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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/14/18 in tutte le aree
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Lo scorso sabato al Convegno di Roma Colleziona mi è stata commissionata la pulizia ed il recupero di tre monete dell’Impero Romano. Oggi vi propongo il recupero di un sesterzio di Filippo II (247-249 d.C.), moneta con molte concrezioni calcaree cristallizzate e concrezioni terrose solidificate, che si estendevano su buona parte del tondello. Dopo il consueto bagno in acqua demineralizzata, si è proceduto alla rimozione meccanica delle concrezioni sotto forte ingrandimento che coprivano gran parte di una bellissima patina verde oliva. Ed ecco il risultato finale.5 punti
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Buongiorno torno a postare in questa sezioni dopo un po' di tempo, oggi vi faccio vedere una delle ultime entrate in collezione.. Moneta in rame( le mie preferite) con volto giovane che per Ferdinando ll è quello che preferisco.. Moneta non facile da trovare, ancora meno in alta conservazione... Buona domenica Luca4 punti
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Taglio: 2 euro CC Nazione: Slovenia Anno: 2017 Tiratura: 1.000.000 Condizioni: qSPL Città: Padova4 punti
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a futura memoria metto un riferimento completo … a parte le questioni stilistiche, abbastanza evidenti nella corona del rovescio, nella costruzione del busto, sottolineerei l'incertezza della mano nell'incidere, guardate bene il tratto dell'incisione dei capelli, incerto, diseguale, tremolante ( in particolare la ciocca terminale sul collo)… anche la corona e tutto sommato le lettere… da guardare ad alto ingrandimento ! Non oso pensare cosa potrà dire il venditore, speriamo che non cerchi una difesa nel sostenere che il suo è l'originale da cui sono stati tolti gli altri… il titolare però, sebbene giovane, penso sia persona seria…. Un saluto, Enrico4 punti
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Buonasera a tutti, vi presento il nuovo arrivo della giornata. Era da un pezzo che cercavo un XI agosto abbordabile, ora finalmente ce l'ho. Chiederei a chi volesse farlo cortesemente un'opinione sul nuovo membro della mia collezione... che ne dite della patina? Tenere o eliminare secondo voi? E' disomogenea e non particolarmente gradevole per me... Grazie!3 punti
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Confermo che il testo è disponibile. Per chi ne volesse una copia fisica , il volume è disponibile presso la Società Ligure di Storia e Patria al costo di 15 €.3 punti
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Mancano solo due settimane alla iniziativa programmata e felici di aver constatato interesse e curiosità da parte di diversi circoli. Anche la municipalità ha manifestato il suo appoggio e oltre ad ospitarci presso la meravigliosa "sala del medagliere" del Museo Bottacin, ci sta supportando nel promuovere la iniziiativa http://padovacultura.padovanet.it/it/musei/2%C2%B0-congresso-nazionale-dei-circoli-numismatici Al momento 14 le associazioni che hanno aderito (qui sotto elencate) , di cui 11 hanno confermato la presenza a Padova per il 27 Ottobre durante l’evento con dei delegati. Anche la Società Numismatica Italiana ha confermato una sua presenza a Padova come “uditore”, presenza di cui ringraziamo e che riteniamo importante e significativa per il mondo dei circoli italiani. Entro la prossima settimana contiamo di annunciare i titolo delle relazioni che verranno presentate, Nel frattempo in ringraziamento a tutti gli aderenti. CIRCOLI ED ASSOCIAZIONI ADERENTI AL PROGETTO ALLA DATA del 14 ottobre Circolo Filatelico Numismatico Asola Centro Culturale Numismatico Milanese Circolo Numismatico Bergamasco Associazione Quelli del Cordusio Centro Numismatico Valdostano Circolo Numismatico Corrado Astengo Associazione Culturale Italia Numismatica Circolo Filatelico Numismatico e del Collezionismo Parmense Associazione Filatelico Numismatico "Spartaco Franceschetti"- Montagnana Circolo Culturale Numismatico Siciliano Circolo Numismatico Patavino Circolo Numismatico Ticinese Circolo Numismatico Monticello Conte Otto Circolo Filatelico Numismatico Tarvisiano2 punti
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Concordo con Marco..chi manca ha sempre torto...io cerco sempre di partecipare a tutti i convegni Numismatici, anche quelli piu' piccoli, tipo Asola che sara' il primo novembre... e poi ci si lamenta se alla Numismatica mancano le giovani leve...troppo spesso ormai ci si affida alle aste Numismatiche e si ignorano i convegni..dimenticando spesso che tutti siamo partiti da li per coltivare la nostra fantastica passione, diventata poi per molti di noi anche un lavoro. massimo2 punti
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Ciao Silver, Prima della pubblicazione di Mario Pin (persona educata competente e disponibilissima che ho avuto il piacere di conoscere all'ultimo convegno di Riccione) " LE PIASTRE DI FERDINANDO II°DI BORBONE", febbraio 2017, opera pubblicata dalla collana di studi numismatici -IL TORNESE- a cura di Pierpaolo Irpino (altro AMICO fraterno) effettivamente pochi collezionisti erano al corrente di questa variante. quindi chi ha comprato prima si è trovato in collezione una rarità. oggi ad esempio tutti corriamo dietro la piastra del 1840 con il collo inciso come i 30 ducati 1839-1844, anche qui i prezzi sono alle stelle. Ritornando alla piastra doppio orecchio so dell' ultimo acquisto di un mio amico presso la Numismatica " Bardulia" di Ruggiero Lupo a Barletta in conservazione BB+ a € 180,00. Saluti Michele2 punti
