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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/24/18 in tutte le aree

  1. Nel 1465: Il soldo genovese sta a quello milanese come 2 a 3. 1490-1499:Il testone a Genova vale soldi 15 e pesa 10,198 (di cui fino 9,696). Nel 1493 circola il grossone a soldi 20, che è la lira effettiva genovese di argento, del peso di 13,344 (di cui fino 12,778). Nel 1498 e nell’anno successivo continua il calo di peso, sicchè la lira va a gr. 12,472. 1507 Il testone da 1 lira pesa gr. 12,342 (peso del fino 11,828), 3 di essi equivalgono ad un ducato d’oro. 1522 il testone è al corso di 18 soldi. Da questa data ha lo stesso valore di quelli di Milano, Savoia-Piemonte, ecc.. Quanto sopra dalle annotazioni numismatiche di Pesce. Poi aggiungo che il 10 aprile 1507 successe che Paolo da Novi prese il potere, con un colpo di mano, ai francesi e Luigi XII se ne indispettì alquanto tanto che il 27 aprile Paolo Da Novi fu subito deposto. In quei 17 giorni riuscì a coniare un testone molto particolare https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GEV41/1 …..eh …avercelo…. A seguito di tali avvenimenti Luigi XII rientrando da Porta D’Archi, con parata trionfale fino a San Tommaso, trovò nuovamente la città ai suoi piedi, umiliata. Dobbiamo riconoscere che nella sua vendetta fu anche generoso: chiese 300.000 ducati per i danni di guerra ma si accontentò di 200.000. Il pagamento però doveva avvenire entro 14 mesi con un primo immediato versamento di 40.000 per costruire la fortezza di Capo Faro che chiamerà la Briglia. Infine, per somma umiliazione, sostituì sulle monete l’antico simbolo del castello genovese con il suo segno regio: lo scudo di Francia. La cosa suscitò molta amarezza nei Savi i quali, per agevolare i cittadini obbligati a fare vistosi versamenti, dovettero chiudere un occhio sulle diminuzioni del titolo e del peso della moneta e del suo aumento del prezzo. Questo da Federico Mario Boero. Ecco io credo che questo testone fu coniato in occasione di queste vicende tra il 1507 e il 1508 dopodiché sono intervenuti i testoni modificati di Luigi XII, di peso maggiore, e con un “testone leggero” che sembra un collegamento tra i due tipi di cui stiamo parlando. Saluti
    3 punti
  2. Quell'anziano collezionista mi aveva avvisato di non pulire mai le monete e in particolare le 10 lire perchè l'italma è pericolosissimo e può dare delle reazioni anomale, ma io non gli ho creduto ed ecco il risultato! Saluti Simone
    2 punti
  3. Le letture delle discussioni di Lamoneta non sono certo il parametro, ma comunque uno dei parametri secondo me da considerare, soprattutto nel tempo. Ho voluto vedere un po' tutte le sezioni e mi sono segnato qualche numero che magari potrebbe portare a qualche riflessione collettiva, ovviamente ci sono discussioni partite nel 2004 e queste sono più avvantaggiate, vediamone qualcuna, in fondo e' anche un omaggio per alcune che potremmo definire storiche. Ce ne fossero altre sfuggitemi e degne di attenzione segnalatele. In Bibliografia abbiamo una super top con Elenco libri con 281.000 letture, direi un bel segno. Argomenti specifici segnano numeri importanti come in Monete romane repubblicane Eid Mar con 45.000 letture, ma anche in Monete greche abbiamo Le monete più attraenti di Alessandro Magno con 120.000 letture e Le più belle rappresentazioni di guerrieri con 51.000 letture. Nel medievale abbiamo diverse top, su tutte Denari di Lucca con 165.000 letture, seguita da Denari di Genova con 102.000 letture e I primi grossi italiani con 46.000 letture. Nelle sezioni Speciali ci sono dei bei numeri in Medaglie Pontificie nelle aste appena trascorse con 43.000 letture, I falsi nelle monete napoletane e siciliane con 45.000 letture, ma anche le tessere hanno una Tessera per la teriaca con 41.000 letture. Anche la tecnologia ha un bel numero con 62.000 letture in Pulizie monete. Anche il Regno ha eccellenze tipo Prove e Progetti con 70.000 letture e Sorprendenti notizie con 48.000. Monete estere ha un Collezione rubli commemorativi con 51.000 letture, Monete contemporanee estere dal 1800 a oggi invece ha 79.000 letture. Il boom in area euro con Osservatorio rarità con 945.000 letture e osservatorio prezzi di mercato con 132.000 letture. In cartamoneta sempre collegato all'euro Lista Euro banconote rare con 234.000 letture. Anche Scambi referenze - scambi Euro ha 49.000 letture. Questi sono i numeri ...che numeri rimangono ma che qualche riflessione la portano, fermo restando il dato di quanto abbiano attratto sia internamente che esternamente molte discussioni di Lamoneta nel tempo e che continueranno nel tempo come servire collettivo per tutti ....
