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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/12/18 in tutte le aree
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Roma antica fu la Citta' piu' ricca di acque , anche rispetto all' odierna , in parte l' acqua di cui Roma godeva aveva le sorgenti all' interno delle mura , ma in massima parte arrivava nell' Urbs da altri luoghi dove le sorgenti nascevano dai primi declivi e monti che facevano e fanno tutt' oggi da anfiteatro alla Citta' , ben 11 acquedotti antichi portavano e alcuni portano anche oggi questo bene prezioso alla cittadinanza di Roma , contro i 5 restaurati o realizzati in epoca rinascimentale e moderna . In questo Post non mi occupo degli acquedotti i cui immensi resti ornano ancora la campagna romana e tratti all' interno di Roma , dei quali si puo' sapere tutto cercando in rete e in tantissimi libri , tratto invece delle sorgenti che sgorgavano dentro l' Urbe , dove alcune vi sgorgano ancora e le cui notizie sono piuttosto scarse . La prima e piu' antica fonte di approvvigionamento di acqua dentro Roma fu il Tevere , a volte idealizzato anche su monete , come ad esempio nel Sesterzio di Antonino Pio o come personificazione tramite statue , altrimenti l' acqua si prendeva dalle sorgenti che sgorgavano copiose a destra e a sinistra del Tevere . Per facilita' divido le sorgenti delle quali si conosce l' esistenza e di alcune anche l' ubicazione attuale , in destra e sinistra rispetto al corso del Tevere , sorgenti di destra : Corsiniana , questa sorgente e' ubicata nell' attuale Giardino Botanico di Roma situato sotto il Gianicolo in Via della Lungara sul Lungotevere , la sorgente e' formata da tanti cunicoli che partendo dal Gianicolo raggiungono Monte Mario e Monte Vaticano . Sorgente del Tempio Siriaco in Via Dandolo dove e' ancora presente una vasca . Sorgente di Via Garibaldi e di Porta Settimiana entrambe scomparse . Altre sorgenti di destra erano quelle di Santa Maria delle Grazie , Damasiana , Pia e Lancisiana quest' ultima unica acqua della Citta' imbottigliata e venduta negli anni del 1930 come curativa . Sorgenti di sinistra del Tevere , sono ovviamente le piu' numerose : la piu' a Nord della Citta' e' tornata in luce in occasione di uno scavo per un parcheggio alle pendici del Colle Parioli presso Piazza Euclide ed e' costituita da un lungo fontanile nel cui frontone erano infisse dediche ad Anna Perenna , antichissima divinita' romana . Sorgente in Via Margutta ritrovata nel 1756 ma di cui oggi si sono perse le tracce , la sorgente proveniva dal Colle del Pincio . Due sorgenti sono conosciute in Via e Piaza Barberini sotto il cui Hotel Bristol scorre acqua sotterranea , erano le sorgenti Sallustiane che arrivavano fino in Campo Marzio formando una palude , la Palus Caprae ; tutta questa zona di Via e Piazza Barberini , Via San Nicola da Tolentino , Via Sistina , Via Gregoriana dove nel cortile della Biblioteca Herziana esiste un Ninfeo alimentato da una delle sorgenti sallustiane , anche durante i lavori della Metropolitana linea A , fermata Piazza Barberini , venne trovata una tubazione in terracotta di epoca romana che portava acqua nell' attuale Via Rasella . Sorgente del Quirinale , in base a testi di epoca romana e' stata individuata come Fons Cati che alimentava il torrente Petroniae Amnis . Sorgenti del Campidoglio e Palatino , lungo la valle stretta tra i due Colli chiamata in antico Spinon c'e' una sorgente ancora presente che corrisponde alla antica Fons Fontinalis ed e' quella che ora e' presente nel Carcere Mamertino . Sorgente sotto il Palatino visibile che corrisponde al Fons Juturnae che sgorgava in vasca quadrata ancora in posto . Sorgenti lungo la Valle Spinon , erano due sorgenti l' Acquae Lautole , mineralizzata e forse calda e il Fons Servillo . Sorgente sul lato Nord del Palatino chiamata Luperca dal nome della Lupa che allatto' i gemelli , non ritrovata ma che le fonti antichi citano esistente . Sorgente alla pendici del Colle Celio , attualmente scorre sotto la Chiesa di San Clemente . Sorgente della Valle Camena dove in seguito fu costruito il Circo Massimo , qui esistevano piu' sorgenti la piu' famosa