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Ciao Michele, grazie per i chiarimenti, speriamo che abbassino il prezzo allineandolo alle quotazioni del Pin, così che qualche appassionato di varianti possa prenderla senza pagare una cifra esagerata. La mia che è simile come conservazione la presi su ebay nel 2014 a 41 Euro. Cordiali Saluti Silver2 punti
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Altro che sproloquio, anzi ti sono grato per la spiegazione. Non posso che concordare al 100% con la tua idea di perizia descrittiva: uno dei motivi per cui io sono molto scettico nei confronti del sistema americano di grading è la pretesa di ridurre tutto a un valore numerico (in millesimi poi!) quando ogni moneta ha una sua storia che porta su di sé. Ogni moneta è diversa dall'altra, soprattutto quando parliamo con pezzi che hanno visto passare i secoli. Pertanto una perizia sensata non può che essere descrittiva, elencando punti di forza e debolezza, campi, conio, ossidazioni e via dicendo. Un piccolo aneddoto dalla fiera di Montichiari di ieri: a un banco di monete romane vedo un denario repubblicano magnifico, a un prezzo ridicolmente basso. Incredulo già mi sto fregando le mani, lo prendo lo giro e... il R/ è completamente illeggibile. Totalmente distrutto. Come valutare una moneta simile se non in maniera descrittiva? Parafrasando il celebre incipit di Anna Karenina: "Tutti i FDC sono uguali, ma ogni moneta circolata è circolata a modo suo" ?2 punti
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Taglio: 50 Cent Nazione: Paesi Bassi Anno: 2007 Tiratura: 271.701 Condizioni: BB Città: Bassano del Grappa (VI)2 punti
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Carissimi, una ultima annotazione "tecnica" il pezzo che condivide il rovescio ritengo sia stato prodotto con l'uso della pressa e non battuto al martello, piuttosto indicative sono le piccole rotture e frastagliature radiali in tutto il bordo, tipiche dell'uso della pressa… ( peraltro anche nell'altro, ma meno evidente) Non credo che ci sia difesa realmente possibile a favore dell'autenticità … Nel primo pezzo del Bollettino si nota una inusuale usura da circolazione del pezzo che , di norma, non circolavano ...credo appositamente creata per togliere le incertezze dell'incisione, che invece si notano tutte nel pezzo Leu, che viceversa non presenta usura… insomma non ci si scappa... La mano e le caratteristiche di incisione mi fanno pensare chiaramente a una produzione slava/bulgara, soprattutto confrontando con gli innumerevoli prodotti posteriori ... Un carissimo saluto a Tutti ! Enrico2 punti
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E' stata una giornata bellissima, l'auditorium era pienissimo, molte le persone in piedi. Giornata splendida anche all'esterno, tanto che ho avuto modo durante la pausa di scattare qualche foto. Vi dico già che le foto fatte all'interno del convegno non sono un granché, a causa del mio cellulare (ma è più probabile a causa mia che non son capace a regolarlo).2 punti
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Partendo dall’assunto che il mio personale riscontro fotografico sia corretto, Il giudizio di Bb+ potrebbe spiegarsi includendo i difetti di conio nel parere di conservazione e sintetizzandolo al massimo (nel vero senso della parola!!) in uno stringato grado di conservazione che esprime anche il valore economico. Personalmente la penso molto diversamente. Le mie perizie sono sempre molto descrittive (per le fotografiche sono passato direttamente ad un formato A4) e specie con il mio nuovo sistema di grading, ogni aspetto tecnico e valutativo viene analiticamente commentato, non solo per provare a dare una più completa quanto possibile panoramica valutativa, ma anche per “cercare” di eliminare quella soggettività costantemente implicita in una fredda sigla di conservazione. Son diverse chiavi di lettura... personalmente, specie con monetazioni un po più complesse (come queste, senza chiamare in causa quelle a martello... che andrebbero dovutamente analizzate per illustrare i pro ed i contro) sto provando a perfezionare questo sistema valutativo, fortemente analitico ma di semplice lettura grazie ad un rodato sistema logico di valutazione (quello che tuttora mi sta portando via molto tempo). Scusa lo sproloquio... concludo dicendo che son molto contento di leggere che la patina ti piaccia!2 punti
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Caro @Poemenius, purtroppo per l'esemplare Leu non è solo il baffo anni ottanta, ma tutta la moneta…. Proviene da 2 noti coni già condannati a suo tempo, ed in effetti l'incisione è abbastanza imbarazzante… per non parlare del metallo etc … Un cordiale saluto, Enrico2 punti