    2 punti
  4. No no. Hai fatto bene. Fortuna ci sono i mega esperti ad acculturare quelli che ne sanno di meno......
    2 punti
  5. Premesso che ad oggi non conosco falsi d'epoca del 10 Tornesi 1798, che colleziono e studio questi pezzi di storia del nostro Sud, che ho il raccolta pezzi dello stesso periodo: 60 Grana 1798 6 Tornesi 1800 A. P. DI conoscere un falso d'epoca del 5 Tornesi 1798. Tutti si presentano con lettere e particolari non armoniosi, con ribattiture se ottenuti per coniazione. I pezzi invece ottenuti per fusione venivano rifiniti e "puliti'' da sbavature e imperfezioni. Anche il contorno era copiato come l'originale.....I falsari non lasciavano nulla al caso. Non è raro che in zecca a Napoli si dimenticassero di contornare le monete in rame, esempi ne abbiamo con le Pubbliche del 1789 (di cui un esemplare in conservazione qSPL in mia collezione). Penso non si tratti di un falso d'epoca e che questo pezzo faccia parte di una liberata ottenuta da conii "stanchi".
    2 punti
  6. giu-2018 Quattro monetine due euro tra cui due del Jersey coniate in soli 72.000 pezzi, una danese del periodo della seconda guerra mondiale, ed una giapponese da 5 yen del 1949 stra-comunissima ma che non ho mai incontrato in una ciotola sino ad oggi Andiamo per ordine di data: Jersey - 1/24 di shilling 1923 Jersey - 1/24 di shilling 1937 Danimarca 1 corona 1945 Giappone 5 yen anno 24 Showa 昭和二十四年 (1949)
    2 punti
  7. @miza Pesa 172 grammi e fortunatamente per conservarla era già corredata di apposito cofanetto in tessuto e vellutino. @Alex-Vee L'ho trovata sul banco di un mercatino in mezzo a ciaffi vari. Saluti Simone
    2 punti
  8. Se le letture in fondo sono decisamente importanti, vitali sono invece quelli che nel tempo raccontarono e divulgarono dal 2004 a oggi, se non ci fossero stati loro i divulgatori , che io chiamo attori, Lamoneta non ci sarebbe stata e si sarebbe persa secondo me una grande chance per portare la numismatica verso tutti potenzialmente, chiamiola la prima porta di accesso. Ne sono passati tanti, tanti, e' una ruota in fondo come la vita, e' chiaro che segue gli andamenti di ognuno, ma molti, molti hanno donato, perché divulgare e'donare, pagine memorabili che rimangono ora qui per tutti anche per il futuro. Divulgare, senza fini, non e' da tutti, e' una caratteristica, oggi l'interesse sovrasta tutto e tutti, spesso molti dicono ma perché lo fai, perché lo fate ? E non capiscono che ci possa essere una passione, un senso di condivisione che porti piacere nel dare quello che sai, o anche solo il partecipare, l'esserci, un dare senza avere nulla in cambio se non qualche volta dei grazie, delle gratifiche. E come molti hanno ricevuto nel tempo dal forum, da studiosi anche importanti a collezionisti, sia per i contributi da leggere che per le monete postate a volte inedite o con varianti che poi sono finite in studi pubblicati personali, a volte bisognerebbe poi ricordarsi di ricambiare con un ho avuto e ora offro le mie conoscenze, quello che posso ...un dare e avere ... E quindi secondo me partecipate scrivendo, oltre che leggendo, al circolo virtuoso, a volte basta anche una riflessione, un commento, un parere, tutto aiuta, e ti fa sentire parte integrante di una identità, di una comunita'. Per inciso questa discussione 4 post a ora ...350 letture a ora ...che va anche bene ma certo si può dare di più come diceva una famosa canzone ?....
