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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/15/18 in tutte le aree

  1. Ciao a tutti, riprendo la “tradizione” di passate discussioni di confronto tra originali e falsi d’epoca relativi alla monetazione in mistura di papa Pio VI, e presento in questa puntata il confronto tra una moneta da 60 baiocchi A.XXIII 1797 ed il corrispondente falso d'epoca. Nelle precedenti discussioni abbiamo già esposto la storia di questo “strano” taglio da 60 baiocchi, il maggiore in mistura mai prodotto dalle zecche pontificie, a partire dal settembre 1795. Le emissioni del 1797 fanno parte di quelle seguenti la riforma del 1796, che abbassava il peso legale a 16,95 grammi, e soprattutto il titolo della lega a 333,33/1000 (4 once di argento fino per libbra contro le 5 precedenti). Veniamo all'analisi delle due monete: L'ORIGINALE La moneta in foto, con millesimo 1797 ed anno di pontificato XXIII, ha un peso di 16,85 grammi, leggermente inferiore al peso legale previsto. Il diametro è di 37,77 mm, il taglio presenta un ornato a foglie bacche: I conii sono opera di Tommaso Mercandetti, sue le iniziali "TM" che compaiono al diritto, in monogramma verticale sotto lo stemma, ed al rovescio sotto i rami di alloro. Questa moneta è classificata dal Muntoni al n° 62-b Var. I, si tratta del tipo che al diritto riporta in legenda “PDNT”, effetto della ripunzonatura della “O” su una precedente errata “I”. Il Serafini elenca i due esemplari del Medagliere Vaticano, ai numeri 296-297, di cui precisa i pesi di 16,80 e 17,10 grammi confermando la leggera variabilità rispetto al peso legale (+/- 0,15 grammi). Al contrario, il CNI non cita questa tipologia con ripunzonatura del conio. IL FALSO D'EPOCA La moneta in esame è comparsa in vendita online qualche settimana fa, già dalle sole immagini lascia trasparire come le incisioni, per quanto fedeli, siano notevolmente meno particolareggiate rispetto all’originale. Non è così immediato stabilire se si tratti di un tondello coniato o fuso, anche se proprio le incisioni più "impastate" sia al diritto che al rovescio, potrebbero fare propendere per questa seconda possibilità. Il diametro è di 37,2 mm per un peso di 16,5 grammi, dati assai simili all’esemplare originale; solitamente il peso è calante di 2-3 grammi, segno che in questo caso i falsari hanno lavorato con maggiore attenzione. Molto interessante il fatto che il venditore abbia inserito nell’inserzione anche la composizione risultante dalle analisi XRF (X-ray fluorescence) : Rame (88.1%) Stagno (10.1%) Piombo (1.2%) Zinco (0.2%) Argento (0.1%) Bismuto (0.1%). Si tratta quindi di un bronzo (lega rame-stagno) con tracce di altri elementi in lega, che risulta compatibile con la realizzazione del falso per fusione (stagno e zinco sono metalli “fluidificanti”), magari da un calco ottenuto da una moneta originale. Tra i metalli rilevati, le tracce di argento presumo possano essere residui ormai invisibili ad occhio nudo dell’argentatura che necessariamente doveva essere presente per "mimetizzare" la moneta nella normale circolazione, rendendola più simile alle monete originali in mistura. Con questa tipologia, la panoramica dei falsi d’epoca del 60 baiocchi copre quasi l’intera variabilità di emissioni (ad eccezione, ad oggi, del millesimo 1795) e l’occasione di conoscerne la composizione chimica che ci è data in questo caso, può aiutare collezionisti ed operatori del settore, non sempre propensi ad assimilare l’esistenza di emissioni “parallele” a quelle originali. Per una panoramica generale delle tipologie del 60 baiocchi di Pio VI, falsi d'epoca inclusi, questo il link al nostro catalogo on-line: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-PIOVIR/13 Un ringraziamento particolare all'amico @Miclu che ha concesso le immagini dell'esemplare originale. Ciao, RCAMIL.
    4 punti
  2. Fine degli scavi,non ci resta che attendere fiduciosi... https://www.google.it/url?sa=t&source=web&rct=j&url=http://laprovinciapavese.gelocal.it/pavia/cronaca/2018/07/12/news/scavi-finiti-alla-belcreda-27-le-tombe-longobarde-un-clan-di-guerrieri-1.17053567/amp/&ved=0ahUKEwiE4pGetaHcAhXDQZoKHRDCAgcQyM8BCCYwAA&usg=AOvVaw1cPVyfbiYhgumxWgV4HOi1&ampcf=1 Comunque ventisette tombe in pochi metri quadrati potrebbe essere un dato indicativo di una necropoli molto estesa.
