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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/04/18 in tutte le aree
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Una moneta di tipologia anomala figura tra gli esemplari della collezione dell’American Numismatic Society di New York: D/ Testa femminile volta a s. con capelli rialzati e trattenuti da larga benda. R/ ϘPO a s. Tripode con collo sormontato da tre anse. A d., spiga (fig. 1). Fig. 1 SNG ANS 3, 349 (gr. 7,37) L’esemplare viene attribuito dagli editori della Sylloge alla zecca di Crotone, qualificata sul piano epigrafico dalla presenza dell’etnico e a livello tipologico dalla scelta del tripode. Ad avallare tale ipotesi si pone il dato tecnico relativo agli incroci di conio (R/) con due stateri della serie Aquila/Tripode (figg. 2-3). Fig. 2 SNG Ashmolean, 1512 Fig. 3 BFA, E-Auction 32, 2016, 130 Avulso dalla tipologia crotoniate, che non esibisce mai teste femminili sulle serie in metallo pregiato, ad eccezione di quelle contrassegnate da Hera Lakinia abbinata ad Herakles al R/, il pezzo rappresenta a tutt'oggi un unicum e pertanto meritevole di attenzione. A dispetto del grado di rarità, scarso è tuttavia risultato l’interesse degli studiosi per l’esemplare in oggetto. La bibliografia numismatica appare limitata ad alcune notazioni della Johnston che se ne occupa – seppur indirettamente – in riferimento alle le produzioni metapontine considerate “non ufficiali” (Johnston 1984, p. 68). Al loro interno la studiosa richiama l’attenzione su una moneta di “imitazione” (n. 541, imitazione del n. 471) legata da un incrocio di R/ ad un pezzo suberato (n. 540; imitazione del n. 471 R/) che a sua volta condivide il conio di D/ con il n. 539 (gr. 5,38; imitazione del n. 495), anch'esso suberato. L’esemplare n. 541, attualmente nella collezione Lloyd (ex Sambon, 13/3/1923, 115: gr. 7,00), non sembrerebbe invece presentare tracce di suberatura. Nel corso sue ricerche la Johnston ricorda di aver notato due esemplari di Crotone - l’uno nella collezione Jameson (n. 428: gr. 5,72), l’altro nella coll. Newell (ex Naville, IV, 169: gr. 7,36) – che si ricollegavano al conio metapontino. E tale relazione, come appurò successivamente la studiosa, risiedeva nel dato tecnico: la testa femminile del conio n. 541 di Metaponto presentava identità di conio con quella degli esemplari crotoniati (figg. 4-5). Fig. 4 METAPONTO (Jonston 1984, pl. 42-43) M E T A P O N T O CROTONE D/539--------D/540 D/541-------D/ANS 349 suber. suber. imitaz. R/539 R/540-----R/541 R/ANS 349 Fig. 5 LHS Numismatik AG, 100, 2007, 108 (Noe 471, imitata dalla n. 541) Ne risulta un quadro articolato e per alcuni versi anomalo: - a Metaponto esemplari suberati e di “imitazione” sarebbero stati battuti dagli stessi coni - Metaponto e Crotone si relazionano in una sorta di produzione di carattere speculare non ufficiale: la prima emette monete che riproducono in modo grossolano tipi di più alto pregio artistico (541 imita 471), la seconda reimpiega in corso di battitura un conio metapontino di imitazione al D/ associandovi il tipo locale (R/ tripode) di una serie diversa. Per la scarsa esecuzione nell'incisione dei coni, l’es. n. 541 di Metaponto e quello di Crotone (ANS 349) si qualificano a giudizio della Johnston come “ancient counterfeits made illicity” più che imitazioni (o barbarizzazioni) o pezzi prodotti a scopo “sperimentale”. Benché possibile, l’ipotesi della studiosa è quantomeno opinabile. La contraddirebbe non solo il dato ponderale (n. 541: gr. 7,00; ANS 349: gr. 7,37) che non si discosta poi eccessivamente dall’alleggerimento che a partire dalla metà del V secolo a.C. investe lo statere acheo-corinzio, imperniato su un valore di gr. 7,76 ca, (cd. nomos italiotikòs), ma soprattutto il caso di Crotone che abbina ad un conio di imitazione di Metaponto (ANS 349 D/) uno di carattere “ordinario” (ANS 349 R/), regolarmente impiegato nella produzione di serie argentee non contraffatte (figg. 2-3). Mi chiedo pertanto se i due casi succitati (Noe 541 e ANS 349), che non presentano segni di contraffazione (suberatura, metallo alterato, ecc.), possano davvero qualificarsi come iniziative fraudolente o se piuttosto la scarsa qualità del tipo non vada ricercata nell'impiego di maestranze dotate di non positive abilità tecniche e forse non specializzate. Che poi nel corso della produzione “regolare” la zecca mettesse in circolazione monete suberate per esigenze diverse (difficoltà nell’approapprovvigionamento del metallo, ecc.) è un fenomeno ampiamente attestato. Gli studi più recenti sui coni di Taranto (Fischer-Bossert 1999) e di Sibari (Spagnoli 2013, pp. 202 s.), per restare in Magna Grecia, hanno documentato non pochi casi di monete in metallo vile ricoperte da un velo d’argento battute dagli stessi coni di monete “autentiche”. Si tratta di una pratica che trae origine da un passato assai remoto, come testimoniano esemplari suberati in elettro della Ionia asiatica ma anche monete argentee a corso internazionale, come quelle di Atene, di Egina e di Corinto.4 punti