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no hai frainteso un conto è buttare tutto un conto è leggere con approccio critico proprio perché non hai TUTTE le fonti, ma solo alcune, DEVI legegre in modo critico, e non a caso gli apparati critici spesso superano la lunghezza delle opere... scusa, ma io leggo Procopio con grande attenzione e tengo conto dei fatti raccontati, ma quando scrivo la storia dei Vandali per esempio, non posso non tenere conto del fatto che l'unica fonte scritta contemporanea è bizantina!!! ovvero l'unico che scrive di me è il mio nemico... gli storici VANNO LETTI assolutamente!!! ma NON creduti alla lettera, soprattutto per i periodi in cui la pluralità non è giunta a noi... inoltre...avere dubbi nella lettura, vuol dire cercare di comprendere e NON rigettare, ma tantomeno assimilare passivamente se leggi di Giuliano II che voleva rifiutare il peso della corona imperiale ma lo fa alla fine controvoglia, e lo leggi inconsapevole del topos letterario, ti bevi un fatto che probabilmente non è accaduto… poi che in Ammiano ci siano fatti da considerare è verissimo, ma da qua a considerarli delle telecronache reali e totalmente veritiere, ne passa parecchio... per quanto concerne il "commento prima del fatto", voglio fare l'esempio di Astolfo...longobardo… uno degli unici testi che parla della sua morte, il liber pontificalis, quindi parte avversa….. cita la sua morte come "divino ictu percossu" … quindi ti dice che è morto non ti dice come ma ti dà il commento... leggendo quindi dovrei pensare sia davvero morto per "grazia divina"?2 punti
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forse il mio approccio non è chiaro… il contemporaneo può benissimo essere uno storico che dà un racconto parziale, volutamente di parte e fortemente soggettivo… di solito leggendo i testi antichi è così. e soprattutto credere che il racconto di un contemporaneo, anche se "storico" sia "oro colato" è molto limitante, infatti non abbiamo tutte le fonti "tutti i punti di vista" ma solo alcuni, e non sempre di questi sappiamo0 tutto, per non parlare della tradizione che ha tramandato il testo e magari l'ha modificato o interpolato per dire…. Emilio Fede è un contemporaneo di Berlusconi, ma se fra 1000 anni avessimo solo la storia di Silvio scritta da lui… o solo quella scritta da Travaglio, altro contemporaneo, e ce la prendessimo per quello che è, avremmo comunque due versioni di parte e "soggettive" tendenti a dare una opinione... ora quanti sono gli storici che commentano prima prima di dare i fatti? quanti sono quelli partigiani….? quasi tutti quindi, i fatti raccontati, vanno letti nell'ottica di chi scrive, perché li racconta, come, e SOPRATTUTTO con quale fine! vogliamo parlare di Ammiano Marcellino nei confronti di Giuliano… (leggete il testo… ) vogliamo parlare di Procopio nella storia segreta? sono fatti o commenti sotto i quali i fatti vanno ricercati con estrema attenzione scavando tra le parole? quindi, la cosa che troviamo più spesso nei testi degli storici antichi, sono i "fattarelli", i "rumors" … e tutto ruota sull'impressione che si vuole dare, la storia antica non veniva raccontata come freddo e distaccato resoconto dei fatti... Cesare… cosa scrive? per chi soprattutto!!!! che immagine vuole dare di sé e dei fatti accaduti? oppure il De Dello Gallico lo riteniamo un ineccepibile resoconto dei fatti ? la scelta stessa della forma letteraria imponeva un modello tipologico di scrittura, e già questo modifica il modo in cui i fatti vengono riportati , nel caso di Cesare, il commentario. quindi, se l'approccio alla storia "è storico", si parte dal testo antico, chi l'ha scritto, chi era, cosa pensava, perché scrive, che impressione vuole dare, in che modo scrive, con quali topos letterari etc.…. altrimenti, buona lettura della bibliografia di Berlusconi scritta da Emilio Fede2 punti
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PARTE I La lettura dell’interessante volume di Jeffrey M. Hurwit, Artists and Signatures in Ancient Greece, Cambridge 2015, all'interno del quale il capitolo IV viene dedicato alla documentazione numismatica (Coins, p. 39 ss.) ha stimolato le riflessioni che seguono, incentrate sulla presenza e funzione di firme “estese” apposte su monete da artisti attivi in Magna Grecia, in particolare a Metaponto e ad Heraklea. Le testimonianze relative alle signatures degli incisori in forma estesa sui documenti monetali, ben attestate in Grecia e in Sicilia, risultano invece alquanto esigue in Magna Grecia e peraltro condensate in ambito lucano entro un arco cronologico compreso tra la fine del V e gli inizi del III secolo a.C. circa. Ad essere interessate, seppur con modalità differenziate, sono poleis dislocate sia sulla paralia tirrenica che su quella ionica: Velia (Kleudoros e Philistion; tavv. A-B), Poseidonia (Dossennos; tav. C), Thurii (Molossos; tav. D), Heraklea (Aristoxenos; v. infra) e Metaponto (Aristoxenos; v. infra). Tav. A CNG 102, 2016, 69 (Kleudoros) Tav. B Roma Numismatics Ltd, 7.4.2016, 33 (Philistion) Tav. C NAC AG 13, 1998, 16 (Dossennos) Tav. D NAC 106 (part II), 2018, 1170 (Molossos) Tra questi nomi, come si nota, si distingue quello di Aristoxenos in quanto allo stato attuale risulta l’unico incisore ad aver apposto la sua firma sui tipi monetali di almeno due zecche (Metaponto ed Heraklea) e, come vedremo, con una certa prossimità cronologica (v. R. Vollkommer, Künstlerlexikon der Antike, I, München-Leipzig 2001, s.v. Aristoxenos, 93 s. con bibl. prec.).1 punto
