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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/04/18 in tutte le aree

  1. Salve, vorrei avere il piacere di condividere con voi la mia ultima entrata in collezione, un 12 tari del 1796 con una particolarità sullo stemma. Ovviamente sono graditi i vostri pareri . Saluti.
    3 punti
  2. Il Gigante inserisce al nr. 148 il Carlino con legenda disunita del 1835 (moneta inesistente), a pag. 358 del Manuale ci sono le delucidazioni in merito a questo esemplare.
    2 punti
  3. Sono certo che questo pezzo non sia stato ottenuto per fusione copiando un originale, in quanto presenta delle inesattezze nella corona d'alloro al dritto: 23 foglie, anziché 24, Per confronto posto gli altri tre pezzi della mia raccolta.
    2 punti
  4. Lei dice che Abbronummus ha specificato le fonti storiche e io no? Allora vediamo quali sono le fonti storiche di Ambronummus: Angela Pellicciari una saggista (non è una storica)è considerata una revisionista storica molto poco attendibile visto che le sue ricerche sono prive di fonti stoiche certe e attendibili; Carlo Alianello (Dio ci scampi) scrittore sceneggiatore (non è uno storico); Aldo A. Mola questo si che è uno storico (ma anche massone) e i suoi scritti primari sono molto influenzati dal "suo credo", il Mola odierno ha molto rivisto queste posizioni tanto da diventare un ammiratore del Risorgimento e dei Savoia e infine Abbronummus cita Wikipedia e qui mi casca il mondo. Wikipedia è una delle fonti meno attendibili che ci sia, è buona solo per sapere velocemente in linea di massima di che cosa si parla ma per gli approfondimenti è meglio consultare opere un po' più serie Quali sono le mie fonti? il discorso è molto lungo e complesso per il numero di opere da citare quindi mi limito a citare alcuni autori: Anfossi, Ottolini, Tettoni, Rosmini, Mazzini, Romussi, D'Azeglio, Pepe, Barrili, Pellico, Settembrini, De Sanctis, Mameli, Ruffini, Carducci, Mercantini, Nievo, Bandi, Abba, Levi, A.Mola, Spellanzon, Rosi, Mella,Cattaneo, Cavour (opera omnia), De Cesare, Cuoco, e molti e molti altri ci vogliono pagine per citarli tutti . Molti di questi parteciparono e sperimentarono sulla propria pelle i regimi austriaci e borbonici (e non erano " nobili burattinieri, dei benpensanti con la pancia piena") la maggior parte veniva dal popolo; altri ne descrissero gli eventi a posteriori come storici (veri e non da burletta come quelli citati dal collega). Ripeto questo è un sito in cui si parla di medaglie e monete e non di revisionismo storico quindi chiudiamola qui. .
    2 punti
  5. non mi inerpico in questioni legali dato che non sono un avvocato, vorrei sapere una cosa: ma quando comprate una moneta, vi interessa così tanto sapere di chi era? (ritengo scontato che se fosse stata di una importante collezione, tipo Dattari che mi viene in mente al volo, mi farebbe molto piacere saperlo). Se fossero monete della collezione personale di Marco Vona (cioè il sottoscritto) che interesse avreste voi a saperlo? Oltretutto io come ipotetico venditore se dovessi vendere a una casa d'aste dubito vorrei fosse rivelato il mio nome. Come acquirente a me interesserebbe sapere che la moneta è originale e di lecita provenienza
    2 punti
  6. Ferdinando II, Carlino 1836 MAGLIOCCA 632 Comune.
    2 punti
  7. l'esemplare di destra ha il tondello realizzato per fusione,infatti c'è anche traccia del cordolo sul bordo,e poi normalmente coniato...
    2 punti
  8. Buongiorno amici... Cosa ne pensate di questo comunissimo carlino appena entrato in collezione? L'ho preso per il 6 della data... Sembra perfetto...
