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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/13/18 in tutte le aree
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Buonasera, tornese di Filippo IV. Al dritto 1648 al rovescio 1647, R33 punti
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Grazie a questo esemplare , che cercavo da tempo , completo la serie tipologica degli argenti per la Sardegna di Vittorio Amedeo III 1/4 di Scudo per la Sardegna 1774 Vittorio Amedeo III2 punti
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Acquistata una copia del libro sabato scorso durante il convegno di Milano, l'ho letto subito e devo dire che è veramente ben fatto, la parte storica è veramente esaustiva con i dettagliati deli avvenimenti che hanno coinvolto tutte le città appartenenti allo Stato dei Presidi. Passando alla parte numismatica, molto chiara, con spiegazioni ben documentate sulla Zecca di coniazione delle monete e sulle equivalenze tra queste e quelle Napoletane, Regno al quale i Presidi appartenevano, sulla scoperta di due ribattiture veramente straordinarie, ottima idea la spiegazione a fine libro, dello stemma di Borbone di Napoli, tutto questo sarà di sicuro riferimento per classificazioni in futuri cataloghi d'asta o libri. Splendide le foto di tutte le monete emesse, unico appunto avrei aggiunto una foto della collezione completa dell'autore che ha mostrato sabato a Milano, ma questa è solo un dettaglio che nulla toglie alla splendida opera di Riccardo Martina. Una mia pecca è quella di aver descritto così sinteticamente un libro che merita di essere letto e che deve stare nella libreria di un appassionato di numismatica.2 punti
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Buona sera a tutti.... vedo che col passare del tempo qualche persona apprezza il lavoro fatto ...cioe' la differenziazione della rarita' in base alla conservazione; per la monetazione dei Savoia per la Sardegna penso che questo principio sia basilare....come trall'altro anche per altre tipologia di monete... per chi vorra' fare quattro chiacchere e scambiare pareri saro' a disposizione al convegno di Verona, allo stand n. 253 fila G Un ringraziamento e un caro saluto a tutti Riccardo Rossi2 punti
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Andrò parzialmente controcorrente. L'acquisto di testi da studio, sacrosanto, dovrebbe andare di pari passo con l'acquisizione di monete comuni e di basso costo. Acquistare prima tutti e solo i libri può avere l'effetto di spegnere la passione e l'interesse. I libri devono rispondere al desiderio di conoscenza che, spesso, arriva e si amplia quando si è in possesso di una moneta, che fa scorgere il desiderio di comprenderne i dettagli e le motivazioni dietro alle scelte stilistiche. Quando si entrerà in possesso di varie monete, magari legate a riforme monetatie differenti, allora si ci chiederà perchè mai sia stato necessario svalutare la moneta (nel caso repubblicano passare da un standard ponderale all'altro). In altre parole, l'appetito (per i libri) vien mangiando e non da solo. Naturalmente nella fase in cui si è senza esperienza, bisogna documentarsi e bene sui costi di un determinato bene e sui canali di acquisto, mettendo in conto che la probabilità di commettere degli errori di valutazione è alta o molto alta. Per farti un esempio pratico, negli ultimi anni sono diventato appassionato collezionista di monete bizantine di zecca siciliana. Leggo monografie di imperatori sconosciuti ai più e leggo articoli sulla politica economica tardo-antica/altomediovale. Ora, questo mio interesse è sorto molto gradualmente con l'acquisto, totalmente casuale (bizantine in lotti di altri periodi) che mi ha portato prima ad interessarmi vagamente e distrattamente dell'argomento, apprezzando la bellezza delle incisioni e l'approccio monetario del periodo tardo antico, per passare dopo svariati approfondimenti, ad acquistare monete alto-medievali oggettivamente brutte, ma di cui apprezzo ORA la storia e le vicende economico/politiche che vi stanno dietro, e che mai e dico mai mi sarei sognato di acquistare solo pochi anni fa e, su cui, a maggior ragione, mai mi sarei documentato in assenza della monetina nuda e cruda nella mia