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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/17/18 in tutte le aree
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Complimenti, oltre che onnisciente ha anche il bilancino oculare! ? Un esperto serio non dovrebbe emettere giudizi basandosi su foto ma tu si? Sembra un po’ incoerente come cosa. Ad ogni modo, e mi meraviglio anche di me stesso che sto perdendo tempo a rispondere a questi messaggi, un consiglio: forse leggere le opinioni altrui ed essere mentalmente aperti potrebbe portare ad una crescita personale. Idem come sopra, ben venga esporre le proprie idee (magari in modo più educato e meno saccente), ma porsi il dubbio che magari ci si stia sbagliando dopo 3 pagine di commenti sarebbe opportuno. Comparazioni biometriche su foto non sono fattibili. Ad ogni modo affiancare due foto di risoluzione diversa, di monete in CONSERVAZIONE diversa, nn so proprio cosa tu stia valutando. Continua con le tue analisi, e buon percorso numismatico. Ps: non ricordo chi negli ultimi messaggi ha chiesto il riferimento del commerciante. Foto precedenti ad una piccola pulizia che ha rimosso lo sporco dovuto ad una non perfetta conservazione negli anni.5 punti
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Buongiorno, Oggi voglio condividere con voi questo bel pezzo di storia. Ferdinando II Piastra 1834 Peso 26,23 grammi Un falso d'epoca di una Piastra giovanile di Ferdinando II, molto rare a trovarsi. Realizzata in leghe di "metalli bianchi" Questo pezzo, a parte qualche particolare non proprio azzeccato nel rovescio: La forma delle torrette nello stemma del Portogallo.... che sembrano lettere A, la parte alta della Corona, con linee grossolane e la legenda nel taglio, disallineata...... Ha tratto in inganno e fatto piangere molte persone. I falsi d'epoca appena scoperti dai truffati, venivano "saggiati".... Limati sui bordi... raschiati nei campi, o come in questo pezzo..... Preso a morsi! Riporta infatti nei campi i segni dei molari..... E se zummate nei solchi.... Noterete che ci sono ancora pezzettini dei denti! ?4 punti
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E il particolare dei morsi di saggiatura, Cosa ne pensate..... Vi piace?3 punti
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E infatti è proprio lo stemma del comune di Vigone: (dal sito ufficiale della città di Vigone [TO]: http://www.comune.vigone.to.it/ita/gallery.asp?id_gallery=29) Le lineette verticali, presenti sia nel tondello che nel disegni, sono l'espediente grafico (ben noto in araldica) con cui rendere il colore rosso negli stemmi acromi. La descrizione blasonica che suggerirei sarebbe di rosso, alla croce d'argento, accompagnata nel primo quarto da una stella di cinque raggi d'oro. Nel tondello escludo la presenza di altre figure, il "segno" che si intravede nel terzo quarto (al di sotto di quello con la stella) mi sembra piuttosto un difetto nel conio, o qualcosa del genere. Il disegno propone una versione dello stemma civico di Vigone definita "storica" nel sito da cui è tratto, e che quindi potrebbe coincidere con quella effettivamente in uso negli ultimi decenni dell'800. Notate che però nel tondello i due leoni tenenti lo scudo sono diventati levrieri, o altri canidi affini: una modifica apparentemente immotivata, almeno su due piedi. Meno sorpresa desta la corona nobiliare presente nel tondello, ingiustificata per un ente comunale, ma che in pieno XIX secolo (e anche più tardi...) veniva non di rado posta su stemmi civici. Queste due differenze potrebbero anche dipendere dal fatto che lo stemma di Vigone sia stato impiegato per un tondello ad uso privato: tuttavia, non avendo altre nozioni su di esso, oltra quest'ipotesi non possiamo al momento andare.3 punti
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Buongiorno a tutti, ho appena acquistato questa moneta e volevo chiedere un vostro parere sulla conservazione e su come si presenta. Grazie mille a tutti per le risposte2 punti
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Quel matto di @gennydbmoney, addirittura si è messo a contare gli acini, nel grappolo d'una del 4 cavalli....e @Rocco68 il fogliame nel 5 Tornesi di Ferdinando IV.... Che passione ragazzi !!2 punti
