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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/29/18 in tutte le aree
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Uno dei grandi desideri di ogni essere vivente , forse pero' quello meno importante per motivi esistenziali , e' il sogno dell' immortalita' ; anche se fisicamente rimane una utopia irrealizzabile , si puo' effettivamente diventare immortali per vie traverse , ovviamente non piu' come persona fisica bensi' come identita' , cioe' tramite il nome di appartenenza quando si era in vita . Questa forma di immortalita' figurativa di un numero enorme di persone vissute nei millenni prima di noi , cioe' da quando esiste la storia documentata in varie forme , ci viene tramandata tramite il nome di persone importanti veicolati dal passato per mezzo di : monete , testi dell' epoca , epigrafi , dipinti , sculture e via dicendo . Normalmente questi nomi di persone immortali appartengono quasi sempre a personaggi importanti , quelli che come si dice “fecero la storia” o contribuirono a farla , oppure nomi di persone che per vari motivi furono collegati direttamente o indirettamente a quelli ; accade pero' che tramite l' Epigrafia veniamo a conoscenza anche di personaggi oscuri , gente comune , gente del popolo , che per vie protette dalla casualita' o dalla Fortuna , hanno visto il loro nome inciso su pietra percorrere indenni i secoli dei secoli , arrivando cosi' fino a noi . E' questo il caso di un personaggio oscuro appartenete alla Gens Tutilia , uno dei tanti vissuto nell' antica Roma , in questo caso ad Ostia antica e rintracciato per caso due giorni fa' nel corso delle mie passeggiate storiche presso una Chiesa antichissima di Ostia antica di cui allego le foro dell' Ara funebre , le dimensioni sono di circa metri 1,20 x 0,80 x 0,40 ; sopra l' Ara sono presenti due fori forse contenenti in antico le staffe per sorreggere la statua o il busto per i titolari dell' Ara funebre in quanto la dedica afferma che l' Ara fu realizzata per Tutilia Rufa , per il padre Lucio Tutilio e per la madre il cui nome fu scalpellato in antico ; la dedica termina con : H M H N S , che dovrebbe significare : HOC MONUMENTUM HERES NOMINE SUO , oppure : HOC MONUMENTUM HEREDEM NON SEQUETUR Si conosce una sola altra epigrafe appartenente a questa Gens , e' quella di : Publio Tutilio , vissuto tra il 43 a.C. e il 29 dell' era moderna , fu un milite romano della Legione V sicuramente la Alaudae Legione reclutata tra i Galli Celti , veterano , di origini celtiche del quale possiamo ricostruire la carriera militare di Publio Tutilio grazie a una stele funeraria trovata a Milano che recita : “P(ublius) Tutilius P(ubli) f(ilius) O[uf(entina tribu) Veteranus sign[if(er)] aquilifer leg(ionis) V curator vet[eran(orum)] 5 accepit ab impe[rator(e)] praemia dup(licia) natus est A(ulo) Hirtio [A(uli) f(ilio) C(aio) Vibio Pansa co(n)s(ulibus) de[cess(it)] C(aio) Fufio Gemino L(ucio) Ru(bellio) 10 Gemino co(n)s(ulibus) sibi [et] P(ublio) Atecingi f(ilio) [et] Demincae [f(iliae) et] Andoblatoni P(ubli) f(ilio) [et] Gnatae P(ubli) f(iliae) 15 t(estamento) f(ieri) [i(ussit)]” Che tradotta : “Publio Tutilio, figlio di Publio, iscritto alla tribù Oufentina, veterano, portainsegne aquilifero della Legio V, responsabile dei veterani, ricevette dall'imperatore[4] doppie ricompense. Nacque nel consolato di Aulo Irzio, figlio di Aulo, e di Gaio Vibio Pansa; morì nel consolato di Gaio Fufio Gemino e Lucio Rubellio Gemino. Per sé e per il figlio Publio Atecinx e per la figlia Deminca e per Andoblato, figlio di Publio, e per Gnata, figlia di Publio, per testamento dispose che si facesse” In foto l' Ara funebre di Tutilia Rufa5 punti
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E cosa bella e’ stata, da quel che abbiamo potuto vedere, in una Sacrestia del San Sepolcro aperta per solo noi, strapiena di amanti dei simboli di Milano, della loro storia, dei grandi protagonisti che hanno lasciato il segno in questa città che ha potuto riscoprire anche con diversi giovani presenti chi siamo e chi siamo stati ... potremmo anche dire esclusività storica per dei Momenti veramente Storici ..4 punti
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Andando per vecchi cataloghi ( Gemini IX , 08-01-2012 ) al lotto 3 una tetradramma rarissima e particolarmente interessante da vedere : o rivedere, se già fosse passata sul forum dove però non ho saputo trovarla . Il raro conio di Leontini con al rovescio la testa di leone contornata oltre che da chicchi di grano, da una lira : ribattuta su una tetradramma di Selinunte della quale permangono chiare tracce .4 punti