collezione. Ti consiglio in definitiva, nell'immediato, insieme al'acquisto di uno/due testi che trattano la monetazione in maniera molto generale (un corpus che ti permetta di muoverti senza passi falsi) il graduale acquisto delle monete più comuni della monetazione di cui sei interessato. I testi specialisti verranno naturalmente dopo. Se sei totalmente privo di esperienza, l'acquisto in asta può essere un canale interessante, in quando i prezzi non possono essere gonfiati più di tanto, al contrario dell'acquisto al mercatino, dove tutto dipende dalla persona che ti trovi di fronte. Non sottovalutare nemmeno questo forum, che di può essere di enorme supporto su praticamente ogni aspetto, a partire dalla determinazione del giusto prezzo di acquisto. Buona collezione2 punti
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Buonasera , come sempre post stimolanti da parte di Legio II Italica , da parte mia posso dire che sono convinto che gli antichi romani molto probabilmente collezionavano monete romane ,la prova risiede nella notizia di un ritrovamento avvenuto nel 1880 a Ottobiano ( PV ). Si tratto' del rinvenimento di 46 monete che coprivano cronologicamente I primi due secoli e mezzo dell' impero ,tutte un ottimo stato di conservazione ,chiaramente una raccolta filologica dei primi imperatori che ad un certo punto venne occultata in un vaso di terracotta e interrata . Purtroppo del tesoretto non e' rimasto nulla , tranne la notizia stessa contenuta in un foglio ritrovato in un vecchio archivio familiare . Fonte : Giuseppe Papetti .Ottobiano ,indagine per una ricostruzione storica.2 punti
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Piu' che un Post di argomento specifico , presento una riflessione che avrebbe bisogno di piu' risposte . Da diverse fonti antiche sappiamo con certezza che gli antichi Romani , in particolare quelli possidenti di epoca repubblicana , erano accaniti collezionisti nel senso di possessori di oggetti o beni di lusso e rari quali a quel tempo potevano essere opere d' arte , cioe' : statue , vasellami in metalli preziosi , gemme lavorate e non , quadri , ornamenti preziosi ; insomma tenevano nelle ricche case di Senatori , Consoli e Pretori , tutte quelle opere e manufatti che per la maggior parte provenivano da bottini di guerra , specialmente durante le guerre di conquista di epoca repubblicana e a seguire del primo Impero ; un esempio famoso di possesso di cose rare e preziose fu il caso di Marco Antonio e del suo amore per Cleopatra alla quale voleva offrire un rarissimo Opale , una pietra preziosa a quel tempo rara ed eccezionale , ma questo amore appassionato di Marco Antonio provoco' la disgrazia di un Senatore romano conosciuto e molto rispettato a Roma , il suo nome era Nonio e possedeva una spettacolare collezione di gioielli raffinati e pietre preziose e aveva uno degli Opali più belli mai visti fino a quel tempo . Marco Antonio penso' che non ci sarebbe stato regalo migliore di questo meraviglioso Opale per una Regina quale era Cleopatra , l’ unico inconveniente è che non tenne in debito conto che il suo possessore , il Senatore Nonio , non era assolutamente disposto a cederlo . Marco Antonio offrí ingenti somme di denaro a Nonio che continuava ad insistere su una posizione di netto rifiuto , ma ben conoscendo la tenacia e la caparbietà di Marco Antonio , il Senatore romano preferí andare in esilio pur di rimanere in possesso della gemma e della sua collezione , anche per prevenire ulteriori pericolosi scontri con Marco Antonio . Fu così che Cleopatra non ricevette in dono l´Opale e Marco Antonio rimase ferito nel suo orgoglio ; Roma perse in Nonio uno dei suoi migliori uomini politici , infatti mori' in volontario esilio ad Alessandria senza lasciare il suo amato Opale . Terminata la fase di espansionismo militare stabile , nella prima meta' circa del II secolo , i Romani non ebbero piu' modo di arricchire le loro collezioni private tramite bottini di guerra , quindi proliferarono in tutto l' Impero e particolarmente a Roma , artisti che creavano copie di statuaria antica in marmo e bronzo , mentre artigiani molto valenti producevano tutte quelle opere “minori” che prima venivano predate ai popoli conquistati . Ora , in tutta