranno esserci di ritirare una copia in cartaceo. Questa volta ci saranno due format, uno standard in bianco e nero e uno interamente a colori, in numero molto limitato, che sarà dato agli autori, ai portavoce, a chi ci è stato vicino e che ci ha creduto in questa mission in questi ultimi tempi e anche in passato, è poco ma è un atto secondo me dovuto e doveroso. Dopo circa sei mesi sbarcherà poi in digitale per tutti come sempre. Faremo una informale presentazione che sarà poi una chiacchierata, credo interverranno a parlare in tre o quattro, racconteremo cosa è il Gazzettino e come è formato. Il tutto però sarà in streaming perché vogliamo essere vicini a chi ci segue, e solo lo streaming e un po' anche Lamoneta, può in questo, un modo ancora una volta di abbracciare la penisola numismatica e tanti. Verrà fatto il tutto in quella che potrebbe essere anche una sede reale per il futuro per piccoli eventi o incontri per noi, in fondo era un po' il sogno ulteriore nel cassetto, avere una saletta gratuita tutta per noi, in un caffè letterario sovrastati da libri storici, culturali anche numismatici, molti anche su Milano da sfogliare, guardare, chiacchierare, parlare di numismatica, prendere poi qualcosa insieme, avere la locandina appesa in vetrina per un accesso per tutti e visibilità, su un percorso attiguo a Città Studi dove passano studenti, professori universitari, associazioni culturali e del mondo del volontariato. Questa è una scelta meditata che si aggiunge a tutte le altre già fatte come un Giornale che parla a tutti e per tutti quelli che vorranno, uno streaming per arrivare in ogni casa, una sede dove tutti possono accedere e vederla facilmente... un siamo qui, veniamo noi da voi in tutti modi, credo che oggi ci voglia questo... E' un prodotto diciamolo subito autogestito, unico nel genere, sia come produzione che organizzazione, un Gruppo che ha oggi dei soli portavoci volontari, non ha quote e che rinuncia, anche se sarebbe stato legittimo, a pubblicità che non sarebbe certo mancata. Ringrazio già da ora chi ha reso possibile tutto questo, nel segno della continuità perché siamo ormai già al quarto, gli autori intanto ben dieci, tutti tra l'altro lamonetiani, alcuni alla prima volta, altri che hanno scritto già molto, un grazie a chi lo ha reso compiuto e reale nell'editing, un grazie a chi ci ha sempre sostenuto senza se e ma, ci sarebbe tanto da dire ma oggi mi fermo qui…. LOCANDINA GAZZETTINO 26 gennaio 2019 - PDF.pdf5 punti
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Per motivi personali comunico nuovamente a @Reficul e @dabbene che dal prossimo anno non saro' piu' Curatore della Sezione di Storia ed Archeologia . Reputo inoltre giusto ed anche necessario dare ad altri Utenti la possibilita' di ricoprire e gestire questa importante carica che a mio modesto avviso dovrebbe essere a rotazione tra quelli piu' attivi e competenti , con cadenza di ogni 2/3 anni circa ; ritengo necessaria la rotazione della carica anche per il motivo che ognuno possa apportare argomenti dai piu' vari e vasti interessi , anziché limitarli a quelli cui il Curatore di turno e' piu' ferrato in materia . Ringrazio tutti i frequentatori della Sezione e mi scuso se qualche volta posso avere dato l' impressione di essere un po' “severo” nei giudizi su alcuni Post presentati , chiudendoli , nel qual caso la “severita'” e' derivata solo dal motivo che ritenevo l' argomento o alcune risposte ad esso , poco confacenti con le regole del Forum o all' interesse della Sezione . Un saluto a tutti4 punti
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Grazie a tutti per le belle frasi che mi avete inviato e che conservero' nel "cassetto" dei ricordi piu' belli . Detto questo , la mia rinuncia a Curatore non comportera' la fine di qualche mio articolo , certamente saranno meno assidui rispetto a quando ricoprivo la carica , ma credo giusto , come spiegato in apertura , dare spazio ad altri Utenti che porteranno altri contributi allo sviluppo della Sezione che giustamente non puo' essere ristretta temporalmente alla sola storia romana , area storica di mio maggiore interesse .4 punti
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@lucalup non aver paura di sbagliare postalo pure come viene tanto lo leggiamo ugualmente.Vi mostro Il primo dei miei 40 denaretti, credevo fossero molti meno ma negli anni ne ho raccolti un bel pò e sono quasi tutti da catalogare, inizio da questo perché dovrebbe essere il primo coniato dopo gli accordi con lucca del 1180 stipulati anche per porre fine alla produzione di imitazioni da parte di Pisa che da questo momento adotta una propria "impronta" distinguibile(più o meno) e definita. Peso 0,86.g. diametro 15-17cm. Non ho il libro con me fino alla prossima settimana, potete controllare anche voi? Vi sarei grato.3 punti
