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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/13/18 in tutte le aree
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Sono stati ritrovati tesoretti di monete occultati tra le crepe di un muro, all'interno di vasi, di pentole, ma mai all'interno di una...scarpa! E' quello che è successo nella Rotterdam a cavallo tra il XVI e il XVII secolo, in piena ribellione dei Paesi Bassi contro il dominio spagnolo che si concluse solo nel 1648 con la Pace di Westfalia che sancì l'indipendenza delle Province Unite di Olanda, Zelandia, Utrecht, Gheldria e Frisia. E in questo periodo storico travagliato qualcuno pensò bene di nascondere i propri risparmi in una scarpa… (Purtroppo gli articoli a cui rimando sono in inglese e olandese….) http://www.thehistoryblog.com/archives/23786 https://erfgoedstem.nl/in-een-oude-schoen-schatvondst-in-rotterdam/3 punti
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Nell’esaminare una moneta gli appassionati ed i professionisti del settore hanno un grande alleato l’INGRANDITORE. L’idea di creare un post su questo argomento è nata ascoltando alcuni commenti di collezionisti, quasi tutti riguardanti il potere di ingrandimento della lente usata, del tipo “la mia ingrandisce 30 volte!”, dicitura che si trova spesso sulle confezioni di lenti di produzione cinese o sul supporto che contiene la lente stessa, con l’obbiettivo di chiarire le idee su tale argomento. Ho volutamente usato il termine generico INGRANDITORE per indicare uno strumento che permetta l’ingrandimento dell’immagine di una moneta, in quanto abbiamo a nostra disposizione diversi tipi di questo strumento dai più semplici a quelli complessi. Il post sarà articolato in più parti (per una questione di peso delle immagini) e nel seguente modo: 1. I tipi di lenti 2. Le aberrazioni 3. Lenti semplici e composte 4. Luminosità della lente - Trattamento antiriflesso 5. Il potere d’ingrandimento 6. Il microscopio 7. Quale tipo di ingranditore usare in numismatica? 8. Quale lente acquistare? 1- I tipi di lenti Le tipologie di lenti ottiche sono due: divergenti o negative convergenti o positive. Le lenti negative rimpiccoliscono l’immagine e quindi per le nostre finalità si utilizzano le lenti positive. Le tipologie di lenti positive sono tre (fig. 1): · piano convessa (presenta un lato piano ed uno convesso); · convessa (presenta i due lati convessi, con diverse curvature, detta “asferica”); · biconvessa (presenta i due lati convessi, con una stessa curvatura). 2- Le aberrazioni Tutte le immagini che passano da un mezzo ottico meno denso (aria) ad un mezzo ottico più denso (vetro ottico, policarbonato ottico) subiscono delle alterazioni sia per quanto concerne la planarità dell’immagine, sia per quanto riguarda i colori -frange di colore ai bordi- (aberrazioni cromatiche). Se utilizzate una lente piano convessa per osservare un foglio a quadretti, potrete notare che l’immagine si presenta con i lati dei quadretti concavi (aberrazione a cuscino), mentre se utilizzate una lente convessa, i lati si presentano concavi (aberrazione a barilotto) -fig. 2-. Per evitare, parzialmente, queste alterazioni di planarità dell’immagine si deve utilizzare una lente, biconvessa, che, come abbiamo visto, presenta due diverse curvature dei suoi lati, detta “asferica”. 3- Lenti semplici e lenti complesse Le aberrazioni prese in esame nel punto precedente riguardano le lenti semplici (lente singola) ed allora per eliminare completamente queste alterazioni dell’immagine vengono realizzate le così dette “lenti complesse”. Le lenti complesse sono realizzate tramite l’accoppiamento di due lenti positive, generalmente due lenti piano convesse o due lenti biconvesse. (fig.3) fig.3 Queste lenti, dette “doppiette”, risolvono il problema della planarità, e vengono definite “aplanatiche”, ma non risolvono le aberrazioni cromatiche. Per eliminare queste ultime, è necessario interporre tra due lenti positive, una lente negativa, costituendo una “tripletta”, definita “aplanatica e acromatica”. (fig. 4). fig. 4 In commercio si trovano svariati tipi di lenti complesse, anche alcune che permettono di ottenere diverse tipologie di ingrandimento (fig. 5-5a). 