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Se ne è già parlato in passato, ma mi pare un tema sempre attuale, che mi è stato rinfocolato da alcuni spunti recenti. Lo spunto decisivo deriva da un thread da me aperto in cui presentavo un mio pezzo molto raro e chiedevo confronti e opinioni agli altri utenti. Questo thread non mi è stato granché utile per capire qualcosa in più della mia moneta - solo 3 sintetici contributi, due di complimenti (sempre graditi, ci mancherebbe) e uno di critica (utile) - ma in compenso la dice lunga sulla numismatica contemporanea. La mia perplessità deriva da questo: - propongo al forum una moneta di una tipologia (non parlo di una variante, ma di una tipologia intera!) che sarà presente nelle collezioni di un numero di utenti che si conta sulle dita di una mano e l'interesse suscitato è poco più di zero! E non parlo di oscure monete semisconosciute: è un pezzo in argento di tipologia scudo presente sul catalogo Gigante, che quindi TUTTI conoscono o avranno visto in fotografia almeno una volta (forse non dal vero, dal momento che in 25 anni di numismatica a me non era mai capitato)... - Poi invece ci sono thread chilometrici in cui decine di utenti si sdilinquiscono sull'eccezionale eccezionalità del FDC Tevere di un pezzo a confronto con il banale FDC commerciale di un'altra moneta di cui al momento ci sono 83 esemplari in vendita su ebay, o estenuanti discussioni su monete coniate in milioni di pezzi che presentano tra loro differenze conservative che per essere percepite richiedono il microscopio elettronico... Vi prego di non pensare che io sia rimasto "offeso" perché una mia moneta è stata snobbata (le monete le compro per me, anche se in alcuni casi le mostro volentieri agli amici): ciò che continua a sorprendermi - e, permettetemi, a disgustarmi - è questa piega della numismatica, in cui conta solo la conservazione e non la rarità del pezzo. Una dinamica che a mio parere risulta VERAMENTE svilente nei confronti di una disciplina tanto nobile. Trovo triste che - come leggo da più parti - sia ritenuta preferibile una moneta FDC ma comune a una rara ma in conservazione inferiore. Trovo triste che le aste con monete rare ma in conservazione non eccelsa siano ritenute "adatte per chi inizia", come se la numismatica seria fosse quella che guarda solo alle alte conservazioni. Trovo triste che il valore storico di pezzi rarissimi soccomba miseramente di fronte a pezzi di cui esistono milioni di esemplari ma che sono stati deposti su un cuscino di seta nel momento della coniazione e da allora non son stati nemmeno guardati per più di tre minuti consecutivi per evitare di offuscarne il lustro abbagliante (corredato ovviamente di patina pluriiridescente - sempre sperando che non sia stata prodotta in laboratorio). Insomma, se penso alla numismatica tra 50 anni temo che sarà riassumibile in teche blindate in cui non si saprà nemmeno più che moneta ci sia dentro, l'importante sarà che sullo slab ci sia stampato "MS 70". Un saluto da un testardo numismatico di vecchia scuola: io continuerò a comprare i miei pezzi rari in bassa conservazione, e alla fine dei miei giorni me li farò seppellire con me, come un sovrano del mondo antico, dato che essendo tutti sotto all'SPL evidentemente saranno ritenuti "non collezionabili". Magari tra qualche secolo sarò ritrovato anch'io ed esposto in un museo con le mie monete.4 punti