    2 punti
  9. Sono belle le monete che hanno circolato poco poichè ti consentono di studiarle millimetro per millimetro, ma sono anche belle le monete che hanno fatto il loro dovere nella circolazione commerciale, quelle che hanno vissuto, come quelle pubblicate in questa discussione.. Salutoni odjob
    2 punti
  10. @miza @claudioc47 grazie per i vostri pareri, più o meno la penso come voi. Credo i segnetti al bordo siano di zecca. In genere queste tacchette non mi infastidiscono, poi resta questione di gusti. Le foto mi lasciano ipotizzare una brillantezza notevole e soprattutto uniforme. I dettagli alti mi paiono ancora in stato di zecca. Ciò che le foto non chiariscono perfettamente è la quantità dei segnetti di produzione. Io ipotizzo possano essere diffusi nei campi del dritto quindi mi fermo ad "about UNC" (max MS62). Chiaramente le nostre sono ipotesi, distinguere un quarto di punto con certezza, soprattutto su monete in alta conservazione, da foto lo ritengo semplicemente impossibile. Ci dirà meglio il fortunato neopossessore quando potrà intervenire. Intanto ringrazia anticipatamente per i nostri interventi. Buona domenica
    2 punti
  11. Buonasera, passato inosservato in asta sulla baia......vi posto l'ultimo pezzo messo in collezione: Ferdinando II Mezzo tornese 1835 con doratura. Appena arriva il nuovo bilancino elettronico vi comunichero' il suo peso. Presenta al dritto sotto il busto un vuoto.....
    2 punti
  12. Continuo io.....la conservazione non è delle migliori però l'ho presa perchè mi pare non comunissima....2 Lepta Isole Ionie (dominazione britannica) anno 1820. 5 monete 3 euro.... Buona serata!! Auriate
    2 punti
  13. Ho preso questo token per la storia che porta con se, sul web ho trovato qualche traccia che vado di seguito a descrivere. In questa mia moneta/gettone è raffigurata una nave, ma esistono token con al dritto il volto della liberty, di conseguenza molto simili ai large cent* utilizzati negli Stati Uniti nello stesso periodo: Large cent in mio possesso* ________NOT ONE CENT (gr. 9)________ _ Essendo questi token una coniazione privata, la scritta al retro "NOT ONE CENT" (non un centesimo), scongiurava un'eventuale accusa di contraffazione. La rimanente dicitura emula una famosa frase risalente al 1797, "Milioni per la difesa, ma non un centesimo per un tributo". Sarebbe scaturita dalla richiesa di un'ingente somma di denaro da parte dei francesi per far cessare le spedizioni contro le navi americane. Nel 1837, quaranta anni dopo, c'erano ancora molti americani che ricordavano il grido "milioni di dollari per la difesa, ma non un centesimo per tributo", dato i tempi piuttosto duri, il motto finì su molti token. Il panico del 1837 fu il risultato delle politiche economiche adottate dal presidente Andrew Jackson, con la conseguente penuria di monete dovuta all'accaparramento. https://it.wikipedia.org/wiki/Panico_del_1837 La produzione di questi token nel periodo 1837/41 è stata una risposta diretta per aiutare a risolvere la carenza di monete durante questo periodo storico. ____________________________________ MILLIONS FOR DEFENCE NOT ONE CENT FOR TRIBUTE