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Si inizia in questo ambito a dir poco mistico e sacro ...3 punti
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Lo scorso Venerdì, al Convegno di Capua, l’amico @Rex Neap mi ha affidato questa Pubblica del 1622 di Filippo IV (MIR 257/2) per una pulizia finalizzata all’eliminazione delle ossidazioni presenti. Dopo un buon bagno in acqua demineralizzata ed uno shampoo con sapone di Marsiglia, ho provveduto all’eliminazione delle ossidazioni meccanicamente con un attento lavoro al microscopio (4 ore di lavoro). L’intervento si è limitato alle sole ossidazioni, e non si è esteso alle macchie scure in quanto si correva il rischio di scoprire il metallo vivo, e questo è il risultato finale. Ho notato la presenza, sopra la M, delle sigle MC, di una barretta, presente su un altro esemplare postato in una recente discussione.2 punti
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L’iscrizione DAMA (n. 421), probabilmente da integrare con THP, identifica la divinità raffigurata (Demetra), come sembrerebbero documentare un gruppo di coni più tardi (Johnston A6. 7-9; figg. 7-8) contrassegnati dalla t. di Demetra (velata e non) dove il nome della dea compare in forma estesa (DAMATHR). Fig. 7 (Johnston A6.7) Fig. 8 CNG, Web Shop, 756901 (Johnston A6.12) Per quanto concerne le iscrizioni Hygieia, Homonoia e Soteria, le prospettive di lettura non sono concordi. Per Rutter (p. 133), sulla scia di Johnston, si tratterebbe di epiteti relativi a Demetra (e/o a Kore), che esprimerebbero i benefici di natura fisica (salute) e politica (salvezza, concordia) che la/le divinità apportano all’intera compagine civica. Di questo avviso anche la Caccamo Caltabiano (Caccamo 2008, p. 126), la quale peraltro osserva che in età timoleontea, Metaponto e la siciliana Henna (fig. 9) sono state le uniche città ad aver adottato il tipo di Demetra accompagnato dall’indicazione dal suo nome (Damater/Demater). Fig. 9 Gorny & Mosch Giessener Münzh. 253, 2018, 57 Che l’epiteto Homonoia definisca uno specifico carattere della sfera demetriaca sembrerebbe emergere dallo stesso dato epigrafico, dal momento che l’iscrizione si attesta sullo stesso conio di D/ (n. 420) che, rilavorato, ha battuto l’es. (n. 421) contrassegnato da . Non mancano ipotesi differenti. In riferimento a Hygieia, Fabbri (Fabbri 2011, p. 49), sulla scia di studi precedenti, interpreta l’iscrizione come identificativa del tipo, la dea della salute, ricavandone una testimonianza dell’attestazione del culto in Magna Grecia già a partire dal VI-V secolo a.C. e ravvisando significativi confronti con la testa di Hygieia dei Musei Capitolini e con la cd. “Testa di Milano” rinvenuta a Gortyna. Più complessa è la lettura dell’iscrizione NIKA, presente anche su due ulteriori serie, rispettivamente in AU e in AE (figg. 10-11). Fig. 10 Triton X, 2007, 44 (Noe-Johnston G3; Rutter 1629) Fig. 11 NAC K, 2000, 1050 (Johnston 5; Rutter 1641) Per Rutter (e BMC) essa identificherebbe la testa femminile, la Nike, e un riscontro in tal senso potrebbe essere offerto dalla più antica emissione di Terina (Holloway-Jenkins, gruppo A, n. 1). Non si può tuttavia escludere che essa rientri nel novero degli epiteti riferibili a Demetra. Delle tre emissioni che attestano l’iscrizione ben due (495, 488) appaiono contrassegnate al R/ da frutti (495: melagrana, 488: pera) che ben poco si addicono ad una Nike, trovando più plausibile – e consequenziale - collocazione all'interno della sfera demetriaca (la pera in realtà sembra una melagrana rovesciata o una capsula di semi di papavero). Il n. 495 inoltre condivide il conio D/ con il n. 490 che presenta al R/ il simbolo della melograna (Napoli, Fiorelli 2409). Suggestivo appare in tal senso il confronto con un busto femminile in terracotta – con ogni probabilità Demetra - rinvenuto a Ferrandina e databile al IV secolo a. C., adorno di collana con pendente a forma di capsula di papavero e con una phiale nella mano s. e una melagrana nella d. (Capano 2017, p. 141, fig. 18.). Va inoltre osservato che mentre sui coni n. 450 e 495 l’iscrizione NIKA affianca la testa femminile, sul n. 488 essa è collocata – come sulla citata serie enea (fig. 11) - alla base del collo, un leitmotiv