    2 punti
  9. Nel 2011 grazie ad un amico conosciuto tramite il forum Lamoneta ho avuto l' opportunita' di acquistare la prima edizione di questa opera : Papadopoli Le monete di Venezia descritte ed illustrate coi disegni di Carlo Kunz. Parte I, dalle origini a Cristoforo Moro, F. Ongania, Venezia 1893 Papadopoli Le monete di Venezia descritte ed illustrate coi disegni di Carlo Kunz. Parte II, da Nicolò Tron a Marino Grimani, 1472-1605, Emiliana, Venezia 1909 Papadopoli Le monete di Venezia descritte ed illustrate coi disegni di Carlo Kunz. Parte III, da Leonardo Donà a Lodovico Manin, 1606-1797, U. Hoepli, Milano 1919 Papadopoli Le monete di Venezia descritte ed illustrate coi disegni di Carlo Kunz. Parte III, da Leonardo Donà a Lodovico Manin, 1606-1797, (Tavole) U. Hoepli, Milano 1919
    2 punti
  10. @EmilianoPaolozzi. Per esperienza personale posso dirti che si tratta molto probabilmente di un aes rude, per quanto riguarda il peso, ho il sospetto che abbia poco senso intraprendere uno studio sulle compatibilità di questi pezzettini di bronzo con un piede ponderale perché hanno pesi troppo variabili. In alcuni contesti era l'unico circolante spiccio a disposizione delle famiglie, chi vendeva faceva un prezzo in peso di bronzo e, bilancia alla mano, il compratore raggiungeva quel peso aggiungendo una ad una le "pepitine" fino a raggiungimento di quanto stabilito. Gradirei essere smentito, servirebbe a fare un po di divulgazione su un argomento ancora non troppo chiaro.........almeno per me. Buona Notte.
    2 punti
  11. E caro @borbonik, i 12 tarì sono un'emblema per Palermo, come le piastre per Napoli, solo che questo nominale è più difficile da reperire proporzionalmente, con l'aggiunta che la conservazione mediamente è sempre sull' mb/bb andante. Il tuo esemplare è già sopra la media. Le armi della Sicilia, se le sono dimenticate, visto la conservazione alta del rovescio. Altrimenti un punzone basso delle Armi di Sicilia, che dopo le diverse battiture del conio ha portato ad ottenere esemplari come questo. Lo scudo è comunque ben definito quindi.. In conclusione ottimo esemplare per il tipo, e questo ritratto di Ferdinando che mi ha sempre ossessionato con il profilo a forma di maschera.. E poi questo nominale, straordinario secondo me..
    2 punti
  12. Per chi volesse andare oltre il ridicolo controbattere pretenzioso di essere creduto con poche frasi costruite a fini polemici: Sulla massoneria e il risorgimento italiano consiglio di leggere lo studio di Angela Pellicciari "Risorgimento da riscrivere", Milano, Ares, 1998; l'opera di Carlo Alianello, "La conquista del Sud", Milano, Rusconi, 1972; Aldo A. Mola, "La liberazione d'Italia nell'opera della Massoneria", Atti del Convegno di Torino 24-25 settembre 1988, foggia, Bastogi, 1990 dove Aldo Mola, storico massone afferma: "[…] la spedizione dei Mille si svolse dall'inizio alla fine sotto tutela britannica,: o, se si preferisce, della Massoneria inglese". Chi non conosce davvero Milano non conosce nemmeno l'origine del dire "sémm minga sta nunc, inn stà i sciuri" (non siamo stati noi, son stati i ricchi) frase pronunciata dal popolo milanese che acclamava sorridente il rientro di Radetzky e dava la colpa ai nobili di aver sobillato la rivolta, questo dal racconto di Piero Bassi. Maria Teresa, Giuseppe II, Ferdinando e poi di Francesco Giuseppe hanno permesso uno straordinario sviluppo economico, sociale e culturale della Lombardia distruggendo corporazioni quali la manomorta e i fidecommessi. Nel periodo della Lombardia austriaca si svilupparono le manifatture tessili, soprattutto seriche legate alla gelsicoltura e alla bachicoltura dando in seguito sviluppo all’industria metallurgica e chimica. Ecco alcune ottime cose che avvennero sotto gli austriaci: fondazione dell’Accademia di Brera (1776), fondazione del Teatro alla Scala (1778), costruzione del Naviglio Pavese (1819), diffusione delle lampade Argand, fondazione Cassa di Risparmio (1823), ospedale Fatebenesorelle (1823), costruita la galleria De Cristoforis (1832), Arco della Pace (1838), ferrovia la “Privilegiata” (1840), nascita del servizio tramviario di “omnibus” (1841). Della bontà del periodo austriaco ne testimonia Carlo Cattaneo: "Ogni anno segnò sempre per noi qualche nuovo grado di prosperità; ogni anno più vasta la rete stradale; ogni anno più folta la piantagione dei gelsi, prima riservata ai colli, poi distesa in veri boschi sui piani dell’Olio e dell’Adda, e salita fino a mille metri di altezza nelle valli alpine, produttrice di un’annua raccolta di cento milioni di franchi in un territorio che corrisponde alla ventiseiesima parte della Francia. Sempre più diffuse, ma più accurate e quindi meno insalubri le irrigazioni; si mutano in buone case i tuguri dei contadini; penetra in tutti i comuni rurali il principio dell’istruzione; tolta cogli asili dell’infanzia la rozzezza dei figli della plebe; gli studi delle lettere e delle arti consentiti anche al sesso gentile; e con solenni mostre viene diffuso l’amore delle belle arti nel popolo" (da Notizie naturali e civili su la Lombardia, Tip. G. Bernardoni, Milano 1844, che si pubblicò in occasione del VI Congresso degli scienziati italiani tenuto a Milano nel 1844). Le Cinque Giornate non furono un’iniziativa del popolo milanese bensì dei nobili ricchi e del clero; basti vedere dalle foto d'epoca quanti milanesi erano presenti ai funerali di Radetzky. E dulcis in fundo, risparmiamoci ulteriori citazioni e andiamo direttamente a wikipedia: "Un periodo di vivaci riforme iniziò intorno alla metà del XVIII secolo sotto il regno di Maria Teresa d'Austria (1740-1780) e proseguì con il regno di Giuseppe II d'Asburgo-Lorena (1780-1790). In questo periodo Milano riprese ad avere un ruolo primario sia sul piano culturale (sensibilità e contributi verso l'Illuminismo) che su quello economico. Svolsero ruoli importanti figure come Pietro Verri, Alessandro Verri, Cesare Beccaria, Paolo Frisi, Ruggero Giuseppe Boscovich, Giuseppe Parini e Giuseppe Piermarini. Il 1º gennaio 1760 entrò in vigore il primo censimento realizzato a milano, che venne organizzato dal governo austriaco. Sappiamo che a questa data a Milano (esclusi i Corpi Santi) erano presenti 5.206 unità immobiliari, a cui erano collegati 2.423 proprietari, con una popolazione totale di 108.000 abitanti. Vi sono diverse istituzioni, attive ancora oggi, che sono state fondate o patrocinate dagli austriaci, nel primo o secondo periodo. Tra queste il Teatro alla Scala, le scuole e l'Accademia di Brera (ospitate in un convento confiscato ai Gesuiti), la Biblioteca Nazionale Braidense (Maria Teresa la rese pubblica essendo prima privata), la Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde e varie altre importanti istituzioni tra cui l'Università (prima occorreva recarsi a Pavia). Da segnalare il catasto (che costituì un modello per gli altri Stati) e la formazione di alcune delle prime ferrovie italiane (la Ferdinandea) al punto che all'Unità d'Italia i domini austriaci avevano una rete ferroviaria tra le più estese tra gli Stati confluiti nel Regno d'Italia (la rete era seconda sola a quella del Regno di Sardegna: 850 km per quest'ultimo e 607 km nel Lombardo-Veneto). Tra la seconda metà del XVIII secolo e la prima metà del XIX secolo a Milano fiorì il Neoclassicismo. Durante la fine del regno di Maria Teresa d'Austria, tutto il successivo Regno d'Italia napoleonico e la Restaurazione, Milano fu protagonista di una forte rinascita culturale ed economica, durante la quale il Neoclassicismo fu lo stile artistico dominante e la maggiore espressione. La stagione neoclassica milanese fu per questo tra le più importanti in Italia e in Europa." Se vi erano dei "mal di pancia" erano quelli dei nobili burattinieri, dei benpensanti con la pancia piena (forse da qui i mal di pancia), dei massoni come Garibaldi, Lemmi, Mazzini e Cavour. E possiamo andare avanti con dettagli e fonti...