4- Luminosità di una lente complessa - Trattamento antiriflesso L’assemblaggio di più lenti migliora la qualità dell’immagine dal punto di vista di planarità e cromaticità, ma diminuisce più o meno sensibilmente la luminosità della lente. La luminosità della lente è determinata dalla quantità di raggi luminosi che attraversano il complesso ottico ed è un fattore da valutare in funzione del suo utilizzo. Per ovviare a questo inconveniente i costruttori di lenti complesse, per alcuni prodotti, utilizzano dei trattamenti antiriflesso che fanno sì che possano passare il maggior numero di raggi luminosi possibili (fig. 6). Questo trattamento, che può essere “mono strato” o “multi strato” si può riconoscere osservando le lenti che presentano una leggera tonalità violetta (figg. 7-7a). Ovviamente le lenti che presentano queste caratteristiche hanno un costo decisamente superiore a quelle non trattate.2 punti
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Buonasera a tutti, vi presento il nuovo arrivo della giornata. Era da un pezzo che cercavo un XI agosto abbordabile, ora finalmente ce l'ho. Chiederei a chi volesse farlo cortesemente un'opinione sul nuovo membro della mia collezione... che ne dite della patina? Tenere o eliminare secondo voi? E' disomogenea e non particolarmente gradevole per me... Grazie!2 punti
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Per quanto mi riguarda, il mio intervento sarà suddiviso in una prima parte, prettamente storica, dove riassumerò brevemente la genesi, la funzione e i principali avvenimenti storici dello Stato dei Presidi, e nella seconda illustrerò, nello specifico, la monetazione in rame battuta sotto Ferdinando IV a fine Settecento per i possedimenti toscani del Regno di Napoli.2 punti
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Ho notizie positive riguardo l'invio dei cataloghi. Ci è stato riferito che, scrivendo al contatto del sito, li spediscano anche se non rispondono alle mail inviate. Li inviano gratuitamente facendosi carico anche della spedizione internazionale da 15,75 pounds....che classe! Ci è arrivata conferma di una consegna effettuata ad un membro del forum. Insomma scrivete al contatto, immagino inviino fino ad esaurimento dei cataloghi stampati. Buon week end.2 punti
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Al di sotto del rosone, tre statue marmoree di Santi , San Marco tiene in mano un libro con un piccolo leone alato, Sant'Ambrogio con i paramenti vescovili, Sant'Agostino con in testa la mitria e con in mano un libro aperto con il testo " Hic me genuit in Christo ". In fondo anche qui c'è molto, molto….2 punti
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Credo che non si tratti del picciolo di Fermo. Sempre Papa Eugenio IV (1431-1447) - ma picciolo per la zecca di Foligno. D/*EVGE.PP.QVA / nel campo RTVS a croce R/ VB' FVLGINEI Muntoni 41 - CNI 82 punti
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Raccolta passatempo per il piacere della ricerca e per curiosità Biglietti pubblicitari che riproducono banconote italiane sino agli anni '80. Chi desidera può inserire quelle di sua proprietà o trovate nel web. Io stesso non ne posseggo nemmeno una, ma pur non collezionandole mi sono sempre piaciute. Evitiamo quelle politiche moderne e fotomontaggi. 1.000 Verdi II° tipo (1969-1981) 5.000 Colombo I° tipo (1964-1970)1 punto
