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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/07/18 in tutte le aree
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FALSI Un argomento molto complesso e delicato riguarda ovviamente quello dei falsi. C’era sempre stata consapevolezza della rarità di questa emissione e già a fine XIX / inizio XX secolo circolava un falso, del quale ho censito finora tre esemplari, uno dei quali presente nella collezione Gnecchi del Museo Nazionale Romano. Ha stile incongruo, con globetto sulla visiera. F1) – OF1/RF1 – g. 2,32 – 11h Da Bahrfeldt, p. 18, tav. II, 7 (esemplare non rintracciato) F2) – OF1/RF1 – g. ? – 11h Ex coll. Biaggi 4 F3) – OF1/RF1 – g. 2,25 – 10h Roma, MNR 50525 (da acquisto Cesano nel 1909)[= Bahrfeldt 5.10] Successivamente, a metà anni ’90, comparve un nuovo falso, riportati su Bulletin on Counterfeits. Il diritto non trova un conio corrispondente a pezzi autentici, mentre il rovescio risulta copiato da un R5. F4) – OF2/RF2 – g. 2,25 – 8h Bulletin of Counterfeits 21/2, 1997, p. 21 (“fields flatter and gold more reddish. Surfaces slightly rough”). Poi l’esemplare apparso su Gorny & Mosch nel 2015 ha suscitato sconcerto fra gli esperti che l’hanno potuto esaminare dal vivo. E’ risultato essere un falso, copiato dai conii O6/R5, probabilmente ricavato dal calco del pezzo n. 8 (NAC), con tondello più largo e ricostruzione (errata) della leggenda dell’etnico, come si può vedere dai dettagli. F5) – OF3/RF3 – g. 2,30 – 12h Gorny & Mosch 232, 5.x.2015, 351 ESEMPLARE BERTOLAMI 52/2018, 118 In simile contesto appare di notevole interessa la comparsa di un nuovo esemplare, privo di pregresso pedigree, nella corrente asta Bertolami 52. Da informazioni si sa soltanto che era presente in una collezione inglese da circa 3 anni. A prima vista sembra originale ed è una moneta coniata, ma a un più attento confronto si riscontrano alcune importanti incongruenze, anche rispetto ai conii di riferimento, che dovrebbero essere O8 e R6, anche se non si può escludere che il conio del diritto sia solo simile e inedito. g. 2,24 – 11h In particolare, il conio del diritto sembra molto stretto, fino al bordo perlinato e già questo dettaglio sorprende nel caso degli aurei marziali. Osservando di sbieco si nota chiaramente un notevole sollevamento del margine del bordo fino al perlinato sulla sinistra (e nulla a destra), come si può meglio vedere da questa foto, presa da un amico che era sul posto. Inoltre si nota una mancanza di plasticità nella zona tra zigomo e naso (normalmente negli aurei marziali la gota e la piega dietro il naso sono curve in modo morbido e graduale). Piuttosto eclatante è l'errore dell'etnico al rovescio. La prima lettera, R, è completamente travisata. Per un confronto possiamo solo usare l’unico esemplare noto di O8/R6, di Hess-Leu, del quale ho solo la foto del catalogo in B/N. Per ilh diritto anche l’esemplare di Budapest, che però è combinato con un diverso conio del rovescio L’esemplare Bertolami resta quindi problematico e, in caso di falsità, ci sarebbe da preoccuparsi molto…. Attendo opinioni in merito e se alcuni hanno potuto esaminarlo bene dal vivo…5 punti
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Cari Lamonetiani, buongiorno. Desidero condividere con voi questa moneta non particolarmente rara di per sè e che è anche di una tipologia abbastanza facile reperire in medio-alta conservazione poiché rapidamente tesaurizzata al momento dell'emissione. Tuttavia, questo tondello è di una perfezione che lo stesso Bazzoni, una ventina di anni fa, definì in "conservazione eccezionale" (e che io ho indicato con FDC+). Per me non è stato possibile non farla entrare in collezione, oltretutto perché la tipologia stessa - ch'io giudico la migliore del Regno - mi affascina oltremodo. Vi chiedo solo di essere pazienti se le mie doti fotografiche non sono all'altezza dell'esemplare.4 punti
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Questo è il post 57, dove scrivi che non è da considerarsi hobby , per chi colleziona euro e divisionali perche non c'è significato storico, motivo politico o stilistico particolare, da qui la mia deduzione che andando oltre a questo modo di pensare arriveremo a considerarlo hobby solo se si scrivono almeno 5 libri ecc.. Sempre in questo post si fa di ogni erba un fascio , dichiarando che i giovani rispecchiano la presenza di ignoranza dilagante, altra cosa ampiamente non condivisibile. l'ignoranza non ha età e non è dilagante, la tecnologia non è solo dipendenza, può essere anche cultura e proficua condivisione, questo forum ne è un esempio. Cordiali saluti Silver4 punti
