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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/29/18 in tutte le aree
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Buongiorno a tutti i cari utenti del forum, qualcuno avrà notato la mia ricomparsa ieri dopo qualche mese di assenza. Le circostanze mi hanno portato un pochino a frenare con la collezione ma comunque sono riuscito ad accaparrarmi questa bella piastra. Come sempre mi auguro di ricevere pareri e opinioni dagli amici della sezione.4 punti
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Il mio l'ho già postato in discussione, ma questo che sto per condividere ancora no.... E devo confessarvi che ultimamente provo piacere a Collezionare questi veri pezzi di storia del nostro Sud.3 punti
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Penso che con questa foto, fatta con qualità maggiore possa farvi vedere cosa ci ho sempre visto in questa moneta nonostante le brutte macchie nere.3 punti
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Ciao a tutti, ho preso questa coppia di 9 cavalli, non per le diverse annate perchè colleziono solo la tipologica, in effetti me ne bastava solo una... ma perchè mi sembravano diverse. Nell'esemplare del 1790 il valore nominale 9 sembrerebbe spostato in basso rispetto la torre, è una cosa normale? Il mio solito forse-quasiMB a costo conveniente, ma tipologicamente sono a posto e con l'aggunta di un particolare Per entrambe contorno quasi liscio, nel senso che alla lente non visualizzo qualcosa di specifico ed individuabile. Ho riscontrato una notevole differenza di peso, sarà l'usura ringrazio anticipatamente chi vorrà intervenire. 1790 ø mm. 24 - gr. 3,75 1791 ø mm. 24 - gr. 4,652 punti
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Quanto Milano contava coi Visconti e cogli Sforza anche dal punto di vista artistico ? Forse questo libro catalogo di una mostra di qualche anno fa può chiarirvelo, certo la copertina e’ fantastica ...2 punti
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Buonasera a tutti, oggi vorrei condividere con Voi un altro "grande modulo" in rame Napoletano. Si tratta di un mio vecchio acquisto fatto sempre on-line e sempre sul noto sito. 10 Tornesi 1838.2 punti
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Fritz Rudolf Künker GmbH & Co. KG Auction 104, lot 340, 27/09/2005 GRIECHISCHE MÜNZEN (GREEK COINS) AEGYPTUS AEGYPTUS Ptolemaios I., 323-305-283 v. Chr. AV-Pentadrachme, 306/281 v. Chr., Alexandria; 17.79 g. Kopf r. mit Diadem//Adler l. auf Blitz. SNG Cop. -; Svoronos 210. Fast vorzüglich/sehr schön Ptolemaios I. Soter war zunächst einer der bedeutendsten Generale Alexanders des Großen. Nach dem Tode Alexanders stellte sich die Frage der Nachfolge. Alexander hatte lediglich einen noch ungeborenen Sohn und einen halbverrückten Bruder hinterlassen; beide wurden zu Königen erhoben. Sie spielten aber praktisch keine Rolle, selbst ihr eigener General Eumenes sprach ihnen praktisch jede Autorität ab, wie die Errichtung des Throns von Kyinda belegt. Die wirkliche Macht im Reich hatten die Satrapen, also die zu Verwaltern der Provinzen des Reiches aufgestiegenen ehemaligen Generale Alexanders. Diese begannen bald, um die Macht im Reich zu kämpfen. Ptolemaios, der keineswegs die Macht über das Riesenreich Alexanders, sondern "nur" über Ägypten anstrebte, ging äußerst geschickt vor. So ließ er den Leichnam Alexanders, den er den Truppen des Perdikkas geraubt hatte, nicht bei der Oase Siwa, wie von dem toten Herrscher gewünscht, sondern in Memphis, der alten Hauptstadt des ägyptischen Reiches bestatten. 