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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/18/18 in tutte le aree
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Buongiorno, oggi vi mostro questo piccolo taglio di zecca eugubina di pio vi che nonostante avesse il conio del rovescio demolito,penso non sia stato speso tante volte... conserva ancora una ramatura rossa notevole ed una bava al dritto tagliente ed alta.... il periodo del pontificato di Pio VI è proprio uno spasso tra zecche e coniazioni varie....c'è da divertirsi parecchio. grazie a tutti quelli che commenteranno un saluto marco5 punti
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eccomi!!!! allora, vado per ordine.... il medaglione d'argento è stato oggetto di numerosi articoli, e dovrei ricostruire la bibliografia, ma su lamoneta si trova tutto, comunque il mio personale parere, dato qua tra amici, è che ci siano punti sospetti come sostiene qualcuno... non ne ho mai avuto in mano uno e a definirlo un falso sarei pretenzioso, ma di certo chi ha sollevato alcune questioni, non lo ha fatto a mio avviso a sproposito....diciamo...non tutto torna... o almeno i dubbi sono leciti... il medaglione d'oro racchiudeva molte significatività, il volto frontale, la vittoria che lo precede e lo guida, insomma, uno spot in piena regola.... e poi...cosa cambia nella rappresentazione... io vedo il tardoantico come un mondo di continuità, fatto di piccole rotture... i bizantini come sappiamo si chiamavano "romani"... e già questo ci parla di una rottura "inventata" dalla storiografia moderna già nei termini.... l'imperatore non era certamente più l'uomo con il quale potevi aver combattuto sul campo di battaglia, come furono Massimino il Trace o molti altri, ma era ormai una figura ieratica che doveva apparire lontana e immersa in un aura "distante"...volutamente questo non avvenne in un lustro, ricordiamo che in Aureliano si legge già "dominus et deus" ... insomma, fu un cammino così come un "cammino" è quello dell'arte nell'esprimere i volti... dire "non erano più in grado" è riduttivo.... quando faccio qualche seminario presento sempre un'immagine di un bell'aureo di Pertinace, poi un solido di VIII secolo... e spiego che dire che gli incisori non erano più in grado di rendere quella forza espressiva, è come dire che Picasso dipinse Guernica perché non era più in grado di dipingere come Caravaggio... il simbolo del potere e il modo in cui il popolo lo recepisce, cambia nel tempo.... inoltre... il messaggio di questo medaglione era di certo rivolto a pochi "eletti", capaci di leggere un messaggio diverso ancora... qua il messaggio non era "di massa" , ma "d'elite"...per forza.... quel volto di Giustiniano sarà poi ripreso da Costantino IV e in parte da Tiberio III questo retro è ispirato a molte monete del passato, anche "vili" come gli ae4 di Teodosio II che dire della legenda al retro... quasi "scontata e banale" nel suo essere in continuità nel grande collo del busto forse c'è anche una reminiscenza di Costantino I...perché no... insomma... io vedo sempre continuità, e piccoli balzi saltuari, raramente vere rotture, che sono proprie della storiografia più che della storia... ovviamente parliamo di un parere strettamente personale... saluti Alain3 punti
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Devo dire che purtroppo avere tante monete e non avere la possibilità di non poterle ammirare è una sofferenza.... infatti le mie fdc le conservo in capsule su cofanetti di legno appositi, così da vederle ogni volta che devo inserirne una nuova ...ma le serie proof Vaticano e le altre purtroppo rimangono nascoste per lo più .... una cosa che vorrei assolutamente acquistare per i miei doppi austriaci in niobio è questo cofanetto davvero bello e funzionale.... peccato il costo della spedizione esagerato della zecca austriaca .2 punti
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Anche se il profilo dell'orecchio ferito non si vedesse sulle monete non significherebbe nulla. Non è che la moneta sia una fotografia, per assurdo l'incisore poteva anche fare il re somigliante a John Wayne2 punti
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@grignolino Ciao, eccomi qua come promesso. Ti premetto che era da parecchio tempo che non scrivevo sul forum. Sono intervenuto perchè fa male leggere dei commenti molto sommari che liquidano con una semplice frase " riproduzione moderna ottenuta per fusione " delle monete che necessitano degli approfondimenti che potrebbero essere utili per parecchi utenti sia nella conoscenza delle caratteristiche della fusione sia per cercare di capire il buono dal falso, non voglio entrare in polemica con questo utente e non vorrei scambiarlo per qualcun altro ma se è lui, ho notato che in parecchie discussioni interviene giudicando fuse monete che poi in effetti non lo sono e questo, naturalmente crea della confusione per gli utenti poco esperti e se non sbaglio,forse mi può dare conferma @apollonia, se ne era già parlato sul forum. Ciò premesso, personalmente ti confermo l'autenticità della tua moneta allegando dei riscontri fotografici, purtroppo, la tua moneta ha subito anche una pulitura aggressiva che oltre alla lucentezza del metallo ha creato dei danni, la moneta probabilmente faceva parte di un piccolo o grosso gruzzolo di monete che in parte spiega anche i piani lisci e ben conservati del lato di Zeus. Con i numeri 1 - 2 - 3 puoi vedere la sfogliatura della prima pelle dell'argento con la relativa retinatura e