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Buon pomeriggio a tutti, Intervengo come utente del forum, attivo per la sezione meridionale. Autore della definita "discussione chilometrica". ? L'autore di questa discussione scrive lamentandosi di aver avuto pochi commenti Seri a riguardo la moneta condivisa, non è il solo...... Quante delle mie monete postate... hanno ricevuto solo i "mi piace" senza nessun approfondimento che riguardasse la moneta e il suo contesto. Colleziono da quasi 25 anni SOLO monete Napoletane da Ferdinando IV a Francesco II, tutte le tipologie. Ho avuto periodi in cui si lavorava e si guadagnava.... Quindi potevo avere il pezzo SPL.... E l'ho preso, devo per forza sentirmi in colpa per questo? I tempi sono cambiati, le possibilità d'acquisto sono poche ma continuo lo stesso a collezionare e non bado più alle alte conservazioni, mi devo sentire inferiore a chi colleziona lo Spl o il FDC con lustro? Nella sezione Meridionale continuo a postare sempre le mie scoperte e i miei pezzi, per il SOLO piacere di condividere, se si commenta mi fa piacere, se non si commenta fa lo stesso, nel mio ultimo post ho condiviso un piccolo nominale in rame: Conosciuto ad oggi in 5-6 pezzi... Preso sulla baia all'asta... 26,50 euro.. .. R2 nel MAGLIOCCA, ebbene nessuno l'ha calcolato. Cosa dovrei fare? Prendermela con tutta la sezione o con i Curatori assenti? Si continua, per amore e per lo studio delle proprie monete. Saluti, Rocco.4 punti
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Probabilmente sono in realtà passioni diverse aventi oggetti convergenti. Una delle cose più belle delle monete è il fatto che esse racchiudono una serie infinita di discipline ed interessi umani... Tutte nello stesso tondello! L'importante è non cader nella trappola mentale di pensare che la propria sia la migliore, quella dotta, quella "giusta". E questo purtroppo è uno dei peccati più gravi che solitamente compiono coloro che si sentono dotti. Ed è cosa che anche qui su questo stesso forum si vede spesso, non sempre accompagnato da verità...4 punti
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Certo che le foto son diverse. Personalmente, magari errando, sono convinto che siano comunque paragonabili per freschezza del metallo, anzi non mi stupirei se la seconda brillasse anche più della prima. Secondo me insomma abbagliano entrambe. Ciò è subito evidente nella foto della sovrana proveniente dalla collezione Wander; nell'immagine della seconda è certamente meno lampante ma l'uniformità del colore mi porta a pensarlo. Le differenze secondo me stanno nelle debolezze di conio nel rovescio che avete già evidenziato. La debolezza che interessa il quarto dello scudo in basso a destra è presente sempre e comunque negli esemplari del 1838 (oltre che nella gran parte degli esemplari di ogni millesimo della variante/tipologia "testa piccola"). Trovare quindi il muso dei leoni ben impresso è impossibile. Le due monete sono differenti altrimenti nei punti portati in evidenza da @dux-sab e @ilnumismatico. La seconda risulta meglio impressa nel quarto irlandese; l'arpa celtica pare decisamente più particolareggiata. La prima ha senz'altro come punto a suo favore l'impronta dell'alloro alla sinistra dello scudo coronato e molto probabilmente (questo andrebbe verificato de visu) la testa del leone rampante scozzese. Quale scegliere? Forse sono piccolezze e sicuramente questione di gusti. Probabilmente rinuncerei a foglie perfette e opterei per l'arpa celtica. Insomma per ammirare l'incisione di Merlen al massimo del suo splendore e senza debolezze si dovette attendere una decina di anni in occasione dell'emissione della versione del secondo tipo/variante con l'effige di Vittoria più grande; oppure essere fra i fortunati omaggiati dell'esemplare di presentazione del '38 o '39 o addirittura di un esemplare pattern del 1837 (in realtà questa è un po' diversa). Agevolo l'immagine della moneta del 1837 (Baldwin 73 del 2012) gli altri due millesimi se avete voglia di guardarli li trovate fra le monete della collezione Wander. Che fantastica raccolta. Immaginate monete di questa portata e in quella conservazione in un monetiere. Posso solo immaginare il brillio emanato dai tondelli, in ordine di millesimo, con le proof a interrompere il flusso delle BU.....mi basterebbe guardare una scena simile almeno una volta. Buona serata.3 punti
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Vedo con piacere che stanno emergendo le varie anime dei tanti che si dilettano sul nostro amato forum. Tanto diverse e spesso uniche in ogni caso egualmente degne. Dove si andrà a finire? Verso una pluralità di intenti con un minimo comune denominatore rappresentato da un Tondello metallico. Nello stesso punto insomma in cui si è sempre stati. Poi è umano e comprensibile che i cambiamenti possano generare danni in particolari interessi individuali. È comprensibile sentire il bisogno di lamentarsi in questo caso. Meno comprensibile trasformare una tendenza che ci crea problemi in un qualcosa che penalizza tutti. Come sempre il mondo è fatto a scale.....3 punti