    3 punti
  3. L’identificazione di un divisionale, specie nelle articolazioni più basse della scala ponderale, non sempre risulta scontata e sovente presenta nodi problematici che generano interpretazioni contrastanti. È il caso, ad esempio, delle monetazioni della Magna Grecia in cui l’assenza di segni di valore, almeno per la fase più antica, contraddistinta dalla tecnica incusa (seconda metà del VI secolo a.C.), qualifica il dato ponderale come unico elemento di ancoraggio per il riconoscimento delle frazioni, con tutti i limiti che ne derivano. Si tratta, infatti, di una metodologia alquanto rischiosa anche se applicata a monetazioni ascrivibili a sistemi ponderali saldamente noti e che non può prescindere dalla considerazione di molteplici variabili, tra le quali: presenza/assenza dello studio dei coni, frequenze ponderali, stato di conservazione, contesto di rinvenimento, ecc. In tal senso appare emblematica la definizione di “oboli” e di “emioboli” in relazione ad un discreto numero di frazioni crotoniati a R/ incuso recentemente apparse sul mercato antiquario. EMIOBOLI PROVENIENZA METALLO gr mm 1 Nomos AG, Obolos 10, 30.6.18, lot 9 (from an English collection formed before 2005) AR 0,21 10 2 Bertolami Fine Arts - ACR Auctions - Auction 44, 20.4.18, lot 57 AR 0,19 12 3 Roma Numismatics Ltd - Auction XV, 5.4.18, lot 35 (ex Roma Numismatics XII, 29.9.16, lot 50; ex private German collection) AR 0,24 10 4 Savoca Numismatik GmbH & Co. KG, Blue Auction 5, 24.2.18, lot 32 AR 0,18 8 5 Savoca Numismatik GmbH & Co. KG, Blue Auction 5, 24.2.18, lot 33 AR 0,19 10 6 Roma Numismatics Ltd, E-Sale 44, 3.3.18, lot 51 AR 0,14 11 7 Roma Numismatics Ltd, E-Sale 32, 7.1.17, lot 69 AR 0,14 10 8 Roma Numismatics Ltd, Auc. XIII, 23.3.17, lot 61 AR 0,15 11 9 Roma Numismatics Ltd, E-Sale 33, 4.2.17, lot 22 AR 0,20 10 OBOLI PROVENIENZA METALLO gr mm 10 Roma Numismatics Ltd, E-Sale 46, 2.6.18, lot 52 AR 0,17 11 11 Roma Numismatics Ltd, E-Sale 46, 2.6.18, lot 53 AR 0,12 10 12 Roma Numismatics Ltd, E-Sale 45, 5.5.18, lot 79 AR 0,20 10 13 Roma Numismatics Ltd, E-Sale 45, 5.5.18, lot 80 AR 0,17 10 14 Roma Numismatics Ltd, E-Sale 44, 3.3.18, lot 50 AR 0,15 12 15 Roma Numismatics Ltd, E-Sale 43, 3.2.18, lot 43 AR 0,36 10 16 Roma Numismatics Ltd, E-Sale 39, 26.8.17, lot 41 AR 0,22 10 17 Roma Numismatics Ltd, E-Sale 39, 26.8.17, lot 42 AR 0,22 10 18 Roma Numismatics Ltd, E-Sale 39, 26.8.17, lot 44 AR 0,22 10 19 Roma Numismatics Ltd, E-Sale 30, 29.10.16, lot 22 AR 0,36 12 Gli esemplari in esame, più che due nominali distinti, come da definizione dei compilatori, prefigurano un gruppo omogeneo sotto il profilo ponderale (p. max: gr. 0,36; p. min: gr. 0,12; p. medio: gr. 0,19) a cui si aggiunge il dato relativo al modulo (mm 12-10 con l’eccezione dell’es. n. 4: mm 8). Le frequenze ponderali illustrano, con particolare evidenza, una degradazione verso valori inferiori a gr. 20 (10 ess. su 19: nn. 2, 4-11, 13-14), una minore forchetta compresa tra gr. 25-20 (7 ess. su 19: nn. 1, 3, 9, 12, 16, 17-18) e appena 2 ess. di peso superiore a gr. 30 (nn. 15, 19; gr. 0,36). Nell’ambito del sistema ponderale utilizzato da Crotone, cd. “acheo-corinzio” (statere tridrammo di gr. 8,00-7,90 ca.), gli ess. nn. 15 e 19 appaiono senza dubbio identificabili come oboli in relazione al dato ponderale (gr. 0,36). I restanti pezzi risultano in apparenza più problematici: se la media dei valori noti (gr. 0,19) sembrerebbe suggerirne l’identificazione con gli emioboli, lo stato di conservazione appare generalmente compromesso anche se, allo stato attuale della documentazione, non risulta possibile accertarne eventuali cause (prolungata circolazione dei pezzi? condizioni di giacitura?). Si aggiunge lo stato non perfettamente integro di alcuni esemplari, tutti elementi che sembrerebbero indicare valori ponderali in origine più elevati di quelli finora attestati. Pur mancando uno studio analitico sui coni delle monete di Crotone, una ricerca condotta negli anni Ottanta su circa 600 esemplari crotoniati (Stazio 1984, 371 ss.) ha evidenziato che gli unici divisionali coniati dalla zecca nella fase incusa (ca. 530/25- 440/35 a.C.) risultano la dracma e l’obolo, peraltro con indici di attestazione (rispettivamente 7,5% e 1,5%) nettamente sbilanciati a favore del nominale maggiore, che occupa una posizione dominante (statere: 91%). Un dato pressoché coincidente si ricava dal confronto con le emissioni incuse delle poleis magnogreche che adottano il sistema ponderale acheo-corinzio. A Sibari i nominali coniati risultano statere, dracma ed obolo, quest’ultimo peraltro assente nella fase più antica (Fase A: Spagnoli 2013, 318, fig. 14, 29); Metaponto conia stateri, dracme, trioboli, dioboli ed oboli (HN, 131-2); Caulonia emette stateri, dracme, trioboli e dioboli (HN, 164-5). statere dracma triobolo diobolo obolo Sibari ● ● ● Metaponto ● ● ● ● ● Crotone ● ● ● Caulonia ● ● ● ● Si profila dunque un quadro monetario che, pur nella specificità degli assetti strutturali, non sembra contemplare divisionali dell’obolo. Per Crotone, in particolare, giova evidenziare che gli oboli incusi sono complessivamente esigui se rapportati agli stateri, in particolar modo quelli contrassegnati dalla tipologia tripode/tripode, di cui erano noti appena 3 pezzi (tutti definiti “oboli” sebbene due risultino “leggeri”) prima che il mercato antiquario restituisse una più cospicua documentazione: 1) gr. 0,43 (Attianese, Calabria Greca 3, 308, 1604 A = Attianese 1992, 41, n. 27). 