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Dico la mia. Alcune banconote di Regno e Repubblica (le più collezionate, ma anche perché sono le più disponibili) stanno vivendo la stessa fase delle monete: sovrapprezzi in altissima conservazione, e prezzi stabili nelle conservazioni più modeste. Io ho il mio modo di collezionare, e reputo immotivati e facenti parti di una certa "bolla speculativa" i prezzi alti di alcune banconote definite rare, ma che rare non sono per niente: dalle 25 lire BI e BS, ai 100.000 Manzoni, ecc.... Su alcune di queste a "tirare la carretta" sono i nuovi mercati (Cina, Russia, ...), il tempo dirà chi ha ragione. Torniamo al solito discorso, il prezzo lo fa il mercato, e chi inizia a collezionare banconote inizia automaticamente dalla Repubblica ("trovo tante banconote a prezzi modici e in alta conservazione...") poi si passa al Regno, e qui dopo un po' gli scogli da passare diventano mooooooolti di più rispetto alle 2 banconote "introvabili" (vabbè....) della Repubblica. Quindi degli "straccetti" da 500 e 1000 lire matrice fanno prezzi folli perché sono trainati da tutta una base di collezionisti sufficientemente ampia. Ci sono tanti periodi storici (BNR, Consorziali, e tutto ciò che viene prima) che avendo una domanda inferiore fanno prezzi più contenuti nonostante la rarità "reale" sia decisamente superiore. Il mercato però se ne sta accorgendo.3 punti
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La monetazione Veneta è sempre fonte di sorprese e quella del doge Antonio Venier o Venerio non è da meno. Di lui abbiamo discusso proficuamente sul ritratto realistico nei grossi del 3° tipo e sulla loro evoluzione. Di lui abbiamo notato le varianti più o meno evidenti come nel caso del TITI LAVS 7 GLORIO, ma fino ad ora non si era visto un caso così evidente di doppio massaro.2 punti
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Ora abbiamo 2 massari per 2 sigle R ed RA come da post di Andrea. Si potrebbe ipotizzare che il grosso con le crocette sia dovuto alla necessità di rendere più facile la revisione dei quaderni ed anche il "coprirsi le spalle" in una situazione di assoluta emergenza (come ipotizzato da Arthur).2 punti
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Giusto Mario @dabbene ai fini didattici è assolutamente necessario ripetere concetti che troppo spesso diamo per scontati ma che, soprattutto per chi inizia, non lo sono affatto, grazie alla pazienza tua e di molti altri sono riuscito ad entrare anche io in questo fantastico mondo, quindi non lesiniamo.....2 punti
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In sordina e in punta di piedi e quasi dimenticandomi, lo scorso 08/12/08 sono passato anche io nei vecchietti che contano 10 anni di forum.... Un grazie a chi mi ha seguito ed aiutato con le classificazioni, le notizie storiografiche, chi mi ha fatto sentire a casa, mi ha coinvolto nelle giornate numismatiche, e a chi mi sta' vicino nelle varie manifestazioni. Un augurio che mi faccio....di vedere ancora per tanto quel luccichio negli occhi degli amici, quando ci si reincontra, dopo tempo. Roberto2 punti
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ora che il siegesthaler di Sassonia è arrivato, sono lieto di pubblicare le immagini dei miei talleri della vittoria . Mancherebbe quello di Brema per completare la serie dei siegesthaler della guerra franco-prussiana, ma sono indeciso se inserirlo o meno in collezione: a me piace l'omogeneità nelle collezioni, e il tallero di Brema mal si accorda con gli altri. Infatti, a differenza di quasi tutti gli altri stati tedeschi che avevano aderito alla convenzione del 1857, per tentare di unificare la moneta tedesca, Brema continuò a coniare i suoi talleri basandosi sul marco di Colonia. Così, mentre il vereinsthaler (e i siegesthaler che illustro sono a tutti gli effetti dei vereinsthaler) conteneva 1/30 di libbra di argento (e di qui la legenda sui vereinsthaler "XXX EIN PFUND FEIN") il tallero di Brema conteneva 1/13.5 di marco di Colonia, ossia 16,667 contro 17,323 grammi. Anche le composizioni erano diverse: .900 per il verein, .986 per Brema. E mica finisce qui, vorremmo mai usare lo stesso diametro? 33 contro 34 mm. Essì che Napoleone l'aveva insegnato all'Europa cosa voleva dire decimalizzare! Tra parentesi questo è uno dei tanti esempi che mi fanno stimare moltissimo i collezionisti di monete tedesche ante goldmark, perchè ci vuole coraggio per muoversi in tale coacervo di coniazioni. Ora, come già scritto, questa confusione non mi piace, per cui mi chiedo: inserire o no nella serie siegesthaler quello di Brema? Ci dormirò sopra, nel frattempo vi saluto2 punti