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Roma antica fu la Citta' piu' ricca di acque , anche rispetto all' odierna , in parte l' acqua di cui Roma godeva aveva le sorgenti all' interno delle mura , ma in massima parte arrivava nell' Urbs da altri luoghi dove le sorgenti nascevano dai primi declivi e monti che facevano e fanno tutt' oggi da anfiteatro alla Citta' , ben 11 acquedotti antichi portavano e alcuni portano anche oggi questo bene prezioso alla cittadinanza di Roma , contro i 5 restaurati o realizzati in epoca rinascimentale e moderna . In questo Post non mi occupo degli acquedotti i cui immensi resti ornano ancora la campagna romana e tratti all' interno di Roma , dei quali si puo' sapere tutto cercando in rete e in tantissimi libri , tratto invece delle sorgenti che sgorgavano dentro l' Urbe , dove alcune vi sgorgano ancora e le cui notizie sono piuttosto scarse . La prima e piu' antica fonte di approvvigionamento di acqua dentro Roma fu il Tevere , a volte idealizzato anche su monete , come ad esempio nel Sesterzio di Antonino Pio o come personificazione tramite statue , altrimenti l' acqua si prendeva dalle sorgenti che sgorgavano copiose a destra e a sinistra del Tevere . Per facilita' divido le sorgenti delle quali si conosce l' esistenza e di alcune anche l' ubicazione attuale , in destra e sinistra rispetto al corso del Tevere , sorgenti di destra : Corsiniana , questa sorgente e' ubicata nell' attuale Giardino Botanico di Roma situato sotto il Gianicolo in Via della Lungara sul Lungotevere , la sorgente e' formata da tanti cunicoli che partendo dal Gianicolo raggiungono Monte Mario e Monte Vaticano . Sorgente del Tempio Siriaco in Via Dandolo dove e' ancora presente una vasca . Sorgente di Via Garibaldi e di Porta Settimiana entrambe scomparse . Altre sorgenti di destra erano quelle di Santa Maria delle Grazie , Damasiana , Pia e Lancisiana quest' ultima unica acqua della Citta' imbottigliata e venduta negli anni del 1930 come curativa . Sorgenti di sinistra del Tevere , sono ovviamente le piu' numerose : la piu' a Nord della Citta' e' tornata in luce in occasione di uno scavo per un parcheggio alle pendici del Colle Parioli presso Piazza Euclide ed e' costituita da un lungo fontanile nel cui frontone erano infisse dediche ad Anna Perenna , antichissima divinita' romana . Sorgente in Via Margutta ritrovata nel 1756 ma di cui oggi si sono perse le tracce , la sorgente proveniva dal Colle del Pincio . Due sorgenti sono conosciute in Via e Piaza Barberini sotto il cui Hotel Bristol scorre acqua sotterranea , erano le sorgenti Sallustiane che arrivavano fino in Campo Marzio formando una palude , la Palus Caprae ; tutta questa zona di Via e Piazza Barberini , Via San Nicola da Tolentino , Via Sistina , Via Gregoriana dove nel cortile della Biblioteca Herziana esiste un Ninfeo alimentato da una delle sorgenti sallustiane , anche durante i lavori della Metropolitana linea A , fermata Piazza Barberini , venne trovata una tubazione in terracotta di epoca romana che portava acqua nell' attuale Via Rasella . Sorgente del Quirinale , in base a testi di epoca romana e' stata individuata come Fons Cati che alimentava il torrente Petroniae Amnis . Sorgenti del Campidoglio e Palatino , lungo la valle stretta tra i due Colli chiamata in antico Spinon c'e' una sorgente ancora presente che corrisponde alla antica Fons Fontinalis ed e' quella che ora e' presente nel Carcere Mamertino . Sorgente sotto il Palatino visibile che corrisponde al Fons Juturnae che sgorgava in vasca quadrata ancora in posto . Sorgenti lungo la Valle Spinon , erano due sorgenti l' Acquae Lautole , mineralizzata e forse calda e il Fons Servillo . Sorgente sul lato Nord del Palatino chiamata Luperca dal nome della Lupa che allatto' i gemelli , non ritrovata ma che le fonti antichi citano esistente . Sorgente alla pendici del Colle Celio , attualmente scorre sotto la Chiesa di San Clemente . Sorgente della Valle Camena dove in seguito fu costruito il Circo Massimo , qui esistevano piu' sorgenti la piu' famosa delle quali fu la Fons Mercuri citata anche in scritti del IX secolo , sorgente che oggi si trova sotto la Chiesa di Santa Anastasia , altre sorgenti qui sgorganti erano il Fons Apolloni e il Fons Camene . Sorgente ai piedi del Colle Piccolo Aventino che alimentava la Piscina Publica , sorgente ricca di acque che alimentava le ricche Domus della zona ed anche