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Buonasera stasera vi mostro una moneta che ho in collezione da un po e che mi da grande soddisfazione sia per conservazione che per rarità...perchè foligno non è una zecca proprio semplice da trovare. in mano ha davvero una bella colorazione rossa a parte le due macchie scure probabilmente frutto della vicinanza con zone umide(è una mia idea). cosa ne pensate? un saluto a tutti marco3 punti
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Bella moneta complimenti, solo un appunto FDC+ ?!?!? è una tua invenzione, non l'avevo ancora sentita/vista, non bastavano già i vari metri di classificazione delle conservazioni ma più di FDC? cosa vuol dire che è migliorata in autonomia dallo stato di emissione? saluti TIBERIVS3 punti
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Ciao a tutti, penso proprio che sia un: sesino mistura Franchino II Rusca, zecca di Como al d/ F o R o D o CUMARUM o 3C (lato con croce potenziata) al r/ * SANCTUS o ABONDIUS o C o2 punti
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Non sarà una Piastra da 1500 euro più diritti d'asta, ma il mio MAGLIOCCA 556 è un bel pezzo....con ancora la sua bella patina intatta. Voi che dite?2 punti
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Quindi chi colleziona euro, divisionali ecc.. non è un collezionista di monete? Di questo passo potremmo allora dire che è degno di essere chiamato collezionista numismatico chi ha scritto almeno 5 libri, oppure chi ha solo FDC in collezione e ne conosce la storia e tutti i passaggi di mano in mano. Mi spiace ma non condivido, come non condivido per niente il fatto di pensare che i giovanissimi siano tutti ignoranti. Saluti Silver2 punti
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Buongiorno Gallenius, collezionare non implica per forza il dovere di appassionarsi alla storia, è un grande plus, questo è fuori di dubbio, ma guai a pensare che solo il nostro modo di collezionare sia l'unico possibile. Chi colleziona euro ? Chi compra le monete appositamente create per i collezionisti ? Io penso che chi colleziona in modo più superficiale, leggero e spensierato inizia un percorso di crescita che in alcuni casi lo porterà ad approfondire la numismatica. Un giovane in primis ha altri interessi, a meno che non sia nato ricco e vecchio, difficilmente potrà immediatamente applicarsi come fa un numismatico di 40-50-60-70 anni, le statistiche parlano chiaro, è purtroppo un hobby di nicchia per persone mature, con la giusta sensibilità storico/artistica e con la possibilità di spendere tanti soldi. Il paragone con le figurine non è molto azzeccato, ho visto pochi bambini non appassionati di calcio fare l'album, mentre vedo molti giovani collezionare divisionali, euro e lire. Ultimamente ho iniziato a fare Running e MTB, lo faccio per stare in forma, mantenere il peso e migliorare lo stato di salute generale, ma non mi applico come alcuni dei miei amici super appassionati che cambiano la Bici ogni 2 anni, sono capaci di spendere 3.000 Euro per una bici usata in carbonio, escono per 4 ore e 3 volte a settimana, partecipano alle gare ed alle cene non parlano d'altro. Li rispetto ma devono fare altrettanto con chi si applica in modo diverso, anche perchè non ho né il tempo e nemmeno la voglia di applicarmi come fanno loro. Magari tra qualche anno mi vedranno comprare una bici top di gamma da 8.000 Euro, chi può dirlo... Saluti Silver2 punti
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@dabbene sabato porterò con me un presentatore senza fili che renderò disponibile ai relatori che vorranno utilizzarlo. Il dispositivo, simile a una penna, è utile per far scorrere le diapositive ed è dotato di puntatore laser. L'ho provato e debbo dire che è molto utile.2 punti
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Il nome celtico, che probabilmente era Iweriu (dal quale deriva l'attuale Eire, attraverso l'antico termine Eriu; in inglese Ireland) deriva da una radice che richiamava la vastità (o forse, altra ipotesi, la fertilità) del terreno. I greci la chiamarono Ierne e poi Iouernia. E' da questo termine greco che i Romani (Tacito per primo, mi pare) la chiamare Hibernia. Ma c'erano anche le forme Iuberna e Iuverna. E' quindi una assonanza col latino [tempus] hibernus. In greco abbiamo cheimerinòs.2 punti