305 vor Chr. hatte Ptolemaios seine Macht soweit gefestigt, daß er den Königstitel annehmen konnte. Er starb im Jahre 283 vor Christus eines natürlichen Todes - er war der einzige der Diadochen, der nicht eines gewaltsamen Todes starb. Die von Ptolemaios I. Soter begründete Dynastie herrschte insgesamt 275 Jahre über Ägypten, bis Kleopatra VII., die Geliebte Caesars und des Marcus Antonius im Jahre 30 v. Chr. den Freitod wählte, um nicht im Triumph Octavians vorgeführt zu werden. Von Ptolemaios I. bis zu Kleopatra VII. war der Revers-Typ unserer Münze - der Adler auf dem Blitz - im Ptolemäerreich gebräuchlich. Goldene Pentadrachmen wurden nur von Ptolemaios I. und seinem Nachfolger Ptolemaios II. geprägt. Die zeitgenössische Bezeichnung Trichryson belegt, daß diese Stücke 60 Silberdrachmen entsprachen, da der Ausdruck Chrysous seit den Zeiten Alexanders des Großen generell ein Goldstück im Wert von 20 Silberdrachmen bezeichnete. Schätzpreis: 3,000.00 EUR ILLUSTRAZIONE: Tolomeo I Sotere, successore dei faraoni dell'Egitto indipendente e fondatore della dinastia tolemaica. Tolomeo (n. 366 ca.-m. 283 a.C. ca.) era un nobile macedone, figlio di Lago e di Arsinoe; prese parte alla spedizione di Alessandro Magno in Asia, e si distinse specialmente nella campagna d’India. Alla morte di Alessandro ottenne la satrapia d’Egitto, cui aggiunse, per suo conto, la Cirenaica; presto si liberò di Cleomene di Naucrati che gli stava accanto come ministro delle Finanze e s’impadronì del ricco tesoro da lui custodito. Alla sua tendenza autonomistica si oppose Perdicca, che voleva conservare l’unità dell’impero, ma fu ucciso (321). Tolomeo poi combatté ripetutamente Antigono (315 e 312), vincendone il figlio Demetrio Poliorcete a Gaza e occupando così la Celesiria, che però dovette evacuare l’anno dopo. Si volse allora verso le Cicladi e il Peloponneso; ma battuto (306) da Demetrio a Salamina di Cipro dovette abbandonare anche quell’isola. Assunse, come gli altri diadochi, il titolo di re (305) e partecipò all’ultima coalizione contro Antigono (302-301). Rioccupò la Celesiria, già assegnata a Seleuco e destinata a essere motivo di secolare discordia tra Seleucidi e Lagidi, e Cipro (295); rioccupò infine la Cirenaica, che assegnò al figliastro Maga. Nel 285 associò al regno il figlio Tolomeo detto poi Filadelfo, che aveva avuto da Berenice, diseredando il primogenito Tolomeo Cerauno, figlio di Euridice; morì non molto dopo. Fu valoroso guerriero e saggio politico; a Tolomeo si deve infatti, essenzialmente, l’organizzazione militare, politica e amministrativa dell’Egitto quale si perpetuò sino all’età romana e, in parte, anche oltre. Scrisse anche una storia molto lodata dell’impresa di Alessandro che costituì, con l’opera di Aristobulo di Cassandria, la fonte principale dell’opera di Arriano (da Treccani.it).2 punti
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Lo sapete che per me questo ripostiglio ormai è un chiodo fisso Bene, oggi vi segnalo che da un paio di giorni era presente su ebay niente meno che: ....il vaso in lamina di bronzo che conteneva le monete! Tutto regolare, già passato in vendita con l'asta iniziale che ha disperso nel mercato il ripostiglio. Il pezzo viaggiava sui 212 euro (base di partenza 1 euro) ma giusto stamane è stato ritirato... possibile offerta privata? o ravvedimento del venditore per la vendita fuori dai confini francesi? Propendo di più per la prima ipotesi... contattato privatamente gli avevo chiesto se, ai sensi della normativa francese, si adoperava per richiedere e produrmi il certificato di esportazione in caso di aggiudicazione, ma mi ha risposto di averlo regolarmente acquistato in asta e di essere in possesso del catalogo e della fattura e questo avrebbe allegato al vaso, nulla più... così - nonostante la mia intenzione fosse quella di concorrere all'acquisto - ho deciso di lasciar correre. Ora che è stato ritirato il pezzo, ho anche meno rimpianti dato che di mezzo, si è messo pure il destino! Per chi volesse approfondire gli aspetti giuridici, ho affrontato l'argomento nella sezione specifica qui: Ignoro quale fosse stato il prezzo raggiunto nell'asta, ma nel catalogo era stimato 300-500 euro. A ogni modo, un bel pezzo di storia! Cercando comunque in rete, ancora all'inizio dei miei studi su questo ripostiglio, in merito al vaso ho trovato che era un suppellettile di uso comune-domestico, molto diffuso e di produzione seriale e ripetitiva motivi che hanno probabilmente deposto a favore alla sua immissione nel mercato piuttosto che fargli prendere la strada della musealizzazione.2 punti
