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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/06/18 in tutte le aree

  1. L'uso di simboli segreti in zecca è da sempre noto ma l'articolo di @bizerba62 finalmente documenta anche quali siano e dove sono apposti (almeno per questa particolare moneta). Veramente interessante! Ovviamente tutte le zecche attuavano questi "accorgimenti" proprio a difesa e a garanzia delle proprie coniazioni. La zecca di Napoli come già correttamente indicato da @demonetis era tra le zecche che adottava questi simboli e a tal riguardo trovo interessante uno scritto a firma di B. Cosentini pubblicato in Supplemento all’Opera LE MONETE DEL REAME DELLE DUE SICILIE a cura di M. Cagiati, anno IV, n. 1 (Napoli 1914) che se avete voglia di leggere riporto nella parte che ci interessa (pp. 23-24). Questo scritto ci da la conferma che anche a Napoli vi era la presenza di simboli segreti infatti l'Arnaud li riconosce come suoi e, non di meno importanza, afferma che il conio del R/ è stato inciso dalla mano del padre a riprova che almeno il conio di R/ veniva utilizzato ancora nonostante il cambio di incisore. Non ultimo il fatto che questi segni segreti venissero applicati anche ai bolli di Stato. Questo fa comprendere il motivo della presenza di numerose piccole varianti nella monetazione del periodo. Speriamo che in un futuro non troppo lontano anche dai "decimati" archivi napoletani possa venir fuori qualche documento simile a quello scoperto da Bizerba62, a cui rinnovo i complimenti. D. F.
    4 punti
  2. Ti ringrazio Mario. Speriamo di suscitare il Vostro interesse, sia io sia Andrea. Prossimamente ne parleremo. Buona lettura.
    3 punti
  3. Spero di fare cosa gradita. https://www.panorama-numismatico.com/panorama-numismatico-nr-345-dicembre-2018/?fbclid=IwAR1Lnz_InN6p32V38UhJVjtIX37p3zMfa4kctwpERPxtImH_4pWqVpIPIqo#more-10663
    3 punti
  4. Ciao Mr. Coin e grazie per il "buon".....aggettivo che potrebbe non essere condiviso da tutti. Per tentare di rispondere alla Tua domanda, partirei - come sempre - dai dati documentali. Qui sotto, posto la pagina 44 delle Relazione della Regia Zecca 1914-1939, che riporta alcune notizie interessanti e, soprattutto, ufficiali, sull'emissione di queste monete auree: Dunque, a partire dal secondo semestre dell'esercizio (di Zecca) 1930/'31 e per finire con l'esercizio 1933/'34, migliaia di coppiole auree "Italia su prora" (100 Lire) e "Littore in marcia" (50 Lire) vennero prodotte per alcuni Istituti bancari, che preventivamente avevano fornito l'oro necessario e corrisposto alla Zecca il diritto di coniazione, pari a L. 22 per ogni Kg. di oro monetato. Le monete così ottenute, precisa la Relazione, "furono tutte spedite a Rio de Janeiro, Montevideo, Santiago, Buenos Aires, Barranquilla (ridente Città sita nel nord della Colombia, n.d.r.) ed in varie città del Mediterraneo Orientale. La Relazione non spiega il motivo per il quale queste Banche procedettero all'operazione "oro in lingotti contro oro monetato italiano" ma, con un po' di fantasia potremmo anche ipotizzarlo. Contestualizzando l'operazione nel periodo storico immediatamente successivo alla "Grande Depressione" economica del 1929 e alla fase di crescente egemonia del Regine Fascista, si può ragionevolmente ipotizzare da un lato un intento propagandistico mirato a diffondere in quei Paesi dell'America Latina, nei quali la presenza di connazionali emigrati era molto significativa, il "messaggio dell'Italia Fascista" e, dall'altro, garantire una "riserva" aurea fuori dall'Italia ed in Paesi che in quel momento potevano considerarsi politicamente "stabili" , in oro monetato piuttosto che in oro in lingotti (forse per una