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  14. Oggi vi presento... Un video! Si tratta del ripostiglio di Meximieux (Ain), Francia. I dati e le informazioni su questo deposito sono molto scarsi e la rete è parca di informazioni e dettagli: Ce trésor du IIIème siècle fut découvert en Juin 2012 lors de travaux de terrassement. Examiné au service régional d'archéologie de Rhône–Alpes, il est composé à 99% d'imitations de Tetricus I et II, ainsi que de quelques monnaies de Gallien, Claude II et Victorin. Non è nemmeno chiaro l'ammontare dei pezzi, comunque compresi tra i 700 e i 1000... Comunque un deposito di una certa consistenza e, presumibilmente, composto sì da imitazioni ma, con buona probabilità, di cosiddetti "minimi" ovvero pezzi dal diametro inferiore (o cmq prossimo) ai 10mm. A differenza di altri depositi comunque, abbiamo un video che mostra alcune immagini e offre dei dettagli sul ritrovamento... Per chi sa un po' di francese ovviamente il tutto è più semplice! Perché vi parlo di questo ripostiglio? Semplice! Passati i 5 anni dalla scoperta, le monete, giudicate di scarso valore e non rilevanti ai fini museali, sono state liberalizzate per la vendita e (tutte? Parte?) finite in grossi lotti esitati da una piccola casa d'aste francese. Le monete, dato il loro stato e il loro valore, non sono nemmeno state pulite e restaurate se non in maniera sommaria... Giusto per capire di cosa si trattasse. Bene... Adesso si tratta solo di avere un po' di pazienza! Questo lo stato del lotto. Dopo un paio di giorni di ammollo, ecco qualche risultato: Sono davvero emozionato nel cimentarmi nella pulizia e nello studio di questa piccola porzione di ripostiglio! Una sorta di analisi preliminare, come se i pezzi fossero stati appena rinvenuti... E il tutto in maniera assolutamente legale! Ecco, ci tenevo a condividere questa cosa con voi. Se i risultati saranno soddisfacenti, li pubblicherò mano a mano!
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  15. Ferdinando IV di Borbone - 10 Tornesi 1798. Non mi era mai capitato di vederne uno così...da sempre. Un Vostro cortese parere....la treccia non c'è...può considerarsi liscio ?
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  16. Ho preso al mercatino per due euro questo interessante opuscolo da 140 pagine con copertina rigida del 1968: A GUIDE BOOK OF ENGLISH COINS (di seguito un estrapolato) _______ Qualora vi servisse qualche valutazione (in dollari) riferita al 1967 di monete inglesi (periodo 1799 - 1965), qualche tiratura ecc. non avete che da chiedere
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  17. Fantastica questa discussione, al momento pensavo pure scherzasse ?
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  18. A me non pare una moneta greca o di sfera ellenistica... Sembra più una sorta di medaglia rinascimentale o del 6-700'
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  19. Mi sorge un dubbio: ma stai scherzando sì? O mi stai spiegando veramente che è falsa?
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  20. Voglio proprio vedere la slab per la tua "moneta"...
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  21. Mai detto che i falsi erano curati a tal punto da essere migliori dei pezzi genuini..... Il materiale giunto fino a noi è stato maneggiato. ..deturpato e conservato come curiosità. Molti hanno perso l'argentatura o la doratura...ma all'epoca della loro creazione e spaccio dovevano essere molto credibili.
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  22. Non so come dirtelo: secondo me è un falso... il D/ è quello delle 500 Lire dal 1958 in avanti: guarda gli stemmi. Anche il R/ non mi convince: il sartiame della Santa Maria è presente, non c'è la scritta "PROVA" e c'è uno "strano" timbro sotto il segno di zecca... spero tu non l'abbia pagato come l'autentico...