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Giusto per aggiungere un po' di polpa alla discussione, e per rifarsi un po' gli occhi dato che di miliarenses se ne vedono pochi passare anche sul forum, vi inserisco la prima parte del primo dei due ritrovamenti relativa proprio a questa tipologia monetale (partendo dal numero 2 in catalogo, visto che il n. 1 è la moneta frammento oggetto iniziale di questa discussione). Purtroppo mi mancano le immagini di due esemplari di cui riporto solo il dritto recuperato da una foto di fortuna (ignoro se devono ancora essere messi in vendita o se sono stati venduti in altre circostanze): 2) RIC IX 8b 3) RIC IX 26b 4) RIC IX 10c 5) RIC IX 82 6) RIC IX 41var 7) RIC IX 40 Parlando invece del ripostiglio nel suo insieme (entrambe le due parti e tutte le tipologie, miliarense e siliqua) è interessante notare come si sia arrivati alla data di chiusura individuabile all'incirca nel 402 sebbene le monete più recenti presenti nel deposito siano tutte di Valentiniano II e riferibili al 392. La parte determinante nella datazione l'hanno fatta in parte la composizione (cospicua presenza di miliarenses) e soprattutto l'assenza di silique interessate dal cosiddetto "clipping" (tosatura del bordo) fenomeno databile successivamente al 402. Ecco, con questo intervento per oggi chiudo: per non essere il mio periodo di riferimento credo di aver fatto comunque un po' di divulgazione di un recente e interessante ripostiglio... se vi va di commentare, aggiungere qualche vostra osservazione o spunto per ulteriori approfondimenti... ben venga! ...mi domando se nel forum ci sono appassionati del periodo e della tipologia... ma non mi vengono in mente utenti di riferimento...2 punti
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Buongiorno e Buon weekend di Ognissanti a tutti. A Bologna ho ritirato questo ulteriore tassello per la mia collezione 'repubblicana'....è una moneta ostica a mio parere e per la tipologia direi in conservazione di riguardo. Sotto la stelletta si intravede il 98 della data Son curioso di conoscere i vostri pareri... Grazie a tutti e un saluto Marco1 punto
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Aureo XXXX assi Da oltre due anni sto portando avanti uno studio finalizzato alla redazione di un Corpus di tutti i cosiddetti aurei marziali, con Testa di Marte/Aquila e ROMA e con i valori di 60, 40 e 20 assi (anonimi e con simboli). Ho già raggiunto quasi 500 esemplari da tutto il mondo e, per colmo di ironia, mi mancherebbero all’appello solo i due aurei dell’ex. Coll. Bignami, esposti nel medagliere Capitolino proprio nella mia città, Roma, ma dei quali sembra molto difficile riuscire ad avere dati e immagini digitali. Qui colgo l’occasione per analizzare il nominale più raro, il XXXX (=40) assi, anche per mostrare le notevoli difficoltà che si incontrano per censire, riordinare e identificare esemplari autentici e falsi. Il vecchio e famoso lavoro di Bahrfeldt, “Die römische Goldmünzenprägung” (Trad.: La Monetazione d’oro romana), Lubecca 1923, aveva censito in tutto 10 esemplari, come dalla seguente scansione: Allo stato attuale ho identificato 13 esemplari, che possono essere suddivisi in tre distinti gruppi, A – B – C, in base a caratteristiche stilistiche, che si ritrovano anche nei nominali da 60 assi e 20 assi anonimi (ossia senza simboli) e già definiti in studi della Caltabiano e della Rizzo. I gruppi A e B sono strettamente connessi fra loro e sono presenti nel fondamentale ripostiglio di Agrigento (34 pezzi da 60 assi + 2 pezzi da 40 assi + 16 pezzi da 20 assi con simbolo spiga), trovato nel 1987 durante lo scavo di una trincea archeologica a notevole profondità in prossimità del terrazzo sottostante al bouleuterion (sala del consiglio) e ora custodito nel locale museo. Invece il gruppo C, non presente in questo ripostiglio, sembra essere distinto e coniato successivamente: ha caratteristiche che lo avvicinano ai 60 assi con simboli. Grazie ai due esemplari del ripostiglio di Agrigento, abbiamo potuto misurare il loro peso specifico, ma ha rivelato una purezza di oro