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  1. eracle62

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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/28/18 in tutte le aree

  1. Amanti del parruccone di Ferdinando IV.....?
    3 punti
  2. E' questo il punto.. Uno strumento indispensabilmente straordinario.. Non sempre ci si rende conto di quello che si ha a disposizione, presi dalla routine, e dallo scontato. Non ci si accoge di avere a disposizione praticamente tutto. Il Forum non è ancora stato utilizzato a dovere, qui c'è il mondo, qui c'è la vita, qui c'è la risoluzione a tutto. E' solo una questione di lettura, di fantasia, di sensibilità, di passione vera, di affinità, di voglia di comunicare, perchè la comunicazione a qualunque livello e su qualsiasi argomento è linfa vitale. E' insito in ognuno di noi il desiderio di dire ci sono... Armiamoci per sconfiggere i tabù, isoliamo i luoghi comuni, e proviamo a stare insieme.. Non esiste cosa più bella che l'unione.. Eros
    3 punti
  3. Buonasera a tutti, questa annata NC mancava in collezione ed ho scovato questa piastra in Austria, Asta VL Nummus. Classificata XF quindi SPL, che ne pensate? Vi piace? Cordiali saluti e buona piastrite a tutti Silver
    2 punti
  4. Ciao a tutti. In allegato invio la risposta di Editalia, pervenutami oggi via pec. Cordialmente. Michele prot. 1178 - 2018 Numismatici Italiani Associati.pdf
    2 punti
  5. Vale 1 euro e 80 centesimi per via dell' usura.
    2 punti
  6. io ci provo con questo:
    2 punti
  7. Io in tutta questa demagogia dei russi brutti e cattivi con tanto di NATO schierata sui confini orientali agitando lo spauracchio di vecchi fantasmi ci vedo l'ultimo disperato tentativo di imporre ancora l'egemonia USA sull'Europa che, volente o nolente, è avviata a diventare un blocco unico autonomo, indipendente ed economicamente competitivo. (Considerando pure che il ruolo degli USA in giro per il mondo si è molto ridimensionato rispetto al passato dopo il bordello che hanno combinato in Somalia, Iraq e Afghanistan...) Ma poi seriamente vi immaginate ancora carri armati russi per le strade di Praga, Helsinki o Vienna??? Siamo realisti... Saluti Simone
    2 punti
  8. ll giudizio in rima mi piace
    2 punti
  9. Salute da alcuni giorni circola sul web questa notizia: https://initalia.virgilio.it/lavori-metro-milano-antico-masoleo-imperiale-21535?ref=libero Salutoni odjob
    2 punti
  10. Infine un quadro di Girolamo da Santa Croce che raffigura il furto di Ermes
    2 punti
  11. Bravo Mario, sempre sul pezzo, anche in questa occasione sarò presente, a meno che... casca il mondo.. Roberto
    2 punti
  12. La seconda ha un argentatura davvero bella, la foto non rende..
    2 punti
  13. Un testo che cercavo da tempo...reperito a buon prezzo in una libreria tedesca
    2 punti
  14. Ciao. Il CD della N.I.A. mi ha autorizzato ad inviare la nota a Editalia e, per conoscenza, al MNR. Un Consigliere mi ha anche segnalato che dietro il collo di Antonio è presente il marchio dell'azienda (una "navicella") e la lettera "E" (iniziale di Editalia) ruotata di 90° in senso antiorario. La nota è stata trasmessa ai destinatari via pec oggi 21.6. alle ore 17.55.43 a Editalia e alle ore 17.55.51al m.n.r. Entrambe le pec risultano correttamente consegnate. Il testo della nota è riportato qui sotto: ------------------------------------------------------------- Trasmissione via pec: Spett. le EDITALIA S.p.a. pec: [email protected] Piazza della Enciclopedia Italiana, 4 00185 – R O M A e, p.c. Trasmissione via pec: Alla Direzione del Museo Nazionale Romano pec: [email protected] Via Sant'Apollinare, 8 00186 – R O M A Oggetto: riconiazione in oro del denario di Antonio e Cleopatra. Gentili Signori, Vi scrivo a nome della N.I.A. (Numismatici Italiani Associati) per richiamare la Vostra attenzione su una recente iniziativa commerciale rientrante nella proposta denominata “La Storia della moneta - Roma Antica – Antonio e Cleopatra” All'indirizzo internet: http://www.editalia.it/monete-roma-antica/?utm_source=[Storia Lira 2016] Affiliation&utm_medium=Ediscom_2018&utm_campaign=RomaAntica&sr=AFFILIATION_Ediscom_RomaAntica la società Editalia S.p.a. rende pubblica la notizia che, d'intesa con la Zecca dello Stato, promuove la vendita della riconiazione in oro, a partire da calchi diretti eseguiti