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Roma antica fu la Citta' piu' ricca di acque , anche rispetto all' odierna , in parte l' acqua di cui Roma godeva aveva le sorgenti all' interno delle mura , ma in massima parte arrivava nell' Urbs da altri luoghi dove le sorgenti nascevano dai primi declivi e monti che facevano e fanno tutt' oggi da anfiteatro alla Citta' , ben 11 acquedotti antichi portavano e alcuni portano anche oggi questo bene prezioso alla cittadinanza di Roma , contro i 5 restaurati o realizzati in epoca rinascimentale e moderna . In questo Post non mi occupo degli acquedotti i cui immensi resti ornano ancora la campagna romana e tratti all' interno di Roma , dei quali si puo' sapere tutto cercando in rete e in tantissimi libri , tratto invece delle sorgenti che sgorgavano dentro l' Urbe , dove alcune vi sgorgano ancora e le cui notizie sono piuttosto scarse . La prima e piu' antica fonte di approvvigionamento di acqua dentro Roma fu il Tevere , a volte idealizzato anche su monete , come ad esempio nel Sesterzio di Antonino Pio o come personificazione tramite statue , altrimenti l' acqua si prendeva dalle sorgenti che sgorgavano copiose a destra e a sinistra del Tevere . Per facilita' divido le sorgenti delle quali si conosce l' esistenza e di alcune anche l' ubicazione attuale , in destra e sinistra rispetto al corso del Tevere , sorgenti di destra : Corsiniana , questa sorgente e' ubicata nell' attuale Giardino Botanico di Roma situato sotto il Gianicolo in Via della Lungara sul Lungotevere , la sorgente e' formata da tanti cunicoli che partendo dal Gianicolo raggiungono Monte Mario e Monte Vaticano . Sorgente del Tempio Siriaco in Via Dandolo dove e' ancora presente una vasca . Sorgente di Via Garibaldi e di Porta Settimiana entrambe scomparse . Altre sorgenti di destra erano quelle di Santa Maria delle Grazie , Damasiana , Pia e Lancisiana quest' ultima unica acqua della Citta' imbottigliata e venduta negli anni del 1930 come curativa . Sorgenti di sinistra del Tevere , sono ovviamente le piu' numerose : la piu' a Nord della Citta' e' tornata in luce in occasione di uno scavo per un parcheggio alle pendici del Colle Parioli presso Piazza Euclide ed e' costituita da un lungo fontanile nel cui frontone erano infisse dediche ad Anna Perenna , antichissima divinita' romana . Sorgente in Via Margutta ritrovata nel 1756 ma di cui oggi si sono perse le tracce , la sorgente proveniva dal Colle del Pincio . Due sorgenti sono conosciute in Via e Piaza Barberini sotto il cui Hotel Bristol scorre acqua sotterranea , erano le sorgenti Sallustiane che arrivavano fino in Campo Marzio formando una palude , la Palus Caprae ; tutta questa zona di Via e Piazza Barberini , Via San Nicola da Tolentino , Via Sistina , Via Gregoriana dove nel cortile della Biblioteca Herziana esiste un Ninfeo alimentato da una delle sorgenti sallustiane , anche durante i lavori della Metropolitana linea A , fermata Piazza Barberini , venne trovata una tubazione in terracotta di epoca romana che portava acqua nell' attuale Via Rasella . Sorgente del Quirinale , in base a testi di epoca romana e' stata individuata come Fons Cati che alimentava il torrente Petroniae Amnis . Sorgenti del Campidoglio e Palatino , lungo la valle stretta tra i due Colli chiamata in antico Spinon c'e' una sorgente ancora presente che corrisponde alla antica Fons Fontinalis ed e' quella che ora e' presente nel Carcere Mamertino . Sorgente sotto il Palatino visibile che corrisponde al Fons Juturnae che sgorgava in vasca quadrata ancora in posto . Sorgenti lungo la Valle Spinon , erano due sorgenti l' Acquae Lautole , mineralizzata e forse calda e il Fons Servillo . Sorgente sul lato Nord del Palatino chiamata Luperca dal nome della Lupa che allatto' i gemelli , non ritrovata ma che le fonti antichi citano esistente . Sorgente alla pendici del Colle Celio , attualmente scorre sotto la Chiesa di San Clemente . Sorgente della Valle Camena dove in seguito fu costruito il Circo Massimo , qui esistevano piu' sorgenti la piu' famosa delle quali fu la Fons Mercuri citata anche in scritti del IX secolo , sorgente che oggi si trova sotto la Chiesa di Santa Anastasia , altre sorgenti qui sgorganti erano il Fons Apolloni e il Fons Camene . Sorgente ai piedi del Colle Piccolo Aventino che alimentava la Piscina Publica , sorgente ricca di acque che alimentava le ricche Domus della zona ed anche parte delle acque delle Terme di Caracalla ; nel Colle Aventino esisteva anche la sorgente Fons Pici pero' non trovato attualmente . Concludendo questa carrellata di sorgenti dentro Roma si comprende come l' Urbs fosse tra sorgenti ed acquedotti una esposizione continua di acque con Ninfei , Vasche , Fontane e Mostre in ogni angolo della Citta' antica , anche oggi Roma e' ricca di acque ma il rapporto tra acque ed abitanti tra la vecchia e l' attuale , si indirizza senza alcun dubbio verso Roma antica . Sesterzio di Antonino Pio con il Tiberis e la carta idrografica di Roma antica (purtroppo il sistema non la posiziona in verticale) Notizie sulle sorgenti , da : L' acqua e la Citta' in epoca antica , di L. Lombardi e A. Corazza1 punto