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Buongiorno, domani si ricomincia a lavorare e oggi la si passa a rilassarsi guardando le monetine oggi vi mostro questa muraiola a mio avviso eccezionale per argentatura e rilievi intatti..questi piccoli tagli in mistura quando son belli sono uno spettacolo per me e difficilmente resisto....rovescio con tondello leggermente ondulato. grazie a chi darà la sua opinione...un saluto a tutti marco2 punti
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Durante una cena estiva, dove tutti, o quasi, portano una bottiglia di buon vino, ne è comparsa una di "Novecento" un Chianti classico Riserva 2001 della cantina Dievole. Dopo una prima occhiata, ho notato che nella parte alta era stata incastonata una moneta. Per celebrare i 900 anni della tenuta, i maestri di vigna hanno creato un vino, del quale sono state prodotte 9000 bottiglie, fatto con uve sovramaturate, raccolte solo alla metà di novembre e "sigillato" con una riproduzione di una moneta d'argento, proprio come quelle che avevano permesso l'acquisto di Dievole. La tenuta vanta una storia antichissima, nasce nel lontano XI secolo e più precisamente il 10 maggio 1090, quando due uomini, per l'acquisto del podere, pagarono due capponi, tre pani, e sei Denari Lucchesi di buon argento. Dopo un attento studio, riportato in un attestato storico numismatico posto all'interno della confezione, sono stati creati i coni per la riproduzione della moneta. Una bella testimonianza di storia e passione per la terra. Prosit2 punti
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Ma di fatto è già così, che ci piaccia o no. Con la differenza che ora il limite temporale e di valore è assolutamente arbitrario e lo decide di volta in volta la sensibilità del giudice di turno, con tutto un numero di procedimenti e processi che partono appunto perché questo limite non è chiaro in partenza...2 punti
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Certo duole vedere che una città come Milano in una discussione cosi carica di emotività e della famosa identità che qualcuno continua a reclamare dicendo che si sta perdendo... quando poi la suddetta venga snobbata..latiti.. Non chiediamoci poi come mai la città è in sofferenza.. Non chiediamoci poi come mai i circoli sono vuoti... Non chiediamoci poi come mai siamo solo in due...ops..in questo thread miracolosamente in tre... Non chiediamoci poi perchè non c'è reciprocità... Non chiediamoci poi perchè si voglia svoltare... Non chiediamoci poi il perchè e il per come quando si è solo critici e non presenti...o propositivi.. Non chiediamoci poi perchè non si è Milanesi se.... Se non si interviene in una discussione del genere dove l'identità urla, forse è il caso di rivedere alcuni preconcetti.. Eros2 punti
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Numismatica Ars Classica NAC AG Auction 86, lot 105, 8/10/2015 The Roman Empire Gaius, 37 – 41 Sestertius 39-40, Æ 28.40 g. C CAESAR DIVI AVG PRON AVG P M TR P III P P Pietas, veiled and draped, seated l., holding patera in outstretched r. hand and resting l. arm on statue of Spes; in exergue, PIETAS. Rev. DIVO – AVG / S – C Gaius, veiled and togate, offering from patera above altar before elaborately decorated hexastyle temple of Divus Augustus, garlanded for sacrifice; before and partly behind him, an attendant restrains bull, while a second attendant looking l. holds another patera. C 2. BMC p, 156, *. RIC 44. CBN 100. Struck on a very broad flan and complete. Pleasant dark brown-green tone and about extremely fine Ex NAC 18, 2000, 438 and NAC 46, 2008, 502 sales. In 37 AD the temple of Divus Augustus was completed on the Palatine Hill and its dedication was performed the last two days of August that year – the month renamed in honor of Augustus. Caligula, as Pontifex Maximus, led the sacrificial ceremonies. This coin commemorates that dedication and ceremony. The events coordinated with the dedication were extravagant and the city was brought to a virtual standstill so that everyone would be able to attend. The temple was destroyed by fire but rebuilt in 89/90 under the rule of Domitian although he added his father and brother to the roster of those being honored, along with Minerva, his favorite deity. The temple was further restored in the 150’s AD under Antoninus Pius. The temple was eventually destroyed and its foundations have not been excavated. MSG. ILLUSTRAZIONE: MARCO AURELIO E I MEMBRI DELLA FAMIGLIA IMPERIALE OFFRONO UN SACRIFICIO AGLI DEI IN GRATITUDINE PER IL SUCCESSO DELLA CAMPAGNA MILITARE CONTRO ALCUNE TRIBU' GERMANICHE (MUSEI CAPITOLINI, ROMA)2 punti