sull'originale, di un'importante e rara moneta classica quel è il denario di Antonio e Cleopatra, il cui esemplare originale è custodito presso il M.N.R. di Roma, Ente che favorisce questa iniziativa mettendo a disposizione la moneta per l'esecuzione dei calchi. Di detta riconiazione, la citata pagina web di Editalia fornisce anche un'immagine del riconio in oro, sul quale non sembrano però essere stati incisi né la dicitura “copia” (o espressioni equivalenti), né il titolo dell'oro, ma soltanto il simbolo della società (una navicella) e la lettera “E”, entrambi visibili dietro il collo di Antonio. L'Associazione scrivente, raccogliendo il disagio manifestatole dai soci Collezionisti, Studiosi, Commercianti e semplici Appassionati Numismatici per questa ed altre simili iniziative, è fortemente preoccupata che la diffusione di materiali numismatici quali quelli proposti, ove non espressamente “punzonati” con le opportune indicazioni che ne consentano un'immediata individuazione - quali riconi - da parte di tutti, (indicazioni, fra l'altro, imposte espressamente dalla legge per la vendita di riconiazioni di monete in metalli preziosi) possano generare, nel migliore dei casi, confusione sulla natura delle stesse e, nel peggiore, si prestino ad essere utilizzate nel tempo (ma meglio sarebbe dire: “spacciate”) dal mercato antiquario meno avveduto, come monete originali, unicum, estreme e rarissime rarità numismatiche ecc. In tale ottica, Vi chiediamo pertanto di accertarVi che tali materiali vengano posti in vendita nel rispetto delle normative vigenti, certi che abbiate anche Voi a cuore la tutela del mercato numismatico e che siate concordi nel favorire l'immediata individuazione di quanto viene proposto al Pubblico, senza lasciare il minimo spazio ad equivoci o interpretazioni scorrette sulla natura del suddetto materiale. Certi che vorrete riservare alla presente la Vostra attenzione, porgo anche a nome della N.I.A. i miei migliori saluti. Cagliari, 21 giugno 2018. Numismatici Italiani Associati Il Presidente Michele Cappellari --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Vi terrò informati in merito ad eventuali risposte. Saluti. Michele
    2 punti
  15. Il culto di Giove Appennino (o Penninus) si deve collocare presso il santuario-tempio ubicato vicino alla via Flaminia tra Gubbio (PG) e Cantiano (PU) - Scheggia (PG) . (Menziono entrambe le località di Cantiano e Scheggia, in quanto ancora ci sono delle problematiche sulla effettiva e precisa posizione). Questo luogo di culto era dedicato inizialmente ad una divinità degli antichi Umbri, Giove Grabovio, e si può ipotizzare che fosse il santuario dei 12 popoli Umbri che formavano la tota di Ikuvium. A parziale conferma di ciò si sottolinea che le famosissime Tavole eugubine (tavole in bronzo contenenti il testo italico più lungo finora mai ritrovato, di natura religioso-rituale) furono ritrovate proprio in quest'area. In principio quest'area sacra doveva essere formata semplicemente da un'ara per i sacrifici e da alcuni grandi alberi consacrati alla divinità. In seguito ai contatti ed agli scambi economici e culturali con le genti Etrusche anche le popolazioni di Ikuvium decisero di aggiungere all'altare dei sacrifici un naos dove collocare una statua o un'immagine della divinità. Si ipotizza che la struttura del primitivo tempietto fosse molto probabilmente ispirata a modelli etruschi come si evince da un frammento di fregio del tempietto datato IV secolo a. C. raffigurante il profilo di un uomo, forse un sacerdote del culto.
    1 punto
  16. Buonasera, ecco un bel testone primo tipo di gregorio che per conservazione e patina non son riuscito a lasciar andare. che ve ne pare? grazie a chi commenterà marco
    1 punto
  17. Ciao a tutti..da poco aggiunto..sempre Filippo III ma, stavolta, un due cavalli con corona e scettri..anch'esso raro..commenti? Saluti Eliodoro
    1 punto
  18. Non capisco molto bene queste monete. La mia ipotesi PISA, Federico II, 1350-1406. Quattrino.
    1 punto
  19. Sotto Filippo III di Spagna..dal 3 cavalli a scendere, sono monete rarissime; molti non le considerano, quelle pochissime volte che appaiono, tenuto conto della loro bassissima conservazione....ma i veri collezionisti, per chiudere le loro collezioni, o per metterne un pezzo da parte, non si fanno di questi problemi.... || Bravo @eliodoro