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personalmente , visto che è giusto dare anche un parere personale e farsi maledire da tutti a me non fanno "gola" né le conservazioni, né le monete rare per tiratura, prova o altre inezie (passatemi il termine) a me interessano solo le monete che hanno qualcosa da raccontare che va oltre al noto… emesse in zecche diverse, in anni diversi, con maestranze diverse da altra zecca, un numerale diversamente ignoto, un peso non in linea su moneta intonsa, etc etc...ci sono mille casi… insomma, monete che ti obbligano a prendere in mano tutti i libri che hai o che devi trovare per capire "dove infilarla" … nel senso storico sociale del termine...non nella plastichina boh… l'ho detta… e ora mi espongo al pubblico ludibrio3 punti
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Breve storia triste: - Ho letto che questa moneta vale 100 euro così! - No non vale niente... - Non ti credo. Mi vuoi imbrogliare. - Allora facciamo così: io ne ho 100 di queste, tu mi dai 100 Euro e ti faccio fare un affare! - Ah... (Sguardo triste) FINE3 punti
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Da quanto ho capito il tema della discussione non è sulle slab o sul fatto che una moneta deve essere necessariamente in fdc anzichè in spl, ma sul fatto che si parla tantissimo ed a lungo del mezzo pelo del baffo di Vittorio Emanuele II° (per esempio) non al 100% visibile su di una piastra, e che per effetto di questa situazione la moneta passa da super-extraFDC 1.1 a super-extraFDC 1.0 ....una enormità! Mentre viene "snobbata" in certe discussioni una moneta piuttosto rara che a fatica si reperisce in bb. La motivazione? da collezionista di monete moderne/contemporanee provenienti dalla comune circolazione, e da profano in materia, posso solo pensare che storicamente il pelo tira molto di più...3 punti
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Buon giorno Juan. Mi scuso per la tardiva risposta, ma, come può vedere anche dall'ora, ho dovuto rubare un po' di tempo ad altre cose. Ma mi sembrava doveroso non solo rispondere, ma tracciare un po' di cronistoria, un piccolo quadro della situazione e le prospettive su questo convegno in particolare, ma su altre iniziative sul territorio. Non voglio essere prolisso ma cercherò di fare una, mi auguro, oggettiva ed equilibrata analisi. Di cose da dire ce ne sono non poche. Parlo da commerciante, quindi con un'ottica, se vogliamo, di parte, però sforzandomi di farla nella maniera il più possibile oggettiva appunto. 1) Premesso che la convegnistica in Italia sta arrancando, per una svariata serie di cause, che non stiamo qui a rielencare. 2) Premesso che noi commercianti, per ovvi motivi, cerchiamo di andare in manifestazioni in cui ci siano risultati che ci ripaghino almeno delle spese. 3) Premesso che, in particolare in questa manifestazione, era ed è mio intento far ripartire un convegno che negli anni belli del collezionismo era un appuntamento importante; e perché credo che Venezia abbia un appeal particolare, visto che ho la fortuna di abitarvici nelle vicinanze. Fatte queste premesse, ricavarsi uno spazio ed essere credibili per queste manifestazioni non è facile, soprattutto se le iniziative partono da soggetti che non hanno risorse da investire, ma solo la passione in quello che fanno (diciamo che ho la fortuna di avere un'esperienza manageriale che sto mettendo a frutto in questo frangente, come nelle precedenti esperienze con la NIP e con i colleghi Cavicchi, Cavaliere e Nasi). Questa è la terza edizione e fin dalla prima edizione ho cercato non solo di coinvolgere convegnisti italiani, ma anche stranieri (conosco sia commercianti che case d'asta), ed anche IPZS, San Marino; il risultato è stato molto interlocutorio, perché, ovviamente, vale quanto scritto al punto 2) ed hanno tutti la mia piena comprensione. A questo si aggiunge il caos che esiste in Italia e più volte ripreso in questo forum e non solo, sull'organizzazione dei convegni. Mancando una cabina di regia, ognuno fa di sua sponte, tolta Verona che ha una programmazione annuale. Ma lei fa storia a sé. Per quanto mi riguarda, visto che sono sensibile all'argomento, ho provato, prima di scegliere la data di questa edizione, di coordinarmi con gli appuntamenti che ritenevo, a mia conoscenza, (ed io ai convegni tendo a