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Buongiorno, richiedo cortesemente ai ferquentatori della Sezione un intervento di approfondimento su un riconio di Maria Teresa acquistato quest'oggi non tanto in virtù dell'aspetto numismatico quanto per quello storico per quanto Maria Teresa tanto fece per la mia città. Pesa 28.2 g , diametro 40,1 mm. Come detto so che si tratta di un riconio (se non erro in base alla spilla perlinata e alla legenda AVST anzichè AUST al rovescio). Poi ho tentato di addentrarmi nel discorso datazione/zecca emittente ma mi sono perso in un dedalo di dettagli (piume, scudo, etc...). Potete aiutarmi ad aggiungere qualche dettaglio all'esemplare? Grazie fin d'ora Illyricum1 punto
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Nell’esaminare una moneta gli appassionati ed i professionisti del settore hanno un grande alleato l’INGRANDITORE. L’idea di creare un post su questo argomento è nata ascoltando alcuni commenti di collezionisti, quasi tutti riguardanti il potere di ingrandimento della lente usata, del tipo “la mia ingrandisce 30 volte!”, dicitura che si trova spesso sulle confezioni di lenti di produzione cinese o sul supporto che contiene la lente stessa, con l’obbiettivo di chiarire le idee su tale argomento. Ho volutamente usato il termine generico INGRANDITORE per indicare uno strumento che permetta l’ingrandimento dell’immagine di una moneta, in quanto abbiamo a nostra disposizione diversi tipi di questo strumento dai più semplici a quelli complessi. Il post sarà articolato in più parti (per una questione di peso delle immagini) e nel seguente modo: 1. I tipi di lenti 2. Le aberrazioni 3. Lenti semplici e composte 4. Luminosità della lente - Trattamento antiriflesso 5. Il potere d’ingrandimento 6. Il microscopio 7. Quale tipo di ingranditore usare in numismatica? 8. Quale lente acquistare? 1- I tipi di lenti Le tipologie di lenti ottiche sono due: divergenti o negative convergenti o positive. Le lenti negative rimpiccoliscono l’immagine e quindi per le nostre finalità si utilizzano le lenti positive. Le tipologie di lenti positive sono tre (fig. 1): · piano convessa (presenta un lato piano ed uno convesso); · convessa (presenta i due lati convessi, con diverse curvature, detta “asferica”); · biconvessa (presenta i due lati convessi, con una stessa curvatura). 2- Le aberrazioni Tutte le immagini che passano da un mezzo ottico meno denso (aria) ad un mezzo ottico più denso (vetro ottico, policarbonato ottico) subiscono delle alterazioni sia per quanto concerne la planarità dell’immagine, sia per quanto riguarda i colori -frange di colore ai bordi- (aberrazioni cromatiche). Se utilizzate una lente piano convessa per osservare un foglio a quadretti, potrete notare che l’immagine si presenta con i lati dei quadretti concavi (aberrazione a cuscino), mentre se utilizzate una lente convessa, i lati si presentano concavi (aberrazione a barilotto) -fig. 2-. Per evitare, parzialmente, queste alterazioni di planarità dell’immagine si deve utilizzare una lente, biconvessa, che, come abbiamo visto, presenta due diverse curvature dei suoi lati, detta “asferica”. 3- Lenti semplici e lenti complesse Le aberrazioni prese in esame nel punto precedente riguardano le lenti semplici (lente singola) ed allora per eliminare completamente queste alterazioni dell’immagine vengono realizzate le così dette “lenti complesse”. Le lenti complesse sono realizzate tramite l’accoppiamento di due lenti positive, generalmente due lenti piano convesse o due lenti biconvesse. (fig.3) fig.3 Queste lenti, dette “doppiette”, risolvono il problema della planarità, e vengono definite “aplanatiche”, ma non risolvono le aberrazioni cromatiche. Per eliminare queste ultime, è necessario interporre tra due lenti positive, una lente negativa, costituendo una “tripletta”, definita “aplanatica e acromatica”. (fig. 4). fig. 4 In commercio si trovano svariati tipi di lenti complesse, anche alcune che permettono di ottenere diverse tipologie di ingrandimento (fig. 5-5a). 