che richiama i coni firmati dagli incisori e in particolare quelli siglati da Aristosseno che in quell'epoca era attivo a Metaponto. Le chiavi di lettura di NIKA risultano pertanto molteplici: epiteto riferito a Demetra? immagine della Nike? firma di incisore (n.488)? In realtà io propenderei per una valutazione del termine in un’ottica di qualificazione più che di identificazione ed ho l’impressione che il termine, nell’alludere alla vittoria, ben si associ con Salvezza, Salute e Concordia adombrando non tanto (o non solo) una vivificazione del culto demetriaco, quanto una ben programmata ideologia di matrice politica. In altre parole attraverso il canale religioso la città si faceva foriera di messaggi di stampo propagandistico. In quest’ottica appare di notevole interesse, come osserva Mele (Mele 2007, p. 106, che sull’es. 452 l’iscrizione NIKA (D/) si associ a METABO (R/), il nome indigeno di Metaponto, a latere di quello ellenico, proprio nell'epoca delle lotte contro i Lucani, quando nella polis è attestata la presenza di condottieri che la documentazione archeologica concorre ad identificare come mercenari italici. E’ forse questo lo scenario che fa da sfondo a queste emissioni? il momento in cui si invocano benefici a Demetra: salvezza, salute, concordia e last but not least, vittoria? Oltre un secolo prima, in anni prossimi alla sua disfatta, anche Sibari siglava con NIKA un esiguo gruppo di stateri (fig. 12) con il consueto toro retrospiciente (Spagnoli 2013, fase C, nn. 250-252: 514-510 a.C.). Vittoria agonistica? militare?........altro? Fig. 12 NAC AG 52, 2009, 34 Abbreviazioni Caccamo 2008 = M. Caccamo Caltabiano, Il 'ruolo' di Demetra nel documento monetale greco, in C. A. Di Stefano (a cura di), Demetra. La divinità, i santuari, il culto, la leggenda (Atti del I Congresso internazionale - Enna 2004), Pisa-Roma 2008, pp. 123-134. Capano 2017 = A. Capano, Il culto di Demetra nella Lucania antica, in "Basilicata Regione. Notizie", 2017, pp. 128-151. Fabbri 2011 = L. Fabbri, Hygieia minore. Aspetti iconografici della dea nella numismatica e nella glittica, “LANX” 10 , 2011, pp. 47-84 . Mele 2007 = A. Mele, Magna Grecia. Colonie achee e Pitagorismo, Napoli 2007.2 punti
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_____ _______________________________ Salve, ho preso questa bella banconota per soli 18 euro _______________________________ il venditore mi ha assicurato che solitamente non si trova a meno _______________________________ di 25 euro + spese postali, secondo voi invece quanto vale? __________________________________________________________________________________________________________ ___________ Zero euro ! __________________________________________________________________________________________________________ _____________ Questo lo so! c'e' pure scritto sopra! ______________Volevo sapere quanto vale data la cura della stampa, la filigrana, la carta pregiata.. __________________________________________________________________________________________________________ ____________________________ _______________________________ __________________________________________________________________________________________________________ come da richiesta2 punti
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E' stata una mattinata densa di cultura: 10 & lode a Mons. Navoni, a Mario ed a tutti i partecipanti...2 punti
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Buonasera Claudio, risultato eccellente. saluti Michele. ( Aggiornamento: dopo la lunga diatriba avvenuta nella zona relax del convegno di Capua con il Prof. Magliocca , com'è andata a finire? ....... mi ha regalato il carlino di Carlo II° del 1699.....)2 punti
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Le nostre giornate terminano sempre con un momento conviviale e di dialogo ...e’ stato così anche questa volta davanti a un bell’aperitivo dall’immancabile Spadari ...i temi di discussione di certo non sono mancati ...alla prossima mi auguro ...2 punti
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Mons. Navoni ci introduce subito il grande protagonista Sant’Ambrogio passando in rassegna tutte le iconografie storiche del Santo2 punti
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L'avevo fiutata giusta! Soprattutto non tanto per il not in RIC Che per Carausio è abbastanza comune, quanto per il non nota nel corpus di Sam Morehead che sta organizzando su Carausio e che racchiude tutto il not in RIC e quanto emerso nei ritrovamenti degli ultimi 30 anni... Insomma, posso dire a bassa voce che... è un unicum2 punti