    2 punti
  13. Ciao, posto con una punta di commozione, l'esemplare, purtroppo ormai perso per sempre, del nostro compianto Agrippa, storico membro del forum, e grande amico. Conservazione molto buona (fotografia orribile) malgrado il buco e le croste
    2 punti
  14. Salve a tutti! In questo periodo mi sto dedicando alla visione di alcune monete bizantine, al fine di apprenderne le principali caratteristiche ed acquisire le giuste capacità, mediante i vostri insegnamenti, di valutare da me l'autenticità di suddetti esemplari (e sono consapevole di avere ancora qualche impegno "bibliografico" con qualcuno, che a breve porterò a termine (-; ). Detto ciò, vorrei porre alla vostra attenzione questo , che sembrerebbe un Giustiniano della Zecca di Roma; eventualmente, me ne confermereste l'autenticità? E perché no, parlarci un po' di quest'affascinante monetazione) ? Aspetto risposta in trepidante attesa, grazie mille per tutto anticipatamente. Alessandro
    1 punto
  15. Vero @Rex Neap. Nel mio piccolo archivio il rapporto è uno a cinque... Per completezza in collezione le ho inserite entrambe...
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  16. DE GREGE EPICURI Cerca di capire: siamo in vacanza, fa un caldo atroce (34° nell'Alto Friuli è spaventoso!) e non abbiamo i nostri preziosi cataloghi e strumenti di ricerca. Dipendiamo solo dalla rete, e spesso non basta. Detto ciò, a parte lo Zeus del D, io ci vedo una signora (Afrodite? o altra del suo genere, oppure una sua devota) con una patera: non è chiaro se ci sta mettendo un ramoscello (di mirto, ad esempio) per sacrificare. Poi c'è quella E, che può essere qualunque cosa, da Efeso a Erice...
    1 punto
  17. Ha anche la corona leggermente decentrata e un po inclinata ma secondo me molto usurata ma dovrebbe essere autentica.
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  18. confermo : https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-PDC2F2/7
    1 punto
  19. Roma Numismatics Limited Auction 8, Lot 138, date 28/09/2014, Hammer 80 GPB Thessaly, Kierion AR Obol. Circa 350-325 BC. Horse trotting right, with far foreleg raised / Warrior, holding sword and wearing shield, advancing right. BCD Thessaly II 104.3. 0.84g, 13mm, 4h. Very Fine. Very Rare. ILLUSTRAZIONE: LA BATTAGLIA DI MICALE, COMBATTUTA IL 27 AGOSTO 479 A.C. SUI PENDII DEL MONTE MICALE, NELLA IONIA, DI FRONTE ALL'ISOLA DI SAMO, CHE PORTO' ALLA DISTRUZIONE DELLA MAGGIOR PARTE DELLE FORZE PERSIANE NELLA IONIA E DELLA LORO FLOTTA NEL MEDITERRANEO.