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Si è scritto, anche io: [...] l'abbondanza nell'atto di spargere monete .... se ne contano otto; ma devo essere sincero, non mi sono mai applicato a contarle su tutti gli esemplari ..... non voglio sminuire, figuriamoci, gli studiosi e/o i collezionisti di Piastre di Ferdinando II, ma credo che l'operazione di contare i dettagli sulle monete, ove ritenuti validi per eleggerli a varianti importanti, si dovrebbe applicare a tutta la monetazione borbonica. La mia è solo una considerazione, e forse un incentivo in più a mettere sotto la lente, un pò tutta la monetazione, e non solo le Piastre di Ferdinando II.2 punti
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Integro questa bellissima e sempre all'avanguardia discussione con qualche moneta di Carlo di Borbone.....forse un pò trascurato, o perchè pochi collezionisti ne hanno. Ma mi preme ricordare che senza Carlo, e i suoi ufficiali in zecca, tutta la sequenza delle monete della zecca di Napoli, da lui in poi, non sarebbe mai esistita. Conio isolato del mezzo carlino del 1759: lettere C e C del mastro di zecca Cesare Coppola. Rif. Magliocca 1602 punti
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Basta ricominciare... La vita è sempre in evoluzione nel bene o nel male.. Evolversi è l'imperativo, evolviamoci evolvendo nuovamente i giovani..2 punti
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Tiriamo su le iniziative divulgative...2 punti
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Gent.mi @malikakamil e @fabry, mi congratulo per l'attenzione e l'accuratezza con cui state affrontando il tema del peso del ducato veneziano, ma mi permetto di segnalavi che calcoli così precisi sui pesi medievali sono piuttosto velleitari, perché essenzialmente basati sulla conversione nel sistema metrico decimale delle unità di misura dell'ancien régime, effettuata nel corso del XIX secolo, e la possibilità che valori settecenteschi, accurati addirittura fino alla terza, quarta, quinta o sesta cifra decimale, potessero corrispondere esattamente a quelli di cinque secoli prima sono pressoché nulle. Per questo tali valori sono da considerarsi del tutto convenzionali e sono utilizzati dai vari autori semplicemente per praticità, cioè per poter confrontare fra loro documenti coevi, non come valori assoluti. Basta leggere le parole che precedono le tabelle nelle preziose note metrologiche del Cipolla, per rendersene conto. Così la marca di Venezia da voi considerata con certezza di 238,499, immagino sulla scorta del Papadopoli, in realtà era identica secondo tutte le fonti al valore della marca di Colonia in Italia e nella documentazione più antica quest'ultima risulta essere anche di g 237,56 (Lane Muller, p. 526, in nota); la stessa marca veneziana, secondo il Pegolotti (citato da Stahl) avrebbe avuto un peso di g. 238,12, in base al suo peso in marche fiorentine. Il primo valore darebbe un ducato, dividendolo per 67, proprio di g 3,546, il secondo di g. 3,554. Può darsi che anche questi siano sbagliati, ma se aggiungiamo anche la tolleranza ammessa dalla zecca, che all'inizio della coniazione del ducato corrispondeva addirittura ad un intero grano (= 0,0517... più o meno; Cessi Problemi Monetari), credo che l'aver tenuto il peso teorico del ducato ad un valore il più basso possibile fosse una cosa piuttoso corretta, onde spiegare la perfetta parità di corso con il fiorino. Se c'è un errore di Stahl è stato sicuramente quello di non aver raccordato e ben spiegato la cosa, forse perché ne parla in capitoli molto distanti. Non certo per aver pensato che lo 0,5 di 67 potesse corripondere allo 0,5 %. infatti nel testo originale lui parla di "67 ed 1/3" non di "67 ed 1/2". che compare solo nella traduzione italiana: ed 1/3 periodico di 67 corrisponde quasi perfettamente allo 0,5 %. Quindi i calcoli di Fabry sono carini... ma sbagliati. Per questo parlare di refuso di Stahl mi sembra esagerato, al massimo è un refuso del traduttore. Per quanto mi riguarda, visto che io sono proprio uno di quei sempliciotti gravati da emofilia culturale che hanno accettato (nel mio caso nel MEC) il valore di Stahl 3,545 senza continuare a leggere e farsi due calcoli, beh, non so che dire. Conoscevo i dati riportati nella nota citata di Lane, Mueller, e per la corrispondenza con la marca di Colonia il valore 3,545 mi è sembrato accettabile (sicuramente più del 3,559). Comunque, avendo scritto che il mio testo su Venezia prima del 1423 era in gran parte basato sul volume di Stahl, a parte vari punti che ritenevo di dover discutere, non mi sembra di aver fatto nulla di sbagliato. Saluti, Andreas2 punti