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Ciao a tutti! Quasi tre anni fa mi ero imbattuto in certe piccole monetine a me sconosciute... Visto che per far le cose bene non ci vuole fretta, solo adesso ho provveduto ad ampliare l'orizzonte della mia collezione con due nuovi pezzi (anche in vista di un nuovo progetto e se poi decido di attuarlo ve ne parlo in seguito), entrambi con dei bei rilievi ed una patina piacevole. Il primo - 13 (15) mm / 1,86 g: lo ho classificato GIUSTINO II 565-578 - AE PENTANUMMO Justin II, AE Pentanummium, 565-578, Constantinople, Officina 2 Monogram #8 Large E, B to right Sear Byzantine 363 Il secondo -12 (14) mm / 1,87g: spero di averlo classificato correttamente come Tiberius II Constantine (578-582 AD), AE Pentanummium - Constantinople Mint. Obv: OM TIB PP AVI, Diademed, draped, cuirassed bust facing right. Rev: Large u. SB 438A *** grazie ancora a WildWinds! *** Se non ho capito male, l'ultimo non è neanche comune, ma mi sa che, se voglio ancora cimentarmi con questi nummetti, mi serve una lente d'ingrandimento migliore! Come sempre ogni commento o suggerimento è il benvenuto. Servus, Njk1 punto
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Accadde tanto tempo fa, quando quel bimbo rimase folgorato dalla visione del suo primo tondello… Erano gli anni 60, tutto era grigio, come la televisione che per la prima volta gli mostrava il Carosello serale prima di essere confinato nel suo lettino. La metropoli lo cullava attraverso il logorio della vita moderna di tutti i giorni e di quegli anni. Il boom economico donava agiatezza un po’ a tutti, e anche lui beneficiava inconsapevolmente di tutto ciò. Il padre collezionista gli offriva giornalmente opportunità di conoscenza, e lui cresceva in fretta molto in fretta, forse troppo in fretta. Finchè adolescente e sicuro di aver appreso tutto, cercò nuove emozioni con altro saper. Poi arrivò la consapevolezza, poi arrivarono le delusioni, poi arrivarono i problemi che la vita purtroppo riserva, poi arrivò il riavvicinamento alla numismatica, e tutto si colorò d’improvviso. Da allora la vita gli si mostrò sotto altre sembianze, aveva trovato finalmente il suo vero scopo di vita.. Fatti e personaggi sono puramente casuali… Eros1 punto
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Buonasera a tutti, avevo già in passato visto questa barra sulla M di Michele ma non approfondendo ho pensato che fosse ciò che rimaneva di una ribattitura della lettera ma dopo un'attenta visione ho notato che era una linea retta e non seguiva il profilo della lettera come succede per le comuni ribattiture, a questo punto propendo anch'io per un "segno"voluto probabilmente per differenziare queste emissioni da quelle regolari, il perché è, almeno per me, sconosciuto...1 punto
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La storia dei leoni rigati la conosciamo ormai a menadito. Mi trovo però completamente d'accordo con gallo83, non esiste un ragionamento logico che possa escludere a priori l'esistenza di qualche esemplare rigato in FDC. Come possiamo escludere che qualche pezzo dei primi anni fosse nel caveau di qualche banca, mai fatto entrare in circolazione, e successivamente prelevato e rigato? Non insegna proprio nulla l'attuale circolazione degli Euro, dove capita spesso di vedere ancor oggi qualche pezzo in FDC del 2002, segno che nei caveau sono ancora conservate scorte di rotolini di 16 anni fa? Ovvio che la tiratura dei leoni è ben differente, e quindi non possiamo parlare di grandi numeri, ma l'esistenza di sporadici esemplari nella massima conservazione non può essere esclusa a priori.1 punto
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3-1 e tutti a casa!! Ronaldo non segna ma fa segnare. Sui "torti" (e ce ne sono) e sui "favori" (e ce ne sono) arbitrali non me ne curo. 8 partite consecutive (con la Champions) vinte... tutto il resto è solo chiacchiera da bar1 punto
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La moneta più divisiva di Milano con Sant’Ambrogio questo è Mezzo scudo.1 punto
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Lituania Composizione da 85 euro del 2018 in oro ed argento. Centenario dell'indipendenza - 50 € Gold + 20 euro Ag. + 10 euro Ag. + 5 euro Ag1 punto