delle quali fu la Fons Mercuri citata anche in scritti del IX secolo , sorgente che oggi si trova sotto la Chiesa di Santa Anastasia , altre sorgenti qui sgorganti erano il Fons Apolloni e il Fons Camene . Sorgente ai piedi del Colle Piccolo Aventino che alimentava la Piscina Publica , sorgente ricca di acque che alimentava le ricche Domus della zona ed anche parte delle acque delle Terme di Caracalla ; nel Colle Aventino esisteva anche la sorgente Fons Pici pero' non trovato attualmente . Concludendo questa carrellata di sorgenti dentro Roma si comprende come l' Urbs fosse tra sorgenti ed acquedotti una esposizione continua di acque con Ninfei , Vasche , Fontane e Mostre in ogni angolo della Citta' antica , anche oggi Roma e' ricca di acque ma il rapporto tra acque ed abitanti tra la vecchia e l' attuale , si indirizza senza alcun dubbio verso Roma antica . Sesterzio di Antonino Pio con il Tiberis e la carta idrografica di Roma antica (purtroppo il sistema non la posiziona in verticale) Notizie sulle sorgenti , da : L' acqua e la Citta' in epoca antica , di L. Lombardi e A. Corazza5 punti
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Segnalo l'uscita ? grazie ad @Alberto Varesi, che ha finanziato il tutto: L'opera, arricchita da numerose immagini, si propone di descrivere minuziosamente in un "percorso cronologico" le monete coniate a partire da Vitale II Michiel (1156–1172), il primo ad emettere moneta con il nome del Doge in carica, fino a Cristoforo Moro (1462-1471) , con la cui morte la zecca veneziana chiude il "ciclo medievale". Vengono analizzate le varietà epigrafiche, stilistiche , le sigle ed i "segni" derivanti dall'attività di zecca. Un libro, quindi, che nasce con l'intento di essere ausilio al collezionista nella catalogazione e per lo studioso un incentivo per approfondire ricerche, su una delle più importanti monetazioni del periodo. Due pagine a caso (delle 358): e la prima recensione ottenuta: Alberto Varesi - ottobre 11, 2018 Gran bel volume, anzi "volumone", di quasi 360 pagine con una infinità di immagini, a colori, e tantissimi ingrandimenti. Sono riportate le varianti, le differenze stilistiche e persino i segni dei massari. Molto interessante, infine, la sezione "falsi/riproduzioni" in finale di ogni tipologia riportata.4 punti
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Cari amici, sperando sia di vostro gradimento ricevere un nuovo lavoro storico-numismatico, abbiamo scritto "VERONA: I Longobardi e gli Scaligeri". http://www.roth37.it/COINS/Verona/index.html Augurandovi una buona lettura, gli Autori Vi inviano cordiali saluti Sergio Rossi & Ottavio de Manzini e con la collaborazione di Andrea Keber Dear friends, we think you agree to receive a new historical-numismatic work. Therefore we wrote "VERONA: THE LOMBARDS AND THE SCALIGERI". http://www.roth37.it/COINS/Verona/index.html Best regards Sergio Rossi & Ottavio de Manzini with the collaboration of Andrea Keber Chers amis, J'éspère qu'il vous plaira de recevoir un nouveau travail portant sur l'histoire et la numismatique. Nous avons donc écrit "VERONA: the Lombards et les Scaligeri"; vous pouvez le lire à l'adresse suivante : http://www.roth37.it/COINS/Verona/index.html Cordialement Ottavio de Manzini & Sergio Rossi avec la collaboration de Andrea Keber3 punti
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Ciao a tutti! Mi è arrivato ieri il cofanetto con le 2 monete zodiaco, che dire, molto bello e di cartoncino molto resistente all'esterno (effetto libro), spugna nera all'interno. Le monete di ottimo conio, dal contorno rigato, il bronzital rende bene (avrei preferito il bimetallico stile vaticano) ma resta una mia opinione personale. Bellissima anche la 2€ commemorativa Bernini! Acquistati tramite ecommerce online. Se volete vederle in video vi allego il link al mio canale YouTube:3 punti