4- Luminosità di una lente complessa - Trattamento antiriflesso L’assemblaggio di più lenti migliora la qualità dell’immagine dal punto di vista di planarità e cromaticità, ma diminuisce più o meno sensibilmente la luminosità della lente. La luminosità della lente è determinata dalla quantità di raggi luminosi che attraversano il complesso ottico ed è un fattore da valutare in funzione del suo utilizzo. Per ovviare a questo inconveniente i costruttori di lenti complesse, per alcuni prodotti, utilizzano dei trattamenti antiriflesso che fanno sì che possano passare il maggior numero di raggi luminosi possibili (fig. 6). Questo trattamento, che può essere “mono strato” o “multi strato” si può riconoscere osservando le lenti che presentano una leggera tonalità violetta (figg. 7-7a). Ovviamente le lenti che presentano queste caratteristiche hanno un costo decisamente superiore a quelle non trattate.1 punto
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Qui di seguito è un americano pezzo da 5 cents ("nickel") del tipo 1913-1938. Spesso ora chiamato un Indiano Head 5-cent pezzo, ma ai vecchi tempi era quasi sempre un Buffalo nickel. Buffalo nickels—il monetas mio grande‑nonno Tom si riferiva a quando avrebbe detto di la neighbor che era così a buon mercato che avrebbe “spremere un nickel fino a quando il bufalo urlò.” Questa era la storia quando i bambini erano a portata d'orecchio, comunque. Era l'altra estremità del buffalo che la versione adulta si è concentrata su. (E scommetto che questo "spremere un nickel fino a quando il buffalo sh-t" è andato ben oltre la semplice famiglia storia, e era corrente in molte parti del paese durante la cassa-poveri 1930s.) v. --------------------------------------------------- Below is an American 5-cent piece (“nickel”) of the 1913-1938 type. Often now called an Indian Head 5-cent piece, but in the old days it was almost always a Buffalo nickel. Buffalo nickels—the coins my great‑grandfather Tom was referring to when he would tell of the neighbor who was so cheap he would “squeeze a nickel until the buffalo screamed.” That was the story when children were within earshot, anyway. It was the other end of the buffalo that the adult version focused on. (And I’ll bet this “squeeze a nickel until the buffalo sh-t” went far beyond mere family history, and was current in many parts of the country during the cash-poor 1930s.) ? v.1 punto
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Salve. Un acquisto delle vacanze questa medaglia della città di Ginevra, sul modello di un tallero del 1589 molto raro. D/ GENEVA CIVITAS 15 89 Stemma della città sotto il sole. R/ POST TENEBRAS LVX C G Aquila bicipite coronata Diametro 41 mm, per il peso attendiamo il rientro.1 punto
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Caspita @Rocco68 , il 10 Tornesi del 1841 è introvabile, in queste condizioni poi per me sarebbe un miracolo avercelo. Sulla Baia attualmente ce ne uno solo in vendita ma per me non è collezionabile, troppo usurato e poco leggibile. Complimenti.1 punto
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Molto bella anche la tua @Rocco68, mi piace davvero perchè vissuta al punto giusto. Complimenti anche per le ottime foto, ormai sei "maestro" anche in questo. Domani proverò a mettere meglio a fuoco le mie.1 punto