2) gr. 0,14 (Gorny & Mosch 204, 2012, 1071; fig. 1) 3) gr. 0,16 (Heidelberger 64, 2014, 37) Fig. 1 Kroton, 1/48 Stater (Gorny & Mosch 204, 2012, 1071) Ulteriori emissioni di oboli incusi avranno luogo solo nella fase con aquila in volo al R/ (fig. 2), che si pone all'inizio del V secolo snodandosi lungo le fasi a tondello medio (510/500-480/70) e stretto (480/70-440/30). Fig. 2 Kroton, obolo (R/ aquila incusa: ACR, Auction E22, 25.11.14, lot 72) In quest’ottica risulta difficilmente ipotizzabile la presenza di emioboli incusi nella produzione crotoniate, considerato peraltro che il dato relativo al modulo degli esemplari in esame (mm 12-10) risulta perfettamente coincidente con quello degli oboli sibariti (Spagnoli 2013, 308), con i quali un ulteriore elemento di confronto si coglie nella frequente attestazione di valori inferiori a gr. 0,30, soprattutto nella fase C, che risulta la più ampiamente documentata a livello di divisionali (coppie di coni nn. 2042, 2044-5, 2050, 2055). Riguardo la cronologia degli esemplari, che i compilatori delle schede pongono tra il 530 e il 510, essa non risulta definibile con esattezza proprio per la mancanza di uno studio sulla sequenza dei coni. Dubito, tuttavia, che si possa proporre per tali divisionali una datazione alta. Varianti paleografiche della leggenda, mutamenti del ductus (progrado/retrogrado, discendente/ascendente), decoro dei bordi e dettagli nella resa iconografica del tipo sembrerebbero prospettare fasi di emissione cronologicamente distinte più che un parallelismo produttivo. Tenuto conto, come afferma Parise, che a Crotone, durante la fase incusa, lo statere occupa una posizione dominante, segno del "privilegiamento degli scambi su scala locale e ad alto livello” (Parise 1998, 71), sembrerebbe più plausibile un inquadramento dei divisionali in esame nell'epoca successiva allo scontro con Sibari (511/10 a.C.), periodo in cui da un lato si incrementa la produzione della dracma e dell’obolo – quest’ultimo raggiunge il 7,5% delle monete emesse –, dall'altro si assiste all'emissione di un gruppo di frazioni a doppio rilievo (trioboli, dioboli, oboli ed emioboli) con tipi diversi su entrambi i lati. Tutti elementi con cui si attua “il passaggio della funzione della moneta da misura del valore e strumento di tesaurizzazione “alla determinazione storica di mezzo di scambio” (Parise 1998, 72). Nota bibliografica Attianese, Calabria Greca 3 = P. Attianese, Calabria Greca. Greek coins of Calabria, III, Santa Severina 1980. Attianese 1992 = P. Attianese, Kroton, ex nummis historia. Dalle monete la storia, il culto, il mito di Crotone, Settingiano 1992. HN =N.K. Rutter, Historia Numorum. Italy, London 2001. Parise 1998 = N.F. Parise, Moneta e Democrazia, in E. Greco (a c. di), Venticinque secoli dopo l'invenzione della democrazia, Paestum 1998, 69-76. Spagnoli 2013 =E. Spagnoli, La prima moneta in Magna Grecia. Il caso di Sibari, Pomigliano d'Arco 2013. Stazio 1984 = A. Stazio, Problemi della monetazione di Crotone, in Crotone (Atti XXIII Conv. di Studi sulla Magna Grecia - Taranto 1983), Taranto 1984, 369-98.
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  4. Buonasera a tutti, @paoloilmarinaio, ho fatto la foto al taglio della mia Piastra del 1847. Ecco come si presenta la rigatura.....
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  5. Un grazie a @RCAMIL per la menzione e per aver scelto l'esemplare della mia collezione come riferimento. Come sempre il maestro, è il Maestro.
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  6. Ciao @enriMO, dovrebbe essere quello, dallo stile del ritratto.... ma....ma... se ci fai caso, perchè l'hai consultato con la IAF/G di questo stile del ritratto e con la data, non ve ne sono altre. Scrissi tempo fa per la rivista OMNI un bell'articolo corposo sulle zanette di Filippo III dovrebbe essere scaricabile ... dagli un'occhiata, cercalo in rete. Ad esempio quello che ti mostro è un tipo come questo...ma senza la data. http://www.wikimoneda.com/OMNI/revues/OMNI_8_SI2.pdf
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  7. La seconda non è ricostruita è falsa.