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@Zippo76 l'argomento è ancora fonte di grande dibattito fra i vari numismatici. A mio avviso l'attuale opera più dettagliata e convincente è l'articolo scritto da Monica Baldassarri sui quaderni Ticinesi del 2016 "Coniazioni ed economia monetaria del Comune di Genova: dalle origini agli inizi del Trecento". Riassumendo a memoria: Genova fu effettivamente la prima ad re-introdurre un nominale aureo, il quale non è da identificarsi con il Genovino quanto la Quartarola, questo è maggiormente plausibile tenendo conto dei dati ponderali del Tarì d'oro siciliano. Il Genovino venne introdotto poco più tardi, probabilmente, sulla scia del Fiorino di Firenze che riscontrò maggiori fortune grazie anche al fino leggermente superiore. Se hai piacere , accenno questo argomento anche nella mia tesi di laurea sulla monetazione ed economia nella Genova medievale ( https://www.academia.edu/35853754/Economia_e_monetazione_nella_Genova_medievale )1 punto
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D/ Alveare su un banco con intorno uno sciame di api affaccendate + SOCIETATIS . BENE . VNITAE R/ Sette uomini che sostengono il globo terrestre STAT . MVTVIS . VIRIBVS Lamierino d’ottone: 6,526 g, 28 mm. Gettone di esortazione, come invito a una società attiva (api) e unita (uomini che sostengono la Terra) agli inizi del regno di Luigi XIV. E’ pubblicato dal Mitchiner, Jetons, Medalets & Tokens, The low Countries and France, 1991, vol. II, p. 1143.1 punto
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Le Monete raccontano anche lotte, guerre, ricerca del predominio, qui sottesa nella simbologia dell'azione, dei gesti si sottintende una lotta politica, di popoli, anche religiosa, si entra decisamente con questa moneta nello storico interpretativo...quindi moneta fortemente simbolica questa.1 punto
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Un pubblico che spazia dal mondo culturale a quello dell’associazionismo andando oltre la nicchia numismatica1 punto
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bhe si forse 20 grammi sono tanti....magari conoscendone la provenienza, insieme alle misure date si potrebbe teorizzare il tipo di moneta che potrebbero essere1 punto
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Identificazione difficilissima. Questo è il pezzo più simile per peso e misura che ho trovato ma siamo molto lontani.... Classical Numismatic Group > Electronic Auction 381 Auction date: 24 August 2016 Lot number: 309 Price realized: Unsold LYDIA, Thyateira. Domitia. Augusta, AD 82-96. Æ (17mm, 3.15 g, 6h). Draped bust right / Tripod. RPC II 945; BMC 71. In NGC encapsulation graded CH VF, Strike: 5/5, Surface: 4/5. Dark green patina. Estimate: 200 USD1 punto
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Salve @Legio II Italica e grazie per l'interessante post! Trovo sempre affascinante scoprire testimonianze di queste persone comuni, che hanno visto la loro vita quotidiana intrecciarsi agli eventi storici diretti dai grandi personaggi della loro epoca. Un saluto!1 punto
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@favaldar, grazie davvero di cuore; moneta arrivata ieri; stamane fatte foto e fatto un lunga ispezione. E' un esemplare bellissimo, anche potrebbe fare chiara luce nel periodo della Restaurazione di Ferdinando IV di Borbone. Ti dissi che avevo letto qualche carta....questa moneta e anche altre, potrebbero in definitiva consacrare il fatto che alcuni tondelli da 6 e 4 tornesi..vennero fabbricati per fusione e poi battuti. Non c'era metallo disponibile ? alcuni 6 e 4 Repubblicani vennero certamente rifusi per cancellare sia le vecchie impronte sia per urgenza.....con la quale doveva uscire fuori la nuova moneta da 6 e 4 di Ferdinando. In pratica un pò di tutte queste motivazioni..... E' certamente fuso..e l'impronta è successiva, anche il taglio mostra segni abbondanti di fusione...c'è del metallo di troppo che si accavalla, in pratica, ed il dritto nella parte sottostante la scritta FERDINAN mostra l'evidente fusione. Adesso il problema che sotto (cioè la testa) mostra solo bollicine è sicuramente determinato che il tondello presentava quella particolare fusione solo da un lato., quello chè andato a finire sotto il conio dell'incudine. Mentre la parte superiore, per me ha ricevuto l'impronta su quel tipo di metallo....che ha avuto il problema nella fase della fusione. L'amico @gennydbmoney è più tecnico di me su questi tipi di fabbricazione..e potrebbe dire esattamente cosa è successo...durante la fusione. Ma è così.....per me. Ci vediamo Sabato @favaldar...e grazie per il gesto che ti sei sentito di fare nei miei confronti.....1 punto