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  23. L'immagine che posto l'aveva pubblicata tempo fa @incusoin un'altra discussione (ma ora non ricordo quale) dove si possono osservare alcuni tondelli tagliati dallo strettoio (ne è rappresentato uno molto simile dal De Sopo, p. 35), una morsa che sembri realizzata per agganciare il tondello sulla ghiera, una lima utilizzata presumibilmente per raschiare il tondello, un bilancino per verificare la correttezza del peso del tondello. Ritengo che si tratti di un tondello e non di una moneta data la mancanza dell'impronta sullo stesso; inoltre, vorrei far notare che la particolare struttura della morsa renda possibile far girare il tondello su se stesso per poter eseguire la limatura su entrambe le facce.
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  24. Ciao, niente da fare purtroppo, come oro è menzionata solo questa tipologia: Half sovereigns 1817 - 1937 Sovereigns 1817 - 1967 Two pounds 1820 - 1937 Five pounds 1826 - 1937 Del primo periodo di Giorgio III° sono presenti solo i nominali in rame ed in argento, mi dispiace non poterti essere di aiuto.
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  25. Non mi sembra al diritto lo stesso conio, ma al rovescio forse si... Recuperare i conii ancora buoni era una cosa normale per le zecche savoia, si trovano spesso recuperi come questo. Poi non sono stati coniati a Vercelli altri banchi nel periodo fra il 1570 ed il 1577, quindi ci sta benissimo il recupero per fare nuove monete nel 77.
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  26. L'ho acquistato appositamente per studiarlo?
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  27. Per la doratura credo che si volesse farlo confondere con i pezzi da 3 ducati. Non singolarmente...ma in un sacchettino era facile che non ci si accorgesse dell'artefizio. Con il passere degli anni .. ecco che vediamo il risultato.
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  28. Buongiorno. Moneta del principato d'Orange, con IO, se ho bene letto al'inizio della leggenda del dritto, forse Jean de Chalon.
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  29. @talpa grazie mille per l'indicazione, credo proprio che faccia al caso mio!
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  30. E' abbastanza leggibile: quartaro genovese di primo tipo (...ultimo per cronologia) con il castello ribattuto su se stesso con angolo diverso, si vede bene la palmetta centrale fra le colonne e la lettera U a sinistra. Il retro é il solito CU / RA / D'R / EX inquartato dalla croce anceh qui si vede la ribattitura. Evidentemente la moneta si è mossa tra il primo e il secondo colpo di martello ed essendo già di bassissimo valore non era molto curata la coniatura
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  31. Bruttissima patacca in alpacca.
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  32. Sembra essere il Grano di Filippo IIII raffigurato con un disegno nel MIR al n. 259.... pag. 158
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  33. Rara medaglia, opera spettacolare di uno dei massimi incisori italiani del XIX secolo. La conservazione sembrerebbe qSPL (forse qualche segno di pulizia al R/), il prezzo decisamente buono.
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  34. so che non ti tiferisci a queste ma la 254 e la 266 sono monete partiche. 254 Mitridate II 266 probabilmente Dario Atropatene di Media oppure Phraates III. Si tratta di monete in argento: dracme o tetradracme (non conoscendo modulo e peso e non vedendo il rovescio non posso distinguere tra i due nominali). Non conosco la 250 e non so perché sia collocata tra queste due: escluderei infatti che sia una moneta partica. Tuttavia il modulo è paragonabile: potrebbe essere quindi una dracma o una tetradracma. Non è molto ma potrebbe essere un primo indizio. Ciao Alessio
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  35. Ammazza sembra che gli anno fatto il paliatone al buon Ferdinando..
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  36. E va beh qui si sfoggiano i pezzi del vicereame..bei grani rarini fra l'altro..