    1 punto
  20. Chiudo "a tempo determinato" la discussione.
    1 punto
  21. Amiga 2000 in HDMI su schermo LED 24" ... Sfiderei chiunque a riconoscerla, se non fosse per l'ultima immagine... :D
    1 punto
  22. L'immagine di un cacatua bianco australiano, appena scoperta in un fondo della Biblioteca Vaticana in un manoscritto risalente alla Sicilia del XIII secolo, sconvolge la visione di ciò che sappiamo del Medioevo, secondo la ricerca dell'Università di Melbourne, pubblicato su «Parergon Journal» Ed è proprio questo risultato che rivela che esisteva un commercio con l'Australia settentrionale e nelle vicinanze, già esistenti a quell'epoca, collegate alle rotte marittime e, via terra, in Indonesia, Cina, Egitto e, più lontano, in Europa. Le quattro immagini della famiglia Cacatua bianco nel libro Venandi cum Avibus Art (caccia agli uccelli d'arte), di proprietà dell'imperatore del Sacro Romano Impero Federico II di Sicilia ed è datato tra il 1241 e il 1248. Questi disegni colorati sono di 250 anni prima di quella che si credeva essere la più antica rappresentazione europea di un Cacatua, datata nel 1496 nella pala d'altare Madonna della Vittoria di Andrea Mantegna. Secondo il racconto della ricerca '' Phys ha avuto luogo quando tre studiosi che lavorano presso l'Istituto finlandese a Roma erano interessati al tema dopo aver letto un articolo sulla pittura di Mantegna pubblicato nel 2014 da Heather Dalton, Scuola di Studi storici e filosofici dall'università di Melbourne. La collaborazione tra tutte le parti (Dr. Dalton, Pekka Niemelä, Jukka Salo e Simo Orma) ha rivelato che era probabile che il cacatua era stato un Tritone femminile, una delle tre sottospecie di Cacatua con cresta gialla, il che significa che l'uccello era originario dell'Oceania. Il testo in latino accanto a una delle immagini rivela che l'uccello era un dono del quarto sultano ayyubico d'Egitto a Federico II, che si riferiva a lui come il "Sultan di Babilonia". Il cacatua avrebbe lasciato l'Australia (o i suoi dintorni) per il Cairo e poi sarebbe finito in Sicilia, un viaggio che sarebbe stato, soprattutto, terrestre e avrebbe richiesto diversi anni. "Sebbene questa parte del mondo (Oceania) sia ancora considerata l'ultima scoperta, questa visione eurocentrica è sempre più sfidata da scoperte come questa", afferma Dalton. "Piccole imbarcazioni navigavano tra le isole comprando e vendendo tessuti, pellicce e animali vivi prima di raggiungere i porti in posti come Java, dove vendevano le loro mercanzie ai mercanti cinesi, arabi e persiani", continua. "Il fatto che un cacatua arrivò in Sicilia durante il XIII secolo mostra che gli operatori in Australia settentrionale facevano parte di una rete fiorente che ha raggiunto l'Occidente, il Medio Oriente e oltre", conclude la ricerca oggetto l'Università di Melbourne . (traduzione alla buona di un articolo in spagnolo) Chissà se un giorno verrà scoperto in Australia un tarì che aveva fatto la strada inversa ... ?
    1 punto
  23. ti posto un link dove spiega anche con immagini la coniazione di un incuso (il dritto incuso al rovescio) e sulle contromarche http://manuali.lamoneta.it/MoneteRepubblicane/MONETE SERRATE.htm
    1 punto
  24. 1 punto
  25. Ciao @ARES III , pochissimi e concisi accenni della Storia Augusta sul presunto Tempietto di Giove Appennino , dico presunto perché in entrambe le citazioni non viene nominato espressamente Giove Appennino ma solo un oracolo , citazioni entrambe riferite alle Vite di Claudio II e Aureliano , li riporto integralmente , per Claudio II , X : "Interrogo' poi anche un oracolo sull' Appennino e ne ebbe questi vaticini < Tre estati ti vedranno Re del Lazio > (in riferimento alla durata del suo Impero) , E a riguardo dei suoi posteri : < Alle loro imprese non porro' alcun limite ne' di spazio ne' di tempo > E a riguardo di suo fratello Quintillo che gli voleva associare all' Impero : < I fati lo faranno soltanto vedere al mondo > Per Aureliano a proposito di un abbigliamento di una statua di Giove da porre all' interno del Tempio del Sole in costruzione a Roma : < ……..secondo le prescrizioni dell' oracolo dell' Appennino > Questo e' tutto quanto sono riuscito a trovare sul Tempio di Giove Appennino .