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  8. Caro @corallo, io apprezzo la difesa dell'idioma patrio, ma se te ne vuoi andare al primo accenno di discussione... non mi pare lo spirito adatto in un forum dedicato a una passione comune, buono per distrarsi dalle tribolazioni della vita con amici che condividono i nostri interessi. Se della numismatica non t'importa una beata mazza e volevi solo avere conferma dell'autenticità allora tutto a posto e buona vita... ma se così non fosse non prenderla sul personale.
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  9. TI posto un interessantissimo sito sulle contromarche: http://www.romancoins.info/CMK-Lugdunum-Aug-Part1.html Lo consultai ed il titolare del sito mi autorizzò anche a pubblicare le foto per un articolo che ho scritto circa la contromarca TIAV Saluti Eliodoro
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  10. Le mezze piastre non sono esenti da ribattiture dovute a salti di conio, che potrebbe essere una delle cause della "deformita' " dei leoni. Di seguito una mezza piastra 1838 MAGLIOCCA 577 Comune. L'esemplare proviene dalla vendita Varesi 42 Civitas Neapolis, Lotto 860. Giudicata qFDC Leone con le stesse mancanze e Croce con asta doppia orizzontale sulla Corona.
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  11. Ma dai, ancora a questo livello siamo? E' l'ennesimo centesimo a cui si è ossidata l'anima acciaiosa; l'ossidazione sottostante ha creato queste bolle sulla placcatura di rame, un fenomeno già noto e stranoto. E' pieno in giro di questi centesimi rovinati, dovuti alla modestia dei materiali con cui sono fabbricate queste monete, e basta una piccola ricerca sul forum per vedere che ne sono già stati segnalati a iosa.
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  12. L'unione monetaria europea non è la prima nè l'unica al mondo: ne esistono altre, che per la maggior parte hanno a che fare più o meno direttamente con l'euro. Quella che ci riguarda più da vicino è sicuramente il franco CFP (sigla che sta per "Change franc Pacifique") delle dipendenze francesi di Nuova Caledonia, Wallis e Futuna, Polinesia francese. Fu creata nel 1945 per evitare che la forte svalutazione del franco metropolitano nell'immediato dopoguerra colpisse anche le colonie, e viene attualmente emesso dallo IEOM (Istituto d'emissione d'oltremare), con sede a Parigi. Il franco CFP era legato da cambio fisso al franco francese e nel 1999 l'euro ha ereditato automaticamente questo legame con il rapporto di 1000 franchi CFP = 8,38 € (ovvero 1€ = 119 franchi). Il contante attuale segue le stesse basi generali della seconda serie dell'euro: le banconote sono graficamente uguali, con Stato di emissione indistinguibile, mentre le monete hanno una faccia comune e una diversa per Nuova Caledonia e Polinesia. A Wallis e Futuna vengono distribuite quelle per la Nuova Caledonia. Altra unione monetaria legata in qualche modo alla nostra è quella del franco CFA (Comunità Finanziaria Africana), che raggruppa 14 paesi africani, quasi tutti ex-colonie francesi, organizzati in due distinte comunità economiche: 1) Benin, Burkina Faso, Costa d'Avorio, Guinea-Bissau, Mali, Niger, Senegal e Togo sono riuniti nell'UEMOA (Unione Economica e Monetaria dell'Africa Occidentale) 2) Camerun, Repubblica Centrafricana, Congo, Gabon, Guinea Equatoriale e Ciad sono riuniti nella CEMAC (Comunità Economica e Monetaria dell'Africa Centrale) Inoltre le isole Comore pur avendo una valuta propria, il franco delle Comore, sono associate al franco CFA. Il franco CFA fu creato nel 1945, contemporaneamente al franco CFP, ed è diverso per le due comunità: la prima ha come istituto di emissione il BCEAO (Banco Centrale degli Stati dell'Africa Occidentale), con sede a Dakar, in Senegal, la seconda il BEAC (Banco degli Stati dell'Africa Centrale), con sede a Bangui, nella Rep. Centrafricana. I due tipi di franco (il franco della Comunità Finanziaria dell'Africa e il franco della Cooperazione Finanziaria dell'Africa Centrale) hanno grafiche diverse e possono circolare solo nel territorio delle rispettive comunità. In entrambi il contante in banconota è identico ma con lettere distintive di ogni paese d'emissione nel numero di serie, mentre le monete hanno facce uguali e nessun segno distintivo nazionale. I due istituti centrali sono vincolati da identici accordi con la Francia, che prevedono: - Un cambio fisso con l'euro, ereditato dall'ex-franco francese, col rapporto di 1€ = 655,957 franchi CFA - Piena convertibilità con l'euro garantita dal Tesoro francese. - Fondo comune di riserva di moneta estera a cui partecipano tutti i paesi della zona CFA (con almeno il 65% delle posizioni in riserva depositate presso il Tesoro francese, che in tal modo si fa garante del cambio monetario). Altra unione monetaria di eredità europea, ma della Gran Bretagna, è il dollaro dei Caraibi Orientali. Si tratta della valuta degli otto membri dell'Organizzazione degli Stati dei Caraibi Orientali, che riunisce le isole di Antigua e Barbuda, Dominica, Grenada, Saint Kitts e Nevis, Saint