migliore "liquidabilità", in caso di emergenza, dell'oro monetato piuttosto che di quello in lingotti)??? Caro azaad, non so sia corretto affermare che i collezionisti dell'epoca poterono reperire quelle monete senza alcun surplus sul valore nominale. Innanzitutto perché, come già sappiamo, le monete in oro non si "compravano" dalla zecca pagandole, ma si ottenevano versando alla Zecca l'equivalente dell'oro fino necessario alla loro coniazione oltre alle spese (quelle, si, si pagavano) di coniazione. D'altro canto, la determinazione operata dal R.D. 18.7.1930, n. 1.148, secondo cui gr. 7,919 di oro fino corrispondevano esattamente a L. 100, fu una valutazione di tipo esclusivamente politico, che lasciava il tempo che trovava, dal momento che l'Italia non era produttrice d'oro e quindi, se doveva approvvigionarsi di questo metallo, doveva acquistarlo sul mercato internazionale al prezzo, appunto, di mercato e non a quello imposto da una sua legge. In secondo luogo, l'impossibilità di acquistare, pagandola, una moneta aurea nazionale, che veniva ceduta dalla Zecca solo previa consegna dell'oro fino corrispondente, rendeva abbastanza pleonastico il rapporto fissato "politicamente" tra Lira italiana e oro. Un interessante documento che posto di seguito, scoperto in archivio dalla ricercatrice Nunziatina Panetta e pubblicato a pag. 150 sul Suo libro "Gli indigeni preferivano i Talleri", 2015, ci fa chiaramente capire quanto fosse inutile (salvo che per motivi "propagandistici") aver fissato per legge il rapporto Lira/oro prescindendo dal reale prezzo di mercato del biondo metallo: Come potete rilevare, anche se il documento si riferisce alle monete auree "imperiali" del '36, che peraltro venivano coniate ancora sulla base del rapporto Lira/oro fissato dal R.D. n. 1.148/1930, la moneta da 100 Lire di gr. 7,919 di oro fino, conteneva in realtà un controvalore pari a Lire 169,32 mentre la moneta da 50 Lire di gr. 3,959 di oro fino, avrebbe contenuto in realtà un controvalore pari a Lire 84,66. Per scrupolo dovremo controllare il prezzo dell'oro al grammo sul libero mercato nel periodo 1931, 1932, 1933 ecc, sapendo però che dal documento postato nel 1936 l'oro sarebbe costato al grammo Lire 21,38. Da questa rilevazione, dunque, apprendiamo che (almeno nel 1936) nessuno avrebbe potuto pagare 100 Lire (poniamo, in banconote) per acquistare la moneta d'oro da 100 Lire, in quanto tale moneta avrebbe avuto un "valore", al netto dei diritti di coniazione, di quasi 170 Lire. Parliamo di un valore del metallo prezioso contenuto dalla moneta, superiore di circa il 70% rispetto al valore facciale della stessa (con buona pace del R.D. n. 1.148/'30, che stabiliva, ancora nel 1936, un rapporto fisso Lira/oro)! Saluti. M.
    3 punti
  5. Entrato in collezione questo simpaticissimo e corposo volumetto da 320 pagine edito dalla Banca d'Italia nel 2016. All'interno centinaia di bozzetti realizzati dagli studenti di tutta Italia. Era distribuito gratuitamente nelle scuole interessate, a me l'hanno regalato, non sapevano che farsene....
    2 punti
  6. Buon pomeriggio Parafrasando la legge di Gresham, penso si possa dire che facebook, per la numismatica, rappresenti, nei confronti del furum, la moneta cattiva ... ... è spesso imbarazzante, ma serve anche anch'esso. saluti luciano
    2 punti
  7. Sono apprezzate .. sono apprezzate ... le piccole zecche piemontesi .. purtroppo! Quando capita qualche pezzo nello o raro il mercato difficilmente perdona. Per Carmagnola il tallero con Margherita di Foix è certamente un pezzo d'eccezione ma forse le monete piu rappresentative sono i ducati e doppi ducati di Ludovico II di Saluzzo - tra le piu’ belle monete del ns Rinascimento ..