    1 punto
  20. Buongiorno Amici, do indicazione a chi vuol vede le pubbliche della mia collezione.La 23 Rif asta NEACOINS n° 1 moneta n° 94, la 22 ACM ASTE n°5 lotto 316. Saluti Michele
    1 punto
  21. Concordo al 100%. Spesso vengono fatte affermazioni date come assolute, ma quando si chiede uno straccio di supporto normativo finisce tutto. Può anche darsi che esista questo obbligo di fornire i dati del conferente all'acquirente, ma in 20 anni che faccio aste non ne ho mai sentito parlare ne alcun collega ha mai fornito tali dati dietro semplice richiesta. Poi c'è sempre da imparare ma bisognerebbe supportare con far certo certe affermazioni e non mi riferisco solo alla discussione specifica ma anche ad altre dove si affermano verità assolute senza conoscere la normativa sui beni culturali (o facendo finta di non conoscerla.....)
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  22. grazie elio,allora posto anch'io altri 2 esemplari sempre del 22
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  23. con la 1623 ne ho tre..due del 22 di cui una fusa dell'Arsenale e l'altra con quattro puntini che separano la corona al rovescio ed insieme
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  24. Chissà che prima o poi non faccia qualcosa anch'io di questo tipo..
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  25. Eppur si muovono.. Questi rovesci.. Ti seguo sempre con interesse e gioia..
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  26. Questo tondello l'ho inseguito per anni, perchè non riuscivo mai a trovarlo decente, è fra i miei preferiti, solo che la tipologia è ostica in maniera esagerata, sempre tosata e con rilievi consunti. Un rovescio cosi è giusto omaggiarlo come hai fatto degnamente tu carissimo Federico..
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  27. Qui sul forum se si legge attentamente c'è la soluzione al quesito.. Anni di sacrifici.., anni di notti in bianco..,anni di passione vera..,anni di aggregazione pura..,anni di racconti...,anni di crescita..anni di confronti..anni di scoperte..anni di pubblicazioni.. Anni di vera e pura vita numismatica...
    1 punto
  28. Immagino siate avvocati o comunque avvezzi alle leggi in discussione. Potreste produrre una documentazione, sentenza o altro per farci capire? Credo che la maggior parte di noi sia da sempre convinta che solo un magistrato o un giudice possa accedere a tali informazioni nel caso debba svolgere indagini. Mai ne abbia il diritto un acquirente e tantomeno chiunque. La stessa discussione mi pare surreale. Anche fossi a conoscenza del conferente delle monete dell'asta in oggetto potrei mai comunicare i suoi dati personali a Doge? Ma chi me ne potrebbe dare il diritto se non colui che ha scelto di restare anonimo? Perché mai dovrei correre il rischio di danneggiarlo?
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  29. ciao ,interessante la mancanza della partizione degli aragona.... @Rex Neap,Pietro che ne pensi?