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Entrata oggi nella mia raccolta di monete Rivoluzione Francese (da Costituzione a Consolato passando per i gettoni di necessità in assegnati) moneta "vissuta" ma forse per questo ancora più affascinante come disse la volpe che non arrivava all'uva ?1 punto
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Un'altra piccola anticipazione sulla mia relazione. Nell'Apocalisse viene individuato un personaggio estremamente negativo (la "Bestia che sale dal mare") per mezzo di un numero, il 666. Per capire chi era questo personaggio è necessario far ricorso alla gematria, un tipo di calcolo usato correntemente nell'antichità che consisteva nel riguardare un nome non come composto di lettere ma di numeri (l'Apocalisse è scritta in greco e in questa lingua le lettere dell'alfabeto designavamo anche i numeri): per effetto del calcolo gematrico un determinato nome poteva essere indicato non come tale ma con la somma dei valori numerici delle lettere che compongono quel nome: da qui la mia proposta di soluzione dell'enigma. Prima farò un veloce excursus delle ipotesi di soluzione dell'enigma del 666 proposte nei secoli e anche una panoramica di "enigmistica antica", vale a dire di tutti gli enigmi ed indovinelli che giravano nell'antichità (e non sono pochi!). Acceneremo in particolare al Quadrato magico (o quadrato del Sator) e all'iscrizione in greco graffita su un muro a Pomperi che recita: "Amo colei il cui numero è 545" di cui darò la soluzione!!! Infine volevo tranquillizare tutti: non sono un pazzo visionario. Siccome parleremo di un libro che ho pubblicato ormai 5 anni fa faremo anche una panoramica delle recensioni specialistiche su riviste teologiche che il libro ha avuto e che, per fortuna, sono positive...1 punto
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una volta collezionavo monete italiche, soprattutto di Sicilia e colonie achee in Calabria, Basilicata e Puglia ma Paestum è molto interessante a livello storico e facevano davvero belle monete, anche se la tua è in brutte condizioni è sempre un pezzo di storia che appartiene a te ora . Borgia.1 punto
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Non hai fatto errori , i 37 elefanti di Annibale morirono tutti prima o appena giunti in pianura , piu' probabilmente durante la discesa a causa del freddo e dello sforzo fisico sostenuto da animali abituati al caldo delle pianure africane , tranne uno leggendario di cui si conosce anche il nome : Surus . Comunque anche se fossero tutti morti in pianura i resti delle ossa sarebbero gia' stati facilmente trovati , pensa solo a quante ossa derivano da 36 elefanti ; inoltre anche se un giorno venissero trovate queste ossa in pianura sarebbe molto facile ricavare il transito del passo alpino utilizzato .1 punto
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Grazie a tutti quelli che hanno partecipato al convegno, giornata davvero magnifica, con un grande afflusso di pubblico ma la mia più grande soddisfazione è stata vedere tra il pubblico professori provenienti da molte università italiane che sono venuti come spettatori, questo mi ha riempito di orgoglio! Visto il successo speriamo davvero di continuare la serie l’anno prossimo! Grazie ancora a tutti!1 punto
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Buon pomeriggio Silver, sulle 38 ci saranno ancora delle sorprese.......... credo............. personalmente quelle che mi capitano le tesorizzo. Piastre del 38 con la rigatura e pettine tra stemma e corona ne ho viste poche e quelle che ho visto tutte SPL a prezzi proibitivi mediamente 600,00€ il particolare che ho notato è stato il ciuffo dei capelli del sovrano in corrispondenza della D di DEI come le 39. ne ho notato altre con il ciuffo tra la D e la E di DEI come le 37 con 7 perline sulla corona anzichè 8 , poi le sfere nello scudo del Portogallo da completamente assenti ,alle quattro verticali ecc. ecc. ecc. Saluti Michele1 punto
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Ciao @Alex_S, potrà sembrarti banale il consiglio che sto per darti, ma prima di procedere all'acquisto, cerca un luogo nella zona in cui vivi dove possa vedere le monete dal vivo, poiché potrà capitarti che una moneta vista in foto e che vuoi avere in collezione, dal vivo possa deludere le tue aspettative. In alternativa ti lascio il link al canale youtube del nostro @Alex-Vee in cui potrai ammirarne la reale bellezza. https://www.youtube.com/channel/UCYE8r5-hmz2ytQSOX-jYFSw/videos1 punto
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Per esperienza personale, di solito a me le hanno consegnate entro 30 - 40 giorni dall'emissione.1 punto
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Trovata oggi a 0,50€! ? 1 Reichspfennig 1936A: forse il meno raro tra le zecche del ‘36 (se sapete la tiratura Vi chiedo gentilmente di dirmela) ma è sicuramente l’anno più interessante e difficile da reperire nel periodo ‘36-‘40. Ed è anche in buona conservazione.1 punto