compresa tra 98 e 99%. Riporto sotto il catalogo completo, con l’identificativo dei conii del diritto (O1) e de rovescio (R). GRUPPO A 1) – O1/R1 – g. 2,23 – 6h London. BM 1844,1008.56 = Grueber I, p. 27, n, 187 = ex coll. Thomas [= Bahrfeldt 5.6] 2) – O1/R1 – g. 2,23 – 11h New York, ANS 1967.153.4 = Grueber I, p. 27, n. 188, pl. XII, 2 ex coll. Blacas (ceduto dal BM come doppione nel 1924) [= Bahrfeldt 5.8] 3) – O1/R1 – g. 2,23 – 2h Paris, BNF REP-21358 = BNF 78 = Ailly, I, p. 92, n. 3 [= Bahrfeldt 5.5, tav. II, 11] 4) – O2/R2 – g. 2,24 – 3h Rip. Agrigento 1182 5) – O3/R3 – g. 2,23 – 6h Paris, BNF REP-21359 = BNF 78bis = ex coll. Rothschild 2 [mancante in Bahrfeldt] 6) – O4/R4 – g. 2,22 – 11h Paris, BNF REP-21360 = BNF 79 = ex coll. Luynes 127 [= Bahrfeldt 5.2, tav. II, 9] GRUPPO B 7) – O5/R5 – g. 2,24 – 6h Berlin, Staatliche Mus. 18201116 = ex coll. Rauch 1878 [= Bahrfeldt 5.3] – O6/R5 – g. 2,25 – 1h Coll. RBW 162 = Numismatica Ars Classica 45, 2.iv.2008, 5 coll. Feirstein = Triton 3, 30.xi-1.xii.1999, 809 9) – O6/R5 – g. 2,22 – 12h Paris, BN 21361 = 79bis = ex coll. Prosper Valton 623 = Rollin & Feuardent, 20.iv.1896, 7 coll. Montagu (g. 2,26) = Sangiorgi, 19.i.1893, 1383 coll. Borghesi (venduto a 265 lire) [= Bahrfeldt 5.1 (= 5.4, tav. II, 10] 10) – O6/R5 – g. 2,12 – 10h Rip. Agrigento 1181 GRUPPO C 11) – O7/R6 – g. 2,21 – 9h Merzbacher, 15.xi.1910, 964 coll. Van Muyden [= Bahrfeld, p. 18] esemplare non più rintracciato e di autenticità da verificare 12) – O8/R6 – g. 2,23 – 9h Hess & Leu 36, 18.iv.1968, 394 = Cahn & Hess, 17.vii.1933, 7 coll. Haeberlin = Hirsch 21, 16.xi.1908 250 coll. Weber = Rollin & Feuardent, 25.iv.1887, 4 coll. P. D’Amécourt [= Bahrfeldt 5.7] 13) – O8/R7 – g. 2,23 – 4h Budapest, ET-A 172A_1913-4 ex coll. Vidal = Bourgey, 4-5.xi.1913 9 coll. Quadras y Ramón [= Bahrfeldt 5.9, tav. II, 8] (continua)1 punto
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la moneta è molto bella complimenti! si vede che zampilla di lustro ovunque.. effettivamente la foto è un Po bruciata dalla luce.. avevo anche io l'abitudine di unire le foto del dritto e rovescio insieme... però in questo modo si è costretti a ridurre le dimensioni delle singole foto... postare singole foto del dritto e rovescio aiuta ad apprezzare meglio le monete.. il fdc+ si potrebbe definire una licenza poetica quando una moneta è troppo bella e ci piace troppo.. ?1 punto
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C'è da tener presente che, anche se non se ne ha la certezza, con molta probabilità la serie 1944 non è stata stampata a Roma, come la precedente, ma a Novara, presso la De Agostini. E' quindi possibile che fossero diversi gli inchiostri usati, da qui le diffferenza di colore. petronius1 punto
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Cos' è un po' meglio? Non critico la sua foto, Chupacabra, chè è di gran lunga superiore a quelle che riesco a fare io; intervengo solo per tentare di rendere giustizia a una moneta che la merita, e non mi giudichi un intruso, onore alla moneta innanzitutto!1 punto
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Fausto sto cercando.. ma non ho trovato nulla, anche perché di lombarde so poco.. ma quella C accettata alla fine della legenda lato croce mi ricorda qualcosa... ma non ricordo cosa...1 punto
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Nel corso del tempo ho visto diverse sfumature sia per il 1940 che del 1944. Colori leggermente diversi addirittura anche rimanendo nella stessa emissione, quindi anche da un contingente ad un altro, personalmente non lo reputo importante, comunque si, sono diverse. Comunque, come già accennato, a volte l'intensità dei colori utilizzati in qualche contingente di stampa risaltava eccessivamente tale da far sembrare di colore completamente diverso due banconote appartenenti alla stessa emissione. Qui abbiamo a che fare con il poligrafico... e comunque stampate in un periodo piuttosto difficile. Questa è la mia del 1940.1 punto
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Che dire...... Santo subito Non sarebbe male se iniziassi una scuola di restauro. Io penserei seriamente di divenire tuo allievo.1 punto