cristallizazione che si è creata di sotto, " internamente ", si notano delle piccole sferette che si formano in questi casi,nella numero 3 in particolare si nota una sfera più grossa che è stata erroneamente scambiata per sferetta da fusione. Queste caratteristiche si trovano solo ed esclusivamente nelle monete autentiche. Con il numero 4 si notano benissimo le striature del conio che escludono automaticamente la fusione. Con il numero 5 ho evidenziato sul bordo dell' ossido, questo tipo di ossido può essere tolto anche manualmente ma questo, comporta la formazione di piccoli craterini e questo metodo probabilmente è stato utilizzato in parte sia sul bordo che sui piani vicini al bordo difatti in queste zone si notano numerosi craterini che sono stati scambiati erroneamente per crateri da fusione Spero di esserti stato utile e di averti un pò tranquillizzato. Buona serata a tutti!!!!!!2 punti
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Non ci sono in collezionismo e’ giusto o sbagliato, il bello di ogni collezione e’ che e’ un unicum e il progettista sarai tu, la plasmerai come vuoi, e’ chiaro che un indirizzo, l’idea di base ci deve essere, può essere zecca, regnante, data o periodo storico, può essere anche rappresentativo a livello di esempi monetari nel tempo, si può fare tutto... certo ci vuole passione, ricerca e studio secondo me e sentirsi gratificati di quello che hai in un certo qual senso creato ...2 punti
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E' un piacere sentire che anche altri nel forum sono interessati alla Storia della Sardegna ed alle sue monete, sopratutto quelle di questo periodo che hanno molte ombre e tanto da raccontare ancora. Molti non sanno neanche coso sono i Giudicati, invece il medioevo Sardo ha molto da raccontare e prima della completa conquista dell'Isola da parte dei Catalani sono trascorse innumerevoli vicende e battaglie che hanno stravolto anche la storia della stessa Corona Aragonese, infatti dopo la Battaglia di Sanluri nel 1409 muore l'unico erede al trono e re di Sicilia, Martino il Giovane. Mi unisco ai tuoi complimenti fatti a @marmo87 per il suo interesse nel discorso e per i suoi bei post.2 punti
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Io credo che la problematica sia stata sviscerata anche con le possibili cause e concause, ritengo essendo un forum pubblico, e non essendoci stato un contraddittorio con la ditta citata in bella evidenza qui, che eventuali ulteriori informazioni debbano essere gestite in privato, grazie per il momento a tutti e chiudo pronti a riaprire se ci fossero ulteriori e utili riscontri , Mario staff Lamoneta2 punti
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Bel denaretto, spieghiamo e divulghiamo anche un po’ cosa rappresenta questa moneta, la distingui per la F in campo che sta per Federico, spesso la F sembra una H quella dei denari lucchesi e a volte si può sbagliare l’un con l’altro, al rovescio le lettere in campo che rappresentano la città le distingui dal LVCA di Lucca per la presenza qui inequivocabile della S di Pisa.2 punti
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Secondo me Carlo è stato il più grande di tutti, periodo storico straordinario, l'età dei fasti e dello sfarzo assoluto, Il Teatro S, Carlo la dice tutta, quando a Napoli c'era una rappresentazione teatrale al giorno, alla scala di Milano ne facevano solo una alla settimana.. Monetazione stupenda, tipologie imbarazzanti e emblematiche, penso al Sebeto e alla Securitas, per non parlare del rame di un fascino settecentesco incredibile con un ritratto che parla.. Questo mezzo Carlino poi, tanto piccolo e tanto vivo per iconografia.. Appena riesco ne posto pure io uno.. Si Pietro un precursore dell'organizzazione e della logistica nelle officine monetarie, altrimenti puro caos.. Lode a Carlo di Borbone.2 punti
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Gent.mi @malikakamil e @fabry, mi congratulo per l'attenzione e l'accuratezza con cui state affrontando il tema del peso del ducato veneziano, ma mi permetto di segnalavi che calcoli così precisi sui pesi medievali sono piuttosto velleitari, perché essenzialmente basati sulla conversione nel sistema metrico decimale delle unità di misura dell'ancien régime, effettuata nel corso del XIX secolo, e la possibilità che valori settecenteschi, accurati addirittura fino alla terza, quarta, quinta o sesta cifra decimale, potessero corrispondere esattamente a quelli di cinque secoli prima sono pressoché nulle. Per questo tali valori sono da considerarsi del tutto convenzionali e sono utilizzati dai vari autori semplicemente per praticità, cioè per poter confrontare fra loro documenti coevi, non come valori assoluti. Basta leggere le parole che precedono le tabelle nelle preziose note metrologiche del Cipolla, per rendersene conto. Così la marca di Venezia da voi considerata con certezza di 238,499, immagino sulla scorta del Papadopoli, in realtà era identica secondo tutte le fonti al valore della marca di Colonia in Italia e nella documentazione più antica quest'ultima risulta essere anche di g 237,56 (Lane Muller, p. 526, in nota); la stessa marca veneziana, secondo il Pegolotti (citato da Stahl) avrebbe avuto un peso di g. 238,12, in base al suo peso in marche fiorentine. Il primo valore darebbe un ducato, dividendolo per 67, proprio di g 3,546, il secondo di g. 3,554. Può darsi che anche questi siano sbagliati, ma se aggiungiamo anche la tolleranza ammessa dalla zecca, che all'inizio della