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Buongiorno Silver 70, questa piastra e stata visionata da me più volte al negozio numismatico NEACOINS di Napoli,vista la fraterna amicizia che mi lega al proprietario Antonio Cava. era già stata proposta nell'asta ACM 3 (lotto 193) al prezzo base di € 200,00. riproposta nell'asta ACM 6 (lotto 310) al prezzo base di €180,00. So con certezza che tra qualche settimana sarà in rete l'asta ACM 8 , posso contattare Antonio per farla riproporre (magari con un ritocchino sul prezzo base se ancora disponibile) . la moneta è sigillata in bustina ABAFIL dal noto numismatico Pietro Paolo Testa di Pulsano (TA) in conservazione BB+ / SPL . secondo me le macchie verdi presenti sono dovute alla conservazione in un luogo umido chiuso come in una cassetta di sicurezza . Ho la certezza che liberata dalla bustina la macchie verdi spariranno. Saluti Michele1 punto
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Ciao @nikita_ concordo, tu che segui la monetazione di tutta la terra non ha senso cercare le varianti di tutte le monete. Non finiresti piū?. Hai fatto bene a prenderla Buon pomeriggio1 punto
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Ciao @Gallienus Moneta che ha sicuramente circolato molto poco. I rilievi sono ancora molto alti, praticamente quasi intatti. Quello che noto anche io è quello che sembra porosità del metallo, specialmente nella fascia centrale del D/ da ore 8 fino a ore 2. Se è così come sembra dalla foto, sono del parere che è meglio lasciarla con la sua attuale patina. Fra l'altro anche se è un po scura e non omogenea la trovo molto gradevole.1 punto
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è vero, si può dire che non c'è paese che non abbia un castello, una rocca o una torre di avvistamento. tu ha citato Orino, il più vicino a Cabiaglio che io conoscevo come Casa di caccia dei Visconti-Sfora 500/600 poi diventata villa della famiglia Ronchelli 1700 dove si trova il famoso glicine di oltre duecento anni. Ma proseguento per rocche e castelli, a Cocqui trevisago i resti di una torre di avvistamento romana (foto), a Gemonio in località Castello vi era un altra costruzione che ora non esiste più al suo posto c'è una villa, proseguendo, Besozzo, Caravate, a Cittiglio località San Biagio, di finco alla famosa chiesa, si possono intravvedere nelle case di fianco, poggiano su resti di una rocca, Laveno con la sua Torretta, la rocca di Calde, ora scomparsa espugnata e distrutta dagli svizzeri nel 1513, Mesenzana (foto), Maccagno (foto) Torre imperiale edificata nel Basso Medievo con funzioni di baluardo e successivamente inglobata nel feudo Mandelli dal XII a tutto il XVII secolo, queste, solo alcune località, senza contare le più famose, come Castelseprio, Torba, Angera e forse meno noto il Castello di Frascarolo.1 punto
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@jak89 RRC 44/1. Tipo direi senza base e con gambali. E' il tipo più comune tra il gruppo RRC 44/1. Su 60 esemplari reperiti in rete Pmedio 3,11. Diventa difficile stabilire se la coniazione sia continuata anche dopo la riforma monetaria del 217. Circa l'8% % degli esemplari censiti in rete ha peso inferiore ai 2,9 grammi. Tale percentuale risulta abbastanza bassa rispetto al campione per poter ipotizzare una coniazione dopo la riforma monetaria. Ti allego un paio di link con informazioni sulla tua moneta. https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-A5/1 https://www.acsearch.info/search.html?term=VICTORIATUS+44%2F1&category=1&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1&images=1¤cy=usd&order=0&company Allego inoltre un interessante estratto sul tipo 44/1 dal lavoro di Kenneth L. Friedman and Richard Schaefer sui Vittoriati Anonimi nello specifico questa sotto-tipologia viene catalogata come 44/1 Gruppo A "Greaves on trophy but no skirt or base". "These victoriati are difficult to describe because they probably cover several issues rather than one and we have, therefore, divided them into groups. Their common characteristic is an inelegant head, taller than wide, with a stern look. The beard is disorganized, and Jupiter’s hair is usually confused (Figs. 1, 4 and 7) although occasionally almost perpendicular (Figs. 2 and 5) or biperpendicular (Fig. 3). The majority of reverses exhibit a trophy with greaves but no skirt and no base (Group A below). Two smaller groups, however, have a base (Groups C and D). A third small group has a skirt, occasionally with a small bar underneath, but neither greaves nor base (Group B). Finally, a tiny group (two dies) has neither base nor skirt nor greaves (Group E). On all reverses, the wing is engraved with simple feathers of a single line."1 punto
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Grazie mille @King John , supponevo che fosse deceduto in base ad un semplice calcolo di anni avendo scritto il contenuto del libro oltre 65 anni fa e considerando la laurea , oggi avrebbe avuto probabilmente ben oltre i 90 anni . Avevo trovato questo link su Giovanni Forni , ma senza sue notizie biografiche : http://www.academia.edu/846237/Un_tema_caro_a_Giovanni_Forni_lanagrafia_dei_soldati Strano che una persona con tante onorificenze non sia presente in Wikipedia o esplicitamente in altri siti .1 punto
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questo esemplare sembra avere porosità diffusa.. forse per questo è classificata bb1 punto