parte delle acque delle Terme di Caracalla ; nel Colle Aventino esisteva anche la sorgente Fons Pici pero' non trovato attualmente . Concludendo questa carrellata di sorgenti dentro Roma si comprende come l' Urbs fosse tra sorgenti ed acquedotti una esposizione continua di acque con Ninfei , Vasche , Fontane e Mostre in ogni angolo della Citta' antica , anche oggi Roma e' ricca di acque ma il rapporto tra acque ed abitanti tra la vecchia e l' attuale , si indirizza senza alcun dubbio verso Roma antica . Sesterzio di Antonino Pio con il Tiberis e la carta idrografica di Roma antica (purtroppo il sistema non la posiziona in verticale) Notizie sulle sorgenti , da : L' acqua e la Citta' in epoca antica , di L. Lombardi e A. Corazza1 punto
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Continua ...continua...non e’ la monetazione che conosco, ma la numismatica e’ fatta di bellezza, di piccoli gioielli artistici per i tempi, di simboli, messaggi, rappresentazioni del vivere dei tempi, delle guerre, degli usi, delle divinità, negli esempi che ho visto scorrere in questi mesi ho visto tutto questo e mi sono appassionato lo devo dire, entusiasmato nel vedere questi grandi esempi, quindi compito assolto direi , mi hai conquistato verso questa monetazione e forse ne hai conquistato altri o li conquisterai, in fondo poi il forum anche questo deve fare, avvincere, incuriosire, condurre per mano, stimolare ...se poi saranno rose fioriranno, complimenti per il momento ma credo che altro ci sarà in futuro almeno presumo ...1 punto
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DE GREGE EPICURI Partiamo magari dal peso. Escludendo che sia un quadrante "romano" (per Antonino esistono, ma non mi pare che ce ne sia uno così), questi bronzetti sono i corrispondenti coloniali dei quadranti. Personalmente ne ho visti e studiati molti, ma erano quasi tutti in lingua greca, prevalentemente di Marcianopoli e di Nicopoli sull'Istro; ne esistono però anche di Nicea in Bitinia, e di alcune zecche minori dei Balcani (Tracia e Moesia inferiore). Fra le colonie (lingua latina) si potrebbe cercare in: Dium, Corinto, Sinope, Apamea, Paro...Tieni conto, comunque, che molte di queste monetine non sono censite.1 punto
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Ciao Alain Non penso sia EE, ma piuttosto un FE. Sembra ci sia un difetto del conio sullo scudo proprio di fianco alla prima lettera, forse una rottura, che fa sembrare la lettera di sinistra una E piuttosto che una F.1 punto
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ΝΙΚΑ (νικᾶ - nikà in minuscolo) è l'imperativo (seconda persona singolare) del verbo greco νικᾶν - nikàn, contrazione di νικάειν - nikàein (presente: νικῶ - nikò o νικάω - nikào)e significa "vincere". Quindi il nostro NIKA significa "vinci!" Era il grido con cui si faceva il tifo all'ippodromo e fu anche il grido di battaglia di una rivolta scoppiata proprio nell'ippodromo di Costantinopoli nel 532, alla presenza di Giustiniano. Troviamo questa forma anche accanto alla figura di Cristo in alcune monete bizantine. In esse NIKA, che è anche terza persona del presente significa probabilmente "egli vince". L'inno liturgico medievale chiamato "Laudes regiae" e che precede le trasmissioni della Radio vaticana, inizia con le parole "Christus vincit, Christus regnat..." (Cristo vince, Cristo regna)1 punto
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https://video.repubblica.it/socialnews/grecia-un-cimitero-di-navi-sotto-il-mare-ritrovati-i-resti-di-58-imbarcazioni-antiche/316639/317269?ref=RHPPBT-BH-I0-C4-P16-S1.4-T11 punto
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ho appena visto la moneta di Gianni e sembrerebbe gli stessi conii per il dritto,no?1 punto