questa smania di collezionismo , una attitudine probabilmente innata nella maggior parte degli uomini , indipendentemente dall' importanza e valore degli oggetti posseduti , mi sono spesso chiesto se rientrava in questa attitudine anche la numismatica , ovvero il collezionare monete di particolare interesse storico familiare . Onestamente non conosco se in qualche testo classico antico sia presente la notizia che dei Romani antichi tenessero in casa delle monete “fuori corso” antiche , che magari tramandavano in Oro , Argento o Bronzo , fatti o eventi antichi oppure con Imperatori degni di memoria , od anche piu' semplicemente un collezionismo generale di monete senza pregiudizi ; questo tipo di collezionismo numismatico antico potrebbe in parte spiegare il perche' molte monete romane si presentano ancora oggi in conservazione che per definizione moderna sono definite SPL o addirittura FDC , le quali sembrano non aver mai circolato e che in genere sono presenti in quei particolari ritrovamenti che chiamiamo “ripostigli”; praticamente sarebbe come se oggi un collezionista di monete moderne , ad esempio di Euro , le nascondesse e un lontanissimo giorno futuro venissero ritrovate nelle stesse condizioni di FDC in cui furono coniate . Grazie a quanti vorranno esprimere i loro pareri .1 punto
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Navigando capita di trovare simpatiche immagini con protagoniste le monete (ma anche molta cartamoneta). Ne avete qualcuna da mostrare?1 punto
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Dal web due frazioni crotoniati: Roma Numismatics Ltd., E-Live Auction 4, 29/11/2018, 54 Bruttium, Kroton AR Obol. Circa early 5th Century BC. Tripod / Thunderbolt between two annulets. SNG ANS 333; Weber 1022. 0.76g, 9mm, 10h. Near Very Fine. Very Rare. From a private European Collection. Roma Numismatics Ltd., E-Live Auction 4, 29/11/2018, 55 Bruttium, Kroton AR Diobol. Circa 430-420 BC. Tripod / Thunderbolt between two annulets. Attianese 93; HN Italy 2134; SNG ANS 333.0.48g, 9mm, m10h. Very Fine. Attractive old cabinet tone. From a private European Collection. Entrambi divisionali di Crotone di grande interesse. L’identificazione dei nominali risulta andrebbe tuttavia precisata: Il primo es. (gr. 0, 76) viene classificato come obolo (!), il secondo (gr. 0,48) come diobolo (!). Eppure il modulo del tondello (mm 9 in entrambi) sembrerebbe indicare un unico nominale (diobolo) di cui il primo più leggero per la evidente consunzione. Una breve ricerca sul web e sui principali repertori sillogistici consente di recuperare un discreto numero di esemplari con la medesima tipologia di cui fornisco un breve catalogo che non ha pretese di completezza e risulta pertanto suscettibile di integrazioni: 1. Attianese 375 (gr. 0,87) 2. SNG Cop. 1793 (gr, 0,87; mm 9) 3. *CNG 385, 2016, 53 (gr. 0,84; mm 10) 4. Attianese 376 (gr. 0,84) 5. *CNG 109, 2018, 45 (gr. 0,79; mm 9) 6. Berlin, SM, 1847/7729 (gr. 0,78; mm 9) 7. Parma, Complesso Monumentale della Pilotta, Medagliere, inv. 1141 (gr. 0,77; mm 8,9. V. G. Gargano, Le monete lucane e bruzie nel Medagliere del Complesso Monumentale della Pilotta, in S. Pennestrì (a cura di), Complesso Monumentale della Pilotta. Il Medagliere, Notiziario del Portale Numismatico dello Stato, serie "Medaglieri Italiani", 11.1 – 2018, n. 134) 8. Roma Numismatics Ltd., E-Live Auc. 4, 2018, 54 (gr. 0,76; mm 9) 9. Weber 1022 (gr. 0,75; mm 9) 10. SNG ANS 333 (gr. 0,73; mm 9) 11. CNG 224, 2009, 19 (gr. 0,71; mm 7) 12. *J. Elsen, list 213, 2000, 14 (gr. 0,68; mm 8,2) 13. BMC Italy 62 (gr. 0,67) 14. *CNG, E-Auc. 233, 2010, 101 (gr. 0,58; mm 8 ) 15. Roma Numismatics Ltd., E-Live Auc. 4, 2018, 55 (gr. 0,48; mm 9) Segue l’illustrazione degli esemplari contrassegnati da asterisco. CNG 385, 2016, 53 (diobol: gr. 0,84; mm 10) CNG 109, 2018, 45 (diobol: gr. 0,79; mm 9) J. Elsen, list 213, 2000, 14 (diobol: gr. 0,68 mm 8,2) CNG, E-Auc. 233, 2010, 101 (diobol: gr. 0,58; mm 8 ) Gli esemplari raccolti prefigurano un nucleo compatto per omogeneità ponderale (peso medio gr. 0,74) e caratteristiche tecniche (modulo di mm. 8-10), elementi che sembrerebbero suggerire un'identificazione del nominale come diobolo piuttosto che come obolo, confermando quanto già