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Il sovrano tedesco protestante Guglielmo V durante il suo regno, fra il 1627 e il 1637, in piena guerra dei Trent’anni, coniò monete su cui compare il nome di Dio, sotto forma del Tetragramma ebraico, circondato dal sole. Si vede anche una palma, simbolo di forza. L’idea è che l’albero, quantunque piegato dal vento, grazie alla protezione di Dio non si spezza. L’iscrizione latina sulla moneta contiene il nome di Dio ed esprime fiducia nella sua cura protettiva.Forse il nostro amico si riferisce a queste monete.. Purtroppo sto per uscire e non faccio n tempo a trovare immagini: ci pensate voi?2 punti
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Roma Numismatics Limited, Auction 15, lot 546, 5/04/2018 Roman Imperial Trajan AV Aureus. Rome, AD 112-113. IMP TRAIANVS AVG GER DAC P M TR P COS VI P P, laureate, draped and cuirassed bust right / Frontal view of the hexastyle façade of Trajan's Forum, with central entrance and two alcoves containing statues to either side, an elaborate statue group comprised of facing quadriga between three statues on each side atop the roof; FORVM TRAIAN in exergue. RIC 257; C 168 var. (not cuirassed); Calicó 1031; BMCRE 509; Biaggi 494; Woytek 409f. 7.30g, 19mm, 6h. Good Extremely Fine. The finest example of this desirable type to have been offered in many years. Trajan became consul for the sixth and final time on January 1, AD 112; on the same day he dedicated his new Forum complex. It is thought to have been designed by the architect Apollodorus who accompanied Trajan on his campaigns in Dacia and is famous for building a bridge across the Danube river recorded by ancient authors and artists. When complete, the vast complex consisted of the area fori (main square), the Basilica Ulpia, the column of Trajan, and two libraries, all situated adjacent to the Markets of Trajan on one side and the Forum Augustum on another. The project sought to exceed previous imperial fora in plan, scale and ornamentation while focusing directly on Trajan's military achievements in Dacia. Each imperial forum had specific architectural and decorative schemes which created specific ambiences; thus, Trajan's military theme is vastly different from the Forum of Vespasian (also known as the Temple of Peace and not officially called a forum since there is no evidence of it serving a political function) which instead contains gardens, fountains and promenades. One ancient account tells us that "all along the roof of the colonnades of Trajan's forum there are placed gilded statues of horses and representations of military standards, and underneath is written Ex manubiis [from money obtained through spoils]" (Aulus Gellius, Attic Nights 13.25.1). Perhaps the message the emperor wished to send was that his rule saw such great military achievement that his successes alone were capable of creating the greatest public architectural space in Rome. Following Trajan's death, Hadrian is reported to have added a colossal temple to the deified Trajan and his wife Plotina (of which very little survives) so that the completed Forum focused not only on Trajan's military victories, but also on his apotheosis. The magnificence of this complex in comparison to previous imperial fora is emphasised by ancient witnesses, one of whom, when describing the emperor Constantius II's reaction when he first visited Rome in AD 357, says it was "a construction unique under the heavens, as we believe, and admirable even in the unanimous opinion of the gods..." (Ammianus Marcellinus 16.10.15). It was later a space where various important events occurred; Hadrian and Aurelian ordered the burning of notes of debt to the state here (Historia Augusta, Hadrian 7.6, Aurelian 39.3), Marcus Aurelius held a sale of imperial treasures here following a period of war as an alternative to taxing the provinces (Historia Augusta, Marcus Aurelius 17.4) and here laws were frequently fastened up on bronze tablets to be read by the