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forse il mio approccio non è chiaro… il contemporaneo può benissimo essere uno storico che dà un racconto parziale, volutamente di parte e fortemente soggettivo… di solito leggendo i testi antichi è così. e soprattutto credere che il racconto di un contemporaneo, anche se "storico" sia "oro colato" è molto limitante, infatti non abbiamo tutte le fonti "tutti i punti di vista" ma solo alcuni, e non sempre di questi sappiamo0 tutto, per non parlare della tradizione che ha tramandato il testo e magari l'ha modificato o interpolato per dire…. Emilio Fede è un contemporaneo di Berlusconi, ma se fra 1000 anni avessimo solo la storia di Silvio scritta da lui… o solo quella scritta da Travaglio, altro contemporaneo, e ce la prendessimo per quello che è, avremmo comunque due versioni di parte e "soggettive" tendenti a dare una opinione... ora quanti sono gli storici che commentano prima prima di dare i fatti? quanti sono quelli partigiani….? quasi tutti quindi, i fatti raccontati, vanno letti nell'ottica di chi scrive, perché li racconta, come, e SOPRATTUTTO con quale fine! vogliamo parlare di Ammiano Marcellino nei confronti di Giuliano… (leggete il testo… ) vogliamo parlare di Procopio nella storia segreta? sono fatti o commenti sotto i quali i fatti vanno ricercati con estrema attenzione scavando tra le parole? quindi, la cosa che troviamo più spesso nei testi degli storici antichi, sono i "fattarelli", i "rumors" … e tutto ruota sull'impressione che si vuole dare, la storia antica non veniva raccontata come freddo e distaccato resoconto dei fatti... Cesare… cosa scrive? per chi soprattutto!!!! che immagine vuole dare di sé e dei fatti accaduti? oppure il De Dello Gallico lo riteniamo un ineccepibile resoconto dei fatti ? la scelta stessa della forma letteraria imponeva un modello tipologico di scrittura, e già questo modifica il modo in cui i fatti vengono riportati , nel caso di Cesare, il commentario. quindi, se l'approccio alla storia "è storico", si parte dal testo antico, chi l'ha scritto, chi era, cosa pensava, perché scrive, che impressione vuole dare, in che modo scrive, con quali topos letterari etc.…. altrimenti, buona lettura della bibliografia di Berlusconi scritta da Emilio Fede3 punti
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Si, certo, mettiamole tra le importanti. credo comunque che king le sue belle soddisfazioni se le sia prese, e ne avrà anche in futuro, quello che conta in questa discussione è il contenuto... skuby2 punti
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Ma un librino, un prezziario, non la divina commedia, fa cosi' schifo ? Lo so che tutto lo scibile umano ormai si trova in rete e se non si trova li non esiste. Ma un pochino di cartaccia per noi vecchietti ce la potete lasciare ?2 punti
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C’e’ una cosa che però pensandoci non mi torna, ma come mai una discussione così divulgativa di 93 pagine a ora non sia ancora tra le importanti ? @acraf@skubydu, come personalissimo parere credo si debba premiare tanta arte della divulgazione direi didattica e in alcuni aspetti un album storico, di messaggi, di simboli ...che ne pensate ?2 punti
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Mio figlio, terza elementare, sta iniziando a studiare storia. Come inizio il libro di testo introduce la figura dello storico dicendo che: "studia i reperti rinvenuti e analizza le fonti registrando le informazioni principali", "analizza i dati raccolti elaborando il tutto cercando di ricostruire gli eventi del passato", "laddove i dati siano insufficienti o le informazioni discordanti, formula delle ipotesi che poi condivide all'interno della comunità scientifica dove, con l'aiuto di altri storici, cerca di arrivare a conclusioni condivise". Ora... sono concetti alquanto basilari, ma ritengo che evidenzino bene il lavoro dello storico ovvero fare una lettura critica delle informazioni a sua disposizione (reperti, fonti ecc) cercando di registrare le informazioni principali senza quindi formulare un giudizio. Spesso e volentieri le fonti antiche sono portatrici sane (e tante volte anche non sane) di giudizi volutamente inseriti per sostenere o screditare il regnante di turno... ergo occorre incrociare più fonti, verificarle con riscontri oggettivi dei reperti e rielaborare il tutto in ottica critica.2 punti