    2 punti
  8. non so, ma su questo odio a prescindere non mi trovi d'accordo, vorrebbe dire il bar-sport si è "riempito" di 2 miliardi di persone, non penso. Credo invece che gli ignoranti come al solito facciano più "rumore". Non mi trovi d'accordo neanche sul teniamocelo stretto finché campa, perché alla fine la numismatica e anche un hobby di condivisione, se non la si condivide non è più la stessa cosa.
    2 punti
  9. la moneta rappresenta il terzo dei 4 interregni di Leone I in Italia - quindi settembre 465 - aprile 467 spesso lo si definisce un solido di Ricimero poiché di fatto una volta sbarazzatosi di Libio Severo (465) , soprattutto Roma e il suo senato erano nelle mani proprio di Ricimero, quindi viene da molti sintetizzato che questa emissione sia "sua"
    2 punti
  10. la moneta di @simo88 è la RIC 2517 di cui io ho solo una immagine… che poi è la sua che fu venduta, o forse solo presentata e poi non venduta da Inumis
    2 punti
  11. Il Fusco l'attribuisce alla zecca di Reggio Calabria, pur non avendo ritrovato alcun documento che testimoniasse l'esistenza di una zecca funzionante nella città nel periodo aragonese. L'attribuzione del Cavallo a Reggio Calabria fu fatta sulla base di un duplice motivo: - La similitudine ad altro Cavallo, questa volta attribuito a Cosenza ( sempre da attribuire a Napoli e classificata MIR 99/2) https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CVIII/4 - Al fatto che Reggio Calabria si schierò a favore di Carlo VIII, contro gli Aragonesi che la dovettero riconquistare con le armi. Fusco attribuiva alla zecca di Reggio Calabria anche un rarissimo mezzo carlino emesso da Ferdinando d'Aragona con legenda IVSTICIA E FORTITVDO MEA. in quanto presentava caratteri franco gallici, in luogo di quelli latini. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIAR/14 Fu lo studioso Michele Pannuti che, con una articolo intitolato "Due monete aragonesi da restituire alla zecca di Napoli",, pur non parlando mai del cavallo di Carlo VIII, nega l'esistenza di una zecca a Reggio Calabria, città che, da sempre, aveva avuto simpatie per glI Angioini, non essendosi mai ritrovati documenti ( fatto confermato dallo stesso Fusco un secolo prima) con cui gli Aragonesi attribuissero alla città il privilegio di battere moneta. In tal modo Pannuti restituì alla zecca di Napoli le due monete, in passato, attribuite alla zecca di Reggio Calabria: il mezzo carlino di Ferdinando I D'aragona ed il Cavallo di Carlo VIII. Il Cavallo di Carlo VIII, pertanto, è una moneta del popolo che ha una lunga e bella storia da raccontare. Saluti Eliodoro
    2 punti
  12. Come si sarà facilmente capito dal mio penultimo intervento sono piuttosto di parte sull'argomento, nel senso che ho una forte antipatia per facebook e tutto il mondo social, che considero poco più del corrispondente virtuale dei classici bar-sport dove a tutto si pensa tranne a mettere un minimo di sforzo intellettuale nelle cose. Questo è dovuto specialmente all'aver constatato e studiato bene che utilizzo se ne fa in certi ambiti, ma il mio pessimismo mi sta portando ad avere dubbi anche più profondi, addirittura a chiedermi se tirando le somme l'intero Internet sia stato davvero un bene per il mondo. Quindi non penso ti stupirai se credo che difficilmente nel nostro caso i social diventeranno qualcosa di più che il solito mezzo per fare "pubblicità di massa", anche se in una forma complessa: per questo non c'è dubbio che siano validi, ma da lì a progettare d'incentrarci gradualmente una discussione seria la vedo piuttosto dura, nonostante il declino dei forum. Lamoneta in questo rappresenta una specie di "isola felice" che come già detto da qualcun altro dovremmo tenerci stretta finchè campa.