Lucia e Saint Vincent e Grenadine, ed è anche la valuta delle due isole territori britannici d'oltremare di Anguilla e Montserrat. Invece non è usata nelle isole Vergini Britanniche, altra dipendenza britannica, che pur facendo parte dell'Organizzazione adotta come valuta il dollaro USA. Fu creata nel 1965, quando le isole che ne fanno parte erano ancora tutte colonie britanniche, ma dopo la progressiva indipendenza di quasi tutte le isole viene emessa autonomamente dal 1983 dalla Banca Centrale dei Caraibi Orientali, con sede a Saint Kitts e Nevis. E' legata da cambio fisso al dollaro USA, col rapporto di 1 dollaro USA = 2,70 dollari dei Caraibi. Il contante attuale ha grafica uguale e nessun segno distintivo dell'emittente sia per le monete che per le banconote. Un caso particolare è quello del fiorino delle Antille olandesi: si trattava della valuta delle Antille olandesi, arcipelago dei Caraibi dipendenza dei Paesi Bassi formato da cinque isole (esclusa una, Aruba, fin da prima amministrativamente a sè stante), che è stata sciolta il 10 ottobre 2010. I suoi ex-componenti ora sono organizzati in questo modo: - le isole di Bonaire, Sint Eustatius e Saba sono municipalità speciali d'oltremare del Regno dei Paesi Bassi (parte del territorio dei Paesi Bassi e territori europei d'oltremare) che hanno adottato il dollaro USA. - le isole di Curaçao e Sint Maarten [*] sono membri autonomi del Regno dei Paesi Bassi (unità autonome) che continuano ad usare il fiorino delle Antille olandesi. [*] Sint Maarten è la metà meridionale dell'isola di San Martino mentre quella settentrionale è la collettività territoriale francese di Saint Martin, che usa l'euro] In pratica dopo lo sciogliemento delle Antille olandesi Curaçao e Sint Maarten si sono ritrovate automaticamente a formare un'unione monetaria bilaterale con la stessa valuta di prima, emessa dalla Banca delle Antille olandesi poi ridenominata Banca Centrale di Curaçao e Sint Maarten. Secondo i piani iniziali il fiorino delle Antille olandesi (legato al dollaro USA con cambio fisso 1 dollaro = 1,75 fiorini) avrebbe dovuto essere soppiantato da una nuova valuta, il fiorino dei Caraibi olandesi, sempre legato da cambio fisso al dollaro USA. Negli ultimi anni però l'opportunità di mantenere questa unione monetaria è stata messa in dubbio da più parti e si è mantenuta la situazione attuale in attesa di una risoluzione definitiva... che non arriva: le autorità governative delle due isole non prendono alcuna decisione e dal 2017 non parlano nemmeno più della questione. Anche in questo caso il contante ha grafica uguale e nessun segno distintivo dell'emittente sia per le monete che per le banconote.
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  13. Ho pensato che vista la vastità di questa sezione potesse essere interessante creare una discussione in cui elencare tutti quei siti internet inerenti alla monetazione medievale estera. Chiunque volesse segnalare altri siti così da poter aggiornare l'elenco, è il benvenuto. Collezioni online: Collezione online del British Museum di Londra http://www.britishmuseum.org/research/collection_online/search.aspx Collezione online del Ashmolean Musuem https://www.ashmolean.org/heberden-coin-room Ex collezione William Conte di monete medievali inglesi, ora conservata al Fitzwilliam Musuem http://webapps.fitzmuseum.cam.ac.uk/explorer/index.php?do=cf_all&qu=Collection:William AND Collection:Conte&size=25&dti=text&fi={"term"%3A{"Dept"%3A"cm"}} Collezione online del Munzkabinett di Berlino https://ikmk.smb.museum/home The Maskukat Collection of Medieval & Iscamic Mediterranean Coins https://islamiccoins.ancients.info/ Collezione Online di Princeton http://libweb5.princeton.edu/numismatics/db.aspx Kenom Virtuelles Munzkabinett https://www.kenom.de/ Nikle Galleries eMuseum ( University of Calgary ) https://emuseum.ucalgary.ca/view/objects/asimages/2851?t:state:flow=5c916e13-a531-4113-8a43-99d918d922b6 Biblioteca Nazionale Francese (BNF) http://catalogue.bnf.fr/index.do Collezione Bank of Cypus https://www.boccf.org/museums-and-collections/Museum-of-the-History-of-Cypriot-Coinage/collection-Items/ York Museum Trust https://www.yorkmuseumstrust.org.uk/collections/search/?CL[0]=Numismatics Altre tipologie: Sito web generico sulla monetazione medievale europea http://www.medievalcoinage.com/ Portable of antique finds (PAS) - archivo dove vengono recensiti i ritrovamenti su suolo Inglese - https://finds.org.uk/ pdf sulla monetazione degli stati crociati http://www.numismatas.com/Forum/Pdf/David Ruckser/Coins of the Crusaders.pdf sitoweb del nostro utente @roth37 http://roth37.it/ sitoweb sulla monetazione irlandese http://www.irishcoinage.com/HAMMERED.HTM Database dei ritrovamenti col md nel Regno Unito , nel sito si possono consultare anche interessantissime e molto ben fatte guide che aiutano nella classificazione di alcuni nominali inglesi medievali. https://www.ukdfd.co.uk/ pdf sulla monetazione ungherese http://www.numismatas.com/Forum/Pdf/David Ruckser/Coins of Hungary.pdf Oriental Coins Database https://www.zeno.ru/index.php pdf " La circulation del monnaies arabes en Aquitaine et Septimanie VIII - IX siecles " di Marc Parvérie, http://snl87.fr/documents/Monnaiesarabes.pdf