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  37. Riprendo questa discussione, con particolare riferimento alla frase che ho quotato, per riportare qualche riflessione dal libro di Graeber, Debt: the first 5000 years. In estrema sintesi, Graeber racconta che nel corso della dinastia Ming la Cina abbandonò la moneta cartacea, imponendp allo stesso tempo l'obbligo di pagare le tasse in argento. Questo fece aumentare la domanda interna di argento, che doveva essere in gran parte importato dall'Europa. L'Europa, d'altro canto, importava quantità sempre maggiori di merci cinesi che venivano scambiate prevalentemente proprio con argento. La domanda cinese avrebbe dunque drenato gran parte di quell'argento in Asia, impedendo una massiccia produzione monetaria destinata all'uso locale in Europa. Si riscontrerebbero, infatti, in molti paesi del vecchio continente una carenza di circolante. Riporto qualche passaggio dal libro di Graeber: il testo è facilmente scaricabile dal web (sia tradotto che in lingua originale).
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  38. Fare riflessioni su questi temi a volte può portare a delle generalizzazioni ma comunque qualche dato risulta lampante. Indubbiamente l’euro e’ il grande protagonista teniamo conto che poi partiamo col forum dal 2004 e che indubbiamente e’ spesso ,anche tra i giovani, la monetazione di partenza e un mezzo tecnologico come questo che si avvicinava e si avvicina ai giovani, e’ Immediato, facile per la sua natura. Fa piacere vedere il grande risultato che continua anche oggi la discussione sui libri di numismatica, buon viatico che fa pensare che in fondo i bibliofili ci sono e che oltre le monete anche i libri sono essenziali nel processo di conoscenza e apprendimento. Il medievale, che conosco e frequento, stupisce per l’interesse che certe discussioni hanno suscitato e che comunque rimarranno nel tempo per tutti. Monetazioni difficili, e forse per questo, hanno richiesto tanti post, tante domande, tante riflessioni, il difficile che cerca di trovare la luce su un mezzo come questo che però trova un mare di monete postate e divulgate per tutti per una numismatica più comprensibile e accessibile. Altrettanto si potrebbe dire per una discussione che iniziai io tra l’altro semplicemente per supportare un evento come preparazione allo stesso e diventato poi di fatto un album, a detta anche degli addetti ai lavori, un incredibile spot per una moneta come il grosso, moneta medievale vista in tutte le zecche nelle sue prime coniazioni e con straordinari esempi donati dal nostro collezionismo. Queste sono solo alcune riflessioni, di certo Lamoneta, ormai una Wikipedia della numismatica, lascia a tutti una mole di discussioni che copre col tasto cerca praticamente tutto.... Queste sono le mie di riflessioni ...di certo ci può essere molto da dire e da ricordare su discussioni che molti hanno vissuto e che rappresentano i fiori all’occhiello di Lamoneta ...