    2 punti
  13. ''Ars Metallica, la materia, la tradizione e la creatività contemporanea'' In occasione dei centodieci anni di attività della Scuola dell’Arte della Medaglia, l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ripercorre la storia della moneta italiana aprendo per la prima volta al pubblico le porte delle ex officine della Zecca all’Esquilino. La mostra, che si snoda in sei itinerari culturali e multimediali, offre un percorso espositivo ricco di suggestioni sulla fusione d’arte che permette di guidare il visitatore alla scoperta di antichi macchinari, strumenti per il conio, sculture e installazioni, tra tradizione e innovazione. ORARI APERTURA: Dal 5 Dicembre al 5 Marzo 2019 Mercoledì e Venerdì: 16 p.m. – 17 p.m. Visita gratuita su prenotazione. Per tutte le informazioni: https://arsmetallica.it/
    1 punto
  14. Buonasera posto qualcosa dopo un po di tempo...oggi vi presento una delle ultime entrate in collezione per questo pontefice Baiocco Romano anno XXIII che io ho ricondotto al muntoni 134....dico bene? come vi sembra? grazie a tutti quelli che interverranno e un saluto a tutti marco
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  15. Buon giorno a tutti, E' con piacere che comunico anche quest'anno la pubblicazione del nuovo numero di Comunicazione, il n. 72 del 2018, scaricabile dal sito della Società Numismatica Italiana a questo LINK. Le spedizioni inizieranno con il mese di Gennaio 2019, chi volesse ritiralo di persona presso la Biblioteca può darne comunicazione per email a [email protected] Colgo l'occasione per ringraziare gli autori, e i traduttori, che hanno collaborato con i loro articoli alla pubblicazione. Wolfgang Hahn, traduzione a cura di Claudio Faini e Gianfranco Pittini - Gli ultimi anni della coniazione milanese, prima della chiusura della zecca da parte di Teodorico. Andrea Keber - Analisi stilista di una particolare serie di denari tergestini. Alessandro Toffanin - ICH VERGIES NIT La rappresentazione numismatica dell’impresa viscontea/sforzesca del Morso e gli eventuali legami con il Sacro Chiodo conservato nel Duomo di Milano. Antonio Rimoldi - Leone Leoni e il riutilizzo di punzoni con S. Ambrogio nella zecca milanese al tempo di Filippo II. Renzo Bruni e Michele Chimienti - Le tessere bolognesi “pro elemosina” del 1590. Michele Cappellari - Un inedito documento d'archivio svela i “punti secreti” apposti dall'incisore sulle monete d'oro e d'argento millesimate 1773, emesse per il Regno di Sardegna a nome di Vittorio Amedeo III.
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  16. Complimenti per la Plauto, comunque in due anni dall uscita personalmente penso ci possa stare, io devo ancora trovare una braille ?? mannaggia, e chissà se la troverò mai.. Di solito le trovo quasi sempre minimo dopo 3/4 anni dall emissione, a parte qualche rara eccezione, tipo il 100° repubblica d'austria 2018 una decina di giorni fa come resto di supermercato alle casse automatiche (che vi consiglio di sfruttare perchè si trovano praticamente in SPL o qFDC), e un 2017 Germania spulciato dal portafoglio di mia moglie qualche giorno fa. Senno devo penare non poco per trovarli, e difatti divento come un bambino quando ne trovo uno che mi manca di quelli piu vecchi..