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Ci sono giovani che parlano 3-4-5 lingue, cosa è più importante oggi in piena e conclamata globalizzazione, sapere chi è stato il primo re d'Italia o sapere più lingue? Chi è l'analfabeta di oggi? Colui che ha studiato Greco e Latino e non sa usare il Pc, o chi sa tre lingue e tramite il PC comunica e lavora con mezzo mondo? Il mondo è cambiato, ricordiamoci che a questi giovani abbiamo lasciato un debito pubblico spaventoso, un clima disastrato con catastrofi naturali che sono all'ordine del giorno, un ambiente avvelenato, livelli di disoccupazione spaventosi e pensioni che non vedranno mai. I vecchi si sono divorati il futuro dei giovani, un po' di rispetto in più no? Saluti Silver1 punto
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Sembrerebbe un denaro piccolo di Volterra Prova a verificare https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VALT2/31 punto
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Da Roma sarei potuto venire e tornare in giornata, ma mi si è infilato n impegno con la nipotina nata tre mesi fa, al quale non posso rinunciare. Se c'è una ripresa video sarà interessante poterne usufruire e spero che l'evento possa essere ripetuto.1 punto
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Ti do ragione, ma la numismatica è per sua stessa natura un interesse di nicchia e per gente matura, tralasciando le caratteristiche della società attuale. Non credo che 30 anni fa ci fossero frotte di ragazzini di 16 anni che collezionavano e studiavano monete con un approccio tanto diverso da quello di raccogliere in modo occasionale i resti in lire o le monete del nonno. Credo che oggigiorno i giovani facciano con gli euro ciò che più o meno facevano i giovani di qualche decennio fa con le lire1 punto
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@adelchi ecco la moneta che cerchi: KELTISCHE MÜNZEN. GALLIA. Massalia-Imitationen. (D) Hemidrachme/Diobol (1,23g), norditalienische Massalia-Imitation, „Katzen-Typus“. Stilisierter weiblicher Kopf / Stilisierter Löwe n.r., Kopf v.v., darunter Vogel. Dembski 134var (Rv. N.l.), Slg. Flesche -. Vgl. CNG 14 (2007), 42. Äußerst seltene Variante eines seltenen Typus. RR s.sch.1 punto
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Purtroppo io non riesco ad esserci, e mi spiace, iniziativa di grande spessore , chi può partecipi1 punto
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Ciao Silvio, è vero quello che dici... ma hai visto il catalogo di B.... asta del 28 novembre; ci sono 3 esemplari molto ben messi, ma io mi accontento anche di questo, è un regnante che mi mancava.1 punto
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Buongiorno a tutti, Mi chiamo Mattia, ho 30 anni e sono un nuovo utente appena registrato. Mi sono approcciato da poco alla numismatica e al mondo delle monete. Ho ricevuto in regalo da parenti una vecchia collezione di monete, appartenevano a mio nonno e a una mia zia, in totale circa 2000 monetine pressapoco: ITALIA: Lire Regno d'Italia (Vittorio Emanuele III), collezione completa lira repubblicana EUROPA: tutti i paesi occidentali + ex-blocco sovietico (periodo anni 30-80) MONDO: tutti gli stati (periodo anni 60-80) In sintesi, vorrei catalogare tutte queste monete in 4 album (Lira monarchia - lira repubblica - Europa - Mondo). Per le monete italiane, ho acquistato la guida Gigante 2019 giusto per avere un'idea generale del periodo compreso tra gli anni Venti e la fine degli anni Novanta prima dell'Euro. La mia intenzione sarebbe quella di catalogarle correttamente; non vorrei venderle anche perché si tratta di un ricordo di mio nonno e della mia famiglia.1 punto
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@dabbene Confermo la mia presenza. Grazie davvero per l'opportunità. Un caro saluto Sebastiano1 punto
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Mi sembra ottimo e utile per tutti, portalo senz'altro ! grazie !1 punto
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Che bella iniziativa farò di tutto per partecipare sebbene non sia semplice con i marmocchi a casa!1 punto