prospettato da Rutter (HN Italy, 2134). Tale identificazione che sembrerebbe peraltro comprovata dai due cerchietti presenti al rovescio. La raffigurazione del segno del valore (OO) per indicare il nominale non è tutt'altro che estranea al repertorio tipologico crotoniate. Per restare nell’ambito dei dioboli si possono citare quelli con tripode/lepre e due cerchietti - questi ultimi generalmente posti al R/ (a) ma anche al D/ (b) e che in una serie (c) risultano accompagnati al D/ dalla sigla , evidente allusione al nominale - o i più rari dioboli tripode/pegaso OO (d). a) Naville Numismatics Ltd., Live Auction 25, 2016, 44 (gr. 0,83) b) CNG 69, 2005, 59 (gr. 0,81) c) Harlan J. Berk Ltd., 102th buy or bid sale,1998, 135 (gr. 0,71) d) CNG 236, 2010, 16 (gr. 0,76)1 punto
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Con le immagini di queste due monete inserite oggi in collezione completiamo la scheda del catalogo https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-EF/36 Sì tratta di due monete da un grosso del I tipo di Emanuele Filiberto della zecca di Aosta (sigle NV per Vialard) con data 1554 e 1557. Monete battute seguendo l'ordinanza di ottobre 1554 che le prescriveva al taglio di 114 pezzi al marco ed una bontà di 3,3 denari. Sino al febbraio del 1559 risultano battuti 31820 marchi, quindi più di 3 milioni e 600 mila pezzi, il primo anno risulta un poco più raro rispetto gli altri millesimi. ... sono gli ultimi due anni mancanti a @piergi00 ma non dubito che presto completerà la sua collezione... io attendo ancora l'occasione di inserire il 1558 ed il 1559, ma basta avere pazienza...1 punto
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Bello complimenti, ottimi fondi al rovescio, mi piacerebbe dire che è chiuso MS64, ma penso che sia piuttosto un MS63, spero comunque di sbagliarmi.1 punto
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Segnalo l'uscita dell'opera di Riccardo Martina: L’EDITRICE DIANA, Associazione Culturale Italia Numismatica Presenta: RICCARDO MARTINA I quattrini dei Reali Presìdi di Toscana Lo Stato dei Presìdi (1557-1801) fu un’entità statale unica ed irripetibile nel panorama storico-politico italiano. Enclave istituita da Filippo II di Spagna per garantire un approdo sicuro alle sue navi e comprendente le piazzeforti maremmane di Orbetello, Porto Ercole, Talamone e, dal 1603 Longone all’Isola d’Elba, seguì, per quasi 250 anni, le sorti della corona spagnola prima e del Regno di Napoli poi, fino all’annessione al napoleonico Regno d’Etruria. Territori di confine tra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio, porti militari e commerciali, nei presìdios transitavano merci e mercanti italiani e stranieri e vi circolavano monete e valute di ogni tipo. Solamente nel 1782, regnante a Napoli Ferdinando IV di Borbone, si decise di emettere una serie monetale in rame, nei tagli da quattro, due e un quattrino, destinata espressamente alla circolazione nei territori dei Reali Presìdi di Toscana. L’autore, dopo un’ampia premessa storica, dove ripercorre la genesi della nascita dello Stato dei Presìdi e ne delinea il quadro sociale ed economico, illustra gli aspetti connessi alla monetazione, soffermandosi, in particolare, sulla questione della coniazione dei “quattrini” e affrontando le problematiche prettamente numismatiche: i motivi alla base della loro coniazione, la tipologia, le varianti, gli esemplari reimpressi, la classificazione nelle fonti e nella letteratura numismatica, chiudendo con una catalogazione riepilogativa aggiornata e, in appendice, un’ipotesi sulla tiratura dei pezzi emessi, sulla base degli studi dei documenti consultati. INDICE PRESENTAZIONE del Sindaco di Orbetello, Andrea Casamenti PREFAZIONE di Pietro Magliocca INTRODUZIONE Cap. I - LO STATO DEI PRESIDI 1. Genesi dell’enclave spagnola in Maremma 2. Il periodo spagnolo (1557-1707) 3. I Presìdi nella storia: l’assedio di Orbetello (1646) e le battaglie per Porto Longone (1646; 1650) 4. Il periodo borbonico (1734-1801) Cap. II- LA MONETAZIONE DELLO STATO DEI PRESIDI 1. La circolazione monetaria 2. I quattrini di Ferdinando IV 3. Per un aggiornamento del Corpus Nummorum Italicorum 4. Le ribattiture Cap. III-IL CATALOGO APPENDICE La tiratura del 1782 e del 1798 calcolata sulla base dei documenti del Circolo Numismatico Napoletano BIBLIOGRAFIA1 punto