    1 punto
  17. Buona serata Non ricordo se fosse solo tinypic, oppure una controindicazione anche di altri servizi di hosting, ma le foto inserite nelle discussioni con questi servizi, dopo qualche tempo, si perdono; ci sono tantissime discussioni dove foto inserite anni fa con il servizio di hosting, non sono più visibili e ciò a scapito delle discussioni stesse. saluti luciano
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  18. Ciao a tutti, ciao @Garbo92 direi che questa citazione (presa dal link messo in basso) calza a perfezione!? Il post originale: Servus, Njk
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  19. https://imageshack.us/ ciao, il sito è abbastanza intuitivo ma ti devi registrare (attivazione successiva tramite link in email). Ignora naturalmente la sezione che ti invita ad acquistare il servizio con possibilità di caricamento e gestione ampliate, per il resto è ok
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  20. Buona sera a tutti, @adolfos per me che sono "approdato" così tardi alla numismatica è una grande soddisfazione e un onore poter discutere con te, e con tutti coloro che intervengono più o meno assiduamente a queste discussioni, e riuscire anche a dire cose più o meno sensate o interessanti. Se hai voglia potresti dirci a cosa avresti pensato in caso si trattasse di una imitazione?
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  21. Bè l'R5 mi è scappato ma l'R4 l'ho preso.Non è di grande conservazione ma va bene. Era un pò camuffato per via dell'usura e forse di conio un pò evanescente ma la posizione dell'unicorno (senzale iniziali) e lo stemma grande confermano il numero 23 Catalogo Gigante.?
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  22. Molto, molto interessante, grazie di averlo postato, sarebbe veramente da andarci ...
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  23. Notizia scioccante, al meno per me che non sono un etologo: "Scoperta una vespa che trasforma i ragni in zombie al suo servizio" Una vespa amazzonica riesce a trasformare un ragno in uno zombie al suo servizio: depone il suo uovo nell'aracnide, e la larva lo induce a lasciare la sua colonia e a costruirle un bozzolo dove ripararsi. Alla fine, se lo mangia vivo. Questo comportamento da horror della vespa è stato scoperto nella giungla dell'Ecuador dai ricercatori della canadese British Columbia University, e descritto in un articolo per la rivista Ecological Entomology. La vespa Zatypota depone il suo uovo in un ragno della specie Anelosimus eximius, un animale sociale che vive in grandi colonie. La larva comincia a nutrirsi dell'emolinfa del ragno: fin qui nulla di strano, è un comportamento noto e documentato anche in altre specie. La cosa anomala che è stata scoperta dai ricercatori in Amazzonia è che l'aracnide attaccato dall'insetto si allontana dalla sua colonia (cosa che in natura non avviene quasi mai) e comincia a costruire un bozzolo con filo e frammenti di foglie. È come se la larva della vespa riuscisse a condizionare il suo cervello e a indurlo a fare quello che vuole. Il ragno-zombie, dopo aver costruito il bozzolo, si lascia divorare vivo dalla larva. Quindi, questa entra nel bozzolo costruito per lei e si trasforma in vespa in una decina di giorni. I ricercatori ipotizzano che la vespa possa impadronirsi del cervello del ragno iniettandogli degli ormoni che modificano il suo comportamento. Nell'Amazzonia brasiliana e in Amazzonia è stato scoperto di recente un fungo, l'Ophiocordiceps, che si impadronisce del cervello delle formiche, si fa portare in un luogo ottimale per proliferare, le costringe ad addentare una foglia sulla quale può crescere, e quindi le uccide". http://www.msn.com/it-it/notizie/tecnologiaescienza/scoperta-una-vespa-che-trasforma-i-ragni-in-zombie-al-suo-servizio/ar-BBQqtUr?ocid=ientp Che dite la natura non supera la fantascienza e l'horror?
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  24. Impressionanti le analogie di questa moneta e il bassorilievo ...