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è un esemplare di rarità estrema, un medaglione commemorativo emesso da Costantino. Dopo aver celebrato Costantinopoli e Roma, aveva fatto emettere una serie in onore dei suoi beniamini musicali. Questo pezzo era dedicato a Glenn Hughes dei Villa Populo, in seguito meglio conosciuti col nome di Village People2 punti
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i morti si conteranno a fine battaglia... sarà interessante comunque vedere i realizzi che faranno questi pezzi. Pezzi che poi, singolarmente, saranno riproposti nuovamente a prezzo gonfiato a dovere...2 punti
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banconota pubblicitaria locale, venivano lanciate dai carri folcloristici in occasione della sagra dell'uva di Borgomanero (NO) (anni 1977/1979)2 punti
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questa moneta non necessita di alcuna prova, ne di calamita ne altro, si tratta di un falso fatto fare a scopo pubblicitario da una grossa agenzia di assicurazioni e si distingue facilmente dagli originali per le ondine tipiche sopra la testa del santo che non ci sono negli originali https://www.forumancientcoins.com/monetaromana/falsi/Ambrosino/ambrosino.html2 punti
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no hai frainteso un conto è buttare tutto un conto è leggere con approccio critico proprio perché non hai TUTTE le fonti, ma solo alcune, DEVI legegre in modo critico, e non a caso gli apparati critici spesso superano la lunghezza delle opere... scusa, ma io leggo Procopio con grande attenzione e tengo conto dei fatti raccontati, ma quando scrivo la storia dei Vandali per esempio, non posso non tenere conto del fatto che l'unica fonte scritta contemporanea è bizantina!!! ovvero l'unico che scrive di me è il mio nemico... gli storici VANNO LETTI assolutamente!!! ma NON creduti alla lettera, soprattutto per i periodi in cui la pluralità non è giunta a noi... inoltre...avere dubbi nella lettura, vuol dire cercare di comprendere e NON rigettare, ma tantomeno assimilare passivamente se leggi di Giuliano II che voleva rifiutare il peso della corona imperiale ma lo fa alla fine controvoglia, e lo leggi inconsapevole del topos letterario, ti bevi un fatto che probabilmente non è accaduto… poi che in Ammiano ci siano fatti da considerare è verissimo, ma da qua a considerarli delle telecronache reali e totalmente veritiere, ne passa parecchio... per quanto concerne il "commento prima del fatto", voglio fare l'esempio di Astolfo...longobardo… uno degli unici testi che parla della sua morte, il liber pontificalis, quindi parte avversa….. cita la sua morte come "divino ictu percossu" … quindi ti dice che è morto non ti dice come ma ti dà il commento... leggendo quindi dovrei pensare sia davvero morto per "grazia divina"?2 punti
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Buonasera ogni tanto mi fa piacere condividere con voi qualche moneta vicereale. Carlino Carlo II 1685, non ricordo sul Magliocca che numero ha ?2 punti
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Una volta il criterio era il seguente: C = presente in tutte le collezioni R = presente in molte collezioni, ma non in tutte R2 = presente in poche collezioni R3 = presente in pochissime collezioni R4 = pochi esemplari conosciuti R5 = unico Credo che possa ancora funzionare, indipendentemente dalla tiratura. Arka2 punti
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Salve,è la prima volta che visitò le medievali ho preso diversi denari vorrei sottoporvi questo provisino 0,5g 14mm forse Carlos?1 punto
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Ciao, premetto che non ne so niente, non è il mio campo, anche se la moneta mi piace molto. Il peso di 29,3 gr, seppur minore rispetto a quanto indicato nei cataloghi, è compatibile con una emissione ufficiale? Oppure, visto il peso ridotto, potrebbe essere una emissione romana? Grazie a chiunque saprà darmi qualche suggerimento1 punto
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E vabbè...voglio giocare ...pure io. A quell'asta (di cui accennava [.....] @Layer1986) ho preso questo....eh..eheh... che adesso è dal "meccanico" !!1 punto
