Vai al contenuto

Classifica

  1. .Pino.

    .Pino.

    Utente Storico


    • Punti

      12

    • Numero contenuti

      7270


  2. Rocco68

    Rocco68

    Utente Storico


    • Punti

      10

    • Numero contenuti

      10634


  3. gallo83

    gallo83

    Utente Storico


    • Punti

      7

    • Numero contenuti

      5281


  4. Rex Neap

    Rex Neap

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      9173


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/21/18 in tutte le aree

  1. Ciao Paolo, ne abbiamo censito tre in un giorno.... Perché pochi appassionati ricercatori di varianti hanno condiviso le proprie monete e le proprie ricerche! Magari lo facessero un po' più di utenti.... Così avremmo rarità più attendibili sui cataloghi prezziari. Non penso che siano solo queste tre Piastre a riportare le aquilette rovesciate..... In un anno come il 1834. Ma nulla toglie che sia molto rara questa variante, é da mesi che la conosco e ad oggi solo altre due.
    4 punti
  2. Buongiorno @Rocco68, non ti sfugge nulla. Questo millessimo stravolge in parte la teoria che hai citato. Non saprei che pensare a questo punto. Nel frattempo che qualcuno ci illumini posto la mia 1834 aquile capovolte incise correttamente e poi riposizionate entrata in collezione grazie ad un vero amico. Saluti
    4 punti
  3. Taglio: 50 cent Nazione: Monaco Anno: 2001 Tiratura: 303.500 Conservazione: BB- Località: Milano
    3 punti
  4. Taglio: 1 cent Nazione: San Marino Anno: 2004 Tiratura: 1.320.000 Conservazione: BB Località: Milano
    3 punti
  5. Buona domenica a tutti, In un vecchio post in questa discussione, @Martin_Zilli condivise questa bella Piastra del 1834...mi sono accorto che al rovescio nello stemma, le aquilette... Prima furono incise correttamente e poi incise capovolte! Questa posizione delle aquilette la abbiamo riscontrata nelle Piastre del 1856, 1857, 1858, 1859 e 1859 per Francesco II. Ma mai finora nelle giovanili di Ferdinando. Ora mi chiedo, cosa ne penserà chi sosteneva la teoria della "fine di un Regno"?
    3 punti
  6. Qualcuno si starà chiedendo, ultimamente (dopo l’uscita del Manuale), come mai appaiono sul mercato alcune monete di Napoli e pur partendo da un prezzo base bassissimo raggiungono prezzi elevati di almeno 5/8 volte quello proposto; forse anche le case d’Asta rimangono meravigliate. In questi ultimi tempi ne ho appuntati almeno (già) una ventina. Quello di stasera dell’asta inAsta appena chiusa merita una menzione da parte mia. Quando ho stilato il Manuale, per cercare la foto di questa moneta (pensando addirittura che forse non esisteva), sono dovuto ricorrere ad una foto del Museo Nazionale Romano per portarla nella classificazione, altro che comune. Ha dell’incredibile…per rarità. Era lì in sospeso dall’apertura dell’asta e quando l’avevo vista, sono rimasto molto, molto contento della sua apparizione. Complimenti all’acquirente, che ovviamente, non sono io, pur avendola memorizzata ed osservato il LIVE. Mica posso comprarle tutte !!
    2 punti
  7. Buona domenica a tutti, a Bologna al convegno ho aggiunto alla mia collezione di questo pontefice questo mezzo scudo rif. muntoni 206. non è una moneta che ho potuto studiare tante volte dal vivo...anzi penso quasi mai e son andato un po a istinto. mi piace la patina e mi piace soprattutto il rovescio con san petronio ancora ben decifrabile. il dritto pare più usurato e probabilmente loè ma a mio avviso soffre di debolezze nella zona esterna dello scudo...il fanciullo che soffia però si vede ancora ed è un bel vedere. prima di prenderlo ho guardato un po in internet qualche moneta simile e non è che se ne vedano tante coi rilievi integri... io son un po acerbo forse nel valutarle ma mi son tenuto sul bb/spl complessivo. voi come la classifichereste? grazie a tutti e un saluto marco