partecipare) coincidenti o comunque limitrofi. Mi sono confrontato personalmente e telefonicamente con, faccio nomi e cognomi, il circolo di Pisa, Braga (con Brescia e Genova) e soprattutto il circolo di Padova che, come penso sappiate, ha nel frattempo abbandonato l'appuntamento in Fiera a Padova scegliendo, a mio personale giudizio, in maniera assai pertinente ed oculata, un nuovo format che io sposo perfettamente e che, nelle previsioni, si terrà nel febbraio del 2019. Ma io ho vissuto tutte queste scelte, mi sono confrontato con loro e non sono uscito con una data fin tanto che non ci fosse stato un equilibrio. Fatto questo ho ufficializzato la data e fatto pubblicità a Verona in maggio. Nel frattempo, a Riccione, ho scoperto che sono uscite due manifestazioni contemporanee, una a Firenze ed una a Pesaro, di cui ovviamente non ero a conoscenza, che hanno tolto parecchi potenziali partecipanti che avevano dato la loro potenziale partecipazione (ahimè errore mio quello di fidarmi della parola delle persone). Senza considerare che di alcune manifestazioni, che avrebbero potuto influenzare la presenza di convegnisti, non ne ero a conoscenza o comunque non attribuivo loro l'importanza che invece hanno avuto anch'esse, quando ho chiesto ad ulteriori commercianti di partecipare soprattutto in ambito filatelico (Foggia, Roma - Ivo Fossati, Fiera di Parma e perfino un convegno filatelico in Trentino, perdonatemi ma non mi ricordo la località). Senza considerare gli ovvi impedimenti personali giustificabili (e ce ne sono stati, fatalità, parecchi). Questo è lo scenario per quanto riguarda i commercianti. Adesso facciamo delle considerazioni sul significato dei convegni. Io personalmente, ma in questo mi confronto e vedo che è un pensiero comune, ritengo questa tipo di manifestazioni un momento aggregativo oltre che commerciale e culturale. Testimonianza ne è il fatto che, per i convegni più importanti, la presente piattaforma viene anche utilizzata per accordi di natura logistica e, passatemi, culinaria. Questo contro l'avanzare della tecnologia spersonalizzante data da internet che, se da una parte aiuta molto le comunicazioni, dall'altra ha ulteriormente ridotto le occasioni di confronto personale, ed al sopravanzare delle aste che stanno togliendo interesse in quanto il collezionista tende a trovare in quei luoghi ciò che gli interessa. Da ciò nasce quello che è il mio intendimento, almeno per quanto riguarda questa e le future manifestazioni: fare in modo che i circoli della zona, e ce ne sono parecchi, che stanno vivendo, come tutti i circoli, una cronica riduzione di iscritti, trovino spazio per presentare le loro iniziative. Saranno presenti il circolo filatelico-numismatico di Noale ed il Circolo Numismatico di Padova, ma il mio obbiettivo, che vedremo se sarà accettato, è quello, attorno a questa manifestazione, di creare un movimento di aggregazione dei circoli del territorio, veneziano in primis. E' stata fatta importante opera di pubblicità in tal senso. Detto questo non posso nascondere la mia amarezza per la presenza dei convegnisti, ma, sempre per le ragioni di cui sopra e spero dopo queste mie note, mi auguro anzi sono certo che la presenza di voi appassionati porti i risultati che noi commercianti auspichiamo. Dai risultati nascono gli stimoli per fare meglio noi organizzatori (considerando in questo anche i circoli) e si crea un tam tam positivo per le future edizioni. Mi auguro di non avere annoiato ma mi sembrava doveroso scrivere queste note. Numismaticamente vostro. Sivis alias Stefano Palma3 punti
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Buongiorno a tutti, eccomi con un nuovo pezzo che vorrei mostrarvi, e per il quale si trovano pochi riscontri sul mercato. Si tratta di un 12 tarì del 5° tipo, datato 1794, variante 14a del Gigante. Il peso è di 27,00 grammi, il linea con quanto indicato nel catalogo lamoneta. La conservazione mi pare buona per la tipologia: i capelli di Ferdinando e le piume dell'aquila risultano ben definiti, solo un paio e non invasivi i graffi di conio (al D/, evidenziati nella terza foto). Ogni vostro parere è gradito: non mi era mai capitato di vedere dal vivo questa moneta e quindi mi piacerebbe avere l'opinione di chi la conosce meglio. Grazie a tutti2 punti
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Questo altare è nella sala delle tombe medicee.. La scena raffigurata sembra un quadro, invece è un intarsio di pietre come tutta la cappella, @Brios @dabbene sapete dirmi cosa raffigura la scena religiosa e qualè il suo significato intrinseco?? Saluti Fofo2 punti