coniazione del ducato corrispondeva addirittura ad un intero grano (= 0,0517... più o meno; Cessi Problemi Monetari), credo che l'aver tenuto il peso teorico del ducato ad un valore il più basso possibile fosse una cosa piuttoso corretta, onde spiegare la perfetta parità di corso con il fiorino. Se c'è un errore di Stahl è stato sicuramente quello di non aver raccordato e ben spiegato la cosa, forse perché ne parla in capitoli molto distanti. Non certo per aver pensato che lo 0,5 di 67 potesse corripondere allo 0,5 %. infatti nel testo originale lui parla di "67 ed 1/3" non di "67 ed 1/2". che compare solo nella traduzione italiana: ed 1/3 periodico di 67 corrisponde quasi perfettamente allo 0,5 %. Quindi i calcoli di Fabry sono carini... ma sbagliati. Per questo parlare di refuso di Stahl mi sembra esagerato, al massimo è un refuso del traduttore. Per quanto mi riguarda, visto che io sono proprio uno di quei sempliciotti gravati da emofilia culturale che hanno accettato (nel mio caso nel MEC) il valore di Stahl 3,545 senza continuare a leggere e farsi due calcoli, beh, non so che dire. Conoscevo i dati riportati nella nota citata di Lane, Mueller, e per la corrispondenza con la marca di Colonia il valore 3,545 mi è sembrato accettabile (sicuramente più del 3,559). Comunque, avendo scritto che il mio testo su Venezia prima del 1423 era in gran parte basato sul volume di Stahl, a parte vari punti che ritenevo di dover discutere, non mi sembra di aver fatto nulla di sbagliato. Saluti, Andreas2 punti
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Salve, non mi sembra di aver ancora letto nessuna discussione che fornisca risposte soddisfacenti ad alcune questioni inerenti al collezionismo di tondelli FS, pertanto mi prendo la libertà di porVi alcune domande; sono sicuro che le risposte che sarete in grado di darmi saranno molto preziose. Innanzitutto mi affascinerebbe conoscere il motivo che spinge altri utenti ad optare per questo collezionismo "di nicchia" (spero ce ne siano); io personalmente sono sempre stato attratto dalla bellezza nelle cose e conseguentemente avvicinandomi al mondo della numismatica ho apprezzato maggiormente l'intento comunicativo estetico/artistico di una moneta e, nonostante sia consapevole del suo valore storico e sociale, continuo ad esaltarne soprattutto lo splendore e la lucentezza del metallo che prende forma e restituisce visivamente un'opera d'arte, un monumento, uno scudo o un emblema nazionale. A mio parere non trovo molto sensato collezionare monete contemporanee in basse conservazioni (non intendo offendere nessuno che colleziona il circolato), per questo opto per il PROOF, per godere dell'armonia estetica che ne deriva; altro discorso varrebbe per le monete antiche, poiché credo che in questo caso mi accontenterei praticamente di qualsiasi conservazione pur di tenere tra le mani un pezzo di storia unico, sopravvissuto al tempo, che sia testimone di un periodo tanto fascinoso quanto importante; ma come già detto questo è un altro discorso, visto che non ho né l'età, né l'esperienza, né il tempo (non certo la voglia) per cimentarmi in monetazioni così complesse. Tornando al FS, altra cosa che sicuramente potrebbe attirare è il corredo che accompagna la moneta, questa si trova infatti incapsulata e posta in un grazioso cofanetto con tanto di certificato; a proposito di questo avrei un'altra domanda: Voi conservate le monete nel proprio astuccio o avete trovato soluzioni alternative per poter avere una visione d'insieme delle monete? Spero di non essere l'unico a porsi questo problema, ma l'idea di lasciare ogni moneta nella sua custodia non mi convince (eccetto le divisionali), anche perché quando iniziano ad essere tante non si trova più fisicamente lo spazio per esporle; avevo persino pensato di comprare un monetiere per mettervi le monete incapsulate, ma il risultato non so se potrebbe piacermi. Consigli? Ringrazio chiunque abbia voluto leggere quanto scritto e chiunque voglia donarmi parte della sua esperienza attraverso un commento, Buona serata a tutti, NG1 punto
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Ci proveremo ancora sugli ideali, giovani e anche non giovani, so che sarà difficile, ma faremo la nostra parte, e' un impegno dovuto, certo oggi più che mai gli interessi di vario genere sovrastano di gran lunga ogni buon ideale, contano purtroppo, stime, il mercanteggiare, le caste di ogni genere e tipo e i buoni propositi civici in pieno volontariato e senza lucro alcuno vengono spazzati via in un attimo dovunque si sia nel reale e nel virtuale...1 punto
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Sempre grandi monete, questa e' veramente affascinante sia per la ramatura che il bordo, mi sembra stai ben spaziando su esemplari significativi di più zecche, grazie poi per averle postate per tutti !1 punto
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Ma tu fai benissimo a provarci a stimolare i giovinastri. Anzi, per fortuna ce ne sono di persone che ci provano ancora ! Per quanto mi riguarda ho smesso di crederci da tempo. Forse perché ho figli adolescenti che stanno crescendo in un substrato privo di valori e ideali, ma senza colpevolizzare nessuno né tirare in ballo la società o l'educazione da parte della famiglia, credo che i giovani d'oggi siano estremamente materialisti e privi di qualsivoglia attenzione per gli aspetti meno pratici della vita. Spero d'essere smentito, ma da come vedo le cose attualmente è solo tempo perso. Personalmente sono stanco di fare il Don Chisciotte contro i mulini a vento.1 punto