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  39. Lettere, sigle, monogrammi e simboli, come è noto, caratterizzano svariate fasi della monetazione di Neapolis il cui assetto strutturale, tracciato a grandi linee da Arthur Sambon (Les monnaies antiques de l'Italie, I: Étrurie, Ombrie, Picenum, Samnium, Campanie (Cumes et Naples), Paris 1903) è stato definito e puntualizzato nel volume su La monetazione di Neapolis nella Campania antica (Atti del VII Convegno del Centro Internazionale di Studi Numismatici – Napoli 1980), Napoli 1986. A distanza di oltre trent'anni da quel Convegno, la documentazione numismatica relativa alla zecca continua ad ampliarsi, consentendo di acquisire nuovi dati e talora nuovi coni, come nella moneta che si prende in esame. Si tratta del didramma battuto nell’asta Roma Numismatics Ltd, E-Sale 44, 3/3/2018, lot 16, caratterizzato dalla presenza di un monogram unpublished tra le zampe del toro (fig. 1). Fig. 1 Il monogramma, come ipotizzano gli stessi compilatori della scheda, va probabilmente sciolto nella sigla . Si riconoscono facilmente i grafemi della epsilon, gli apici di ipsilon e i tre segmenti orizzontali di csi, il cui tratto verticale è comune alle altre lettere (fig. 2). Fig. 2 Tale sigla compare sulle serie 55 e 56 del I periodo (fase A) della classificazione Cantilena-Giove-Rubino (326/17-310 a.C.) operata nel citato volume sulla monetazione neapolitana. Nella serie 55 (assente in Sambon) la sigla Eux risulta associata ad un D/ caratterizzato dal simbolo della cornucopia, dalla lettera X e dalle lettere AP in legatura. Viene registrato un solo esemplare conservato a Vienna (inv. 1543) di cui purtroppo non viene fornita la riproduzione fotografica. La serie 56 (= Sambon 477) presenta al D/ solo la lettera X, simboli e lettere risultano assenti (figg. 3-4). Fig. 3 - CNG 84, 5/5/2010, lot 52 Fig. 4 - cgb.fr Numismatica Paris, bgr_400649 E’ interessante notare come la sigla Eux contrassegni, spesso associata a TAP (fig. 5), le cosiddette monete campano-tarentine, ma qui entriamo in un campo alquanto insidioso….. Fig. 5 - CNG 61, 25/9/2002, lot 338
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  40. A me dà l'impressione che sia stata ristretta con qualche attrezzo, potrebbe trattarsi di un " tondello" preparato per essere reimpresso ?
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  41. Si ma te la portano in calesse trainato da 4 cavalli bianchi con il pennacchio...
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  42. Vi rispondo solo ora perché son rientrato ieri dalla terra d'Albione, dopo 5 giorni di vacanza @quattrino cerca in rete gli scritti di Davies, sono molto utili per approfondire il mondo degli imitativi e c'è un'ottima monografia con una parte dedicata proprio ai centri di produzione imitativa localizzati nel territorio inglese. @Poemenius troppo buono! ...ma non esagerare! alla fine mi limito a scandagliare ebay (e non solo) e a fare un po' di sana divulgazione, il collezionismo "egoistico" senza condivisione non mi appartiene!
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  43. Chi mi sa dire qualcosa di questa oncetta? Se è un falso, quanto potrebbe valere, che variante è... Nel catalogo non ho trovato la foto per il 1832. Grazie dell'attenzione e delle risposte. ps. mi scuso per la pessima qualità delle foto.
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  44. Ciao. Quest'oggi, al mercatino della mia città, ho trovato l'oggetto di cui pubblico le seguenti immagini: La scatoletta rossa che lo contiene ed il motto riportato nel cartiglio, alla base dell'oggetto, ("Omnia et in omnibus Christus") mi ha fatto pensare che si possa trattare di un sigillo cardinalizio. Ed in effetti, cercando un pò sul web, sembrerebbe trattarsi del motto e dei simboli araldici appartenuti al Cardinale Federico Tedeschini (1873 - 1959). Mi rimane però un dubbio: il supposto sigillo è completamente liscio sul rovescio e non sembra mai essere stato inserito o attaccato ad un supporto che ne consentisse l'uso. Peraltro, esaminandolo attentamente, sembra di vedere delle tracce di inchiostro sul dritto e qualche macchia rossa (sui bordi) che potrebbe far penare a dei residui di ceralacca. Rimane però il fatto che senza un supporto non si sarebbe potuto usare, quanto meno comodamente, nè come "timbro" nè come sigillo. Avete qualche idea in proposito? Saluti. M.
    1 punto
  45. Eccomi..le monete che colleziono io (basso impero) ci stanno bene...anche le più grandi.
    1 punto
  46. Gettone Pubblicitario Gruppo Duomo Assicurazioni - Milano
    1 punto
  47. Grazie a tutti per le vostre cortesi e...positive risposte.? A volte riesco a dubitare anche dei miei dubbi....
    1 punto
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