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Ciao a tutti! Visto che @Legio II Italica ha iniziato a parlare di bevande alcoliche fermentate, mi permetto di citare Cabanes con cui condivido completamente il pensiero, ma che modificherei così: "Poi, essendo io un piucchemodesto raccoglitore di monete, applico questa classificazione: o mi piacciono o non mi piacciono e se poi mi piacciono e me le posso permettere, meglio ancora." Alla vostra salute, Njk2 punti
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Controllate, credo di aver risolto tutti i problemi segnalati.2 punti
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Senza voler far battute, ma questo ci spiega molto del perchè il collezionismo é tendenzialmente, se non prettamente, un seme maschile...2 punti
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Ma guarda che io su molto, concordo con te. Il punto é che situazioni come quelle da te descritte e che ho quotato, esistono e con la globalizzazione, molto più di prima... Il problema é trovare le monete, per chi sa di cosa parlo realmente. Volenti o no, la situazione é questa. Trovo solo molto presuntuoso, se non sbagliato, arrogarsi il diritto di stare dalla parte della ragione quando alla fine si parla perlopiù di emozionalità. Ed é una critica che rivolgo anche a me stesso, sia ben chiaro.2 punti
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Inserisco anche la documentazione storica dal volume (1599) TESORO PRECIOSO DE' MILANESI, nel qvale si raccontano tutte le opere di carità Cristiana, e limosine che fanno della Città di Milano...2 punti
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Ma va, vuoi mettere ad avere un bel 5 lire aquilino del '27 slabbato MS 350?? ? Scherzi a parte, per conoscere queste monete bisogna studiare... e forse il punto è tutto qui.2 punti
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Appena entrata in Collezione, 9 Cavalli 1790, MAGLIOCCA 325/a.....R2 Conio ibrido.2 punti
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Buonasera Marchese, la ringrazio per il suo esame molto scrupoloso, purtroppo ad ora non posseggo il M.I.R. delle napoletane, sarebbe molto interessante poter avere la foto dell'esemplare che cita come metro di paragone per effettuare una ricerca. Complimenti per i suoi studi in merito alle monete napoletane.. penso meritino tutta questa attenzione..1 punto
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Marmi indubbiamente da quanto leggo super pregiati, massima opulenza, d'altronde ci stava ...1 punto
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provo con ancora un altro sfondo, scusate ma con la fotocamera sono un dilettante Meglio?1 punto
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Gazie mille @lukas1984 e grazie di nuovo a claudioc47 Se nel weekend riesci, mandaci qualche foto ? PS: Vorrei far notare quanta collaborazione ci sia qui nel forum, impressionante! A parte qualche sporadica scaramuccia, c'è una collaborazione incredibile ?1 punto
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Da un vecchio catalogo, Busso 386 n. 28, 26-04-2006, un particolare didramma di Metaponto ( 350-330 AC. , 7,50 g. ) . Al diritto testa di Demetra tra spighe : al rovescio la spiga cittadina con sulla foglia un piccolo, ben dettagliato elmo corinzio con fluente crestatura . Come di consueto, sperando che non sia già stato visto .1 punto
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Gli inglesi sono stai coerenti. Erano anni che facevano danni in Europa, a loro stessi e agli altri. Bene hanno fatto ad andarsene. E' quello che succede quando sei in declino e non lo vuoi ammettere, dando ovviamente la colpa agli altri.1 punto
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Famtastica Rocco, credo che R2 sia un po riduttivo per questa moneta, si possono contare sulle dita di una mano. Anche la conservazione non è male. Quando sono rare le monete vanno prese in qualsiasi conservazione. Saluti Angelo1 punto
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Per cinna74; come già scritto nel mio intervento precedente; se vogliamo “giocare” e azzardare una scelta tra quei 2 gioielli, bisognerebbe avere fotografie omogenee e fatte con la stessa tecnica. Stessa luce etc etc. Così per quanto mi riguarda è solo uno scegliere un po’ a casaccio. Mi piacciono più le foto della prima, ma solo perché, come scritto, trasmettono più emozioni al sottoscritto1 punto