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Il fiume Gelas, rappresentato come toro androcefalo con testa matura e barbuta, è emblema pressochè costante nella monetazione in argento di Gela : in alcuni rarissimi coni di fine V sec. è invece rappresentato con una testa giovane ed imberbe . Dalla rete 3 di questi esemplari di tetradrammi, 2 con testa di lato, il terzo,probabilmente unico noto, con testa di fronte . Di questa tipologia unisco anche l' ugualmente raro didramma con testa di lato e con la particolare scena di combattimento al diritto .1 punto
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Comunque faccio un plauso a CNG, perchè dichiara molto correttamente nelle sue aste che le monete sono state lavorate con il bulino, facessero tutti così...1 punto
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L'opera del Manzoni , guardando quelle rosette, gira sempre attorno all'apparato digerente .....diciamocelo che l'artista ha voluto analizzare tutto il processo digestivo, dal cibo alla sua trasformazione in fertilizzante organico inscatolato e pronto per un nuovo utilizzo1 punto
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è un esemplare di rarità estrema, un medaglione commemorativo emesso da Costantino. Dopo aver celebrato Costantinopoli e Roma, aveva fatto emettere una serie in onore dei suoi beniamini musicali. Questo pezzo era dedicato a Glenn Hughes dei Villa Populo, in seguito meglio conosciuti col nome di Village People1 punto
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Se ne è già parlato in passato, ma mi pare un tema sempre attuale, che mi è stato rinfocolato da alcuni spunti recenti. Lo spunto decisivo deriva da un thread da me aperto in cui presentavo un mio pezzo molto raro e chiedevo confronti e opinioni agli altri utenti. Questo thread non mi è stato granché utile per capire qualcosa in più della mia moneta - solo 3 sintetici contributi, due di complimenti (sempre graditi, ci mancherebbe) e uno di critica (utile) - ma in compenso la dice lunga sulla numismatica contemporanea. La mia perplessità deriva da questo: - propongo al forum una moneta di una tipologia (non parlo di una variante, ma di una tipologia intera!) che sarà presente nelle collezioni di un numero di utenti che si conta sulle dita di una mano e l'interesse suscitato è poco più di zero! E non parlo di oscure monete semisconosciute: è un pezzo in argento di tipologia scudo presente sul catalogo Gigante, che quindi TUTTI conoscono o avranno visto in fotografia almeno una volta (forse non dal vero, dal momento che in 25 anni di numismatica a me non era mai capitato)... - Poi invece ci sono thread chilometrici in cui decine di utenti si sdilinquiscono sull'eccezionale eccezionalità del FDC Tevere di un pezzo a confronto con il banale FDC commerciale di un'altra moneta di cui al momento ci sono 83 esemplari in vendita su ebay, o estenuanti discussioni su monete coniate in milioni di pezzi che presentano tra loro differenze conservative che per essere percepite richiedono il microscopio elettronico... Vi prego di non pensare che io sia rimasto "offeso" perché una mia moneta è stata snobbata (le monete le compro per me, anche se in alcuni casi le mostro volentieri agli amici): ciò che continua a sorprendermi - e, permettetemi, a disgustarmi - è questa piega della numismatica, in cui conta solo la conservazione e non la rarità del pezzo. Una dinamica che a mio parere risulta VERAMENTE svilente nei confronti di una disciplina tanto nobile. Trovo triste che - come leggo da più parti - sia ritenuta preferibile una moneta FDC ma comune a una rara ma in conservazione inferiore. Trovo triste che le aste con monete rare ma in conservazione non eccelsa siano ritenute "adatte per chi inizia", come se la numismatica seria fosse quella che guarda solo alle alte conservazioni. Trovo triste che il valore storico di pezzi rarissimi soccomba miseramente di fronte a pezzi di cui esistono milioni di esemplari ma che sono stati deposti su un cuscino di seta nel momento della coniazione e da allora non son stati nemmeno guardati per più di tre minuti consecutivi per evitare di offuscarne il lustro abbagliante (corredato ovviamente di patina pluriiridescente - sempre sperando che non sia stata prodotta in laboratorio). Insomma, se penso alla numismatica tra 50 anni temo che sarà riassumibile in teche blindate in cui non si saprà nemmeno più che moneta ci sia dentro, l'importante sarà che sullo slab ci sia stampato "MS 70". Un saluto da un testardo numismatico di vecchia scuola: io continuerò a comprare i miei pezzi rari in bassa conservazione, e alla fine dei miei giorni me li farò seppellire con me, come un sovrano del mondo antico, dato che essendo tutti sotto all'SPL evidentemente saranno ritenuti "non collezionabili". Magari tra qualche secolo sarò ritrovato anch'io ed esposto in un museo con le mie monete.1 punto
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Harlan J. Berk, Ltd. > Buy or Bid Sale 204 auction date: 18 July 2018 , lot 257, Thessaly, Gyrton. AE 13, dichalkon; Thessaly, Gyrton; c. 440s-420s BC, Dichalkon, 5.03g. BCD-82.2, Rogers-230, Traité IV-743, BM (Appendix)-1a. Obv: Young male head r. wearing helmet topped by high crest and serpent (Ares or hero Gyrton?). Rx: Diademed female head r. wearing pendant earring (Aphrodite or nymph Gyrtona?), [G]YPTONION before, I? behind.. VF Buy Price: $1350 Starting Price: 878 USD1 punto