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  30. La pratica della riconiazione in Magna Grecia e Sicilia ha catalizzato l’interesse degli studiosi sin da tempi lontani. Spetta, infatti, a Sidney P. Noe il merito di aver redatto un breve inventario delle monete italiote riconiate (Overstrikes in Magna Grecia, “ANSMN” 7, 1957), ampliato in progresso di tempo da vari contributi di dettaglio tra cui una particolare menzione spetta al volume di S. Garraffo, Le riconiazioni in Magna Grecia e in Sicilia. Emissioni argentee dal VI al IV secolo a.C., Catania 1984. Il riconoscimento dei sottotipi resta tuttavia un’operazione alquanto complessa per la singolare perizia degli incisori nel rimuovere le immagini sottostanti. Ma non senza qualche défaillance. Tra uno scivolo di conio, una doppia battitura, una rottura del tondello (o del conio), ecc., capitava anche di non riuscire ad rimuovere del tutto gli undertypes, specie in momenti in cui il ritmo di coniazione era particolarmente intenso o per ragioni che ci sfuggono. È il caso dello statere di Metaponto battuto di recente da NAC 106, 9/5/2018, lot 1164. D/ . Testa di Tharragoras con elmo corinzio a s.; a d., K. Bordo perlinato. R/ META a d. Spiga a sette grani con foglia ricurva a s. su cui oggetto poco chiaro (oinochoe?). In basso a d., ON[A]. Statere AR, gr. 7,49 ca. 340-330 a.C. Bibl.: A. Johnston, The Coinage of Metapontum, Part 3, Numismatic Notes and Monographs 164, New York, 1990, A 6.11 I compilatori della scheda rilevano sull’esemplare “interesting traces of overstriking on a Tarentine nomos”. In realtà, per quanto le tracce presenti sulla calotta dell’elmo di Tharragoras appaiano iconograficamente simili alle onde marine cavalcate dal delfiniere tarantino, la loro posizione al margine superiore del campo monetale risulterebbe “anomala”, restringendo eccessivamente lo spazio necessario alla raffigurazione degli altri elementi tipologici. NAC 106, 9/5/2018, lot 153 (= Fisher-Bossert 684t) Propenderei piuttosto per la loro identificazione con i boccoli che fuoriescono dall’elmo di Athena degli stateri corinzi o di tipo corinzio. Artemide Aste, A Collection of Greek Coins, 22/10/2016, 292 (R/) Questi ultimi risultano infatti gli unici undertypes attestati all’interno della classe A Johnston e, in particolare, pegasi corinzi del periodo V Ravel (seconda metà del IV secolo a.C.) e numerario di Anactorium e di Leukas (Johnston III, p. 38) mentre le riconiazioni su stateri magnogreci risultano in questa fase assenti. La presenza di pegasi corinzi, che risulta attestata sottoforma di riconiazione in Magna Grecia già a partire dalla prima fase incusa, attraversa tutto il V e il IV secolo e trova riscontro nel rinvenimento di pegasi in numerosi ripostigli monetali. Ma è solo a partire dal progetto timoleonteo della spedizione in Sicilia (post 344) che il fenomeno assume caratteri di particolare intensità, come documentano, in Magna Grecia, le numerose riconiazioni su numerario corinzio operate dalle zecche di Metaponto e di Taranto e l’emissione di pegasi da parte di Locri, ed in Sicilia la battitura di pegasi ad opera di Leontini e di Siracusa.
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  31. Ciao, molto bella anche questa, purtroppo a me il 23 manca ancora ma in compenso sono riuscito a prendere questa realizzata per fusione, viene dall'Inghilterra e sono stato molto soddisfatto quando lo avuta tra le mani...
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  32. Concordo quando scritto da cliff, quattro occhi vedono sempre meglio che due. Quanto i sospetti di Tinia , sono fondati. sul perlinato e non solo, la barba , all’interno di qualche lettera (dove si annidano le famose sferette luccicanti) Poi avere sospetti , non vul dire che si stia condannando, forse è meglio una perizia in incognito.
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  33. Scusate ecco le foto.
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  34. Come specificato sul forum diverse volte mi piacciono le monete in discreta conservazione perché presentano varie tracce di "moneta vissuta", quindi per me con più carico storico. Comunque c'erano in vendita monete simili, ma al costo di 9-10 euro! ?