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È un libro non solo scritto bene, ma interessante nella parte storica e completo nella parte numismatica. Riccardo è il maggiore esperto di questa monetazione e lo ha dimostrato anche sabato scorso a Milano. Riccardo, apettiamo la seconda edizione!1 punto
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Costantino è sicuramente un personaggio ambiguo. sicuramente professo la religione del sol invictus e altrettanto sicuramente appoggiò il cristianesimo regolandolo a nicea. Però anche ammettendo che si fosse convertito al cristianesimo l’ambiguita rimane, infatti egli appoggio la scomunica di Ario e dei vescovi a lui seguaci ma in punto di morte fu battezzato proprio da un vescovo ariano.. ovviamente essendo la fonte Eusebio di Cesarea il tutto è da prendere con le pinze perché lui stesso ammette: “…in questa storia presenteremo in generale solo quegli eventi che possono risultare utili prima a noi stessi e poi ai posteri” “Può essere lecito e opportuno utilizzare la falsità come medicina, per il beneficio di coloro che vogliono essere ingannati” Detto questo vorrei provare a buttare lì una mia interpretazione della X.. Sapendo che era uso comune per i legionari devoti a mitra mettere una X sullo scudo, ed essendo in maggioranza nell’esercito, potrebbe forse essere una rappresentazione schematica e astratta dell’esercito? Altra ipotesi: il famoso sogno prima della battaglia di ponte Milvio era diffuso in due versioni, una cristiana (giunta fino a noi è riportata da Eusebio di Cesarea) e una pagana di cui sono rimaste pochissime tracce. Tra l’altro nel famoso arco di trionfo dove si narra l’episodio l’iscrizione può essere interpretata in entrambi i modi mantenendo l’ambiguità tipica di Costantino. In entrambe le leggende però si parla di far dipingere gli scudi con delle X (cosa che i devoti a mitra facevano comunque). potrebbe essere dunque una commemorazione della visione in chiave pagana o magari collegata alla costruzione di qualche templio dedicato a questa? i dubbi rimangono ma trovo questa discussione davvero interessante e produttiva.1 punto
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DE GREGE EPICURI Credo anch'io che si tratti di Arelate, prima officina. Non ti so dire la rarità, nè la classificazine RIC. La legenda del diritto, visto che CRISPO è al dativo, risulta: DOMINO NOSTRO CRISPO NOBILISSIMO CAESARI.1 punto
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@Bradi , a volte le persone paiono un pò burbere specie quando dicono ciò che non vogliamo sentirci dire (ti parlo per esperienza personale con monetaio), però meglio uno che ti dice la verità in qualunque modo la dice... che altro!1 punto
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Riguardo le schede telefoniche mi ricordo che persino mia sorella, che è veramente l'ultima persona al mondo interessata al collezionismo, iniziò a collezionarle, ne aveva un botto e comprò addirittua un classificatore1 punto
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Senza dubbio sarà un ottimo lavoro. Allora se riesco ad andare a Verona non mancherò di prenderne una copia.1 punto
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Ciao Rocco?...rara sta monetina comunque io credo che la variante sia una sola... FERDIII: P.F.A. SIC.ET HEIR. REX. (manca il punto pure tra FERD e III) invece di FERD. III . P.F.A. SIC.ET HIER. REX. Almeno io la variante con i soli due punti e legenda (corretta) HIER non l'ho mai vista...ho visionato solo tre esemplari, ma su quello mi baso e credo che la variante a/b sia una soltanto...se qualcuno mi posta na foto della variante 128a sarò felice di cambiare idea. Sempre cordialmente. Cristiano Allego la foto del mio esemplare con le medesime caratteristiche, la conservazione è quel che è, ma la rarità c'è!1 punto