    1 punto
  26. Ripeto il concetto espresso più sopra: la moneta mi pare non abbia nulla di strano. E con questo intendo non solo che è genuina, ma anche che non vedo alcuna decentratura apprezzabile (misurando a monitor un'immagine ingrandita di 4 volte e mezzo rispetto alla grandezza naturale, ho rilevato una decentratura di un paio di mm; va da sè che la reale decentratura è a livello di decimi di mm, ossia del tutto irrilevante).
    1 punto
  27. Ciao @ARES III , complimenti per aver aperto un post di grande interesse archeologico ma localmente molto specifico , tanto da risultare di difficile soluzione ; il Tempio delle fonti del Clitunno era dedicato in antico al dio Giove Clitunno ma , come giustamente fai notare , non e' identificabile con quello dedicato al vicino Tempietto di Giove Appennino , si puo' ipotizzare che il Tempietto delle fonti del Clitunno sia stato ricostruito dai Longobardi nell' VIII secoli con i materiali in parte presi dall' altro Tempietto di Giove Appennino e dedicato come Chiesa a San Salvatore , questo giustificherebbe la diversita' delle colonne del Tempietto . Sull' architrave si trova la presente iscrizione in caratteri alto medievali : SANCTUS DEUS ANGELORUM QUI FECIT RESURRECTIONEM SANCTUS DEUS APOSTOLORUM QUI FECIT REMISSIONEM SANCTUS DEUS PROPHETARUM QUI FECIT REDEMPTIONEM Dio santo degli angeli che ha effettuato la resurrezione Dio santo degli apostoli che ha effettuato la remissione dei peccati Dio santo dei profeti che ha effettuato la redenzione Per quanto riguarda il paganesimo o cristianesimo del tempietto del Clitunno , occorre ricordare che il cristianesimo nell' VIII secolo nel centro Italia , specialmente in Toscana ed Umbria , era ancora ben lungi dall' essere assorbito dalle popolazioni agricole locali , ancora ben legate ai radicati riti pagani . Non mi risulta che esistano monete , o perlomeno sopravvissute , dedicate a Giove Appennino ; per quanto riguarda in generale il tema principale del Post , non saprei aggiungere altro su quanto hai scritto e su quanto riporta : https://it.wikipedia.org/wiki/Tempio_di_Giove_Appennino https://comunicare56.wordpress.com/pubblicazioni-sui-nostri-territori/giove-appennino-il-catria-e-luniversita-delle-xii-famiglie-originarie-di-Chiaserna/ Ti informero' a breve su quanto riporta la Storia Augusta a proposito del Tempio di Giove Appennino . Un saluto
    1 punto
  28. Mi sta venendo voglia di studiarle (e, ahimè, collezionarle)...poi vista la identificazione ingenua che ho proposto per massimo amo invece di Galerio mi devo riscattare!
    1 punto
  29. Questo invece deve essersi rifatto ai Simpson
    1 punto
  30. 1 punto
  31. è un denario brockage (il dritto incuso al rovescio) di Q. Lutatius Cerco Riferimento: Crawford 305/1 http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G251/1
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  32. E com è ora...la città di spalato(palazzo)..
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  33. Il 1750 recita: Augusta Aug Antonini......mentre la tua 1751 : Lucilla Augusta. ?
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  34. Direi anche Massimiani come se piovesse, vista la seconda ? Molto belle, anche per chi come me colleziona tipologie diverse
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  35. Ecco L'Inno omerico ad Ermes, IV, 1-1883, che racconta il furto dei buoi da parte di Ermes Canta Ermes, Musa, di Zeus e Maia, il signore di Cillene e dell’Arcadia ricca di pecore, il supremo messaggero degli dei, il figlio di Maia, dico, – la venerabile ninfa dai bei capelli -, e di Zeus, lei che i beati fuggiva, dimorando nell’antro tutto ombra; qui, il Cronide alla ninfa era solito unirsi a notte profonda, – mentre il sonno abbracciava Era dalle bianche braccia -, di nascosto dagli dei e dagli uomini. Ma quando Zeus compì il suo piano, – e per lei il decimo mese passò nel cielo -, da solo fece luce e illustre fu l’opera: ella generò un figlio astuto, ingannatore, ladro, guida di buoi, padrone dei sogni, spia notturna, custode di porte, presto famoso fra gl’immortali. Nato all’aurora, a mezzogiorno suonava la lira, a sera rubava i buoi di Apollo arciere, il quarto del mese generato da Maia padrona. Ermes da poco alla luce non rimase a lungo nella culla, ma si alzò e andò in cerca dei buoi di Apollo, oltrepassando la soglia dell’antro. Là trovò una tartaruga, e gioia lo prese. Per primo creò una tartaruga sonora. Se la trovò sulla porta del cortile, brucava erba, e lenta muoveva. Il veloce di mente la vide, rise e disse: “Che fortuna! Salve, carissima, ti si batte quando si danza, sai? Compagna di banchetto, felice bestiolina: chi ti porta qui, bel giocattolino? Hai un guscio variopinto, tartarughina; ti prenderò, bella mia, e porterò a casa; mi servirai, e non ti disprezzerò; tu gioverai a me prima che ad altri. A casa meglio stare che fuori fra i pericoli. Mi terrai lontano dal tristo maleficio, da viva; se invece tu morissi, ah come canteresti!”