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  14. Salve a tutti, è una eternità che non postiamo sul forum, anche se di meno rado vi leggiamo. Se è vero che è tanto che non pubblichiamo sul forum è ancora di più il tempo passato dall'ultima pubblicata nel sub-forum dei Savoia, ricordo a memoria un 7.6 soldi e un 10 soldi... Veniamo a noi, sono ormai circa più di 5-6 anni da quando comprammo il primo Carlo Alberto appiccagnolato per una trentina di euro, poi ultimamente un altro di battaglia e ora forse il primo decente. Grazie alla disponibilità di un famoso commerciante siamo riusciti a portarci a casa questa monetina, prima di dire la nostra lasciamo la parola a voi che sicuramente ne sapete di gran lunga di più. Grazie del tempo dedicatoci e buona moneta ;)
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  15. Buongiorno a tutti, sapete darmi qualche informazione su questo peso monetale ? Grazie mille
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  16. Cioè, tanto per capire, il punto della sua incazzatura è solamente che un utente (straniero) è intervenuto negativamente in inglese mentre se avesse espresso lo stesso concetto in italiano non ci sarebbero stati problemi giusto? Ma in quel caso non sarebbe stato meglio cercare un dialogo nella stessa lingua dimostrando così un atteggiamento superiore e una cultura linguistica che spesso all'estero dimostriamo di non avere?
    1 punto
  17. in questa discussione è postato l'interessante articolo di Danilo Maucieri citato da @Rex Neap
    1 punto
  18. Per favore anche il diritto,il peso e il diametro...altrimenti diventa veramente un atto di fede...
    1 punto
  19. Concordo..la più rara della tipologia.. saluti Eliodoro
    1 punto
  20. a completamento di quanto sopra...
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  21. Grazie a tutti del contributo. Il riferimento del Banti l'ho ripreso da: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-PDTESP/7, che probabilmente a questo punto sarà da rivedere. Relativamente alla tessera 1087 intuisco bene lo stemma del carro (che va riferito ai Carraresi di Padova; a Piacenza non mi sembra i Carraresi siano mai stati signori...) ma non leggo l'altra faccia (il diritto). Se fosse possibile vederla più nitida, mi piacerebbe capire che testa di moro vi è rappresentata. Conosco l'articolo del Boscardin, che traccia una bella disanima storica su Marsilio di Francesco principe, ma gli assegna erroneamente (secondo me, ma anche secondo una numerosa serie di storici e numismatici) questa tessera attribuibile invece (per tutta una serie di motivazioni documentali, testimoniali edf iconografiche) a Marsilio di Pietro detto Perenzano. Resto comunque aperto a tutte le contribuzioni di qualsiasi tipo che siate in grado di fornire.
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  22. Il RIC lo indica come comune ©
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  23. Io precedentemente ho difeso la moneta e ho detto che l'utente Russo ha esagerato con i termini un po' troppo diretti. Però no, non siamo a scuola dai . Hai una convinzione, ed è giusto difenderla, ma un forum esiste soprattutto per condividere ed accettare i giudizi degli altri. Il miglior modo di "aver ragione" è quello di inviare le foto come richiesto da più di un utente, me compreso, affinché ognuno di noi possa apprezzare non solo l'autenticità della moneta, ma anche la sua bellezza . Ciao
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  24. Bella moneta per patina e conservazione.. si nota leggera usura sullo scudo e sul collo del re.. sarei più orientato sul qspl
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  25. Ma come si fa a presentare certe mostruosita' (non mi riferisco a PLOTINA) , e' un English monster , altro che English patina !
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  26. Bella Silvio, hai fatto bene di acquistarla.
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  27. Ciao talpa, posto l'indice e la quarta di copertina del libro che mi hai richiesto.
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  28. I membri di questo forum non hanno mai escluso, bensì sempre accettato persone che si esprimono in inglese (esiste addirittura una sezione dove é possibile publicare topic chiamata “English numismatic forum”). Ovviamente, considerando che più del 90% degli utenti scrivono in italiano e non una grossa parte di essi tratta monete estere, escluderei quella che hai definito “inglesizzazione” del forum, come se fosse un’ivasione o un tentativo di rubarci ciò che é “nostro”. Ti sei iscritto da meno di una settimana e già inizia a preoccuparti di perdere “i valori nazionalisti del forum di numismatica”? Sicuramente @YV_ laMoneta non si é espresso molto bene e non ha spiegato il motivo dei suoi dubbi riguardo la genuinità del nummo, tuttavia con quella frase sei sicuramente passato dalla parte del torto.