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Appena entrata in Collezione, 9 Cavalli 1790, MAGLIOCCA 325/a.....R2 Conio ibrido.1 punto
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Aquinum muro ducta colonia, a triumviris deducta; mi piace iniziare questo post - che apro su suggerimento di @Legio II Italica - riportando le parole del Liber Coloniarum (p. 229 L.), perché negli scorsi giorni, mentre scavavo proprio in quel sito, mi sono tornate spesso alla mente. Quella che oggi è una modesta cittadina, situata tra le pendici di Monte Cairo e l'Autostrada Roma-Napoli, in età romana era un municipium - e poi una colonia - particolarmente ricco e vivace. Prima della costruzione della via Appia, Aquinum costituiva un crocevia obbligato per quanti, transitando sulla via Latina, si recavano in Campania, provenienti dal Lazio o dalle vallate dell'Appennino centrale. Tale condizione le garantiva una prosperità non comune: vi si svolgevano importanti mercati periodici, durante i quali i mercanti del basso Lazio e quelli della Campania settentrionale si incontravano per scambiare i rispettivi prodotti. Non stupisce quindi che la città, durante la prima metà del III secolo a.C., si sia dotata di una propria moneta, aderendo alla tipologia del galletto stante, fatta propria da diverse comunità che condividevano lo stesso network commerciale. Ma veniamo al dunque: mercoledì 26 settembre, il TG1 ha diffuso la notizia che durante gli scavi delle settimane precedenti erano state rinvenute tre teste marmoree, tra le quali una verosimilmente di Cesare, puntando i riflettori sul sito e offrendogli una meritata visibilità nazionale. Sarà bene riassumere la vicenda, per chi non avesse visto il servizio: l'area urbana di Aquinum è oggetto da dieci anni di indagini topografiche da parte dell’Università del Salento, sotto la direzione del prof. Giuseppe Ceraudo. Al professore va il merito di avvalersi di un puntuale lavoro di fotointerpretazione delle immagini aeree, punto di forza dell'ateneo leccese. Proprio durante tali indagini era stata individuata nelle immediate vicinanze del teatro un'area potenzialmente interessante: durante l'ultimo turno della campagna annuale di scavo la si è indagata a fondo e - come aveva bene intuito il prof. Ceraudo - gli esiti sono stati considerevoli. Sensazionale - non mi piace mai usare aggettivi così netti, ma in questo caso è d'obbligo - il ritrovamento di tre teste marmoree: un barbato, purtroppo mutilo di buona parte del viso, una muliebre e la terza, con buona probabilità, attribuibile a Gaio Giulio Cesare. Considerando lo scarso numero di manufatti che raffigurano il dictator perpetuus, qualora l'identità venisse confermata, è facilmente intuibile l'importanza della scoperta di quello che potrebbe passare alla storia degli studi come il Cesare di Aquino. Per chi volesse saperne di più, rimando alla pagina facebook dello scavo, dalla quale sono tratte le immagini che vi allego: www.facebook.com/ancientaquinum/1 punto
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PARTE VI Considerazioni conclusive Aristosseno fu dunque un artista itinerante che lavorò a più riprese e probabilmente, come già ventilato a suo tempo da I. Maull (Aristoxenos in Metapont, in Wissenschaftliche Abhandlungen des deutschen Numismatikertages in Göttingen, 1951, 13-26, Tf.1-2) tra la fine del V e i primi decenni del secolo successivo, esercitando la sua attività a Metaponto e per un breve periodo ad Heraklea. Per quest’ultima, tuttavia, la fase di attività dell’incisore resta vincolata ad una più compiuta definizione strutturale della monetazione eracleota, in riferimento soprattutto al momento dell’adozione del tipo di Herakles in lotta con il leone nemeo che negli studi sul tema oscilla tra la fine del V secolo (Van Keuren, cit., 21 ss.) e i primi decenni del IV (A. Stazio, Contributo alla prima fase della monetazione di Heraklea Lucaniae, in AIIN, 12-14, 1965-67, 69; S. Garraffo, Le riconiazioni in Magna Grecia e in Sicilia, Catania 1984, 55; W. Fisher-Bossert, Chronologie der Didrachmenprägung von Tarent 510-280 v. Chr., Berlin 1999, 118 s.). Ed è rilevante la presenza, nelle due città lucane, di uno stesso incisore di consolidata esperienza e pregevole perizia, dotato di singolare versatilità, che traspare sia dalla riproposizione di tipi di consolidata memoria sia dalla realizzazione di concezioni figurative di rinnovata plasticità, accentuata, quest’ultima, dal marcato rilievo di chiome e ornamenti ma scevra da esiti monumentali. Tale presenza segnala, da un lato, la volontà delle poleis di disporre di maestranze altamente qualificate per le operazioni connesse alla produzione monetaria, dall'altro si innesta con particolare pregnanza in un orizzonte magnogreco di ampio respiro, aperto alla ricezione e all'elaborazione di influssi esterni (attici e sicelioti in particolare), come documentano peraltro le emissioni delle città greche della costa tirrenica che proprio in quest’epoca si distinguono per l’accuratezza ed il pregio delle incisioni monetali, molte delle quali attribuite alla stessa mano.1 punto
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