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Ti posso dare un aggiornamento. Il catalogo della park House collection NON è più disponibile in cartaceo. Però Te lo inviano in pdf senza problemi. Il catalogo della Charles wander è al momento disponibile ma credo che (giustamente) lo inviino dando precedenza a chi ha acquistato in asta. Poi, se ne avanza, ai “terzi”. Consiglio quindi se nn hai ottenuto risposta, di riprovare tra qualche giorno1 punto
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Libro importantissimo per la nostra monetazione “ Sul disordine delle monete a Milano nel Settecento “ con scritti del Beccaria e Verri. Momento delicato in cui circolava di tutto, monete erose, imitazioni, falsi, monete straniere, il Verri predispose le famose tavole riportate nel libro di cosa effettivamente circolava nel 1777. Nacque con Maria Teresa la nuova riforma monetaria per ovviare alla situazione di totale disordine monetario creata dalla dominazione spagnola. Maria Teresa ebbe poi il grande merito di fare la nuova zecca e di far continuare a Milano le coniazioni e non in Austria come molti invece volevano ....1 punto
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Buona giornata Riguardo al bombardamento del Partenone; avvenuta la conquista di Atene, il Morosini, il 6 ottobre, fece aprire un'inchiesta per determinare chi avesse lanciato la bomba che ne causò il danneggiamento. Appurato che il responsabile fu un sergente delle truppe del Koenigsberg, un certo De Vanny, lo fece impiccare la stessa sera sul pennone della sua nave. saluti luciano1 punto
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Ma se tu avessi i soldi per comprare le une e le altre ? Se i 2000€ per le marinare in FDS ti pesassero come le 20€ attuali ? La compreresti ancora BB la 5000 lire ? Te lo chiedo perchè il "coerente" dovrebbe rispondere SI, la comprerei BB. Altrimenti sa tanto di volpe all'uva... La mia domanda ovviamente é retorica e anche un po' sciocca... Non fosse altro perchè posta in modo ipotetico, e con i "soldi" ipotetici son bravi tutti ad essere coerenti. Quello che vedo io é che chi può, fa anche qualità e non solo rarità. Ci si tara un po', giustamente, anche secondo le proprie possibilità. Tornando al topic, le mode numismatiche ci sono sempre state... E non solo per quanto riguarda qualità o metodi conservativi, ma anche e sopratutto per la tipologia. A ruota prendono e perdono quota d'interesse determinate monetazioni. Solitamente, per quel che ho capito io, situazioni figlie di "following" di personaggi numismatici più o meno carismatici che in quel momento si concentrano su questya piuttosto che quell'epoca numismatica. Ed é un po' sempre stato così, prescindendo dalla tecnologia che solo amplifica e velocizza tali processi.1 punto
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Sull'utilizzo dei due punzoni distinti onestamente devo verificare, ma mi pare di ricordare fosse così. Forse @numa numa può aiutarci a confermare o meno questa informazione?1 punto
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Bello comunque abbinare le monete alla storia, a monumenti, quadri, reperti dei tempi che furono , indubbiamente può aiutare l’utente a farsi un quadro più completo e accattivante dell’epoca in cui le monete furono coniate. E’ quello che sto cercando di fare da tempo nella discussione sottostante sulle Monete simbolo di Milano con tanto altro ancora e che vi invito se avete tempo e voglia a leggere ...1 punto
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Sono d'accordo. Da parte mia leggo volentieri questa discussione, pur avendo un atteggiamento piuttosto neutrale in merito, ma se posso permettermi di interpretare il disagio da cui nasce questa discussione, credo che questo derivi non tanto dalla ricerca dell'alta conservazione per fini puramente di appagamento estetico, ma piuttosto per fini di carattere speculativo. E alla fine si torna sempre al vecchio discorso di chi colleziona principalmente per passione e di chi è mosso da intenti più venali. Evidentemente, in questo momento, la conservazione è l'indicatore che viene riconosciuto da molti come quello che dà più garanzie sul mercato.1 punto
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Dopo breve ricerca ho trovato un link con una foto https://coins.ha.com/itm/switzerland/switzerland-confederation-gondo-gold-20-francs-1895-b-ms62-pcgs-/a/3048-32512.s1 punto