    2 punti
  8. Salve a tutti! Volevo mostrarvi questo denario fresco di giornata,cosa ne pensate? Chiedo scusa per le foto fatte male e per lo sfondo.
    2 punti
  9. Salve uagliuni tra tutto il rame del periodo borbonico che adoro (perchè io odio il rame) e l unico nominale che preferisco tenere è il 10 tornesi 1798 e mi mancava questo per chiudere la serie... poi ce ne sono altri senza punto dopo il IV ma non è fondamentale per me. So vi mostro questo appena preso sulla baia attendo i vostri commenti. see u soon and i hope to see a lot of comments.
    2 punti
  10. ...si, si eccome....ne ho presa una per ricordo......ah...ahah....ah.....
    2 punti
  11. Di nuovo buonasera, Rocco ha ragione, come si scoprono nuove varianti? Prima con lo studio e poi con la condivisione degli esemplari scoperti o comunque presenti in collezione. Do il mio modesto contributo postando la mia Piastra da 120 Grana del 1834.
    2 punti
  12. Buona sera vorrei segnalare un convegno che si terrà a Messina sabato 27 ottobre.
    2 punti
  13. questo mezzo scudo romano proviene dall'asta 4 aurora....penso del 2016. purtroppo non riesco con foto da stativo a rendere i bei fondi che ha soprattutto al dritto...dovrei fare foto inclinate o un video per render meglio. qua metto la foto del catalogo...forse un po meglio
    2 punti
  14. penso che fabrizio intendesse un mezzo scudo romano 1777 che avevo messo su facebook metto anche qua la foto
    2 punti
  15. Taglio: 50 cent Nazione: Italia Anno: 2007 Tiratura: 4.955.490 Conservazione: BB Località: Milano
    2 punti
  16. Ciao, temo purtroppo si tratti del solco lasciato dalla macchinetta utilizzata per sigillare i rotolini che contenevano le monete. Purtroppo non è un errore ma una azione meccanica molto deturpante. Mi dispiace davvero. Un grande saluto ?
    2 punti
  17. Trovo decisamente poco convincente che questa moneta si possa datare dal 1359 al 1375 (e poi perché assegnarla proprio a Cansignorio?) ed a quel che ne so c'è un solo autore che lo ipotizza, mentre tutti gli altri, dal Murari in poi, lo datano al periodo di Cangrande, più o meno dal 1312 in poi. Il valore di 2 soldi poi non è testimoniato da nulla, ed è in netto contrasto con la metrologia di tutte le altre monete venete sicuramente databili agli anni '60-'70 del secolo (anche tenendo conto che la lira veronese, probabilmente dopo il 1350, valeva un terzo in più di quella veneziana). Per non parlare dello stile, che non trova confronti in alcuna moneta della seconda metà del '300, ma quello può essere un fattore opinabile. Certo che è strano che il grosso duecentesco da 20 denari veronesi (quello del tempo di Ezzelino) sia stato riproposto identico e con punzoni molto simili ad oltre ottant'anni dalla sua scomparsa dalla circolazione e non agli inizi del Trecento, quando tutte le monete straniere che penetravano in Veneto erano ancora basate sul valore di quella gloriosa moneta. E poi perché è privo di ogni riferimento ai signori in carica, novità che a Verona per la moneta grossa era invece già stata introdotta una decina di anni prima della data qui proposta da Alberto e Mastino e poi non più abbandonata, nelle monete sicuramente databili. Perché tornare indietro? Per il resto non conosco alcun ripostiglio della seconda metà del Trecento che contenga uno dei grossi qui discussi, ed a meno che non ci siano sul mercato nuovi rinvenimenti che non posso conoscere, ho grande fiducia nel mio archivio. E' vero che è presente nel ripostiglio di Molina di Ledro, ma questo si data quasi al 1450, e contiene numerosi pezzi della I metà del '300 (c'è anche un grosso di Praga degli inizi del '300), che certo allora circolavano ormai solo come bolzone, cioè come metallo a peso. Ergo il dato non offre nessuna informazione cronologica, salvo il fatto ovvio che tutte le monete presenti