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  29. Certo, il Cordusio è esaltante anche per l'entusiasmo che si respira in giro. Ma vorrei tornare alla domanda iniziale. Premetto che questo serve per ogni tipologia di monete. Io spendo 80 euro o $ all'anno, ma ottengo in cambio quanto una moneta, è stata pagata in tempi più o meno recenti, ad un bel numero di aste. Inoltre la moneta è ben visibile da entrambi i lati e con la relativa descrizione, peso, bellezza, ecc,, . Sto riferendomi ovviamente ad AC SEARCH. Forse questa non è una buona propaganda per i nostri catalogni italiani, e me ne scuso, ma il risultato che si può ottenere vale tutta la spesa. A ben minor prezzo si possono ottenere discreti risultati di ricerca anche su InAsta che mette aa disposizione le vendite delle sue aste. Forse ce ne sono anche delle altre, ma sicuramente tuttte online
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  30. Che dire! Le ciotole hanno sempre un potenziale! E ieri ci ho azzeccato (penso)! Che pensate di questa monetina? So che la variante e ben riconosciuta, pero o sentito dire di molti falsi... Come condizione e valutazione pecuniaria? Grazie in anticipo, Lorenzo
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  31. Beh che diciamo di quel denario con il ritratto di Vercingetorige ??????????? Sublime è offederlo..
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  32. Per un parere sulle Siciliane chiedo all'amico @borbonik.......a me sembra autentica
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  33. Certo che hai fatto bene...sono pezzi di storia della monetazione di Napoli... un collezionista "puro" ... non può farle rimanere in una "scatola".... A me spesso capita...di prenderle, quando il prezzo è così basso......le porto a casa... e poi al primo ragazzo che intraprende il Nostro stesso cammino verso la numismatica....ne regalo qualcuna; vedessi come sono felici..... !!
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  34. Wheee, ma dopo la Civitas....sei stato a casa di Di Rauso ? ....
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  35. Recuperato durante i lavori di costruzione di un palazzo ad Alessandria, è rimasto intatto per millenni. La tomba potrebbe appartenere a un alto dignitario dell'epoca tolemaica
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  36. Confermo quanto detto da Petronius arbiter. Se non ricordo male, parla solo russo, e trascrive in inglese tramite Google. Vede falsi ovunque. Ha una fissa maniacale per il perlinato delle monete di qualsiasi epoca e nazione, se non è come dice lui la bolla come falsa? Bisogna anche dire che per una questione statistica, prima o poi ne indovinera' una[emoji23][emoji23]
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  38. Temo di darvi una delusione, dopo un pomeriggio passato a prendervela con gli anglosassoni in effetti non potevate saperlo (anche se mi pare che l'utente lo avesse precisato più volte in passato), ma YV_laMoneta è RUSSO e scrive da Mosca Forse conosce poco anche l'inglese, visto che i suoi messaggi sono sintetici al massimo, e devo riconoscere che ha una vera fissazione per i falsi, anch'io mi sono trovato a discutere con lui su monete americane di enorme rarità, visionate e approvate dai maggiori esperti mondiali, e che lui sosteneva essere false. Lungi da me ogni intenzione di difendere con questo la perfida Albione (che ha anche, meritatamente, perso col Belgio ), ma mi sembrava giusto stabilire la corretta versione dei fatti. Buon proseguimento petronius
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  39. Anche se non frequento più tanto ogni tanto leggo. Vi lascio alcune ultime medaglie entrate in collezione
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  40. Anche secondo me è certamente un martello. Oltretutto non è pensabile che i Dioscuri se ne andassero a cavallo con l'ombrello come dei moderni turisti giapponesi.......
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  41. Gorny & Mosch Giessener Münzhandlung > Auction 253 Auction date: 5 March 2018 Lot number: 421 Price realized: 2,600 EUR (Approx. 3,205 USD) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: RÖMER RÖMISCHE REPUBLIK. RÖMISCHE REPUBLIK NACH 211 V. CHR. L. Hostilius Saserna, 48 v. Chr. Denar (3,84g). Mzst. Rom. Vs.: Bärtiger Kopf eines Galliers (sog. Vercingetorix) n. r., dahinter gallischer Schild. Rs.: L HOSTILIVS / SASERN, gallischer Streitwagen n. r., darin Wagenlenker mit Peitsche u. Krieger mit Schild u. Speer. Cr. 448/2a; Syd. 952; Schmuhl, Siegesmonumente Abb. 116. vz Ex Gemini Auktion X, 2013, 183; ex Randy Haviland Collection. Ex Hess-Divo 317, 27, Oktober 2010, Los 755; ex Harlan J. Berk 94, 16. Januar 1997, Los 326; ex Phillip Davis Collection; ex NFA Fall Mail. Estimate: 1200 EUR ILLUSTRAZIONE: VERCINGETORICE SI PRESENTA A CESARE, OLIO SU TELA DI HENRI-PAUL MOTTE
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  42. Si stella davanti al busto, con aegis sulla spalla sx e radiato. Dattari 658 Dikaiosyne AYTTRAIANARICE BGER DAKIKPAR traslasto
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  43. eh purtroppo temo che rimarrà da identificare .. la moneta infatti presenta una curiosa doppia battitura al dritto che purtroppo va a coprire la parte dove dovrebbe esserci la sigla del doge. Un piccolo aiuto lo potrebbe dare la sigla E al rovescio , che stando ai miei archivi potrebbe ( in base agli altri elementi ) corrispondere a Raffaele Adorno o Pietro di Campofregoso..