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http://img.photobucket.com/albums/v142/nikita_58/POL1_zpsegcgdxzy.jpg __________________________________________________________________________________________________________ http://img.photobucket.com/albums/v142/nikita_58/POL10_zpsriai6hwn.jpg __________________________________________________________________________________________________________ http://img.photobucket.com/albums/v142/nikita_58/POL2_zpsmplft5vt.jpg __________________________________________________________________________________________________________ http://img.photobucket.com/albums/v142/nikita_58/POL3_zpscxitqb9a.jpg __________________________________________________________________________________________________________ http://img.photobucket.com/albums/v142/nikita_58/POL4_zps7xvqevub.jpg __________________________________________________________________________________________________________ http://img.photobucket.com/albums/v142/nikita_58/POL5_zpsgkalgfli.jpg __________________________________________________________________________________________________________ ____________________________ __________________________________________________________________________________________________________ Come si suol dire.. un link od una faccina valgono più di mille parole! __________________________________________________________________________________________________________1 punto
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La zecca era in mano ai rivoluzionari, coniavano monete del 16471 punto
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Grazie per le risposte, ora sto tentando di acquistare il reale 1732 sull'asta da te consigliata. Per quanto riguarda il catalogo l'ho ordinato.1 punto
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Mah, sinceramente, senza offesa, come hai potuto pensare ad una moneta da 50 cent coniata anche parzialmente come una da 20 avendola tu in mano? Se queste foto fossero state postate al primo messaggio, non saresti rimasto col dubbio per 2 giorni, sono semplici colpi che si trovano su milioni di monete in circolazione. Se fosse stato un tentativo di qualche furbone di farla passare come un errore, bhè, di strada nel mondo delle truffe, ne deve fare ancora tanta!1 punto
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Complimenti!! splendide monete, la prima poi... sembra appena uscita dal conio.1 punto
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Ciao @cristianaprilia sono arrivato un po’ in ritardo ma complimenti per il tuo nuovo acquisto. I GSA hanno un fascino particolare e sono stati la mia prima passione nel mondo dei Morgan e di quelli “abbordabili” come prezzi mi manca solo il 1878-cc mentre il 1879-cc, il 1890-cc ed il 1891-cc (uno spitting eagle!!!) mi accontento di averli certificati PCGS (rispettivamente xf40, au55 e ms62). Mi fa piacere che ci sia qualcun altro come me che è molto appassionato dei Morgan Dollars.1 punto
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Medaglia devozionale da rosario, bronzo/ottone, del XVIII sec., probabile produzione romana.- D/ La Madonna dei sette dolori, anepigrafe.- R/ Gesù crocifisso, con ai lati due figure inginocchiate, quella di sx sembra portare un cappuccio in uso a molte confraternite del XVIII sec., la scritta: SOC. SS. CRV - CIFISS[O], mi porta a ipotizzare che sia una Società (Confraternita) del SS.Crocifisso, ipotesi plausibile ma non assolutamente certa?- Ciao Borgho1 punto
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DE GREGE EPICURI La consegna di ostaggi era la norma assoluta. Nelle "Vite dei dodicio cesari" di Svetonio leggo (Divo Auguato, XXI, 2-3):"Costrinse alcuni principi barbari a giurare nel tempio di Marte Ultore; e tentò poi di ottenere da alcuni di essi un nuovo tipo di ostaggi, cioè delle donne, poichè si accorgeva che essi non si curavano degli ostaggi maschi.." Però avanzo una seconda ipotesi, anche se mi pare meno probabile: che la scena si riferisca alla sua riforma matrimoniale (Lex Iulia de maritandis ordinibus, del 17 a,C.). Sempre da Svetonio (XXXIV, 2): "Ma poichè anche così i cavalieri ne richiesero insistentemente l'abolizione ((della legge, che imponeva matrimoni precoci)) durante un pubblico spettacolo, fece venire i figli di Germanico e li mostrò, alcuni tra le sue braccia, altri tra quelle del padre, dando a intendere col gesto e con lo sguardo che nessuno avrebbe dovuto trovare gravosa l'imitazione dell'esempio di quel giovane".1 punto