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Grazie a te Paolo. Il forum è un bel posticino dove discutere e migliorare la propria cultura numismatica interagendo con veri esperti e studiosi di grande livello che non disdegnano di darci spiegazioni per farci comprendere e per crescere insieme. Che dire di più.1 punto
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Credo che siano necessarie foto migliori, altrimenti può sembrare anche una leva di bicicletta, motorino1 punto
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A mio parere qualcuno dovrebbe anche dirgli qualcosa. In anni di forum non l'ho mai visto fare un intervento diverso. Almeno i troll normali sono divertenti, ma qui si mettono a rischio passioni, soldi investiti e attività professionali.1 punto
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Mi associo ai complimenti per la Sua collezione, sempre composta da ottimi esemplari.1 punto
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Le collezioni devono nascere dalla passione, di conseguenza che siano tipologiche o anno per anno, poco importa, l'importante è che ci affascinino sempre.1 punto
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Anche io sono particolarmente attratto dalle monete PROOF non ha importanza che siano euro o qualcosaltro, metallo povero o prezioso, il netto contrasto tra l fondi lucidi ed i rilievi satinati mi entusiasma. Per la conservazione IO preferisco tenerle nella loro confezione originale completa di certificato, ( quando è presente) altrimenti in capsula su dei vassoi in floccato.1 punto
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A fronte di usuali problemi e difetti tipici di coniazione, moneta in condizioni conservative davvero inusuali. Stai mettendo su un insieme di ragguardevole qualità, per un periodo storico davvero difficile quanto affascinante. Complimenti. Credo che la tua prossima tappa, sarà anche la più soddisfacente (quando ne prenderai consapevolezza): la monetazione a martello. Sei più che pronto per apprezzarne ogni minima sfumatura, e fronteggiarne le difficoltà intrinseche della valutazione1 punto
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molto interessante, @marmo87 posso usare le immagini per un libro sulle monete aragonesi in preparazione, sono da collezione privata ?1 punto
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Auktionshaus H. D. Rauch GmbH, Auction 75, lot 309, 6/05/2005, Hammer 2.500 Eur Tiberius - Caligula Caligula 37-41-n.Chr. Sesterz (27,36 g), Rom 37/8. Av.: C CAESAR AVG GERMANICVS PON M TR POT, belorbeerte Büste links. Rv.: SPQR/PP/OB CIVES/ SERVATOS, im Kranz. RIC:37, C:24; z.T. leicht korrodiert s.sch.+ Estimate: EUR 2500 ILLUSTRAZIONE: I FEDELISSIMI DI CALIGOLA MASSACRATI DOPO L'UCCISIONE DELL'IMPERATORE1 punto
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Ciao @marmo87, la foto che hai pubblicato qualche post prima è evidentemente la tipologia che il Dessì ha descritto, la contromarca è poi praticamente nella stessa posizione e per la prima volta si vedono le foto di questo tipo di moneta con contromarca, infatti la moneta non contromarcata è già stata pubblicata in Cronaca Numismatica nell'articolo del Mura, ma questa è una immaggine inedita che non è mai stata pubblicata fino ad oggi. Sicuramente la monetazione di Guglielmo III di Narbona non è stata studiata abbastanza e molto probabilmente ha ancora dei segreti da svelare, per ogni moneta sicuramente ci sarà una moneta contromarcata coi Pali Catalani, insomma le monete di questo Giudice hanno ancora tanto da raccontare.1 punto
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Purtroppo è una informazione errata dei siti che propongono la tiratura. La moneta da 1€ Malta 2017 è in circolazione, anche se non si conosce la tiratura ufficiale, in quanto i dati forniti da Malta su queste monete sono poco attendibili. Un saluto1 punto
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Ciao Pietro, ho visionato un po' di mezzi Carlini del 1759, tutti con 8 monete..... Continuo la ricerca. Buon fine settimana a tutti.1 punto
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Ciao @gpittini, grazie per avermi interpellato , provo a dare qualche risposta iniziando dal rancore di Procopio contro Giustiniano e Teodora , rancore incomprensibile nella lettura delle tre guerre narrate da Procopio dove si leggono solo encomi verso l' Imperatore , ma Procopio stesso nella sua ultima opera Storia Segreta , spiega molto bene il motivo di questo cambiamento radicale di opinione verso Giustiniano . Per brevita' riporto quanto benissimo scritto e condensato su Wikipedia senza andarmi a rileggere il testo : " Nella prefazione l'autore afferma di aver scritto quest'opera in modo che le iniquità di Giustiniano non venissero dimenticate dalle generazioni future; lo scopo dell'opera è dunque esporre tutte le iniquità dell'Imperatore che l'autore dovette tacere nella Storia delle guerre per paura di essere ucciso da sicari. Procopio accusa Giustiniano e Teodora di aver rovinato deliberatamente l'Impero romano, facendo di tutto per opprimere e impoverire i sudditi: con l'aumento delle tasse, con l'aumento della corruzione, con innovazioni che portarono solo rovina, garantendo l'immunità alla fazione degli Azzurri, con le guerre di conquista che causarono la morte di milioni di persone, con la confisca di beni ai senatori ecc. Procopio afferma addirittura che Giustiniano non sarebbe un essere umano