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Agricola in Hibernia Esistono molte teorie ma poche prove che i Romani sbarcarono in Hibernia , attuale Irlanda ; in effetti la vicinanza tra la Britannia e l' Hibernia e' tale , circa 70 chilometri di mare , che niente avrebbe impedito alla flotta romana di sbarcare Legionari in questa seconda grande isola dell' arcipelago . Il perche' non conquistarono l' isola in modo stabile rimane un mistero , probabilmente fu per mancanza di interesse ai fini economici e per il clima rigido , da cui derivava il nome Hibernia , che non consentiva sfruttamenti agricoli del terreno ritenuto duro , quindi Roma non annesse mai l' Hibernia e la sua influenza nell' isola fu solo parziale , come le testimonianze sono discordi e frammentarie . Sembra che intorno al promontorio fortificato di Drumanargh , nel cui nome qualcuno ha voluto riconoscere la radice "ruman" come un chiaro riferimento agli antichi Romani , la cui presenza pare risalire alla fine del I secolo d.C. quando il forte potrebbe essere stato costruito da Giulio Agricola a seguito di una spedizione esplorativa in Irlanda intorno all' anno 82 . Queste al momento sono solo ipotesi , ma esistono delle “prove” provenienti dagli storici classici e da alcuni reperti archeologici , tra gli autori storici primeggia Tacito che in una sua opera , la : De vita et moribus Iulii Agricolae , Tacito afferma che suo suocero Giulio Agricola , mentre era governatore della Britannia dal 78 all' 84 accolse presso i Romani in Britannia un Re irlandese in esilio e che prese ciò a pretesto per pianificare una conquista dell' Irlanda , che per difficili motivi militari in Britannia non avvenne mai . Tra i reperti archeologici trovati in recenti scavi , sono venuti alla luce manufatti romani e romano britannici in molti siti associati al Re irlandese ospite di Agricola , come a Tara e a Clogher . Anche lo storico italiano Vittorio Di Martino ha ipotizzato che i Romani possano aver aiutato questo Re irlandese chiamato Túathal a riconquistare il trono così da avere un potente alleato sul suolo irlandese che fosse in grado di porre fine alle scorrerie irlandesi nella Provincia di Britannia . Anche il poeta latino Giovenale vissuto nel secondo secolo , che potrebbe aver servito in Britannia come ufficiale sotto il comando di Agricola , afferma che : "le armi furono portate oltre le coste irlandesi" Inoltre Tacito dice che nell' 82 Agricola attraversò il mare e sconfisse popoli fino ad allora sconosciuti ai Romani , anche se non specifica di quale mare si tratti , ma subito dopo tratta dell' Hibernia , di come i popoli che vi abitano siano simili a quelli britannici e conclude il capitolo ricordando che il suocero diceva spesso che quest' isola poteva essere conquistata con una sola legione e poche truppe ausiliarie , questa frase di Agricola riportata da Tacito , nei secoli futuri ai fatti fecero infuriare gli Irlandesi che la presero come una offesa nazionale . In base a questi scritti di Tacito e Giovenale si pensa che la traversata e lo scontro con popoli sconosciuti ai Romani di cui parla Tacito si riferiscano a qualche spedizione punitiva o esplorativa di Agricola in Irlanda . Nel sud est dell'isola si trovano molte tombe in stile romano britannico associate con numerosi oggetti di fattura romana , oggetti forse dovuti a qualche razzia irlandese in terra romana di Britannia , oppure dovuti a qualche insediamento romano in terra d' Hibernia . Da Wickipedia per maggiori informazioni : Nell'isola di Lambay , di fronte alla costa di Dublino, sono state trovate una dozzina di tombe con ornamenti romanizzati (Roman brooches) del primo secolo, che dimostrano l'esistenza di un attivo commercio con la vicina costa britannica. In varie località dell'Irlanda sono stati trovati reperti archeologici romani (gioielleria e monete) dei primi secoli dopo Cristo: il complesso religioso-militare di Tara vicino Dublino, il forte settentrionale di Clogher e la cittadella fortificata di Cashel (nome originato addirittura dal latino castellum) nel meridione irlandese. Le tre località sono diventate sedi di rispettivi regni locali nel Medioevo e tutte le loro tradizioni storiche si rifanno alla Britannia romanizzata. Anche a Newgrange sono state trovate monete romane. Drumanargh, 20 km a nord di Dublino, è un promontorio fortificato difeso da tre file di fossati paralleli, simili ai fossati della Britannia romana (come il Vallo di Wat). Studiosi come Di Martino e Warner lo considerano un possibile forte romano. Qui, nell'area del promontorio di Drumanagh, sono stati trovati manufatti e gioielleria di completa fattura romana, che ora sono conservati nel "National Museum of Ireland" assieme a monete romane con effigi degli imperatori Tito, Traiano e Adriano. Questi