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Per evitare il torcicollo le ho girate. Non c'era necessità di aprire una nuova discussione bastava inserire le foto ognuna nel post che avevi già aperto. Come ti ha già detto @petronius arbiter la banconota da 5000 conserva un certo valore anche nello stato di conservazione più basso, (MB) la tua comunque è "particolarmente MB" nel senso che è messa piuttosto maluccio. Diciamo qualche decina di euro. Per quanto riguarda quella da 10.000 siamo sui dieci euro, più o meno. Saluti1 punto
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In Spagna fino al dicembre del 2020, comunque sul sito della BCE ci sono le specifiche per ogni Stato. Integro, dal sito BCE: Paese Banconote Monete Austria nessuna scadenza nessuna scadenza Belgio nessuna scadenza 31 dicembre 2004 Cipro 31 dicembre 2017 31 dicembre 2009 Estonia nessuna scadenza nessuna scadenza Finlandia 29 febbraio 2012 29 febbraio 2012 Francia 17 febbraio 2012 17 febbraio 2005 Germania nessuna scadenza nessuna scadenza Grecia 1 marzo 2012 1 marzo 2004 Irlanda nessuna scadenza nessuna scadenza Italia 6 dicembre 2011 6 dicembre 2011 Lettonia nessuna scadenza nessuna scadenza Lituania nessuna scadenza nessuna scadenza Lussemburgo nessuna scadenza 31 dicembre 2004 Malta 31 gennaio 2018 1 febbraio 2010 Paesi Bassi (1) 1 gennaio 2032 1 gennaio 2007 Portogallo 28 febbraio 2022 31 dicembre 2002 Slovacchia nessuna scadenza 2 gennaio 2014 Slovenia nessuna scadenza 31 dicembre 2016 Spagna 31 dicembre 2020 31 dicembre 2020 Saluti.1 punto
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Sarò stato fortunato, tuttavia la mia, che posto qui sotto, non solo non ha visto i 500, ma non s'è avvicinata lontanamente nemmeno ai 400... La collezione è pazienza e cercare, cercare alla fine si trova sempre ciò che ci serve al prezzo giusto.1 punto
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Complimenti @lukas1984, è un ottimo tondello per la tipologia, in altissima conservazione, come minimo uno spl o forse anche qualcosa di più.1 punto
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Buongiorno Lucas, complimenti, è un condizioni ottime per la tipologia, prova a fare foto migliori tenendo la moneta a tutto campo (devi scartare tutto tranne il tondello, gli smartphone offrono questa funzione). Saluti e buon WE1 punto
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Buongiorno Claudio, ho letto con attenzione questo post molto tecnico, i concetti che hai magistralmente messo a disposizione sono veramente preziosi. Le "regole" ottiche che hai illustrato si applicano perfettamente anche agli obiettivi fotografici, che sono realizzati con svariate lenti e trattamenti proprio per minimizzare i difetti da te illustrati con chiarezza. Ho acquistato la lente in figura 21, è molto solida e realizzata con ottimi materiali. E' arrivata dentro una custodia in pelle e l'anello di led che illumina uniformemente l'area ingrandita rende la visione molto comoda. Il prezzo si aggira sulla cifra da te indicata, nel mio caso 26,20 Euro. Grazie mille per le dritte. Buon we Silver M.1 punto
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il periodo in cui è stato nascosto il tesoretto - mi pare di leggere che il post quem è il 1592 - è uno dei più turbolenti della storia dell'Olanda1 punto
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Ciao, premetto che non ne so niente, non è il mio campo, anche se la moneta mi piace molto. Il peso di 29,3 gr, seppur minore rispetto a quanto indicato nei cataloghi, è compatibile con una emissione ufficiale? Oppure, visto il peso ridotto, potrebbe essere una emissione romana? Grazie a chiunque saprà darmi qualche suggerimento1 punto
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Medaglia devozionale e celebrativa (francescana), bonzo/ottone, della prima metà del XVIII sec. (dopo il 1729), Roma.- D/ S. Felice da Cantalice con il bastone da pellegrino e la grande bisaccia per la raccolta delle offerte (suoi attributi).- R/ S. Fedele da Sigmaringen, in questa medaglia non era ancora canonizzato, lo si deduce dalla scritta: B[EATO]. FI - DELIS . M[ARTIRE]. CAP[PUCCINO]. rappresentato con il ramo di palma simbolo dei martiri, medaglia non comune.- Ciao Borgho1 punto