public. This coin was produced following the dedication of the forum and depicts the magnificent arch commemorating Trajan's victories in Dacia which acted as its entrance. Martin Beckmann (see The Early Gold Coinage of Trajan's Sixth Consulship in The American Journal of Numismatics Vol. 12 (2000), pp. 119-156) argues that it was part of the first production of AD 112 which contained a group of types focusing on commemorating the forum such as depictions of the Basilica Ulpia, and Equus Traiana (the following year saw the production of coins showing the newly built Trajan's Column). His study reveals that there were ten dies for this reverse type and that "from the die links it appears that the forum type carried on strongly, perhaps to the end of the entire series..." implying that significant importance was attached to the promulgation of this great architectural work, the grandest of all imperial fora to date, made possible by the emperor's military victories. ILLUSTRAZIONE: ESTRAZIONE DI MARMO PER LA COSTRUZIONE DEL FORO DI ADRIANO E SUA RICOSTRUZIONE GRAFICA2 punti
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Ciao! Che dire se non bravo Fabrizio? Anche questa volta hai trovato una chicca capace di sorprenderci. E' notorio che la zecca nel periodo di dogato di Antonio Venier, è molto “dinamica”; i problemi sono tanti e basta leggere il Papadopoli per rendersi conto di quante disposizioni vengono emanate nel periodo. Disposizioni circa la quantità di monete false e tosate; la cernita effettuata da alcuni speculatori, che sceglievano le monete di giusto o esuberante peso per fonderle, lasciando in circolazione quelle di peso calante; la proporzione di valore tra il soldino ed il grosso che non si riusciva ad “aggiustare”, favorendo la speculazione. Il fatto che durante il dogato del Venier vengano emessi grossi del II tipo e grossi del III; questi ultimi con due differenti pesi, quello di gr 1,877 e quello di gr 1,820; oltre a quello che ha il viso realistico del doge e che, a detta dello Stahl, è presente sul 30% dei grossi del III tipo; tutto ciò avvalora il fermento della zecca. C'è un dettaglio nel testo del Papadopoli che mi ha incuriosito (e sul quale non avevo mai precedentemente posto attenzione) e riguarda le disposizioni del 30/05/1391 concernenti il controllo del peso dei soldi che deve essere fatto più scrupolosamente, tanto che per ogni oncia debbano essere ricavati 62 pezzi. Conseguentemente il valore della marca dovrà oscillare tra Lire 24 e Soldi 16 e Lire 25 e Soldi 4 distruggendo tutte le fusioni che eccedono tali limiti e l'obbligazione che venga posto “un punto” su ogni conio che identifichi il gastaldo responsabile del peso. Un segno in più che va ad aggiungersi a quello del massaro e che identifica un secondo responsabile. Lo stesso Papadopoli ci dice anche che la zecca non riusciva ad ottemperare a tali disposizioni; non era in grado di fare i soldi tutti uguali e perciò con successive disposizioni, dopo circa un anno dalla precedente, vengono elevate le tolleranze.... e nel frattempo questo “punto” veniva apposto o no sui conii? Questo “punto” era tale nell'accezione esatta del termine o poteva essere un segno qualsiasi, tale che indicasse con certezza il gastaldo responsabile; poteva essere una crocetta o una stella o anche più d'una se consideriamo che più gastaldi potevano essere eletti in successione? Tale accorgimento avrebbe potuto interessare anche i grossi? Non ho letto nulla di specifico; certo è che il grosso mi sembra autentico e forse le ragioni di questi ulteriori segni sono quelle che avete citato; segni che hanno identificato, per un qualche motivo a noi sconosciuto, un dato periodo degno di essere evidenziato. Non resta che cercare ulteriori esemplari. saluti luciano2 punti
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Monaco , 10 franchi 1946, Luigi II°. Km123. Coniata solo nel 1946.2 punti
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Pochi giorni fa mi ha lasciato il mitico Merlino, da quasi 17 anni amico e compagno di innumerevoli avventure. Non è stato come Argo ad aspettarmi per tanti anni, ma ha scelto di salutarmi quasi improvvisamente. Ricorderò sempre quando mi guardava interdetto mentre invece di dargli la cena io soppesavo le mie monetine. Ma sempre con grande rispetto, tranne quella volta in cui non trovavo più un piccolissimo denaro del Foscari (R5!) e ho visto che ce l'aveva appiccicato sul suo tartufo (e meno male che non l'ha inghiottito!) Chi non ha cani forse non riesce a capire fino in fondo il misterioso e meraviglioso rapporto umano/canino. Quando anni fa ho fatto partire questa discussione, lui era un po' in là con gli anni ma ancora molto attivo e curioso. Come nella foto che gli ho scattato a Grado. Adesso, che come Argo ha abbassato il muso, avendo me come ultima immagine della sua vita, mi commuovo, come è successo e succederà a tantissime altre persone. Ciao Merlino!2 punti