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Aggiornamento dell'ultima ora , è arrivata la risposta di Sam Morehead: Your coin does seem to be a new type: IMP CARAVSIVS P AVG; Radiate, draped and cuirassed right (CONSERVAT AVG); Jupiter standing right, head left, brandishing thunderbolt in right hand and holding [?] in left Mintmark: - // clear, or possibly C The exergue is very unclear, but there might just be the top of a C mintmark. Whether clear or a C it is a new type and will be in the RIC volume.1 punto
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Per rimanere i tema di emissioni locali, ecco due biglietti, rispettivamente da 25 e 50 cent. emessi dal Municipio di Alcaniz, un piccolo centro della provincia di Teruel, stampati nel periodo della guerra civile spagnola.1 punto
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Grazie! E grazie per tutte quelle volte che ho dimenticato di ringraziarti.1 punto
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Salve ho questo piccolo oggetto credo militare in rame. Se riesco a trovarlo dove l'ho messo posto la parte di dietro.1 punto
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Quante informazioni può portare con se una sola moneta, una ribattuta potenzialmente il doppio. Soprattutto, come nota il catalogatore della vendita Gemini, sono le conoscenze sulla cronologia e la datazione di alcune specifiche serie che possono trarre maggior giovamento dalla buona leggibilità del sottotipo. Allego per completezza ed approfondimento le immagini relative al sottotipo del tetradramma ribattuto a Leontini, vale a dire l'esemplare Lloyd 1225, aggiungendo che anche l'esemplare 1226 riporta gli stessi conii, vale a dire quelli dello Schwabacher 7. Entrambe gli esemplari del lascito di Lloyd riposano nel medagliere del British Museum dal 1946. Grazie @VALTERI per l'interessante post1 punto
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Io direi "ni". Più che la quantità di emissioni il problema sta nei soggetti: troppo spesso pur di non mancare le due emissioni all'anno si tirano fuori personaggi o eventi dalla discutibile utilità/opportunità di averli su piattaforme importanti come monete circolanti in tutta l'eurozona e oltre. Secondo me se i soggetti fossero scelti con più attenzione, e riguardassero non certo esclusivamente ma comunque più di ora eventi e personaggi importanti nell'ambito della storia dell'integrazione europea, ci starebbero bene anche "troppe" emissioni, che sarebbero comunque veicolo di fatti del passato comune importanti da conoscere. I personaggi e gli eventi importanti che riguardano l'Europa e la storia della sua integrazione sono molti, benchè spesso poco conosciuti, e non si limitano solo al processo avviato nel 1950 ma, nei suoi precedenti tentativi, a ben prima di quella data. Il materiale non manca proprio. Se poi aggiungessimo anche argomenti che ci hanno indirettamente a che fare... mi sa che non basterebbero neanche due emissioni all'anno ma se ne dovrebbero fare almeno tre o quatto (scherzo ) Ecco a mio parere un esempio intelligente di quest'ultimo concetto: "Una commemorativa su un satellite? Ma che senso ha?", si potrebbe pensare di primo acchito. Ricercando si scoprirebbe che l'ESRO-2B non era "un" satellite ma il primo satellite lanciato dall'ESRO (European Space Research Organization), ovvero una delle due organizzazioni che anni dopo vennero fuse a formare l'ESA. Al di là del soggetto questa moneta in realtà è un modo di celebrare l'inizio concreto della collaborazione europea in campo spaziale, collaborazione che se non avessimo attuato non saremmo andati molto lontano in questo settore così imporante, di certo non alla completa indipendenza dalle superpotenze spaziali dell'epoca e all'avere una delle agenzie spaziali più importanti del mondo.1 punto