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  44. Buonasera,posto un acquisto della settimana scorsa che mi soddisfa molto...ultimamente son molto preso ed ammaliato dai piccoli tagli in mistura che arrivano da benedetto xiv a pio vi. cosa ne pensate di questo esemplare? ha un gran bel lustro di conio....ed una buona argentatura. le chiavi son qualcosa di davvero bello un saluto a tutti marco
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  45. Taglio: 2 euro TDR Nazione: Slovenia Anno: 2007 Tiratura: 400.000 Condizioni: qSPL Città: Mantova
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  46. Beh, se parliamo di mere sensazioni....possiamo dire qualunque cosa...dipende quali esperienze ci sono capitate. Personalmente ho la sensazione che i sequestri e i procedimenti penali siano diminuiti perchè non ci sono più transazione di monete antiche tra privati sui siti di e-commerce, transazioni che fino a 5 anni fa erano numerose e venivano tracciate e monitorate sistematicamente dalle Forze dell'ordine, che poi risalivano comodamente alle parti delle transazioni richiedendo i dati ai siti. Ma non posso affermare da ciò, perchè non ho alcun dato generale in proposito, che il fenomeno dei sequestri e dei procedimenti penali per fatti legati alle monete antiche sia in regressione o in espansione. Per quanto riguarda il trattamento dei collezionisti da parte della Cassazione, non vedo francamente quali sarebbero "i principi consolidati" a loro favore, dal momento che finora, come peraltro scritto anche nel Tuo saggio, lo Stato continua ad essere riconosciuto presuntivamente proprietario di oggetti storici potenzialmente provenienti dal sottosuolo nazionale e di cui non si conosce la provenienza, ad eccezione dei casi in cui sia il privato a provare che gli stessi oggetti gli siano pervenuti legittimamente. La provenienza, come è noto, deve essere qualificata; non basta perciò che uno dica di aver preso la moneta da un privato su eBay o in un mercatino per vincere la presunzione di apparenza alla Stato. Concordo pertanto sul fatto che quando il proprietario della moneta dimostra di averla acquisita legittimamente da commerciante, asta, premio di ritrovamento o prima del 1909 la presunzione di apparenza alla Stato venga meno. Non concordo invece che la provenienza ereditaria costituisca tout court (come scritto nel Tuo saggio) una forma di provenienza legittima; mi pare infatti che se il de cuius non potesse dimostrare la legittima proprietà delle monete antiche che lascia in eredità all'erede, quest'ultimo versi nella stessa condizione del suo dante causa, non avendo certamente effetti "sananti" il mero fatto che Tizio (sprovvisto di qualunque documento attestante l'acquisto legittimo dell monete) lasci al figlio Caio quelle stesse monete. Se le monete erano sprovviste di provenienza (e dunque presuntivamente dello Stato) rispetto al de cuius Tizio, continueranno ad esserlo anche rispetto all'erede Caio. Che poi la Giurisprudenza di merito ci metta una "pezza", spesso disattendendo questa rigidità di principi, è sicuramente un fatto. Ho casi di assoluzione di soggetti del tutto sprovvisti di documentazione di acquisto ma ho anche casi di condanna per soggetti che versavano nella stessa situazione. Per fortuna (nostra), molti di questi processi in cui viene assolto il collezionista totalmente privo di documentazione di provenienza per le monete antiche in suo possesso, non finiscono in Cassazione o perchè le sentenze di assoluzione non vengono impugnate o perchè sopraggiunge la prescrizione. E' abbastanza evidente che il problema difensivo si pone quando di fronte ad una denuncia (in genere per ricettazione) e ad un sequestro, il collezionista non è in grado di fornire alcun documento che comprovi le legittimità dell'acquisto delle monete antiche sequestrate (e nei casi di cui mi sono occupato questa situazione e pressoché sempre la regola). Nel momento in cui, invece, il collezionista ha le fatture di acquisto o il trisnonno aveva fatto registrare la propria collezione creata prima del 1909 o le monete sequestrate erano parte del premio di rinvenimento riconosciuto e concesso dallo Stato (che va però documentato dal collezionista), allora è abbastanza evidente che il problema difensivo non si pone. In conclusione, posso tranquillamente raccogliere e anche fare mio l'auspicio che in futuro la Magistratura persegua i fenomeni criminali più efferati e non i collezionisti che comprano qualche monetina antica nei mercatini o su eBay Formulare un auspicio non costa nulla, al pari di esprimere una sensazione. Saluti. M
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  47. E che dire del Museo Numismatico di Atene?? Ho avuto la fortuna di visitarlo da poco ed è eccezionale! Già solo la sede mette i brividi se si pensa che era la residenza di Schliemann, lo scopritore di Troia, realizzata alla fine dell'800 dall'architetto Ziller. Guardate che pezzettini....
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  48. @taglialuca, gli affianchiamo anche la sorella minore di un anno più giovane, una coppia del genere è da paura ?
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  49. Piano I bullion d'argento sono emessi, e garantiti, da nazioni sovrane, quali Stati Uniti, Canada, Cina, tanto per citare le prime che mi vengono in mente, e coniati in base a regolari decreti nelle zecche ufficiali di quelle nazioni. Questa "banconota", chi l'ha emessa? Quale governo ne ha stabilito le caratteristiche e le tirature? Non possono in alcun modo essere paragonate, né i bullion possono essere declassati a "monete di fantasia". Che poi ognuno sia libero di collezionare ciò che più gli piace è del tutto ovvio, ma bisogna distinguere tra ciò che è numismatica e ciò che non lo è, anche se lo sembra, come questa "banconota". Comunque, ecco la mia petronius
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