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  25. Obolo di Perrhaiboi (Nomos 8). THESSALY, Perrhaiboi. Circa 462/1-460 BC. Obol (Silver, 9.5mm, 0.94 g 6). Forepart of wolf to left; above, monogram of either ΜΑΚ or ΛΑΚ. Rev. ΠΕ Head of bridled horse to right; all within incuse square. Cf BCD 1236 (same reverse die, but no monogram on the obverse). Hoffmann 1890, Photiades Pasha, 136 = Weber 2891 (same dies, now in the BM). Liampi, 1996, I, III, 6 (possibly the same dies, but the monogram is damaged on the illustrated specimen). Extremely rare, the best and most complete known example. Extremely fine. From a European collection, formed before 2005. This is quite an extraordinary coin! The types have been known since the Photiades Pasha sale in 1890, but both previously published examples were insufficiently preserved to allow the obverse monogram to be read correctly. In any event, what the obverse monogram signifies is a mystery: magistrates’ names or monograms very rarely appeared on Thessalian coins this early, and being in such a prominent position on the coin would be exceptional. The possibility that it refers to a political grouping or a prominent leader is certainly conceivable. One suggestion is that it refers to the Macedonians who were on Perrhaiboia’s northern border, and implies that there was some form of alliance between the two states.
    1 punto
  26. Nomos 3 & 4, 9 May 2011. Lot: 1186. THESSALY, Magnetes. Circa 140-130 BC. Drachm (Silver, 4.31 g 6). Laureate head of Zeus to right. Rev. ΜΑ]ΓΝΗΤΩ[Ν Artemis, wearing hunting costume, with quiver over her shoulder and holding bow in her right hand, seated right on galley prow; to right, dolphin swimming downwards; above, monogram of ΩΜΥ. Furtwängler, Emission F. Very rare. A lovely example, beautifully toned and in exceptionally fine condition. Good extremely fine.
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  27. caro @Oberdan vandalica è un termine abusato e che significa purtroppo poco… figlio di una numismatica quasi ottocentesca quando si parla in realtà di imitative la tua, dovrei vederla in mano per confermare, ma sono fiducioso sia una moneta di Leone I, con il leoncino al retro di cui si vede un resto della tipica testa... prendila come buona al 80% … la foto potrebbe ingannarmi… vedendola in mano potrei confermarti o smentire...
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  28. Molto bello!!! "non sapevano che farsene": tristissimo da leggere, ma che purtroppo ben rappresenta la concezione prevalente sulla cultura nella società di oggi...
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  29. Le zecche piemontesi sono una collezione "di nicchia"... Purtroppo non sono così apprezzate come dovrebbero, sono stati piccoli staterelli che, comunque, nel quadro della formazione dello stato italiano sono per la loro storia e le loro vicissitudini un importante tassello. La zecca di Carmagnola ha lavorato per pochi decenni, ma ha prodotto delle bellissime monete, il tallero di Margherita di Foix poi è una chimera... Personalmente possiedo solo due monete di Gabriele, il grosso ed il forte, ma non disprezzerei qualche pezzo in più! La tua magari non in bellissima conservazione.. ma gli scudi col cimiero sono sempre affascinanti!
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  30. Di questa emissione il Depeyrot (pag.156 n. 52.3) ne conoscce due esemplari di cui quello illustrato è del museo di Dresda. Arka
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  31. A quanto pare ,queste tipologie piemontesi suscitano poco interesse nel forum. Comunque questo e' il mio esemplare.