ma il principe dei demoni incarnatosi in un imperatore per rovinare l'Impero; e narra pure delle dicerie che confermerebbero la sua tesi (tipo che Giustiniano sarebbe stato visto girare di notte per il palazzo senza testa oppure che un tale disse di aver visto seduto sul trono non Giustiniano ma il principe dei demoni, oppure Teodora sognò che si sarebbe sposata con il principe dei demoni). Questo servì a Procopio per attribuire a Giustiniano anche la peste, i terremoti e le inondazioni che afflissero l'Impero sotto il suo regno. L'opera si conclude così: « Sono state avanzate varie ipotesi su che fine abbiano fatto le ricchezze dei Romani. Alcuni sostengono che sono finite nelle mani dei barbari, altri ritengono che l'Imperatore le tenga custodite in molte stanze del tesoro. Quando Giustiniano morirà, sempre che sia umano, o quando rinuncerà alla sua esistenza incarnata nel caso sia il principe dei demoni, i superstiti scopriranno la verità. » (Storia Segreta, 30) La struttura dell'opera Storia Segreta , è la seguente: Capitoli 1-5: sono dedicati a Belisario e Antonina e il ritratto di Belisario che ne esce da questa opera è opposto a quello della Storia delle guerre. Se infatti nella Storia delle guerre viene dato un ritratto molto positivo di Belisario, dipinto come un uomo virile, magnanimo con i vinti e vittorioso in guerra, nella Storia segreta Belisario è un uomo talmente innamorato della moglie (anche adultera) da esserne schiavo; inoltre viene anche criticato per non aver mosso un dito per aiutare il figliastro Fozio, perseguitato da Teodora, per aver anteposto gli interessi familiari al successo della spedizione contro la Persia e per aver impedito che la figlia Giovannina sposasse il nipote di Teodora, assecondando il volere della moglie di cui, a dire di Procopio, continuava ad essere schiavo. Viene anche accusato di aver depredato gli Italici e di non aver avuto il coraggio di affrontare Totila con grosso danno per i Bizantini. Capitoli 6-8: famiglia e carattere di Giustiniano. Capitoli 9-10: infanzia di Teodora. Viene narrato come un'attrice prostituta sia diventata un'imperatrice. Capitoli 11-14: avarizia, persecuzioni e atti ingiusti di Giustiniano. Perseguita gli eretici, scatena le lotte tra gli Azzurri e i Verdi ecc. Capitoli 15-17: Crimini e iniquità dell'Imperatrice Teodora, che rinchiude le prostitute in un convento costringendole con la violenza a una vita di penitenza, protegge le adultere e costringe delle nobildonne a sposare controvoglia degli uomini rozzi. Capitolo 18: Giustiniano con le sue guerre causa milioni di morti, mentre i territori dell'Impero nei Balcani e in Oriente vengono saccheggiati da Slavi, Persiani e Saraceni. Molte persone vengono uccise da terremoti, peste e altre catastrofi naturali, anch'esse attribuite a Giustiniano. Capitoli 19-23: viene criticata l'amministrazione finanziaria. Capitoli 24-26: Giustiniano opprime l'esercito, i mercanti, le professioni, il proletariato. Capitoli 27-29: Altri atti iniqui di Giustiniano, accusato di corruzione. Capitolo 30: Giustiniano riforma la corte. I senatori sono costretti a dirsi suoi schiavi e a chiamare Giustiniano e Teodora "Signore" e "Signora" invece di "Imperatore" e "Imperatrice Essendo Procopio riconosciuto come uno storico serio e attendibile , anche per il motivo che fu testimone diretto dei fatti narrati : guerre e vita di corte , dobbiamo ritenere i suoi scritti come fondamentalmente veritieri , solo la Storia Segrete potrebbe in teoria contenere delle esagerazioni nate a causa del rancore personale verso Giustiniano e Teodora . Circa il Medaglione , questo e' una tipica espressione di "esagerazione scenica" bizantineggiante , tipica di un mondo che ormai di Romano non ha piu' nulla o quasi , tranne il nome , dove i personaggi imperiali sono ormai figure ieratiche , incarnazione in Terra di Cristo come loro intendono essere riconosciuti e raffigurati su monete in metalli nobili tipiche delle classi ricche , mentre nei popolari bronzi o bronzetti le raffigurazioni imperiali sono piu' semplici e sbrigative , come se il popolo fosse un organo dello Stato di secondo ordine . Questa fatale trasformazione dell' Impero Romano non inizia certamente con Giustiniano ma ha radici piu' lontane , forse ad iniziare in modo costante da Diocleziano , anche se le avvisaglie di questo mutamento di apparenza degli Imperatori iniziarono pochi decenni prima di Diocleziano quando la religione mitraica di origine orientale persiana invase la religione pagana e cristiana dell' occidente romano , apportando insieme al mitraismo anche usi e costumi orientali .1 punto
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Un saluto a voi dalla piovosa Gallia Aquitania (sì, sto sempre in giro: avete ragione).1 punto
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Intervento molto bello , Alain, che condivido. Riprendo solo questo passaggio per argomentare che ogni espressione artistica e‘ figlia del tempo e della congerie che contribuisce a produrla. Anche l‘agiografia monetale risente - inevitabilmente - dell‘evoluzione della capacità di interpretare e rappresentare i simboli dell‘autoritA‘ che appunto dovevano essere riportati sulle monete. La vivacità‘ e veridicità della ritrattistica romana imperiale era espressione precisa dell‘auctoritas imperiale, che naturalmente era ben diversa ad esempio dalla ieraticita‘ bizantina. Senza peraltro togliere a quest‘ultima grande espressività in molte delle sue interpretazioni . Ma e‘ come paragonare fiori tra loro diversi. Ambedue bellissimi ma con forme colori e profumi ben distinti. così come un "cammino" è quello dell'arte nell'esprimere i volti... dire "non erano più in grado" è riduttivo.... quando faccio qualche seminario presento sempre un'immagine di un bell'aureo di Pertinace, poi un solido di VIII secolo... e spiego che dire che gli incisori non erano più in grado di rendere quella forza espressiva, è come dire che Picasso dipinse Guernica perché non era più in grado di dipingere come Caravaggio...1 punto