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431, Lot: 363. Estimate $500. Claudius. AD 41-54. Æ Sestertius (35.5mm, 28.59 g, 6h). Rome mint. Struck AD 42-43. TI • CLAVDIVS • CAESAR • AVG • P • M • TR • P • IMP • P • P •, laureate head right / EX • S C/ P • P/ OB • CIVES/ SERVATOS in four lines within oak wreath. RIC I 112; von Kaenel Type 69. Good VF, green-brown surfaces, smoothed and tooled, some fill. Ex Lanz 162 (6 June 2016), lot 221 (hammer €1200). LOT SOLD AS IS, NO RETURNS. Current Status 431, Lot: 363. Closing Date And Time: Oct 24, 2018 at 12:01:00 p.m. ET. Current Date And Time: Oct 12, 2018 at 4:10:39 p.m. ET. Currently: $750. Estimate: 1'500 EUR | Starting price: 900 EUR Price realized: 1'200 EUR RÖMISCHE MÜNZEN KAISERREICH CLAUDIUS (41 - 54) CLAUDIUS (41 - 54) Sesterz, ca. 50 - 54, Rom. TI·CLAVDIVS·CAESAR·AVG·P·M·TR·P·IMP·P· P·. Kopf mit Lorbeerkranz nach rechts. Rs: EX·SC / P·P / OB·CIVES / SERVATOS im Eichenkranz. RIC 112; C. 38; Kaenel 69. 28,62g. Patiniert, sonst fast vorzüglich. 1200 € Lanz contro una stima CNG di 500USD già superati (attuale a 750)1 punto
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Ciao, ma CNG le ha già acquisite "smoothed and tooled"... adesso le sta rivendendo a prezzo base inferiore al pagato. Esempio: 431, Lot: 357. Estimate $2000. Gaius (Caligula). AD 37-41. Æ Sestertius (36mm, 28.31 g, 6h). Rome mint. Struck AD 37-38. Laureate head left / ADLOCVT above, COH in exergue, Gaius, bareheaded and togate, standing left on daïs, addressing five soldiers standing right; sella castrensis to right. RIC I 32. EF, brown and green surfaces, smoothed and tooled. LOT SOLD AS IS, NO RETURNS. Ex Lanz 165 (9 December 2017), lot 192. Current Status 431, Lot: 357. Closing Date And Time: Oct 24, 2018 at 11:59:00 a.m. ET. Current Date And Time: Oct 12, 2018 at 4:07:50 p.m. ET. Currently: $2500. Estimate: 5'000 EUR | Starting price: 3'000 EUR Price realized: 4'000 EUR KAISERREICH. CALIGULA (37 - 41). Sesterz, 37-38, Rom. C CAESAR AVG GERMANICVS PON M TR POT. Portraitkopf mit Lorbeerkranz nach links. Rs: ADLOCVT. Caligula in der Toga auf niedrigem Podium nach links stehend, hinter ihm sella castrensis, mit ausgestrecktem rechten Arm eine Rede an fünf Praetorianer haltend, die ihm gegenüberstehen, im Hintergrund vier Standarten, im Abschnitt COH. RIC 32; BMCRE 33; Cohen 1. 28,34g. Leicht geglättet, sonst vorzüglich. Notate, venduto per 4000€ (più spese) da Lanz ... stimato 2000 USD da CNG !!!!1 punto
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Questa 5.000 lire Colombo i° tipo me la sono ritrovata in mezzo a cartaceo vario che tengo da parte, me ne ero proprio dimenticato... anche se malconcia è stato un piacere averla scoperta. A questo punto, contrariamente a quanto scritto nel post iniziale, ne posseggo una anch'io.1 punto
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Si, certo, mettiamole tra le importanti. credo comunque che king le sue belle soddisfazioni se le sia prese, e ne avrà anche in futuro, quello che conta in questa discussione è il contenuto... skuby1 punto
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Bella moneta Dal viso si capisce che la moneta ha circolato...non è deturpata da difetti di coniazione a parte mi pare a ore 11 del dritto una rottura del conio fino a ore 1. Per me bb+. Complimenti Marco1 punto
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banconota pubblicitaria locale, venivano lanciate dai carri folcloristici in occasione della sagra dell'uva di Borgomanero (NO) (anni 1977/1979)1 punto
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Ciao a tutti! Mi è arrivato ieri il cofanetto con le 2 monete zodiaco, che dire, molto bello e di cartoncino molto resistente all'esterno (effetto libro), spugna nera all'interno. Le monete di ottimo conio, dal contorno rigato, il bronzital rende bene (avrei preferito il bimetallico stile vaticano) ma resta una mia opinione personale. Bellissima anche la 2€ commemorativa Bernini! Acquistati tramite ecommerce online. Se volete vederle in video vi allego il link al mio canale YouTube:1 punto