. Sollevatala, subito andò verso casa, in mano l’amabile gingillo. Poi, premendo con bulino di ferro, la perforò nel molle. Come quando fulmineo un pensiero penetra il cuore di un uomo assai afflitto, o quando lampi emettono gli occhi, così il luminoso Ermes meditava parola e azione. Tagliò con garbo delle canne e le ficcò nel guscio della tartaruga entrando dal dorso. Poi, l’ingegnoso, tese intorno una pelle di bue e vi fissò due bracci, uniti da un ponte, e tirò sette corde sinfoniche di pecora. E quando finì, in mano il bel giocattolino, provò col plettro una per una le corde: risuonò acutissimo; e il dio cantava – dolcemente improvvisando, come i giovani durante la festa gareggiano chiodo a chiodo – di Zeus e di Maia dalle belle scarpe, come un tempo si accoppiavano, e così illuminava la sua nobile stirpe; in subbuglio le ancelle e la splendida dimora della ninfa, e i tripodi della casa e i perenni lebèti. E mentre cantava, già altro meditava. Depose nella culla la curva lira; e, smanioso di carne, schizzò dalla stanza profumata, per stare di vedetta, macchinando un inganno profondo, come i ladri nella notte nera. Il sole entrò sotto terra, nell’Oceano con cavalli e carri. Ed Ermes di corsa giungeva ai monti della Pieria, dove i buoi degli dei avevano la stalla e pascolavano nei prati inviolati. Ermes, dall’occhio acuto e rapido, ne rubò cinquanta. Li spingeva ubriachi attraverso il terreno sabbioso, cancellava le loro orme: memore dell’arte dell’inganno; gli zoccoli invertiti, davanti dietro, dietro davanti: lui frontale. E subito, sulla sabbia del mare, si mise ad intrecciare con i giunchi sandali che non si possono dire, incomprensibili, cose meravigliose: univa tamerici e rami di mirto. Poi legò insieme un fascio di quella verzura, senza fare danno strinse ai piedi i sandali leggeri con le foglie, che egli stesso, la gloria, aveva spiccato, per nascondere il ritorno dalla Pieria, come chi si affretta per un lungo viaggio, contando su se stesso, unicamente. Ma un vecchio dalla sua vigna fiorente lo vide che correva verso la pianura, attraverso Onchesto adagiata sull’erba; per primo Ermes gli si rivolse: “Vecchio incrocchiato che zappi, certo molto vino avrai a fine raccolta: ma, anche se hai visto, non hai visto, se hai udito, niente hai sentito; stai zitto, il tuo è sicuro”. Così parlò. E spinse i buoi testa grossa. Per quanti monti ombrosi, e quante vallate tonanti e campi fioriti si avanzò la testa gloriosa. Nera soccorrevole era passata la divina notte quasi tutta; presto l’alba maestra; da poco in cielo la luna, figlia di Pallante megalomane, quando Ermes al fiume Alfeo sospinse i buoi, che freschi giunsero alla stalla e agli abbeveratoi dinanzi a uno splendido prato. Là, fece pascere i buoi, poi tutti nella stalla, – mangiavano trifoglio e cipero umido -, raccolse molta legna e impastò le mani nel fuoco. Prese un bel ramo di alloro e lo fece girare in un ramo di melograno, tenendolo fra le mani: ne scaturiva un soffio caldo. Ermes per primo mandò nel sopramondo fuoco e mezzi per accenderlo. Raccolse molta legna secca e compatta e la custodì in un fosso sotterraneo. Lampeggiò la fiamma, lanciando lontano la folata del fuoco, che forte bruciava. E mentre Efesto accendeva il fuoco, egli trascinò fuori due buoi mugghianti, vicino alla fiamma – aveva grande forza -: li gettò entrambi a terra, sul dorso, ansanti; poi, piegatosi, li girò, e toccò loro il tempo. Aggiungeva un lavoro a un altro, tagliando le carni pingui di grasso, e dopo averle infilzate insieme al dorso negli spiedi di legno, le arrostiva col nero sangue spurgato dalle viscere. Queste cose rimasero lì. Invece, tese le pelli su un’aspra roccia, dove tuttora giacciono. Dopo Ermes lieto poggiò le