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Magnifico questo tondello, una narrazione continua, e poi questo movimento... p.s. Patina imbarazzante...1 punto
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Mah..tutta questa smania del super velluto delle super ditte.. Una volta i monetieri, e io ne ho visto qualcuno, non avevano bisogno di nulla..e i tondelli sono arrivati a noi con delle patine straordinarie.. Io studio patine da quarant'anni e i tondelli che hanno accompagnato me i i miei avi, non hanno avuto bisogno di tutte queste raffinatezze... Risultati? Patine meravigliose.... Legno..anni..e il tempo farà il resto dipingendo il tondello nel modo più semplice e naturale, come sempre è stato e come sempre sarà..1 punto
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Quel matto di @gennydbmoney, addirittura si è messo a contare gli acini, nel grappolo d'una del 4 cavalli....e @Rocco68 il fogliame nel 5 Tornesi di Ferdinando IV.... Che passione ragazzi !!1 punto
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Gent.mi @malikakamil e @fabry malikakamil: no, non preoccuparti, non me la sono presa per niente, figurati. Era evidente che la tua era una facezia. Poi un sito di discussione o è un sito di discussione 'libera', dove tutto è ammesso (se non contiene offese dirette e chiaramente rivolte ad un persona specifica), o non è. Ci mancherebbe che anche nei forum 'tutti' fossero obbligati a dire cose assolutamente corrette e documentate, sai che ...., ehm, che noia. Non sarei neppure intervenuto, in verità, se in quella tua battuta ironica su chi non ha controllato quel dato non mi fosse sembrato di cogliere una generica sfiducia sui risultati che la ricerca scientifica in campo umanistico può raggiungere, al punto da dover essere sempre puntigliosaente controllata. Non è così, quando un autore si occupa di un argomento, che so la circolazione monetaria in Emilia o in Toscana, è normale che per la cronologia di una zecca che non ha studiato direttamente, magari Genova, si affidi ad un testo riconosciuto da tutti come degno di fiducia (oppure dallo stesso autore riconosciuto come il migliore, ma in quel caso deve essere lui stesso sufficientemente esperto di quella monetazione), senza controllarne ogni singolo punto (hai idea quanti anni ci vorrebbero a controllare tutte le novità proposte da Stahl? Più o meno quanti ne ha impiegati lui per prepararlo). E' chiaro che un eventuale refuso in queste condizioni rischia di essere ribadito molte volte, senza che si possa imputare alcuna colpa a chi lo ha ribadito. Ci pensaranno eventualmente gli esperti di quella specifica monetazione, nelle recensioni o nei contributi successivi, a rilevarlo, se no le recensioni a cosa servirebbero? Sul libro di Stahl ne conosco varie (una anche mia sulla Rivista Italiana di Numismatica del 2003, ma mi pare che in nessuna sia stata solevata la questione del peso del ducato). E' proprio questa fiducia in ciò che fanno altri autori, questa lenta integrazione, l'affermarsi di un dibattito che comunque tiene sempre conto di ciò che di buono è stato scritto prima, che consentono ad una disciplina umanistica (che purtroppo non può godere della prova sperimentale) di crescere e consolidarsi, e di far sì, per rimanere nel nostro campo, che la numismatica di oggi sia incommensurabilmente più ricca di certezze che non quella di un secolo fa. E' un argomento a cui sono piuttosto sensibile, perché ho l'impressione che l'attuale fase di notevole allargamento della ricerca numismatica anche al di fuori dal settore accademico (cosa normalissima fuori dall'Europa, da decenni), possa trovare pesante ostacolo anche nelle nette prese di posizione di certi homines novi (ne potrei citare alcuni ) contro tutto ciò che è stato fatto in precedenza. Sarebbe un peccato, sinceramente, perché ci farebbe perdere una ottima occasione di crescere insieme. Così quando sento questo sento di sfiducia, mi scappa il ditino sulla tastiera, magari del tutto a sproposito, come in questo caso. fabry: grazie della precisazione. Per il resto è evidente che Stahl ha commesso un errore, cioè, forse è partito con un' ipotesi immaginando di documentarla più tardi, e quando è arrivato al 'più tardi' non se lo è più ricordato, ed ha ribadito il dato del Papadopoli. Vi assicuro che succede, anche a studiosi eccezionali come lui. L'idea che quel valore di 3,545 si riferisse al documento riportato in Lane Mueller, che darebbe un valore di 3,546 era venuta a me leggendo il suo testo, ma non so se fosse l'ipotesi sua (a meno che ne abbiamo parlato, ed io mi sia poi dimenticato che me lo aveva detto lui. Cosa possibilissima, visto che io avuto le oltre duemila cartelle dattiloscritte del suo libro - allora il peso dei bagagli non influiva sul costo dei voli - in anteprima nel 1996, quando mi invitò a New York per un seminario, e dopo ovviamente ne abbiamo discusso). Il problema in ogni caso non è questo, è che non si dovrebbero usare cifre così precise, rispetto ai dati pondometrici, a meno che non si premetta la frasetta usuale: qui viene convenzionalemente accettato il valore di 238,5 g per la marca di Venezia (immagino che Stahl lo abbia fatto, ma non saprei dire dove). Cordiali saluti, Andreas1 punto