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E' proprio vero che i "Social" tirano fuori il peggio da ciascuno! Se il "Forum" ha un senso non è certo quello di parlare senza leggere quanto gli altri hanno da dire! E' piuttosto un confronto di idee che dovrebbe servire a far maturare l'esperienza individuale anche alla luce delle opinioni altrui. E quando mi accorgo che c'è chi non legge con adeguata pazienza quanto viene scritto (per cui ripropone in eterno le solite "domande" e le solite "risposte") mi viene voglia di andarmene , come altri hanno già fatto e molti ben sanno... Dunque un po' di umiltà e di disponibilità sono ingredienti qui (come altrove) essenziali, perché nessuno ha la verità in tasca. Ed il progresso è frutto dell'esperienza comune.2 punti
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Prendi con le pinze la mia risposta in quanto io sono un collezionista "sui generis", e vado controcorrente rispetto alle tendenze del mercato. Io sono anzitutto un amante della storia e uno studioso, archeologo e antichista come formazione accademica, e non mi interessa l'aspetto "economico": i miei acquisti sono, da un punto di vista di investimento, sicuramente poco convenienti. Infatti non acquisto mai monete in alta conservazione, ma raccolgo solo pezzi in un range tra MB e SPL, e tra un pezzo integro in alta conservazione e due forati o appiccagnolati sceglierò sempre i secondi. Insomma, un autentico demente dal punto di vista del mercato. Quello che mi lascia perplesso è che tu definisca feticista il contatto con il reperto e non invece la ricerca forsennata ed esasperata del FDC totale che ormai appesta il collezionismo del regno d'Italia, moda per la quale una moneta in conservazione SPL+ è una moneta "da cambiare con un pezzo migliore" e nella quale il FDC "commerciale" va schifato perché non è il "vero FDC che troveremmo solo nelle perizie di Tevere e Bazzoni", o che addirittura "per certe monete nemmeno esiste", o "in quarant'anni di collezionismo non ho mai visto un FDC vero e purissimo di questa tipologia", perché "osservandolo con il microscopio si vede che il baffo del re ha un atomo fuori posto dovuto certamente a una mosca che si è posata sulla moneta appena coniata deturpandola per l'eternità". Ecco, a me questo pare feticismo, che con la storia e la cultura che dovrebbero animare la numismatica non hanno NIENTE a che fare. Le monete vanno certo trattate con cura, ma non sono di burro, sono oggetti che hanno attraversato i secoli testimoniando la vita degli uomini, e la loro tutela non deve trasformarsi in una sigillatura in una campana di vetro, se non che laddove sia effettivamente necessario per la loro conservazione - evento questo che si rende necessario solo per una categoria davvero limitata di monete (per fare un esempio: i sesterzi repubblicani in argento con avanzata cristallizzazione del metallo).2 punti
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Taglio : 2 euro CC Paese : Francia Anno : 2013 Tiratura: :1.020.000 Condizione : bb Città : Roma1 punto
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Ciao, come ti han ben detto incuso evita il Krause, almeno per la monetazione nostrana. Per questa tipologia puoi affidarti al Montenegro, che la contempla, a differenza del Gigante. Il diametro per queste tipologie monetali non è mai preciso, ha sempre un certo scarto. Per essere sicuri, ricordati sempre di avere anche il peso, che invece è quello "preciso", con solo pochissimo scarto (visto che era legato al valore della moneta ) Ti consiglio di usare comunque un calibro, puoi prenderne uno in plastica, va più che bene, e vedrai che lo userai con profitto. Usa anche un bilancino di precisione. Per queste monete è importante avere segnato sempre il peso ed il diametro preciso nel cartellino della moneta. Un'ultimo dettaglio: ricordati anche di mostrare una foto del taglio della moneta. Insieme ai dati ponderali, specie se chiedi aiuto attraverso una foto, aiuta non poco... Un cordiale saluto, Fabrizio1 punto