sono ovviamente precedenti al 1450. In altre parole, quanto è stato detto è semplicemente un’opinione personale (per me sbagliata, ma naturalmente anche la mia è un’opinione), per quanto ne so non ancora ribadita (per iscritto, intendo) da alcun altro studioso. Quindi forse sarebbe più giusto presentarla come tale e non come un dato di fatto, no? D’altra parte siti come questo hanno anche lo scopo (forse è anche quello principale), di far partecipare anche persone che non hanno la possibilità, il tempo o anche la voglia di documentarsi personalmente, e quindi hanno tutto il diritto di avere informazioni che non inducano a sposare tesi che non sono in grado di verificare. Soprattutto da parte di chi invece la possibilità di documentarsi ce l’ha. Saluti, Andreas
    2 punti
  18. Neanche a me fa impazzire, lo stemma decentrato è stato introdotto l'anno scorso con la moneta da 20 euro in oro dedicata a Sant'Antonio da Padova, in questo caso però l'angelo raffigurato nella destra va a riempire troppo l'immagine e secondo me toglie importanza allo stemma.
    2 punti
  19. Mah, se si intendono denari "di Lucca" con la possibile legendea "FEDERICVS" e varianti, anche avendo guardato bene i numerosi esemplari che almeno a me è capitato di osservare direttamente fino ad ora, più quelli eventuali passati sul forum, mi pare che siamo sempre nel campo della rarità. Se si intendono invece quelli con la scritta VVLT il numero aumenta, ma i VVLT certi secondo me sono di numero inferiore a quanto ogni tanto ho visto indicare, ma è vero che guardando bene sono meno rari di qualche tempo fa. Per quanto riguarda la datazione se possibile non basiamoci troppo sul "colore" di queste monete perché tra monete genuine ed imitazioni d'epoca, bianchiture o argentature fatte più o meno bene, o persistenti o meno in base alla giaciture delle monete, o ancora metodologia di pulizia delle monete etc...si possono avere in superficie risultati ottici assai diversi, e non corrispondenti al tenore medio di fino nel tondello. Quello che è importante è il peso e la tipologia/ caratteristiche dei conii, in particolare della H e della scritta LVCA al rovescio. Dunque a quale periodo di emissione eventuale potrebbe risalire la moneta postata da @avgvstvs? Perché questo è un elemento importante per capire chi eventualmente e quando potrebbe avere prodotto questi denari. In attesa delle vostre opinioni buona domenica MB @avgvstvs
    2 punti
  20. Io quello che vedo in questa moneta DALLA FOTO sono rilievi almeno SPL - ma anche qualcosa in più - una mancanza di metallo (certo non un colpo) che quindi non inficia la conservazione e una pesante lucidatura, che appare evidente dai riflessi sotto la testa al D/. Trovo impossibile - o per meglio dire fuorviante - fondere rilievi e lucidatura in un unico giudizio.
    2 punti
  21. Ho trovato questo avvertimento in rete, ci sarà qualcosa di vero? Visto l'andazzo di queste richieste stravaganti, anticipo qualcuno che potrebbe chiederne il valore in questa sezione!
    2 punti
  22. Buonasera, mi permetto sommessamente di intervenire dicendo solo che le foto lasciano sempre molti dubbi. Ripescando la foto della casa d’aste,che posto di seguito, è comunque possibile apprezzarne tutti i rilievi (veramente ottimi, notate il boccolo della parrucca ben impresso nei suoi dettagli), ed i pregi qualitativi (come la bella, secondo il mio parere, patina) e tecnici dell’esemplare: non presenta graffi vistosi, decentrature o debolezze tipiche della tipologia. Secondo me, lo Spl è una conservazione verosimile già dalle foto, dove si intravede anche una piacevole brillantezza del metallo sotto la patina nella foto presa dal catalogo che lei ha postato; ricordo che comunque, lo spl è una conservazione che un minimo di usura lo prevede. un saluto cordiale fab
    2 punti