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Integro questa bellissima e sempre all'avanguardia discussione con qualche moneta di Carlo di Borbone.....forse un pò trascurato, o perchè pochi collezionisti ne hanno. Ma mi preme ricordare che senza Carlo, e i suoi ufficiali in zecca, tutta la sequenza delle monete della zecca di Napoli, da lui in poi, non sarebbe mai esistita. Conio isolato del mezzo carlino del 1759: lettere C e C del mastro di zecca Cesare Coppola. Rif. Magliocca 1601 punto
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The New York Sale Auction XLII, lot 237, 9/01/2018, Hammer 1.700 USD Phoenicia, Byblos. 'Ozba'al. Silver Shekel (13.28 g), ca. 400-365 BC. Galley sailing left above waves, carrying three hoplites; below, hippocamp left above murex shell, Aramaic 'ZO' between galley and hippocamp. rev. ''Ozba'al, King of Gebal', lion bringing down bull left. Cf. Betlyon 14 (lacking 'ZO'); HGC 10, 133. Reverse struck from a somewhat worn die. Lovely natural iridescent tone. Extremely Fine. Estimated Value $1,500 From the Dionysus Collection. Byblos was the Greek name given to the northern Phoenician city of Gebal, which has been considered one of the oldest continuously inhabited cities in the world. The city was ruled by a local dynasty of kings who were often vassals of the great Near Eastern powers of Egypt, Assyria, and Persia. This shekel was struck by the obscure Byblian king 'Ozba'al under Persian domination. The obverse advertises the naval power of the city by depicting one of its galleys carrying warriors. Indeed, the terrifying power of the Persian fleet was largely due to the ships and sailors drawn from Phoenician cities like Byblos. The scene of the lion attacking a bull on the reverse and other variations on this animal fight theme were a commonplace of Near Eastern and especially Persian decorative art.1 punto
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Ciao @Andreas In effetti per tutti i calcoli mi sono rifatto al Papadopoli e sui suoi calcoli. Per questo calcolo la marca veneta a 238,499 ed in base a ciò il peso del ducato risulta come scrive il Papadopoli gr. 3,559. Mi fa piacere che lo Stahl abbia indicato 67 ed 1/3 perchè così si spiega il Suo mezzo per cento. Ma quindi refuso c'era del traduttore. Non ti critico assolutamente sui tuoi calcoli (tra l'altro non posseggo il MEC) ma ora saresti così cortese da spiegarmi come giunge il Papadopoli al Suo peso (vol I pag. 147)? Ora chi ha ragione Papadopoli con il peso di gr.3,559 o Stahl (da cui sono stati ripresi i dati) con il Suo gr. 3,545? E' divertente e sicuramente ci prendono per matti che con questa calura noi siam qui a discutere (tardo latino = esaminare discorrendo) i pesi del ducato. Al di là di seri studi di cui faccio tanto di cappello, posso portare a conoscenza almeno 4/5 pubblicazioni che inserendo i dati dallo Stahl descritti creano confusione in quanto i pesi non tornano. Ed in ultima lo stesso Stahl da un peso a pagina 68 ( gr. 3.545) ed un peso a pagina 567 (quando dice che il peso poteva variare tra 3,560 e 3,566 gr.). Ora con la tua chiarissima spiegazione sappiamo che ci sono vari fattori che influiscono sui dati forniti e che quindi si può tranquillamente computare un ducato in un range di peso che va da......a......1 punto
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Si perde più tempo a rispondere a certi soggetti che a commentare monete... ignorateli e non li leggerete più.. ?1 punto
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@Andreas, non posso fare altro che ringraziarti per la tua spiegazione, che lascia trasparire la tua enorme competenza in materia. Da parte mia posso dire che, da perfetto ignorante, ho riscontrato questa contraddizione in un'opera peraltro straordinaria e ne ho chiesto conto. Ho avuto l'impressione che fosse il peso nominale citato all'inizio del libro ad essere sbagliato, e non quello alla fine, perché lo stesso Stahl spiega molto più accuratamente come si arriva al secondo, mentre sul primo è molto laconico. Né, del resto, lo Stahl fa cenno all'incertezza sul peso del marco in uso a Venezia come possibile fonte di incertezza sul peso nominale del ducato. So perfettamente che le misure medievali non possono avere la stessa accuratezza di quelle contemporanee, ed è molto difficile stabilirne la corrispondenza. Pur tuttavia se lo stesso autore, nello stesso libro, dice due cose differenti senza dare ulteriori spiegazioni mi viene da pormi qualche domanda. Quando ho fatto la battuta dell'emofilia non intendevo certo offendere la totalità di coloro che si sono richiamati al peso nominale di 3,545, cosa che anch'io, nella mia ignoranza, avevo fatto fino a quel momento. Sicuramente, intendendo fare appunto una battuta, mi sono espresso male! Ho solo immaginato, visto che quest'abitudine di copiare acriticamente uno dall'altro l'ho riscontrata spesso, e non solo in numismatica, che anche in questo caso l'autorità di Stahl avesse portato molti studiosi e appassionati a riportare il primo valore senza dare neppure conto della contraddizione esistente nel libro. Questo intendevo quando ho detto "sarebbe bastato continuare a leggere e poi farsi due conti". Non mi sono espresso con sufficiente chiarezza mi dispiace! Del resto, se fossi riuscito