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Sei il miglior cacciatore che io abbia mai conosciuto. Nel caso dovesse uscire quello che ti sei fatto sfuggire in Spagna fammi un fischio così completo l’opera. ?1 punto
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Io sono davvero un entusiasta della monetazione in lire della Repubblica. Così astratte, essenziali, con i campi molto vasti. Disegni stilizzati, capelli del dritto....taglienti! Meravigliose. Sarà per via dell'età che ho, che mi ricordano anni spensierati: rincorrere le consumate 5 e 10 lire, già praticamente fuori dalla circolazione; e poi quando furono coniate le 200 lire... la caccia a trovarle fdc; e poi le 500 lire, le prime bimetalliche al mondo (così si disse, non avevo certo le competenze per verificare). Belle belle. Invidio chi è ancora a caccia di questi millesimi!1 punto
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Bonalumi e Castellani li ho nominati solo perchè avevano intrapreso con Manzoni lo stesso percorso artistico e quindi più confrontabili con lui che non altri contemporanei. Cito: "Bonalumi intraprende con Piero Manzoni ed Enrico Castellani (con i quali fonda la rivista “Azimuth”) un percorso interno alla pittura che mira a ridefinirne il linguaggio, attraverso un processo di azzeramento della rappresentazione che trova nel monocromo il suo esito ideale." Per allietare il topic mi permetto di inserire alcune immagini, artisticamente un po' più valide di una stampa ridotta a tagliatelle (e già l'originale, per me, non era granchè) MANZONI: CASTELLANI: BONALUMI: CABANES:1 punto
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ciao @sandokan le immagini delle due monetine sono decisamente migliori. Non sono tanto pratico con le foto, so di certo che scanner e monete non vanno tanto d'accordo, in special modo con il nickel acceso e non invecchiato e l'acciaio, nonchè con monete in fdc e proof. Io uso esclusivamente lo scanner per via delle banconote, la mia principale raccolta, ma ho dei buoni risultati con le monete d'argento (spento e non splendente), l'alluminio ed il vecchio rame/nickel (anche se le immagini sono accompagnate da quella fastidiosa ombra che si forma attorno). Purtroppo lo spessore delle monete, anche se di pochi millimetri, nella maggior parte dei casi gioca dei brutti scherzi. Riguardo ai dram sarà anche colpa della fine rigatura centrale, sono piccoli elementi di antifalsificazione che utilizzano varie nazioni, a volte ne migliora anche il design. Queste righe generano dei minuscoli riflessi che contribuiscono ad infastidire il sensore ottico di lettura di uno scanner, da non dimenticare la risoluzione, per le monete quantomeno si deve impostare da 600 dpi in poi, per il tuo quesito di più non saprei dirti Questo è un mio 10 dram in alluminio, quando era sfavillante la scansione era inguardabile, dopo più di vent'anni l'alluminio si è spento un po', ora si possono distinguere anche i piccoli particolari. Nulla a che vedere con una buona foto naturalmente, è pur sempre una scansione.1 punto
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Per poco non lo pubblicava perché non credeva esistesse. Infatti è lo stesso del manuale1 punto
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Beh, qui che dire ? Siamo nella grande storia, nei grandi avvenimenti e in una grandissima moneta, una delle più conosciute e amate !1 punto
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Eventi, incontri, workshop sulla qualità e conservazione delle monete e poi Conferenze di grande interesse, il tutto a Milano il 10 novembre 2018 all'Hotel De la Ville, ricordiamolo anche qui, con prenotazione necessaria, Milano sempre in gran fermento culturale….1 punto
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Ciao @Veridio , la motivazione e' che alle quote tra i 2500 e 3000 metri , a secondo dei punti geografici , non esistono ghiacciai perenni ma solo nevicate che possono arrivare fino a primavera inoltrata , sciogliersi la neve e poi ricominciare a nevicare , forse , intorno alla fine di Agosto . Annibale transito' al massimo ai 2200 metri del piccolo San Bernardo e quindi non c' erano ghiacciai perenni , escluderei il colle della Traversette a 3000 metri di quota e a quell' epoca con un esercito , con cavalli ed elefanti , sarebbe stata una pura follia , a meno che non vi transito' per errore o per pura casualita' , infatti Annibale secondo i due grandi storici Polibio e Tito Livio pare dicesse piu' volte di avere ad un certo punto della salita smarrito la strada e nel caso fosse transitato alla Traversette , allora qui avrebbe incontrato con quasi certezza i ghiacciai perenni .1 punto