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Buonasera, Allego un bronzo di 20 mm (il peso mi manca ma all'incirca siamo intorno ai 4 grammi). La moneta è di lecita provenienza e proviene da un lotto multiplo. L'avrei classificata come un bronzo di Elaiussa Sebaste in Cilicia. Al dritto la Thyche turrita e SA nel campo a sx. Al rovescio credo Apollo che tiene patera e caduceo e in legenda ELAIOUSSIWN nel campo a sinistra monogramma AI e sotto ISI. Mi farebbe piacere ricevere un rif.bibliografico su questa moneta in quanto non lo trovo. Credo che la moneta faccia parte delle emissioni semiautonome della città stato coniata tra il 100 e 1 a.C. cosa ne pensi @eliodoro Buona serata Antonio1 punto
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La figura di Ermes sul rovescio si può mettere in relazione al fatto che Tyche, dea della fortuna desiderata da tutti i mortali, secondo alcune versioni del mito era figlia di Ermes e Afrodite.1 punto
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Bene. Tientelo stretto per la novità rispetto ai valori di questa serie di gettoni riportati nella scheda di Paolo Pitotto.1 punto
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Buongiorno FC GI F = Flippo C= Cleves G= Gubernator I = Ianue CR C = Conradus, R = Romanorum, posto questa moneta minuta di genova. 0,27g 9mm è un minuto di flippo di cleves. Conservazione normale per la tipologia sono monete sempre un pò carenti. Moneta rara. in mistura si nota una buona argentaura. Filippo di Cleves, Kleves, è stato cugino di Maria di Borgogna che poi ha sposato massimiliano I d'asburgo imperatore del sacro romano impero. Poi è passato dalla parte dei Francesi discese in italia con Luigi XII e diventò governatore di Genova per alcuni anni marco1 punto
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Ciao Antonio, bella moneta... Concorso sull'attribuzione ( da acsearch): ISLANDS off CILICIA, Elaiussa Sebaste. Circa 1st century BC. Æ 17mm (2.64 gm). Turreted bust of Tyche right; SA behind / Hermes standing left, holding phiale and caduceus; QE and ISI to outer left. SNG Levante Suppl. 222 (this coin): cf. SNG France 1153; SNG von Aulock Saluti Eliodoro1 punto
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Si perde più tempo a rispondere a certi soggetti che a commentare monete... ignorateli e non li leggerete più.. ?1 punto
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Salve, grazie @gigetto13 e @Legio II Italica per il chiarimento Un saluto dalla Gallia Belgica!1 punto
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Anche questa è un gran bel monetone del Marocco, di quanto ancora si utilizzava la stella a sei punte (sigillo di Salamone), dal 1915 verrà usata la stella a cinque punte, quest'ultima imposta dal protettorato francese. Moneta comune ma affascinante. se ha le stesse dimensioni della precedemte è anch'essa un 10 Dirhams (od 1 Rial) del 1903.1 punto
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Da non più giovane non posso non essere d'accordo con queste tue parole!!!1 punto
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Ciao , la Via delle Gallie classica dovrebbe essere solo quella che transitava per la Val d' Aosta dividendosi poi in due rami ad Aosta per raggiungere i due passi alpini del Piccolo e Gran San Bernardo , ma e' anche vero che la Via chiamandosi "delle Gallie" presupporrebbe , ma e' solo una ipotesi , essere un nome popolare come origine comune a varie Vie il cui tronco iniziale della Via delle Gallie forse partiva da Piacenza e che poi si divideva forse ad Asti o a Torino in vari rami diretti ai passi alpini e quindi in Gallia , ma in realta' ognuna dovrebbe avere avuto il suo nome e tutte dirette verso le varie Prefetture della Gallia ; alcune di queste erano per esempio quelle Vie che transitavano per il passo del Monginevro tramite la strada proveniente da Susa , oppure quella del Moncenisio o quella del Col di Tenda , oltre alle Vie due della Val d' Aosta e alla litoranea consolare Aurelia ; insomma gia' da epoca antica esistevano molti sentieri alpini che mettevano in contatto Italia e Gallia , i Romani , all' epoca di Cesare e di Augusto , non fecero altro che basolare questi antichi sentieri per motivi militari prima e in seguito per commercio .1 punto