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Ricordo di aver visitato quella mostra con i miei figli. E' stata molto interessante, Milano come centro artistico europeo, con l'incontro tra gli influssi artistici dell'europa del nord ed i primi segni del Rinascimento italiano. Il Duomo di Milano, almeno la parte risalente alla fine del XIV e fino a tutto il XV secolo, ne è un simbolo, per rendersene meglio conto si potrebbe visitare il Museo del Duomo. Purtroppo, il declino artistico ebbe inizio dopo la caduta di Lodovico il Moro, quando si raggiunse il culmine con la presenza di Leonardo a Milano. Negli anni successivi, tranne le due brevi parentesi di Massimiliano Sforza e Francesco II Sforza, il Ducato di Milano fu sottoposto a governanti stranieri. In mancanza di una corte ducale, la committenza venne ridotta alle autorità religiose ed alla nobiltà locale. Nei periodi successivi non mancò la presenza di artisti prestigiosi, ma nulla a vedere al confronto di Firenze, Venezia, Roma e Napoli.1 punto
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Colgo l'invito e contribuisco con questo 10 Tornesi 1841 per Ferdinando II, Busto normale.1 punto
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La definizione corretta e' ominino di Denisova, localita' sui monti Altai in Siberia dove si rinvennero I resti ,quindi denisoviani. Grazie agli studi sul DNA mitocondriale si e' appurato che discenderebbe da un antenato comune con homo sapiens e homo neanderthalensis , l' homo heidelbergensis, seconda " out of Africa" ,tra I 500'000 e ll milione di anni fa. Alcuni tratti del DNA denisoviano si ricontrano in popolazioni della Nuova Guinea e Melanesia, prova delle ibridazioni e del trascinamento genetico dell' homo sapiens durante la sua migrazione verso est.1 punto
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Li hai già indicati..una figura del re più "cicciotto" ed un rovescio con gigli più grandi fino ad occupare quasi completamente il campo1 punto
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Scusi. Specialisti Gli orientalisti hanno identificato questa moneta rara. Complimenti. Sei il proprietario di una moneta rara. Era molto difficile da capire. Ho trovato una singola vendita. AL-ANDALUS COINS: ALMOHAD TAIFAS Dirham. REYES DE MURCIA. HUDÍES. MUHAMMAD AL-WATHIQ. SIN CECA (¿XÀTIVA?). Anv.: Reconociendo al Califa Abasida. 1,55 grs. AR. Las acuñaciones de los reyes de Murcia suelen ser muy apreciadas por el bonito estilo nesjí, sinuoso y elegante. Esta pieza es una de las mejores conocidas. MAGNÍFICA. RARÍSIMA. Lorente (Murcia)-131; V-2154. EBC.1 punto
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No le ossa le tengo al posto giusto, la pelle nera non sarebbe difficile averla, mi potrei organizzare, riguardo l'astuccio. ... ho il sospetto che se lo usassi potrei attirare l'attenzione ...1 punto
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Qui entriamo nella grande storia, altra grande moneta, altro memorabile ritratto e poi il grande simbolo e dite poco ....1 punto
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Even though the reverse design is not very sharp, and the strike is slightly off-flank, I loved it oitally because of its wonderful red toning.. Cheers and congratulations!1 punto
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Anche a me piace. Nella versione a Fondo Specchio rende ancora di più. Trovo il Fondo Specchio molto adatto alle figure " semplici ", senza nulla togliere alla magnificenza di disegni più complessi come la Basilica di San Marco o l'emissione dedicata a Tito Maccio Plauto.1 punto
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Di solito a Riccione sono disponibili presso numerosi commercianti tutti e tre i nuovi cataloghi principali, Gigante, Montenegro e Alfa, sia di monete che di cartamoneta (Gigante e Alfa). A meno che non cambi tutto da quest'anno, sarà ancora una volta così e, contestualmente, dovrebbero essere disponibili un po' dovunque. petronius1 punto
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Complimenti, ancora un ottimo esemplare, davvero molto affascinante.1 punto
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Chissà se un giorno si parlerà non più di Scomparsa dei Neanderthal ma di una nuova razza ibrida..1 punto