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Ho trovato questo...forse qualcosa riferito ai figli della Gallia o Germania ceduti all' imperatore come padrino o come sottomissione ? Augusto era interessato alla Germania non solo come una potenziale minaccia per la Gallia benestante e romanizzata, ma anche come un'area di possibile espansione dell'influenza romana. Nel 15 aC i figli di sua moglie Livia Tiberio e Nerone Claudio Druso avevano annessi la Raetia e il Norico, le province alpine che coprivano la catena montuosa fino al Danubio.Con la conquista di queste terre i Romani estesero i loro territori e conquistarono il controllo delle principali rotte di invasione dalla Germania all'Italia. Seguirono altri impegni di forze romane lungo i grandi confini fluviali del Nord, con Nerone Claudio Druso inviato a Germania e Tiberio in Illiria. Mentre Tiberio portava Pannonia e Dalmazia sotto il giogo romano, suo fratello guidò quattro campagne audaci in Germania tra l'Elba e il Reno. Poco dopo la morte di Druso in un incidente nel 9 aC, Tiberio fu inviato a prendere in consegna la campagna tedesca, che si concentrò principalmente sul controllo solidale delle aree che Druso aveva conquistato tra il Reno e l'Ems. Vinse una vittoria importante, e l'anno seguente ottenne un trionfo, il potere tribunale per cinque anni e il suo secondo consolato.Fatta eccezione per il fastidioso Sugambri, il resto delle tribù tedesche conquistate cercò prontamente la pace, mandando emissari a visitare Augusto, che aveva preso residenza a Lugdunum. Questo denario celebra la conclusione di quella campagna, e sembrerebbe raffigurare la resa dei re tedeschi ad Augusto oa Tiberio, con le tribù sconfitte che offrono i loro giovani come ostaggi. Crescerebbero nei circoli della nobiltà, essendo educati alla maniera romana. Augusto AR Denario. Roma, Lugdunum, 8-7 aC. AVGVSTVS DIVI F, busto laureato a destra / Augusto, a testa scoperta e in toga, seduto a sinistra su una sedia curule su pedana bassa, che estende la mano destra verso una Gallia occulta o tedesca a sinistra, in piedi a destra, con un bambino tenuto in entrambe le mani verso Augusto ; IMP XIII (I) in exergue. RIC 201a; C. 175; BMC Gaul 216. 3,79 g, 20 mm, 7 ore.1 punto
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DE GREGE EPICURI Secondo me, sui 100 € o qualcosa di più (anche perchè al rovescio ci sono proprio gli strumenti per coniare monete!) Beh, io forse sono un po' tirchio...1 punto
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Volantino/invito prodotto a Napoli in occasione del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, veniva distribuito ai passanti ricordando l'appuntamento musicale al Teatro San Carlo della Messa da Requiem.1 punto
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Gli interventi dei relatori F. De Luca, A. Giaccardi, R. Martina sono stati unici, veramente ben programmati e molto interessanti. Mi è spiaciuto non poter rivedere alcuni amici. Spero in Verona. Roberto1 punto
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Alcuni frammenti della bella giornata. Presentazione della giornata con Mario Limido e Umberto Moruzzi.1 punto
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Buonasera a tutti, Non colleziono il Regno di Sicilia, ma se mi vengono proposte monete del genere.... Non posso lasciarle scappare. Cosa ne pensate?1 punto
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Buongiorno a tutti, come classifichereste questo tornese di Filippo II? Grazie a chi dirà la sua...1 punto
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Questa scheda biografica fa da prologo alla discussione vera e propria che nasce da alcune considerazioni effettuate dopo un recente acquisto. Ho avuto modo di acquisire ultimamente un denario frammentario (un vero peccato perché con buoni dettagli) ad un prezzo da… “pizza quattro stagioni”. Di basso valore numismatico per la sua lacunosità, mi consente però di inserire nei vassoi il ritratto di questo imperatore di secondo piano (il gesto più saliente alla fine fu l’aver ordito e concretizzato l’uccisione di Caracalla) senza svenarmi o togliere fondi per esemplari più calzanti i miei interessi collezionsitici. IMP C M OPEL SEV MACRINVS AVG, busto laureate e corazzato, rivolto a destra / FELICITAS TEMPORVM, Felicitas stante sinistra, reggente caduceus nella mano destra, scettro nella sinistra. RIC IV 59; BMCRE pg. 496; RSC 15a. Siamo quindi in presenza di uno dei due imperatori che non soggiornarono mai, in quanto tali, a Roma. E’ il primo, in quanto stessa sorte toccherà in seguito a Massimino Trace. Come abbiamo visto in apertura la sua fisionomia era caratterizzata da una barba riccia. Se andiamo a confrontare i ritratti della statuaria con quelli numismatici notiamo che esistono due tipi di ritratti sulle monete: uno con barba corta e abbastanza curata (giovanile?) e uno con barba fluente (più senile?). Di seguito alcuni esemplari presi a caso e ordinati cronologicamente. April - December 217 April - December 217 July 217 - March 218 July 217 - March 218 July 217 - March 218 July 217 - March 218 Non vi è alcuna possibilità di collocare l’emissione rispetto alla ritrattistica: i due tipi sono mescolati senza distinzione cronologica. Inoltre i 14 mesi di regno non consentono di ipotizzare una variazione del ritratto dovuta ad un evidente e progressivo invecchiamento. Si potrebbe supporre che la barba lunga fosse specifica dei ritratti più tardi (che ne so, sul campo di battaglia magari si radeva di meno) ma questa caratteristica è presente anche nei periodi iniziali (aprile-dicembre 217). Ma la riflessione di fondo è la seguente. Macrinus non è mai stato a Roma da Imperatore. Quindi come si è giunti a raggiungere un’effige imperiale? Forse la barba corta è più idealizzata e meno personale mentre quella con la barba lunga è più realistica se prestiamo fede alla statuaria ma allora la domanda è: chi ha scolpito le statue? Tra l’esercito vi erano dei scultori? Lo dubito… forse veniva demandato il lavoro ad artigiani locali di provata bravura? Forse, come ho letto da qualche parte, venivano create delle piccole statue (figuline?) con il volto del regnante e queste inviate alla zecca di Roma per la coniare monete (e magari creare statue per esporle al popolo nei luoghi pubblici per rendere note le fattezze dell’Imperatore)? Una situazione simile la osserviamo anche nel già citato Massimino I il Trace e il suo ritratto che da abbastanza idealizzato passa nel tempo a quello più caratteristico… e in questo caso la distanza geografica è minore. In estrema sintesi: come faceva la zecca centrale ad esser al corrente dell’aspetto di un neo imperatore? Ciao Illyricum1 punto
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Nei giorni scorsi un membro del Forum mi ha inviato questa moneta piuttosto compromessa da numerose incrostazioni ed ossidazioni. Il conferente colleziona monete di media e bassa conservazione e quindi ha richiesto se ci fosse possibilità di eliminare le suddette anomalie rendendo il più possibile godibile questo esemplare. I lavaggi di prova non hanno dato risultati apprezzabili e quindi ho proceduto con l'asportazione meccanica delle alterazioni della superficie, lavorando sotto forte ingrandimento. Dopo circa cinque ore di lavoro al mcroscopio, questo è stato il risultato parziale: Dopo altre tre ore di lavoro Il risultato finale è il seguente. Ovviamente le ossidazioni hanno lasciato tracce di corrosione sulla superficie che non è stato possibile eliminare con il rischio della scopertura del metallo vivo.1 punto
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Mysia, Kyzikos EL Stater. Circa 500-450 BC. Facing gorgoneion with mouth open and tongue protruding, six serpents on top of head, another below each ear; below, tunny fish to left / Quadripartite incuse square. Von Fritze 129, pl. IV, 15; Boston 1445 = Warren 1492; cf. SNG von Aulock 7295 (hemihekte); SNG France –. 16.12g, 20mm. Good Very Fine. Extremely Rare, and among the finest known. While the origin or inspiration for many of the types used at Kyzikos is obscure or uncertain, the apotropaic design used on this type may be reasonably considered to have been taken from the drachms of Apollonia Pontika on the Black Sea coast of Thrace. Both on account of its relatively proximity to Kyzikos and the latter’s strategic location on the main trade route, Apollonia would inevitably have had close trade economic ties with this city.1 punto
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