  23. Si tratta di un denaro grosso da due soldi o 24 denari, circolante a Verona durante il governo di Cansignorio della Scala (1359-1375). Fu coniato imitando il denaro grosso comunale da 20 denari del Duecento. A seconda delle fonti viene chiamato incrociatus in latino o incrosà/crosà in volgare. Ebbe una certa diffusione anche fuori dai dominii scaligeri, a Mantova e Padova, tra la fine degli anni Sessante e i primi anni Ottanta del Trecento, per poi scomparire rapidamente. Si trova in qualche ripostiglio della seconda metà del XIV secolo e degli inizi del XV. L'ultima comparsa avviene nel ripostiglio di Molina di Ledro, risalente alla metà del Quattrcento.
    2 punti
  24. Come per ogni cosa è impossibile conciliare i gusti di tutti in un'unica rappresentazione estetica. Altrimenti le case automobilistiche farebbero un solo modello d'auto di un solo colore, le aziende tessili produrrebbero un solo vestito, i produttori di elettrodomestici farebbero un unico tipo di microonde o di frigorifero e così via... E invece i gusti sono gusti, e per fortuna non sono tutti alla menta... Così possono esistere gli estimatori di Mozart piuttosto che di Beethoven, o gli amanti dei quadri di Monet piuttosto che di Picasso, e l'arte si arricchisce di stili, idee, maniere differenti di vedere le cose e di interpretarle. D'altronde da sempre si dice che il mondo è bello perché è vario
    2 punti
  25. Carissimi, giusto per chiudere il cerchio vi posto anche l'esemplare di Elia Pulcheria ( anche se si legge PulchePia sulla moneta) prodotto con lo stesso Conio del rovescio dei 2 Romolo, anche lo stile dell'incisione del conio del diritto denota la stessa mano... Ricordo che Elia Pulcheria fu imperatrice fino al 450 d.C. , Romolo dal 475 al 476 . Lo stile e la produzione delle monete autentiche di entrambi è diversissimo tra loro, come è logico aspettarsi con il passare di almeno un trentennio tra i due... Si legge benissimo la impossibile sigla di zecca SMAN, come giustamente ipotizzato da @Poemenius Aggiungo anche una scheda di comparazione tra un falso ( il primo ) e altri 3 esemplari di Romolo ragionevolmente autentici… ...direi che a questo punto c'è ancora poco da dire…. Cordialmente, Enrico
    2 punti
  26. È vero, molti si avvicinano all'oro monetato semplicemente per diversificare i propri investimenti. Capita poi che ci si fermi a guardare i propri acquisti e che, per puro gusto, la volta successiva si cerchi di "investire" su una moneta diversa; "visto che ci sono la prendo di un altro stato o di un altro regnante". Magari la volta successiva si chiede al cambiavalute di vedere diverse monete, si cerca la possibilità di scegliere la bullion desiderata fra le disponibili e si porta a casa quella meglio conservata. Ad un certo punto, avendo già comprato tutte le tipologie disponibili a prezzo del fino, ci si dice: "vabbe' questa mi manca e costa poco più di quanto pagherei una di quelle che ho già". Vent'anni dopo poi può anche succedere di ritrovarsi a spendere, per una sovrana di un regnante mancante in raccolta, tanti tanti soldi e riporla accanto a quella del padre di questo re, acquistata da ragazzi al costo del fino o ricevuta in omaggio in occasione del proprio battesimo. Non bisogna sottovalutare l'acquisto di monete bullion, più spesso di quanto si pensi esse diventano un trampolino per la numismatica. In quale punto di questo percorso si è diventati collezionisti? Non ci si può ritenere tali se non si acquista ad un prezzo superiore al fino contenuto? Seguendo questo ragionamento non si dovrebbe considerare tali nemmeno coloro che raccolgono monete euro dalla circolazione; si ottengono al nominale. Secondo il mio modesto parere si diventa collezionisti numismatici quando si trova il tempo di fermarsi a guardare i propri acquisti e la stessa osservazione stimola la curiosità, la voglia di approfondire e capire quale possa essere l'oggetto della "caccia" seguente. Buon weekend