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Buongiorno, incredibile che sia arrivata tra noi con quella bava di metallo così integra, deve avere alle spalle una storia che non le ha permesso di circolare. Buone Ferie! Silver1 punto
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Il corpus della Westetmark e‘ eccezionale , una vera niniera di informazioni e tutte filtrate con l‘occhio attento di grandi studiosi. Dovrebbe essere un riferimento ad altri ‚corpora‘ che spresso come tsli hanno piu‘ che altro il nome...1 punto
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Si Rocco lo stesso, 5 alto e la E di tre tornesi bassa. Pure il tuo mica scherza per essere un 51.1 punto
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La prima volta che vidi gli affreschi di Pompei compresi perchè i grandi del duecento e trecento fossero sopravalutati.. Era quello che mi son sempre chiesto, infatti quello che la critica ancora oggi esalta non sempre rispecchia la realtà. Esistono artisti minori che non hanno nulla da invidiare ai grandi maestri cosi chiamati. Anche il discorso prospettico, per me ampliamente già affrontato nella pittura parietale del periodo classico. La pittura Pompeiana ne è la riprova..direi sublime... E stiamo parlando di XX secoli fa...1 punto
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Probabilmente la variante u/v non è citata perché non distinguibile dalla v/u essendo dritto e rovescio uguali tra loro.1 punto
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Posto la mia ultima moneta iraniana che presuppongono un altro 5000 dinar, ma non capisco perché ha la data scritta con la nostra numerazione. Alla fine anche se ho dovuto prenderle per forza visto che erano dentro ad un lotto sono monete interessanti e molto belle. @nikita_ visto la tua padronanza in materia ti volevo chiedere se sono tutte molto comuni oppure qualcuna non si trova facilmente. Grazie a chiunque vorrà rispondere1 punto
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Una valutazione personale ma pur sempre sbagliata, si vede anche da queste foto che la moneta è originale. Se lei e dico solo lei ha un dubbio di autenticità, ci sarà un motivo, forse sbaglia lei. E per seconda cosa, se proprio si hanno dei dubbi, ci si esprime con il condizionale e non certo con il tono da saccente che da quanto scrive proprio non le appartiene. Saluti Marfir1 punto
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Moneta autentica. Conservazione MB a fatica. Se trovi chi ti dà 10 euro portagliela al volo!!!1 punto
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Numismatik Lanz München, Auction 109, lo7 745, 27/05/2002, Hammer 220 EUR RöMISCHE MüNZEN (Münzstätte Rom, wenn nicht anders angegeben) KAISERREICH PHILIPPUS I. ARABS (244 - 249) Deultum in Thrakien No.: 745 Schätzpreis-Estimation: EUR 125.- Bronze. IMP M IVL PHILIPPVS AVG. Büste mit Strahlenkrone, Paludament und Panzer rechts. Rs: COL - F - L PAC - DEVLT. Perseus mit Harpa und Gorgonenhaupt in der Linken nach links stehend, die angekettete Andromeda befreiend und den rechten Fuß auf schlangenartiges Seeungeheuer setzend. Jurukova - (vgl. 445). 7,47g. Sehr selten. Dunkle, grünbraune Patina, sehr schön.1 punto
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In sostanza, spariamo un po' di cavolate a caso, forse su qualcosa ci prendiamo... la moneta è buona, ma in bassa conservazione, attorno all'MB. In questa conservazione anche fosse il tipo a una rosetta non varrebbe più di 10 o 15 euro, altro che 100...1 punto
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L'Arco di Augusto L'opera fu probabilmente realizzata sia da artisti romani e di provenienza centro-italica, sia da maestranze locali; anche i principali materiali utilizzati furono reperiti nelle vicinanze. L'arco presenta un unico fornice alto 8,85 m e largo 5,85 m, con volta a botte decorata a cassettoni; l'intera costruzione misura 13,07 m di altezza, 11,93 m di larghezza e 7,30 m di profondità. Quattro colonne, una ad ogni angolo dell'arco, sorreggono la trabeazione, che ospita un notevole fregio. Al di sopra della trabeazione, l'attico contiene l'iscrizione dedicatoria sulle due facciate principali (lati sud e nord della struttura). Il fregio costituisce un elemento dalla valenza storico-artistica molto interessante. Da un