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Bisogna tornare alla moneta e a quello che rappresenta, alle iconografie, ai messaggi a cosa rappresenta l’oggetto moneta, a raccontarla e divulgarla tento di fare una operazione simile su Milano in sezione moderne, si sta cercando di farla in area euro dove ritrovo la genuinità e freschezza di anni fa, ormai persa, oggi la Numismatica e’ tutt’altro e le energie vanno perse in tutto ma non nella divulgazione che e’ quella che servirà pena lo scomparire in futuro ....1 punto
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Marco sei.....esageratamente piacevole da vedere.. La mistura poi non tiene confronti per me.. Appena la guardi svanisce, quando la metti via, e poi la riguardi non c'è più.. Insomma irresistibilmente affascinate, come il tuo tondello che urla e anche di brutto..1 punto
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Guardate come racconta questo sesterzio, se ascoltate attentamente riuscirete a scorgere i brusii del tempio.. Meraviglioso il basso rilievo, e la gente è ancora convinta che tutto sia partito prima da Arnolfo di Cambio, da Della Robbia, e da Donatello... Del periodo classico se ne parla sempre troppo poco, quasi come una sorta di serie B dell'arte. ciò vale ovviamente anche per la pittura, ma il popolo ahimè e... Se penso a come ci si perda in cose inutili, Aristippo aiutali tu..grazie..1 punto
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Quella faccia non mi è nuova... http://www.zeccadilucca.it/shop/scheda_prodotto.php?ID1=3&ID2=10&ID=33&pag=categoria&pageNum_prodotti=41 punto
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Dico la mia: E se fosse coniato su un tondello non ufficiale? Dallo stile non penso sia un falso...1 punto
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Visto ma non dice il peso, anche se le immagini non danno adito.. Va be tagliamo la testa o ciucc... Un bel 4 cavalli del 1804 contorno liscio, 16 mm. gr. 1,6. Ovviamente balza subito all'occhio il dato ponderale, diametro inferiore e peso inferiore, se poi ci mettiamo anche la fattura..1 punto
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Ciao a tutti, ho il piacere di mostrarvi l'ultima entrata in collezione. Una piastra di Ferdinando ii testa grande. Magliocca 560 R2. Che ne pensate?1 punto
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Nel caso potesse servire per verificare quanto detto allego qui un esemplare in mio possesso di questa Lira ma con la tipologia del busto grande.1 punto
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Hai colto perfettamente lo spirito della discussione se hai posto al centro dell’attenzione questa piccola perla della chiesetta milanese medievale di San Protaso in mezzo a una città totalmente trasformata. Oggi San Protaso e’ un simbolo, e di simboli qui anche parliamo, conosco bene la storia e la realtà associativa che la sostiene e anche la possibilità di fare eventi, questa e’ una Milano da scoprire e ti ringrazio di avermi anticipato. Sul resto la discussione nasce come box/contenitore/quasi una sezione per Milano dove potete inserire tutto ciò che ritenete interessante e da divulgare, monete, libri, storia, eventi, link tutto ciò che fa parte di questa città, diciamo uno spot culturale e divulgativo per Milano che trovate facilmente anche da Wikipedia e quindi per tutto il mondo. La mia osservazione e’ però calzante e non irrilevante, anni fa in molti si chiedeva addirittura una sezione qui tutta sola per Milano, mi domando e vi domando dove sono finiti questi utenti divulgatori e amanti di Milano ? Spariti ? Non hanno visto questa discussione che dura da mesi e di 28 pagine ? O non sono divulgatori ? Certamente più di uno comunque ...ma la domanda e’ se Milano e’ veramente tutta qui, una città indiscutibilmente il centro Numismatico Italiano, anche culturale e comunque con tanti fermenti nuovi ....1 punto
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Io sarò presente venerdì e sabato mattina, se qualcuno vuole scambiare un saluto mi faccia sapere per mp1 punto
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Taglio: 2 Euro CC Nazione: Portogallo Anno: 2007 Tiratura: 1.250.000 Condizioni: BB Città: Grugliasco ( To )1 punto
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Io dopo averle sigillate le sotterrerei in un bunker antiatomico, non si sa mai! Si sta a scherzare, eh (ma nemmeno più di tanto)...1 punto