belle carni su una pietra larga e levigata e tagliò dodici parti assegnandole a sorte: rese ciascuna un dono perfetto. Allora Ermes voleva per sé le sacre carni: l’odore lo tormentava – ed era un immortale -; tuttavia non le mangiò, e quanto le desiderava. Ma conservò nella stalla e appese alte grasso e carni, trofeo del furto recente; poi, elevato un cumulo di legna secca, gettò nel fuoco zampe e teste. E compiuta ogni cosa come conveniva, buttò i sandali nell’Alfeo, fece morire la brace, coprì di sabbia la cenere nera. Per tutta la notte, la luna in alto splendette. Subito dopo raggiunse le cime luminose di Cillene, all’alba: nessun dio, nessun uomo nel lungo cammino né cani. Ermes, curvandosi, entrò dalla serratura come brezza, come nebbia. Difilato giunse nell’intimo della grotta, a passo lieve, senza far rumore. E subito saltò nella culla, con le spalle fasciate da bimbino, con una coperta sulle ginocchia, nella sinistra la tartarughina. Ma il piccoletto era un dio – non sfuggì alla madre, la dea: “Ma cosa fai, diavolino, da dove arrivi, a quest’ora, spudorato? Credo proprio che fra non molto in catene passerai per quella porta passerai per le mani di Apollo finirai fra pochissimo di fare il furfante per le valli. Torna indietro! Tuo padre ha generato un aborto per uomini e dei”. Ermes di fino: “Mamma, perché vorresti spaventarmi, non sono un bambino, che nulla sa di monellerie, non sono timoroso, né temo i rimbrotti della mammina! Piuttosto mi impossesserò dell’arte migliore, pensando a me e a te per sempre; né noi due soli fra gli dei sopporteremo – senza offerte, senza preghiere – di restare qui, come tu comandi. Meglio essere per sempre uniti agli immortali – ricco, ricchissimo, sfamato – che poltrire a casa, – che dico – in questa grotta buia; e, quanto all’onore, avrò gli stessi diritti di Apollo. E se mio padre non me li concederà, io stesso, io proprio io proverò – e ci riesco – ad essere il capo degli ingannatori. E se Apollo mi cercherà, altro guaio e più grande lo aspetta. Infatti, andrò a Pito e penetrerò nel suo grande santuario; di là molti e bellissimi tripodi e lebèti ruberò, e oro, e molto ferro infuocato e molti abiti; vedrai…”. Così parlavano Ermes e la madre.
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  36. Io mi aggiungo alla discussione fra un pianto e l'altro pensando ai decenni passati da allora... Ma io negli anni '80 avevo preferito l'ET3 al PX... Con tanto di cupolino, sella yankee e cavalletto traverso.. chiodo e ray-ban..
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  37. Non si vive di sole monete...ci sono anche i libri sulle monete! Ecco un'altra opera bramata da tempo e acquisita a buon prezzo, è dei primi anni ottanta ma è ancora molto importante, altre opere complessive sulla monetazione antica calabrese non ne esistono...
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  38. Per un inquadramento iconografico :
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  39. Roma Numismatics Ltd > Auction XV Auction date: 5 April 2018 Lot number: 274 Price realized: 800 GBP (Approx. 1,120 USD / 916 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: Cilicia, Tarsos AR Stater. Circa 425-400 BC. Persian Satrap on horseback right, holding lotus-flower; ankh-symbol to right / Aramaic TRZ above naked hoplite, wearing crested Corinthian helmet, kneeling to right, holding lance and shield; ankh-symbol to right, all within square border of dots and shallow incuse. Cf. SNG France 219-220 (Ankh to left). 10.56g, 21mm, 1h. Near Extremely Fine. Very Rare, and exceedingly well preserved for the type. From the collection of D.I., Germany, purchased before 1992. Estimate: 1000 GBP
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  40. Dalla lettura de: LE MONETE ANONIME DI VENEZIA del Papadopoli, trovo conferma che il tuo bagattino è una variante censita al n° 23 (nel pomeriggio spero di poterti inviare la relativa tavola); quindi prescinde dall'elenco che ti ho fatto sopra. Questa variante prevede infatti la scritta °L ° A ° ° R ° C ° e nell'esergo la lettera M (massaro non identificato e segnato come "?") E' una bella particolarità, una delle tante esistenti per questa tipologia di monetina (parecchie decine); non credo che ciò apporti maggior valore, anche considerate le condizioni, comunque da evidenziare! Complimenti e saluti luciano