    2 punti
  27. E con l'aggiornamento del Manuale MAGLIOCCA ne vedremo ancora di più.... Inediti per tipologia, varianti sconosciute e storia.... Tanta storia Numismatica.
    2 punti
  28. Un saluto a tutti. Vorrei condividere con voi questo gioiellino, il famoso scudo “unità d’Italia”. Personalmente attribuisco a questa moneta una importanza storica e simbolica superiore a qualsiasi altra moneta del regno (compresi i celeberrimi “mostri sacri” 5 lire del 1901 e 50 lire del 1864, al di là della loro rarità e valore commerciale, ovviamente ;) )… e sono davvero onorato di custodirla :) Certo essa non brilla per originalità o per particolari pregi artistici (al pari di tutta la monetazione ottocentesca dei Savoia prima del Re numismatico), tuttavia fa tipologia a sé, e la stessa effigie del sovrano, un tantino (forse troppo) austera peraltro, è un unicum rispetto ai notissimi ritratti più bonari (collo lungo e collo corto) della monetazione di VEII, ante e post unità. Fu coniata dalla zecca di Firenze tra il 21 marzo ed il 13 aprile 1861, quindi a ridosso della data cruciale del 17 marzo 1861 (che segna la nascita ufficiale dell’Italia unitaria), e comunque prima del decreto ufficiale che autorizzava l’emissione della monetazione ordinaria. Fu anche l’ultima importante emissione di questa gloriosa zecca, dalle grandi tradizioni, prima di venire chiusa di lì a pochi anni. Oltre all’importanza legata alla sequenza cronologica dell’emissione, fu anche la prima moneta a riportare l’insieme completo di attributi, titoli e riferimenti del nuovo corso: le lire vengono definite “lire italiane”, Vittorio Emanuele II viene appellato “Re d’Italia”, e, oltre alla zecca e al millesimo, viene chiaramente indicato questo storico mese di “marzo” ). Quindi è la prima moneta commemorativa (in tempo reale :P) dell’Unità d’Italia. Per tutte queste singolari ragioni e coincidenze viene abbastanza facile dire che questa è la moneta più importante di tutto il Regno d’Italia (almeno io la penso così). E lo dico da una posizione ipercritica verso le modalità estremamente discutibili adottate dai Savoia (e dai loro noti “consulenti”) per realizzare l’unità. Tuttavia, da un mix di cose anche molto malfatte (che sono alla radice di tanti mali perduranti nel presente), è nato un bene indiscusso, ovvero il nostro paese (bellissimo, straordinario… anche se oggi purtroppo in crisi d’identità) nella sua configurazione territoriale (+/-) attuale. Scusate il commento forse OT. E’ una moneta emessa in 21472 esemplari, che circolò normalmente insieme alla grande massa di scudi dell’epoca. Tant’è che i rari pezzi oggi disponibili sono di norma in conservazione mediamente bassa. Le conservazioni alte, o altissime come quella di questo esemplare, sono davvero rare. Le foto fortunatamente non sono mie oo), e, anche se fatte benissimo, ci sta “a fagiolo” la solita frase: “dal vivo è molto più bella”… e scusatemi se mi sono dilungato un po’ troppo con queste note :D
    1 punto
  29. Complimenti a tutti. Però .Pino esagera. Tutte tu le trovi. Complimenti
    1 punto
  30. Comunque direi che il manuale ha un ottimo riscontro tra i collezionisti di monete napoletane, e mi permetto di dire che era il momento che qualcuno mettesse un pò di ordine...
    1 punto
  31. Complimenti per la moneta Umberto. Quello ad ore 7 non è un colpo, ma una mancanza di metallo. Anche per me siamo intorno al BB+/qSPL e concordo con Fabrizio sulla lucidatura, che risulta abbastanza evidente anche nel video, ...ma si capiva già dalle prime foto. Senza quella pulizia invasiva l'avrei classificata anch'io prossima allo SPL, ma ciò non toglie che grading a parte, nel complesso, sia una moneta più che collezionabile. Non prendiamo tutti gli spunti e i giudizi che ci vengono dati, per critiche, ma cerchiamo di far tesoro di ciò che ci viene detto. Quelle foto che ti ha postato fabrizio sono esemplificative delle pulizia che ha subito la moneta, non un classico bagnetto in un liquido per l'argento quindi, ma una vera e propria pulizia meccanica della moneta che ha intaccato i fondi e i rilievi più alti (soprattutto del dritto) per l'utilizzo di sostanze e materiali abrasivi.