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Dal 2014 l'Albania è uno dei candidati ufficiali all'ingresso in UE. Nonostante il percorso d'adesione sia ancora lungo già da tempo si parla di adozione unilaterale dell'euro, come in Montenegro e in Kosovo (tranne che nelle zone del nord a maggioranza serba), dove l'euro viene usato come valuta nazionale. Il principale sostenitore di quest'idea è l'economista Zef Preçi, direttore del Centro Albanese per la Ricerca Economica, secondo cui in tutti i Balcani occidentali sarebbe meglio sostituire le valute locali con l'euro, sia per favorire la crescita economica che per spronare il processo di allargamento dell'UE nell'area. Si fa anche notare che come in altri paesi gran parte dei risparni e dei prestiti sono già ora denominati in euro, il cui tasso di cambio influenza anche la formazione dei prezzi. Altri esperti invece sono contrari e sostenengono che il passo sarebbe prematuro, in quanto l'Albania ha ancora molto da fare nel corretto funzionamento dello stato di diritto e nella stabilità finanziaria. In quest'ottica i casi dl Montenegro e Kosovo sono ritenuti particolari, in quanto per loro l'adozione dell'euro era soprattutto un modo per ottenere l'indipendenza effettiva dalla Serbia.1 punto
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Cuore, passione e soprattutto persone perbene e leali, che si riconoscono nei gesti e nei comportamenti, alla base di tutto la semplicità, calore umano senza doppi fini.1 punto
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Madagascar 2 Franchi - 1948 Sin dal 1885, al termine della prima spedizione, la Francia dichiarò l'isola un proprio protettorato. A seguito delle rivolte indipendentiste del 1947 (questa moneta del 1948 è troppo ben conservata per aver circolato in mezzo a quelle vicissitudini), la Francia fu costretta a rivedere i suoi intendi. Nel 1958 nacque ufficialmente la Repubblica del Madagascar, due anni dopo, a giugno del 1960, l'isola divenne indipendente.1 punto
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E' proprio attraverso certi eventi straordinari come quello di domani a Milano che bisogna cogliere l'attimo. Per tutti e per ognuno, come era una volta quando ci si incontrava in luoghi sacri o in semplici caffè, la vita scorreva, e la cultura cresceva e se cresceva.. Questo evento da annoverare nelle pagine di storia Milanese, e del patrimonio di conoscenza in generale, potrà essere l'incontro fra ambiti diversi, ma legati ognuno dallo stesso principio quello divulgativo, e infine ma poi forse primo su tutti quello della passione, che ancor oggi ci tiene uniti tutti indistintamente. Sono momenti aggregativi come questi che potranno far crescere nuovamente la cultura, sono momenti come questi che potranno finalmente dare un senso ad assordanti silenzi, sono momenti come questi che bisogna creare, sono momenti come questi che potranno darci qualcosa in più. Esempi ecco cosa servono nella vita, grandi esempio che diamo e creino partecipazione attiva e costante, la voglia di ascoltare e nello stesso tempo di essere tutti insieme, in luogo domani al di sopra di ogni schieramento. Liberi di esprimersi, liberi di comunicare, liberi e felici di essere in tanti e insieme, liberi di coalizzarsi con altre realtà culturali, liberi di aver fatto nuovamente un'evento indelebile per i posteri. Eros1 punto
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Si crea sempre del malcontento, specie nelle classi più umili, quando si cambiano le unità di misura, per il timore (sempre fondato) di fregature in arrivo. Non è un caso che le monete decimali figlie della Rivoluzione francese, almeno quelle di rame ed argento, avessero delle grammature «tonde», in modo che fosse alla portata di tutti avere dei «pesi» con cui verificare gli acquisti fatti non più in once e libbre, ma ad etti e chilogrammi, o costruire degli economici pesi in pietra o metallo mettendo, ad esempio, su un piatto della bilancia 10 monete da 10 Cent. e dall'altra l'oggetto del peso esatto di un etto, o verificare, con soli 25 Cent, se uno Scudo fosse calante. Poiché il rapporto oro/argento non era un numero tondo, le monete d'oro non avevano un peso «intero», ma è comunque interessante notare che 155 marenghi fanno esattamente 1 Kg. e (cosa molto meno nota) che allineando 21 pezzi da 100 franchi (o lire) e 11 da 40 franchi (o lire) si ottiene esattamente la lunghezza di un metro.1 punto
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Molto carina. Credo che "resubmit" si riferisca alla poco trasparente ed onesta pratica di certi "numismatici" di aprire lo slabbb per risottomettere alle agenzie di grading la medesima moneta, al solo fine di assecondare l'ingordigia personale, sperando di ottenere una valutazione migliore sullo stato di conservazione dello stesso esemplare gia valutato in precedenza con scarsa soddisfazione del cliente.. ..che brutte cose gli slab per una specie inappagabile come la nostra, garantiscono solo nuovi modi di inc..... eeemh, pardon, turlupinare il prossimo, celandosi dietro promesse di sicurezze maggiori ancora tutte da verificare..1 punto