    1 punto
  41. Più lo analizzo e più mi rendo conto che la passione porta sempre a grandi risultati..
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  42. intendo dire che cambia la classificazione RIC essendo un sesterzio: è RIC 1751 come questo Lucilla, Gemahlin des Lucius Verus 163-169 (+182). AE-Sesterz 28,69g. Pallabüste n.r. LVCILLA - AVGVSTA / I V N O - REGINA - S - C Iuno regina steht n.l.; l. Pfau. RIC 1751, BMC 1208, C. 43. von Grunow in Berlin, 1989
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  43. Segnalo un evento molto importante in cui sarà presente un nostro caro amico. Della serie zitti zitti ma ci diam da fare. Non mi resta che fargli i complimenti. Chapeau @mfalier
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  44. Purtroppo si sta parlando di aria fritta. Quello che si può dire per certo é che 7500€ per un qFDC vero e pieno sono un ottimo prezzo. Chi dice che li ha qFDC a quella cifra oggi, o non li ha, o non ci capisce molto, oppure é molto fortunato. E si spera nella terza ipotesi ovviamente. In questi casi é sempre d'uopo dire: vedere cammello. Perchè poi spesso e volentieri si scopre che non é proprio come viene raccontata, per i motivi che avete già sopracitato, o anche per altri, tipo note in perizia non nominate o altro ancora... Per il resto la discussione in mancanza di dati oggettivi, rimane fine a se stessa.
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  45. ASTE MEDAGLIE PAPALI - MAGGIO 2018 Nelle aste del maggio 2018 la proposta di medaglie papali più significativa è stata di NOMISMA con circa 90 lotti ed una buona distribuzione dalla medaglistica antica a Papa S. Giovanni XXIII. Sono stati aggiudicati circa il 50% dei lotti con percentuale modesta per la medaglistica fino a Pio IX ( a fronte di prezzi base abbastanza difensivi) e risultati brillanti per medaglie di Leone XIII, Benedetto XV, Pio XI, Giovanni XXIII. Per le medaglie di inizio 1800 meritano comunque segnalazione - Pio VII - Straordinaria liberazione prigionia - argento - € 900+diritti; Pio VIII - Medaglia straordinaria argento - opus Davilli - € 1.900+diritti. Nelle medaglie annuali in argento da Leone XIII e Pio XI si è registrato un prezzo medio superiore a € 150+diritti. Sostenuti sono stati anche i prezzi di aggiudicazione di alcune straordinarie di S. Giovanni XXIII. Per le medaglie in oro i risultati venduto/invenduto sono alterni, ma merita citazione la aggioudicazione della medaglia di Pio VIII - annuale anno II - per € 28.000+diritti. Anche MUNZZENTRUM RHEINLAND ha messo in vendita una bella collezione di medaglie con una selezione di circa 240 medaglie papali, abbastanza interessante e con buona presenza di grandi moduli. Le aggiudicazioni sono risultate intorno al 40%, ma aumentano al 50% per i 180 lotti fino al pontificato di Giovanni XXIII. Le medaglie più importanti avevano quotazioni equilibrate; comunque penso che il collezionismo abbia potuto acquistare qualche pezzo non comune a prezzo conveniente. Tra le medaglie aggiudicate cito: - Leone XIII - Massimo modulo Altare Basilica S. Giovanni - bronzo - € 900+diritti; - Gregorio XVI - Cascate Aniene - opus Lorenz - bronzo- con astuccio - € 450+diritti; - Pio IX - Ospitalità napoletana - opus Arnaud - bronzo - con astuccio - € 450+diritti. Le altre aste del mese avevano proposte limitate. WAG nella consueta asta mensile on line offriva circa 35 medaglie con prevalenza dei riconi Mazio in bronzo, aggiudicati quasi in toto con prezzo medio di € 50 + diritti: INASTA nella asta battuta è stata insolitamente parca a differenza del consueto , limitando l'offerta a circa 10 lotti venduti quasi in toto, nell'ambito dei quali segnalo: - Leone XII - annuale argento anno V - € 400 +diritti; - Gregorio XVI - Straordinaria quadro Guido Reni - argento - q.SPL - € 350+diritti. WANNENS, nuova casa di aste, h messo in vendita un gruppo di decorazioni pontificie, vendute in ottima percentuale a prezzi superiori alla base e abbastanza sostenuti. Quanto alle offerte occasionali cito la bella medaglia straordinaria in argento di Clemente XI - Per la elezione - opus Vestner, aggiudicata da NAC per € 650+diritti, e aggiungo le aggiudicazioni a prezzi veramente sostenuti di medaglie in argento di Clemente XI e Pio IX dell'asta HIRSCH , già riprodotte da Fabio con separati post. Sono resultate invendute in asta SINCONA la medaglia estremamente rara della Sede vacante 1878 del Camerlengo Pecci in bronzo (base F.SV. 1800) e la medaglia in argento, anch'essa rara, del Vice Camerlengo di Sede vacante 1823 Bernetti (base F.sv, 1.000). Hanno avuto buone quotazioni nelle aste Stack e Album medaglie annuali in bronzo di Pio IX, Leone XIII, Pio X, Pio XI.