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Eccolo http://oubliettemagazine.com/2013/07/16/scoperti-un-teschio-e-delle-monete-quando-e-stata-scoperta-laustralia/ petronius1 punto
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Penso di si , probabilmente rimarra' un sogno . Che Annibale pensasse e seppellire i suoi soldati in quella tragica situazione ne dubito molto , preoccupato com' era a respingere le imboscate dei popoli che abitavano quelle montagne alpine pronti a razziare quella lunga fila di uomini e animali , altro pensiero impellente era trovare un passo alpino che evitasse quelli conosciuti per non dovere affrontare subito i Romani con i suoi uomini stremati dalla fatica e dalla fame , Romani che lo attendevano agli sbocchi del Monginevro o del Moncenisio ; oltre che per l' incipiente inverno ; quindi occorreva far presto nel trovare una nuova via meno conosciuta e per questo si servi' di guide alpine locali che forse lo portarono al Piccolo San Bernardo , alcuni dicono anche al Grande , guide che ad un certo punto della salita fuggirono ed Annibale senti approssimarsi la catastrofe , con la neve che iniziava a scendere tutto diventava piu' difficile di quanto gia' non fosse . Anche il famoso passo storico che racconta quando Annibale giunse finalmente in cima al passo osservo' , con quanto rimaneva del suo esercito circa la meta' degli uomini e un solo elefante con i quali era partito mesi fa da Cartagena , il versante italico , non aiuta a capire dove si trovasse , tutti passi alpini presentano lo stesso scenario .1 punto
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Bene. Sicuramente cercherò di reperire il libro di Granzotto. Grazie Liutprand, bella dritta. Mi piacerebbe poter mettere le mani su una copia della raccolta di questo Yozan D. Mozig . Ecco che i tunisini ci insegnano qualcosa su come valorizzare miti storici. Sono convinto che una ricerca seria, fatta con convinzione e con moderne tecnologie, porterà alla soluzione dell'enigma. I resti di 36 elefanti, sebbene trascorsi 2000 anni, non possono essere andati del tutto distrutti. Possiamo immaginare che le zanne siano state asportate subito dopo la morte, che i soldati di Annibale si siano cibati delle carni, ma le carcasse qualche traccia devono aver lasciato, fosse anche una singola vertreba, un dente, un femore. O come dice Veridio, una sepoltura. Di uomini ne sono morti tantissimi, qualche sepoltura sarà stata fatta. Quindi polemizzo. Questo Stato che ti vieta di ricercare ma non ricerca ed alla fine arrivano organizzazioni dall'estero e fanno il colpaccio. Spero di poter vedere all'opera archeologi italiani un domani, non troppo in la. Sogno?1 punto
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Ho rimaneggiato un po' l'immagine. Concordo con @miza : la moneta non arriva al BB soprattutto per colpa del R/ che presenta ossidazioni sospette. Io non l'acquisterei, ma un prezzo giusto potrebbe essere (viste le condizioni) 100-120 €...1 punto
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i rilievi tutto sommato non sono male.. sicuramente una foto perpendicolare sarebbe più utile per capire meglio la moneta.. il problema come ti è stato detto sono i colpi.. io ne conto 3, uno al rovescio e 2 al dritto e penalizzano la moneta.1 punto