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Taglio: 1€ Nazione: Monaco Anno: 2014 Tiratura: 1.000.272 Condizioni: BB+ Città: Caserta2 punti
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In tal caso, mi pare ragionevole pensare che anche i 10 cent 2013 non siano stati immessi in circolazione. Comunque, il fatto che siano state reperite in circolazione alcune monete che teoricamente non dovrebbero essere in circolazione non deve stupire più di tanto: quasi tutti hanno in casa qualche bambino/anziano/sciattone/burlone che, vedendo su una scrivania delle belle monete FDC, non si farebbe scrupoli ad usarle per pagare il lattaio (perché magari in quel momento non ha altre monete a disposizione)...1 punto
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Forse l'utente, cerca monete come queste: Sviss, cantons Bern, 1/2 ducat 1714, 1 ducat 1925..... Allego il link: http://www.rhinocoins.com/swiss/bern3.html @Lucillo saluti miza1 punto
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Complimenti anche da parte mia, è un ottimo esemplare, anche io la terrei chiusa con la perizia di Bazzoni.1 punto
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Bene, ho già messo un post.it in bacheca. Roberto1 punto
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complimenti per il traguardo raggiunto... e direi anche che è molto bella anche... io la lascerei in perizia.. bazzoni da' un valore aggiunto e poi trovarle periziate fdc non è facile1 punto
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Innanzitutto un GRAZIE di cuore per quello che hai fatto per la sezione @Legio II Italica. I tuoi post possono essere tranquillamente presi come pagine di grande approfondimento su tematiche molto interessanti ma quello che è più importante sono comprensibili ed accessibili anche ai non addetti ai lavori. Spero che pur rinunciando a questo ruolo, anche se preferirei che tu cambiassi idea, resti un frequentatore del forum e della sezione. Grazie ancora1 punto
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Bottino odierno. 1€ Monaco 2018 2€ CC Italia Costituzione 2018 Zona: Firenze La foto è pessima purtroppo..1 punto
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Hai reso la " nostra " sezione una delle piu' attive e interessanti di tutto il Forum.1 punto
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Ho letto i tuoi articoli con molto piacere. Ti ringrazio per tutto il lavoro che hai svolto.1 punto
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Salve a tutti i partecipanti, perdonate l'intrusione, il materiale usato è il tombacco, una lega con una alta percentuale di rame e un 30 o meno % di zinco (metallo dal colore simile all'argento). E' un materiale abbastanza comune per i bottoni tra la fine del 700 e i primi dell'800. Un saluto1 punto
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Cinque immagini di Men su monete coniate rispettivamente a Nysa, Laodicea ad Lycum, Sardes, Silandus, Ancyra. N.B. Le proporzioni non sono esattamente rispettate dato che le foto sono state scattate in momenti diversi.1 punto
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Potrebbe essere stato realizzato in mistura, lega di rame con scarso apporto di argento (ma anche zinco o stagno) : difficile farsene una idea precisa da una foto.1 punto
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Ciao! Il corno dogale ha certamente avuto una sua evoluzione e col tempo ha cambiato la propria foggia; naturale che questa foggia si modifichi anche nelle sue rappresentazioni monetali. La regola generale vorrebbe quindi che, con il passare del tempo, si crei una cronologia di corni che, dal tipo più arcaico, si arrivi al modello più moderno; ci sono ovviamente le eccezioni e si possono meglio notare nei ducati d'oro; in quelli esistono delle involuzioni nella rappresentazione del corno (ma anche dell'abbigliamento in genere del doge), così che l'abbigliamento di un doge successivo ha una foggia più antica rispetto a quello del doge precedente. Sono dettagli iconografici certamente importanti, rimarcabili più facilmente in un lungo periodo e che risentono anche della "mano" dell'esecutore, della sua capacità rappresentativa e del suo estro. saluti luciano1 punto