    1 punto
  35. Fritz Rudolf Künker GmbH & Co. KG > Auction 295 Auction date: 25 September 2017 Lot number: 117 Price realized: 850 EUR (Approx. 1,009 USD / 748 GBP / 978 CHF) Lot description: ETRURIA. POPULONIA. AR-20 Asses, 3. Jahrhundert v. Chr.; 8,27 g. Kopf der Metus (Gorgoneion), unten Wertangabe//Glatt. Rutter, Historia Numorum 152; Vecchi, Etruscan Coinage 59.45 (dies Exemplar); Vecchi, The coinage of the Rasna II, 59. Feine Patina, sehr schön Exemplar der Auktion Giessener Münzhandlung 141, München 2005, Nr. 26; der Auktion Fritz Rudolf Künker 97, Osnabrück 2005, Nr. 87; der Auktion Auctiones 29, Basel 2003, Nr. 463; der Auktion Münzen und Medaillen Deutschland GmbH 4, Stuttgart 1999, Nr. 1 und der Auktion Ahlström 51, Stockholm 1995, Nr. 1534. Estimate: 750 EUR ILLUSTRAZIONE: DEPOSIZIONE DI DEFUNTI IN UNA TOMBA ETRUSCA
    1 punto
  36. ...C'è sempre qualcuno che ce l'ha più grosso di te... Il lato B è piuttosto modesto come conservazione, anche se vorrei vederci qualcosa di prospettico.
    1 punto
  37. Con queste ottime foto , si può giudicare che è FALSA FUSIONE A CERA PERSA . Dopotutto e sempre una copia regalata. buona serata.
    1 punto
  38. Vi presento l' ultimo arrivo fra le imitazioni di monete sabaide PASSERANO Anonime, Famiglia RADICATI, conte di COCCONATO QUARTO di Soldo tipo Savoia 15 mm ; 0,55 g Gamberini 50 + COMITES RADICAT CO + SIT NOMEN DOMI BENE nel campo RCC
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  39. Sigillo raffigurante un guerriero dacico http://coifuri.blogspot.com/2010/07/reprezentarea-unui-coif-pe-un-sigiliu.html
    1 punto
  40. L'anno successivo (1966) esce al cinema un indimenticabile film che io vidi solamente alla fine del 1968.
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  41. Roma Numismatics Limited Auction 6, lot 796, date 29/09/2013, Hammer 2.500 GBP Pompey Magnus and M. Poblicius AR Denarius. Spanish mint, 46-45 BC. Helmeted head of Roma right; M POBLICI LEG PRO PR around / Hispania standing right, with shield slung on back, holding two spears in left hand and presenting long palm branch to soldier standing left on prow of ship; CN MAGNVS IMP around. Pompeia 9 and Poblicia 10; Sydenham 1035a; Sear 48a; RSC 1a; Crawford 469/1e. 3.85g, 20mm, 2h. Extremely Fine. Attractively toned, with areas of weak strike. Ex Goldman Roman Imperatorial Collection; Ex Triton V, 15 January 2002, lot 1832.
    1 punto
  42. Noto solo ora questa discussione.. Aggiungo allora queste due monetine "da ciotola" presi nei vari mercatini: 1 Tolar Slovenia 1991 10 ΛΕΠΤΑ Grecia 1973
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  43. Ciao Eros scusa il ritardo nella realtà in cui vivo è difficile per non dire impossibile crescere in ambito numismatico, ma non intendo crescere aumentando i tondelli in collezione che oggi c'è l'imbarazzo della scelta con il web, ma prima di comprarla di capire e studiare la storia che c'è dietro la moneta, capire se era una moneta usata dal popolo oppure dai nobili che valore aveva a quei tempi ecco questo per me significa crescere. Nella mia città non c'è nulla per partecipare a un convegno devo spostarmi magari a Napoli,Milano o Verona e mi rende difficile fare migliaia di km comunque devo ringraziare il forum con cui condivido le monete e parlo di numismatica con te e gli altri amici Rex Neap,Rocco68,gennydbmoney e scusate se non ho nominato tutti specialmente gli amanti delle borboniche,parlare di varianti di aquile,torrette di posizione del busto per me questa è numismatica io certe volte lo vedete apro discussioni banali con monete in cattiva conservazione o monete comunissime perchè ho bisogno di parlare di numismatica, se non avevo conosciuto il forum e tanti amici virtuali (anche se mi pare di conoscervi di persona ) come voi avrei già abbandonato la mia passione e venduto la mia collezione scusate se vi ho annoiato ma è la realtà perciò un'infinito grazie.