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Trattandosi di Milano forse interessa più questa sezione con quello che ho ritenuto essere interessante per Milano, gli estratti però in cassetto ....1 punto
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Per me un'altro simbolo per Milano e non solo è... Prendete una moneta da 20 centesimi e osservatene bene il lato B. È raffigurata una strana scultura che sembra un uomo, un uomo molto strano però, con gambe spesse e senza le braccia. L’originale, ammirabile a Milano presso il Museo del Novecento in Piazza del Duomo, si chiama “Forme uniche della continuità nello spazio” e il suo autore è Umberto Boccioni. L’uomo per cui “un cavallo in movimento non è un cavallo fermo che si muove, ma è un cavallo in movimento, che è un’altra cosa.”. Un gradissimo artista che ho nel cuore da sempre, in una Milano che viveva di simboli, era il periodo della Bella Epoque dello stile Liberty la città subi una grande metamorfosi architettonica e urbanistica, centinaia di palazzi in stile Liberty componevano l'ossatura principale della metropoli, siamo nei primi del 900, dove le arti diedero il massimo.. Insomma un grande innovativo che diede tantissimo alla cultura del periodo lasciandoci enormi capolavori... Era un tenace e seguiva l'idea della passione su tutto..un po come me nel mio piccolo.. Nell'autunno del 1907, per la prima volta va a Milano, dove da alcuni mesi abitano la madre e la sorella. Intuisce subito che è la città più di altre in ascesa e che corrisponde alle sue aspirazioni dinamiche. Diventa amico di Romolo Romani, frequentaPreviati, di cui risente qualche influsso nella sua pittura che sembra rivolgersi al simbolismo. Diviene socio della Permanente. Durante questi anni di formazione, visita molti musei e gallerie d'arte.[5] Ha, quindi, la possibilità di conoscere direttamente opere di artisti di ogni epoca ma, specialmente, antichi.[6] Alcuni di questi, come ad esempio Michelangelo, rimarranno sempre suoi modelli ideali.[7] Nonostante ciò, essi diventeranno anche i bersagli principali della polemica avviata nel periodo futurista contro l'arte antica e contro il passatismo.[8] Nel 1907 a Milano incontra idivisionisti e con Filippo Tommaso Marinetti, scrive, insieme a Carlo Carrà, Luigi Russolo, Giacomo Balla e Gino Severini, il Manifesto dei pittori futuristi (1910), cui seguì il Manifesto tecnico del movimento futurista (1912): obiettivo dell'artista moderno doveva essere, secondo gli estensori, liberarsi dai modelli e dalle tradizioni figurative del passato, per volgersi risolutamente al mondo contemporaneo, dinamico, vivace, in continua evoluzione.1 punto
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Fino a qualche hanno fa si ripeteva il rito del tè, molti bar avevano anche le sale da tè, era una Milano con più fervore culturale. Ricordo quella magnifica sala da tè affianco al circolo degli industriali in Via Manzoni, una sala da bell'epoque mi sembra fosse il Motta.. Ci andavo spesso specialmente per incontri galanti, era uno scenario incredibile d'altri tempi, parlo della fine degli anni 70, quando Milano era al centro della cultura internazionale.. Giusto come esempio ma quella di via Manzoni era più bella--1 punto
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Comunque continuiamo... Parlavamo di copertine di libri di Milano, il Mir Milano di Alessandro Toffanin mette quest'altra moneta in copertina, un altro must della monetazione milanese, la moneta impossibile, che non avrai...ma forse anche questo ti porta a sognarla... Siamo col testone di Bona di Savoia reggente del figlio Giovanni Galeazzo Maria Sforza, la moneta ha tante chiavi di lettura, una moneta da raccontare, chi vuole provarci ? Nac 851 punto
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A questi vanno aggiunti l' Haeberlin e poche altre cose che non ho potuto inserire perché già così stavo impazzendo nel dover modificare ogni singola foto per renderla caricabile Come detto, la mia biblioteca non è nulla rispetto alle vostre, ma comunque svolge bene il suo lavoro al momento1 punto
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