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Non credo, ma come esserne certi? .... più volte c'è stata l'esigenza di avere più officine dedicate alla coniazione della medesima moneta, quando c'era fretta di disporre di una elevata quantità della stessa, ma il massaro titolare, che ha posto il suo segno, è sempre stato uno solo; se poi, per un dato motivo, c'è stata la necessità di avere un dettaglio che suddividesse la produzione di una o due o tre officine ... anche questo è possibile.1 punto
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Buongiorno ragazzi, moneta molto rara. vi elenco un pò di particolari: Globo crucigero no collegato alla corona,astina sotto la I di regni, stemma del Portogallo con solo una palla,punto di compasso, ma soprattutto simbolismi sul contorno dello stemma (GIGLI IN ORIZZONTALE o SIMBOLI MASSONICI) ???????????. ultimamente ne è passata una simile da ACM ASTE N°8 lotto 294 , credo sia ancora disponibile tra gli invenduti. Saluti Michele1 punto
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Hai perfettamente ragione. Tra l'altro la risposta è stata data, chiudo.1 punto
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...a proposito di monete ultrabicentenarie... super patinata (anche troppo!) ma mi è piaciuta perché si intravedono comunque tutti i rilievi.1 punto
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Cari amici, ho alcune perplessità che l'iconografia della Madonna sia quella di Loreto? La dalmatica è completamente diversa da quelle a me note, di solito si presenta con un corpo unico, qui sembra che sia composta da un mantello che ricopre la veste, la figura è posata su un piedistallo o capitello, inoltre la scritta per quello che posso leggere non mi sembra nel finale finisca in LAVRET o LAVRETA, ma è possibile che non veda bene a causa delle incrostazioni! La forma dell'appiccagnolo è caratteristica dell'inizio del XIX sec. ( possibile produzione spagnola per l'iconografia della Madonna?). - R/ Confermo che é S. Giuseppe con il giglio e Gesù Bambino. Ciao Borgho1 punto
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Come già correttamente scritto, si tratta della tipica ossidazione dei centesimi acciaiosi placcati rame, su questo stesso forum ne sono stati postati decine e decine di esemplari.1 punto
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Ragazzi se volete parlare su come ordinare le vostre collezioni, vi consiglio di proseguire su questa discussione che ha già tanto materiale, magari postate qualche immagine dei vostri album, così si amplia ancora di più, grazie.1 punto
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Dopo la Piastra del 1840 con questo busto, ora anche il 10 Tornesi del 1847. Quante belle sorprese nella monetazione di Ferdinando II... .. Altro che Collezione ripetitiva e noiosa?1 punto
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taglio 20 cent paese San Marino anno 2017 tiratura 1.328.015 condizioni bb città Milano1 punto
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E' molto difficile, soprattutto per uno inesperto come me. Da quel poco che si intravede, nell'ipotesi di una FEL TEMP REPARATIO, penso (ripeto penso, perché non vedo nulla di più) alla tipologia del soldato che trafigge un cavaliere a terra. Vediamo se c'e' qualche parere più autorevole. Grazie comunque per la stima?. Ciao. Stilicho1 punto
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Bè l'R5 mi è scappato ma l'R4 l'ho preso.Non è di grande conservazione ma va bene. Era un pò camuffato per via dell'usura e forse di conio un pò evanescente ma la posizione dell'unicorno (senzale iniziali) e lo stemma grande confermano il numero 23 Catalogo Gigante.?1 punto
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Buonasera a tutti voi Collezionisti di Piastre Borboniche. Ferdinando II 1855 La seconda che ancora lascio in perizia. Varianti?1 punto
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Questa moneta si può inserire in questa sezione? La tiratura è giusta? Taglio: 50 cent. Paese: Andorra Anno: 2014 Tiratura: 500.000 Condizioni: BB ? Città: Bologna1 punto
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@Luca_AT Queste sono le pagine del Mitchiner vol. 1 su queste emissioni anonime.1 punto
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