ritrovamenti suggeriscono una presenza (o partecipazione) romana in Irlanda dal 79 al 138. Manufatti romani e britanno-romani sono stati ritrovati a Leinster, mentre numerose monete romane sono state scoperte nel famoso sito celtico di Newgrange. Secondo lo storico Philip Rance le tribù chiamate Attacotti (in celtico: Aithechthúatha) dell'area di Leinster erano Foederati (alleati) dell'Impero Romano, e combatterono assieme ai legionari romani in Britannia e Gallia dopo il 350. Il cristianesimo (importato dal bacino del Mediterraneo romano) era presente in aree meridionali e orientali dell'Irlanda quando San Patrizio e San Palladio vi iniziarono le prime missioni. Una delle prime chiese in Irlanda, fondata da San Palladio intorno al 420, aveva il nome di "Casa dei Romani" (Teach-na-Roman, attuale Tigroney) In conclusione, anche se non sono state trovate strade o fondamenta di costruzioni romane in Irlanda e tutti i ritrovamenti archeologici confermano solo l'esistenza di un attivo commercio tra l'isola e l'Impero Romano, l'ipotesi di una presenza temporanea in Hibernia di legionari romani ai tempi di Agricola prende sempre più consistenza tra gli studiosi. Lo storico Barry Raftery arriva finanche a scrivere che il possibile forte romano di Drumanargh fosse probabilmente una base commerciale e militare romana abitata (oltre che da legionari) anche da Britanni romanizzati e Irlandesi locali e da alcuni commercianti e civili romani . in foto la carta geografica dell' Hibernia secondo i Romani e la Lia Fáil "Pietra del Destino" a Tara nella cui vicinanza sono stati ritrovati manufatti romani del primo e secondo secolo d.C.1 punto
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Se a uno non frega nulla del contesto storico non capisco il senso di collezionare monete. Non che sia vietato, ma dal momento che la storia rappresenta il 99% del significato della numismatica lo trovo quantomeno bislacco. Sarebbe come se uno che odia il calcio andasse a fare l'album delle figurine.1 punto
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DE GREGE EPICURI Beh, evidentemente non tutti hanno la tua stessa passione per i ripostigli! E poi, diciamocelo, vedersi sul tavolo una serie di pezzetti di moneta è roba per archeologi, e non per numismatici "normali".1 punto
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Lettere grosse al dritto e sottili al rovescio, Taglio inciso al rovescio.1 punto
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Ciao sono convinto che la moneta sia molto meglio vista dal vivo, il flash purtroppo non la valorizza! data e sigla molto belle e leggibili!1 punto
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Il noto liquido per il bagnetto dell’argento non è acido nitrico,solforico o cloridrico, ma il prodotto solitamente utilizzato per rimuovere la patina dai professionisti numismatici. Apparentemente porta solo via tutta la patina, ma Claudio ci fa notare che in realtà non è come sembra. D’altronde non ci inviterebbe certamente a meditare per un trattamento con acqua regia... Tra l’altro siamo curiosi di vedere se con il tempo l’effetto del liquido continua a fare danni oppure se si ferma allo stadio già rilevato. Saluti Silver1 punto
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Buongiorno a tutti, @lamanna921, se ho questo bel falso d'epoca in Collezione.... Devo ringraziare @ferdinandoII che me lo ha ceduto. Prossimamente vi farò vedere un falso d'epoca di Ferdinando IV realizzato "copiando" un Tarì con una variante molto rara. Saluti, Rocco.1 punto
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Ognuno pensa con la propria testa ed agisce di conseguenza. Non sei d'accordo? Me ne farò una ragione. Lo sai che per turbativa d'asta si può essere denunciati? Le mie in fondo sono parole, le prove ad eventuale supporto dove le prendo? Non sono mica in possesso delle monete di cui parlo, né ho foto. Esiste solo la mia testimonianza. Peraltro, se hai la pazienza (e la volontà) di leggere, fra gli interventi che mettevano dei dubbi sulla moneta c'è anche il mio, in buona compagnia, inoltre. Sono anche uno di quelli che, modestamente, ha fatto sapere alla casa d'aste i dubbi che sussistevano sul pezzo. Mi spiace non avere in tempo avvisato anche te. La prossima volta di sicuro non dimenticherò di farlo.1 punto