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La seconda moneta è un po' successiva, del 1836. Qui evidentemente la situazione si è un po' consolidata, perchè si legge REPUBLICA MEXICANA. Pesa 6,45 g. e misura 26 mm. Sul primo lato, oltre alla scritta suddetta, si vede un'aquila posata su un fico d'India, con un serpente nel becco. Sotto, un ramo di olivo ed uno di quercia. Sul rovescio: 1/4 (di real, suppongo), la data 1836, ed anche una piccola M sopra alla quale c'è un cerchietto: segno di zecca o altro?1 punto
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Il divertimento sta nel cercarle... eehhh la pigrizia! Ce ne sono tantissime. 10.000 Regine del Mare (1948-1962)1 punto
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Taglio: 2€ CC Nazione: Irlanda Anno: 2016 Tiratura: 4'500'000 Condizioni: BB Città: Pavia (PV) Note: mi mancava e la cercavo da parecchio!1 punto
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50.000 Volto di donna (1977-1982) 50.000 Bernini I° tipo (1984-1992)1 punto
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Se non troviamo il retro fa lo stesso 10.000 Michelangelo (1962-1973) 50.000 Leonardo (1967-1974) 5.000 Colombo I° tipo (1964-1970) Diversa pubblicità da quella postata in precedenza.1 punto
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L'aquila, quasi costantemente presente sulle monete a doppio rilievo, sulle monete incuse di Crotone compare occasionalmente in pochi coni con, al rovescio del tripode, non un tripode incuso bensì una aquila ad ali spiegate incusa . Tra varie ipotesi su questa presenza, vale un cenno quella che, dal racconto di Erodoto ( V , 44-45 ), vi legge un collegamento con l'indovino Callia che avrebbe affiancato i Crotoniati, ricevendone onori, nella presa di Sibari . Callia, della stirpe di Iamo indovino in Olimpia di Elide sulle cui monete si trova la raffigurazione di una simile aquila ad ali spiegate .1 punto
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Le perizie servono solo al momento in cui vengono richieste, per garantire un acquisto. Non ho mai compreso l'imbustamento e preferisco la foto (come nelle aste più serie viene fatto). Raccolgo monete e non perizie: se sono presenti accanto alla moneta, ritaglio il cartellino e lo conservo togliendo l'esemplare dalla plastica (le buste più recenti non contengono PVC, ma materie plastiche che comunque degradano a scapito del contenuto).1 punto
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@Vincenzo1985 Ciao e benvenuto, quando chiedi un'identificazione apri una nuova discussione, non ti accodare a quella di un altro utente. a questo link trovi la scheda completa della tua medaglia: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME48/55 a questo link invece trovi una discussione sulla tua medaglia dove ne parla @borghobaffo e @francesco77 :1 punto
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In asta Nomos 17 lotto 22 il prossimo 26 Ottobre, una piacevole e parecchio rara emidracma di Crotone con serpenti nel diritto e nel rovescio . Come ricordato dal compilatore del catalogo, il tipo è anche illustrato nel BMC vol. 1 Italy al n. 59 di Crotone .1 punto
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Dopo che ha risposto Francesco, posso ora intervenire e dirti la mia: Ho osservato numerosi 20 grana con quei difetti lungo parte dei bordi....diversamente posizionati...ma solo 20 grana e soprattutto quelli degli anni 50....è un problema tecnico ?..... si !! Ecco ad esempio quello che avevo io.....giusto per farti rendere conto.1 punto