    1 punto
  44. Buongiorno. Approfitto per mostrarvi la mia, appena entrata in collezione, per un vostro parere... Saluti
    1 punto
  45. @Mr. Coin hai omesso una cosa fondamentale: non si colleziona SOLO per rivendere, anzi quello non lo chiamo nemmeno collezionismo sinceramente. Chi colleziona per amore e non per rivendere, per come la vedo io, non butta via nemmeno un centesimo. Riguardo all'imagine profilo su FB, io personlamente ho messo spesso immagini di monete/banconote/francobolli come profilo e non sono daccordo con la tua analisi. Sono in migliaia a mettere come immagine di profilo qualcosa che non sia la propria persona (animali, luoghi, simboli ecc....) e non centra niente col fatto di "identificarsi con la propria passione", è solo un immagine che si ritiene gradevole, non ci vedo nulla di "malato" o allucinante come risulta dal tuo pensiero. Io ho una moneta come immagine di profilo ma nella realtà do priorità a tantissime altre cose nella vita che non riguardano il collezionismo quindi bisognerebbe conoscere bene i diversi casi altrimenti si rischia di cadere in sterili pregiudizi generalizzati.
    1 punto
  46. Concordo con te Graziano. Io in genere, da alcuni amici,mi becco del nerd...tranne uno che per lo meno ho traviato (colleziona euro). Invece devo dire che la fidanzata mi asseconda e viene con me alle fiere a farmi compagnia. Ogni tanto mi regala pure qualche moneta :P.
    1 punto
  47. Da notare la simbologia massonica del pentalfa e la piramide; i Savoia erano legati a doppio filo con la massoneria. Sinceramente le cinque giornate di Milano andrebbero viste più come una sobillazione manovrata dalla massoneria sabauda e francese e non come una rivolta permeata di motivazioni "di pancia" del popolo, la cui esperienza sotto gli austriaci era stata di tutto vantaggio. La politica agì in modo strumentale per fini lontani dalla libertà di una popolazione.
    1 punto
  48. Allo stato attuale mi risulta l'esistenza di due grandi teorie sulla nascita del denaro: la prima, detta ortodossa o mengeriana (da uno dei suoi precursori, Menger), vede nel denaro la soluzioni ai problemi del baratto. Il denaro é dunque innanzitutto un mezzo di scambio. All'interno di questa teoria si colloca la corrente "metallista", che vede nel metallo prezioso la forma di denaro per eccellenza. Potremmo dunque riassumere questa teoria secondo questo schema logico: baratto - beni usati come mezzo di scambio - metallo a peso - e infine la moneta. La seconda teoria vede nel denaro la soluzione all'esigenza di trovare un'unità di conto per la quantificazione delle obbligazione imposte da un'autorita nei confronti del popolo. In questa teoria il denaro é prima di tutto un'unità di conto ed eventualmente il mezzo di pagamento con cui estinguere tali obbligazioni. Nell'ambito di questa teoria si colloca la corrente "cartalista", che vede nel denaro e nella moneta una creazione dello Stato e dove il suo valore è determinato dallo Stato stesso. Lo schema logico sarebbe dunque: debito - beni usati come unità di conto (e, secondariamente, pagamento) - metalli preziosi usati come unità di conto - infine la moneta con questo ruolo primario. Quello che emerge è che entrambe le teorie possono spiegare la nascita della moneta come evoluzione di sistemi già in uso, che avevano alla base una determinata tipologia di bene (argento, ma anche grano). Quello che le teorie non spiegano é perché ci siano voluti 2000 anni prima che la moneta fosse inventata. Per questo non credo che la moneta sia nata per perfezionare un sistema già in uso e consolidato da secoli.
    1 punto
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