    1 punto
  32. Non penso che agli altri qui iscritti spiaccica vederlo, a me no di sicuro. Anche questo mezzo scudo è molto piacevole, SPL pieno ? Io direi di sì ! Se un giorno ti conosco e parlo con te di persona magari mi dirai che fornitore hai, visto mai che mi rifornisce di testoni in SPL minimo....
    1 punto
  33. È difficile riuscire a migliorare un mezzo scudo bolognese del genere. Come tutte le altre monete della zecca felsinea sono monete che presentano quasi sempre rilievi bassi non spesso per usura da circolazione ma per conio stanco. Io che personalmente guardo con piacere ai testoni per rimanere in ambito di Pio VI ne ho avuti 2 entrambi poi ceduti perché il rilievo non mi soddisfaceva pienamente. Per carità so benissimo come voi che uno splendido è difficilissimo da trovare ma ho reperito solo degli MB o BB tra 7-8 esemplari visionati negli ultimi 3 anni. Questo per dire le difficoltà generiche legate alle monete bolognesi. Sul tuo mezzo scudo dico che mi piace molto, patina vecchia violacea, qualità sopra la media con bei rilievi su molti punti critici. Un q.spl per me non è esagerato, anzi. Saluti.
    1 punto
  34. 2016 - MEDAGLIA PER IL 550° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI CECCO III ORDELAFFI (1435 – 1466), SIGNORE DI FORLI' DAL 1448 AL 1466. Padre di Antonio Maria Ordelaffi e fratello di Pino Ordelaffi. Medaglia emessa dal Circolo Filatelico Numismatico Forlivese Dittico in bronzo e in argento Dritto: il volto di profilo di Cecco III Ordelaffi; a destra della testa si erge la Torre Civica, o “comunale” ; luogo di morte di Cecco III Ordelaffi, pugnalato, e lo stiletto con il quale trovò la morte. A sinistra della medaglia troviamo una coda di leone, proveniente dallo stemma della famiglia Ordelaffi. Rovescio: Cecco III Ordelaffi che raggiunge a cavallo il castello, sullo sfondo, in camicia da notte (la tradizione forlivese vuole che, malato per una ferita di guerra, abbia sentito i rumori della rivolta nella piazza e sia sceso in camicia armato di lancia per calmare la folla). Sotto il cavallo vi è una conchiglia, che era l'emblema della famiglia Rangoni di Spilamberto (famiglia della madre). Coniazione: stabilimento Picchiani e Barlacchi. Artista: Mario Di Cicco Diametro: Bronzo 60 – Argento 40
    1 punto
  35. 6) 2 dinari regno dei serbi croati e Sloveni 1925
    1 punto
  36. 1 punto
  37. Taglio: 50 cent Nazione: Olanda Anno: 2006 Tiratura: 100.000 Conservazione: BB Località: Milano
    1 punto
  38. Taglio: 50 cent Nazione: Germania D Anno: 2005 Tiratura: solo in divisionale Conservazione: BB Località: Milano
    1 punto
  39. Sono venuto a Bologna per la prima volta nella mia vita (ebbene sì). Il convegno è stato al di sopra delle mie aspettative: certamente non è paragonabile a Verona ma l'ho trovato molto più grande rispetto a tanti altri. Ho letto sopra di prezzi alti, poche monete, pochi commercianti. Ma un convegno non è mica un gruppo di vendita su FB o un outlet di un centro commerciale! Il dibattito sui convegni in generale potrebbe essere lungo e senza fine. Dico solo che noto, in effetti, una certa "forbice" tra i prezzi che girano su internet (aste, ebay, social) e quelli ai convegni, spesso non in linea con l'odierno rapporto domanda/offerta. Ognuno è libero di vendere la sua moneta al prezzo che vuole, ma come è stato ben detto sopra, il mercato fluttua, e se una moneta del Regno in un oblò reca