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Ho provato a parlarne con mia moglie... guarda com'è finita Eppure non mi pareva una così brutta idea... valle a capire ste donne...1 punto
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In linea di principio e se sostenuta da una predisposizione personale, una collezione monotematica ha un certo interesse anche scientifico. Però non vedo una reale importanza cercare di raccogliere più esemplari di una stessa moneta, variando solo la conservazione e la patina. A me sembra più interessante semmai cercare di cogliere diversi conii o varianti della monetazione rivoluzionaria-napoleonica. Quindi appare forse più stimolante cercare monete non uguali, ma con differenze, anche piccole. Una tipica collezione monotematica, relativamente diffusa fra i collezionisti, è la serie delle piastre borboniche dell'800, dove anche in uno stesso anno di coniazione è possibile trovare varietà nella disposizione delle lettere e dello stile.1 punto
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Buonasera, Purtroppo col lavoro il tempo per condividere è poco, appena sufficiente per cercare approfondimenti numismatici, ma siccome ho appena fatto una "emozionante scoperta" sull'argomento di questo mio vecchio contributo, mi è sembrato corretto per completezza aggiungere che l'esemplare in discussione parrebbe essere stato rinvenuto nel 1970 (proprio la data di pubblicazione dell'opera di Jenkins sulla zecca Geloa) nel tesoretto di Comiso, esemplare 112 del relativo studio di Boehringer. Che meraviglia quando il mare imprevedibile della ricerca personale (per quanto umile sia) porta sulle spiagge dello studio inaspettate notizie..! Ringrazio @odisseo che solo pochi mesi fa aveva condiviso il link al lavoro di Boehringer sul Comiso Hoard: Un Saluto e grazie per eventuali conferme/smentite.1 punto
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Buonasera a voi, ringrazio @adolfos per aver richiamato la mia attenzione su questo topic. Mi dispiace deluderla @Giulicarp, ma la moneta in suo possesso purtroppo NON è un obolo. Sia il peso che il diametro sono troppo elevati e indicano chiaramente che si tratta di un denaro parvo. L’obolo, del quale conosco solo tre esemplari genuini e due falsi modernissimi - creati e “spacciati” sul mercato solo pochi anni dopo che questo nominale era stato “scoperto” - ha ESATTAMENTE le stesse tipologie del denaro parvo, ma peso e diametro più piccoli: circa 0,25/0,30 grammi il primo e circa 9/10 mm il secondo. Il suo pezzo, nonostante le piccole mancanze di metallo ai bordi, è in discreto stato di conservazione e benché non rarissimo è senz'altro di reperibilità più difficile rispetto al denaro parvo della stessa zecca emiliana emesso però a nome di Filippo di Svevia. Non mi chieda però di quantificarne il valore perché non ne sono in grado ? Spero tuttavia di esserle stato d'aiuto. Cari saluti, Teo1 punto
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CITO AMBRONUMMUS : "Ed ecco un bel commento, ecco perché collezionare senza criterio e senza contestualizzare storicamente in modo consapevole a mio parere non è avere un hobby numismatico ma semplicemente un collezionare monete come capita (e spesso monete contemporanee)." Ecco questo credo sia uno dei motivi del disinteresse e dell'abbandono degli hobby, e intendo non solo la numismatica. Un hobby è un hobby...la numismatica è una disciplina di studio. Forzare, indirizzare o pretendere di far collezionare secondo una disciplina è la causa prima della perdita dell'interesse. Concordo che devo identificare la moneta, capire chi è la faccia coniata..ma alla fine lo si fa per puro piacere ed un po' di "valore venale" hihihi, ma pretendere che gli altri abbiano i stessi criteri per le collezioni è demoralizzante, spegne l 'interesse e l'entusiasmo. Credo che "imporre" regole sul come fare una cosa, un hobby, che alla fine uno dovrebbe fare per solo piacere è quantomento invadente. Se poi ci aggiungiamo, nel caso di monete antiche la legislazione, la conservazione, la valutazione, il divieto qua e là.....collezionare monete belle o meno belle e antiche diventa problematico per un esperto "anziano"....ehm figuramioci per un giovane pieno di entusiasmo. I giovani collezionisti di contemporanee...un giorno saranno i collezionisti maturi delle antiche...spero.1 punto
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