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  32. mi permetto…. la moneta del nostro amico NON è la RIC 2518 … data R3 di cui in archivio ho diversi esemplari di cui 3 dal ripostiglio di Sovana
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  33. Ciao. La tematica dei "punti o segni segreti" è documentata, per quanto ne possa sapere, almeno fin dal XIII secolo. Oltre a Pietro Magliocca (che saluto se ci legge) anche Andrea Keber, nel Suo studio dal titolo "I segni segreti nei grossi veneziani" pubblicato a pag. 37 e segg. su Moneta e Storia, a cura della Deputazione di Storia Patria per le Venezie, Venezia 2017 (e ringrazio l'amico Luciano alias @417sonia per avermi regalato questo libro al penultimo Convegno di Verona) espone come la ricerca numismatica abbia individuato segni segreti sui denari grossi matapan di Giacomo Tiepolo (1229-1249) e sui denari grossi di Pietro Zani (1205-1229). A quanto sembra, in molti casi i punti segreti non servono soltanto a verificare l'autenticità di una moneta ma anche ad identificare il "masssaro"/zecchiere che l'ha prodotta. Nel caso della monetazione dei Savoia per la Sardegna, la funzione di tali punti era, tout court, quella di identificare l'autenticità della moneta, in quanto la paternità dell'incisione dei conii era riconducibile ad un solo zecchiere (nel caso della monetazione di V.A. III, si tratta di Lorenzo Lavy). La cosa abbastanza sorprendente perchè, a quanto pare, è assolutamente trascurata dagli Studiosi numismatici (da qualche parte del Forum dovrebbe esistere una discussione che avevo aperto forse 10 anni fa, con la quale chiedevo di discutere sui segni segreti nella monetazione del Regno d'Italia e che ricevette, se non ricordo male, una sola "pietosa" risposta...) è che nei Regolamenti di Zecca del Regno d'Italia, quanto meno fino alla seconda metà dell'ottocento, era previsto espressamente che l'Incisore dovesse apporre tali segni sulle monete. E' pur vero, come evidenziato anche da demonetis, che in quanto "segreti" i documenti relativi a questi segni erano certamente protetti con ogni cura; peraltro, una volta che una monetazione è dichiarata fuori corso legale ed è pure prescritta, non vi sarebbe più alcun ostacolo a renderla pubblica. Si tratta di un verbale interno alla Zecca, che sembra rispecchiare una routine ripetuta tutte le volte che l'Incisore presenta una nuova produzione monetale, corredata dai carrè in piombo uniface con le nuove impronte del dritto e del rovescio. Il linguaggio utilizzato ("Interrogato detto Lavy", ecc....) ha solo una parvenza "giudiziaria" ma rientra nell'ambito di quello che oggi chiameremo un "atto amministrativo" interno all'Ufficio della Zecca e destinato all'Organo sovraordinato (oggi sarebbe il Ministero dell'Economia e delle Finanze...al tempo di V.A. III era la Camera dei Conti e l'Intendente generale di Finanza). Saluti. M.
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  34. Queste 20 lire col 7 gambo largo, sono comuni quanto quelle col 7 normale e quindi,a parer mio, non hanno valore supplementare rispetto all'euro o ai due che potrebbero costare. saluti
    1 punto
  35. Il bello della documentazione studiata da bizerba è che, chiarisce, almeno per la zecca sabauda, la funzione dei segni segreti, ossia solo di garantirne la provenienza ufficiale, senza altri significati reconditi
    1 punto
  36. Mi unisco ai complimenti di @gigetto13 anche perché l'articolo di Fabrizio è davvero una perla! Magari si può mettere anche qui un'anticipazione...
    1 punto
  37. Se ti riferisci agli anellini nei campi, nella discussione che ti ho postato fedafa ne fa menzione al post 19...
    1 punto
  38. Ciao ragazzi, girando per la baia ho visto questo, venduto per quasi 60 euro che ha attirato la mia attenzione. Ho girato un po‘ in rete e mi sembra di capire che si tratta di quei biglietti emessi durante la grande guerra dai paesi sotto l‘Austria. Questo però presenta come particolarità che la matrice è ancora intatta e non è timbrato sul retro. É come se qualcuno si fosse preso tutta la mazzetta prima che venisse distribuita. Interessante. Su ebay se ne trovano, ma tutti circolati e timbrati. E mi sembra di vedere che non li compra nessuno... A questo punto sono curioso. Sapete dirmi di più sulla sua storia? Voi ci avreste speso 60€ per questo „biglietto del cinema“?
    1 punto
  39. Oggi in un'assemblea straordinaria a Roma l'Accademia Italiana di Studi Numismatici ha ratificato le dimissioni di Roberto Ganganelli da Presidente e nella successiva votazione è stato eletto il dr. Giuseppe Ruotolo, per il quale si tratta quindi di un ritorno alla guida dell'Accademia dopo un breve periodo. All'amico Pino Ruotolo auguri di buon lavoro!
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  40. 1 punto
  41. Caro @Legio II Italica perdonami per il ritardo: ecco la breve trattazione che ne fa F. Coarelli le Lexicon Topographicum Urbis Romae.