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Pensare che una moneta, in qualsiasi conservazione essa sia, possa esserci giunta assolutamente "non toccata" è un errore. Tutte le monete, nel passaggio dallo stato di giacitura a quello di conservazione in museo o in collezioni private, deve necessariamente subire qualche trattamento preliminare. La natura del trattamento dipende da: tipo di incrostazioni, tipo di patina, metallo, destinazione finale del manufatto (se museo o collezione privata). Patina - a seconda del tipo di patina e della sua consistenza, la moneta può richiedere una pulizia più energica, meccanica e chimica, solo chimica, eventuale consolidamento se troppo debole. Incrostazioni - occorre indubbiamente distinguere la patina buona da quella non buona anche definita incostazione o corrosione attiva. Le incrostazioni possono essere punti cresciuti rispetto ai piani del modellato e possono comprendere agglomerati di cuprite o altra forma di patina, spesso associata a terriccio di giacitura che, sovente, rimane agglomerato nella patina stessa. Metallo - a seconda della lega o del metallo che compone il manufatto, si potranno sviluppare tipologie diverse di patine e di incrostazioni. Ad esempio su una moneta in mistura di argento, al momento del ritrovamento essa presenta uno spesso strato composto dai prodotti di corrosione del metallo meno nobile in lega quindi il rame. Spesso non si tratta di patine di bell'aspetto ma di vere e proprie cresciute di malachite e/o cuprite che nascondono totalmente il modellato. Destinazione finale - molto spesso, la destinazione finale del manufatto influisce enormemente sul tipo di restauro. Un moneta che finirà in un cassetto chiuso di un museo sarà certamente protetta da uno spesso strato di paraloid e cera, certamente poco gradevole alla vista (monete dall'aspetto "bagnato" e lucente) ma funzionale per la conservazione. diversamente, una moneta destinata al collezionismo, può subire nel tempo (parliamo di moneta che passano da una collezione privata all'altra nell'arco di decine di anni) diverse migliorie atte a migliorare al massimo la leggibilità del manufatto e con la tendanza ad eliminare tutti i difetti possibili (tracce di crateri spenti, patine macchiate, zone spatinate a seguito di pulizia). In tutti i casi le monete richiedono comunque un intervento di rimozione dei depositi incoerenti (terriccio di giacitura) e stabilizzazione. Ovviamente poi i vari interventi possono essere eseguiti con perizia o meno, con strumenti adeguati o improvvisati, etc. Sono questi però i fattori che incidono enormemente sulla qualità del restauro restituendo un lavoro ben fatto e naturale oppure una moneta snaturata e del tutto artificiale. Tornando sul Lucio Vero in questione posso dire che probabilmente esso presentava una patina non bella o comunque molto incompleta tanto da indurre il restauratore a rimuovere il tutto. Come spesso accade quando ci sono incrostazioni cresciute diffuse, il manufatto richiede anche la pulizia meccanica tra i caratteri della legenda. Per fare queste attività il restauratore può optare per un metodo di pulizia chimica (più lungo) oppure un metodo meccanico più breve. indipendentemente dall'attrezzo scelto, a seconda della potenza utilizzata o dell'utensile adottato, la pulizia può essere più o meno profonda. questo significa che il passaggio di questo utensile lascerà inevitabilmente delle tracce più o meno vistose che poi potranno essere celate con una patinatura successiva. Nel caso del tuo Lucio Vero devo dire che il restauratore non ha fatto un cattivo lavoro perchè la differenza tra zone trattate e non trattate non è poi così evidente. Tuttavia, se avesse utilizzato un metodo meno aggressivo (chimico e meccanico) ma più lungo, avrebbe potuto conservare meglio la patina nei punti trattati (tutti i contorni dei caratteri e del volto di Lucio) senza ricorrere ad una patinatura superficiale successiva (quell'alone color fumo) ma ripeto, non è stato fatto un cattivo lavoro. Riguardo la naturalità delle patine vorrei far presente che anche bronzi importanti come quelli di Riace, hanno subito un restauro imponente ed approfondito oltre che alcune correzioni cromatiche con pigmenti al fine di rendere leggibile un manufatto che altrimenti si sarebbe presentato "chiazzato".1 punto
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