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Io l'arte moderna proprio non la capisco, non credo che farsi venire un idea come appoggiare degli stracci su una bicicletta ("opera" di Michelangelo pistoletto) esporre un cesso, distruggere o imbrattare vasi antichi (Ai weiwei) o dipingere una parete bianca accostandoci un tuo arzigogolato pensiero ti faccia diventare un artista, devi saper fare ( e non pensare) qualcosa che gli altri non sanno fare questo si ti rende un vero artista. Banksy non mi dispiace, il suo gesto potrebbe anche essere stato una trovata pubblicitaria e da un artista moderno c'è lo si può anche aspettare,....ma P.Manzoni ......per carità, guardando quel barattolino insieme alla puzza si sente chiaramente il suo pensiero: " poveri tonti, qualsiasi boiata io faccia me la comprano, e più sono ca...ate e più le pagano, mi sono anche sfilato una scarpa puzzolente e l'ho dichiarata opera d'arte, non so più a cosa pensare...........ma ora li sistemo io, gli caco in un barattolino e gliela vendo vediamo se comprano anche questa.....coglioni" e non veniamo fuori con significati reconditi e profondi che un sempliciotto come me non può comprendere, resta sempre e comunque una .......... "merda d'artista" -personalissimo pensiero-1 punto
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E questa non è pigrizia? La prossima volta inseriscile ad una ad una! 100 lire Barbetti matrice (1897-1930)1 punto
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Dalla luce della foto non direi (la luce della foto può essere ingannevole, è meglio fotografare le monete poggiandole in piano e fotografarle mantenendo l’obiettivo fotografico a 90 gradi. più che altro mi sembra che la moneta presenti dei colpi al bordo. Ricorda che i colpi al bordo deprezzano il valore della moneta, quando pensi di comprarne una che ne ha, tieni sempre presente di chiedere un bello sconto al venditore.1 punto
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Per un esempio al contrario di quello di @grigioviola , la fenice su pira di Costante per la zecca di Aquileia è data comune dal RIC VIII n. 112. Ne conosco solo una in collezione privata. Ma sono una settantina al Kunsthistorische di Vienna... Arka1 punto
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Discussione tutt'altro che nuova, e che ciclicamente ritorna. Innanzitutto va chiarito il concetto di rarità indicato dai vari cataloghi di settore, che è in realtà un grado di reperibilità sul mercato. Ossia, non dipende certo dal numero concreto di pezzi esistenti, quanto da un rapporto tra quanto disponibile sul mercato e la richiesta del mercato stesso. E', insomma, un parametro puramente commerciale, altrimenti non ci troveremmo simili indici di rarità su monete, ad esempio del regno d'Italia, rispetto a monete di zecche più o meno minori infinitamente più rare in quanto a pezzi realmente esistenti, ma meno ricercate dal mercato. Per quanto riguarda il voler cercare di quantificare di quanti pezzi si parla in determinate categorie, penso sia impresa impossibile. Ogni monetazione fa storia a se stante, e non esistono studi così specifici in grado di quantificare i pezzi esistenti, sopratutto se si parla di rarità non assolute quali può essere un R3 (se può essere facile contare i pezzi R5, in quanto parliamo di poche unità, ben diverso il discorso quando vanno censiti centinaia di pezzi sparsi per il mondo). Oltrettutto gli studiosi numismatici in senso stretto non considerano affatto importante il fattore rarità, che invece è basilare per un collezionista.1 punto
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https://italia0express.blogspot.com/2018/10/un-tesoro-di-monete-romane-scoperto-nel.html?m=11 punto
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Sfogliando oggi, per altra discussione, il libro di Gorini sulle monete incuse, ho rivisto una rarissima, particolarmente interessante moneta, che per altro incusa non è . In quel libro l'Autore dedica un capitolo a " Le alleate di Crotone " : 4 rarissime monete per le quali si ipotizzano "alleanze" tra Crotone e Sibari, Laos, Pandosia e Terina . Particolarmente atipica, tra queste, la moneta che richiama i tipi di Crotone ed il toro retrospiciente sibarita col nome Laos : esemplare con le caratteristiche degli incusi ma a doppio rilievo, che vede al diritto in modo unico rispetto agli altri 3, il tripode di Crotone non solo privo del consueto etnico, ma accostato alle lettere YM , univocamente interpretate come iniziali del nome SIBARI .1 punto
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Appena entrata in Collezione, 9 Cavalli 1790, MAGLIOCCA 325/a.....R2 Conio ibrido.1 punto