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  46. Mi piacerebbe proprio conoscere il genio numismatico, pardon, di “marketing, dietro tutte queste iniziative di ‘riconiazione’. Una volta la Libreria dello Stato offriva alcuni tra le piu’ pregevoli e ricercate pubblicazioni stamate in Italia. Dalla collaborazione ( fusione?) con Editalia in poi si sono susseguite iniziative a dir poco discutibili che hanno dato adito a decine di proteste indignate, lettere di avvocato se non addirittura procedimenti giudiziari da parte di ignari sottoscrittori indotti a pagare prezzi eccessivi per opere per le quali non avrebbero speranza di recuperare il prezzo speso. Adesso addirittura viene proposta una riproduzione in oro di un denario romano d’argento. Una paccottiglia da gadget che non mancherà di finire in qualche asta tedesca ( dove pasa di tutto ) descritta come inedito e con stima a 4 zeri ( successo con la riproduzione di un raro fiorino da parte di una banca toscana che tra l’altro aveva - ben visibile - la famosa “C”). D’altra parte invece il Poligrafico non da’ i fondi invece per stampare i bollettini che stanno catalogando le varie parti della collezione ex Reale - oggi purtroppo esistenti solo in formato digitale ( e pochissime copie per le istituzioni) - che invece sarebbero richiestissimi da collezionisti e studiosi in formato finalmente cartaceo. Il Poligrafico naturalmente ci farebbe ben meno soldi rispetto a questa paccottigliae cosi per la ragion di lucro viene sacrificata - inopinatamente - la ragion di cultura.. chi diceva ‘mala tempora currunt’ ..?
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  47. Guarda @ART non è che sono un sostenitore o parente o un amico di Putin, però ritengo che un Paese come l'Italia a vocazione commerciale deve essere naturalmente cordiale (non accondiscendente) con tutti, anche con coloro che magari non andremmo a cena insieme. Ti sei scordato però che interscambio commerciale con la Russia non è solo energetico, tutt'altro : noi esportiamo/esportavamo prodotti agroalimentari (settore questo strategico per noi, che viene penalizzato dalle contro-sanzioni russe), oltre che moda, design , ........ cioè il made in Italy. Se la Svezia, lo UK e i Paesi Baltici non esportano così tanti prodotti alimentari in Russia, quindi le contro-sanzioni russe gli fanno un "baffo" e vorrebbero andare avanti ad oltranza. Ho conosciuto imprenditori agricoli che avevano aziende molto solide economicamente, ma dopo le contro-sanzioni russe hanno iniziato ad andare in perdita e dopo poco tempo sono stati costretti a chiudere o a svendere (indovina a chi: ad imprenditori europei provenienti da Paesi che volevano le sanzioni alla Russia. NATURALMENTE E' SOLO UN CASO, però ai signori che hanno dovuto chiudere andiamolo a raccontare che le sanzioni UE contro la Russia sono state fatte nell'interesse anche loro). Inoltre sulla questione degli alleati UE, proprio ieri abbiamo avuto un'altra riconferma di come la pensano in fin dei conti su di noi (giusto o sbagliato, Oettinger si è arrogato ad essere superiore che elargisce la morale ai cittadini italiani, ma con quale diritto ?). Ripeto il gasdotto Germania-Russia si può fare giuridicamente, ma allora la morale dell'UE dove la mettiamo, per non parlare che ciò sì che aumenterà la dipendenza energetica dalla Russia. Però lo fanno i tedeschi quindi va tutto bene ....... invece ad esempio la centrale nucleare ungherese di Paks che Rosatom costruirà fra due anni è stata ostacolata vivamente dall'UE in quanto dicono che aumenterà la dipendenza energetica dalla Russia (i casi sono due: o sono schizofrenici da ricovero o scelgono cosa dire e a chi). Il punto è che se siamo un'Unione tutti sono uguali (naturalmente nell'ambito giuridico che è stato concesso all'Unione) e non ci sono Paesi che si mettono in cattedra e vogliono fare la morale agli altri. Mi viene in mente ad esempio che anche per adottare l'Euro solo 2 o 3 Paesi rispettavano le condizione economico-giuridiche stabilite, mentre tutti gli altri sono entrati grazie a varie manovrine finanziarie creative (furbetti no?) tra cui anche la Francia che negli ultimi periodi/anni ci tratta sempre con sufficienza come se si credesse anche lei una specie di Germania .........ma non lo è neanche lontanamente.
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