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Bel colore e moneta perfettamente leggibile, complimenti Pier! N.1 punto
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Per me hai pienamente ragione su tutta la linea @Gallienus, giusto anche la tua frase che ho citato, però secondo me ha ragione anche @Arka quando parla di moda, di conseguenza è il tempo di approfittarne e di comprare ad un prezzo giusto gli R4, R5 o addirittura R6 ? , ultimo esempio li francescone R5 pubblicato in questi giorni da @italpen preso ad un prezzo moooolto onesto (per me una disattenzione, altrimenti non ti toccava a quel prezzo ) per altri snobbato perchè magari considerato sotto lo SPL, oppure il Mezzo Giulio Specosa preso da me per 40 Euro (non lo rivenderei neppure per 2000 euro), da nessuno analizzato e preso in considerazione perchè era un BB o meno, e di esempi te ne potrei portare svariati. Perciò mi spiace sì quando nessuno si fila la mia monetina che condivido con il forum..... ma..... fatele prendere tutte a me anche molto brutte!!!!1 punto
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Subito dopo le grandi aste londinesi (e il coinex), abbonda il materiale fotografico disponibile... Posto due foto di due monete diverse. Entrambe in altissima conservazione. Guardate la differenza tra le tecniche fotografiche usate..., ma soprattutto godetevi i tondelli... Ogni commento, risulterà gradito...1 punto
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Mi ricordo gli anni settanta. Un molto, ma molto, grande numero di collezionisti si dedicava ai miniassegni. E noi, numismatici puri e duri, ci dicevamo: ''Povera numismatica, dove è finita...'' Mi ricordo i primi anni novanta. Un molto, ma molto, grande numero di collezionisti si dedicava alle tessere telefoniche. E noi, numismatici puri e duri, ci dicevamo: ''Povera numismatica, dove è finita...'' Mi ricordo gli anni dieci del XXI secolo. Un molto, ma molto, grande numero di collezionisti si dedicava al FDC, comprando così solo monete comunissime magari in slab e snobbando quelle rare ma non perfette. E noi, numismatici puri e duri, ci dicevamo: ''Povera numismatica, dove è finita...'' Una cosa accomuna questo molto, ma molto, grande numero di collezionisti dediti alla moda del momento, ma lascio a voi la risposta. Arka1 punto
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Facciamo un pò di divulgazione allora... Ti consiglio, e questo lo trovi intanto, di comprare il libro di Lorenzo Bellesia " Lucca, storia e monete, edizione Nomisma, è un librone però c'è tutta la zecca di Lucca, denari enriciani compresi. Per mia invece gentile concessione?, invece ti giro la mia pagina di Academia.edu dove trovi l'articolo integrale sui denari enriciani, tabelle comprese, pubblicato sul Giornale della Numismatica. Più in basso scorrendo troverai anche quello sui denari ottoniani di Lucca, buona lettura https://independent.academia.edu/MLimido1 punto
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@ClaudiusIl denaretto è sicuramente sopra la media come conservazione anche se di questo tipo (Matzke H3b. Enrico IV/V ) se ne trovano facilmente in buono stato, il prezzo, come ha giustamente evidenziato @dabbene , è molto variabile e in alcuni casi specialmente su siti stranieri anche un po troppo alto ma fino a 20€ credo sia corretto.1 punto
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Buongiorno a tutti, Oggi condivido un nominale molto difficile da mettere in Collezione, il Tornese e mezzo del 1832 per Ferdinando II.1 punto
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Guarda che furoni i turchi a trasformare il Partenone in polveriera bombardata dai Veneziani. E come dimenticare l'asta con tutte le medaglie e monete relative alla guerra con i turchi. A te la medaglia in condizioni FDC nella tua bella medaglia si perdono alcuni particolari tra cui le iniziali dell'incisore.1 punto
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In realtà è uno dei Denarii di Augusto che costa di meno (se non il più conveniente) e francamente lo definirei "a buon mercato". Il fatto è che: è una moneta estremamente comune, sia in buone che cattive condizioni, dovuto anche al fatto che ha più varianti; hai, comunque, una moneta con il ritratto di Augusto e dei suoi figli...e non è poco. Se hai fortuna te la cavi con 250-300 Euro che in confronto agli altri denarii di Augusto sono molto poco.1 punto
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