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Personalmente penso che nella preparazione dei tondelli in lega di rame non c’erano degli “standard” fissi. Vi erano delle ragioni di opportunità al fine di avere dei vantaggi immediati migliorando il lavoro di coniatura e indiretti poi, con la durata delle monete in circolo, in quanto il metallo aveva migliorato le sue caratteristiche ed erano più resistenti all’usura. Ad esempio, se al rame puro aggiungiamo piccole percentuali di stagno e piombo, da un lato abbassiamo la temperatura di fusione pur mantenendo la plasticità di lavorazione del rame puro, mentre dall’ altra aumentiamo la tenacitá/resistenza del prodotto “moneta” più durevole all’uso....Volendo essere precisi a questo punto sarebbe corretto di parlare di bronzi... Un saluto a tutti1 punto
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Ciao, posto con una punta di commozione, l'esemplare, purtroppo ormai perso per sempre, del nostro compianto Agrippa, storico membro del forum, e grande amico. Conservazione molto buona (fotografia orribile) malgrado il buco e le croste1 punto
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Ciao Norberto. Si, è giunto il momento di "svelare" la fonte di queste notizie molto precise e circostanziate. Contrariamente a quanto scriveva Domenico nel post di apertura di questa discussione, non ho alcun merito nella scoperta delle stesse, ma ho soltanto (e, aggiungo, casualmente) reperito una pubblicazione che le contiene e che si trova in circolazione fin dal 2015; non rientrando nel novero delle pubblicazioni usualmente ritenute "numismatiche", in pochi - credo - l'avevano finora letta. Direi anzi, se mi è permesso, che il maggior pregio di questa pubblicazione sia proprio quello che la Ricercatrice che l'ha realizzata è una Storica pura, quasi certamente del tutto digiuna di numismatica, e per tale motivo il Suo lavoro non ha nessuna di quelle "dannose contaminazione" che troppo spesso caratterizzano le pubblicazioni scritte da numismatici e per numismatici. Singolarmente (ma significativamente), fra la bibliografia richiamata nel libro non vi è neppure un'opera numismatica tradizionale. E ciò, paradossalmente, dopo aver letto il libro, sembra potersi considerare un fatto sorprendentemente positivo. In poche parole, qualche tempo fa navigavo su internet alla ricerca di qualche testo sulla monetazione coloniale italiana, quando il motore di ricerca mi restituisce fra i risultati un titolo che non avevo mai sentito: "Gli Indigeni preferivano i talleri - La lira tra demonetazione a fini militari e colonizzazione dell'Etiopia" L'Autrice del libro - la Dott.ssa Nunziatina Panetta - non è una numismatica ma una Storica, che a partire dal 2009 si è recata presso l'archivio Centrale dello Stato dell'Eur (Roma) per condurre una ricerca finalizzata alla realizzazione della tesi di laurea in Sociologia. Nella sua ricerca, l'Autrice ha rinvenuto ed esaminato 4 buste tra gli Atti del Ministero del tesoro - Direzione Generale del tesoro, Portafoglio dello Stato, Serie monetazione imperiale in Etiopia. Il testo, dopo la trattazione più propriamente riferita all'argomento del titolo del libro, riporta nella seconda parte una serie di notizie in gran parte del tutto inedite (almeno per me) sulla monetazione imperiale, prove incluse, corredando l'illustrazione dell'argomento con alcune tavole riportate in appendice, fra cui anche l'elenco completo nominativo dei fortunati destinatari delle serie di prove del '36, che Domenico stava postando. Il tutto è rigorosamente documentato. Il libro, che alcuni amici con i quali sono in più stretto contatto hanno già acquistato, è reperibile unicamente online attraverso un portale di print on demand. Basterà inserire su google gli estremi dell'Autrice e il titolo per essere indirizzati al suddetto portale ed effettuare, se lo si desidera, l'acquisto del libro, che naturalmente consiglio a tutti gli appassionati di questa monetazione. Saluti. Michele1 punto
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