    1 punto
  42. Ciao. Grazie di cuore a tutti Voi per l'apprezzamento. Con alcuni amici del Forum stiamo approfondendo il tema dei "segni segreti" sulle monete del Regno d'Italia di V.E. II e Umberto. I Regolamenti di Zecca stabilivano infatti che l'Incisore dovesse apporre sulle monete dei "segni segreti". Al momento non abbiamo reperito documenti al riguardo, ma stiamo conducendo delle analisi interessanti che, quanto prima, speriamo di poter condividere con Voi. A presto dunque. ? Michele
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  43. Direi che la prima cosa da fare è conoscere bene che cosa si ha, la decisione di vendere o tenere o comunque di come gestire successivamente il "patrimonio" è una fase successiva. Concordo sul fatto di non pubblicizzare troppo, soprattutto con foto sul forum. Bisognerebbe sapere di dove sei per poterti consigliare professionisti seri a cui rivolgerti o associazioni che ti possano dare garanzia di serietà. Per farti un esempio, il Circolo numismatico bergamasco effettua stime gratuite, penso che altre associazioni analoghe possano fare altrettanto. Come ti ripeto, occorre sapere, per consigliarti, almeno la regione in cui abiti. Congratulazioni comunque per la corposa eredità !
    1 punto
  44. Roma Numismatics Limited, Auction 11, lot 422, 07.04.2016. Mysia, Kyzikos EL Hekte. Circa 400-360 BC. Bearded and laureate head of Zeus three-quarters facing; tunny fish to right below / Quadripartite incuse square. Leu 57, 1993, 100; cf. von Fritze 182 (stater); cf. Hurter & Liewald, SNR 83, 2004, p. 34, 182 (hemihekte). 2.64g, 11mm. Near Extremely Fine. Extremely Rare, apparently only the third known example.
    1 punto
  45. Cercasi volontario per promozione numismatica sui social ! Da parte mia l'odio verso fb e altre peggiori forme di banalizzazione tipo mordi e fuggi e' grande. Teniamoci caro il forum!
    1 punto
  46. Questa moneta viene, spesso, attribuita alla zecca di Reggio Calabria. Per me rimane di zecca napoletana, MIR 99/3
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  47. Ciao @Theodor Mommsen , escluso il Lexicon che non ho e dal quale attendo tue eventuali notizie sull' Ara , continuo nella ricerca presso i miei libri ; una notizia sull' Ara della Fortuna Redux l' ho rintracciata nel grande volume del Pratili : Della Via Appia riconosciuta e descritta da Roma a Brindisi . Certamente tu avrai il libro , ma per chi non l' avesse riporto parte del passo , trascritto in Italiano corrente , relativo all' Ara : "Fuori della Porta Capena , innalzato , si vedeva il Tempio della Fortuna dei Viandanti , alla quale essi prima di partire , o con preghiere o con voti o con sacrifici , si raccomandavano . Anche in altra maniera , Fortuna Prospera , si chiamava , come presso Eliano si legge . Non e' certo se in questo Tempio sacrificasse in ringraziamento del passato pericolo Paolo Emilio , come riporta Aurelio Vittore oppure se nel Tempio della Fortuna Reduce che si trova presso il Monte Celio , benche' questo sembri essere stato edificato nei secoli successivi dall' Imperatore Domiziano come ricorda un Epigramma di Marziale ; in quel luogo , dove prima era una piccola Ara ossia un Sacello , era stata dedicata per il salvo ritorno di Augusto , di cui parla anche Dione (Cassio)"
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  48. Altre immagini per chi smanetta su facebook antica stamperia fabar Locale a dir poco stupendo...
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  49. Buonasera a tutti, è un po' che non posto qualche Morgan, volevo farvi vedere un acquisto recente che ci tenevo a mettere in colleziono, visto che in giro non se vedono di box della GSA. Ditemi voi in che grado è stata chiusa. .
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