punto di vista storico esso è un'importante opera di propaganda, in quanto narra i principali atti politico-religiosi che portarono al patto di alleanza tra Cozio ed Augusto. Da un punto di vista artistico, rappresenta una prima rottura stilistica con i canoni dell'epoca, dato che in quel periodo i fregi non avevano un carattere narrativo ma puramente decorativo. Il fregio è costituito da quattro bassorilievi, uno per ogni lato della trabeazione. Sul lato nord è raffigurato il sacrificio di un suino, un ariete e un toro: gli animali sono raffigurati molto più grandi del normale, ad indicare che l'evento importante è il sacrificio stesso, mentre gli altri elementi sono di contorno alla scena. Il personaggio principale è forse da identificare in Cozio, accanto al quale si trovano gli addetti al sacrificio. Sul lato meridionale si vede un personaggio, solitamente identificato con Cozio, compiere altri sacrifici ai Dioscuri, mentre nella parte occidentale sono raffigurati i rappresentanti delle 14 popolazioni che a lui rispondevano, citate anche nell'iscrizione. Sul lato orientale, purtroppo, la scena non è più decifrabile. L'iscrizione, con la quale l'arco veniva formalmente intitolato ad Augusto, si sviluppa su quattro righe poste all'interno dell'attico, sulle facciate a nord e a sud. In origine era scritta in lettere di bronzo dorato, ma nel corso dei secoli l'arco è stato spogliato di tutte le componenti metalliche. « IMP · CAESARI · AVGVSTO · DIVI · F · PONTIFICI · MAXVMO · TRIBVNIC · POTESTATE · XV · IMP · XIII M · IVLIVS · REGIS · DONNI · F · COTTIVS · PRAEFECTVS · CEIVITATIVM · QVAE · SVBSCRIPTAE · SVNT · SEGOVIORVM · SEGVSINORVM BELACORVM · CATVRIGVM · MEDVLLORVM · TEBAVIORVM · ADANATIVM · SAVINCATIVM · ECDINIORVM · VEAMINIORVM VENISAMORVM · IEMERIORUM · VESVBIANIORVM · QVADIATIVM · ET · CEIVITATES · QVAE · SVB · EO · PRAEFECTO · FVERVNT» Una traduzione dell'epigrafe è la seguente: “[In onore dell']Imperatore Cesare Augusto, figlio del divino [Cesare], Pontefice Massimo, investito della Potestà Tribunizia da 15 [anni] e Imperatore da 13, [da parte di] Marco Giulio Cozio, figlio del re Donno, Praefectus delle popolazioni che sono qui elencate: Segovii, Segusini, Belaci, Caturigi, Medulli, Tebavi, Adanati, Savincati, Ecdini, Veamini, Venisami, Imerii, Vesubiani, Quadiati[9] e [da parte] delle popolazioni che furono sotto la sua prefettura”. [tratto da Wikipedia] Sebbene ancora oggi l'interpretazione di alcune parti dell'iscrizione sia oggetto di dibattito, essa rappresenta un'importante fonte scritta giunta fino a noi dopo più di 2000 anni. L'opera, quindi, non mirava tanto a celebrare il trionfo di Roma sulle popolazioni locali, ma voleva al contrario celebrare un'alleanza intesa come integrazione tra due culture molto diverse. Targa apposta in occasione del bimillenario dell'Arco di Augusto nel luglio del 1992 Mi scuso per le foto, sono state fatte con lo smartphone e non sono una brava fotografa [Continua con altre foto e brevi descrizioni dell'anfiteatro, acquedotto e castrum romano]1 punto
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Vabbè vuol dire che vi rifaccio vedere una moneta contromarcata che fu mia e che adesso stà cmq in ottime mani. Ancora oggi non si sa chi ha apposto quella contromarca.1 punto
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Vorrei tanto l'emoticon dell'omino che si gratta.....sgrat sgrat ?1 punto
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Buongiorno, Mostro il mio 1858. Buon ferragosto a tutti, Filippo.1 punto
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Per confronto posto il rovescio del Tari' 1859 Troverete molti particolari in comune,1 punto
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@@quadriga conosco gli articoli da lei citati per averli a suo tempo acquistati. le posso garantire che non c'e' paragone con un articolo di Alberto Zecchi.....e voglio essere piu' preciso a tal proposito....gli articoli industriali di qualita' garantiscono oggettivamente,la stessa affidabilita' sulla conservazione,ma il fascino di avere un vassoio piuttosto che un monetiere unico per fattura,ripagano ampiamente il costo maggiorato.Alberto Zecchi e' un'eccellenza made in Italy apprezzata in tutto il mondo.saluti. franco1 punto
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