un prezzo sbiadito scritto a penna 10-15 anni fa, probabilmente quel prezzo andrebbe allineato con l'andamento attuale del mercato. Poi, anche io ho trovato monete passate in asta e quindi con la "dovuta" ricarica. Ma ho trovato anche buone occasioni e fatto qualche bell'affare. Io spero che internet non elimini del tutto i convegni, luogo dove ritrovare, salutare e chiacchierare con vecchi amici e conoscerne di nuovi. Inoltre, io approfitto dei convegni per unire passione e turismo. Nel pomeriggio ho visitato il centro di Bologna, in una bellissima giornata e mi sono goduto le bellezze di questa affascinante città.
    1 punto
  40. Pentanummo di Giustiniano
    1 punto
  41. Bene, direi che è una conferma importante. Tra l'altro sembra che questa emissione non sia poi così tanto rara, basta a volte guardare meglio...
    1 punto
  42. Buongiorno Simone, Certamente che a Bologna esistono strutture migliori, una, si trova a poche centinaia di metri dal Parco Nord. Sono i padiglioni della fiera dove si svolgono manifastazioni di tutti i generi, per darti un'idea, è una location simile e forse migliore di Verona, ma immagino che i costi di locazione siano più onerosi rispetto all'attuale sede. Per il resto, io ci sono andato, ho trovato qualcosa di interessante ed ho conosciuto un po di gente, insomma bene una buona giornata. Saluti
    1 punto
  43. Nessun problema, per spirito di cameratismo te ne ho messo uno io, considerando anche il fatto che tu lo abbia già messo in "piazzetta". P.S. Ti comunico che la "Divisione Herbal" della squadra d'assalto V.A.P.E., dopo il lungo periodo di formazione nel deserto protosamoindiano ed al grido di battaglia con l'inno intitolato "ramme i denar" è pienamente operativa.
    1 punto
  44. In asta Solidus 35 al lotto 15 il prossimo 28-10-2018, un didramma di Thasos di variante piuttosto rara . Soprattutto inconsueto il quadrato incuso al rovescio, di fattura particolarmente arcaica tanto da farne ipotizzare, dal compilatore, una delle primissime emissioni di quella zecca .
    1 punto
  45. Eccone una in vendita molto bella a 45 euro, sembra bronzo dorato, aspettiamo le tue foto migliori per dare una valutazione approssimativa.
    1 punto
  46. Ciao a tutti, Vi posto l'ultimo cavallo coniato a Napoli da Filippo IV, da lì in poi il termine cavallo indicherà solo un valore della moneta: il Cavallo, fu voluto dal Principe di Maddaloni, Diomede Carafa , in quanto una statua di un cavallo imbizzarrito ( andata perduto nel 1322 in quanto si dice la chiesa locale mal sopportava il suo culto pagano) era considerata il simbolo della città, e coniato da Ferdinando d'Aragona come in un precedente post. Da notare il gioco dell'assonanza tra le parole Eqvvs ed Eqvitas. Dopo questa moneta, come detto, con il termine Cavallo si designerà soltanto un valore. Saluti Eliodoro
    1 punto
  47. Ciao Fabio, forse ti ricordavi questa, il diritto gli assomiglia.
    1 punto
  48. taglio 2 euro cc paese Lussemburgo anno 2005 tiratura 2.720.000 condizioni bb città Milano
    1 punto
  49. Come scritto dall'ottimo @cippiri76, la classificazione dovrebbe essere quella del II semestre del 1423. Il Mir come prima il Bernocchi ed il CNI, trascurano abbastanza le monetine in mistura, il MIR a dire il vero meno degli altri due, ma per fortuna ci viene in soccorso il Guasti, con la sua opera "La monetazione minore della Repubblica Fiorentina 1250-1533" Ed è con tale opera che dobbiamo classificare queste piccole monetine. Infatti il MIR fa partire la V serie dal 1440, ed è evidente che saremmo fuori classificazione temporale. In conclusione la V serie si ma del Guasti, e la classificazione è corretta quella del @Cippiri76. Se ho tempo dopo posto delle monete delle varie serie, per capire le differenze. Saluti Marfir
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.