a trovare una spiegazione come la tua su come si potesse giungere al peso di 3,545, oppure un articolo che chiarisse la contraddizione nello Stahl, non avrei chiesto sul forum, ma avrei registrato le differenti opinioni e avrei tratto le mie conclusioni. In ogni caso non mi permetterei mai di biasimare chi, come te, dopo una serie di analisi e ragionamenti sceglie di propendere per il primo valore piuttosto che per il secondo. Probabilmente altri avranno fatto il tuo stesso tipo di ragionamento e avranno tratto le medesime conclusioni. Io non intendevo certo tirare in ballo te o costoro, peraltro senza aver letto ciò che hanno scritto! Intendevo solo, da fruitore e non certo da accademico e in maniera del tutto generale, stigmatizzare un malcostume diffuso che credevo essere presente anche nella maggior parte dei documenti pubblicati (siano essi cartacei o online) su questo argomento. Visto che non è il tuo caso, e lo hai ampiamente dimostrato, ti prego non sentirti chiamato in causa. Personalmente provo solo profonda gratitudine per tutti quelli che lavorano per approfondire le nostre conoscenze, numismatiche e non. Un po' meno ne provo per coloro che, per avere una firma in più in calce a una pubblicazione, lavorano sulla quantità e tralasciano ciò che non dovrebbe essere tralasciato. È a loro che era indirizzata la mia piccola polemica. Magari ho scelto l'occasione sbagliata, ma non avertene a male! Giuseppe1 punto
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Purtroppo basti vedere la mia iniziativa sull'iconografia dell'euro come è andata a finire ahimè , pazienza .1 punto
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Ciao, mi scuso con tutti per la mia veloce risposta. Ora con un'attimo di tempo dò spiegazioni più chiare. L'errore nasce dal calcolo sbagliato di Stahl. Scrive lo stesso "A 67 monete per marco il ducato sarebbe stato di un mezzo per cento più pesante del fiorino". Eccolo lo sbaglio. Se dividiamo una marca per 67 ducati e mezzo si ottiene un peso di 3,53 (gr. 238,499360 : 67,5 = 3,533) ma il mezzo ducato IN MENO non corrisponde ad un mezzo per cento in meno ma bensì al 0,74 %. Se calcoliamo lo 0,74 % del ducato otteniamo 0,026 grammi. Assommando 0,026 ai famosi 3,533 ottieni la cifra di..........3,559. Sono errori che possoni tanquillamente starci in uno scritto come lo Stahl veramente impegnativo. Meno comprensibili sono gli altri che riprendono ciò che scrive Alan senza nemmeno fare 2 calcolini.1 punto
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In generale sono d'accordo, ma nel caso specifico credo che il prezzo di 80 eur favorisca l'accessibilità dell'opera, diversamente da altri lavori decisamente più costosi...1 punto
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Spero solo ne rimanga qualcuno per metà settembre alla sede centrale a Roma p.s. Certo che se da noi facessero una serie per i patrimoni artistico/naturali del paese (un po' come quela spagnola sui beni dell'Unesco, o quelle tedesche, maltesi o finlandesi), sarebbe una serie che durerebbe all'infinito (non c'è certo biogno di attendere un anniversario per fare una moneta commemorativa): quelle sui personaggi (scrittori, musicisti & co.) e gli eventi storico-politici personalmente hanno un po' stufato. Siamo il paese con la maggior concentrazione di beni artistici al mondo, e l'unico bene commemorato in 15 anni è la basilica di S.Marco a Venezia..... Certo, ci sono anche altre monete da collezione oltre ai 2€ (5€, 10€, argenti, ori & co.), ma a me interessano solo i 2€ cc1 punto
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Alla luce degli ultimi discorsi fatti come inquadrate questo nummo? Peso 0,49 g e diametro tra i 16 e i 17 mm Ringrazio tutti quanti leggano o vogliano rispondere .1 punto
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Ciao a tutti, mi unisco anch'io a questa bella discussione Ho iniziato da poco a collezionare Euro, da circa tre anni; evidentemente un interesse sotto sotto già c'era, in quanto da qualche tempo mettevo da parte gli Euro "strani" trovati in circolazione, ma senza indagare troppo su cosa rappresentassero quelle immagini particolari... Poi un giorno, ad una fiera insieme a mio padre, quasi per caso ho acquistato un piccolo catalogo con tutte le emissioni dei 2€ CC, ogni immagine accompagnata da una breve nota storica sull'evento commemorato. Mi si è accesa una lampadina! Mi sono resa conto che anche una moneta così giovane ha tanta Storia da raccontare, ed ho iniziato la mia collezione in modo più consapevole: attraverso gli Euro scopro personaggi ed eventi importanti degli altri Paesi, ne scopro la cultura e il patrimonio artistico e naturale; aspetto con impazienza le nuove emissioni per conoscere i temi commemorati e i disegni Credo quindi che, come è successo per me, i più giovani possono essere sicuramente maggiormente incuriositi dall'Euro in quanto moneta circolante e quindi facilmente reperibile, ma magari qualcuno avrà iniziato una collezione di Euro perché già da prima collezionava Repubblica e/o Regno, qualcun altro inizierà con l'Euro per poi risalire indietro nel tempo o "allargarsi" nello spazio (ad esempio ho iniziato recentemente una piccola collezione di monete estere che mi dà grandi soddisfazioni), altri ancora si dedicheranno esclusivamente all'Euro... Personalmente la ritengo quindi una monetazione per tutti e che può offrire molti spunti! Un saluto e scusate se mi sono dilungata troppo!1 punto
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