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Buongiorno a tutti gli amici del forum!! Oggi vi posto questa piccolissima monetina coniata dal 1475 al 1504 nella zecca di Carmagnola. La conservazione non è granchè, ma purtroppo di solito non si trovano in buone condizioni a quanto ne so.....Si tratta di un forte battuto a nome di Ludovico II. Chiedo la vostra esperienza per conoscere il grado di rarità, la conservazione, il valore e quant'altro riguardi questo piccolo tondello. Grazie a tutti coloro che vorranno intervenire!! Auriate1 punto
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Salve a tutti. Secondo me l'epigrafe in questione: NIKA è da riferirsi ad un significato religioso più complesso che ad una semplice vittoria agonistico-militare (a che mi risulti la codificazione della "Nike" strettamente intesa in questo senso limitato è più tarda rispetto all'epoca arcaica). A mio avviso, nell'area della attuale Calabria, anticamente NIKA fu un epiteto per le ninfe, come suggeriscono anche le monete emesse più tardi dai Bruzi (allego in basso un esemplare dalla BnF). Consiglio sull'argomento anche la lettura di questo interessantissimo articolo di M. Caccamo Caltabiano: https://www.academia.edu/3110941/La_moneta_dei_Brettii_e_lidentit%C3%A0_di_Nika Attribuirei questa identità di Ninfa e non di "Vittoria" a tutte le figure alate con corona sulle monete italiote e siceliote. A questo punto permettetemi una piccola digressione sul tema. Dal mio punto di vista anche quella che sul rovescio delle monete Neapolitane viene comunemente definita "vittoria alata" che incorona il toro androprosopo in realtà non ha nulla a che vedere con "Vittorie" agonistiche o miltari, non avrebbe molto senso anche considerando che nel mito greco Acheloo fu sconfitto da Eracle. Il significato della corona è quello della ciclicità dei cicli di morte e rinascita, ed accanto ad esso un più generico significato di "arete" aristocratica, non in modo così specifico e limitato la Vittoria agonistica e militare. Dunque a mio avviso la figura femminile alata che incorona Acheloos-Sebethos a Napoli era inizialmente intesa come ninfa, probabilmente una personificazione della sorgente del Sebethos (come già suggerito dal Gabrici), oppure la stessa Partenope. Il significato originario della corona di alloro è anch'esso da identificarsi in credenze escatologiche di natura religiosa, simboleggiando la ciclicità e la rinascita (nel caso di Napoli da mettere in relazione con le vicende storiche della sua fondazione ed il nome stesso della città, Nea - Pollis). Un altro esempio lampante viene dalla stessa Sibari. Infatti una delle nuove poleis (nea-polis) che i sibariti superstiti cercarono di ricostruire sul fiume Traente intorno alla metà del V secolo emise i tipi del toro incoronato dalla ninfa alata. Conosciamo un triobolo conservato a Napoli, ed uno statere apparentemente unico, venduto da Stack's nel 2009 (allego in basso le foto). Che senso avrebbe avuto il significato di "Vittoria agonistica o militare" per i figli degli esuli che videro la propria città distrutta dai crotoniati? Anche in questo caso molto più senso il significato di "rinascita", un valore simbolico molto simile a Neapolis ... una nuova città che rinasce dopo la distruzione, ricostruita dai figli degli esuli aristocratici sibariti che da Poseidonia tornarono sul Traente, usando sulle proprie monete un simbolo di rinascita, ciclicità e arete. L'origine di questa simbologia della figura alata e della corona è orientale, allego come esempio i disegni di due gemme fenicie arcaiche ritrovate a Tharros in Sardegna, fonte: http://www.beazley.ox.ac.uk/gems/scarab/scarab35.htm In Egitto vediamo la stessa simbologia della corona ancora operativa in età ellenistica, come emerge da alcune mummie di infanti (allego in basso un esempio dal museo egizio di Torino). Anche in questo caso, il bambino della foto certamente non fu vincitore di alcuna gara sportiva o battaglia, e la corona che gli fu pietosamente posta sul capo dai familiari poteva avere un solo significato, appunto quello di cui ho discusso in questo post. Saluti :) Nico1 punto
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